Pianificazione degli spazi della scuola secondaria superiore post-covid: nella Marca Trevigiana tutti gli studenti in classe. È stata una corsa contro il tempo e un lavoro di dialogo e analisi degli spazi, di concertazione e studio quello operato dalla Provincia di Treviso in questi mesi. Incontri plenari con i dirigenti scolastici, incontri per poli scolastici, dialogo tra istituti e con i sindaci, infine la proposta e l’avvio di soluzioni per i casi più critici. Oggi in Provincia, la conferenza stampa alla quale hanno preso parte il presidente della Provincia, Stefano Marcon, e la dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale, Barbara Sardella.
Alcuni dati: la popolazione scolastica degli Istituti Superiori della Provincia di Treviso conta per il nuovo anno scolastico in avvio 39.612 studenti e 1.706 classi. Rispetto allo scorso anno, si conta un aumento di 1044 studenti. In questi mesi la Provincia di Treviso ha incontrato assieme all’Ufficio Scolastico Provinciale tutti i dirigenti scolastici dei 37 Istituti distribuiti in oltre 90 edifici su tutto il territorio. Prima in un’assemblea plenaria, dove sono state raccolte tutte le esigenze, poi in riunioni singole per poli scolastici. Entro ieri, tutte le scuole superiori hanno fatto pervenire alla Provincia le richieste di adeguamento degli spazi finalizzati alla messa in sicurezza e protezione di studenti, docenti e personale scolastico contro il Covid-19.
Con una serie di interventi straordinari, la stragrande maggioranza degli istituti potrà ospitare gli studenti senza stravolgimenti. In questi due mesi, dunque, la Provincia di Treviso attuerà diversi interventi come, ad esempio, rimozione di pareti per creazione nuove aule più capienti, oppure ampliamento di locali per la didattica, installazione di pareti fisse o mobili per utilizzo di locali già esistenti, ma con dimensioni diverse, adeguamento impianti elettrici e meccanici per nuovi spazi didattici (aule e laboratori), lavori di adeguamento utili a garantire il distanziamento negli spazi, comuni es. zone di ingresso/uscita, scale antincendio, vie di esodo, sistemazione infissi con richiesta di blocchi per finestre. Inoltre, sono stati messi a disposizione già prima dell’emergenza coronavirus 1.425 banchi 70 x 50con gara già bandita. Per le nuove richieste, le Scuole sono state invece invitate ad inviare la richiesta di arredi al Commissario Straordinario.
Alcune delle situazioni critiche hanno trovato soluzioni di diverso tipo. Per il polo di Treviso, è previsto il recupero della sede Giorgi-Fermi in zona Ghirada ed è in corso di valutazione l’ipotesi dell’istituto Turazza per il futuro. Per il polo di Oderzo si è trovata la disponibilità per alcuni locali di proprietà del Comune nell’Edificio delle Associazioni. Per il polo montebellunese, si è trovata disponibilità di 4 classi nel Palazzo Piva a Valdobbiadene mentre le 2 aule mancanti del Maffioli si ricaveranno da un accordo tra Einaudi e Levi-Maffioli. Per il polo di Castelfranco, si lavora al recupero del padiglione L dell’Ospedale di San Giacomo.
“In poco tempo abbiamo fatto davvero una corsa contro il tempo – spiega Stefano Marcon, presidente della Provincia di Treviso – abbiamo subito incontrato i presidi, abbiamo dialogato con loro e poi ragionati per poli, trovando la disponibilità di tutti, sia dei dirigenti scolastici che dei Comuni. Ora abbiamo poco tempo per sistemare le varie richieste e farci trovare pronti all’inizio dell’anno scolastico. Ringrazio allora tutti per la collaborazione, in particolare tutti i tecnici della Provincia che hanno lavorato senza sosta in questi giorni”.
“Con soddisfazione presentiamo dunque la soluzione trevigiana per la quale ringrazio i dirigenti scolastici e la Provincia che assieme a noi hanno lavorato per cercare assieme a noi la soluzione per far iniziare l’anno in presenza. Per quanto riguarda l’organico, è stata inviata la richiesta in base al monitoraggio regionale. E se le richieste saranno soddisfatte, possiamo pensare a una ripartenza serena” ha detto la Sardella.
Redattore: Ufficio stampa Provincia Treviso