“Quello che chiediamo è di non arrivare a chiudere una riforma delle Province che intervenga solo sulle elezioni , senza assicurare le risorse per i servizi ai cittadini, perché così l’intervento sarebbe molto limitato. Anche perché con la gestione del PNRR abbiamo dimostrato che quando le risorse arrivano a livello provinciale , siamo in grado di esercitare con efficienza le nostre funzioni” lo ha detto il Presidente di UPI Pasquale Gandolfi, intervenendo al Convegno promosso da UPI insieme alla Province di Monza Brianza sula riforma delle Province “Crediamo sia fondamentale che il Governo e il Parlamento facciano sintesi delle diverse posizioni politiche e prendano posizione: la riforma delle Province sì può’ fare attraverso il TUEL, anche se i tempi sono ormai molto al limite, o attraverso il Disegno di legge fermo da due anni in Senato. I numeri in Parlamento ci sono. L’importante è che qualunque intervento metta al primo posto l’interesse dei cittadini. Possiamo ancora fare la migliore riforma possibile – ha aggiunto – noi come UPI siamo pronti a dare un contributo fattivo. Chiediamo anche alle Regioni di fare la loro parte: – ha poi concluso Gandolfi . Come UPI abbiamo definito una proposta di legge regionale che potrebbe essere adottata da subito dalle Regioni, anche in assenza della riforma nazionale. Non è una strada per bypassare la rifprma, ma di certo è un modo per iniziare. Le Regopni possono restituire alle Province funzioni e risorse”.
L’evento è stato organizzato da Provincia di Monza e della Brianza, Unione Province Italiane e Unione Province Lombarde in collaborazione con Regione Lombardia.
Il Presidente della Provincia MB, Luca Santambrogio, ha commentato:
“Se c’è una cosa che le Province lombarde hanno dimostrato in questi 11 anni di Delrio è la loro profonda resilienza, una capacità che sicuramente è stata favorita dall’approccio lungimirante di Regione Lombardia nel mantenere in capo alle Province alcune deleghe importanti, come quelle su lavoro e istruzione, ma che le Province stesse hanno saputo tirare fuori nel momento in cui è stato il territorio a chiedere un aiuto, con i Comuni e gli altri enti in equilibrio precario fra tagli al bilancio e mancanza di personale qualificato. Qui è entrata in gioco la Provincia, che è stata capace di farsi casa dei Comuni. Porto l’esempio della Stazione Unica Appaltante di Provincia MB e Città Metropolitana di Milano, che solo nel 2025 gestirà circa 700 milioni di euro di appalti pubblici, per non parlare della Centrale Unica dei Concorsi, l’Ufficio Provvedimenti Disciplinari, le offerte di formazione per il personale degli enti e per chi si appresta a partecipare ai concorsi pubblici, e molti altri servizi che solo la Provincia, in quanto ente intermedio, ha saputo fornire con certezza e professionalità, ottimizzando le proprie scarse risorse e personale. Proprio per questo motivo, possiamo sostenere con certezza che, se la tanto agognata riforma avvenisse già domani, le Province lombarde sarebbero già pronte a rispondere alla chiamata. Il mio augurio è che questo modello possa essere di esempio per il resto del Paese non da quando la riforma vedrà la luce, ma da oggi”.
Guarad qui la diretta dell’evento https://www.provincia.mb.it/novita/archivio/La-riforma-delle-Province-e-il-modello-lombardo-00001/
Redattore: Barbara Perluigi