I presidenti della provincia di Sondrio, VCO e Belluno, le tre province totalmente montane riconosciute dalla legge Delrio, sono intervenuti oggi in conferenza stampa alla Camera per rimarcare, insieme ai parlamentari dell’Intergruppo per lo sviluppo della montagna Borghi, Del Barba e De Menech, l’anomalia che le vede riconosciute nel 2014 come province con territorio interamente montano (legge 7 aprile n.56) senza però che a questo siano seguiti provvedimenti per risorse economiche aggiuntive. ‘I tagli fatti alle province in questi anni – ha detto la presidente della provincia di Belluno Daniela Larese Fillon – ci hanno costretto a ridimensionare i servizi con gravi conseguenze sui nostri territori, ai quali non viene riconosciuto alcun ‘plus’. I calcoli del SOSE S.p.A non tengono conto della nostra peculiarità e del fatto che i costi per mantenere i servizi sui nostri territori sono tre volte superiori a quelli di pianura’. Sulla stessa linea la dichiarazione del presidente della provincia del VCO Stefano Costa che, conti alla mano, ha dimostrato quale sia lo squilibrio economico per la sua provincia ‘pari all 83,23 % a fronte di uno squilibrio medio del comparto pari a circa il 26,51%’.
‘I bilanci del 2015 e del 2016 sono stati approvati grazie a misure straordinarie finalizzate ad un pareggio tecnico ma che non hanno portato alla copertura dei contributi richiesti e questo determina un debito con lo stato che cresce in maniera esponenziale. La situazione del bilancio 2017 è obiettivamente insostenibile e sono a rischio gli stipendi del personale’. Il presidente della provincia di Sondrio Luca della Bitta ha sottolineato come le tre province montane abbiano con la legge 56 ricevuto opportunità ma anche responsabilità differenti rispetto alle altre e che necessitano pertanto di strumenti adeguati. ‘Due sono i temi che portiamo oggi sul tavolo: il primo è economico e nasce dal fatto che fino ad oggi non sono state previste risorse aggiuntive per i servizi che le nostre province sono chiamate a realizzare, il secondo e’ di tipo organizzativo e attiene al personale che risulta necessario per espletare tutte le funzioni. Non chiediamo niente più degli altri solo un atto di coerenza poltica. Il modello c’è già ed è quello delle città metropolitane’. I concetti espressi dai tre presidenti sono stati ripresi e sostenuti dai parlamentari presenti. Per l’On Enrico Borghi si deve lavorare adesso in sede parlamentare con emendamenti in grado di correggere il tiro ancorando ai dati del SOSE l’adeguamento delle risorse. Per l’On Roger De Menech la sfida da proporre al Governo e’ considerare queste province come territori sui quali applicare progetti pilota per contrastare lo spopolamento nelle aree montane. Per il senatore Mauro Del Barba lo Stato non può permettersi di dimenticare la specificità che ha prima riconosciuto in sede legislativa e pertanto è chiamato a trovare una soluzione adeguata. I tre presidenti sono stati poi ricevuti dal Sottosegretario agli Affari Regionali Gianclaudio Bressa che ha rassicurato i suoi interlocutori dichiarando che il parlamento si incaricherà di risolvere la questione e anticipando che già la prossima settimana si dovrebbe conoscere la dotazione stanziata per le funzioni fondamentali. Dai presidenti delle province l’impegno a produrre a stretto giro gli emendamenti correttivi che il sottosegretario Bressa si è impegnato a portare all’attenzione del parlamento.