In funzione del nuovo ruolo della Provincia come “Casa dei Comuni” e sentiti tutti i sindaci del territorio provinciale, il presidente della Provincia di Pesaro e Urbino Daniele Tagliolini ha inviato questa mattina al Presidente del Consiglio dei ministri Paolo Gentiloni, al Ministro per le infrastrutture e lo Sviluppo Economico Graziano Delrio, al ministro dell’Interno Marco Minniti, al Prefetto di Pesaro e Urbino Carla Cincarilli e al presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli la “Richiesta di riconoscimento dello stato di emergenza per la provincia di Pesaro e Urbino causa maltempo febbraio 2018”.
Nella lettera, oltre ad evidenziare come l’eccezionale ondata di neve e gelo in atto dal 21 febbraio scorso stia provocando gravi difficoltà all’intero territorio provinciale, con frane sparse, alcune delle quali rimosse (quelle di monte) ed altre nella necessità di interventi consistenti, Tagliolini sottolinea come si prefiguri “una situazione di emergenza anche per quanto riguarda il ripristino delle infrastrutture viarie dopo i danni arrecati dal maltempo ed i numerosi dissesti idrogeologici (frane e smottamenti) che non potranno essere affrontati dalla sola comunità provinciale. Altri ingenti danni alle strade – aggiunge nella lettera – potrebbero essere causati dai terreni impregnati d’acqua e dai fiumi al momento dello scioglimento della rilevantissima quantità di neve accumulata”.
Il presidente della Provincia sottolinea poi come l’evento sia stato gestito “implementando risorse e mezzi, sia provinciali che comunali, rispetto agli scenari preventivati nei Piani neve. La stessa amministrazione provinciale, che sta partecipando attivamente a tutte le riunioni del S.O.I – scrive ancora – ha messo in azione uomini e mezzi del Servizio Viabilità e dei Servizi Speciali, attivando tutte le ditte previste dal proprio Piano neve, con 103 mezzi per lo sgombro neve, di cui 64 per il trattamento antighiaccio”.
Il perdurare delle condizioni meteorologiche avverse, come ricorda Tagliolini, continua a creare situazioni permanenti di emergenza e criticità, che vengono di volta in volta affrontate. Nella richiesta di riconoscimento dello stato di emergenza per tutto il territorio provinciale il presidente aggiunge che “quanto prima verranno quantificati i maggiori costi rispetto alla gestione emergenziale, così come i danni accertati e in via di accertamento”.