“Le Regioni e il sistema delle autonomie locali, nel prendere atto della scarsa sensibilità istituzionale dimostrata dal Governo, pur rimarcando e confermando in toto la propria posizione di ferma e decisa critica dell’operato dello stesso, ritengono di doversi far carico con senso di responsabilità del recupero di un livello minimo di relazioni istituzionali senza il quale la paralisi denunciata rischia di produrre effetti negativi per i cittadini”.
Questo il senso del documento congiunto presentato dalla Conferenza delle Regioni, dall’Upi, dall’Anci e dall’Uncem in Conferenza Unificata, nel quale si rimarcano le ragioni del conflitto registrato negli ultimi mesi nei rapporti tra Stato e Autonomie. “La situazione di conflitto istituzionale tra Governo e sistema delle Autonomie territoriali che si è determinata in seguito a scelte del Governo che abbiamo duramente contestato, in particolare in riferimento al taglio del fondo sociale e ai contenuti del decreto legislativo in materia ambientale, ha portato alla paralisi dell’attività della Conferenza Stato-Regioni e della Conferenza Unificata” recita in apertura il documento. “Si aggiunga – prosegue il testo – che la legge finanziaria per le Autonomie rappresenta un colpo pesante alla sostenibilità del sistema sociale e all’erogazione dei servizi. Avevamo chiesto un incontro con il Presidente del Consiglio per trovare una soluzione, superare questo blocco dell’attività e far fronte al numero ormai crescente di provvedimenti che si trovano all’ordine del giorno delle Conferenze. Registriamo con rammarico e disappunto l’assenza ad oggi di una risposta positiva del Governo a questa richiesta e in generale alle richieste delle Regioni e delle Autonomie Locali”. I
In allegato , il documento congiunto di Regioni, Province Comuni e Comunità Montane.