Categoria: Ambiente e Territorio

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Provincia di Varese: Protezione Civile in azione dopo le forti piogge

A seguito delle recenti emergenze dovute alle piogge torrenziali che hanno colpito diverse province lombarde, la Protezione Civile Provinciale di Varese ha assicurato, in coordinamento con la Prefettura e le componenti del Soccorso Pubblico, interventi di supporto in numerosi Comuni del territorio.

Emergenza maltempo territorio provinciale (22–25 settembre)

Per quattro giorni, circa 200 volontari appartenenti alle organizzazioni di volontariato del territorio (con specializzazioni in movimento terra, idrogeologico, telecomunicazioni, logistica, cucina, segreteria e autisti, oltre ai referenti del Coordinamento CCV Varese) sono stati impegnati nelle operazioni di soccorso e monitoraggio.

Gli interventi hanno interessato vari Comuni della provincia, dove si sono registrati numerosi allagamenti di scantinati, garage e piani bassi di edifici. Sono state utilizzate idrovore a medio e alto pompaggio e impiegati circa 300 sacchi di sabbia per contenere le esondazioni.

Tra i mezzi operativi impiegati: 2 camion, 3 fuoristrada, 3 carrelli idrogeologici e diversi automezzi per il controllo del territorio. Le attività hanno riguardato anche l’osservazione e il monitoraggio dei corsi d’acqua, la pulizia di tombinature e caditoie e la verifica di piccoli smottamenti.

Gli eventi meteo avversi, che hanno interessato anche altre province lombarde, hanno portato la Sala Operativa di Regione Lombardia, ad avanzare richiesta di attivazione della Colonna Mobile provinciale di Varese (CMPVA), per operazioni, in ausilio, da eseguire nelle province di Como e Monza Brianza.

Emergenza maltempo province di Como e Monza Brianza (27–29 settembre)

In seguito agli eventi meteo avversi che hanno colpito anche le province di Como e Monza Brianza, la Sala Operativa di Regione Lombardia ha richiesto l’attivazione della Colonna Mobile Provinciale di Varese (CMPVA) per fornire supporto nelle operazioni di soccorso.

Per tre giorni, 82 volontari con diverse specializzazioni — 22 dell’Antincendio Boschivo (AIB) (11 della squadra provinciale, 7 della Comunità Montana Valli del Verbano e 4 della Comunità Montana del Piambello), 19 autisti, 19 operatori movimento terra (MMT), 8 idrogeologici, 8 addetti alla segreteria, 2 alle telecomunicazioni (TLC) e 4 referenti/capo missione del CCV Varese — hanno operato nei Comuni di Cabiate (CO) e Meda (MB).

Le squadre hanno eseguito attività di sgombero e pulizia di strade invase da fango e detriti, utilizzando 3 camion, 2 escavatori, 2 bobcat, 3 motocarriole, 1 pulmino 9 posti e 7 moduli AIB.

Il quadro complessivo delle operazioni condotte dai Gruppi e dalle Associazioni comunali della Provincia di Varese, durante le allerte meteo di fine settembre, ha fornito una risposta rapida, coordinata ed efficace. Un modello organizzativo ed operativo rinnovato, capace di fornire interventi tempestivi e di prossimità a tutela della sicurezza dei cittadini.

La Provincia di Lecco consegna nuovi mezzi alla Protezione civile

Uno speciale natante con carrello rimorchio di colonna mobile, appositamente attrezzato per interventi in scenari di emergenza: lo ha consegnato la Provincia di Lecco al Gruppo sommozzatori protezione civile di Lecco in una cerimonia cui hanno preso parte la Presidente della Provincia di Lecco Alessandra Hofmann, il Consigliere provinciale delegato alla Protezione civile Antonio Leonardo Pasquini, insieme ai tecnici provinciali, Stefano Simonetti, ex Consigliere provincial, oggi presidente della Fipsas (Federazione italiana pesca sportiva e attività subacquee) di cui il Gruppo sommozzatori fa parte, il presidente del Gruppo sommozzatori Enrico Francisci con alcuni soci volontari, la presidente del Comitato di coordinamento del volontariato di protezione civile Domizia Mornico.

Le forniture

A seguito di assegnazione di finanziamento regionale per l’acquisto di beni per l’implementazione delle componenti provinciali della colonna mobile, la Provincia di Lecco ha ritenuto di provvedere alla fornitura di un nuovo natante, con tecnologie all’avanguardia, adeguati accessori, destinato all’impiego da parte dei volontari di protezione civile per attività di soccorso in acqua o per rischio idrogeologico.

Si tratta di un natante realizzato in alluminio, materiale molto resistente a differenza della vetroresina o al tessuto dei gommoni, particolarmente adatto per intervenire in situazioni di alluvioni e allagamenti e raggiungere più facilmente abitazioni o edifici circondati dall’acqua, anche bassa. Grazie alla prua quadrata, quando il natante si avvicina a un terrapieno o a una zona diroccata può appoggiarsi in modo tale da caricare facilmente a bordo materiale o persone che devono essere soccorse. Un mezzo innovativo e unico nel suo genere per il territorio provinciale, come ce ne sono pochi in Italia.

Oltre al natante sono state presentate altre dotazioni, tra cui due moduli idrogeologici forniti di carrello, motopompa e torre-faro, due escavatori e due automezzi, ad arricchire ulteriormente la colonna mobile provinciale.

Le dichiarazioni

“Ogni volta che riusciamo a consegnare nuovi mezzi al sistema provinciale di protezione civile sono particolarmente felice – ha sottolineato la Presidente Hofmann – Il sistema di protezione civile, con le migliaia di volontari che ne fanno parte, riesce a dare risposte concrete sul territorio provinciale, regionale e nazionale in situazioni di emergenza e in attività di prevenzione, sempre più fondamentale. Le nuove dotazioni vanno in mani sicure, perché i nostri volontari sono una risorsa indispensabile e hanno sempre dato prova della loro preparazione e delle loro capacità”.

“Il merito va al mio predecessore Simonetti, da cui è partita la richiesta di questo tipo di mezzo – ha aggiunto il Consigliere Pasquini – È fondamentale diffondere una cultura di rispetto dell’ambiente lacuale e l’attività dei sommozzatori è un modo per diffondere il corretto rispetto dell’ambiente. Compito delle istituzioni e dare il maggior supporto possibile alle associazioni che svolgono attività di protezione civile”.

“Ringrazio tutti coloro che hanno permesso di concretizzare un’idea che avevo proposto alla Presidente Hofmann – ha evidenziato il presidente della Fipsas Simonetti – Questo mezzo ci permetterà di prevenire certe situazioni e di intervenire in caso di eventi come quelli dell’Emilia Romagna. La protezione civile della Provincia di Lecco è ancora più pronta a rispondere alle varie necessità”.

30° anniversario della Provincia di Lecco: una giornata dedicata alla Polizia Provinciale

L’evento

In occasione del suo 30° anniversario, la Provincia di Lecco sarà presente con uno stand istituzionale, in collaborazione con la Comunità Montana Valsassina Valvarrone Val d’Esino e Riviera, alla 60^ edizione della Sagra delle Sagre, in programma da sabato 9 a domenica 17 agosto a Barzio, nel cuore della Valsassina.

La storica manifestazione, aperta tutti i giorni dalle 10.00 alle 23.00, rappresenta da decenni una vetrina delle eccellenze del territorio e un appuntamento irrinunciabile per residenti e turisti.

Presso lo stand della Provincia sarà possibile approfondire la conoscenza dell’Ente, riscoprire i 30 anni di storia e di servizi alla comunità e conoscere più da vicino le attività e i progetti in corso.

Il programma

Giovedì 14 agosto sarà interamente dedicato alla Polizia Provinciale: per l’occasione saranno esposti i mezzi e le dotazioni tecniche utilizzati quotidianamente dai tre principali nuclei operativi del Corpo – stradale, ambientale e faunistico – nell’esercizio delle funzioni attribuite alla Provincia.

Dalle 17.00 alle 19.00, bambini e famiglie potranno partecipare a giochi e attività educative pensate per far conoscere in modo divertente e interattivo i compiti e le responsabilità della Polizia Provinciale, con l’obiettivo di sensibilizzare le giovani generazioni al rispetto dell’ambiente, alla sicurezza stradale e alla tutela della fauna.

Le parole di Alessandra Hofmann

“Questa iniziativa, inserita nel calendario degli eventi per il trentesimo anniversario della Provincia di Lecco, è per noi un’occasione importante per riaffermare il legame dell’Ente con il territorio e con le persone che lo vivono ogni giorno. Abbiamo voluto essere presenti alla Sagra delle Sagre per portare la Provincia tra la gente, aprendo le porte del nostro operato e rendendolo visibile e comprensibile a tutti – dichiara la Presidente della Provincia di Lecco, Alessandra Hofmann –. La giornata dedicata alla Polizia Provinciale va proprio in questa direzione: raccontare, anche ai più piccoli, il valore del lavoro che i nostri operatori svolgono quotidianamente al servizio della comunità, con un’attenzione particolare alla tutela dell’ambiente, della fauna selvatica e alla sicurezza. La Provincia non è un ente lontano o astratto: è presente, attiva e impegnata a rispondere ai bisogni del territorio con concretezza e partecipazione.”

Giornata della Polizia provinciale_web

Fiumi sicuri 2025: la Provincia di Lecco stanzia 40 milioni per la prevenzione

Nella seduta del Consiglio provinciale dello scorso 9 luglio, la Provincia di Lecco ha stanziato 40.000 euro per finanziare le attività di prevenzione del rischio idrogeologico e idraulico Fiumi sicuri 2025.

L’uscita del bando

Nelle prossime settimane la Provincia di Lecco pubblicherà il bando con scadenza il 19 settembre, destinato a Comunità Montane, Parchi e Comuni, che potranno così presentare le domande di contributo.

Dichiarazioni di Hofmann e Pasquini

“Abbiamo ascoltato l’esigenza del territorio di anticipare la pubblicazione del bando per poter dare agli enti il tempo necessario a realizzare i loro interventi – commentano la Presidente della Provincia di Lecco Alessandra Hofmann e il Consigliere provinciale delegato alla Protezione civile Antonio Leonardo Pasquini Ci siamo perciò impegnati per trovare subito nel nostro bilancio le risorse per finanziare questa attività che riscuote molto interesse tra i Comuni e che durante la recente visita al Cpe di Sala al Barro a Galbiate ha ricevuto il plauso dell’Assessore regionale La Russa per la sua peculiarità e unicità. Ancora una volta la Provincia di Lecco si pone al fianco degli enti per finanziare una concreta attività di prevenzione in materia di protezione civile, con l’obiettivo di limitare i danni connessi ai fenomeni di dissesto idrogeologico. Auspichiamo la massima partecipazione degli enti, così come avvenuto nelle precedenti edizioni”.

La Provincia di Bergamo promuove il Landscape Festival 2025

Si aprirà il 3 settembre, con un’anteprima speciale a Parigi, presso l’Istituto Italiano di cultura, la XV edizione del Landscape Festival, un progetto promosso dalla Provincia di Bergamo, su visioni, novità e progettualità condivisa.

Tante le iniziative in programma, che si susseguiranno fino al 21 settembre, con al centro una nuova visione dell’ecosistema urbano: dalle riflessioni sul paesaggio non più limitato allʼeccezionalità, ma esteso alla quotidianità, al corretto utilizzo delle piante nei contesti urbani alla luce delle sfide climatiche e ambientali che attendono le nostre città nei prossimi decenni.

Molti i momenti di incontro e scambio con le realtà straniere, grazie al confronto internazionale con rappresentanti del Regno Unito, della Spagnia, della Svezia, della Germania e della Grecia, così come dell’Australia, degli Stati Uniti, dell’India e del Brasile.

Un appuntamento da non perdere:  Landscape Festival 2025 – PROGRAMMA SHORT-1

Stati Generali della Montagna: “Rilanciare gli investimenti con strategie condivise. Alle Regioni chiediamo pieno rispetto delle specificità montane”

“Occorre individuare un modello di governance condiviso e semplificato che metta a sistema con un’azione continuativa le varie politiche a sostegno della montagna. Le strategie di sviluppo e gli investimenti sulle infrastrutture e sui servizi territoriali devono essere condivisi dai sindaci a livello provinciale”.

E’ quanto emerso dalla riunione del Tavolo Infrastrutture e Servizi istituito nell’ambito degli Stati Generali della Montagna e coordinato dal Presidente della Provincia di Belluno, Roberto Padrin,  che si è incontrato oggi a Roma per definire una proposta da sottoporre alla Ministro per gli Affari regionali e le autonomia locali, Erika Stefani.

“Si tratta di arrivare alla definizione di una strategia unitaria che valorizzi la specificità della montagna, per costruire su questi territori uno sviluppo socio-economico condiviso attraverso la collaborazione tra la Provincia e i Comuni”.

I Presidenti delle tre Province interamente montane – Sondrio, Elio Moretti, Belluno, Roberto Padrin, e Verbano Cusio Ossola, Arturo Lincio –  che oggi hanno avuto un incontro al Ministero degli Affari regionali su questi temi, hanno deciso di rilanciare un protocollo comune per chiedere alle Regioni Veneto, Lombardia e Piemonte un’azione coordinata per quanto riguarda le Province che assicuri il pieno rispetto delle specificità montane.

Manutenzioni e sfalci del verde, pianificati dalla Provincia di Trevisi gli interventi per i prossimi mesi

Con l’arrivo della nuova stagione, la Provincia di Treviso ha redatto il piano di viabilità che prevede tutti gli interventi di manutenzione e sfalci del verde: dall’inizio della prossima settimana cominceranno infatti, in tutto il territorio, le opere di sfalcio lungo le strade provinciali e le rotatorie di competenza.

Seguiranno poi altri quattro macro interventi, a cadenza regolare: uno verso la fine di maggio, un secondo a metà luglio, un terzo entro la prima metà di settembre e un quarto a fine ottobre, che consisterà anche in una operazione ad hoc di pulizia dei fossati.

Naturalmente sarà cura del Settore Viabilità dell’Ente monitorare ulteriori necessità di intervento eventualmente determinate dalle condizioni climatiche.

Protezione Civile, l’ UPI al Ministro Musumeci “Si restituisca alle Province un ruolo chiaro”

“L’’aver cancellato le Province dalle autorità di Protezione civile ha aperto un vuoto che è stato evidente in tutti gli eventi di crisi che si sono verificate in questi anni.Tant’è che nelle emergenze i Presidenti delle Province sono stati sempre in prima linea, chiamati dalle prefetture nelle cabine di crisi al fianco della Protezione civile e dei Sindaci, anche in assenza di un riconoscimento formale. E’ evidente però che una questione così essenziale per la stessa incolumità dei cittadini, come la certezza delle funzioni dei ruoli di ciascuno nelle catastrofi, deve essere regolato, secondo un modello nazionale condiviso in tutte le Regioni.

Non si tratta di immaginare una sovrapposizione con quanto di competenza delle Prefetture o dei Sindaci, ma di riconoscere il lavoro delle Province durante le fasi di emergenza soprattutto al fianco dei piccoli comuni”.

Al Ministro Musumeci chiediamo di aprire al più presto un tavolo con UPI per arrivare a una proposta condivisa, ma chiediamo sostegno anche al Dipartimento della Protezione civile, a cui ci lega una forte di collaborazione.

Lo ha detto il presidente della Provincia di Latina, Gerardo Stefanelli, intervenendo in rappresentanza di UPI agli Stati Generali della Protezione civile in corso a Roma.

Acquifero del Gran Sasso: le proposte del tavolo coordinato dalla Provincia di Teramo

Sottoscritto da dieci Associazioni e undici Comuni, questa mattina, come richiesto dall’avviso pubblico della Struttura Commissariale presieduta questa da Pierluigi Caputi, è stato trasmesso il documento che contiene considerazioni e proposte rispetto al progetto di messa in sicurezza dell’acquifero del Gran Sasso.
Il lavoro è stato coordinato dalla Provincia (funzionario geologo Maurizio Rosa e dirigente al patrimonio Emilia Di Matteo). Nonostante i tempi stringenti dettati dall’avviso pubblico del Commissario, il lavoro è il frutto di una qualificata partecipazione che ha investito anche la Conferenza ambientale provinciale presieduta da Luciana del Grande.“Crediamo nella forza del dialogo e per questo abbiamo raccolto l’invito del Commissario che ci auguriamo accolga le nostre osservazioni. Considerazioni che hanno la forza di una analisi rigorosa e un unico obiettivo: evitare ulteriore depauperamento delle falde acquifere” ha chiosato il presidente D’Angelo salutando il tavolo di lavoro.  “Oltre che con i problemi noti, causati dalla convivenza dell’Istituto di ricerca e dall’autostrada dentro il massiccio, oggi dobbiamo fare i conti anche con i cambiamenti climatici che sono fra le preoccupanti e principali cause della riduzione dell’acqua a nostra disposizione. Io avanzo anche un’altra proposta al Commissario: quella di nominare una terna composta da Amministratori e Tecnici del territorio teramano che venga sentita e consultata in tutte la fasi del progetto”.

Tante le questioni affrontate dal tavolo di coordinamento e non da ultimo anche quello riguardante il piano per la viabilità. Gli interventi sotto il traforo dovrebbero riprendere in autunno e dal Presidente della Provincia e dai Sindaci arriva la preoccupazione per i “rischi di disagi e isolamento” per il territorio teramano che ha nell’autostrada A/24 il principale collegamento con il Capoluogo e la Capitale.

Il tavolo di lavoro ha posto alcuni punti fermi sulla base delle attuali conoscenze (rispetto al progetto Commissariale non c’è ancora alcuna fonte documentale).

“I due principali aspetti da tenere in considerazione per la progettazione di un intervento efficace ed a basso impatto ambientale. Il primo mira all’esecuzione di lavori per la protezione della qualità della falda nella sua interezza, mediante interventi di impermeabilizzazione. Il secondo si riferisce alla tutela del quantitativo idrico disponibile all’interno dell’acquifero, evitando ulteriori captazioni idriche che vadano a depauperare la falda e le sorgenti”.

Considerazioni anche sul prelievo idrico dal lago di Campotosto “per il quale non sono stati valutati gli effetti sui corpi idrici superficiali” e sulla campagna geognostica nelle gallerie autostradali che  “ai fini della protezione del sistema di captazione esistente sarebbe inutile e comunque non idonea alla definizione dello schema idrico delle acque circolanti in falda”.

Sono state fornite, quindi, indicazioni sulle scelte progettuali da adottare prendendo anche a riferimento i criteri che fanno riferimento ad interventi di tipo conservativo; già individuati nel 2018, dalla Commissione Regionale tecnica per la Gestione del Rischio nel sistema idrico del Gran Sasso. Commissione che ha visto il coinvolgimento di numerosi esperti in materia di messa in sicurezza idraulica ed idrogeologica.

Non convince, incece, “stante la complessità e l’imprevedibilità del sistema acquifero del Gran Sasso” l’ipotesi di un nuovo sistema di captazioni che “impoverirebbe ulteriormente la falda acquifera” così come si esplicita preoccupazione per le indagini geognostiche che prevederebbero 21 perforazioni a carotaggio.

Nel merito degli interventi vengono privilegiati quelli conservativi:

  • impermeabilizzazione delle due gallerie autostradali e dei laboratori dell’INFN
  • sostituzione della rete di scolo delle acque di scarico in particolare delle piattaforme delle gallerie e dei laboratori con condotte di ghisa sferoidale e vasche di contenimento all’uscita delle gallerie
  • sostituzione delle condotte utilizzate per il trasporto dell’acqua destinata al consumo umano con tubazioni di acciaio, condotte drenanti trasversali presenti sotto il piano viabile (attualmente in PVC o in CLS materiali lesionabili)

Nel corso dei lavori sono stati ascoltati la ASL, la Ruzzo reti e i Consorzi di bonifica.
I Comuni firmatari sono: Basciano, Canzano; Teramo, Isola del Gran Sasso, Colledara, Cortino, Pineto, Roseto degli Abruzzi, Castel Castagna, Tossicia, Valle Castellana.

Le associazioni: Guide del Borsacchio; Rifiuti Zero Abruzzo; CAI Teramo; WWF; Legambiente; Pronatura Laga; WISP; FIAB, FAI, Comitato Torre San Rocco.

Cinghiali, la Provincia di Treviso incontrala Regione sul Piano Interventi Urgenti per il Controllo della Peste Suina

Si è svolto oggi pomeriggio al Sant’Artemio un incontro fra la Regione del Veneto e la Provincia di Treviso per la condivisione delle linee guida del Piano Regionale di interventi urgenti per il controllo della peste suina nei cinghiali da divulgare alle Associazioni di categoria. Sul tavolo, la normativa regionale vigente e le procedure richieste alla Polizia provinciale per le attività di monitoraggio e controllo faunistico e venatorio. Al fine di sensibilizzare le Associazioni venatorie di destra e sinistra Piave, non appena saranno predisposte ufficialmente le linee guida specifiche per il territorio della Marca Trevigiana, saranno organizzati due appuntamenti dedicati, uno a Pederobba e uno a Vittorio Veneto, altri saranno programmati prossimamente.

Hanno preso parte all’incontro, su delega di Stefano Marcon, presidente della Provincia di Treviso, il vicepresidente Fabio Maggio, il consigliere provinciale delegato Diego Zanchetta, il dirigente del settore Agroambiente, programmazione e gestione ittica e faunistico venatoria, Pietro Salvadori, e il commissario regionale incaricato per il Piano Interventi Urgenti Oscar Da Rold.

“Da tempo ormai l’emergenza cinghiali e le conseguenti devastazioni provocate alle colture agricole sono questioni al centro dell’attività di controllo della Polizia Provinciale – spiega Stefano Marcon, presidente della Provincia di Treviso – oggi l’incontro tecnico con la Regione ci ha chiarito molti aspetti riguardo le procedure da seguire e le modalità di coinvolgimento di operatori esperti. In occasione degli incontri con le Associazioni di categoria e con gli operatori qualificati sul territorio saranno definite le linee guida definitive valide per il territorio della Marca”.

“In veste di Ente di coordinamento tra la Regione e il territorio abbiamo raccolto le osservazioni degli operatori venatori e le linee guida regionali – continua Fabio Maggio, vicepresidente della Provincia – si inizierà a Pederobba, e poi a Vittorio Veneto, con incontri specifici per condividere quelle che saranno le modalità operative da tenere sul campo”.

“Siamo vicini alle esigenze degli agricoltori e delle Associazioni di categoria per contenere gli episodi purtroppo numerosi, soprattutto nell’area Pedemontana, di danni alle coltivazioni – conclude Diego Zanchetta, consigliere provinciale delegato – in vista dei primi incontri calendarizzati la Regione ci fornirà le linee guida definitive”.

 

La Provincia di Vicenza dal sottosegretario all’Ambiente Barbaro per chiedere un “Piano Lupo” e supporti economici agli allevatori

Destinazione Roma per una delegazione di amministratori vicentini che domani, lunedì 10 marzo, incontrerà il Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Ambiente Claudio Barbaro per affrontare il tema della convivenza tra lupo e attività umane nel vicentino.

Un tema caldo, che si scalda ancor più mano a mano che arriva la primavera, periodo di uscite e di turisti, di passeggiate in montagna e di alpeggi. Attività su cui la presenza del lupo potrebbe avere una forte influenza, considerando che nel vicentino le predazioni del lupo su animali da allevamento o da compagnia sono quasi raddoppiate dal 2023 al 2024, passando da 101 a 193, e che la presenza del lupo è in costante aumento.

 

La Provincia di Vicenza si è fatta portavoce delle preoccupazioni e dei timori del territorio, degli amministratori locali e degli allevatori e a inizio anno ha chiesto un incontro al Ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin. Una lettera firmata, oltre che dalla Provincia, da circa 40 sindaci, in rappresentanza della gran parte del territorio vicentino. Il momento dell’incontro sarà domani, con il sottosegretario Barbaro indicato da Pichetto Fratin.

Con la Provincia ci saranno una rappresentanza dei Comuni firmatari, l’associazione allevatori Arav con il presidente Floriano De Franceschi, la Regione Veneto con il presidente del Consiglio Roberto Ciambetti, l’onorevole vicentino Silvio Giovine, “a conferma -precisa il presidente della Provincia Andrea Nardin- che tutti i livelli di governo si stanno mobilitando compatti, con l’obiettivo comune di ottenere un “Piano lupo” nazionale che miri alla gestione e al contenimento della specie, individuando “l’indice di sopportabilità” per provincia e prevedendo incentivi e sgravi fiscali per tutti gli interventi sul patrimonio agro-silvo-pastorale. Che non vuol dire, sia chiaro, eliminare il lupo dal nostro territorio, ma permettere una pacifica convivenza con le attività umane. Ricordando, in particolare, che le malghe, gli alpeggi e, più in generale, la presenza dell’uomo in montagna è un presidio contro i dissesti idro-geologici.”.

La Provincia di Forlì Cesena sigla un protocollo con la Guardia di Finanza per i finanziamenti post alluvione

È stato sottoscritto questa mattina – presso Palazzo dei Signori della Missione, a Forlì sede della Provincia di Forlì-Cesena – un protocollo d’intesa tra il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Forlì-Cesena e la Provincia di Forlì-Cesena, con l’obiettivo, condiviso, di definire un percorso di reciproca cooperazione tra i due Enti, al fine di rafforzare il sistema di monitoraggio e vigilanza relativo all’esecuzione delle opere pubbliche interessate dagli eventi alluvionali del maggio 2023, di cui alle ordinanze del Commissario Straordinario alla ricostruzione nel territorio delle regioni Emilia Romagna, Toscana e Marche.

L’intesa di collaborazione – siglata dal Presidente della Provincia di Forlì-Cesena, dott. Enzo Lattuca, con il Comandante Provinciale della Guardia di Finanza, Col. Vito Pulieri – mira a prevenire e contrastare ogni condotta illecita lesiva degli interessi economici e finanziari pubblici e si pone nel segno della continuità con l’analogo protocollo d’intesa stipulato a livello centrale nel dicembre del 2023 tra il Commissario straordinario pro-tempore alla ricostruzione nel territorio delle Regioni Emilia-Romagna, Toscana e Marche, Gen. C.A. Francesco Paolo Figliuolo e il Comandante Generale della Guardia di Finanza, Gen. C.A. Andrea De Gennaro.

Con l’intesa pattizia raggiunta, Provincia e Fiamme Gialle s’impegnano ad implementare un dedicato flusso informativo, al fine di prevenire, individuare e contrastare ogni comportamento illecito di malversazione, indebita aggiudicazione e/o percezione di risorse finanziarie pubbliche posto in essere a danno delle risorse finanziarie erogate per le attività di ricostruzione post-alluvione.

L’accordo di collaborazione, valido fino al 31 dicembre 2026 e con possibilità di rinnovo, prevede, nello specifico, che la Provincia di Forlì-Cesena in veste di stazione appaltante comunichi periodicamente alComando Provinciale delle Fiamme Gialle dati, notizie e informazioni utili al perseguimento delle finalità collaborative, allo scopo di consentire alla Guardia di Finanza, quale forza di polizia economico-finanziaria a competenza generale, di poter utilizzare gli elementi così acquisiti per orientare più efficacemente la propria azione di servizio verso quei soggetti e quei contesti connotati da indici di rischio più elevati, avviando conseguenti analisi, approfondimenti e controlli.

Il Comandante Provinciale – nell’esprimere soddisfazione per l’intesa raggiunta e dopo aver ringraziato il Presidente Lattuca per l’attenzione ancora una volta dimostrata ai temi della legalità ha sottolineato come la stipula dell’odierno protocollo costituisca un solido presidio “preventivo” rispetto adeventuali condotte illecite lesive del bilancio nazionale, rimarcando, altresì, l’importanza della sinergia tra istituzioni dello Stato a tutela della spesa pubblica.

“La provincia di Forlì-Cesena sta lavorando alla messa a terra di oltre 65 milioni di euro di risorse PNRR ha commentato il Presidente della Provincia, dott. Enzo Lattuca – per la messa in sicurezza delle strade provinciali a seguito dell’alluvione di maggio 2023. L’accordo che abbiamo sottoscritto oggi, per il quale ringrazio il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Forlì-Cesena, ci permette di aprire un canale diretto con le Fiamme Gialle e di concretizzare un impegno che ci prendiamo per implementare ulteriormente gli strumenti di controllo e di prevenzione dei fenomeni corruttivi legati alle gare d’appalto e alla gestione dei cantieri sul nostro territorio”.

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