Categoria: Ambiente e Territorio

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Maltempo,UPI: “Situazione tragica, facciamo appello a Piantedosi: serve ogni mezzo e risorsa disponibile per salvare i cittadini”

“Grazie allo Stato e alla Regione per quanto fatto fin qui, grazie agli uomini e alle donne venute finora, ma purtroppo al momento non basta. La situazione è tuttora tragica e rischia di essere in ulteriore peggioramento nelle prossime ore. Abbiamo chiesto al Ministro Piantedosi che venga inviata in Romagna ogni risorsa umana disponibile, ogni mezzo, elicottero, natante che possa essere reperito. Indennizzeremo, ricostruiremo ma ora la priorità rimane mettere in sicurezza le persone e la Romagna, che nella sua storia ha sempre aiutato tutti, ora ha davvero bisogno di aiuto” .

E’ l’appello lanciato dal Presidente dell’UPI, Michele de Pascale, Sindaco e Presidente della Provincia di Ravenna, insieme al Presidente della Provincia di Forlì Cesena, Enzo Lattuca, Sindaco di Cesena al Ministro dell’interno Matteo Piantedosi.

 

Maltempo, de Pascale: “L’emergenza continua, non abbassiamo la guardia. Fondamentale intervenire in maniera strutturale”

“Il messaggio unanime che proviene da tutti gli amministratori locali della provincia di Ravenna è un ringraziamento a tutte le persone che si sono impegnate in questi giorni. Ci sono stati centinaia di volontari e volontarie, c’è stato un apporto straordinario di tutte le forze dell’ordine, della protezione civile e i vigili del fuoco si sono dimostrati la grande forza nazionale che conosciamo”

Lo ha detto Il Presidente di UPI, Presidente e Sindaco di Ravenna Michele de Pascale nella riunione per fare il punto sull’emergenza maltempo che ha colpito il territorio ravennate negli ultimi giorni, con il presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, dei sindaci della provincia e del prefetto Castrese De Rosa.

“In queste ore l’emergenza continua e l’attenzione deve rimanere altissima. Ora la nostra priorità è quella di ripristinare le cose non come erano prima ma meglio di come erano prima. È fondamentale intervenire in maniera strutturata e avere un paradigma chiaro negli interventi. La priorità è metterci nelle condizioni di rendere sicura la vita delle persone, che viene prima di qualsiasi altra cosa, e aiutare famiglie e imprese che hanno subito danni. La Provincia di Ravenna  è all’opera in tutte le zone dove la viabilità provinciale è interrotta”.

Maltempo, de Pascale: “L’emergenza continua, non abbassiamo la guardia. Fondamentale intervenire in maniera strutturale”

“Il messaggio unanime che proviene da tutti gli amministratori locali della provincia di Ravenna è un ringraziamento a tutte le persone che si sono impegnate in questi giorni. Ci sono stati centinaia di volontari e volontarie, c’è stato un apporto straordinario di tutte le forze dell’ordine, della protezione civile e i vigili del fuoco si sono dimostrati la grande forza nazionale che conosciamo”

Lo ha detto Il Presidente di UPI, Presidente e Sindaco di Ravenna Michele de Pascale nella riunione per fare il punto sull’emergenza maltempo che ha colpito il territorio ravennate negli ultimi giorni, con il presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, dei sindaci della provincia e del prefetto Castrese De Rosa.

“In queste ore l’emergenza continua e l’attenzione deve rimanere altissima. Ora la nostra priorità è quella di ripristinare le cose non come erano prima ma meglio di come erano prima. È fondamentale intervenire in maniera strutturata e avere un paradigma chiaro negli interventi. La priorità è metterci nelle condizioni di rendere sicura la vita delle persone, che viene prima di qualsiasi altra cosa, e aiutare famiglie e imprese che hanno subito danni. La Provincia di Ravenna  è all’opera in tutte le zone dove la viabilità provinciale è interrotta”.

Maltempo, UPI: solidarietà delle Province alle comunità colpite

Solidarietà alle comunità colpite e pieno supporto agli amministratori, Presidenti di Provincia e Sindaci dell’Emilia-Romagna, che in queste ore sono in campo alle prese con le drammatiche conseguenze dell’emergenza maltempo che si sta abbattendo su questi territori. È il messaggio che arriva all’UPI da tutti i Presidenti delle Province, che hanno immediatamente offerto piena disponibilità di uomini e mezzi per offrire un supporto concreto e fornire ogni aiuto a sostegno dei cittadini e delle imprese.

Maltempo, UPI: solidarietà delle Province alle comunità colpite

Solidarietà alle comunità colpite e pieno supporto agli amministratori, Presidenti di Provincia e Sindaci dell’Emilia-Romagna, che in queste ore sono in campo alle prese con le drammatiche conseguenze dell’emergenza maltempo che si sta abbattendo su questi territori. È il messaggio che arriva all’UPI da tutti i Presidenti delle Province, che hanno immediatamente offerto piena disponibilità di uomini e mezzi per offrire un supporto concreto e fornire ogni aiuto a sostegno dei cittadini e delle imprese.

UPI Veneto per i 60 anni dalla tragedia del Vajont il ministro Musumeci in visita a Longarone

Nel 60° anno dalla tragedia del Vajont, l’Unione Province del Veneto si è riunita a Longarone, sabato 15 aprile, per una giornata commemorativa alla presenza del ministro per la Protezione Civile, Nello Musumeci, in ricordo delle vittime e come omaggio ai gruppi provinciali di volontari che, sessant’anni fa come oggi, sono in prima linea per intervenire nei luoghi di emergenza. Insieme al ministro Musumeci, il presidente di UPI Veneto e presidente della Provincia di Treviso, Stefano Marcon, con la vice presidente delegata della Provincia di Treviso, Martina Bertelle, il vicepresidente UPI Veneto e presidente della Provincia di Belluno, nonché sindaco di Longarone, Roberto Padrin, che ha curato l’organizzazione della giornata, di concerto con l’assessore regionale delegato alla Protezione Civile, Gianpaolo Bottacin, il direttore generale Upi Veneto, Carlo Rapicavoli, il presidente della Provincia di Vicenza, Andrea Nardin, il vice presidente della Provincia di Padova, Daniele Canella, rappresentati della Regione Veneto, delle Province e dei Comuni limitrofi, oltre alle rappresentanze di tutti i gruppi di volontari delle Province del Veneto. Presente anche l’assessore regionale Cristiano Corazzari, delegato a Territorio, Cultura e Sicurezza, la deputata della Repubblica Marina Marchetto Aliprandi il senatore Luca De Carlo. La visita è stata occasione per condividere con il ministro Musumeci un sintetico documento siglato da UPI Veneto contenente la richiesta di maggiore coinvolgimento delle Province nei tavoli operativi in materia di tutela territoriale, prevenzione dei fenomeni di desertificazione e dissesto, risanamento idrogeologico e messa in sicurezza delle situazioni di rischio, oltre che naturalmente in tema di Protezione Civile.

A dare avvio all’evento commemorativo, alle 9.30, l’incontro delle autorità al Cimitero Monumentale delle vittime del Vajont, dove il ministro e i presidenti sono intervenuti per dedicare un pensiero di cordoglio alle vittime e ai famigliari e ricordare le vicende accadute in quel tragico 9 ottobre 1963, quando una frana precipitata dal Monte Toc sulle acque del bacino provocò un’onda che finì per superare la diga e travolgere i paesi limitrofi, tra cui Longarone, causando la morte di migliaia di persone. A seguire questo primo momento, la visita nell’area della diga con i volontari di Protezione Civile e l’esercitazione in un ponte Bailey appositamente allestito per la giornata. A chiudere la visita, l’inaugurazione della 21^ edizione di “Caccia, pesca, natura” a Longarone Fiere Dolomiti.

«Essere accanto a voi è un grande privilegio per me – le parole del ministro per la Protezione Civile Nello Musumeci – È tornato il Ministero della Protezione Civile dopo 20 anni: questo non vuole aggiungere nulla alla qualità del nostro sistema, vuole semmai fungere da coordinamento per le cose che ancora servono, per le modifiche normative da portare avanti per costruire una cultura della prevenzione strutturale e far sapere ai cittadini le informazioni base sulla vulnerabilità del territorio. Anche il cittadino diventa parte importante del sistema di Protezione Civile in caso di emergenza. E vi riporto il legittimo orgoglio per il fatto che siamo invidiati da tanti Paesi per la forza della nostra Protezione Civile. Stamane al Vajont ho rivissuto la spinta emotiva che nel 1963 arrivò anche a noi, in Sicilia: fu una tragedia che colpì l’Italia intera. Al cimitero monumentale ho letto i nomi e l’età delle vittime e mi è tornata in mente l’emozione di quel giorno del ’63, quando avevo 8 anni. Oggi la necessità di prevenzione è irrinunciabile, come è irrinunciabile la formazione e l’aggiornamento costante dei volontari. In Veneto avete una grande Protezione Civile, anche grazie al ruolo vigile delle Province, che tengono alta l’attenzione a tutti i livelli. In alcune regioni ci sono ancora debolezze di uomini e mezzi, e lo Stato non si gira dall’altra parte. Il diritto alla sicurezza è diritto alla vita e non si discute».

“Sono trascorsi 60 anni da quel drammatico giorno che, purtroppo, sconvolse il nostro territorio e le nostre comunità – sottolinea il presidente di UPI Veneto, Stefano Marcon – oggi ci siamo uniti nella memoria delle vittime, ma anche per ricordare il ruolo chiave dei volontari di Protezione Civile che, da sempre, con coraggio e lucidità sono pronti a dare il loro sostegno e a intervenire nei luoghi colpiti da emergenze e avversità. Voglio ringraziare il ministro Nello Musumeci per l’attenzione, la premura e l’interesse riservati nel ripercorrere insieme quei dolorosi avvenimenti e per la cura e l’impegno nel coordinamento di un risorsa strategica e fondamentale del nostro Paese, quale è la Protezione Civile: proprio per questo, abbiamo condiviso come UPI Veneto con il ministro una riflessione sulla necessità di ridefinire insieme il quadro ordinamentale definito con il decreto 1/2018, che ha di fatto esautorato gli Enti Provincia dalla pianificazione in materia di Protezione Civile a livello territoriale, i quali però rappresentano un interlocutore fondamentale non solo per l’autorità in materia di viabilità provinciale, ma anche per il cospicuo patrimonio informativo raccolto e consolidato con la lunga esperienza passata. Noi siamo pronti a lavorare in sinergia con il Governo per rivedere e reinquadrare il ruolo delle Province, dunque, anche in tema di Protezione Civile, così da rendere ancora più efficiente le attività di tutela e protezione di tutto il territorio”.

“L’evento commemorativo di oggi è stato un momento di ricordo, ma anche di riconoscimento del grande impegno che i volontari profondono per il territorio – afferma il vicepresidente UPI Veneto, Roberto Padrin – Ringrazio il ministro Musumeci – e la collaborazione dell’assessore regionale Gianpaolo Bottacin – per la disponibilità a partecipare a questa mattinata che per noi è molto significativa. Il sistema di Protezione Civile è fondamentale per l’intero Paese, ma lo è ancora di più in una provincia interamente montana, che deve fare i conti con le fragilità del territorio”.

UPI Veneto per i 60 anni dalla tragedia del Vajont il ministro Musumeci in visita a Longarone

Nel 60° anno dalla tragedia del Vajont, l’Unione Province del Veneto si è riunita a Longarone, sabato 15 aprile, per una giornata commemorativa alla presenza del ministro per la Protezione Civile, Nello Musumeci, in ricordo delle vittime e come omaggio ai gruppi provinciali di volontari che, sessant’anni fa come oggi, sono in prima linea per intervenire nei luoghi di emergenza. Insieme al ministro Musumeci, il presidente di UPI Veneto e presidente della Provincia di Treviso, Stefano Marcon, con la vice presidente delegata della Provincia di Treviso, Martina Bertelle, il vicepresidente UPI Veneto e presidente della Provincia di Belluno, nonché sindaco di Longarone, Roberto Padrin, che ha curato l’organizzazione della giornata, di concerto con l’assessore regionale delegato alla Protezione Civile, Gianpaolo Bottacin, il direttore generale Upi Veneto, Carlo Rapicavoli, il presidente della Provincia di Vicenza, Andrea Nardin, il vice presidente della Provincia di Padova, Daniele Canella, rappresentati della Regione Veneto, delle Province e dei Comuni limitrofi, oltre alle rappresentanze di tutti i gruppi di volontari delle Province del Veneto. Presente anche l’assessore regionale Cristiano Corazzari, delegato a Territorio, Cultura e Sicurezza, la deputata della Repubblica Marina Marchetto Aliprandi il senatore Luca De Carlo. La visita è stata occasione per condividere con il ministro Musumeci un sintetico documento siglato da UPI Veneto contenente la richiesta di maggiore coinvolgimento delle Province nei tavoli operativi in materia di tutela territoriale, prevenzione dei fenomeni di desertificazione e dissesto, risanamento idrogeologico e messa in sicurezza delle situazioni di rischio, oltre che naturalmente in tema di Protezione Civile.

A dare avvio all’evento commemorativo, alle 9.30, l’incontro delle autorità al Cimitero Monumentale delle vittime del Vajont, dove il ministro e i presidenti sono intervenuti per dedicare un pensiero di cordoglio alle vittime e ai famigliari e ricordare le vicende accadute in quel tragico 9 ottobre 1963, quando una frana precipitata dal Monte Toc sulle acque del bacino provocò un’onda che finì per superare la diga e travolgere i paesi limitrofi, tra cui Longarone, causando la morte di migliaia di persone. A seguire questo primo momento, la visita nell’area della diga con i volontari di Protezione Civile e l’esercitazione in un ponte Bailey appositamente allestito per la giornata. A chiudere la visita, l’inaugurazione della 21^ edizione di “Caccia, pesca, natura” a Longarone Fiere Dolomiti.

«Essere accanto a voi è un grande privilegio per me – le parole del ministro per la Protezione Civile Nello Musumeci – È tornato il Ministero della Protezione Civile dopo 20 anni: questo non vuole aggiungere nulla alla qualità del nostro sistema, vuole semmai fungere da coordinamento per le cose che ancora servono, per le modifiche normative da portare avanti per costruire una cultura della prevenzione strutturale e far sapere ai cittadini le informazioni base sulla vulnerabilità del territorio. Anche il cittadino diventa parte importante del sistema di Protezione Civile in caso di emergenza. E vi riporto il legittimo orgoglio per il fatto che siamo invidiati da tanti Paesi per la forza della nostra Protezione Civile. Stamane al Vajont ho rivissuto la spinta emotiva che nel 1963 arrivò anche a noi, in Sicilia: fu una tragedia che colpì l’Italia intera. Al cimitero monumentale ho letto i nomi e l’età delle vittime e mi è tornata in mente l’emozione di quel giorno del ’63, quando avevo 8 anni. Oggi la necessità di prevenzione è irrinunciabile, come è irrinunciabile la formazione e l’aggiornamento costante dei volontari. In Veneto avete una grande Protezione Civile, anche grazie al ruolo vigile delle Province, che tengono alta l’attenzione a tutti i livelli. In alcune regioni ci sono ancora debolezze di uomini e mezzi, e lo Stato non si gira dall’altra parte. Il diritto alla sicurezza è diritto alla vita e non si discute».

“Sono trascorsi 60 anni da quel drammatico giorno che, purtroppo, sconvolse il nostro territorio e le nostre comunità – sottolinea il presidente di UPI Veneto, Stefano Marcon – oggi ci siamo uniti nella memoria delle vittime, ma anche per ricordare il ruolo chiave dei volontari di Protezione Civile che, da sempre, con coraggio e lucidità sono pronti a dare il loro sostegno e a intervenire nei luoghi colpiti da emergenze e avversità. Voglio ringraziare il ministro Nello Musumeci per l’attenzione, la premura e l’interesse riservati nel ripercorrere insieme quei dolorosi avvenimenti e per la cura e l’impegno nel coordinamento di un risorsa strategica e fondamentale del nostro Paese, quale è la Protezione Civile: proprio per questo, abbiamo condiviso come UPI Veneto con il ministro una riflessione sulla necessità di ridefinire insieme il quadro ordinamentale definito con il decreto 1/2018, che ha di fatto esautorato gli Enti Provincia dalla pianificazione in materia di Protezione Civile a livello territoriale, i quali però rappresentano un interlocutore fondamentale non solo per l’autorità in materia di viabilità provinciale, ma anche per il cospicuo patrimonio informativo raccolto e consolidato con la lunga esperienza passata. Noi siamo pronti a lavorare in sinergia con il Governo per rivedere e reinquadrare il ruolo delle Province, dunque, anche in tema di Protezione Civile, così da rendere ancora più efficiente le attività di tutela e protezione di tutto il territorio”.

“L’evento commemorativo di oggi è stato un momento di ricordo, ma anche di riconoscimento del grande impegno che i volontari profondono per il territorio – afferma il vicepresidente UPI Veneto, Roberto Padrin – Ringrazio il ministro Musumeci – e la collaborazione dell’assessore regionale Gianpaolo Bottacin – per la disponibilità a partecipare a questa mattinata che per noi è molto significativa. Il sistema di Protezione Civile è fondamentale per l’intero Paese, ma lo è ancora di più in una provincia interamente montana, che deve fare i conti con le fragilità del territorio”.

Codice Appalti, l’UPI in audizione al Senato “Serve un sistema snello: puntare sulle Province per gare e appalti.”

“Il nuovo Codice dei Contratti pubblici deve essere l’occasione per costruire un quadro istituzionale chiaro, contribuendo a disegnare una nuova Provincia ente di semplificazione amministrativa e specializzato nella progettazione e nell’ aggiudicazione ed esecuzione degli appalti.  È un percorso strategico per definire un sistema pubblico di amministrazione in grado di sostenere le piccole e medie imprese, velocizzando le procedure e snellendo la burocrazia che rallenta e appesantisce i processi. D’altronde proprio questo nuovo disegno è un nodo essenziale della revisione e ricostruzione del ruolo delle Province, su cui Governo e Parlamento sono al lavoro”.

Lo ha detto il rappresentante dell’Unione delle Province italiane Luca Santambrogio, Presidente della Provincia di Monza Brianza, in audizione alla Commissione Ambiente del Senato sul nuovo Codice degli Appalti.

“Ma occorre costruire strutture amministrative e tecniche con personale in grado di gestire insieme la progettazione, l’affidamento e l’esecuzione dei contratti e degli investimenti pubblici: il nuovo Codice deve prevedere iniziative di assunzione di nuovo personale specializzato e la formazione, aggiornamento e professionalizzazione dei dirigenti e del personale che già operano nella gestione degli appalti delle Province e nelle loro Stazioni Uniche Appaltanti”

Il Presidente ha poi illustrato alcuni dati significativi, contenuti nel dossier presentato dall’UPI e relativi ai due casi di eccellenza delle SUA delle Province i Monza e Brianza e di Treviso.

In particolare, la Centrale Unica di Committenza della Provincia di Monza Brianza dal 2015 al 2023 ha avuto un aumento di oltre il 240% degli enti aderenti, dal 2020 al 2022 ha incrementato del 25% le gare gestite, per un totale di oltre 600 milioni di euro.

Quanto alla SUA della Provincia di Treviso, dal 2014 gli enti e le istituzioni aderenti sono aumentati di quasi il 400%, mentre il numero delle gare espletate dal 2020 al 2022 è cresciuto del 97%, per un totale di quasi 310 milioni di euro.

Codice Appalti, l’UPI in audizione al Senato “Serve un sistema snello: puntare sulle Province per gare e appalti.”

“Il nuovo Codice dei Contratti pubblici deve essere l’occasione per costruire un quadro istituzionale chiaro, contribuendo a disegnare una nuova Provincia ente di semplificazione amministrativa e specializzato nella progettazione e nell’ aggiudicazione ed esecuzione degli appalti.  È un percorso strategico per definire un sistema pubblico di amministrazione in grado di sostenere le piccole e medie imprese, velocizzando le procedure e snellendo la burocrazia che rallenta e appesantisce i processi. D’altronde proprio questo nuovo disegno è un nodo essenziale della revisione e ricostruzione del ruolo delle Province, su cui Governo e Parlamento sono al lavoro”.

Lo ha detto il rappresentante dell’Unione delle Province italiane Luca Santambrogio, Presidente della Provincia di Monza Brianza, in audizione alla Commissione Ambiente del Senato sul nuovo Codice degli Appalti.

“Ma occorre costruire strutture amministrative e tecniche con personale in grado di gestire insieme la progettazione, l’affidamento e l’esecuzione dei contratti e degli investimenti pubblici: il nuovo Codice deve prevedere iniziative di assunzione di nuovo personale specializzato e la formazione, aggiornamento e professionalizzazione dei dirigenti e del personale che già operano nella gestione degli appalti delle Province e nelle loro Stazioni Uniche Appaltanti”

Il Presidente ha poi illustrato alcuni dati significativi, contenuti nel dossier presentato dall’UPI e relativi ai due casi di eccellenza delle SUA delle Province i Monza e Brianza e di Treviso.

In particolare, la Centrale Unica di Committenza della Provincia di Monza Brianza dal 2015 al 2023 ha avuto un aumento di oltre il 240% degli enti aderenti, dal 2020 al 2022 ha incrementato del 25% le gare gestite, per un totale di oltre 600 milioni di euro.

Quanto alla SUA della Provincia di Treviso, dal 2014 gli enti e le istituzioni aderenti sono aumentati di quasi il 400%, mentre il numero delle gare espletate dal 2020 al 2022 è cresciuto del 97%, per un totale di quasi 310 milioni di euro.

Province, de Pascale incontra la Viceministra Gava “Piena condivisione sulla necessità della controriforma: ora chiarezza sulle funzioni ambientali”

La riforma delle Province e la ridefinizione delle funzioni ambientali sono stati al centro dell’incontro avuto oggi dal Presidente dell’UPI Michele de Pascale con la Viceministra dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Vannia Gava “Un incontro molto positivo – dichiara de Pascale – nel quale la Viceministra Gava ha tenuto a sottolinearci la piena condivisione sulla necessità di arrivare presto ad una controriforma delle Province che restituisca a queste istituzioni la possibilità di svolgere il ruolo di enti di investimento sui territori, di promozione dello sviluppo e di sostegno ai Comuni. Il riordino delle funzioni ambientali, che dopo l’entrata in vigore della Legge 56/14 sono state assegnate in maniera del tutto disomogenea e spesso sono finite in capo ad enti strumentali, tanto che la stessa Corte Costituzionale è intervenuta con un giudizio a censura, è una delle questioni chiave da affrontare. Senza aprire conflitti sul territorio tra istituzioni, ma trovando piuttosto, con la collaborazione di tutti, il disegno migliore possibile per garantire a cittadini e imprese un quadro istituzionale efficiente. Un percorso su cui la Viceministra ci ha assicurato sostegno e disponibilità”.

Province, de Pascale incontra la Viceministra Gava “Piena condivisione sulla necessità della controriforma: ora chiarezza sulle funzioni ambientali”

La riforma delle Province e la ridefinizione delle funzioni ambientali sono stati al centro dell’incontro avuto oggi dal Presidente dell’UPI Michele de Pascale con la Viceministra dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Vannia Gava “Un incontro molto positivo – dichiara de Pascale – nel quale la Viceministra Gava ha tenuto a sottolinearci la piena condivisione sulla necessità di arrivare presto ad una controriforma delle Province che restituisca a queste istituzioni la possibilità di svolgere il ruolo di enti di investimento sui territori, di promozione dello sviluppo e di sostegno ai Comuni. Il riordino delle funzioni ambientali, che dopo l’entrata in vigore della Legge 56/14 sono state assegnate in maniera del tutto disomogenea e spesso sono finite in capo ad enti strumentali, tanto che la stessa Corte Costituzionale è intervenuta con un giudizio a censura, è una delle questioni chiave da affrontare. Senza aprire conflitti sul territorio tra istituzioni, ma trovando piuttosto, con la collaborazione di tutti, il disegno migliore possibile per garantire a cittadini e imprese un quadro istituzionale efficiente. Un percorso su cui la Viceministra ci ha assicurato sostegno e disponibilità”.

Protezione civile, UPI: Melucci “Soddisfatti che il diritto alla sicurezza delle nostre comunità sia una priorità del Governo.

Si è tenuta in data odierna, presso Palazzo Chigi a Roma, la seduta di insediamento del gruppo di lavoro interistituzionale voluto dal Ministro per la Protezione civile e per le Politiche del mare Nello Musumeci, all’indomani dei tristi eventi di Ischia, alla quale ha partecipato in rappresentanza dell’UPI il Presidente della Provincia di Taranto Rinaldo Melucci.

Il Presidente Melucci ha confermato la disponibilità dell’UPI a esercitare un ruolo di mediazione e di supporto alla cabina di regia in corso di istituzione presso il Governo, condividendo con il Ministro Musumeci l’esigenza di avviare uno spedito percorso di semplificazione normativa in una materia così critica e sentita dai cittadini, di migliore definizione delle competenze e responsabilità amministrative, individuandosi proprio nel sistema provinciale l’ambito naturale di riferimento, infine di razionalizzazione delle risorse disponibili, tra misure FSC, FESR e PNRR.

“Il diritto alla sicurezza dei nostri territori – ha commentato il rappresentante dell’UPI – non può essere un argomento solo all’indomani di fatti luttuosi, un Paese civile e credibile deve poter programmare una efficace e strutturale prevenzione, al servizio della sostenibilità, dello sviluppo e della qualità della vita dei nostri sistemi locali. Ed anche la gestione e gli interventi post emergenziali meritano una radicale revisione dell’impianto normativo, il Codice della Protezione civile, il D.Lgs. n. 1 del 2 gennaio 2018, non sembra risultare uno strumento sufficiente. Da allora risultano chiusi ufficialmente 38 diversi stati di emergenza su tutto il territorio nazionale, ma altri 20 risultano ancora aperti e i circa 4 miliardi stanziati sin qui per gli interventi sul solo rischio residuo potrebbero non cogliere gli obiettivi necessari per evitare altre immani tragedie, specie nel quadro del cambiamento climatico che stiamo attraversando.

Ringrazio a nome di UPI, per la solerzia e la lucidità, il Ministro Musumeci, faremo la nostra parte, anche se ci occorre una forte semplificazione normativa ed un riconoscimento concreto del ruolo delle Province già a partire dalle riforme che l’attuale Governo dichiara di voler sostenere, nelle quali alla materia del rischio idrogeologico siamo convinti che bisognerebbe associare ulteriori iniziative collegate al diffuso rischio sismico del nostro Paese e alla inadeguatezza di infrastrutture e patrimonio abitativo dei nostri territori, specie quelli più sensibili, come nel caso delle isole.”

Il tavolo tornerà a riunirsi e ad entrare in una fase più operativa a partire dal prossimo mese di gennaio.

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