Intervenendo stamani alla Rocca dei Rettori, all’incontro sul tema: “Gli Statuti delle nuove Province”, promosso dall’Unione delle Province d’Italia in cooperazione con Ministero dell’Interno, Anci e Accademia per le Autonomie locali, il Presidente Provincia di Benevento Claudio Ricci ha detto che in questa fase di “work in progress” impegnativo occorre stabilire cosa e come fare nei prossimi mesi e nei prossimi anni in Provincia di Benevento.
Quindi Ricci ha continuato: “Il problema è gestire i processi di cambiamento istituzionale ed organizzarci per le diverse competenze degli Enti e degli Organi dopo la legge di riforma n. 56 di quest’anno. La Conferenza unificata Stato-Regione ha stabilito che, oltre alle competenze delle Province che le derivano dalla legge, vi sarà una interlocuzione tra le Province e le Regioni per stabilire eventuali funzioni aggiuntive. In questa ottica il presidente della Regione Caldoro, invitando i presidenti delle Province a Napoli, ha dichiarato che entro il 31 dicembre la Regione dovrebbe dire se conferma le funzioni previste per le Province o ce se vuole sottrarne o affidarne altre. Ma non credo che questo sia possibile perché la Regione ci ha risposto che “entro il 31 dicembre” non è considerato la fine, bensì l’inizio di un percorso. A questo scopo presenteranno un disegno di legge da presentare al Consiglio regionale: il tutto alla vigilia della campagna elettorale per il rinnovo del Consiglio stesso. Allora io chiedo a me stesso: se la Regione presenta il disegno di legge entro il 31 dicembre, e deve essere discusso in Consiglio, alla scadenza di mandato, la prima preoccupazione dei consiglieri regionali sarà quella di discutere di questo particolare aspetto della vita istituzionale? Io credo proprio di no. Noi dobbiamo allora fare uno Statuto aperto, provvisorio, dove diremo diversi “omissis”, “ad oggi” o “salvo che”, però comunque dovremo procedere. Io sarei orientato a lavorare così: non credo che sia opportuno procedere a nominare commissione preposta, ma considero i membri della commissione per lo Statuto i dieci consiglieri provinciali. Immaginando poi di essere inserito in un complesso istituzionale io chiedo all’UPI di redigere una sorta di bozza che possa essere utile, nelle linee fondamentali, da Palermo a Milano; poi naturalmente su questa bozza, disponibile in tempi brevissimi, ogni Provincia andare ad inserire una quale peculiarità congrua alla nostra storia, tradizione, socialità. Naturalmente non dimenticando la difficoltà che abbiamo che, per forza di cose, noi su alcune tematiche dobbiamo necessariamente redigere una carta in cui non possiamo dire parole definitive. Io ad oggi non so se nei prossimi mesi e anni se la Provincia di Benevento dovrà interessarsi ancora, e in che misura, di agricoltura, di cultura, di turismo. Inoltre dobbiamo fare fronte ai tagli enormi di risorse statali che intaccheranno profondamente i nostri investimenti sul territorio”.
Redattore: Ufficio Stampa Provincia Benevento