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PERCHE’ DIRE SI ALLE PROVINCE

GRANDE SUCCESSO DELLA MANIFESTAZIONE PUBBLICA DI PORDENONE

Istituzioni e Riforme    29/01/2014

Oltre 350 persone hanno gremito la sala congressi della Fiera di Pordenone in occasione della manifestazione pubblica contro l’abolizione delle Province promossa dal presidente Upi e della Provincia di Pordenone, Alessandro Ciriani.

Una ‘prova di forza’ vinta nettamente che ha dimostrato quanto il tema della difesa dell’ente di area vasta sia vivo e sentito nella comunità pordenonese e non solo.

“Senza province più costi e meno servizi”– “Senza le Province meno democrazia, meno servizi per i cittadini e nessun risparmio, anzi più spesa pubblica e più costi”. Questo in sostanza il messaggio lanciato dai relatori e supportato da un diluvio di dati e numeri desunti da diversi studi e fonti ufficiali e autorevoli. Un incremento di costi determinato in primis dal passaggio di competenze e personale alla più onerosa Regione. 

Referendum – Alla luce di tutto ciò, Ciriani ha annunciato la proposta di un referendum per sapere cosa ne pensano i cittadini della regione, o anche solo della provincia di Pordenone, in merito alla soppressione dell’Ente. Una battaglia bipartisan sostenuta apertamente dagli altri tre presidenti di Provincia, tutti presenti alla serata: Enrico Gherghetta di Gorizia, Maria Teresa Bassa Poropat di Trieste e Pietro Fontanini di Udine.

Ciriani: “Abolizione delle Province: un atto di killeraggio politico -“Non è una riforma, è un atto di killeraggio politico – ha attaccato Ciriani – si contrabbanda come conquista l’eliminazione del diritto di voto, ma senza Province avremo meno democrazia, meno servizi e lo svuotamento dell’identità territoriale”. La Regione, che si occupa di tutto e male, dovrebbe ascoltare il parere di Corte costituzionale, Corte dei Conti, Censis e Bocconi che affermano che senza Province non ci sarà alcun risparmio, anzi un aumento della spesa. Le riforme si fanno se sono utili alla comunità, non per lanciare messaggi politici. Chiederemo alla Regione un referendum e l’ esito non sarà scontato. 

Bortolussi (CGIA Mestre) – Andrebbero abolite le regioni – Ospite d’onore della serata il direttore della Cgia di Mestre. L’Italia – ha esordito Giuseppe Bortolussi – è un paese inefficienti in tutto, giustizia lenta, fisco, burocrazia. Eppure si colpiscono le Province che sono gli enti che hanno fatto più risparmi, hanno dimostrato di essere efficienti e costano meno. Il Parlamento costa 440 milioni, i Comuni 558 milioni, le Regioni 843 milioni e le Province 105 milioni. Andrebbero abolite le Regioni, e non è una battuta! Le Province sono diventate il capro espiatorio – ha concluso – perché sono politicamente più deboli e contro di loro si è scatenata una violenta campagna mediatica. 

Molto apprezzati e salutati con calorosi applausi gli interventi dei Presidenti delle Province di Gorizia, Trieste ed Udine.

La Presidente della provincia di Trieste, Bassa Poropat ha ribadito le proprie critiche all’operato della Giunta e della maggioranza regionale che avrebbe dovuto prima attendere l’esito della modifica statutaria e solo dopo procedere al riordino dell’assetto e dell’ordinamento delle Province, anche per quel che attiene al procedimento elettorale. La proposta contenuta dal disegno di legge 29 con cui le Province, in attesa della loro cancellazione, verrebbero tramutate in enti di secondo livello, gestiti da sindaci e consiglieri comunali, – ha sostenuto la Presidente “non è affatto ‘transitoria’ come si vuol fa credere, perché non è detto che si possa giungere a modificare lo statuto e tanto meno in che tempi”.

Concetto ripreso dal Presidente della provincia di Gorizia, Enrica Gherghetta, “Bisogna rispettare la Costituzione! Non è affatto certo che sia possibile la decostituzionalizzazione delle Province a livello nazionale e, comunque, la soppressione dell’ente Provincia in Friuli-Venezia Giulia non può che seguire la modifica della Costituzione italiana: sicuramente non può precederla in forza di alcuna modifica o integrazione delle disposizioni del proprio Statuto. Dopo aver espresso un pesante giudizio politico sul testo del disegno di legge regionale il presidente Gherghetta si è detto “orgoglioso di essere a fianco del collega Ciriani nella battaglia per salvare la provincia di Pordenone ed i diritti dei suoi cittadini!”

Infine, il presidente della Provincia di Udine, Pietro Fontanini, che ha chiuso i lavori, richiamando la correttezza della gestione e l’efficienza dimostrata dalle Province del Friuli Venezia Giulia. Dati che risaltano ancor di più se paragonati alla situazione che si registra presso altre amministrazioni pubbliche nazionali. Le province non possono accettare un salto nel vuoto senza sapere chi sarà chiamato a garantire quei servizi fondamentali che oggi esse assicurano ai cittadini. L’unica cosa certa che emerge dalla Regione “è un disegno a stampo fortemente centralista – al pari di quello che perseguono Roma e Bruxelles – che non tiene conto delle autonomie locali, delle identità storiche, delle tradizioni civili delle comunità”.

A illustrare dati e numeri sull’aumento dei costi causato dalla soppressione delle Province, con il conseguente trasferimento di competenze e personale alla Regione, è stato Fabrizio Cigolot, direttore dell’Unione delle Province del Friuli Venezia Giulia, mentre all’avv. Francesco Longo, libero professionista di Pordenone e docente all’Università di Udine, è stato affidato il compito di illustrare le possibili azioni legali che le potranno essere intentate a difesa delle province.

La manifestazione è stata integralmente ripresa e trasmessa in diretta dall’emittente ‘Telepordenone’.



Redattore: Ufficio stampa Unione Province FVG
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