Categoria: Ambiente e Territorio

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La Provincia di Padova avvia la pianificazione concertata del Piano di Assetto del Territorio

Bagnoli di Sopra, Lozzo Atestino, Vescovana: sono i tre Comuni che ieri hanno firmato l’accordo di pianificazione con la Provincia di Padova per l’avvio della progettazione del Piano di Assetto del Territorio (PAT). Il PAT è lo strumento di pianificazione che delinea le scelte strategiche di assetto e di sviluppo per il governo del territorio, tenendo conto della tutela fisica e ambientale, nonché dell’identità culturale e paesaggistica.

Serve per orientare le scelte verso una trasformazione urbanistica funzionalmente equilibrata e armonica e promuovere uno sviluppo adeguato a soddisfare le esigenze socio-economiche del presente, senza compromettere la conservazione e l’utilizzo futuro delle risorse del territorio, in particolare di quelle non riproducibili.

Con la firma di questo documento, la Provincia di Padova si impegna a coordinare i rapporti con questi Comuni nella redazione del Piano urbanistico in forma concertata e a erogare un contributo per il sostegno delle relative spese tecniche. Il gruppo di progettazione sarà composto dai progettisti incaricati dal Comune affiancati da personale del Servizio Pianificazione Territoriale-Urbanistica provinciale. I Comuni firmatari si impegnano a rendere concreto il Piano entro un anno.

Commenta Daniele Canella, vicepresidente vicario e consigliere delegato alla Pianificazione territoriale e Urbanistica della Provincia di Padova: «Con queste firme si entra nel vivo del lavoro avviato. I Comuni di Bagnoli di Sopra, Vescovana e Lozzo Atestino arriveranno ad avere un Piano che li allineerà alle disposizioni della legge regionale (la LR 11/2004) sulla pianificazione urbanistica con il PAT, attraverso il quale riusciranno ad avere una visione strategica del territorio, dato che oggigiorno non si parla più di Piano Regolatore Generale, bensì di Piano Strategico e Piano Operativo.

«Il percorso di “allineamento” – continua – è iniziato due anni fa con un censimento che ha riguardato tutti i 13 Comuni della Provincia di Padova che ancora non avevano il PAT, per indagarne le difficoltà e i motivi per i quali non avevano ancora adottato il Piano. Nella quasi totalità dei casi, si trattava di piccole e medie municipalità che riscontravano difficoltà economiche – qualcuno anche a livello di personale -. Come Provincia, abbiamo quindi convinto la Regione Veneto a finanziare la revisione dei vecchi Piani Regolatori attraverso un bando, a cui come Provincia abbiamo aggiunto altre risorse, per un totale di circa 18 mila euro per ciascun Comune. Abbiamo inoltre messo a disposizione la struttura e il supporto del personale tecnico del Servizio Urbanistica.

«In questo modo – conclude il vicepresidente – tutto il territorio avrà gli stessi strumenti così da poter fare dei ragionamenti unitari e avere una pianificazione moderna e in linea con le disposizioni regionali».

Matteo Ruzzon, sindaco di Bagnoli di Sopra, commenta: «Ringrazio la Provincia di Padova e il vicepresidente Daniele Canella per questa grande opportunità che il Comune di Bagnoli di Sopra ha avuto, di giungere alla firma del PAT, anche grazie ai contributi erogati, senza i quali sarebbe stato impegnativo per il nostro Comune arrivare a questo risultato. Si tratta di uno strumento urbanistico indispensabile per la progettazione futura, attraverso il quale sarà possibile incrementare il nostro territorio con nuove costruzioni residenziali e industriali. È prioritario individuare nuove aree dove realizzare abitazioni, in quanto le lottizzazioni sono ferme da diversi anni. Con questo piano, inoltre, riusciremo a snellire le procedure per le ristrutturazioni con ampliamenti necessari per la ripartenza e l’aumento demografico del nostro piccolo Comune».

Marzio Pattaro, sindaco di Vescovana, osserva: «Con la firma del documento, oggi compiamo un passo fondamentale per arrivare alla conclusione del Piano di Assetto del territorio comunale di Vescovana, un processo iniziato ormai qualche anno fa. Oggi viene siglato il parternariato con la Provincia di Padova che ci permetterà di procedere spediti: nel nostro territorio è importante regolare tutta la parte urbanistica e delle aree di sviluppo, individuando le aree residenziali che potranno sorgere in futuro».

Conclude Luca Ruffin, sindaco di Lozzo Atestino: «La firma di questo documento è molto importante per noi, in particolare perché il Comune di Lozzo è inserito nel territorio del Parco Regionale dei Colli Euganei, pertanto il PAT sarà in co-pianificazione con il Piano dei Colli. Questo è uno strumento importante sia per il Comune, sia a livello di coordinamento dei 15 Comuni del Parco e l’iniziativa della Provincia di Padova promossa dal vicepresidente Canella, di dare un contributo per la Pianificazione, è stata una bellissima iniziativa anche in virtù dei progetti tematici che si potranno realizzare sui 15 Comuni. Era importante essere allineati e aggiornati e soprattutto compatibili con i nuovi obiettivi che il PATI darà in termini di turismo, piste ciclabili, sostenibilità, e oggi è stato compiuto un ulteriore, importante, passo avanti».

 

 

La Provincia di Padova avvia la pianificazione concertata del Piano di Assetto del Territorio

Bagnoli di Sopra, Lozzo Atestino, Vescovana: sono i tre Comuni che ieri hanno firmato l’accordo di pianificazione con la Provincia di Padova per l’avvio della progettazione del Piano di Assetto del Territorio (PAT). Il PAT è lo strumento di pianificazione che delinea le scelte strategiche di assetto e di sviluppo per il governo del territorio, tenendo conto della tutela fisica e ambientale, nonché dell’identità culturale e paesaggistica.

Serve per orientare le scelte verso una trasformazione urbanistica funzionalmente equilibrata e armonica e promuovere uno sviluppo adeguato a soddisfare le esigenze socio-economiche del presente, senza compromettere la conservazione e l’utilizzo futuro delle risorse del territorio, in particolare di quelle non riproducibili.

Con la firma di questo documento, la Provincia di Padova si impegna a coordinare i rapporti con questi Comuni nella redazione del Piano urbanistico in forma concertata e a erogare un contributo per il sostegno delle relative spese tecniche. Il gruppo di progettazione sarà composto dai progettisti incaricati dal Comune affiancati da personale del Servizio Pianificazione Territoriale-Urbanistica provinciale. I Comuni firmatari si impegnano a rendere concreto il Piano entro un anno.

Commenta Daniele Canella, vicepresidente vicario e consigliere delegato alla Pianificazione territoriale e Urbanistica della Provincia di Padova: «Con queste firme si entra nel vivo del lavoro avviato. I Comuni di Bagnoli di Sopra, Vescovana e Lozzo Atestino arriveranno ad avere un Piano che li allineerà alle disposizioni della legge regionale (la LR 11/2004) sulla pianificazione urbanistica con il PAT, attraverso il quale riusciranno ad avere una visione strategica del territorio, dato che oggigiorno non si parla più di Piano Regolatore Generale, bensì di Piano Strategico e Piano Operativo.

«Il percorso di “allineamento” – continua – è iniziato due anni fa con un censimento che ha riguardato tutti i 13 Comuni della Provincia di Padova che ancora non avevano il PAT, per indagarne le difficoltà e i motivi per i quali non avevano ancora adottato il Piano. Nella quasi totalità dei casi, si trattava di piccole e medie municipalità che riscontravano difficoltà economiche – qualcuno anche a livello di personale -. Come Provincia, abbiamo quindi convinto la Regione Veneto a finanziare la revisione dei vecchi Piani Regolatori attraverso un bando, a cui come Provincia abbiamo aggiunto altre risorse, per un totale di circa 18 mila euro per ciascun Comune. Abbiamo inoltre messo a disposizione la struttura e il supporto del personale tecnico del Servizio Urbanistica.

«In questo modo – conclude il vicepresidente – tutto il territorio avrà gli stessi strumenti così da poter fare dei ragionamenti unitari e avere una pianificazione moderna e in linea con le disposizioni regionali».

Matteo Ruzzon, sindaco di Bagnoli di Sopra, commenta: «Ringrazio la Provincia di Padova e il vicepresidente Daniele Canella per questa grande opportunità che il Comune di Bagnoli di Sopra ha avuto, di giungere alla firma del PAT, anche grazie ai contributi erogati, senza i quali sarebbe stato impegnativo per il nostro Comune arrivare a questo risultato. Si tratta di uno strumento urbanistico indispensabile per la progettazione futura, attraverso il quale sarà possibile incrementare il nostro territorio con nuove costruzioni residenziali e industriali. È prioritario individuare nuove aree dove realizzare abitazioni, in quanto le lottizzazioni sono ferme da diversi anni. Con questo piano, inoltre, riusciremo a snellire le procedure per le ristrutturazioni con ampliamenti necessari per la ripartenza e l’aumento demografico del nostro piccolo Comune».

Marzio Pattaro, sindaco di Vescovana, osserva: «Con la firma del documento, oggi compiamo un passo fondamentale per arrivare alla conclusione del Piano di Assetto del territorio comunale di Vescovana, un processo iniziato ormai qualche anno fa. Oggi viene siglato il parternariato con la Provincia di Padova che ci permetterà di procedere spediti: nel nostro territorio è importante regolare tutta la parte urbanistica e delle aree di sviluppo, individuando le aree residenziali che potranno sorgere in futuro».

Conclude Luca Ruffin, sindaco di Lozzo Atestino: «La firma di questo documento è molto importante per noi, in particolare perché il Comune di Lozzo è inserito nel territorio del Parco Regionale dei Colli Euganei, pertanto il PAT sarà in co-pianificazione con il Piano dei Colli. Questo è uno strumento importante sia per il Comune, sia a livello di coordinamento dei 15 Comuni del Parco e l’iniziativa della Provincia di Padova promossa dal vicepresidente Canella, di dare un contributo per la Pianificazione, è stata una bellissima iniziativa anche in virtù dei progetti tematici che si potranno realizzare sui 15 Comuni. Era importante essere allineati e aggiornati e soprattutto compatibili con i nuovi obiettivi che il PATI darà in termini di turismo, piste ciclabili, sostenibilità, e oggi è stato compiuto un ulteriore, importante, passo avanti».

 

 

La Provincia di Padova presenta “La Provincia respira”

La Provincia di Padova presenta la nuova edizione del progetto “La Provincia Respira”, una campagna di comunicazione volta a sensibilizzare i cittadini e le amministrazioni locali sull’importanza della qualità dell’aria e delle pratiche sostenibili. Parte integrante del Piano Regionale di tutela dell’atmosfera, il progetto mira a coinvolgere attivamente i 101 Comuni della Provincia, promuovendo azioni concrete per ridurre le emissioni inquinanti.

La campagna prevede una serie di iniziative coordinate e strumenti di comunicazione che comprendono: affissioni pubblicitarie sugli autobus urbani e provinciali, la distribuzione di locandine con il “Manifesto delle Buone Pratiche” e l’attivazione di rubriche informative su social media come Instagram e Facebook. Ogni Comune potrà adattare i materiali ricevuti per iniziative locali, garantendo una diffusione uniforme del messaggio.

Il sito web laprovinciarespira.it sarà il cuore della campagna di comunicazione, e intende proporsi come un punto di riferimento per i cittadini e i Comuni. Il progetto prevede un restyling completo del sito attualmente esistente, con il passaggio ad una piattaforma avanzata, capace di offrire maggiori funzionalità e flessibilità nella gestione dei contenuti.

All’interno del sito, saranno sviluppate sezioni specifiche:

–        La mappa interattiva nella home del sito dà una panoramica immediata della situazione complessiva della Provincia di Padova, Comune per Comune, evidenziando i colori corrispondenti ai diversi livelli di allerta ambientale. Cliccando su ciascun Comune, è possibile accedere alla scheda con il livello di allerta attivo e le limitazioni.

–        Nella sezione dedicata ai Comuni aderenti, ogni municipalità ha una pagina personalizzata per fornire dati ambientali aggiornati e informazioni dettagliate sulle iniziative locali. Sarà possibile visualizzare parametri specifici come la qualità dell’aria e le azioni adottate nell’ambito del progetto, nonché scaricare le ordinanze comunali e consultare le limitazioni vigenti per ogni livello di allerta.

–        Sezione eventi ecologici: Una mappa georeferenziata interattiva, aggiornata in tempo reale grazie ai dati forniti da Arpav, mostra in modo chiaro e intuitivo tutti gli eventi ecologici organizzati dai Comuni. Gli utenti potranno facilmente trovare le informazioni di interesse e visualizzare gli eventi in programma, che saranno collegati alle pagine dei rispettivi Comuni.

Sarà inoltre pubblicato il Manifesto delle Buone Pratiche: 10 punti chiave, ciascuno focalizzato su azioni sostenibili, come l’uso di mezzi pubblici, la promozione dello smart working, la regolazione responsabile del termostato, l’adozione di sistemi di riscaldamento a basse emissioni. Tra i temi trattati, anche la gestione delle emissioni agricole, il divieto di abbruciamento e la promozione della vegetazione urbana.

La campagna “La Provincia Respira” si articolerà da novembre 2024 ad aprile 2025. Il piano editoriale prevede la pubblicazione mensile di contenuti sui social media che includono buone pratiche, aggiornamenti sui risultati ottenuti e comunicazioni legate alle Domeniche Ecologiche. Oltre alle locandine, saranno distribuiti dei segnalibi personalizzati ai Comuni aderenti.

Il progetto includerà una piattaforma digitale denominata Eventi Green: Il Futuro Respira con Noi, dedicata agli eventi sul territorio e nei Comuni, per promuovere sensibilizzazione e iniziative ecologiche in modo coordinato e visibile.

 

La Provincia di Padova presenta “La Provincia respira”

La Provincia di Padova presenta la nuova edizione del progetto “La Provincia Respira”, una campagna di comunicazione volta a sensibilizzare i cittadini e le amministrazioni locali sull’importanza della qualità dell’aria e delle pratiche sostenibili. Parte integrante del Piano Regionale di tutela dell’atmosfera, il progetto mira a coinvolgere attivamente i 101 Comuni della Provincia, promuovendo azioni concrete per ridurre le emissioni inquinanti.

La campagna prevede una serie di iniziative coordinate e strumenti di comunicazione che comprendono: affissioni pubblicitarie sugli autobus urbani e provinciali, la distribuzione di locandine con il “Manifesto delle Buone Pratiche” e l’attivazione di rubriche informative su social media come Instagram e Facebook. Ogni Comune potrà adattare i materiali ricevuti per iniziative locali, garantendo una diffusione uniforme del messaggio.

Il sito web laprovinciarespira.it sarà il cuore della campagna di comunicazione, e intende proporsi come un punto di riferimento per i cittadini e i Comuni. Il progetto prevede un restyling completo del sito attualmente esistente, con il passaggio ad una piattaforma avanzata, capace di offrire maggiori funzionalità e flessibilità nella gestione dei contenuti.

All’interno del sito, saranno sviluppate sezioni specifiche:

–        La mappa interattiva nella home del sito dà una panoramica immediata della situazione complessiva della Provincia di Padova, Comune per Comune, evidenziando i colori corrispondenti ai diversi livelli di allerta ambientale. Cliccando su ciascun Comune, è possibile accedere alla scheda con il livello di allerta attivo e le limitazioni.

–        Nella sezione dedicata ai Comuni aderenti, ogni municipalità ha una pagina personalizzata per fornire dati ambientali aggiornati e informazioni dettagliate sulle iniziative locali. Sarà possibile visualizzare parametri specifici come la qualità dell’aria e le azioni adottate nell’ambito del progetto, nonché scaricare le ordinanze comunali e consultare le limitazioni vigenti per ogni livello di allerta.

–        Sezione eventi ecologici: Una mappa georeferenziata interattiva, aggiornata in tempo reale grazie ai dati forniti da Arpav, mostra in modo chiaro e intuitivo tutti gli eventi ecologici organizzati dai Comuni. Gli utenti potranno facilmente trovare le informazioni di interesse e visualizzare gli eventi in programma, che saranno collegati alle pagine dei rispettivi Comuni.

Sarà inoltre pubblicato il Manifesto delle Buone Pratiche: 10 punti chiave, ciascuno focalizzato su azioni sostenibili, come l’uso di mezzi pubblici, la promozione dello smart working, la regolazione responsabile del termostato, l’adozione di sistemi di riscaldamento a basse emissioni. Tra i temi trattati, anche la gestione delle emissioni agricole, il divieto di abbruciamento e la promozione della vegetazione urbana.

La campagna “La Provincia Respira” si articolerà da novembre 2024 ad aprile 2025. Il piano editoriale prevede la pubblicazione mensile di contenuti sui social media che includono buone pratiche, aggiornamenti sui risultati ottenuti e comunicazioni legate alle Domeniche Ecologiche. Oltre alle locandine, saranno distribuiti dei segnalibi personalizzati ai Comuni aderenti.

Il progetto includerà una piattaforma digitale denominata Eventi Green: Il Futuro Respira con Noi, dedicata agli eventi sul territorio e nei Comuni, per promuovere sensibilizzazione e iniziative ecologiche in modo coordinato e visibile.

 

Antibracconaggio, Polizia Provinciale di Brescia sequestra due caprioli adulti

Ieri, 16 ottobre, durante un servizio mirato alla lotta al bracconaggio in Alta Valle Sabbia, la Polizia Provinciale di Brescia ha sequestrato a una squadra di segugisti della zona un maschio e una femmina di capriolo abbattuti illegalmente e occultati presso un’abitazione privata.

Nel tardo pomeriggio di ieri gli Agenti del Nucleo Ittico Venatorio della Polizia Provinciale di Brescia hanno intercettato un atto di bracconaggio culminato con l’uccisione di due magnifici esemplari di capriolo, un maschio e una femmina. Già dalla tarda mattinata gli uomini del Nucleo Venatorio avevano avuto avvisaglie di movimenti strani nei boschi che sovrastano l’abitato di Bagolino. L’esperienza e l’intuizione degli agenti della Provinciale hanno fatto il resto. Attorno alle 16.20 la Polizia Provinciale, dopo aver attentamente seguito le mosse di un gruppo di giovani e di un cacciatore del posto, certi di trovare il sodalizio con i corpi di reato, hanno bussato alle porte di una casa di montagna: all’interno gli occupanti si preparavano alla macellazione dei due caprioli abbattuti. È quindi scattata l’identificazione di tutti i soggetti presenti, alle prese con il bottino della giornata. Gli animali abbattuti, le attrezzature impiegate, nonchè due fucili sono stati posti sotto sequestro, mentre i cinque, tutti titolari di licenza di caccia, sono stati denunciati alla Autorità Giudiziaria in concorso fra loro per il reato di abbattimento illegale dei caprioli e per aver utilizzato illegalmente, per l’abbattimento degli ungulati, delle munizioni spezzate.

 

È solo l’ultima operazione portata a termine nelle Valli Bresciane dagli agenti e ufficiali del Nucleo Itttico – Venatorio della Polizia Provinciale di Brescia, che si aggiunge ad altri sequestri di ungulati avvenuti in Valle Camonica in questo primo periodo di attività venatoria e ad altri reati legati all’avifauna migratoria (reti di uccellagione e trappole a scatto sequestrate in bassa bresciana). Nelle precedenti giornate sono infatti stati sequestrati, per diverse violazioni al regolamento della caccia agli ungulati che è iniziata il 17 agosto, un cervo maschio a Temù e uno a Monno, un camoscio maschio in Valle di Saviore, uno a Esine e uno a Corteno Golgi. Gli animali oggetto di sequestro amministrativo sono stati affidati ai Comprensori Alpini di provenienza per gli adempimenti a loro carico.

 

Il Nucleo Ittico venatorio, oltre ai controlli in materia di caccia e pesca su tutto il territorio provinciale, resta impegnato anche nel contrasto della peste suina africana (PSA) con diversi servizi di contenimento al cinghiale, principale veicolo dell’infezione trasmissibile ai suini domestici, effettuati in orario notturno, che hanno portato all‘abbattimento di 168 cinghiali. Anche in questo caso, gli animali sono stati affidati all’Ambito e ai Comprensori alpini oggetto del prelievo per l’effettuazione dell’asta per la vendita delle carni.

Antibracconaggio, Polizia Provinciale di Brescia sequestra due caprioli adulti

Ieri, 16 ottobre, durante un servizio mirato alla lotta al bracconaggio in Alta Valle Sabbia, la Polizia Provinciale di Brescia ha sequestrato a una squadra di segugisti della zona un maschio e una femmina di capriolo abbattuti illegalmente e occultati presso un’abitazione privata.

Nel tardo pomeriggio di ieri gli Agenti del Nucleo Ittico Venatorio della Polizia Provinciale di Brescia hanno intercettato un atto di bracconaggio culminato con l’uccisione di due magnifici esemplari di capriolo, un maschio e una femmina. Già dalla tarda mattinata gli uomini del Nucleo Venatorio avevano avuto avvisaglie di movimenti strani nei boschi che sovrastano l’abitato di Bagolino. L’esperienza e l’intuizione degli agenti della Provinciale hanno fatto il resto. Attorno alle 16.20 la Polizia Provinciale, dopo aver attentamente seguito le mosse di un gruppo di giovani e di un cacciatore del posto, certi di trovare il sodalizio con i corpi di reato, hanno bussato alle porte di una casa di montagna: all’interno gli occupanti si preparavano alla macellazione dei due caprioli abbattuti. È quindi scattata l’identificazione di tutti i soggetti presenti, alle prese con il bottino della giornata. Gli animali abbattuti, le attrezzature impiegate, nonchè due fucili sono stati posti sotto sequestro, mentre i cinque, tutti titolari di licenza di caccia, sono stati denunciati alla Autorità Giudiziaria in concorso fra loro per il reato di abbattimento illegale dei caprioli e per aver utilizzato illegalmente, per l’abbattimento degli ungulati, delle munizioni spezzate.

 

È solo l’ultima operazione portata a termine nelle Valli Bresciane dagli agenti e ufficiali del Nucleo Itttico – Venatorio della Polizia Provinciale di Brescia, che si aggiunge ad altri sequestri di ungulati avvenuti in Valle Camonica in questo primo periodo di attività venatoria e ad altri reati legati all’avifauna migratoria (reti di uccellagione e trappole a scatto sequestrate in bassa bresciana). Nelle precedenti giornate sono infatti stati sequestrati, per diverse violazioni al regolamento della caccia agli ungulati che è iniziata il 17 agosto, un cervo maschio a Temù e uno a Monno, un camoscio maschio in Valle di Saviore, uno a Esine e uno a Corteno Golgi. Gli animali oggetto di sequestro amministrativo sono stati affidati ai Comprensori Alpini di provenienza per gli adempimenti a loro carico.

 

Il Nucleo Ittico venatorio, oltre ai controlli in materia di caccia e pesca su tutto il territorio provinciale, resta impegnato anche nel contrasto della peste suina africana (PSA) con diversi servizi di contenimento al cinghiale, principale veicolo dell’infezione trasmissibile ai suini domestici, effettuati in orario notturno, che hanno portato all‘abbattimento di 168 cinghiali. Anche in questo caso, gli animali sono stati affidati all’Ambito e ai Comprensori alpini oggetto del prelievo per l’effettuazione dell’asta per la vendita delle carni.

Stati Generali della Via Verde Costa dei Trabocchi, grande partecipazione per la prima edizione in Provincia di Chieti

Si è tenuta oggi, giovedì 17 ottobre, nella sala consiliare della Provincia di Chieti, la prima edizione degli Stati Generali della Via Verde Costa dei Trabocchi, un evento promosso dalla Provincia con l’obiettivo di creare un’occasione di dialogo tra istituzioni, associazioni e operatori economici per discutere del presente e del futuro di una delle opere più significative per lo sviluppo sostenibile della costa abruzzese. L’incontro è stato aperto dai saluti istituzionali del presidente della Provincia di Chieti, Francesco Menna, che ha sottolineato l’importanza di una collaborazione sinergica tra enti pubblici per completare e valorizzare al meglio la Via Verde. Menna ha ribadito come questa infrastruttura rappresenti un’opportunità unica per promuovere un modello di sviluppo sostenibile, capace di conciliare la tutela del territorio con la crescita economica, ricordando gli impegni assunti dall’ente provinciale che ha ideato e realizzato l’infrastruttura ciclopedonale. Sono inoltre intervenuti per i saluti istituzionali il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio e il sottosegretario alla presidenza della Regione, Daniele D’Amario e il vicepresidente di Unione Province Italiane Angelo Caruso, collegato in videoconferenza. Numerosi gli interventi tecnici che hanno offerto un quadro aggiornato sulle principali questioni legate alla gestione e allo sviluppo della Costa dei Trabocchi: Paola Campitelli e Maria Rosaria Greco, rispettivamente dirigente e responsabile del servizio Patrimonio della Provincia di Chieti, Pierpaolo Pescara, direttore del Governo del Territorio della Regione Abruzzo, Chiara Delpino e Tiziana Mignogna rispettivamente soprintendente e responsabile di zona Chieti-Pescara, Lido Legnini, vicepresidente della Camera di Commercio Chieti-Pescara, Giuseppe Di Marco, amministratore di Legambiente Abruzzo, e Roberto Di Vincenzo, presidente del Gal Costa dei Trabocchi. Il dibattito finale, aperto a operatori economici, cittadini e sindaci del territorio, oltre che ad amministratori pubblici tra cui gli ex presidenti della Provincia di Chieti Tommaso Coletti, Enrico Di Giuseppantonio e Mario Pupillo, operatori economici, associazioni culturali e sportive, ha offerto un momento di confronto costruttivo, in cui sono emerse diverse proposte concrete di gestione e valorizzazione della Via Verde. I lavori sono stati moderati da Angelo Radica, consigliere provinciale delegato alla Via Verde. “Molto bene questa prima iniziativa degli Stati generali della Via Verde, grazie alla grande partecipazione degli attori istituzionali e dei vari portatori di interesse coinvolti nella gestione e nella valorizzazione di questa meravigliosa infrastruttura. Dobbiamo unire le forze, al di là delle legittime posizioni di ognuno, affinché la Via Verde possa estendersi non solo verso le nostre aree interne ma anche verso le regioni vicine, per unire la nostra ciclovia alle altre infrastrutture di Molise, Marche e Puglia. Un processo che ha bisogno di tempi certi e della collaborazione di tutte le istituzioni. In questo senso, dispiace dover rilevare che il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio non abbia colto lo spirito dell’iniziativa e sia venuto a fare propaganda, elencando una serie di freddi numeri senza entrare nel merito di uno solo dei tanti problemi che la Regione dovrebbe invece affrontare tempestivamente sulla Via Verde. E’ necessario che la Regione ci dica chiaramente quando arriveranno i finanziamenti per il completamento della Via Verde, ad oggi interrotta in tre punti a Torino di Sangro, Casalbordino e Vasto; è necessario che la Regione modifichi il Pst consentendo ad esempio alla Provincia di Chieti di utilizzare a parcheggio le aree di sua proprietà adiacenti la Via Verde e dando la possibilità di valorizzare le ex stazioni lungo la ciclovia mettendo a bando queste strutture, anche per iniziative imprenditoriali compatibili con la Via Verde come ristoranti, b&b. Quanto alla destagionalizzazione della Costa dei Trabocchi, c’è una legge nazionale che stabilisce la durata delle strutture temporanee in 180 giorni: Marsilio potrebbe interessare direttamente il capo del Governo Giorgia Meloni di cui si professa grande amico, così da poter dare una risposta alle istanze degli imprenditori che chiedono di estendere la durata delle strutture temporanee a servizio della Costa dei Trabocchi”, ha dichiarato il presidente della Provincia di Chieti Francesco Menna a margine dell’evento.

Stati Generali della Via Verde Costa dei Trabocchi, grande partecipazione per la prima edizione in Provincia di Chieti

Si è tenuta oggi, giovedì 17 ottobre, nella sala consiliare della Provincia di Chieti, la prima edizione degli Stati Generali della Via Verde Costa dei Trabocchi, un evento promosso dalla Provincia con l’obiettivo di creare un’occasione di dialogo tra istituzioni, associazioni e operatori economici per discutere del presente e del futuro di una delle opere più significative per lo sviluppo sostenibile della costa abruzzese. L’incontro è stato aperto dai saluti istituzionali del presidente della Provincia di Chieti, Francesco Menna, che ha sottolineato l’importanza di una collaborazione sinergica tra enti pubblici per completare e valorizzare al meglio la Via Verde. Menna ha ribadito come questa infrastruttura rappresenti un’opportunità unica per promuovere un modello di sviluppo sostenibile, capace di conciliare la tutela del territorio con la crescita economica, ricordando gli impegni assunti dall’ente provinciale che ha ideato e realizzato l’infrastruttura ciclopedonale. Sono inoltre intervenuti per i saluti istituzionali il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio e il sottosegretario alla presidenza della Regione, Daniele D’Amario e il vicepresidente di Unione Province Italiane Angelo Caruso, collegato in videoconferenza. Numerosi gli interventi tecnici che hanno offerto un quadro aggiornato sulle principali questioni legate alla gestione e allo sviluppo della Costa dei Trabocchi: Paola Campitelli e Maria Rosaria Greco, rispettivamente dirigente e responsabile del servizio Patrimonio della Provincia di Chieti, Pierpaolo Pescara, direttore del Governo del Territorio della Regione Abruzzo, Chiara Delpino e Tiziana Mignogna rispettivamente soprintendente e responsabile di zona Chieti-Pescara, Lido Legnini, vicepresidente della Camera di Commercio Chieti-Pescara, Giuseppe Di Marco, amministratore di Legambiente Abruzzo, e Roberto Di Vincenzo, presidente del Gal Costa dei Trabocchi. Il dibattito finale, aperto a operatori economici, cittadini e sindaci del territorio, oltre che ad amministratori pubblici tra cui gli ex presidenti della Provincia di Chieti Tommaso Coletti, Enrico Di Giuseppantonio e Mario Pupillo, operatori economici, associazioni culturali e sportive, ha offerto un momento di confronto costruttivo, in cui sono emerse diverse proposte concrete di gestione e valorizzazione della Via Verde. I lavori sono stati moderati da Angelo Radica, consigliere provinciale delegato alla Via Verde. “Molto bene questa prima iniziativa degli Stati generali della Via Verde, grazie alla grande partecipazione degli attori istituzionali e dei vari portatori di interesse coinvolti nella gestione e nella valorizzazione di questa meravigliosa infrastruttura. Dobbiamo unire le forze, al di là delle legittime posizioni di ognuno, affinché la Via Verde possa estendersi non solo verso le nostre aree interne ma anche verso le regioni vicine, per unire la nostra ciclovia alle altre infrastrutture di Molise, Marche e Puglia. Un processo che ha bisogno di tempi certi e della collaborazione di tutte le istituzioni. In questo senso, dispiace dover rilevare che il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio non abbia colto lo spirito dell’iniziativa e sia venuto a fare propaganda, elencando una serie di freddi numeri senza entrare nel merito di uno solo dei tanti problemi che la Regione dovrebbe invece affrontare tempestivamente sulla Via Verde. E’ necessario che la Regione ci dica chiaramente quando arriveranno i finanziamenti per il completamento della Via Verde, ad oggi interrotta in tre punti a Torino di Sangro, Casalbordino e Vasto; è necessario che la Regione modifichi il Pst consentendo ad esempio alla Provincia di Chieti di utilizzare a parcheggio le aree di sua proprietà adiacenti la Via Verde e dando la possibilità di valorizzare le ex stazioni lungo la ciclovia mettendo a bando queste strutture, anche per iniziative imprenditoriali compatibili con la Via Verde come ristoranti, b&b. Quanto alla destagionalizzazione della Costa dei Trabocchi, c’è una legge nazionale che stabilisce la durata delle strutture temporanee in 180 giorni: Marsilio potrebbe interessare direttamente il capo del Governo Giorgia Meloni di cui si professa grande amico, così da poter dare una risposta alle istanze degli imprenditori che chiedono di estendere la durata delle strutture temporanee a servizio della Costa dei Trabocchi”, ha dichiarato il presidente della Provincia di Chieti Francesco Menna a margine dell’evento.

Bando Aree Verdi, la Provincia di Treviso Cofinanzia 33 Interventi dei Comuni per 1 Milione di euro: al Sant’Artemio Convegno e Mostra sui Progetti

Oggi in Provincia di Treviso la presentazione dei progetti cofinanziati dall’Ente nell’ambito del bando per la riqualificazione delle aree verdi nei Comuni: 1 milioni di euro messo a disposizione l’anno scorso, per le Amministrazioni comunali, che contribuirà alla realizzazione di 33 interventi in 20 Comuni della Provincia. Al Sant’Artemio si è svolto questa mattina, mercoledì 16 ottobre, un convegno sul tema “cambiamenti climatici e aree urbane”, organizzato dalla Provincia e patrocinato dalla Regione del Veneto, rivolto a sindaci, tecnici e Ordini professionali, che è stato occasione per condividere i 33 progetti vincitori del bando aree verdi, le buone prassi per contribuire a mitigare gli eventi atmosferici estremi e le azioni strategiche che gli Enti locali possono mettere in atto a beneficio della comunità e del territorio. Grazie al bando aree verdi della Provincia di Treviso, le opere in fase di realizzazione e quelle già ultimate dai Comuni consentiranno un risparmio di 55 tonnellate di CO2 all’anno.

 

A partecipare oggi al convegno al Sant’Artemio, Gianpaolo Bottacin, assessore regionale delegato all’Ambiente – Clima – Protezione civile – Dissesto idrogeologico, su delega di Stefano Marcon, presidente della Provincia di Treviso, il consigliere provinciale delegato all’Ambiente Diego Zanchetta, Katia Federico, referente Direzione Ambiente e Transizione Ecologica della Regione del Veneto, Simone Busoni, dirigente del Settore Ambiente della Provincia di Treviso, Federico Correale Santacroce, Veneto Agricoltura, Patrizia De Rossi, Dipartimento Unità Efficienza Energetica ENEA, Alessandra Aires, Comune di Torino – AIDTPG Associazione Italiana Direttori e Tecnici, Lucia Bortolini, Dipartimento TESAF Università di Padova, Giovanni Koprantzelas, Assessore all’Ambiente, Comune di Santorso (VI), Renzo Priante, Professionista già Assessore all’Ambiente del Comune di Santorso e Rossella Cendron, Sindaco Comune di Silea in qualità di referente del progetto europeo “DECA: realizzazione di azioni efficaci per il clima”.

 

L’appuntamento, così come il bando aree verdi, è nato dalla volontà della Provincia di sensibilizzare le Amministrazioni comunali sulle buone pratiche da adottare per tutelare l’ambiente, migliorare la qualità dell’aria e favorire l’ampliamento delle aree verdi presenti nei centri urbani: fil rouge dell’evento è stato, appunto, il bando con il quale l’Ente ha messo a disposizione circa 1 milione di euro, l’anno scorso, per cofinanziare progetti validi che prevedessero la creazione di nuovi spazi verdi, o la valorizzazione di quelli esistenti, nei Comuni della Marca Trevigiana. I 33 progetti cofinanziati sono stati esposti, in un’apposita mostra, nel Foyer del Sant’Artemio.

 

Oltre al bando aree verdi, ad accompagnare la riflessione sul tema dei cambiamenti climatici e delle aree verdi nei centri urbani anche la presentazione del progetto DECA, coordinato dall’Agenzia per l’energia ENERGAP con il supporto del Comune di Maribor (Slovenia) nell’ambito del Programma Interreg Europe, che, sempre dall’anno scorso, coinvolge la Provincia di Treviso, insieme al Comune di Silea, ad altri stakeholder locali e a numerosi partner europei, nell’individuazione di politiche e finanziamenti innovativi per l’adattamento climatico, al fine di ridurre i costi e migliorare l’efficacia dell’approccio ai cambiamenti climatici all’interno delle pubbliche amministrazioni. Al fianco della Provincia, sono partner di progetto l’Agenzia regionale per l’energia di Tartu (Estonia), la Contea di Kronoberg (Svezia), il Comune di Roermond (Paesi Bassi), il Comune di Ostend (Belgio) e il Comune di Lisbona (Portogallo).

 

“Oggi abbiamo voluto condividere con la Regione, i Comuni e gli Ordini Professionali i risultati che sta producendo il bando aree verdi che abbiamo pubblicato l’anno scorso per aiutare le Amministrazioni, attraverso 1 milione di euro di incentivi, a portare avanti progetti di riqualificazione di spazi verdi esistenti o di creazione di nuove aree a beneficio della comunità – sottolinea Stefano Marcon, presidente della Provincia di Treviso – il tema dei cambiamenti climatici e degli eventi atmosferici estremi ci tocca particolarmente da vicino: proprio quest’anno abbiamo subito tragiche ondate di maltempo e, oltre agli interventi di sicurezza per proteggerci dagli eventi estremi, dobbiamo lavorare anche sulle opere che, a monte, possono prevenire le conseguenze spesso catastrofiche di alluvioni e grandinate, come ampliare, appunto, i “polmoni verdi” che riducono le emissioni di CO2. Un plauso dunque a tutti i Comuni che l’anno scorso hanno colto l’occasione del bando: la Provincia, come Casa dei Comuni, continuerà a lavorare per promuovere la tutela ambientale e fornire nuovi strumenti e opportunità alle Amministrazione per lo sviluppo del territorio”.

 

“Condividere con i sindaci e con i professionisti le progettualità cofinanziate grazie al bando aree verdi vuole essere motivo di ispirazione per tutte le Amministrazioni e gli Enti – le parole di Diego Zanchetta, consigliere provinciale delegato all’Ambiente – a tutti i partecipanti abbiamo distribuito un omaggio, contenente dei semi, a cura di Alternativa Ambiente e Idee Verdi: un primo seme di consapevolezza per mitigare i cambiamenti climatici”.

 

“Le stime dicono che il riscaldamento globale si sta avvicinando alla soglia di 1,5 °C, con le conseguenze sugli eventi atmosferici avversi a cui stiamo assistendo – evidenza Gianpaolo Bottacin, assessore regionale delegato all’Ambiente – Clima – Protezione civile – Dissesto idrogeologico – gli interventi messi in campo dalla Regione del Veneto e i bacini di espansione hanno permesso di contenere gli effetti devastanti delle alluvioni ripetute che si sono abbattute in questi anni: il tema è andare avanti con opere di prevenzione che possono mettere in sicurezza il territorio e limitare i danni di eventi purtroppo sempre più estremi. Al contempo, si continua a lavorare per mitigare i cambiamenti climatici e opere come queste, finanziate con il bando aree verdi della Provincia, fanno parte dei tanti piccoli passi nel verso giusto per raggiungere questo risultato”.

 

Bando Aree Verdi, la Provincia di Treviso Cofinanzia 33 Interventi dei Comuni per 1 Milione di euro: al Sant’Artemio Convegno e Mostra sui Progetti

Oggi in Provincia di Treviso la presentazione dei progetti cofinanziati dall’Ente nell’ambito del bando per la riqualificazione delle aree verdi nei Comuni: 1 milioni di euro messo a disposizione l’anno scorso, per le Amministrazioni comunali, che contribuirà alla realizzazione di 33 interventi in 20 Comuni della Provincia. Al Sant’Artemio si è svolto questa mattina, mercoledì 16 ottobre, un convegno sul tema “cambiamenti climatici e aree urbane”, organizzato dalla Provincia e patrocinato dalla Regione del Veneto, rivolto a sindaci, tecnici e Ordini professionali, che è stato occasione per condividere i 33 progetti vincitori del bando aree verdi, le buone prassi per contribuire a mitigare gli eventi atmosferici estremi e le azioni strategiche che gli Enti locali possono mettere in atto a beneficio della comunità e del territorio. Grazie al bando aree verdi della Provincia di Treviso, le opere in fase di realizzazione e quelle già ultimate dai Comuni consentiranno un risparmio di 55 tonnellate di CO2 all’anno.

 

A partecipare oggi al convegno al Sant’Artemio, Gianpaolo Bottacin, assessore regionale delegato all’Ambiente – Clima – Protezione civile – Dissesto idrogeologico, su delega di Stefano Marcon, presidente della Provincia di Treviso, il consigliere provinciale delegato all’Ambiente Diego Zanchetta, Katia Federico, referente Direzione Ambiente e Transizione Ecologica della Regione del Veneto, Simone Busoni, dirigente del Settore Ambiente della Provincia di Treviso, Federico Correale Santacroce, Veneto Agricoltura, Patrizia De Rossi, Dipartimento Unità Efficienza Energetica ENEA, Alessandra Aires, Comune di Torino – AIDTPG Associazione Italiana Direttori e Tecnici, Lucia Bortolini, Dipartimento TESAF Università di Padova, Giovanni Koprantzelas, Assessore all’Ambiente, Comune di Santorso (VI), Renzo Priante, Professionista già Assessore all’Ambiente del Comune di Santorso e Rossella Cendron, Sindaco Comune di Silea in qualità di referente del progetto europeo “DECA: realizzazione di azioni efficaci per il clima”.

 

L’appuntamento, così come il bando aree verdi, è nato dalla volontà della Provincia di sensibilizzare le Amministrazioni comunali sulle buone pratiche da adottare per tutelare l’ambiente, migliorare la qualità dell’aria e favorire l’ampliamento delle aree verdi presenti nei centri urbani: fil rouge dell’evento è stato, appunto, il bando con il quale l’Ente ha messo a disposizione circa 1 milione di euro, l’anno scorso, per cofinanziare progetti validi che prevedessero la creazione di nuovi spazi verdi, o la valorizzazione di quelli esistenti, nei Comuni della Marca Trevigiana. I 33 progetti cofinanziati sono stati esposti, in un’apposita mostra, nel Foyer del Sant’Artemio.

 

Oltre al bando aree verdi, ad accompagnare la riflessione sul tema dei cambiamenti climatici e delle aree verdi nei centri urbani anche la presentazione del progetto DECA, coordinato dall’Agenzia per l’energia ENERGAP con il supporto del Comune di Maribor (Slovenia) nell’ambito del Programma Interreg Europe, che, sempre dall’anno scorso, coinvolge la Provincia di Treviso, insieme al Comune di Silea, ad altri stakeholder locali e a numerosi partner europei, nell’individuazione di politiche e finanziamenti innovativi per l’adattamento climatico, al fine di ridurre i costi e migliorare l’efficacia dell’approccio ai cambiamenti climatici all’interno delle pubbliche amministrazioni. Al fianco della Provincia, sono partner di progetto l’Agenzia regionale per l’energia di Tartu (Estonia), la Contea di Kronoberg (Svezia), il Comune di Roermond (Paesi Bassi), il Comune di Ostend (Belgio) e il Comune di Lisbona (Portogallo).

 

“Oggi abbiamo voluto condividere con la Regione, i Comuni e gli Ordini Professionali i risultati che sta producendo il bando aree verdi che abbiamo pubblicato l’anno scorso per aiutare le Amministrazioni, attraverso 1 milione di euro di incentivi, a portare avanti progetti di riqualificazione di spazi verdi esistenti o di creazione di nuove aree a beneficio della comunità – sottolinea Stefano Marcon, presidente della Provincia di Treviso – il tema dei cambiamenti climatici e degli eventi atmosferici estremi ci tocca particolarmente da vicino: proprio quest’anno abbiamo subito tragiche ondate di maltempo e, oltre agli interventi di sicurezza per proteggerci dagli eventi estremi, dobbiamo lavorare anche sulle opere che, a monte, possono prevenire le conseguenze spesso catastrofiche di alluvioni e grandinate, come ampliare, appunto, i “polmoni verdi” che riducono le emissioni di CO2. Un plauso dunque a tutti i Comuni che l’anno scorso hanno colto l’occasione del bando: la Provincia, come Casa dei Comuni, continuerà a lavorare per promuovere la tutela ambientale e fornire nuovi strumenti e opportunità alle Amministrazione per lo sviluppo del territorio”.

 

“Condividere con i sindaci e con i professionisti le progettualità cofinanziate grazie al bando aree verdi vuole essere motivo di ispirazione per tutte le Amministrazioni e gli Enti – le parole di Diego Zanchetta, consigliere provinciale delegato all’Ambiente – a tutti i partecipanti abbiamo distribuito un omaggio, contenente dei semi, a cura di Alternativa Ambiente e Idee Verdi: un primo seme di consapevolezza per mitigare i cambiamenti climatici”.

 

“Le stime dicono che il riscaldamento globale si sta avvicinando alla soglia di 1,5 °C, con le conseguenze sugli eventi atmosferici avversi a cui stiamo assistendo – evidenza Gianpaolo Bottacin, assessore regionale delegato all’Ambiente – Clima – Protezione civile – Dissesto idrogeologico – gli interventi messi in campo dalla Regione del Veneto e i bacini di espansione hanno permesso di contenere gli effetti devastanti delle alluvioni ripetute che si sono abbattute in questi anni: il tema è andare avanti con opere di prevenzione che possono mettere in sicurezza il territorio e limitare i danni di eventi purtroppo sempre più estremi. Al contempo, si continua a lavorare per mitigare i cambiamenti climatici e opere come queste, finanziate con il bando aree verdi della Provincia, fanno parte dei tanti piccoli passi nel verso giusto per raggiungere questo risultato”.

 

Medaglia e nastrino “Alluvione 2023” a due sovrintendenti della Polizia Locale della Provincia di Piacenza

Due operatori della Polizia Locale della Provincia di Piacenza – i sovrintendenti  Riccardo Lattanzi e Giuseppe Illica Magrini – hanno ricevuto, dalle mani della presidente della Provincia Monica Patelli e del comandante della Polizia Locale della Provincia di Piacenza Luigi Rabuffi, la decorazione per eventi/emergenze particolari denominata Medaglia e nastrino “Alluvione 2023”, istituita dalla Regione Emilia-Romagna e resa nota nel maggio scorso in occasione della Giornata Regionale della Polizia Locale.

Come spiegato dalla stessa Regione Emilia-Romagna, la decorazione per eventi/emergenze particolari denominata Medaglia e nastrino “Alluvione 2023” vuole essere un segno di riconoscenza dell’Amministrazione regionale nei confronti della categoria degli operatori di polizia locale della Regione Emilia-Romagna e di altre Regioni che hanno prestato servizio nel corso del periodo dell’emergenza alluvionale dello scorso anno.

Per far fronte ai drammatici effetti degli eventi calamitosi di quelle settimane si mobilitarono interventi da tutta Italia: Riccardo Lattanzi e Giuseppe Illica Magrini, in particolare, furono operativi nel territorio comunale di Ravenna dal 31 maggio al 2 giugno 2023 per servizi prettamente connessi all’emergenza idrogeologica.

Gli operatori della polizia locale, senza distinzione di grado e ruolo, hanno:

-dato prova di straordinaria abnegazione, solidarietà e professionalità, impegnando risorse sia fisiche che morali nell’attività di soccorso alle popolazioni colpite dagli eventi alluvionali;

-assicurato una preziosa collaborazione con tutte le forze dell’ordine e i volontari nel presidio dei territori colpiti evidenziando coraggio e spirito di iniziativa;

-garantito il servizio nonostante le condizioni avverse avessero colpito anche i propri affetti e i propri beni personali;

-offerto un preziosissimo aiuto ai comandi e alle popolazioni colpite partendo in loro ausilio da ogni parte del territorio non solo regionale ma anche nazionale.

 

Nel corso dell’incontro di consegna dei riconoscimenti, i sovrintendenti Riccardo Lattanzi e Giuseppe Illica Magrini hanno ripercorso i momenti più delicati di un contesto nel quale – tra distese di acqua e fango, temperature elevate e sostanziale assenza di orari – il supporto delle Polizie locali è principalmente consistito nei servizi di prevenzione dei reati (ad es. per i rischi di sciacallaggio connessi al forzato abbandono delle abitazioni nelle zone alluvionate) e nel monitoraggio della viabilità (anche notturna, ad es. per le deviazioni dai ponti a rischio). Gli operatori hanno concordemente auspicato uno snellimento delle procedure vigenti per l’invio di persone e mezzi nelle zone colpite da eventi eccezionali.

 

Il comandante della Polizia Locale della Provincia Luigi Rabuffi ha evidenziato come il riconoscimento possa essere esteso all’intero Corpo piacentino: anche altri operatori si erano infatti generosamente dichiarati disponibili per eventuali necessità relative all’alluvione dello scorso anno. Idem per i recenti, analoghi eventi di qualche settimana fa in Emilia-Romagna, che per Rabuffi sono una conferma del gap da colmare per la sicurezza dei territori e delle popolazioni: «Altruismo e generosità sono molto diffuse nei Corpi di Polizia Locale e in occasioni come queste il bene spicca sul male, ma ad ogni livello dobbiamo imparare a fare sempre meglio».

 

In occasione della consegna della Medaglia e nastrino “Alluvione 2023” la presidente della Provincia, Monica Patelli, ha ringraziato i premiati anche a nome di tutto il Consiglio Provinciale. La presidente Patelli ha evidenziato come il riconoscimento sia un onore per tutta la Provincia e ha evidenziato come, nonostante gli oggettivi limiti numerici, la Polizia Locale dell’ente di Corso Garibaldi sia sempre presente o comunque pronta a fornire competenze e umanità nelle situazioni di emergenza: «Professionalità, spirito di sacrificio e presenza sono valori importanti: per chi si trova in grave difficoltà, e soprattutto per chi ha perso tutto, l’arrivo di un aiuto – anche da lontano – riempie il cuore».

 

Medaglia e nastrino “Alluvione 2023” a due sovrintendenti della Polizia Locale della Provincia di Piacenza

Due operatori della Polizia Locale della Provincia di Piacenza – i sovrintendenti  Riccardo Lattanzi e Giuseppe Illica Magrini – hanno ricevuto, dalle mani della presidente della Provincia Monica Patelli e del comandante della Polizia Locale della Provincia di Piacenza Luigi Rabuffi, la decorazione per eventi/emergenze particolari denominata Medaglia e nastrino “Alluvione 2023”, istituita dalla Regione Emilia-Romagna e resa nota nel maggio scorso in occasione della Giornata Regionale della Polizia Locale.

Come spiegato dalla stessa Regione Emilia-Romagna, la decorazione per eventi/emergenze particolari denominata Medaglia e nastrino “Alluvione 2023” vuole essere un segno di riconoscenza dell’Amministrazione regionale nei confronti della categoria degli operatori di polizia locale della Regione Emilia-Romagna e di altre Regioni che hanno prestato servizio nel corso del periodo dell’emergenza alluvionale dello scorso anno.

Per far fronte ai drammatici effetti degli eventi calamitosi di quelle settimane si mobilitarono interventi da tutta Italia: Riccardo Lattanzi e Giuseppe Illica Magrini, in particolare, furono operativi nel territorio comunale di Ravenna dal 31 maggio al 2 giugno 2023 per servizi prettamente connessi all’emergenza idrogeologica.

Gli operatori della polizia locale, senza distinzione di grado e ruolo, hanno:

-dato prova di straordinaria abnegazione, solidarietà e professionalità, impegnando risorse sia fisiche che morali nell’attività di soccorso alle popolazioni colpite dagli eventi alluvionali;

-assicurato una preziosa collaborazione con tutte le forze dell’ordine e i volontari nel presidio dei territori colpiti evidenziando coraggio e spirito di iniziativa;

-garantito il servizio nonostante le condizioni avverse avessero colpito anche i propri affetti e i propri beni personali;

-offerto un preziosissimo aiuto ai comandi e alle popolazioni colpite partendo in loro ausilio da ogni parte del territorio non solo regionale ma anche nazionale.

 

Nel corso dell’incontro di consegna dei riconoscimenti, i sovrintendenti Riccardo Lattanzi e Giuseppe Illica Magrini hanno ripercorso i momenti più delicati di un contesto nel quale – tra distese di acqua e fango, temperature elevate e sostanziale assenza di orari – il supporto delle Polizie locali è principalmente consistito nei servizi di prevenzione dei reati (ad es. per i rischi di sciacallaggio connessi al forzato abbandono delle abitazioni nelle zone alluvionate) e nel monitoraggio della viabilità (anche notturna, ad es. per le deviazioni dai ponti a rischio). Gli operatori hanno concordemente auspicato uno snellimento delle procedure vigenti per l’invio di persone e mezzi nelle zone colpite da eventi eccezionali.

 

Il comandante della Polizia Locale della Provincia Luigi Rabuffi ha evidenziato come il riconoscimento possa essere esteso all’intero Corpo piacentino: anche altri operatori si erano infatti generosamente dichiarati disponibili per eventuali necessità relative all’alluvione dello scorso anno. Idem per i recenti, analoghi eventi di qualche settimana fa in Emilia-Romagna, che per Rabuffi sono una conferma del gap da colmare per la sicurezza dei territori e delle popolazioni: «Altruismo e generosità sono molto diffuse nei Corpi di Polizia Locale e in occasioni come queste il bene spicca sul male, ma ad ogni livello dobbiamo imparare a fare sempre meglio».

 

In occasione della consegna della Medaglia e nastrino “Alluvione 2023” la presidente della Provincia, Monica Patelli, ha ringraziato i premiati anche a nome di tutto il Consiglio Provinciale. La presidente Patelli ha evidenziato come il riconoscimento sia un onore per tutta la Provincia e ha evidenziato come, nonostante gli oggettivi limiti numerici, la Polizia Locale dell’ente di Corso Garibaldi sia sempre presente o comunque pronta a fornire competenze e umanità nelle situazioni di emergenza: «Professionalità, spirito di sacrificio e presenza sono valori importanti: per chi si trova in grave difficoltà, e soprattutto per chi ha perso tutto, l’arrivo di un aiuto – anche da lontano – riempie il cuore».

 

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