Il Consiglio provinciale ha approvato oggi con 8 voti a favore e una astensione il Piano di riassetto organizzativo, finanziario e patrimoniale dell’ente. Previsto dalla Legge di stabilità per il 2015, la Provincia di Reggio Emilia – al pari di molte altre – non lo aveva mai predisposto a causa della complessa situazione vissuta dall’ente nell’ultimo triennio che impediva, di fatto, qualsiasi tipo di programmazione di medio periodo e di valutazione strategica circa il proprio ruolo. “Proprio per questo la discussione di oggi in Consiglio assume particolare valore – sottolinea il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi – Non si tratta, infatti, del semplice adempimento di un obbligo normativo, ma di dare risposta all’esigenza di definire nel nuovo contesto gli obiettivi che la Provincia di Reggio Emilia intende darsi e gli strumenti attraverso i quali raggiungerli, a partire dal personale a proposito del quale, dopo aver registrato il passaggio dalle 391 unità ante Legge Delrio alle attuali 161, si potrà procedere a nuove assunzioni. Insomma, la Provincia finalmente esce da un clima di incertezza, che per la verità qui a Reggio Emilia non ha mai avuto diritto di cittadinanza, per proiettarsi su un futuro istituzionale che conserva ancora molti elementi di incertezza, ma che potrà essere disegnato dal legislatore in modo propositivo e orientato al rilancio, soprattutto se dal territorio, cioè dalle Province stesse, arriveranno stimoli e proposte”. Aperto da una dettagliata premessa che ripercorre, anche sotto l’aspetto normativo, il dibattito sulla riforma e sull’eventuale superamento delle Province avviatosi almeno una decina d’anni fa e poi concretizzatosi con l’approvazione della Legge 56/2014, il Piano descrive la situazione attuale della Provincia di Reggio Emilia, dando conto dei tanti risultati raggiunti pur in un contesto problematico, e, soprattutto, ne delinea il riordino indicando gli obiettivi strategici per il futuro – e, di conseguenza, quelli operativi sotto il profilo finanziario, patrimoniale e organizzativo – “alla luce della Legge di bilancio 2018 che ci ha consentito di intravedere possibile programmazione a medio termine”. “Dal lato contabile, con la Manovra approvata lo scorso dicembre si è fatto un importante, anche se non definitivo, passo avanti nel consolidare i conti delle Province, sia sul piano strettamente finanziario, sia su quello delle regole, ripristinando, ad esempio, la triennalità del bilancio, per quanto ancora in un contesto di risorse da adeguare – spiega il presidente Manghi – Sul fronte organizzativo, inoltre, la Legge di bilancio 2018 ha restituito alle Province la capacità di programmazione del personale e di assunzione, nel quadro di limiti precisi, ma sostanzialmente condivisibili”. Nuove assunzioni. Grazie ad una incidenza della spesa per il personale rispetto alle entrate correnti inferiore al 20%, la Provincia di Reggio potrà dunque sbloccare interamente il turn-over, dopo che i tagli imposti dalla riforma hanno originato diverse criticità in una pianta organica scesa dal 2013 da 391 a 161 unità. “Le prime assunzioni, indispensabili per esercitare in maniera efficiente le nostre funzioni, riguarderanno un dirigente a tempo indeterminato per l’area finanziaria mediante concorso nonché un agente di Polizia provinciale, un tecnico per il Servizio Infrastrutture ed un custode per il parco di Roncolo – aggiunge il presidente Manghi – Siamo, dunque, sulla buona strada per uscire finalmente dall’emergenza e poter permettere alla Provincia di Reggio Emilia di definire gli obiettivi strategici mediante i quali consolidare il proprio ruolo istituzionale nell’ambito del sistema degli enti locali, a partire dal quadro normativo e costituzionale che si è venuto a determinare, pur tenendo conto della sua ancora incompiuta evoluzione”. Obiettivi strategici che tengono conto, oltre che dei vincoli di legge, anche dell’esperienza maturata nel corso del triennio 2015-17 e delle riflessioni svolte a diverso livello istituzionale e in particolare all’interno dell’Unione delle Province d’Italia (Upi), di cui lo stesso Manghi è presidente regionale e per conto della quale partecipa tra l’altro ai lavori della Conferenza Stato-Regioni. Gli obiettivi strategici. “Innanzitutto intendiamo confermare e rafforzare il ruolo istituzionale della Provincia quale sede di confronto e coordinamento su base provinciale nei rapporti tra i Comuni, la Regione Emilia-Romagna, le associazioni di categoria e il terzo settore, per una più efficace capacità di risposta alle diverse istanze provenienti dal territorio – spiega il presidente Manghi – Poi va garantito l’ottimale esercizio delle funzioni fondamentali attribuite dalla Legge Delrio alle Province, con particolare riguardo alla gestione della mobilità provinciale, a partire dalla manutenzione e dell’ampliamento della rete stradale, e dell’edilizia scolastica, alla programmazione scolastica e ai servizi inerenti la pianificazione territoriale. Infine, vogliamo confermare e incrementare il ruolo della Provincia quale “casa dei Comuni”, una veste attraverso la quale già in questi tre anni abbiamo raggiunto risultati importanti: dalla Stazione unica appaltante all’Ufficio associato per la legalità e il sistema bibliotecario provinciale, alle tante occasioni nelle quali la Provincia ha svolto un prezioso un ruolo di coordinamento sostanziale. L’attività a favore dei Comuni ha carattere costitutivo dell’identità della Provincia e deve poter disporre di strumenti e risorse adeguate”.
Redattore: Ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia