Categoria: Bilanci e Finanza

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Manovra, UPI “Se il Governo investe su Province, apriamo cantieri per strade e scuole “

“Se il Governo vuole davvero fare una manovra di sviluppo, allora ci assegni le risorse necessarie per mettere in sicurezza strade, ponti e scuole. Servono 3 miliardi in cinque anni, ma abbiamo progetti pronti che ci permettono di aprire subito i cantieri”.

E’ l’appello lanciato dal Presidente dell’Upi Achille Variati dall’Assemblea dei Presidenti di Provincia, che si è tenuta oggi a Roma e cui hanno preso parte per la prima volta anche i nuovi presidenti e amministratori eletti nella tornata del 31 ottobre scorso.

“Dal monitoraggio che abbiamo fatto a fine agosto, dopo la tragedia del Ponte Morandi – ha spiegato Variati – abbiamo ottenuto indicazioni chiare: con 300 milioni l’anno per 5 anni possiamo mettere in sicurezza quasi 6.000 ponti, e siamo pronti a partire da subito, se il Governo stanzierà le risorse in finanziaria, perché abbiamo oltre 800 progetti già definiti.

Lo stesso vale per l‘edilizia scolastica – ha proseguito Variati – per le oltre 5.100 scuole superiori italiane che hanno bisogno di investimenti per la messa in sicurezza, l’efficientamento energetico, la modernizzazione di aule e laboratori. Dall’analisi dei bandi regionali per il fondo nazionale per l’edilizia scolastica 2019 – 21, risultano 770 progetti di province ritenuti ammissibili, per un totale di circa 1,9 miliardi. Vuol dire che questi 770 progetti  sono stati considerati validi e che sono immediatamente cantierabili;  solo che del 1,4/ 1,7 miliardi in tutto di cui dispone il fondo, non più del 30% andrà alle scuole superiori. Se va bene, si tratterà di 500 milioni al massimo. Ma se quei progetti sono stati ritenuti ammissibili, vuol dire che sono necessari, e allora il miliardo e 500 milione che manca per coprirne le spese deve essere trovato nella Legge di Bilancio”.

“Noi siamo convinti che le Province italiane possano fare gli investimenti necessari per il Paese, e questo vuol dire sviluppo diretto e indiretto – ha spiegato Variati –  Ci sono le grandi opere ma gli investimenti sono fatti anche di tante piccole opere importanti. Se il governo ci darà quelle risorse che ancora in legge di stabilità non sono chiare  noi possiamo dimostrare di aprire i cantieri nel 2019”.

Manovra, UPI “Se il Governo investe su Province, apriamo cantieri per strade e scuole “

“Se il Governo vuole davvero fare una manovra di sviluppo, allora ci assegni le risorse necessarie per mettere in sicurezza strade, ponti e scuole. Servono 3 miliardi in cinque anni, ma abbiamo progetti pronti che ci permettono di aprire subito i cantieri”.

E’ l’appello lanciato dal Presidente dell’Upi Achille Variati dall’Assemblea dei Presidenti di Provincia, che si è tenuta oggi a Roma e cui hanno preso parte per la prima volta anche i nuovi presidenti e amministratori eletti nella tornata del 31 ottobre scorso.

“Dal monitoraggio che abbiamo fatto a fine agosto, dopo la tragedia del Ponte Morandi – ha spiegato Variati – abbiamo ottenuto indicazioni chiare: con 300 milioni l’anno per 5 anni possiamo mettere in sicurezza quasi 6.000 ponti, e siamo pronti a partire da subito, se il Governo stanzierà le risorse in finanziaria, perché abbiamo oltre 800 progetti già definiti.

Lo stesso vale per l‘edilizia scolastica – ha proseguito Variati – per le oltre 5.100 scuole superiori italiane che hanno bisogno di investimenti per la messa in sicurezza, l’efficientamento energetico, la modernizzazione di aule e laboratori. Dall’analisi dei bandi regionali per il fondo nazionale per l’edilizia scolastica 2019 – 21, risultano 770 progetti di province ritenuti ammissibili, per un totale di circa 1,9 miliardi. Vuol dire che questi 770 progetti  sono stati considerati validi e che sono immediatamente cantierabili;  solo che del 1,4/ 1,7 miliardi in tutto di cui dispone il fondo, non più del 30% andrà alle scuole superiori. Se va bene, si tratterà di 500 milioni al massimo. Ma se quei progetti sono stati ritenuti ammissibili, vuol dire che sono necessari, e allora il miliardo e 500 milione che manca per coprirne le spese deve essere trovato nella Legge di Bilancio”.

“Noi siamo convinti che le Province italiane possano fare gli investimenti necessari per il Paese, e questo vuol dire sviluppo diretto e indiretto – ha spiegato Variati –  Ci sono le grandi opere ma gli investimenti sono fatti anche di tante piccole opere importanti. Se il governo ci darà quelle risorse che ancora in legge di stabilità non sono chiare  noi possiamo dimostrare di aprire i cantieri nel 2019”.

Manovra, Upi a Toninelli “Mancano le risorse per mettere in sicurezza ponti e strade”.

“A quasi un mese dal  monitoraggio sui ponti e gallerie che abbiamo portato a termine dopo la tragedia di Genova su richiesta del Ministero delle infrastrutture, abbiamo ricevuto solo silenzi. Il Ministro Toninelli ha dichiarato di essere preoccupato per le opere delle Province. I cittadini devono preoccuparsi, un ministro deve intervenire, con risposte adeguate a risolvere le giuste richieste di sicurezze dei cittadini. Per ora,  nelle bozze di manovra che si leggono in questi giorni, non troviamo nessuna risorsa per mettere in sicurezza ponti e gallerie”. Lo ha detto il Presidente dell’Upi Achille Variati intervendo a Rimini all’assemblea dell’Anci.
“Ci è stato chiesto di monitorare le criticità delle strutture affidate in gestione alle Province – ha poi ricordato – e dal monitoraggio è emerso che ci sono quasi 6.000 ponti che hanno bisogno di interventi, e di questi 1.918 già soggetti a limitazione del transito o della portata, se non chiusi, hanno bisogno di interventi urgenti. La stima del fabbisogno per mettere in sicurezza queste strutture è di 2 miliardi e 500 milionii. Al Ministro Toninelli, che speriamo possa quanto prima riceverci, chiediamo di mettere in primo piano la sicurezza dei cittadini e di destinare a queste opere necessarie e urgenti le risorse indispensabili nella Legge di bilancio “.

Fondi Ue: l’Upi al tavolo di coordinamento convocato dal Ministro Lezzi

“Il quadro delle risorse necessarie per mettere in sicurezza il patrimonio di scuole e strade del Paese è tale da avere bisogno dell’intervento anche di fondi europei. Che devono essere destinati agli investimenti indispensabili per ricostruire il patrimonio pubblico ormai fragile, dopo anni di risorse azzerate”. È la richiesta avanzata dal Vicepresidente Upi Nicola Valluzzi al tavolo sulle Politiche di Coesione convocato oggi nella Sala Verde di Palazzo Chigi dal Ministro del Sud e della Coesione Sociale, Barbara Lezzi.

“Proprio ieri – ha ricordato Valluzzi – abbiamo reso noti i risultati del monitoraggio che abbiamo effettuato sui 30.000 ponti, viadotti e gallerie in gestione alle Province, e i numeri non possono che preoccupare: quasi 6.000 interventi già individuati, di cui più di 1.900 prioritari e urgenti, e più di 14.000 strutture su cui necessitano indagini tecnico diagnostiche, per un totale di più di 3 miliardi di risorse.  Questo per le sole strutture in Capo alle Province. Per non parlare dell’edilizia scolastica per cui, secondo una stima dell’associazione dei costruttori, servirebbero almeno 40 miliardi.   Sono cifre che da soli non possiamo sostenere – ha concluso il Vicepresidente Upi riportando al Ministro Lezzi la proposta delle Province- chiediamo che nella prossima programmazione vi sia la possibilità di finanziare interventi di ammodernamento e messa in sicurezza delle nostre infrastrutture, con particolare riferimento a scuole e strade, che con le regole attuali è consentito solo marginalmente”.

Fondi Ue: l’Upi al tavolo di coordinamento convocato dal Ministro Lezzi

“Il quadro delle risorse necessarie per mettere in sicurezza il patrimonio di scuole e strade del Paese è tale da avere bisogno dell’intervento anche di fondi europei. Che devono essere destinati agli investimenti indispensabili per ricostruire il patrimonio pubblico ormai fragile, dopo anni di risorse azzerate”. È la richiesta avanzata dal Vicepresidente Upi Nicola Valluzzi al tavolo sulle Politiche di Coesione convocato oggi nella Sala Verde di Palazzo Chigi dal Ministro del Sud e della Coesione Sociale, Barbara Lezzi.

“Proprio ieri – ha ricordato Valluzzi – abbiamo reso noti i risultati del monitoraggio che abbiamo effettuato sui 30.000 ponti, viadotti e gallerie in gestione alle Province, e i numeri non possono che preoccupare: quasi 6.000 interventi già individuati, di cui più di 1.900 prioritari e urgenti, e più di 14.000 strutture su cui necessitano indagini tecnico diagnostiche, per un totale di più di 3 miliardi di risorse.  Questo per le sole strutture in Capo alle Province. Per non parlare dell’edilizia scolastica per cui, secondo una stima dell’associazione dei costruttori, servirebbero almeno 40 miliardi.   Sono cifre che da soli non possiamo sostenere – ha concluso il Vicepresidente Upi riportando al Ministro Lezzi la proposta delle Province- chiediamo che nella prossima programmazione vi sia la possibilità di finanziare interventi di ammodernamento e messa in sicurezza delle nostre infrastrutture, con particolare riferimento a scuole e strade, che con le regole attuali è consentito solo marginalmente”.

Autonomia Regioni: Decaro (ANCI) e Variati (UPI) scrivono alla Ministra Stefani

Il principio di leale collaborazione tra istituzioni guidi tutto il percorso di attuazione del regionalismo differenziato, rilanciato in questi mesi dalle iniziative delle Regioni. Lo scrivono i Presidenti di ANCI, Antonio Decaro, e Upi, Achille Variati, nel documento inviato oggi alla Ministra delle Regioni Erika Stefani, insieme alla richiesta di aprire un confronto comune.
“L’attuazione dei principi di autonomia – scrivono i Presidenti – è lo strumento per consentire ai diversi territori di configurare in chiave propria i poteri da esercitare per il governo delle specificità delle rispettive comunità. Si tratta di una sfida importante, ma che necessita una attenta salvaguardia dei valori costituzionali di unità giuridica ed economica del Paese e dell’affermazione di una funzione unificante dello Stato”. Per questo ANCI e UPI hanno redatto un documento unitario, che fissa alcuni principi imprescindibili, a partire dalla tutela dell’unità giuridica e dell’unità economica della Repubblica e quindi dalla garanzia su tutto il territorio nazionale di livelli essenziali delle prestazioni per i diritti civili e sociali.  Essenziale poi, la definizione di fabbisogni e costi standard, e l’intangibilità delle funzioni fondamentali di Comuni, Province e Città metropolitane. Le Regioni, si legge infine nel documento, dovranno mantenere il loro un ruolo legislativo, di indirizzo e programmazione, dando piena attuazione ai principi costituzionali di sussidiarietà, differenziazione ed adeguatezza.
“Questioni di straordinaria importanza che toccano inevitabilmente assetti, ruoli e funzioni proprie degli enti locali” scrivono in conclusione Decaro e Variati, chiedendo un incontro alla Ministra Stefani.
IN ALLEGATO, IL DOCUMENTO UNITARIO ANCI UPI

Documenti allegati:

L’Upi al Governo “Concertare nella Conferenza Permanente per il coordinamento della finanza pubblica le linee di principio della prossima legge di bilancio”

“Fissiamo insieme entro luglio l’agenda delle convocazioni della Conferenza in modo che sia la sede della concertazione tra Governo, Regioni, Province e Comuni della definizione delle linee di principio della legge di Bilancio 2019”. Questa la richiesta presentata dal Presidente dell’Upi Achille Variati e dal Vice Presidente Carlo Riva Vercellotti al Ministro degli Affari Regionali, Erika Stefani, e al Vice Ministro all’Economia, Massimo Garavaglia, nel suo intervento alla riunione di oggi della Conferenza Permanente per il coordinamento della finanza pubblica.  “La legge sul federalismo fiscale – hanno ricordato Variati e Vercellotti – stabilisce, tra l’altro, che questo organismo, in cui siedono rappresentati di Governo, Regioni ed Enti locali, concorre alla definizione degli obiettivi di finanza pubblica per comparto. Questa previsione non è mai stata rispettata e dal suo insediamento nell’ottobre 2013, ad oggi la Conferenza è sempre stata chiamata ad esprimere parere su DEF e Manovre economiche già approvati dal Consiglio dei Ministri e dal Parlamento. E’ del tutto evidente che, se permangono queste modalità, la Conferenza ha un significato meramente rituale. Per questo chiediamo al nuovo Governo di dare un segnale significativo e di convocare per il mese di luglio la prossima riunione della Conferenza, nella quale presentare l’agenda degli incontri che, dalla prima metà di settembre in poi, dovranno vedere impegnata la Conferenza nella concertazione sulla definizione delle linee di principio della legge di Bilancio 2019. In questo modo – hanno concluso i rappresentanti Upi – permetteremo a tutte le istituzioni costitutive della Repubblica di concorrere agli obiettivi di finanza pubblica, verificarne l’attuazione e l’adeguatezza delle risorse finanziarie di ciascun livello di governo rispetto alle funzioni svolte, come previsto dalla legge”.  

 
 

PROROGA TERMINI PER RINEGOZIAZIONE MUTUI CDP

Pubblichiamo in allegato la risposta che Cassa Depositi e Prestiti ha fatto pervenire ad UPI relativamente al differimento dei termini previsti (adesione e invio documentazione cartacea) rispettivamente al  22 giugno e 28 giugno 2018.

Documenti allegati:

BILANCI. VIA LIBERA DA CASSA DEPOSITI E PRESTITI A RINEGOZIAZIONE MUTUI 2018 PER PROVINCE E CITTA’ METROPOLITANE

Il Consiglio di Amministrazione di Cassa Depositi e Prestiti, nella seduta del 28 marzo 2018, ha accolto l’istanza avanzata da UPI e ha deliberato un’operazione di rinegoziazione dei prestiti concessi alle Province e alle Città metropolitane. Questa la notizia riportata nella lettera inviata dalla Presidenza di CDP al Presidente di Upi Achille Variati.  “Una notizia – commenta Variati – che accogliamo con soddisfazione perché potrebbe rivelarsi determinante per riuscire a chiudere i bilanci preventivi di diverse Province. Come Upi avevamo avanzato questa richiesta perché ci era stata presentata dall’Assemblea dei Presidenti di Provincia, e spero potrà contribuire a risolvere almeno in parte alcune delle situazioni di criticità finanziaria, tenendo sempre ben chiaro l’obiettivo di riaprire quanto prima con il nuovo Governo e Parlamento la partita delle indispensabili risorse aggiuntive”.
Nella lettera della CDP, che potete scaricare in allegato, si forniscono le prime informazioni utili sull’operazione, mentre è demandato ad una prossima circolare della Cassa, la specifica sulle condizioni, i termini e le modalità di rinegoziazione nonché il periodo entro cui gli enti potranno presentare le richieste di adesione per il semestre in corso.

Documenti allegati:

Bilanci: dalla Conferenza Stato Città no a proroga per Province ma approvata delibera su inapplicabilità 141 TUEL

Pubblichiamo in allegato il testo del report della seduta straordinaria della Conferenza Stato – Città ed Autonomie locali di oggi, 27 marzo 2018. Quanto alla richiesta di Upi di proroga del termine di approvazione dei bilanci, la Conferenza ha confermato il 31 marzo 2018. Approvata una delibera in merito alla inapplicabilità alle Province e alle Città metropolitane dell’articolo 141 del Dlgs 267/2000 (TUEL)  relativamente alla mancata approvazione dei bilanci.

Documenti allegati:

Bilanci: Le Province alla Conferenza Stato Città Valluzzi “Forti criticità e impossibilità di approvazione”.

“Saranno molte le Province che non riusciranno ad approvare il bilancio entro il termine del 31 marzo, ma il vero problema è che con le forti criticità che stiamo registrando, senza nuovi interventi urgenti lo stato di emergenza dei bilanci non riuscirà ad essere sanato”. Lo ha detto il rappresentante Upi in Conferenza Stato Città, Nicola Valluzzi, presidente della Provincia di Potenza, nella riunione che era stata richiesta dall’associazione proprio per rappresentare al Governo l’impossibilità di rispettare i termini di approvazione del bilancio e per chiedere una nuova proroga. “Proroga – spiega Valluzzi – che non è stata accordata, e che avevamo richiesto non solo per l’impossibilità ad ottemperare l’obbligo normativo, quanto per potere avere il tempo necessario a portare all’attenzione del nuovo Governo e Parlamento questa emergenza. Ricordiamo che la grave crisi finanziaria delle Province è stata causata dai prelievi forzosi della Legge di Bilancio 2015, che la Corte dei Conti ha definito manifestamente insostenibili, tanto che per il 2018 al comparto mancano 450 milioni, che la legge di bilancio 2018 ha assegnato solo in parte. che sono state assegnate solo in parte. L’incertezza in cui ora si trovano diverse Province, che si riflette sulla impossibilità di assicurare servizi efficienti ai cittadini e alle comunità – sottolinea il Presidente –  non è però solo di natura finanziaria: continuiamo a riscontrare pesanti incongruenze causate dalla mancata rispondenza tra la legge 56/14, che ha riformato le Province, e il Testo Unico degli Enti Locali non è mai stato adeguato a quella riforma. È anche su questi temi e sulla necessità di risolvere le criticità istituzionali che chiederemo al nuovo Governo e al nuovo Parlamento di avviare quanto prima un confronto”.
Quanto al quesito presentato dall’Upi rispetto alle procedure in caso di mancata approvazione dei bilanci, la Conferenza Stato Città si è espressa nel senso della non applicabilità dell’articolo 141 del Dlgs 267/2000 alle Province e alle Città metropolitane.

DIFFERITO TERMINE APPROVAZIONE BILANCI

Nella seduta del 7 febbraio 2018, la Conferenza Stato-Città ed Autonomie Locali ha approvato il differimento del termine di approvazione del bilancio di previsione dell’anno 2018 da parte dei Comuni, delle Province e delle Città metropolitane al 31 marzo 2018.

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