“La vera forza della Consulta delle pari opportunità dell’UPI è di essere riuscita a crescere al di fuori degli schemi della politica. Questo ha permesso di riuscire a creare un momento di reale confronto e progettualità”.
Lo ha detto il presidente dell’Upi Fabio Melilli aprendo a Bologna i lavori della Prima Assemblea nazionale delle donne elette e delle amministratici delle province.
In una sala gremita nella quale hanno dominato i toni dell’arancio, colore adottato come simbolo dalla consulta dell’Upi perché espressione di speranza, le donne consigliere, presidenti e assessori delle province, hanno ribadito le loro priorità. “Combattere contro la scarsa presenza delle donne in politica – ha detto Mara Mori presidente della Consulta dell’Upi e consigliera della provincia di Mantova – e risolvere il grave poblema di democrazia incompleta che caratterizza l’Italia”.
La Mori ha sottolineato le cifre di questo deficit “8 donne presidenti di provincia contro 96 uomini; 11 donne presidenti di consiglio contro 93 uomini; 162 donne assessori provinciali e 816 uomini; 307 donne consiglieri provinciali contro 2721 uomini. Donne che credono che la partecipazione politica istituzionale sia anche partecipazione civile”.
I lavori dell’Assemblea proseguiranno fino a sabato in un calendario fitto di incontri nei quali si parlerà di conciliazione dei tempi di lavoro e di cura, di stereotipi femminili nella comunicazione, di discriminazioni sul lavoro, di cultura e storia al femminile, e naturalmente degli squilibri di rappresentanza nei luoghi della politica.
“Vogliamo creare – ha annunciato la Presidente della Consulta dell’Upi Mara Mori – una vera ed efficace rete delle elette nelle amministrazioni pubbliche per dare sostegno e forza alle donne affinchè possano realizzare progetti ed azioni positive capaci di promuovere una reale uguaglianza”.