“Una manovra di 670 milioni di euro per le Province non è sostenibile”. Lo afferma Fabio Melilli, Presidente dell’Upi, che sottolinea come “questa manovra si va aggiungere a quella, di pari entità, che avevamo dovuto subire lo scorso anno”.
“A renderla ancora più pesante – prosegue Melilli – è la drastica riduzione degli investimenti , che, bloccando le Province, impedisce quegli interventi su ambiente, scuole, lavoro e infrastrutture, che sono il vero volano dello sviluppo locale”.
“A questo si aggiungono le norme di tipo ordinamentale – dice il Presidente – che ci preoccupano, perché tendono a ridisegnare le Province italiane. Norme che, per l’impatto che hanno sul sistema istituzionale del Paese, meritano di essere definite in un disegno organico. Per questo chiediamo lo stralcio di queste disposizioni dalla finanziaria e la costituzione di un tavolo di concertazione, che, nei tempi giusti, lontani dalla fretta imposta dalle scadenze della finanziaria, possa arrivare a scrivere un testo di riforma condiviso”.
Melilli conclude sottolineando come “la norma che prevede la compartecipazione dei Comuni alla crescita del gettito Irpef e ne esclude le Province, insieme ai criteri di riordino degli uffici dello Stato, lasciano trasparire la volontà di limitare l’operato delle Province, istituzione su cui è fondata la storia e lo stesso assetto organizzativo del Paese”.