Categoria: Ambiente e Territorio

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Emergenza maltempo Provincia Reggio Emilia: domani ancora chiuse scuole

L’Unità di crisi per la piena del fiume Po coordinata dal prefetto vicario Adriana Cogode – riunitasi questa mattina in Prefettura alla presenza del presidente e della responsabile della Protezione civile della Provincia di Reggio Emilia, dei sindaci dei Comuni rivieraschi, di Aipo e delle forze dell’ordine – ha deciso quanto segue.

Scuole: tutte le scuole di ogni ordine e grado dei cinque comuni rivieraschi (Boretto, Brescello, Gualtieri, Guastalla e Luzzara) rimarranno chiuse anche domani, giovedì 20. Per quanto riguarda la giornata di venerdì, una decisione verrà presa nel corso della riunione dell’Unità di crisi che si terrà domani. Già da ora, in considerazione della situazione determinatasi a seguito dell’evacuazione della frazione di Ghiarole, si è deciso che nel solo comune di  Brescello tutte le scuole rimarranno chiuse sino a lunedì compreso (le lezioni dovrebbero pertanto riprendere martedì).

Fiere e sagre: saranno sospese anche domani, giovedì. Per quanto riguarda la giornata di venerdì, una decisione verrà presa nel corso della riunione dell’Unità di crisi che si terrà domani.

Viabilità: restano in vigore fino a nuova comunicazione tutti i provvedimenti di chiusura al traffico relativi al ponte tra Boretto e Viadana e all’intera strada arginale (Sp 62R e Sp 2) da Brescello a Luzzara.

Il ponte tra Boretto e Viadana e la strada arginale nel solo
nel tratto di Sp 2
che va dalla rotonda della Cispadana di Tagliata fino all’innesto sulla Sp 35 (argine maestro) da Tagliata all’innesto con il ponte Guastalla-Dosolo, saranno riaperti a tutti i mezzi quando il livello del Po a Boretto tornerà a 7,50 metri, soglia che in base alle attuali stime dei tecnici di Aipo dovrebbe essere  raggiunto già nelle prime ore di domani, giovedì.

Si ricorda che sono comunque garantiti i collegamenti tra il Reggiano e il Parmense attraverso il ponte sull’Enza a Sorbolo e quelli tra il Reggiano e il Mantovano attraverso il ponte di Guastalla-Dosolo sulla Sp 35, raggiungibile dalla Variante Cispadana (uscita di San Giacomo) percorrendo via Sacco e Vanzetti a Guastalla (la stessa Cispadana garantisce anche i collegamenti tra tutti i cinque comuni rivieraschi).

Si rammenta, infine, che la strada arginale è interdetta non solo a ogni genere di veicolo, ma anche a cittadini e curiosi per consentire lo svolgimento in condizioni di massima sicurezza e  rapidità le verifiche degli argini ed eventuali operazioni di pronto intervento.

 

Per info in tempo reale sulla piena del Po e sulla viabilità consultare il profilo Twitter  @ProvinciadiRE e la pagina Facebook (Provincia diRE) della Provincia di Reggio Emilia.

Gli enti locali e territoriali in Italia non stanno a guardare: nel 2012 in 597 hanno elaborato un Piano di Azione per l’Energia Sostenibile

Il Paes è il principale strumento a disposizione delle amministrazioni locali e territoriali per ridurre i consumi energetici e promuovere le energie rinnovabili. E dopo la prima edizione del 2012, torna anche quest’anno il premio A+COM, promosso da Alleanza per il Clima Italia e Kyoto Club, per valorizzare i lavori migliori. C’è tempo fino all’8 marzo per partecipare

 

Ridurre i consumi energetici, promuovere le energie rinnovabili e incentivare l’adozione di comportamenti virtuosi (dal trasporto pubblico alla raccolta differenziata dei rifiuti), per favorire, con l’adozione di concrete ed efficaci politiche di prossimità, la transizione verso un territorio a basso contenuto di emissioni di carbonio. Sono sempre di più i gli enti locali e territoriali italiani, Comuni, Province, Comunità Montane ed Unioni di Comuni che elaborano e adottano un Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile, strumento essenziale per raggiungere, su scala territoriale, il condiviso obiettivo europeo di riduzione del 20% delle emissioni di CO2 entro il 2020. Sono state infatti 597 (dati forniti da Alleanza per il Clima Italia onlus) – contro le 445 del 2011 – le amministrazioni che, nel 2012, hanno presentato un proprio Paes, in accordo con l’impegno preso aderendo al Patto dei Sindaci (Covenant of Mayors), comunità di enti locali e territoriali europei che ha deciso di intraprendere politiche condivise per raggiungere il sopracitato obiettivo 20-20-20. Oltre all’elaborazione di un proprio Paes, come ha fatto la Provincia dell’Aquila, il ruolo centrale di più di 50 Province italiane è di fungere da coordinatori per i propri comuni, accompagnandoli e sostenendoli in tutto i processo. Nell’arco di un biennio, quasi la metà (1044) dei firmatari italiani aderenti al Patto (2314 in totale) ha presentato un Paes. Un dato che, una volta tanto, mette l’Italia sullo stesso livello dell’Europa: su 4577, sono infatti circa la metà – 2371 – gli enti locali e territoriali europei che hanno già presentato un Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile. 

Un impegno, quello delle amministrazioni italiane, su cui l’anno scorso ha posto l’accento il Premio A+CoM, che torna anche quest’anno per incoraggiare e stimolare le amministrazioni locali e territoriali a dotarsi di Piani che siano strumenti di lavoro ambiziosi, qualificati e operativi. Promossa da Alleanza per il Clima Italia onlus (struttura di supporto del Covenant of Mayors) e Kyoto Club, la seconda edizione di A+CoM – c’è tempo fino all’8 marzo per partecipare, info su http://www.climatealliance.it/98-170/ITA/Premio-A+CoM-2013 – selezionerà i 4 “migliori” Paes elaborati e deliberati nel 2012. L’anno scorso sono stati 9 enti locali premiati, tra i vincitori delle 4 categorie in gara (divise in base al numero di abitanti: Montaione, Castelnuovo del Garda, Lodi, Castelfranco Emilia e Genova), i segnalati (Palena e Villasanta) e i meritevoli di una menzione (Bari e Firenze). Quest’anno, per poter partecipare, i firmatari del Patto dei Sindaci devono aver previsto, nell’elaborazione dei propri Piani, azioni concrete nella “propria casa” (analizzando ed efficientando in primis gli edifici e le strutture dell’ente) e in quelli del settore residenziale, del terziario e del trasporto, considerati campi di intervento fondamentali per una politica di riduzione della CO2 che sia realmente efficace. Allo stesso tempo, il Paes deve includere anche interventi concreti in almeno tre degli altri ambiti, ugualmente essenziali: produzione locale di energia, pianificazione territoriale, acquisti pubblici, coinvolgimento della cittadinanza, degli stakeholder e del settore produttivo.

Piani saranno valutati da un comitato tecnico e da uno scientifico: il Comitato Scientifico, che potrà altresì attribuire menzioni speciali, è composto da Mario Agostinelli, presidente Associazione Energia Felice; Stefano Caserini, docente Politecnico di Milano; Annalisa Corrado, direttore tecnico AzzeroCO2; Antonio Lumicisi, Ministero dell’Ambiente; Francesco Musco, esponente consiglio nazionale di Legambiente; Massimo Scalia, docente di fisica Università La Sapienza; Karl-Ludwig Schibel, coordinatore Alleanza per il Clima Italia; Gianni Silvestrini, direttore scientifico Kyoto Club; Maria Rosa Vittadini urbanista Università Iuav di Venezia; Silvia Zamboni, giornalista ambientale

Per candidarsi, le amministrazioni potranno comunicare la propria adesione tramite raccomandata A/R alla sede dell’Alleanza per il Clima onlus (Via Marconi 8, 06012 Città di Castello – Pg) o per email alla casella di posta certificata [email protected], attenendosi alle modalità indicate nel regolamento.

Pubblicato sulla GU del 14 gennaio 2013 il Dpcm 28 settembre 2012

Riparto delle risorse, stanziate dall’articolo 23, comma 9 del decreto-legge n. 95 del 6 luglio 2012, per gli interventi connessi alle eccezionali avversita’ atmosferiche che hanno colpito il territorio nazionale nel mese di febbraio 2012. (13A00169) (GU n.11 del 14-1-2013) 

 

 

PUBBLICAZIONE SHORT LIST PER ESPERTI PROGETTO “CANTIERI”

Pubblichiamo la short list di esperti per attività tecniche ed amministrative relative al progetto “Cantieri”.

Documenti allegati:

FA.RE.NA.IT FARE RETE PER NATURA 2000 IN ITALIA

Il progetto FARENAIT, co-finanziato dal programma LIFE+ dell’Unione Europea, nasce per rilanciare Rete NATURA 2000 in Italia, il programma europeo per la protezione degli habitat e delle specie a rischio.

Molti habitat naturali e animali rari e minacciati sopravvivono anche grazie a pratiche agricole tradizionali e sostenibili. Per questo è importante coinvolgere nella salvaguardia della biodiversità chi vive ed opera in determinate aree agricole.

 

Partner

FARENAIT nasce dalla collaborazione tra CTS, ISPRA – Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale – la Regione Lombardia, Coldiretti e Comunità Ambiente.

 

 

A chi si rivolge il progetto

L’iniziativa è rivolta:

agli agricoltori per aumentare la conoscenza della rete Natura 2000 e le opportunità che essa offre al mondo rurale;

agli amministratori pubblici, per accrescere le conoscenze e le competenze sulle tematiche relative alla rete ecologica europea;

alle scuole per rafforzare il rapporto dei giovani con il territorio in cui vivono e per renderli consapevoli dell’importanza della natura e della biodiversità.

 

 

FARENAIT intende rafforzare l’alleanza tra mondo rurale e mondo della conservazione della natura, attraverso una serie di azioni di comunicazione da realizzare su tutto il territorio nazionale nel corso dei 3 anni del progetto (dal 2012 al 2014).

Le azioni previste si propongono di migliorare la comunicazione fra amministrazioni pubbliche e mondo agricolo, illustrare i benefici collegati alla rete ecologica europea e restituire ai territori inclusi nella Rete Natura 2000 il riconoscimento del loro valore per fermare la perdita della biodiversità.

 

 

 

ATTIVITA’ RIVOLTE ALLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI

Per sensibilizzare gli amministratori pubblici riguardo a Rete Natura 2000 e fornire suggerimenti utili ad avviare nei confronti del mondo agricolo azioni di comunicazione efficaci, è previsto lo svolgimento di una campagna di comunicazione e la realizzazione di una serie di azioni di formazione e aggiornamento, rivolti ai dirigenti e funzionari regionali e locali.

L’azione include la distribuzione di un set di prodotti di comunicazione editoriali (ad esempio un manuale di comunicazione) e multimediali (spot audio e video, edugame) utilizzabili dalle amministrazioni per comunicare con le aziende agricole.

 

 

ATTIVITA’ RIVOLTE AL MONDO AGRICOLO

Agli imprenditori agricoli e alle loro organizzazioni di tutte le regioni è dedicato un percorso informativo e formativo volto a:

  • rendere consapevoli gli agricoltori e gli allevatori del ruolo fondamentale che svolgono per la tutela e la conservazione della biodiversità,
  • facilitare la comunicazione con le amministrazione pubbliche;
  • aumentare la conoscenza delle opportunità  legate a RN2000 e favorire l’accesso ai fondi previsti per chi opera in aree RN2000.

Quest’attività sarà realizzata in tutte le regioni italiane attraverso l’organizzazione di una serie di seminari formativi e incontri locali che coinvolgeranno anche il pubblico e mediante un educational tour diretto ad agricoltori e aziende agricole.

 

 

ATTIVITA’ RIVOLTE ALLA SCUOLA

Alle scuole italiane è dedicata una campagna di educazione ambientale per coinvolgere insegnanti e studenti nella costruzione di un’alleanza concreta per la biodiversità e per l’agricoltura sostenibile nelle aree Natura 2000.

La campagna prevede una competizione per le scuole primarie (dal 2° ciclo) e secondarie di 1° e 2° grado, che si impegneranno nella cura di un’area della Rete Natura 2000.

Ogni anno saranno selezionate 3 classi tra quelle che avranno inviato il loro elaborato e saranno premiate con un soggiorno in una area Natura 2000 di particolare pregio e bellezza.

Saranno inoltre realizzati 5 seminari di formazione e aggiornamento docenti, per fornire agli insegnanti ulteriori elementi di conoscenza e supporto per la realizzazione delle attività in classe.

 

 

Il progetto prevede uno sportello informativo, per fornire consulenza alle amministrazioni pubbliche e a chi vive ed opera in aree rurali o agricole, sulla gestione dei siti Natura 2000, sugli aspetti naturalistici e di conservazione e sull’accesso e l’utilizzo dei fondi collegati a Rete Natura 2000.

 

Per consultare lo sportello informativo è sufficiente scrivere un e-mail al seguente indirizzo [email protected] o chiamare il numero telefonico 06 5806070.

 

 

Per maggiori informazioni sul progetto

Indirizzo mail: [email protected]

Tel. 06/44111327

www.lamiaterravale.it

 

 

 

Sisma: al via il coordinamento delle Province per interventi

Creare un circuito virtuoso tra le Province che in questi giorni si sono messe immediatamente a diposizione per supportare le comunità, e le sei Province – Modena, Ferrara, Bologna, Reggio Emilia, Rovigo, Mantova – colpite dal sisma, per indirizzare aiuti e risorse in maniera mirata, senza disperdere risorse. Questo l’obiettivo del coordinamento delle Province per fronteggiare il terremoto nel nord Italia, attivato dall’Upi.

“Le Province – spiega il Presidente dell’Upi, Giuseppe Castiglione – si sono impegnate in una gara di solidarietà all’indomani della prima scossa, per portare soccorsi e aiutare nella fase emergenziale. Interventi che sono stati decisivi per garantire da subito alle popolazioni colpite l’assistenza necessaria.

Per non disperdere questo prezioso patrimonio di collaborazione e continuare a supportare tutti i territori, anche nel post emergenza, abbiamo concordato con le sei Province colpite da sisma, che si trovano a dovere fronteggiare in prima linea ora la fase della ricostruzione e della ripartenza,  di realizzare una rete di contatti diretti, che permetta alle amministrazioni che lo vorranno di intervenire direttamente nei Comuni colpiti attraverso la regia delle Province, con gli aiuti che si riterranno più opportuni. Attiveremo quindi – assicura Castiglione – un vero e proprio gemellaggio, che legherà le sei Province Capofila e i loro Comuni con le Province che offriranno sostegno,  e permetterà quindi di indirizzare qualunque forma di aiuto in maniera mirata, immediata, senza rischiare di disperdere energie e risorse in progetti ripetitivi o interventi tardivi. Ci sono opere pubbliche da rimettere in piedi, strade e scuole su cui servono verifiche e ristrutturazioni tempestive, ma soprattutto c’è bisogno che le istituzioni utilizzino ogni risorsa disponibile per permettere alle comunità di riprendere a vivere nella quotidianità. Un traguardo che si può raggiungere dimostrando ancora una volta la forte coesione istituzionale del Paese e il ruolo determinante di quelle istituzioni, come le Province e i Comuni, che come sempre sono le prime a sapere rispondere ai cittadini”.                        

Documenti allegati:

Decreto sisma: Province escluse dall’allentamento del Patto

“Comprendiamo e apprezziamo l’estrema urgenza con cui il Governo è dovuto intervenire per dare risposte immediate alle comunità colpite dal terremoto. Ma il mancato allentamento del Patto di stabilità interno, previsto per il soli Comuni e non per le Province, rappresenta un blocco inaccettabile  alla possibilità di investire nella ricostruzione di scuole, strade e degli edifici pubblici delle sei Province colpite dal sisma”.

 Lo dichiara il Presidente dell’Upi, Giuseppe Castiglione, che aggiunge: “troviamo inaccettabile che, dovendo il Governo trovare soluzioni adeguate all’emergenza, escluda le Province dalle sole misure in grado di permettere a queste istituzioni di dare risposte ai cittadini per le proprie competenze, mostrando di non volere considerare l’enorme impegno speso in questi 15 giorni di emergenza proprio dalle Province.

Una grave mancanza di rispetto, questa, non tanto e non solo verso le istituzioni, quanto verso tutti quegli uomini e quelle donne, amministratori e dipendenti pubblici delle Province, che stanno lavorando ogni giorno fianco a fianco con Regioni e Comuni nel massimo della collaborazione e con generosità e dedizione. Ci auguriamo che il Parlamento possa correggere questo errore, che danneggia, prima di tutto, comunità e i territori”.

Upi: Emergenza sisma e scuole a rischio

“E’ certamente positiva la scelta del Governo di permettere a Comuni e Province dei territori colpiti dal sisma di derogare al patto di stabilità per gli interventi di emergenza. Ma se si consentisse agli Enti locali che hanno soldi in cassa  di riprendere a pianificare gli investimenti non solo quando c’è un’emergenza, potremmo garantire scuole più sicure in tutto il Paese. Per questo abbiamo chiesto da mesi al Governo di togliere dai vincoli del patto gli interventi per la messa in sicurezza delle scuole: altrimenti continueremo a potere intervenire solo dopo che saranno crollate”.

Lo ha detto il Presidente dell’Upi, Giuseppe Castiglione, sottolineando come “ormai sono mesi che l’Upi chiede di sbloccare i fondi vincolati dal patto di stabilità. Per le Province, nel 2012, si parla di più di 4 miliardi di euro non utilizzabili. Non possiamo, ogni volta  che accade una tragedia come questa del sisma nel nord Italia, ritrovarci a dovere inventare misure improvvisate, dettate dall’emergenza. Se si tornasse a pianificare, a programmare gli interventi, si potrebbe avviare una grande opera di manutenzione delle scuole che in tutta Italia hanno bisogno di interventi.

Per fare questo, però, c’è bisogno che il Governo, insieme alle Province e ai Comuni, ragioni su quelle modifiche al patto di stabilità che farebbero davvero il bene del Paese, non solo perché ci permetterebbero di fare studiare i nostri ragazzi in scuole sicure e moderne, ma anche perché darebbero il via ad una forte ripresa economica. Siamo un Paese fondato sulla piccola e media industria: gli investimenti della Pubblica amministrazione vanno indirizzati verso interventi capaci di mettere in moto questi sistemi imprenditoriali.

Rinnovabili: i progetti delle Province per semplificare le procedure

Si chiama Interpares – Percorsi di semplificazione amministrativa ed è il progetto, che domani chiude l’ultima Round Table attrverso cui, con UPI capofila e con Tecla ed Ecosistemi come partner tecnici, 12 province hanno avviato una sperimentazione basata su modelli semplificati ed omogenei per le installazioni degli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili.

 

Un progetto che si conclude dopo 36 mesi, durante i quali sono state in via preliminare analizzate le normative nazionali e regionali in materia di FER, verificandone punti di forza e criticità, comparando anche tali normative tra diversi Stati UE, per poi arrivare alla redazione di una modulistica semplificata attraverso la quale facilitare gli operatori del settore e, al tempo stesso, ridurre l’onere amministrativo per gli enti.

 

Tra i risultati più interessanti si segnalano quelli prodotti dalla Provincia di Benevento dove, per un impianto di mini eolico, si è registrata una riduzione dei tempi necessari per la conferenza dei servizi pari a oltre il 30%, e dalla Provincia di Salerno, dove si è osservata anche una tangibile riduzione delle richieste di informazioni da parte degli operatori, riducendo così l’appesantimento dell’iter, proprio in virtù della chiarezza dei modelli utilizzati.

 

Il progetto Interpares, la cui presentazione finale si svolgerà a Bruxelles il prossimo 20 giugno in occasione dell’Energy Week , potrà dunque produrre ancora nel tempo dei benefici sensibili sul territorio, grazie all’azione di disseminazione dei risultati del progetto che l’UPI porterà avanti nei prossimi mesi.

 

Soddisfazione è stata espressa dall’Assessore Bello di Benevento: “ il progetto realizzato s’inserisce in un quadro di iniziative condotte dalla Provincia per semplificare le procedure di rilascio delle Autorizzazioni Energetiche, assicurando tempi certi per gli imprenditori che vogliono investire nel Sannio per il Polo di Eccellenza delle Energie Rinnovabili. Tale sistema di sviluppo sta producendo, in questo difficile momento di crisi economica, effetti positivi nel settore delle Energie Rinnovabili creando occasioni di sviluppo rispettose dell’ambiente”.

TERREMOTO: RACCOLTA FONDI REGIONE EMILIA ROMAGNA

La Regione Emilia-Romagna ha attivato una raccolta fondi rivolta a quanti, privati ed Enti pubblici, desiderano versare un contributo per far fronte ai costi del terremoto che ha colpito le province di Modena, Ferrara e Bologna.

Per i privati le possibilità sono le seguenti:

– versamento sul c/c postale n. 367409 intestato a: Regione Emilia-Romagna – Presidente della Giunta Regionale – Viale Aldo Moro, 52 – 40127 Bologna;

– bonifico bancario alla Unicredit Banca Spa Agenzia Bologna Indipendenza – Bologna, IBAN coordinate bancarie internazionali: IT – 42 – I – 02008 – 02450 – 000003010203;

– versamento diretto presso tutte le Agenzie Unicredit Banca Spa sul conto di Tesoreria 1 abbinato al codice filiale 3182.

Per quanto riguarda invece gli Enti pubblici, assoggettati al sistema di Tesoreria unica, è previsto l’accreditamento sulla contabilità speciale n. 30864 accesa presso la Banca d’Italia – Sezione Tesoreria di Bologna.

In tutti i casi (privati ed Enti pubblici) il versamento dovrà essere accompagnato dalla causale: contributo per il terremoto 2012 in Emilia-Romagna.

Terremoto: Province impegnate nei soccorsi

“E’ una giornata di dolore pe le vittime dei sisma e di grande preoccupazione per i cittadini dell’Emilia Romagna. Le Province si sono immediatamente attivate per collaborare ai soccorsi e sostenere nell’opera di assistenza ai tantissimi cittadini rimasti senza casa.

Al Presidente dell’Emilia Romagna, Vasco Errani, e ai presidenti delle Province devastate dal sisma va tutto il nostro sostegno e un ringraziamento sentito. L’Italia saprà dimostrare ancora una volta tutta la forza dell’unità e una piena solidarietà ai cittadini, alle imprese che hanno perso tutto, alle istituzioni.

L’Unione delle Province d’Italia è a diposizione da subito per ogni iniziativa il Governo, la Regione o gli Enti locali dell’Emilia Romagna riterranno utile mettere in campo a livello nazionale e locale ”.  Lo dichiara il presidente dell’Upi, Giuseppe Castiglione.

 

Fondo Kyoto: al via i finanziamenti a servizio dell’ambiente

Il Fondo Kyoto è stato istituito dalla Legge finanziaria 2007 per finanziare la realizzazione di interventi in attuazione dei dettami del Protocollo di Kyoto (1997), il trattato internazionale che fissa le linee guida per la riduzione delle emissioni inquinanti responsabili del riscaldamento globale. Le modalità per l’erogazione dei finanziamenti sono state definite dal Ministero dell’Ambiente, di concerto con il Ministero dello Sviluppo
Economico.

Nel link, le modalità di accesso ai finanziamenti

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