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Provincia di Treviso: il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale

Tutela e valorizzazione del patrimonio agro-forestale tra le prime criticità

Ambiente e Territorio    10/07/2008

Si è svolto il primo dei 4 incontri previsti con le istituzioni pubbliche e private del territorio per la presentazione del Documento del piano territoriale provinciale, così come è stato ‘licenziato’ nei giorni scorsi dal consiglio provinciale. Hanno presenziato i rappresentanti dei comuni di Breda di Piave, Carbonera, Casale sul Sile, Casier, Maserada sul Piave, Mogliano Veneto, Monastier di Treviso, Morgano, Paese, Ponzano Veneto, Povegliano, Preganziol, Quinto di Treviso, Roncade, San Biagio di Callalta, Silea, Spresiano, Treviso, Villorba, Zenson di Piave, Zero Branco, Arcade. Ed anche rappresentanti delle Province di Vicenza e di Venezia. Inoltre, le autorità ambientali, tra i quali, Arpav, consorzi di bonifica, Genio Civile, Soprintendenza.

Nel corso dell’incontro sono state presentate nel dettaglio linee strategiche del Piano, il quale ravvisa 8 temi di particolare attenzione: la riorganizzazione delle aree produttive; la riorganizzazione della mobilità; la residenza – in cui ampio spazio viene dato alla bioedilizia; tutela e valorizzazione del patrimonio agro-forestale; realizzazione della rete ecologica; riassetto ideologico del territorio; tutela e valorizzazione dei beni storico-culturali e paesaggistici.

Tra gli argomenti principali toccati dal PTCP anche la Tutela e la valorizzazione del patrimonio agro-forestale. All’ultimo censimento dell’agricoltura, nel 2000, le aziende agricole del trevigiano risultavano essere 44.812, in diminuzione di 7.006 unità rispetto al 1990. La perdita di imprese appare significativa, così come risulta considerevole la diminuzione del territorio agricolo. Confrontando, infatti, l’attuale situazione con il censimento del 1929: la superficie agricola e forestale persa ammonta a quasi il 25%. È soprattutto con l’affermarsi del modello veneto di sviluppo e con il diffondersi degli insediamenti produttivi e della rete infrastrutturale che la perdita si fa imponente: dal 1961 al 1991 vengono occupati ben 44.676 ha, pari al 18% del Territorio totale, addirittura 1.489 ha all’anno. Questo fatto ha, inoltre, una ricaduta negativa sulla produzione agroalimentare trevigiana, la cui qualità è riconosciuta e garantita dalle norme dell’Unione Europea.

Inoltre, la disseminazione di edifici in zona agricola all’interno della provincia è elevatissima: questa edificazione ha determinato la modifica del paesaggio della campagna veneta, specialmente quella di pianura, e anche l’estrema difficoltà a realizzare nuove strade, di allargare le preesistenti, e ha determinato problemi alla stessa attività agricola. Solo il 3,8% della popolazione trevigiana opera direttamente come agricoltore, mentre la popolazione che vive in zona agricola, in alcune zone del trevigiano, è di oltre il 30% del totale degli abitanti comunali. Anche le aree di pregio naturalistico hanno sofferto direttamente per la perdita di territorio, dovuta all’espansione degli insediamenti residenziali e produttivi, allo sfruttamento delle risorse minerarie e allo sviluppo delle reti infrastrutturali. La tendenza al consumo di risorse ambientali è stata attualmente invertita e la presenza di aree protette si sta incrementando, grazie al riconoscimento delle SIC (Siti di Importanza Comunitaria) e delle ZPS (Zone di protezione Speciale) che nel PTCP costituiscono i nodi fondamentali per la costruzione della rete ecologica.

Cosa prevede il piano provinciale per combattere questa tendenza:

· la riduzione della conflittualità nell’uso delle risorse territoriali mediante l’applicazione del credito edilizio: l’edificato, potrà risultare meno impattante mediante l’adozione di Piani del Verde e di riordino edilizio urbanistico, la definizione di tipologie edilizie consone e la realizzazione di barriere verdi;

· la realizzazione dei borghi rurali: le aree industriali di piccole dimensioni presenti in zone agricole non collegate alle infrastrutture in maniera adeguata e lontane dai centri residenziali, potranno essere riconvertite a residenza in base ai crediti edilizi, questo anche in aree agricole in cui è già presente una certa densità di edifici;

· il ricorso anche ad opere di compensazione di suolo agricolo, tali da garantire un bilancio ambientale quanto più possibile positivo;

· l’incremento della biodiversità anche mediante l’adozione di Piani del Verde e di Reti Ecologiche, e verso l’aumento dell’agricoltura biologica;

· il controllo dei fattori che concorrono all’inquinamento quali lo spandimento dei reflui animali, la riduzione dell’impatto inquinante attraverso il trattamento dei reflui zootecnici e la realizzazione di fasce filtro sulle sponde dei fiumi;

· incentivare l’agricoltura nelle aree marginali e difficili, grazie anche al miglioramento della qualità delle produzioni agricole e allo sfruttamento della qualità dei prodotti agricoli per le attività del turismo e del commercio;

· favorire la conversione dei sistemi di irrigazione agricola a gravità con sistemi a pressione per ridurre considerevolmente i fabbisogni di acqua irrigua.

 

 

 



Redattore: Ufficio stampa Provincia di Treviso
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