Il presidente dell’Unione regionale delle province toscane (URPT), Lio Scheggi, commenta la sentenza della Corte costituzionale che ha dichiarato l’illegittimità del Decreto legge sul contenimento della spesa pubblica, approvato con voto di fiducia il 22 e 29 luglio 2004, nella parte in cui fissava per Regioni ed Enti locali tagli alle spese per consulenze esterne, spese di missione all’estero, rappresentanza, relazioni pubbliche e convegni e spese per l’acquisto di beni e servizi. Secondo la Consulta si tratta di vincoli che “non costituiscono principi fondamentali di coordinamento della finanza pubblica, ma competono una inammissibile ingerenza nell’autonomia degli enti quanto alla gestione della spesa“.
“La pronuncia della Consulta – sottolinea Scheggi, presidente dell’URPT – dà valore alla obiezioni di merito che il sistema degli Enti locali ha sempre avanzato rispetto agli atti governativi che ne vincolavano l’operatività, limitandone l’autonomia decisionale senza peraltro concorrere al contenimento della spesa pubblica.
Questa pronuncia, d’altra parte, al di là del fatto che legittima autorevolmente le riserve avanzate dall’UPI, riapre anche la partita su molte delle misure contestate della Finanziaria 2006. Mi auguro, pertanto, che il Parlamento sappia correggere le storture della Legge di bilanicio, tenendo conto dei rilievi della Corte”.