Categoria: Ambiente e Territorio

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LUMEZZANE: PROSEGUE SINERGIA TRA PROVINCIA E CALCIO. ZOBBIO (PROV BS): “FACCIAMO SQUADRA PER INIZIATIVE UTILI ALLA CRESCITA DELLA COMUNITA’”

“Fc Lumezzane e Provincia di Brescia scendono nuovamente in campo insieme per promuovere ‘Noi Ci Teniamo’: una serie di iniziative in ambito educativo, culturale e sociale al servizio della comunità. Da rappresentante della Provincia e da cittadino lumezzanese sono ben felice di poter condividere le azioni proposte dalla squadra della mia terra, e di poterle valorizzare anche in qualità di referente istituzionale del territorio”. Questo il commento del Consigliere provinciale delegato Giacomo Zobbio, presente in modalità telematica all’odierna conferenza stampa in rappresentanza della Provincia di Brescia.
“Sono diversi anni – ha proseguito – che la società del Lumezzane Calcio, dopo la sua rinascita, si impegna ben oltre i confini del campo da calcio, dedicandosi a progetti e attività che stimolino la collettività verso una crescita non solo sportiva. Quella di mettersi al servizio della comunità e cercare di renderla migliore è una peculiarità del nostro territorio e della nostra gente, che conta migliaia di volontari e numerose associazioni negli ambiti più diversi. Dalle nostre parti è abituale mettersi a disposizione degli altri, i nostri volontari lo sanno bene e ne sono un limpido esempio, e anche le iniziative dell’Fc Lumezzane trovano radici nei nostri valori e nelle nostre tradizioni. Per tutti noi – rimarca Zobbio – lo sport è una passione e contemporaneamente il sociale è una missione, ecco perché coniugare questi due elementi può essere un fattore di crescita per la comunità lumezzanese e bresciana. Come Provincia di Brescia abbiamo già fatto squadra negli ultimi mesi del 2023 insieme all’Fc Lumezzane e l’associazione ‘Condividere la strada della vita’, attraverso l’iniziativa ‘Quando guidi poche storie’ dedicata alla prevenzione stradale. Insieme torneremo a fare squadra nei prossimi mesi, con campagne social che vedranno protagonisti proprio i nostri campioni e campionesse del pallone, per iniziative volte a sensibilizzare i giovani sull’importanza della lettura, coinvolgendo il sistema bibliotecario provinciale in eventi che verranno organizzati presso al LumeTeca. Questi sono solo due degli esempi di progetti che mettiamo in campo insieme per ribadire che, anche come Provincia, Noi Ci Teniamo” conclude Zobbio.

POLIZIA PROVINCIALE, FERMATO UN BRACCONIERE A ZOGNO

In seguito a appostamenti serali e notturni, la Polizia provinciale ha individuato e fermato nei giorni scorsi un soggetto colto in flagranza mentre cacciava illegalmente selvaggina da un piccolo capanno improvvisato, costruito con ramaglie e telo in plastica. I controlli successivi hanno rivelato diversi illeciti penali e amministrativi. La persona fermata non
possedeva la licenza di caccia, e l’arma utilizzata non era stata denunciata. Sono state contestate diverse violazioni, tra cui la caccia in giornata di silenzio venatorio, l’uso di munizioni non
consentite e di un visore notturno, e l’esercizio della caccia senza le necessarie autorizzazioni e documenti. Ulteriori accertamenti sono in corso per determinare la provenienza dell’arma, un fucile tipo doppietta calibro 16, che è stato anche modificato artigianalmente per aumentare le sue potenzialità offensive, consentendo l’esplosione di colpi a palla unica di calibro 308.

“L’operazione recentemente condotta dimostra l’impegno della Provincia nella salvaguardia del territori, nel contrastare il bracconaggio e nel far rispettare le leggi sulla caccia e la fauna selvatica” dichiara il comandante della Polizia provinciale Matteo Copia. L’uomo è stato denunciato mentre e il fucile, le cartucce e il materiale utilizzato sono stati posti
sotto sequestro.

POLIZIA PROVINCIALE, FERMATO UN BRACCONIERE A ZOGNO

In seguito a appostamenti serali e notturni, la Polizia provinciale ha individuato e fermato nei giorni scorsi un soggetto colto in flagranza mentre cacciava illegalmente selvaggina da un piccolo capanno improvvisato, costruito con ramaglie e telo in plastica. I controlli successivi hanno rivelato diversi illeciti penali e amministrativi. La persona fermata non
possedeva la licenza di caccia, e l’arma utilizzata non era stata denunciata. Sono state contestate diverse violazioni, tra cui la caccia in giornata di silenzio venatorio, l’uso di munizioni non
consentite e di un visore notturno, e l’esercizio della caccia senza le necessarie autorizzazioni e documenti. Ulteriori accertamenti sono in corso per determinare la provenienza dell’arma, un fucile tipo doppietta calibro 16, che è stato anche modificato artigianalmente per aumentare le sue potenzialità offensive, consentendo l’esplosione di colpi a palla unica di calibro 308.

“L’operazione recentemente condotta dimostra l’impegno della Provincia nella salvaguardia del territori, nel contrastare il bracconaggio e nel far rispettare le leggi sulla caccia e la fauna selvatica” dichiara il comandante della Polizia provinciale Matteo Copia. L’uomo è stato denunciato mentre e il fucile, le cartucce e il materiale utilizzato sono stati posti
sotto sequestro.

RIUNITO ALLA ROCCA DEI RETTORI IL TAVOLO TECNICO DELLA DIGA DI CAMPOLATTARO

Si è riunito alla Rocca dei Rettori, presieduto dal Presidente della Provincia di Benevento Nino Lombardi il Tavolo Tecnico per le opere di servizio irriguo e di potabilizzazione della Diga di Campolattaro con la partecipazione della Regione Campania, del Consorzio di Bonifica Sannio Alifano e della Coldiretti, Cia e Confagricoltura.

Il Tavolo, costituito nel febbraio dello scorso anno con l’Accordo siglato in Regione Campania tra gli stessi partecipanti, ha proceduto ad individuare le aree agricole nel Sannio focalizzando le priorità per la infrastrutturazione irrigua. Un primo step è stato quello di definire dall’adduzione principale i “punti di presa” dal territorio di Ponte (BN) all’area del Grassano dell’elaborando progetto generale definitivo che il Consorzio di Imprese aggiudicatario della gara d’appalto da oltre 700 milioni di Euro sul PNRR per il potabilizzatore e opere connesse dovrà consegnare entro il 14 febbraio prossimo.

Da questo primo step il Tavolo indicherà un progetto irriguo che preciserà nei dettagli le singole aree. Per quanto concerne il territorio montano del Fortore e del Tammaro ed
in particolare per le aziende zootecniche che vi operano, il Tavolo ha formulato l’ipotesi di utilizzare le reti esistenti applicando ovviamente una tariffa ridotta per le Aziende agricole stesse peraltro come già prevista dall’Arera. Il Consorzio del Sannio Alifano provvederà quindi a trasmettere in Regione Campania le determinazioni che saranno raggiunte.

Il Presidente della Provincia Lombardi, interpretando anche il pensiero del Tavolo, ha dichiarato al termine dei lavori: “Ringrazio  la Regione Campania, il Presidente De Luca ed il Vice Presidente Bonavitacola, per la disponibilità manifestata ad ascoltare le esigenze del territorio sannita, in particolare per quanto riguarda il comparto agricolo, settore trainante dell’economia locale. Continueremo con impegno nel lavoro avviato dal Tavolo d’intesa tra tutti i Soggetti partecipanti”.

RIUNITO ALLA ROCCA DEI RETTORI IL TAVOLO TECNICO DELLA DIGA DI CAMPOLATTARO

Si è riunito alla Rocca dei Rettori, presieduto dal Presidente della Provincia di Benevento Nino Lombardi il Tavolo Tecnico per le opere di servizio irriguo e di potabilizzazione della Diga di Campolattaro con la partecipazione della Regione Campania, del Consorzio di Bonifica Sannio Alifano e della Coldiretti, Cia e Confagricoltura.

Il Tavolo, costituito nel febbraio dello scorso anno con l’Accordo siglato in Regione Campania tra gli stessi partecipanti, ha proceduto ad individuare le aree agricole nel Sannio focalizzando le priorità per la infrastrutturazione irrigua. Un primo step è stato quello di definire dall’adduzione principale i “punti di presa” dal territorio di Ponte (BN) all’area del Grassano dell’elaborando progetto generale definitivo che il Consorzio di Imprese aggiudicatario della gara d’appalto da oltre 700 milioni di Euro sul PNRR per il potabilizzatore e opere connesse dovrà consegnare entro il 14 febbraio prossimo.

Da questo primo step il Tavolo indicherà un progetto irriguo che preciserà nei dettagli le singole aree. Per quanto concerne il territorio montano del Fortore e del Tammaro ed
in particolare per le aziende zootecniche che vi operano, il Tavolo ha formulato l’ipotesi di utilizzare le reti esistenti applicando ovviamente una tariffa ridotta per le Aziende agricole stesse peraltro come già prevista dall’Arera. Il Consorzio del Sannio Alifano provvederà quindi a trasmettere in Regione Campania le determinazioni che saranno raggiunte.

Il Presidente della Provincia Lombardi, interpretando anche il pensiero del Tavolo, ha dichiarato al termine dei lavori: “Ringrazio  la Regione Campania, il Presidente De Luca ed il Vice Presidente Bonavitacola, per la disponibilità manifestata ad ascoltare le esigenze del territorio sannita, in particolare per quanto riguarda il comparto agricolo, settore trainante dell’economia locale. Continueremo con impegno nel lavoro avviato dal Tavolo d’intesa tra tutti i Soggetti partecipanti”.

ANIMALI SELVATICI: 2.184 INTERVENTI DEL CRAS DELLA PROVINCIA DI TREVISO NEL 2023, IL RICCIO LA SPECIE PIU’ FREQUENTE

Oltre duemila interventi di soccorso agli animali selvatici in difficoltà sul territorio provinciale nel 2023: la Provincia di Treviso ha redatto il bilancio dell’attività del Centro di Recupero Fauna Selvatica svolta l’anno scorso e il risultato sono 2.184 interventi, per un totale di 2.387 animali recuperati appartenenti a 93 specie differenti. Di questi, 2092 gli esemplari gestiti direttamente all’interno del Centro nel corso del 2023, con cure e medicazioni specifiche.

Il Centro di Recupero Fauna Selvatica è gestito dalla Provincia di Treviso, 7 giorni su 7 e 24 ore su 24, nell’ambito delle funzioni di tutela dell’ambiente e degli animali selvatici del territorio. Si occupa di recuperare gli animali selvatici feriti e in situazioni di difficoltà sul territorio provinciale, svolge tutti gli accertamenti e le cure necessari per riportarli in natura in sicurezza e salute, secondo le indicazioni del veterinario responsabile. È diretto dalla Polizia Provinciale con la collaborazione delle Guardie per l’Ambiente della Regione Veneto.

Hanno partecipato alla conferenza stampa di oggi Stefano Marcon, presidente della Provincia di Treviso, Maria Teresa Miori, dirigente del settore Polizia provinciale, Marco Martini, direttore veterinario del CRAS incaricato dalla Provincia, Francesca Tognon, infermiera veterinaria e Luciano Rocchino, referente delle Guardie per l’Ambiente.

Nel dettaglio, nel 2023 sono stati soccorsi 2.387 animali: al momento della segnalazione di un animale in difficoltà, gli agenti di polizia provinciale e gli operatori delle Guardie per l’Ambiente incaricati del CRAS della Provincia, sulla base delle indicazioni del personale medico, analizzano e valutano il caso, recandosi sul luogo indicato dal cittadino che ha segnalato la presenza dell’animale e occupandosi di effettuare il recupero. Il dato complessivo di 2.387 animali soccorsi comprende tutte le attività svolte, anche quei casi in cui l’animale oggetto di recupero, a seguito di un’opportuna valutazione sul posto, viene lasciato in libertà poiché privo di lesioni o condizioni invalidanti. Anche in questa situazione, gli operatori assistono l’animale in loco, svolgendo tutte le verifiche e le operazioni necessarie per liberarlo in condizioni di sicurezza.

Tra le 93 specie assistite l’anno scorso, 8 le più frequenti: al primo posto il riccio, con 517 esemplari recuperati, al secondo il merlo, 332, al terzo la tortora dal collare, 179, al quarto il colombaccio, 124, al quinto il rondone comune, 114, al sesto la civetta, 91, al settimo il germano reale, 80, e infine, all’ottavo, la lepre europea, 77 esemplari soccorsi.

Guardando invece ai principali motivi che rendono necessario il recupero, le cause più frequenti risultano essere la giovane età (786 esemplari), in cui rientrano tutti i casi in cui è stata verificata l’effettiva assenza delle cure genitoriali, oppure le condizioni di vulnerabilità durante i primi giorni fuori dal nido. Nel secondo caso, l’intervento si è quasi sempre concluso con il riposizionamento nella zona più sicura adiacente al ritrovamento. La seconda causa più frequente nei casi di segnalazione riguarda lo stato di debilitazione dell’animale provocata da patologie, di tipo parassitario, virale o batterico: rientrano in questo caso 485 recuperi. Tra le motivazioni più frequenti anche la presenza di traumi (447 gli animali soccorsi per questo aspetto), come fratture e lesioni di vario genere, così come la predazione da parte di cani, gatti e corvidi (412 recuperi), e gli investimenti stradali (348 recuperi). Infine, la sesta causa più frequente riguarda la presenza di larve della mosca carnaria negli animali ritrovati in difficoltà (89 recuperi).

Il CRAS della Provincia di Treviso è a supporto anche della Polizia provinciale di Belluno, che usufruisce di una convenzione specifica con il Centro per le attività di recupero e cura. Nel 2023, sono stati 24 gli esemplari assistiti al CRAS provenienti dal territorio bellunese: 4 gheppi, 3 ghiri, 2 allocchi, 2 poiane, 2 gruccioni, 2 tassi, 2 assioli, 1 gracchio alpino, 1 lupo, 1 scoiattolo rosso, 1 rondone comune, 1 cuculo, 1 pigliamosche, 1 picchio verde.

Per segnalare la presenza di animali in difficoltà e ricevere opportune indicazioni dal personale medico del Centro di Recupero Animali Selvatici della Provincia di Treviso, i cittadini possono telefonare al numero: 320 432 0671 attivo 24 ore su 24 e 7 giorni su 7.

“Un’intensa attività nel 2023 che ha visto oltre 2000 recuperi grazie allo straordinario lavoro della squadra provinciale del CRAS formata da Polizia provinciale, Guardie per l’Ambiente e personale medico veterinario – sottolinea Stefano Marcon, presidente della Provincia di Treviso l’esperienza negli anni ci ha resi punto di riferimento per tutto il territorio regionale, in particolare con la Provincia di Belluno che fruisce di una convenzione per avere supporto medico nelle operazioni di recupero. Come Provincia stileremo delle linee guida, una sorta di vademecum, con le indicazioni da seguire nel caso in cui ci si imbatta in un animale, come evitare di toccarlo o spostarlo, quali aspetti osservare per capirne le condizioni e tutti altri semplici accorgimenti a cui prestare attenzione. Condivideremo questo vademecum anche con i Comuni, in modo che possano affigerlo negli spazi dedicati o pubblicarlo sul proprio sito, così da diffonderlo tra i cittadini”.

“È un orgoglio dire che il nostro CRAS è diventato davvero un punto di riferimento per il territorio – le parole di Maria Teresa Miori, dirigente della Polizia provincialel’esperienza dei nostri collaboratori è straordinaria, gestire così tanti casi non è affatto semplice. La soddisfazione più grande è quando riusciamo a soccorrere un animale e vedere il suo percorso di recupero al Centro, grazie alle cure mediche e alle fasi di reimmissione in natura propedeutiche alla sua liberazione: superato positivamente questo percorso, vedere come gli esemplari curati rientrino nel loro habitat è una grande gioia”.

“Sono stati numerosissimi gli interventi, ma se devo citarne uno in particolarmente ricordo con piacere il caso della lupa Elsa – ricorda Marco Martini, veterinario del CRASdopo l’investimento stradale e il recupero in territorio bellunese, abbiamo ospitato la lupa al Centro della Provincia per tutte le cure necessarie. Presentava molteplici fratture, non era un caso semplice. Eppure ha risposto positivamente all’intervento medico e nella primavera dell’anno scorso l’abbiamo liberata nella sua area d’origine, in provincia di Belluno. Grazie al monitoraggio effettuato dall’Università di Sassari, che su indicazione della Regione Veneto è incaricata nell’ambito di un progetto di ricerca proprio sui lupi, abbiamo appreso che mesi seguenti ha percorso oltre 100 km, tornano al suo stato selvaggio in piena salute”.

“Le Guardie per l’Ambiente si occupa della fase vera e propria di recupero – spiega Luciano Rocchino, referente delle Guardie siamo operativi 24 ore su 24 e 7 giorni su 7 e, al momento della segnalazione da parte dei cittadini al numero del CRAS, ci rechiamo sul luogo del ritrovamento ed effettuiamo il recupero nel giro di un paio d’ore. Invitiamo chiunque si imbatta in un animale in difficoltà dunque a contattarci al numero 320 432 0671 per segnalaci la presenza di un cucciolo selvatico o di un animale in stato critico prima di effettuare in autonomia qualsiasi “passo”, perché potrebbe essere quello sbagliato. La squadra del CRAS della Provincia è a disposizione”.

 

ANIMALI SELVATICI: 2.184 INTERVENTI DEL CRAS DELLA PROVINCIA DI TREVISO NEL 2023, IL RICCIO LA SPECIE PIU’ FREQUENTE

Oltre duemila interventi di soccorso agli animali selvatici in difficoltà sul territorio provinciale nel 2023: la Provincia di Treviso ha redatto il bilancio dell’attività del Centro di Recupero Fauna Selvatica svolta l’anno scorso e il risultato sono 2.184 interventi, per un totale di 2.387 animali recuperati appartenenti a 93 specie differenti. Di questi, 2092 gli esemplari gestiti direttamente all’interno del Centro nel corso del 2023, con cure e medicazioni specifiche.

Il Centro di Recupero Fauna Selvatica è gestito dalla Provincia di Treviso, 7 giorni su 7 e 24 ore su 24, nell’ambito delle funzioni di tutela dell’ambiente e degli animali selvatici del territorio. Si occupa di recuperare gli animali selvatici feriti e in situazioni di difficoltà sul territorio provinciale, svolge tutti gli accertamenti e le cure necessari per riportarli in natura in sicurezza e salute, secondo le indicazioni del veterinario responsabile. È diretto dalla Polizia Provinciale con la collaborazione delle Guardie per l’Ambiente della Regione Veneto.

Hanno partecipato alla conferenza stampa di oggi Stefano Marcon, presidente della Provincia di Treviso, Maria Teresa Miori, dirigente del settore Polizia provinciale, Marco Martini, direttore veterinario del CRAS incaricato dalla Provincia, Francesca Tognon, infermiera veterinaria e Luciano Rocchino, referente delle Guardie per l’Ambiente.

Nel dettaglio, nel 2023 sono stati soccorsi 2.387 animali: al momento della segnalazione di un animale in difficoltà, gli agenti di polizia provinciale e gli operatori delle Guardie per l’Ambiente incaricati del CRAS della Provincia, sulla base delle indicazioni del personale medico, analizzano e valutano il caso, recandosi sul luogo indicato dal cittadino che ha segnalato la presenza dell’animale e occupandosi di effettuare il recupero. Il dato complessivo di 2.387 animali soccorsi comprende tutte le attività svolte, anche quei casi in cui l’animale oggetto di recupero, a seguito di un’opportuna valutazione sul posto, viene lasciato in libertà poiché privo di lesioni o condizioni invalidanti. Anche in questa situazione, gli operatori assistono l’animale in loco, svolgendo tutte le verifiche e le operazioni necessarie per liberarlo in condizioni di sicurezza.

Tra le 93 specie assistite l’anno scorso, 8 le più frequenti: al primo posto il riccio, con 517 esemplari recuperati, al secondo il merlo, 332, al terzo la tortora dal collare, 179, al quarto il colombaccio, 124, al quinto il rondone comune, 114, al sesto la civetta, 91, al settimo il germano reale, 80, e infine, all’ottavo, la lepre europea, 77 esemplari soccorsi.

Guardando invece ai principali motivi che rendono necessario il recupero, le cause più frequenti risultano essere la giovane età (786 esemplari), in cui rientrano tutti i casi in cui è stata verificata l’effettiva assenza delle cure genitoriali, oppure le condizioni di vulnerabilità durante i primi giorni fuori dal nido. Nel secondo caso, l’intervento si è quasi sempre concluso con il riposizionamento nella zona più sicura adiacente al ritrovamento. La seconda causa più frequente nei casi di segnalazione riguarda lo stato di debilitazione dell’animale provocata da patologie, di tipo parassitario, virale o batterico: rientrano in questo caso 485 recuperi. Tra le motivazioni più frequenti anche la presenza di traumi (447 gli animali soccorsi per questo aspetto), come fratture e lesioni di vario genere, così come la predazione da parte di cani, gatti e corvidi (412 recuperi), e gli investimenti stradali (348 recuperi). Infine, la sesta causa più frequente riguarda la presenza di larve della mosca carnaria negli animali ritrovati in difficoltà (89 recuperi).

Il CRAS della Provincia di Treviso è a supporto anche della Polizia provinciale di Belluno, che usufruisce di una convenzione specifica con il Centro per le attività di recupero e cura. Nel 2023, sono stati 24 gli esemplari assistiti al CRAS provenienti dal territorio bellunese: 4 gheppi, 3 ghiri, 2 allocchi, 2 poiane, 2 gruccioni, 2 tassi, 2 assioli, 1 gracchio alpino, 1 lupo, 1 scoiattolo rosso, 1 rondone comune, 1 cuculo, 1 pigliamosche, 1 picchio verde.

Per segnalare la presenza di animali in difficoltà e ricevere opportune indicazioni dal personale medico del Centro di Recupero Animali Selvatici della Provincia di Treviso, i cittadini possono telefonare al numero: 320 432 0671 attivo 24 ore su 24 e 7 giorni su 7.

“Un’intensa attività nel 2023 che ha visto oltre 2000 recuperi grazie allo straordinario lavoro della squadra provinciale del CRAS formata da Polizia provinciale, Guardie per l’Ambiente e personale medico veterinario – sottolinea Stefano Marcon, presidente della Provincia di Treviso l’esperienza negli anni ci ha resi punto di riferimento per tutto il territorio regionale, in particolare con la Provincia di Belluno che fruisce di una convenzione per avere supporto medico nelle operazioni di recupero. Come Provincia stileremo delle linee guida, una sorta di vademecum, con le indicazioni da seguire nel caso in cui ci si imbatta in un animale, come evitare di toccarlo o spostarlo, quali aspetti osservare per capirne le condizioni e tutti altri semplici accorgimenti a cui prestare attenzione. Condivideremo questo vademecum anche con i Comuni, in modo che possano affigerlo negli spazi dedicati o pubblicarlo sul proprio sito, così da diffonderlo tra i cittadini”.

“È un orgoglio dire che il nostro CRAS è diventato davvero un punto di riferimento per il territorio – le parole di Maria Teresa Miori, dirigente della Polizia provincialel’esperienza dei nostri collaboratori è straordinaria, gestire così tanti casi non è affatto semplice. La soddisfazione più grande è quando riusciamo a soccorrere un animale e vedere il suo percorso di recupero al Centro, grazie alle cure mediche e alle fasi di reimmissione in natura propedeutiche alla sua liberazione: superato positivamente questo percorso, vedere come gli esemplari curati rientrino nel loro habitat è una grande gioia”.

“Sono stati numerosissimi gli interventi, ma se devo citarne uno in particolarmente ricordo con piacere il caso della lupa Elsa – ricorda Marco Martini, veterinario del CRASdopo l’investimento stradale e il recupero in territorio bellunese, abbiamo ospitato la lupa al Centro della Provincia per tutte le cure necessarie. Presentava molteplici fratture, non era un caso semplice. Eppure ha risposto positivamente all’intervento medico e nella primavera dell’anno scorso l’abbiamo liberata nella sua area d’origine, in provincia di Belluno. Grazie al monitoraggio effettuato dall’Università di Sassari, che su indicazione della Regione Veneto è incaricata nell’ambito di un progetto di ricerca proprio sui lupi, abbiamo appreso che mesi seguenti ha percorso oltre 100 km, tornano al suo stato selvaggio in piena salute”.

“Le Guardie per l’Ambiente si occupa della fase vera e propria di recupero – spiega Luciano Rocchino, referente delle Guardie siamo operativi 24 ore su 24 e 7 giorni su 7 e, al momento della segnalazione da parte dei cittadini al numero del CRAS, ci rechiamo sul luogo del ritrovamento ed effettuiamo il recupero nel giro di un paio d’ore. Invitiamo chiunque si imbatta in un animale in difficoltà dunque a contattarci al numero 320 432 0671 per segnalaci la presenza di un cucciolo selvatico o di un animale in stato critico prima di effettuare in autonomia qualsiasi “passo”, perché potrebbe essere quello sbagliato. La squadra del CRAS della Provincia è a disposizione”.

 

PROVINCIA DELL’AQUILA, CONVEGNO SU INTELLIGENZA ARTIFICIALE E ACCOUTABILITY PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

“Le scelte urbanistiche di oggi per l’ambiente di domani, nell’era dell’intelligenza artificiale”, questo il nome del convegno che si terrà il 24 gennaio a L’Aquila presso l’Auditorium ANCE.

Un’occasione di divulgazione scientifica nonché di formazione e aggiornamento per i funzionari pubblici sull’utilizzazione dei più innovativi strumenti tecnologici, come le piattaforme digitali di gestione per le Valutazioni Ambientali sui Piani Regolatori e per il monitoraggio degli impatti sull’ambiente, strumenti oggi fondamentali per supportare gli addetti ai lavori. Obiettivo dell’incontro quello di sensibilizzare le agende politiche locali e le conseguenti decisioni tecniche in fase attuativa.

A comprova dell’importanza del tema vi è l’ampio spettro di partners vicini all’iniziativa: Regione Abruzzo, Unione Province Italiane, Unione delle Province Abruzzesi, Comune dell’Aquila, Università, Soprintendenza, Unicef, Ance, che hanno espresso apprezzamento per l’iniziativa e per la particolare rilevanza anche in termini culturali e sociali, nonché la partecipazione dell’onorevole Sen. Claudio Barbaro, Sottosegretario di Stato al Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica, particolarmente vicino alla tematica trattata.

L’evento è stato fortemente voluto dal Presidente della Provincia dell’Aquila e Sindaco di Castel di Sangro Angelo Caruso che dichiara: “Scegliere bene oggi per le generazioni future non è più un semplice slogan motivazionale: nell’ambito della pianificazione urbanistica, ma in generale per ogni processo di scelta che coinvolge la pubblica amministrazione, mai come ora si percepisce la necessità di un salto culturale, se non epocale. Sicuro di un pieno successo per l’iniziativa, l’auspicio è allora quello di un’ampia partecipazione all’incontro di rappresentanti tecnici e politici comunali e di professionisti.”

PROVINCIA DELL’AQUILA, CONVEGNO SU INTELLIGENZA ARTIFICIALE E ACCOUTABILITY PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

“Le scelte urbanistiche di oggi per l’ambiente di domani, nell’era dell’intelligenza artificiale”, questo il nome del convegno che si terrà il 24 gennaio a L’Aquila presso l’Auditorium ANCE.

Un’occasione di divulgazione scientifica nonché di formazione e aggiornamento per i funzionari pubblici sull’utilizzazione dei più innovativi strumenti tecnologici, come le piattaforme digitali di gestione per le Valutazioni Ambientali sui Piani Regolatori e per il monitoraggio degli impatti sull’ambiente, strumenti oggi fondamentali per supportare gli addetti ai lavori. Obiettivo dell’incontro quello di sensibilizzare le agende politiche locali e le conseguenti decisioni tecniche in fase attuativa.

A comprova dell’importanza del tema vi è l’ampio spettro di partners vicini all’iniziativa: Regione Abruzzo, Unione Province Italiane, Unione delle Province Abruzzesi, Comune dell’Aquila, Università, Soprintendenza, Unicef, Ance, che hanno espresso apprezzamento per l’iniziativa e per la particolare rilevanza anche in termini culturali e sociali, nonché la partecipazione dell’onorevole Sen. Claudio Barbaro, Sottosegretario di Stato al Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica, particolarmente vicino alla tematica trattata.

L’evento è stato fortemente voluto dal Presidente della Provincia dell’Aquila e Sindaco di Castel di Sangro Angelo Caruso che dichiara: “Scegliere bene oggi per le generazioni future non è più un semplice slogan motivazionale: nell’ambito della pianificazione urbanistica, ma in generale per ogni processo di scelta che coinvolge la pubblica amministrazione, mai come ora si percepisce la necessità di un salto culturale, se non epocale. Sicuro di un pieno successo per l’iniziativa, l’auspicio è allora quello di un’ampia partecipazione all’incontro di rappresentanti tecnici e politici comunali e di professionisti.”

NUOVI MEZZI PER LA PROVINCIA DELL’AQUILA, ACQUISTATI TRATTORI SPARGISALE E TAGLIARBA

Con l’acquisto di quattro trattori con attrezzatura spartineve e spargisale e due trattori attrezzati con trincia decespugliatrice si arricchisce il parco mezzi della Provincia dell’Aquila. Conclusa la procedura d’acquisto a fronte di un investimento di più di 1.100.000 Euro più iva, i mezzi sono stati consegnati rispettivamente dalla ditta Piolanti truck srl e dalla ditta Grante Luigi srl.

“Con questi nuovi mezzi in dotazione si continua a perseguire l’obiettivo strategico della  Provincia di efficientamento dei servizi connessi alla viabilità – dichiara il Presidente della Provincia Angelo Caruso, che conclude: ” un investimento che mira ad assicurare ai cittadini e agli operatori economici una maggiore sicurezza e fluidità del traffico sulle nostre strade, anche in condizioni climatiche nevose” 

NUOVI MEZZI PER LA PROVINCIA DELL’AQUILA, ACQUISTATI TRATTORI SPARGISALE E TAGLIARBA

Con l’acquisto di quattro trattori con attrezzatura spartineve e spargisale e due trattori attrezzati con trincia decespugliatrice si arricchisce il parco mezzi della Provincia dell’Aquila. Conclusa la procedura d’acquisto a fronte di un investimento di più di 1.100.000 Euro più iva, i mezzi sono stati consegnati rispettivamente dalla ditta Piolanti truck srl e dalla ditta Grante Luigi srl.

“Con questi nuovi mezzi in dotazione si continua a perseguire l’obiettivo strategico della  Provincia di efficientamento dei servizi connessi alla viabilità – dichiara il Presidente della Provincia Angelo Caruso, che conclude: ” un investimento che mira ad assicurare ai cittadini e agli operatori economici una maggiore sicurezza e fluidità del traffico sulle nostre strade, anche in condizioni climatiche nevose” 

Maltempo, lutto nazionale. de Pascale “La conta delle vittime ci fa soffrire. Grazie agli uomini e alle donne dello Stato per ogni vita salvata”

“Oggi è la giornata di lutto nazionale, e la conta delle vittime ci fa soffrire. Ma siamo grati agli uomini e alle donne dell’esercito e delle forze armate, della protezione civile, dei Vigili del fuoco perché è a loro che dobbiamo ogni vita salvata in questi giorni drammatici”.

Lo ha detto il Presidente dell’UPI Michele de Pascale,  Sindaco e Presidente della Provincia di Ravenna aprendo con un intervento in videoconferenza, i lavori della Conferenza Unificata di oggi e rivolgendosi al Ministro per gli Affari regionali ha ribadito la piena gratitudine al Governo per il sostegno immediato sia nella fase di emergenza sia ora, con il primo decreto urgente di aiuti alla popolazione.

“La situazione sul territorio, in questo momento, è molto variegata – ha spiegato de Pascale al Ministro – abbiamo Comuni in cui si spala il fango, e Comuni, come Conselice, che sono ancora sott’acqua. Al Governo – ha aggiunto – chiediamo l’attivazione di un tavolo operativo per gestire la fase della ricostruzione, dove insieme a Province, Comuni e Regioni si possano trovare le soluzioni migliori possibili da mettere in campo.  Dobbiamo lavorare perché la ricostruzione ci permetta di assicurare un livello di sicurezza superiore a quello che avevamo, e che le opere si realizzino nei tempi più brevi possibili. Per questo – ha concluso il Presidente – serve una struttura commissariale che abbia i poteri necessari per avviare e chiudere tutte le procedure in 100 giorni. E’ questo che la Romagna, che ha sempre risposto con efficienza alle richieste del Paese, si aspetta dallo Stato”.

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