Categoria: Ambiente e Territorio

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Emergenza cinghiali: l’Upi chiede Conferenza straordinaria

Una riunione straordinaria della Conferenza Unificata sull’emergenza cinghiali per portare al tavolo del confronto tra Governo, Regioni ed Enti locali una situazione di crisi che ormai interessa l’intero Paese.

Lo ha chiesto il rappresentante dell’Upi, Piero Marrese, Presidente della Provincia di Matera, al Ministro degli Affari regionali Francesco Boccia durante la Conferenza Unificata di oggi.

“L’emergenza per la sicurezza dei cittadini e la crescita esponenziale dei danni in agricoltura determinata dall’aumento straordinario della popolazione di cinghiali ormai riguarda tutto il Paese, le aree urbane come quelle interne.

La moltiplicazione di questi animali sta mettendo in serio pericolo la sicurezza degli automobilisti, e l’indebolimento delle polizie provinciali imposto dalla riforma delle Province ha reso sempre meno stringenti ed efficaci i controlli.

Serve un’azione sinergica di tutte le istituzioni, per trovare soluzioni strutturali ed efficaci nel lungo periodo, ma occorre anche affrontare le problematiche relative al risarcimento dei danni provocati dalla fauna selvatica. Gli agricoltori aspettano risposte da tempo ”.

 

 

 

Emergenza cinghiali: l’Upi chiede Conferenza straordinaria

Una riunione straordinaria della Conferenza Unificata sull’emergenza cinghiali per portare al tavolo del confronto tra Governo, Regioni ed Enti locali una situazione di crisi che ormai interessa l’intero Paese.

Lo ha chiesto il rappresentante dell’Upi, Piero Marrese, Presidente della Provincia di Matera, al Ministro degli Affari regionali Francesco Boccia durante la Conferenza Unificata di oggi.

“L’emergenza per la sicurezza dei cittadini e la crescita esponenziale dei danni in agricoltura determinata dall’aumento straordinario della popolazione di cinghiali ormai riguarda tutto il Paese, le aree urbane come quelle interne.

La moltiplicazione di questi animali sta mettendo in serio pericolo la sicurezza degli automobilisti, e l’indebolimento delle polizie provinciali imposto dalla riforma delle Province ha reso sempre meno stringenti ed efficaci i controlli.

Serve un’azione sinergica di tutte le istituzioni, per trovare soluzioni strutturali ed efficaci nel lungo periodo, ma occorre anche affrontare le problematiche relative al risarcimento dei danni provocati dalla fauna selvatica. Gli agricoltori aspettano risposte da tempo ”.

 

 

 

Manovra, de Pascale “Parte del fondo del Governo per il New Green Deal sia riservato a scuole superiori”

“Il Ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri,  ha annunciato che nella prossima Legge di Bilancio saranno istituiti nuovi fondi – che per il 2020 ammonteranno a 9 miliardi-  per investimenti nella difesa dell’ambiente e contrasto ai cambiamenti climatici. Una scelta che non possiamo che condividere, ma che deve tradursi in interventi concreti che diano il segno di considerare la scuola, e in particolare le scuole secondarie superiori, come la priorità del Paese. Per questo, considerato che i fondi saranno due –  uno per gli Enti territoriali e uno per lo  Stato –  chiediamo che il Governo riservi una parte del fondo nazionale per la realizzazione di un Piano di investimenti per l’efficientamento energetico degli oltre 7.400 edifici delle scuole secondarie superiori, assegnando le risorse direttamente a Province e Città metropolitane”.

E’ la proposta del Presidente dell’UPI Michele de Pascale, che sottolinea come “i dati di Bilancio riportati dalla Banca dati Siope del Ministero del tesoro, che nel raffronto tra i primi 9 mesi del 2019 sul 2018 attestano una crescita della spesa per investimenti del 27% per le Province e del 29% per le Città metropolitane, sono il segno che con risorse dirette e procedure semplificate, Province e Città metropolitane possono davvero imprimere una svolta nella ripresa degli investimenti pubblici. Una capacità che deve essere valorizzata e utilizzata per assicurare agli oltre 2 milioni e 500 mila studenti delle superiori, scuole sicure, moderne e in grado di produrre risultati immediati nel contrasto ai cambiamenti climatici e per il risparmio energetico”.

 

Manovra, de Pascale “Parte del fondo del Governo per il New Green Deal sia riservato a scuole superiori”

“Il Ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri,  ha annunciato che nella prossima Legge di Bilancio saranno istituiti nuovi fondi – che per il 2020 ammonteranno a 9 miliardi-  per investimenti nella difesa dell’ambiente e contrasto ai cambiamenti climatici. Una scelta che non possiamo che condividere, ma che deve tradursi in interventi concreti che diano il segno di considerare la scuola, e in particolare le scuole secondarie superiori, come la priorità del Paese. Per questo, considerato che i fondi saranno due –  uno per gli Enti territoriali e uno per lo  Stato –  chiediamo che il Governo riservi una parte del fondo nazionale per la realizzazione di un Piano di investimenti per l’efficientamento energetico degli oltre 7.400 edifici delle scuole secondarie superiori, assegnando le risorse direttamente a Province e Città metropolitane”.

E’ la proposta del Presidente dell’UPI Michele de Pascale, che sottolinea come “i dati di Bilancio riportati dalla Banca dati Siope del Ministero del tesoro, che nel raffronto tra i primi 9 mesi del 2019 sul 2018 attestano una crescita della spesa per investimenti del 27% per le Province e del 29% per le Città metropolitane, sono il segno che con risorse dirette e procedure semplificate, Province e Città metropolitane possono davvero imprimere una svolta nella ripresa degli investimenti pubblici. Una capacità che deve essere valorizzata e utilizzata per assicurare agli oltre 2 milioni e 500 mila studenti delle superiori, scuole sicure, moderne e in grado di produrre risultati immediati nel contrasto ai cambiamenti climatici e per il risparmio energetico”.

 

Manovra, de Pascale “Parte del fondo del Governo per il New Green Deal sia riservato a scuole superiori”

“Il Ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri,  ha annunciato che nella prossima Legge di Bilancio saranno istituiti nuovi fondi – che per il 2020 ammonteranno a 9 miliardi-  per investimenti nella difesa dell’ambiente e contrasto ai cambiamenti climatici. Una scelta che non possiamo che condividere, ma che deve tradursi in interventi concreti che diano il segno di considerare la scuola, e in particolare le scuole secondarie superiori, come la priorità del Paese. Per questo, considerato che i fondi saranno due –  uno per gli Enti territoriali e uno per lo  Stato –  chiediamo che il Governo riservi una parte del fondo nazionale per la realizzazione di un Piano di investimenti per l’efficientamento energetico degli oltre 7.400 edifici delle scuole secondarie superiori, assegnando le risorse direttamente a Province e Città metropolitane”.

E’ la proposta del Presidente dell’UPI Michele de Pascale, che sottolinea come “i dati di Bilancio riportati dalla Banca dati Siope del Ministero del tesoro, che nel raffronto tra i primi 9 mesi del 2019 sul 2018 attestano una crescita della spesa per investimenti del 27% per le Province e del 29% per le Città metropolitane, sono il segno che con risorse dirette e procedure semplificate, Province e Città metropolitane possono davvero imprimere una svolta nella ripresa degli investimenti pubblici. Una capacità che deve essere valorizzata e utilizzata per assicurare agli oltre 2 milioni e 500 mila studenti delle superiori, scuole sicure, moderne e in grado di produrre risultati immediati nel contrasto ai cambiamenti climatici e per il risparmio energetico”.

 

Settimana nazionale della Protezione civile: iniziative delle Province

E’ stata ufficialmente istituita la “Settimana nazionale della Protezione Civile”, che si svolgerà ogni anno in corrispondenza del 13 ottobre, data in cui si celebra la Giornata internazionale per la riduzione dei disastri, designata dall’Onu. Lo ha stabilito una direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri che potete scaricare a questo link Direttiva 1 aprile 2019 protezione civile

L’iniziativa è volta in particolare alla diffusione sul territorio nazionale della conoscenza e della cultura di protezione civile, allo scopo di promuovere tra i cittadini l’adozione di comportamenti consapevoli e di misure di autoprotezione, nonché a favorire l’informazione alle popolazioni sugli scenari di rischio, le buone pratiche da adottare e la conoscenza sulla moderna pianificazione di protezione civile, soprattutto alla luce delle novità introdotte con il decreto legislativo n. 1/2018.

In coordinamento con tutte le componenti e le strutture operative del Servizio nazionale della protezione civile, ogni anno nell’ambito della manifestazione il Dipartimento della Protezione Civile promuoverà una campagna di iniziative di informazione e comunicazione finalizzate a sensibilizzare l’opinione pubblica, in particolare i giovani, sui temi della protezione civile e della resilienza, sulla riduzione dei rischi e della conoscenza delle capacità operative e di intervento delle diverse articolazioni del Servizio. In calendario, inoltre, una conferenza nazionale delle autorità di protezione civile, in occasione della quale saranno condivise le linee strategiche di azione comune per la riduzione dei rischi.

Nell’ambito delle iniziative, si terrà anche la Conderenza Nazionale delle Autorità di protezione civile, che coinvolgerà tra gli altri, i Presidenti di ANCI, UPI e UNCEM.

L’auspicio è che in tutte le Province si possano animare iniziative in collaboraizone con tutte le istituzioni interessate, coinvolgendo i cittadini, il mondo dell’economia, della scuola, delle Università e della ricerca scientifica, le professioni e la pubblica amministrazione.

Tutte le iniziative realizzate dalla Province saranno promosse sul nostro sito

 

Settimana nazionale della Protezione civile: iniziative delle Province

E’ stata ufficialmente istituita la “Settimana nazionale della Protezione Civile”, che si svolgerà ogni anno in corrispondenza del 13 ottobre, data in cui si celebra la Giornata internazionale per la riduzione dei disastri, designata dall’Onu. Lo ha stabilito una direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri che potete scaricare a questo link Direttiva 1 aprile 2019 protezione civile

L’iniziativa è volta in particolare alla diffusione sul territorio nazionale della conoscenza e della cultura di protezione civile, allo scopo di promuovere tra i cittadini l’adozione di comportamenti consapevoli e di misure di autoprotezione, nonché a favorire l’informazione alle popolazioni sugli scenari di rischio, le buone pratiche da adottare e la conoscenza sulla moderna pianificazione di protezione civile, soprattutto alla luce delle novità introdotte con il decreto legislativo n. 1/2018.

In coordinamento con tutte le componenti e le strutture operative del Servizio nazionale della protezione civile, ogni anno nell’ambito della manifestazione il Dipartimento della Protezione Civile promuoverà una campagna di iniziative di informazione e comunicazione finalizzate a sensibilizzare l’opinione pubblica, in particolare i giovani, sui temi della protezione civile e della resilienza, sulla riduzione dei rischi e della conoscenza delle capacità operative e di intervento delle diverse articolazioni del Servizio. In calendario, inoltre, una conferenza nazionale delle autorità di protezione civile, in occasione della quale saranno condivise le linee strategiche di azione comune per la riduzione dei rischi.

Nell’ambito delle iniziative, si terrà anche la Conderenza Nazionale delle Autorità di protezione civile, che coinvolgerà tra gli altri, i Presidenti di ANCI, UPI e UNCEM.

L’auspicio è che in tutte le Province si possano animare iniziative in collaboraizone con tutte le istituzioni interessate, coinvolgendo i cittadini, il mondo dell’economia, della scuola, delle Università e della ricerca scientifica, le professioni e la pubblica amministrazione.

Tutte le iniziative realizzate dalla Province saranno promosse sul nostro sito

 

Stati Generali della Montagna: “Rilanciare gli investimenti con strategie condivise. Alle Regioni chiediamo pieno rispetto delle specificità montane”

“Occorre individuare un modello di governance condiviso e semplificato che metta a sistema con un’azione continuativa le varie politiche a sostegno della montagna. Le strategie di sviluppo e gli investimenti sulle infrastrutture e sui servizi territoriali devono essere condivisi dai sindaci a livello provinciale”.

E’ quanto emerso dalla riunione del Tavolo Infrastrutture e Servizi istituito nell’ambito degli Stati Generali della Montagna e coordinato dal Presidente della Provincia di Belluno, Roberto Padrin,  che si è incontrato oggi a Roma per definire una proposta da sottoporre alla Ministro per gli Affari regionali e le autonomia locali, Erika Stefani.

“Si tratta di arrivare alla definizione di una strategia unitaria che valorizzi la specificità della montagna, per costruire su questi territori uno sviluppo socio-economico condiviso attraverso la collaborazione tra la Provincia e i Comuni”.

I Presidenti delle tre Province interamente montane – Sondrio, Elio Moretti, Belluno, Roberto Padrin, e Verbano Cusio Ossola, Arturo Lincio –  che oggi hanno avuto un incontro al Ministero degli Affari regionali su questi temi, hanno deciso di rilanciare un protocollo comune per chiedere alle Regioni Veneto, Lombardia e Piemonte un’azione coordinata per quanto riguarda le Province che assicuri il pieno rispetto delle specificità montane.

Stati Generali della Montagna: all’UPI il coordinamento del tavolo servizi e infrastrutture

Prima riunione, oggi, dei tavoli di lavoro sulla Montagna, isituiti dal Ministro degli Affari regionali e delle autommie locali Erika Stefani.

L’UPI, con il Presidente della Provincia di Belluno, Roberto Padrin, coordinerà il tavolo servizi e infrastrutture.  Ecco il testo del suo intervento di apertura.

“Le politiche per le aree montane in Italia  hanno assunto negli anni connotazioni differenti: da una politica nazionale per la montagna, basata sulla definizione di zone montane e sulla individuazione di una serie di strumenti finanziari dedicati si è passati ad esperienze improntate ad una strategia territoriale, finalizzata al sostegno e allo sviluppo di aree ben delimitate, di natura interregionale o di livello subregionale.

Tali politiche, spesso caratterizzate da discontinuità di azione e da una governance complessa, interessano una parte preponderante del territorio italiano, quella caratterizzata da aree montane, spesso organizzate in piccoli centri, che in molti casi sono in grado di garantire ai residenti soltanto una limitata accessibilità ai servizi essenziali.

Al contrario dei centri urbani che offrono una fitta rete di servizi essenziali, le aree montane sono spesso soggette a spopolamento a causa della scarsa presenza sul territorio di servizi e infrastrutture, quali la carenza di servizi di viabilità e trasporto ferroviario, stazioni ferroviarie e arterie di collegamento rapido con i centri principali; la mancanza di offerta completa di scuole secondarie superiori; la ridotta offerta di servizi sanitari, ad esempio di strutture sanitarie sedi di Dipartimento di Emergenza e Accettazione (Dea) di I livello; la carenza di infrastrutturazione telematica.

Tutte queste problematiche si sono inasprite ulteriormente a seguito della crisi finanziaria ed economica che ha colpito il nostro Paese e che ha notevolmente ridimensionato le politiche pubbliche. Ciò vale sia per il sostegno alle imprese e al settore economico produttivo, sia soprattutto per una serie di politiche rivolte a beni e servizi pubblici essenziali come la viabilità, la scuola e la sanità.

Gli ingenti tagli ai bilanci delle regioni e degli enti locali hanno fortemente compromesso la capacità di finanziamento di tali politiche per quegli enti locali che hanno minori capacità di procurarsi risorse proprie, con particolare riferimento a quelli situati in montagna.

Occorre oggi rimettere al centro delle strategie di sviluppo, soprattutto in un Paese in cui sono presenti moltissime imprese piccole e medie come l’Italia, il rilancio delle politiche ordinarie di investimento sulle infrastrutture e sui servizi territoriali, attraverso strategie condivise dai sindaci a livello provinciale nell’ambito delle quali si possono collegare gli interventi aggiuntivi di potenziamento delle aree interne e dei territori montani.

Risulta infatti necessario individuare un modello di governance condiviso e semplificato che metta a sistema con una azione continuativa le varie politiche a sostegno della montagna.

In questo senso, una valorizzazione della pianificazione strategica per le Aree montane in capo alle Province potrebbe facilitare l’integrazione fra la pianificazione strutturale e strategica dal basso e le relative progettualità ed i quadri di riferimento strutturali e strategici regionali e della programmazione socio-economica ed infrastrutturale, in coerenza con i programmi nazionali e dell’Unione Europea.

L’implementazione di una strategia unitaria e di sistema della governance territoriale della montagna favorirebbe lo sviluppo socio-economico di questi territori, attraverso la collaborazione tra la Provincia, in grado di pianificare e gestire servizi comuni, e i Comuni/Unioni di Comuni.

In questa logica le province hanno dato l’avvio alle stazioni uniche appaltanti come strumento principale per ridurre la spesa e realizzare economie di scala negli acquisti e negli appalti pubblici locali, migliorando e rendendo più efficace l’erogazione dei servizi. E’ inoltre sempre più diffusa la costituzione di uffici comuni per la gestione dei servizi strumentali: sistemi informativi e di innovazione, servizi Europa, di avvocatura, uffici tecnici, gestione unificata dei concorsi.

Allo stesso tempo occorre potenziare le politiche infrastrutturali nelle aree montane nei settori della viabilità e della scuola, non solo attraverso lo stanziamento di risorse ulteriori, ma individuando forme di “riserva finanziaria” per quei luoghi che si vuole privilegiare con le politiche, attivando bandi “ah hoc” o stabilendo punteggi più favorevoli per beneficiari localizzati nelle aree che si intende privilegiare.

Altro punto strategico è la necessità di dare nuovo e definitivo impulso al Piano Nazionale Banda Larga, per azzerare il divario digitale e garantire una adeguata infrastrutturazione telematica a questi territori che spesso non sono connessi con il resto del territorio per mancanza di interesse da parte degli operatori privati o per costi troppo elevati di questa operazione.

Infine è fortemente raccomandato promuovere progetti di sviluppo che valorizzino il notevole patrimonio naturale e culturale di queste aree, puntando anche su filiere produttive locali, nonché su interventi di prevenzione del rischio idrogeologico.

In questo senso ad esempio Natura 2000, principale strumento per la conservazione delle biodiversità, deve garantire il mantenimento degli habitat naturali di flora e fauna in modo omogeneo su tutto il territoro nazionale, anche a frotne di orientamenti diversi delle singole regioni”.

Sentenza Corte Costituzionale: illegittimo articolo 2 Legge Regione Toscana riordino Province

La Corte Costituzionale, con la sentenza  129/2019  che pubblichiamo nel link che segue sentenza corte costituzionale regione toscana, ha dichiarato illegittimo l’articolo 2 della legge regionale 3 marzo 2015, n. 22 della Regione Toscana di attuazione della Legge 56/14 sul riordino delle funzioni provinciali.

Secondo queste disposizoni, la Regione aveva avocato a sè funzioni sanzionatorie amministrative e di autorizzazioni semplificate in materia di rifiuti.

“La pronuncia dell’illegittimità da parte della Corte Costituzionale fa cadere il teorema centralista dell’intera riforma delle Province dando nuovamente corpo al principio di sussidiarietà e centralità degli Enti locali – ha dichiarato Antofrancesco Vivarelli Colonna, Presidente della Provincia di Grosseto cui la Corte ha dato ragione – Presto ci riprenderemo le nostre competenze che la legge nazionale ci riconosce ma che la Regione Toscana ha voluto sottrarci con una visione accentratrice che ha causato e sta causando danni e riduzione dei servizi al territorio in materia di controllo e salvaguardia dell’ambiente”.

Fridays for the future: l’UPI al fianco delle ragazze e dei ragazzi

L’UPI sostiene , ringrazia ed incoraggia i ragazzi e le ragazze che oggi in piazza manifesteranno in modo pacifico per chiedere al mondo intero, a tutti noi, politiche più incisive per l’ambiente e  contro l’emergenza del riscaldamento globale .

Oggi, , raccogliendo l’invito di Greta Thunmberg, si stanno mobilitando per difendere il diritto al futuro del Pianeta, in tutte le scuole superiori italiane si stanno svolgendo migliaia di riunioni, incontri, assemblee, cui partecipano anche le Province .

Studentesse e studenti hanno creato, molto spesso con il supporto dei propri insegnanti, occasioni di confronto e di riflessione sul destino del mondo e sugli strumenti che bisogna adottare per invertire la crisi climatica.

Inq eusta giornata sono loro i protagonisti assoluiti e noi, come Province italiane, non possiamo che sentirci vicini alle istanze delle piazze di oggi e ancora più impegnati a lavorare per garantire, anche attraverso la richiesta di maggiori fondi al Governo e al Parlamento, scuole sempre più sicure, accoglienti ed energicamente efficienti.

 

Fridays for the future: l’UPI al fianco delle ragazze e dei ragazzi

L’UPI sostiene , ringrazia ed incoraggia i ragazzi e le ragazze che oggi in piazza manifesteranno in modo pacifico per chiedere al mondo intero, a tutti noi, politiche più incisive per l’ambiente e  contro l’emergenza del riscaldamento globale .

Oggi, , raccogliendo l’invito di Greta Thunmberg, si stanno mobilitando per difendere il diritto al futuro del Pianeta, in tutte le scuole superiori italiane si stanno svolgendo migliaia di riunioni, incontri, assemblee, cui partecipano anche le Province .

Studentesse e studenti hanno creato, molto spesso con il supporto dei propri insegnanti, occasioni di confronto e di riflessione sul destino del mondo e sugli strumenti che bisogna adottare per invertire la crisi climatica.

Inq eusta giornata sono loro i protagonisti assoluiti e noi, come Province italiane, non possiamo che sentirci vicini alle istanze delle piazze di oggi e ancora più impegnati a lavorare per garantire, anche attraverso la richiesta di maggiori fondi al Governo e al Parlamento, scuole sempre più sicure, accoglienti ed energicamente efficienti.

 

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