La Provincia di Belluno ha inaugurato oggi i nuovi moduli installati al liceo Galilei. Si tratta di una struttura prefabbricata con sei aule da 56 metri quadrati per 23 studenti ciascuna, a cui si aggiungono tre blocchi bagni (maschi, femminile, persone disabili) e uno spazio portineria. Le nuove aule hanno tutte un sistema di riscaldamento con pompe di calore e il cablaggio internet.
«Un investimento da circa 550mila euro che abbiamo fatto in tempi molto celeri, prima per acquistare i container e poi per creare la piattaforma su cui installarli – il commento della consigliera provinciale delegata all’edilizia scolastica, Serenella Bogana -. La struttura prefabbricata è diventata necessaria non solo per garantire spazi aggiuntivi alla didattica in epoca Covid, ma anche per le esigenze di una scuola che da anni è in costante crescita e non aveva aule a sufficienza. Ricordo, infatti, che l’edificio che oggi ospita il liceo Galilei nasce come brefotrofio, quindi con stanze adattate a quello che serve normalmente per una scuola».
Gli investimenti effettuati dalla Provincia negli spazi del Galilei non si esauriscono ai moduli prefabbricati (ditta Niederstätter di Bolzano). In totale, nell’ultimo anno Palazzo Piloni ha speso 754mila euro per il liceo di via Gregorio XVI. In particolare per le tinteggiature (tutti gli interni della scuola sono stati ridipinti) e per gli interventi di sostituzione degli infissi esterni. Inoltre, nel corso dell’estate, la Provincia ha riadattato il vecchio appartamento del custode, per ricavarne due aule e due bagni completamente nuovi.
L’inaugurazione dei nuovi moduli è stata l’occasione anche per una visita a un’altra scuola cittadina che nell’ultimo anno ha visto grandi investimenti: l’istituto Catullo, dove la Provincia è intervenuta per un valore di circa 500mila euro.
«In particolare, abbiamo trasformato l’aula magna in un laboratorio di arti figurative e chiuso un’ala del vecchio chiostro per ricavarne un altro laboratorio didattico di arti plastiche – spiega il responsabile dell’ufficio provinciale edilizia scolastica, Fiorenzo De Col -. Trattandosi di un edificio del 1600, anticamente convento delle Clarisse, si è cercato di rispettare la qualità dell’ambiente storico».
I lavori più consistenti riguardano il rifacimento del tetto della palestra (per cui la Provincia ha adottato una particolare tecnica, che ha previsto l’ingresso nella struttura di una macchina operatrice) e l’adeguamento sismico (comprensivo della sede distaccata del Catullo in via Feltre).
«L’impegno per garantire scuole sicure prosegue e abbiamo già pronti gli studi per gli adeguamenti sismici e antincendio di altre scuole – conclude la consigliera Bogana -. Nonostante le difficoltà dell’ente Provincia, la priorità resta quella della sicurezza per ragazzi e insegnanti, consapevoli che la formazione dei giovani rappresenta il futuro per la nostra montagna».