Categoria: Bilanci e Finanza

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Legge stabilità, Muraro : “Manovra Renzi Rende Province Ingovernabili e Annulla Servizi per i Cittadini”

Leonardo Muraro, presidente della Provincia di Treviso, ha partecipato oggi a Roma, in qualità di presidente UPI Veneto e vicepresidente UPI nazionale, alla Conferenza Stato, Città e Autonomie locali, durante la quale  sono intervenuti il Sottosegretario al Ministero dell’Interno, Gianpiero Bocci, e il sottosegretario al Ministero dell’Economia e delle Finanze, Pier Paolo Baretta.

 

“Renzi rende le Province ingovernabili, annullando di fatto i servizi ai cittadini – esordisce Leonardo Muraro, presidente della Provincia di Treviso – L’11 settembre scorso il Governo si era preso l’impegno di diminuire di 100 milioni il prelievo alle Province per il 2015 con un decreto legge da inserire nello “Sblocca Italia”. Ebbene, il Consiglio dei Ministri ha cassato questa proposta.

 

Prendo atto allora come presidente di Provincia e vicepresidente UPI che la manovra Renzi, coi tagli annunciati anche ieri, arriva a togliere 1 miliardo di euro alle Province – continua Muraro – In questo modo, di fatto, si porta all’ingovernabilità dell’Ente Provincia, che non sarà più in grado di garantire la sicurezza e il riscaldamento nelle scuole, la manutenzione e la sicurezza delle strade specie questo inverno, e altri numerosi servizi verranno di fatto annullati. Un provvedimento che uccide le autonomie locali.

 

Appreso allora a questa riunione che il problema non è più ministeriale ma in capo direttamente al presidente del Consiglio dei Ministri, come UPI abbiamo richiesto un incontro urgente col premier Matteo Renzi. Un incontro che, mi auguro, ci sia al più presto – chiude Muraro – Perchè penso che i presidenti di Provincia, anche i nuovi eletti di secondo grado, meritino delle risposte rapidissime su come si debba affrontare la situazione dei territori in tutta Italia. Stando ai tagli annunciati, infatti, l’Ente Provincia non è in grado di garantire i servizi minimi ai cittadini”.

Legge stabilità: Upi, no a nuova stangata su Province e Città metropolitane

“Ulteriori nuovi tagli per le nuove Province e per le Città metropolitane appena istituite sono insostenibili: il Governo deve sapere che se così fosse, l’impatto sui servizi ai cittadini sarebbe devastante”.  E’ il commento del Presidente dell’Upi, Alessandro Pastacci, alla notizia della previsione di ulteriori 500 milioni di tagli ai bilanci delle Province e delle Città metropolitane, previsti dalla Legge di stabilità su cui il Governo sta lavorando.  “Siamo preoccupati ed amareggiati:  in questi mesi abbiamo lavorato in pieno spirito di collaborazione con il Governo, e nel confronto è stata dimostrata, dati alla mano, l’insostenibilità effettiva del taglio di 440 milioni già effettuati con la spending review del 2014. Lo stesso Governo, a più riprese, ha confermato la necessità di prevedere una mitigazione del contributo, anche per consentire alle nuove Province e alle nuove Città metropolitane di assicurare il mantenimento dei servizi ai cittadini. Ora, incomprensibilmente,  non solo di questa riduzione di taglio non si ha più traccia, ma nella Legge di stabilità si prevedono ulteriori 500 milioni. Questo è il benvenuto che il Governo dà agli amministratori appena eletti nelle Province e nelle Città metropolitane”.

Province: conclusa la due diligence sui bilanci.

Si e’ concluso il monitoraggio avviato dall’Upi, insieme ai Ministeri dell’economia e dell’Interno, per verificare l’impatto delle manovre economiche sui bilanci delle Province. “Le conclusioni che emergono dai dati sono quelle che ci aspettavamo – sottolinea il Presidente dell’Upi Alessandro Pastacci – con una generale situazione di grave sofferenza, con  63 Province che dichiarano di non essere in grado di rispettare il patto si stabilita’ per il 2014 e 33 Province che dovranno aprire la procedura di pre-dissesto, a causa dei tagli imposti dalle manovre economiche e dalla spending review. Oggi in Conferenza Stato Citta’ i Sottosegretari Baretta, Bocci e Bressa hanno sottolineato l’attendibilita’ del quadro presentato – commenta Pastacci –  e il rischio di ripercussioni gravi sui nuovi enti, Province e Citta’ metropolitane, che tra pochi giorni andranno al voto. Per questo il Governo in Conferenza Stato Citta’ si e’ preso l’impegno a trovare una soluzione per rendere sostenibile il taglio ai bilanci delle Province da qui ai prossimi 10 giorni. Le decisioni saranno prese in una seduta straordinaria della Conferenza dedicata esclusivamente a questo tema”.

Sblocca Italia, Pastacci (Upi) “L’economia riparte dalle piccole opere. Serve lo sblocco del patto di stabilità”

“Se l’obiettivo dello Sblocca Italia è aiutare la ripresa dell’economia, allora il Governo deve dare la massima precedenza alle piccole opere segnalate dai Comuni e dalle Province. E’ attraverso l’apertura di questi cantieri che si può sostenere la creazione di posti di lavoro in tutto il Paese e dare ossigeno alle piccole e medie imprese italiane. Non può esserci nessun riflesso positivo sulla crisi  italiana da investimenti che partiranno non prima del 2017”. Lo dichiara il Presidente dell’Upi, Alessandro Pastacci, ricordando come “Province e Comuni hanno risposto immediatamente alla richiesta del Governo, e hanno inviato segnalazioni sui cantieri bloccati per pastoie burocratiche.  Le Province gestiscono oltre 130 mila chilometri di strade nazionali, una rete viaria che collega capillarmente tutto il territorio e che ha bisogno di costante manutenzione e di nuovi interventi di ammodernamento, per consentire ai cittadini e alle imprese di avere collegamenti moderni e sicuri. Nel 2013 le Province hanno investito 2 miliardi in opere per la rete viaria, ma già nel 2014 c’è stata una diminuzione delle risorse destinate agli investimenti di quasi il 7% a causa dei tagli ai bilanci ma soprattutto a causa del patto di stabilità, che è il vero ‘blocco’ perché ci impedisce di usare le risorse, anche quando ce ne sono. Il problema non sono solo i vincoli, pesantissimi, ma il fatto che sempre più spesso i governi che si sono succeduti li hanno aumentati più volte nel corso dell’anno, facendo saltare qualunque programmazione e bloccando cantieri completamente finanziati e già appaltati. Per questo – conclude Pastacci – come contributo delle Province alla consultazione del Governo sulle linee guida dello Sblocca Italia, non possiamo che ribadire l’urgenza di liberare dai vincoli che li bloccano, a partire dal patto di stabilità, gli investimenti in opere di Province e Comuni già finanziate ed appaltate, e  in particolare quelli per strade, scuole e contrasto al dissesto idrogeologico”.

Riforma Province: emergenza tagli ai bilanci al centro della Stato Città Pastacci “Il Governo finalmente comprende. Ascoltarci avrebbe fatto risparmiare tempo”

“Se il Governo ci avesse ascoltato quando lanciavamo l’allarme sul rischio di mandare  a monte tutta la riforma delle Province e delle Città metropolitane a causa dei tagli insostenibili ai bilanci, avremmo risparmiato mesi e oggi saremmo davvero pronti a partire. Prendo atto che finalmente è stata compresa la necessità di tenere insieme le riforme istituzionali con le manovre economiche, e non posso che augurarmi che nei prossimi atti del Governo questa scelta sia attuata nel concreto”. Lo dichiara il Presidente dell’Upi, Alessandro Pastacci, al termine della riunione della Conferenza Stato Città , tenutasi oggi al Ministero dell’Interno, nel corso della quale è stato ufficialmente comunicato dal Governo la volontà di operare, prima di applicare i tagli della spending review alle Province, un monitoraggio dettagliato dello stato dei bilanci, per verificare l’impatto delle manovre sui servizi erogati. “Nessuno – ha detto Pastacci al Ministro Alfano e ai Sottosegretari Bressa, Bocci e  Baretta presenti alla riunione – vuole consegnare ai sindaci che andranno alla guida delle Province in autunno, enti in disequilibrio, o peggio, in dissesto. Ne’ è sensato pensare di spostare funzioni e servizi ad altri enti, con il rispettivo personale, se non ci sono risorse adeguate per coprirli. Tra l’altro, ormai non si tratta più di tagli ai bilanci ma della sottrazione di risorse proprie delle Province per coprire la spesa pubblica centrale.  In tutto nel 2014 si tratta di 1,6 miliardi, risorse che utilizziamo per la manutenzione e gestione del 70% della rete viaria nazionale o per interventi necessari a rendere le scuole superiori non solo più belle, ma anche più accoglienti e sicure. Rivedere questi tagli è essenziale  per raggiungere l’obiettivo, che ormai ci siamo posti tutti, di consentire che la riforma delle Province e delle Città metropolitane non produca caos o disservizi ai cittadini.  Resta il tema della chiara riorganizzazione delle funzioni delle Province: vogliamo sapere come le Regioni intendono continuare ad assicurare i servizi sui territori, nel rispetto dei tempi che impone la legge. Entro il 31 dicembre 2014 – ha detto- il processo deve essere completato, per permettere alle Città metropolitane e alle nuove Province di entrare a regime dal 1 gennaio 2015 avendo ben chiaro chi fa che cosa, senza pregiudicare l’erogazione dei servizi ai cittadini e senza inutili duplicazioni. Non vorremmo – ha concluso Pastacci – che invece che riordinare le funzioni tra Province e Comuni, si assistesse alla nascita di ennesime agenzie e società regionali”.

Protocollo di impegni per pagamento dei debiti della PA

Il 21 luglio scorso l’UPI ha sottoscritto, unitamente al Ministero dell’Economia, Conferenza delle Regioni, Anci, Confidustria, ABI, Cassa DDPP, Unioncamere ed altri rappresentanti delle categorie produttive, un protocollo di impegni volto a favorire ed accelerare il pagamento dei debiti delle pubbliche amministrazioni. Il tema è da molti mesi al centro dell’agenda politica del Governo, ed a tal fine sono stati complessivamente stanziati ad oggi circa 57 miliardi di euro. Con il protocollo di impegni si è inteso determinare e sottolineare la necessità di uno sforzo ancora maggiore, sia sotto il profilo delle possibili azioni politiche volte a rimuovere le cause che determinano tali debiti, sia sotto il profilo procedurale ed organizzativo, al fine di garantire celerità e fluidità dei processi di certificazione dei crediti da parte delle imprese e dei pagamenti da parte della PA.

In allegato, il testo del protocollo d’intesa

Documenti allegati:

Bilanci Province: al via ‘due diligence’ Upi – Ministero Interno – Ragioneria dello Stato

“I tagli ai bilanci delle Province imposti dalla finanziaria e dalla spending review stanno avendo impatti devastanti sulla tenuta dei servizi. Finalmente anche il Governo ha compreso la necessità di avviare una valutazione puntuale della situazione, per capire quanto le  minori risorse  a disposizione degli enti incidono sull’erogazione dei servizi e quale sia il rischio di portare le Province al dissesto.”  Lo dichiara il Presidente dell’Upi, Alessandro Pastacci, annunciando l’avvio di una due diligence sui bilanci delle Province che sarà realizzata da qui alla fine del mese dall’Upi, con il supporto della Direzione Finanza locale del Ministero dell’Interno, e della Ragioneria Generale dello Stato. L’analisi permetterà di acquisire una serie di dati finanziari delle Province per arrivare ad una rappresentazione quanto più puntuale possibile circa la sostenibilità del taglio di 444 milioni di euro per il 2014 imposti dalla spending review e  alle possibili conseguenze sul mantenimento del livello dei servizi. “Abbiamo richiesto con forza di avviare  la “due diligence” – spiega Pastacci – per verificare, con il Ministero dell’economia e con il ministero dell’Interno, l’effettiva sostenibilità dei tagli: noi riteniamo che dall’analisi emergerà la necessità di rivedere l’ammontare della manovra a carico delle Province per gli anni 2014 e 2015. ”. Oggi il Ministero dell’Interno  ha quindi inviato ad ogni Provincia, con posta certificata, un breve questionario sui dati finanziari, di consuntivo e previsionali, corredati dalle ipotesi dei tagli previsti dal Dl 66, in modo da poter prefigurare l’impatto sulla gestione del bilancio. Le Province hanno tempo fino al 28 luglio per compilare i moduli ed inviare i dati richiesti. “E’ per questo – conclude Pastacci – che stiamo chiedendo a Governo e Parlamento di rinviare a dopo l’estate il termine per il versamento all’erario dei 444 milioni richiesti alle Province”.

Riforma Province: Pastacci, Upi “Serve due diligence sui bilanci.

“Abbiamo fatto una prima verifica: nel 2014, con 1 miliardo e 200 milioni di tagli delle manovre economiche passate e 440 milioni di tagli della recente spending review, dovremo ridurre del 30% i servizi erogati ai cittadini perché non avremo i soldi necessari per garantirli. E’ in questa percentuale infatti che il taglio incide sulle risorse destinate alla gestione di oltre 130 mila chilometri di strade, che in autunno si riempiono di neve, di oltre 5.100 edifici scolastici, che devono essere gestiti in sicurezza e riscaldati, sul trasporto pubblico locale, sugli interventi a difesa dell’ambiente. Ed è il risultato delle scelte degli ultimi Governi, che hanno ridotto all’osso i bilanci delle Province senza considerare che questo avrebbe comportato l’emergenza sui territori. Emergenza che adesso, con la riforma delle Province e l’istituzione delle Città metropolitane,  ricadrà sulle spalle dei Sindaci, se non interverremo a riequilibrare la situazione”. Lo dichiara il Presidente dell’Upi, Alessandro Pastacci, ribadendo la necessità che si faccia subito una due diligence sui bilanci delle Province. “Abbiamo chiesto al Governo di lavorare con noi alla verifica voce per voce dei bilanci delle Province, per appurare l’impatto che avrà sui servizi ai cittadini e alle imprese il taglio di 1 miliardo e 600 milioni totale per il 2014 –  di cui quasi 500 milioni sulle Province delle Città Metropolitane –  che ci hanno imposto con la manovra economica e la spending review. Lo ribadiremo – conclude il Presidente Pastacci –  nell’incontro che avremo giovedì con il Presidente della Corte dei Conti e nelle audizioni che avremo in settimana in Parlamento sul decreto legge 90 sulle semplificazioni, presentando emendamenti per riequilibrare i tagli ai bilanci, che oggi incidono su questi enti in percentuali molto superiori che negli altri comparti dello Stato”.

Riforma Province: il Presidente dell’Upi incontra il Ministro Lanzetta

“Attuare la riforma delle Province non può prescindere dall’intervenire a risolvere la grave emergenza causata dai tagli ai bilanci. Il 30 settembre ci saranno le elezioni dei nuovi enti: dobbiamo assicurare ai sindaci che governeranno le Province bilanci solidi e in grado di garantire i servizi essenziali. Con i nuovi tagli imposti dalla spending review non saremo in grado di farlo”. Lo ha detto il Presidente dell’Upi, Alessandro Pastacci, nell’incontro avuto oggi con il Ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Maria Carmela Lanzetta. “Un incontro positivo – commenta il Presidente Pastacci – nel quale abbiamo avuto modo di condividere con il Ministro i nodi da sciogliere rispetto all’attuazione della riforma, a partire dalle scadenze legate alle elezioni dei nuovi organi, che si svolgeranno entro il 30 settembre. Un appuntamento importante, che necessita di una forte collaborazione, già da adesso, tra Province e Comuni e su cui è necessario definire regole chiare insieme al Governo, così da assicurare ai nuovi enti la piena governabilità.  Ma il tema dello stato della finanza provinciale – sottolinea il Presidente – è la prima emergenza. Per questo abbiamo proposto al Governo, alla luce dei 444 milioni di euro di tagli imposti dalla spending review, di avviare una analisi della sostenibilità finanziaria dei bilanci delle Province rispetto all’erogazione dei servizi ai cittadini e alle imprese. Questo permetterebbe di comprendere la reale capacità degli enti di sostenere i tagli, a fronte delle funzioni che dovranno gestire con la Legge 56/14. Il monitoraggio dovrebbe partire da subito, e concludersi prima dell’elezione dei nuovi organi di governo delle Province di secondo livello, congelando fino alla conclusione il taglio ai servizi primari, che la spending review attesta a 340 milioni. Dagli incontri che stiamo avendo in questi giorni, come dal colloquio con il Ministro Lanzetta – conclude il Presidente Pastacci –  ci sembra che il Governo stia iniziando a comprendere la reale portata del nostro allarme, sia rispetto all’impatto dei tagli sull’attuazione della legge di riforma delle Province e delle Città metropolitane, sia rispetto al mantenimento dell’erogazione dei servizi essenziali ai cittadini”.

 

Tagli ai bilanci: l’Upi incontra i Sottosegretari Baretta e Legnini

“Apprezziamo la disponibilità mostrata dai Sottosegretari Legnini e Baretta di avviare da subito una riflessione sulle ripercussioni che i tagli ai bilanci avranno sui servizi, a partire dalla messa in sicurezza delle strade e delle scuole e dagli interventi per il contrasto del dissesto idrogeologico. Ma deve essere chiaro che lo stato in cui versano i nostri bilanci dopo le tante manovre economiche rischia di compromettere l’attuazione della riforma delle Province”. Lo dichiara il Vice presidente dell’Upi, Leonardo Muraro, che intervenuto oggi all’incontro al Ministero dell’Economia insieme ad una delegazione dell’Ufficio di Presidenza Upi composta dai Presidenti Daniele Bosone di Pavia, Alessandro Pastacci di Mantova, Enrico Di Giuseppantonio di Chieti e Feliciano Polli  di Terni.  Ai Sottosegretari la delegazione dell’UPI ha consegnato un report dettagliato dello stato di salute dei bilanci delle Province, da cui emerge che:  due Province, Vibo Valentia e Biella sono in dissesto;  3 province hanno dovuto accedere ai piani di riequilibrio, Potenza per 4,5 milioni, Chieti per 10,3 milioni, Ascoli Piceno per 14 milioni;  Imperia, con 6,6 milioni e Verbano-Cusio-Ossola, con 2,1 milioni sono in predissesto con istruttoria in corso in attesa di accedere al piano di riequilibrio; 11 Province hanno sforato il patto di stabilità,  per un totale complessivo di 26 milioni;  15 province hanno dovuto ricorrere ad anticipazioni della Cassa Depositi e Prestiti per mancanza di liquidità, per complessivi 60 milioni.  “Servono interventi immediati – hanno detto i presidenti – perché mandare in disseto un comparto dello Stato avrà ripercussioni pesanti sull’intero bilancio del Paese.   Ribadiamo poi che troviamo assurdo e ingiustificato l’avere escluso dall’Operazione scuole del Governo i 5.000 edifici delle scuole superiori dove studiano 2 milioni e 500 mila ragazzi. Su questo chiediamo un intervento urgente per consentire anche a questi studenti l’opportunità di potere accedere in scuole più moderne e sicure”.

DL Irpef, Upi “I tagli per le Province restano drammatici”

“Nessun intervento dal Senato a mitigare i drammatici tagli ai bilanci delle Province. Così il comparto rischia il default”. Lo dichiara il Presidente dell’Upi, Antonio Saitta, dopo l’approvazione in Commissione bilancio del Senato del Decreto Legge 66, che a breve arriverà per la votazione finale in Aula.

“Nonostante l’intervento sensato del Senatore Fornaro, che ha permesso con un emendamento, di escludere dall’elenco dei costi che dovranno essere tagliati, le spese per i contratti di servizio per i trasporti e per lo smaltimento rifiuti e quelli relativi ai corsi di formazione professionale, la situazione per i bilanci delle Province con i 440 milioni di tagli della spending resta drammatica. Avevamo invitato il Senato a riflettere sul fatto che questi tagli si riverbereranno sui nuovi enti che dovranno nascere dalla riforma Delrio, e che non si possono fare partire nuovi enti con i bilanci in dissesto. Invitiamo il Governo a riflettere su questo allarme che lanciamo, ormai da ex amministratori provinciali, e che è esclusivamente a tutela dei diritti dei nostri cittadini”.

DL Irpef: Lettera aperta agli esponenti del Governo e ai parlamentari lucani

Dal 2011 ad oggi, le Province sono state oggetto di un massiccio piano di tagli lineari che ha inciso profondamente sulla stabilità dei loro bilanci e sulla gestione delle funzioni e di importanti servizi pubblici attestati alla loro competenza. Oggi, come se non bastasse, le Province stanno per subire un’ulteriore riduzione delle entrate, con effetti letali sulla capacità di sopravvivenza istituzionale.

Di fronte a questa eventualità non si può restare silenti.

È necessaria,  e non più  rinviabile, ogni iniziativa utile a scongiurare i disastrosi effetti che potrebbe avere sul bilancio della nostra Provincia la conversione del Decreto Legge 66/2014, nella parte in cui prevede un ulteriore contributo alla riduzione della spesa pubblica a carico delle Province, attraverso “risparmi” del 10% da effettuarsi sulle spese correnti riferite ai cosiddetti consumi intermedi.    

Per la Provincia di Potenza, la media delle spese correnti riferite ai codici Siope (Sistema informativo delle operazioni degli enti pubblici) degli ultimi tre anni è pari a 60 Meuro ed il contributo del 10% previsto dal Decreto assommerebbe quindi a 6 Meuro. Una riduzione di risorse che, aggiunta ai reiterati ed iniqui tagli già operati nel triennio 2011-2013, in applicazione dei decreti legge 78/2010, 201/2011 “Salva Italia”, 95/2012 “Spending review”, 151/2013, che hanno determinato una contrazione dei trasferimenti statali per oltre 61 milioni di euro, rappresenterebbe il definitivo collasso per la gestione di strade e scuole, innanzitutto, con inimmaginabili ripercussioni negative sull’intero territorio provinciale.

Il Decreto, per di più, inserisce nella base di calcolo delle spese da “tagliare” anche costi incomprimibili, quali quelli riguardanti servizi pubblici assicurati con risorse statali e regionali, come ad esempio il trasporto pubblico locale, e i servizi che, come la formazione professionale o la forestazione, da qui a poco,  passeranno ad altra gestione, per effetto delle modifiche funzionali introdotte dalla riforma Delrio.

Oltre il danno, dunque, la beffa, considerato che la mancata esclusione di tutte le spese derivanti da deleghe regionali (che per la Provincia di Potenza sono ben 45 Meuro sui 60 Meuro  di spese correnti) fa aumentare a dismisura l’entità del taglio subito da un ente che non può più, in alcun modo, compartecipare alla riduzione della spesa pubblica.

Tutto questo assume un carattere ancora più allarmante se si considera che la Provincia di Potenza, insieme ad altre 4 province italiane, per far fronte agli imponenti tagli del triennio precedente, ha approvato nel 2013 un piano di riequilibrio finanziario, non replicabile, ai sensi degli artt. 243bis e successivi del Decreto legislativo 267/2000, validato dalla Corte dei Conti e dal Ministero degli Interni. In tale quadro il contributo previsto dal DL 66/2014 provocherebbe un inevitabile tracollo del bilancio provinciale, conducendo l’Ente al dissesto.

Per scongiurare tale pericolo, purtroppo sempre più concreto, e i conseguenti, gravissimi, contraccolpi sulla gestione delle principali funzioni (scuole, strade e trasporto pubblico) attestate alla competenza della Provincia, chiedo agli esponenti del Governo e ai parlamentari lucani l’immediata apertura di una interlocuzione con i Ministeri dell’Economia e degli Affari regionali, utile ad evitare il dissesto dell’ente che, già con grossissima difficoltà, sta provando a traghettare verso una nuova e complessa prospettiva istituzionale la vicenda del personale dipendente e le aspettative riguardanti servizi essenziali per la vita quotidiana di cittadini e imprese.

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