Categoria: Bilanci e Finanza

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ASSEMBLEA NAZIONALE DELLE PROVINCE ITALIANE 2010: APPROVATO UN ORDINE DEL GIORNO

L’assemblea dell’UPI, a conclusione dei suoi lavori, auspica un incontro urgente con il Presidente del Consiglio per la verifica dell’accordo del 9 luglio, per presentare le proposte approvate con il presente ordine del giorno e per aprire un confronto sui contenuti del Piano per il Sud annunciato dal Governo.
Questo l’ordine del giorno approvato all’unanimità dall’Assemblea Nazionale dell’Upi, che si è conclusa oggi a Catania.

“Una assemblea partecipata – ha detto concludendo i lavori il Presidente Castiglione – ricca di momenti di spunto e di riflessione, in cui le Province hanno saputo parlare al Paese e presentare con forza le proprie proposte. Abbiamo approvato un ordine del giorno che pone con forza quelle che sono le nostre richieste, le criticità che come Province abbiamo di fronte e su cui vogliamo trovare insieme al Governo e al Parlamento soluzioni condivise e fattive”.
Le Province italiane, si legge nell’Ordine del Giorno, richiedono al Governo e al Parlamento

– che venga approvato dal Senato in tempi rapidi il disegno di legge recante sulle funzioni fondamentali di Province e Comuni  e la Carta delle Autonomie, “che individua le funzioni di Comuni, Province e Città metropolitane e avvia un necessario processo di riordino delle istituzioni della Repubblica, anche grazie alla delega al Governo per approvare la nuova Carta delle autonomie locali e dare finalmente coerente attuazione alla Costituzione”;

– che sia data attuazione alla legge delega sul federalismo fiscale, in particolare attraverso  i decreti che riguardano la fiscalità delle Province, all’interno dei quali occorre prevedere:
o la copertura integrale delle funzioni fondamentali delle Province attraverso la definizione della spesa e dei fabbisogni standard per consentire il miglioramento dell’efficienza e dell’efficacia delle amministrazioni e dei servizi provinciali;
o il riconoscimento dell’autonomia tributaria delle Province attraverso la riconduzione in capo ad esse dei tributi sul trasporto su gomma  e la previsione di una compartecipazione al gettito di un grande tributo erariale per garantire il finanziamento in tutto il territorio delle funzioni fondamentali;
o la compartecipazione ai tributi regionali per coprire integralmente sia le spese correnti che le spese in conto capitale alle funzioni trasferite dalle Regioni alle Province;

– che sia data attuazione all’accordo sancito con il Governo nella Conferenza unificata del luglio scorso per giungere alla revisione del patto di stabilità in modo da renderlo più sostenibile e equilibrato e per consentire alle Province di raggiungere i previsti obiettivi di contribuzione alla riduzione della spesa pubblica senza penalizzare i servizi e gli investimenti essenziali per i territori;

– che sia consentito al sistema delle Province italiane di utilizzare almeno il 4% dei residui passivi per liberare risorse pari a 300 milioni di euro da immettere immediatamente nel circuito economico del Paese;

– che si operi  un alleggerimento dei tagli operati sui trasferimenti alle Province per garantire risorse adeguate per l’edilizia scolastica, la viabilità provinciale, il trasporto pubblico locale, la sicurezza dei territori e lo sviluppo locale.

Documenti allegati:

DIRETTIVA UE SUI PAGAMENTI DELLA PA

“Non sono le pubbliche amministrazioni che non rispettano le regole: è il patto di stabilità che ci impone vincoli proibitivi e ci impedisce di dare seguito ai pagamenti nei tempi stabiliti”.
Lo sottolinea il Presidente dell’Upi, Giuseppe Castiglione, commentando le notizie in merito alla Direttiva dell’Unione Europea che riduce i tempi dei pagamenti dalla Pa alle imprese.
“L’Unione Europea – aggiunge Castiglione –  prenda una decisione: se vuole davvero che le Province, le Regioni e i Comuni rispettino i tempi di pagamento dei fornitori, allora elimini quei vincoli che noi stessi abbiamo denunciato come insostenibili. Anche ieri, nell’Ordine del Giorno approvato dall’Assemblea Nazionale delle Province di Catania, abbiamo ribadito che consideriamo assurdo non permetterci di investire le risorse destinate al pagamento degli stati di avanzamento dei lavori.
Secondo le nostre stime – ricorda il Presidente dell’Upi – lo 0,75% di queste risorse corrisponde a 43 milioni di euro e se, come abbiamo chiesto al Governo e al Parlamento, la percentuale salisse al 4% potremmo liberare oltre 300 milioni di euro.
Siamo i primi a volere intervenire nel rispetto delle regole, per dare fiato agli investimenti, e non tanto per ‘dare il buon esempio’ ma perché siamo convinti che chi amministra il Paese abbia il dovere e la responsabilità di contribuire a sostenere l’economia.
Il problema è che non siamo messi nella condizione di poterlo fare, e siamo obbligati a dovere operare una scelta assurda, comunque penalizzante: se rispettiamo i tempi dei pagamenti, usciamo dal patto, con tutto ciò che questo comporta.
E’ questo il nodo che va sciolto – conclude il Presidente Castiglione –  e su cui abbiamo chiesto la riapertura di un confronto serrato, che coinvolga tutti, comprese le associazioni di categoria, nella ricerca di una soluzione che ci permetta di lavorare per sostenere la ripresa”.

Federalismo: dal Cdm primo via libera ad autonomia tributaria delle Province

“Oggi il Governo ha compiuto un passo in avanti nel percorso di attuazione del federalismo fiscale e nell’assicurare autonomia tributaria alle Province, come stabilito con la Legge 42, rispettando gli impegni presi a luglio. Per un giudizio puntuale, vogliamo aspettare di vedere le norme approvate, e soprattutto la relazione tecnica per capire quali risorse saranno a disposizione e secondo quali modalità sarà assicurata l’autonomia e la copertura delle funzioni delle Province”.

Lo dichiara il Presidente dell’Upi Giuseppe Castiglione, Presidente della Provincia di Catania, commentando l’approvazione oggi in Consiglio dei Ministri del decreto sul federalismo fiscale, che stabilisce i tributi autonomi delle Province.

“L’Upi – aggiunge Castiglione – ha avanzato, in questi giorni, proposte concrete al Governo, e dalle prime verifiche ci sembra che in parte siano state accolte. Continueremo a lavorare nei tavoli di concertazione per portare avanti le nostre posizioni e trovare un percorso condiviso”.

Federalismo: dal Cdm primo via libera ad autonomia tributaria delle Province

“Oggi il Governo ha compiuto un passo in avanti nel percorso di attuazione del federalismo fiscale e nell’assicurare autonomia tributaria alle Province, come stabilito con la Legge 42, rispettando gli impegni presi a luglio. Per un giudizio puntuale, vogliamo aspettare di vedere le norme approvate, e soprattutto la relazione tecnica per capire quali risorse saranno a disposizione e secondo quali modalità sarà assicurata l’autonomia e la copertura delle funzioni delle Province”.

Lo dichiara il Presidente dell’Upi Giuseppe Castiglione, Presidente della Provincia di Catania, commentando l’approvazione oggi in Consiglio dei Ministri del decreto sul federalismo fiscale, che stabilisce i tributi autonomi delle Province.

“L’Upi – aggiunge Castiglione – ha avanzato, in questi giorni, proposte concrete al Governo, e dalle prime verifiche ci sembra che in parte siano state accolte. Continueremo a lavorare nei tavoli di concertazione per portare avanti le nostre posizioni e trovare un percorso condiviso”.

Autonomia tributaria per le Province

“Abbiamo segnato un passo in avanti nella definizione del nuovo sistema tributario federale per le Province”.
E’ il commento del Presidente dell’Upi, Giuseppe Castiglione, intervenuto oggi insieme al Vice Presidente Vicario dell’Upi, Dario Galli, in una riunione al Ministero dell’Economia, con il Ministro per la Semplificazione normativa, Roberto Calderoli.
“Abbiamo valutato con il Ministro le possibili strade da seguire per arrivare a scrivere la parte del decreto che riguarderà l’autonomia tributaria delle Province. Il Ministro Calderoli ci ha assicurato che nel provvedimento sul fisco federale che sarà portato al Consiglio dei Ministri, ci saranno anche gli articoli che riguardano l’autonomia tributaria delle Province.
Come Upi – sottolinea Castiglione – abbiamo presentato le nostre proposte, che prevedono, a partire da quanto stabilito nella Legge 42, la semplificazione del sistema tributario, assicurando alle Province l’autonomia attraverso tributi che interessano il trasporto su gomma e la compartecipazione ad un tributo erariale.
Il Ministro ha mostrato di apprezzare le nostre proposte, e ci ha rimandato ad breve ad un prossimo incontro nel quale si sarà sottoposta la nuova bozza di decreto. Oggi non possiamo che essere soddisfatti”.

Manovra e soppressione dell’Agenzia dei segretari

“La scelta del Governo di individuare in maniera affrettata una struttura di missione per gestire la soppressione dell’Agenzia dei Segretari Comunali e Provinciali, senza il minimo confronto con Anci e Upi, ha il segno di una controriforma centralista in assoluta controtendenza rispetto alle scelte federaliste che si stanno attuando”.
Lo dichiara Giuseppe Castiglione, Presidente dell’Unione delle Province d’Italia, commentando quanto deciso nel decreto inviato dal Ministero dell’Interno alla Corte dei Conti rispetto alle procedure che porteranno alla soppressione dell’Ages, stabilita dalla manovra economica.
“Il mancato coinvolgimento delle Autonomie – ribadisce Castiglione – contrasta con quanto avevano stabilito in conferenza Stato città, nella quale era stato individuato un percorso diverso, che prevedeva la piena collaborazione di Anci e Upi in tutto il processo di soppressione dell’Ages e di riforma dell’istituto del segretario comunale e provinciale, anche alla luce della nuova Carta delle Autonomie”.
“A questo punto – prosegue il Presidente ¬- riteniamo indispensabile che il Ministero dell’Interno apra un tavolo di confronto con Anci e Upi per seguire le attività della struttura di missione individuata, condividere i decreti previsti dalla Manovra economica ed elaborare una strategia comune sul destino dei segretari comunali e provinciali. Siamo certi che il Ministro Maroni, che si è sempre mostrato attento alle esigenze delle autonomie, raccoglierà il nostro invito a trovare soluzioni condivise “.  

FEDERALISMO: REGIONI,PROVINCE E COMUNI INSIEME

Un gruppo di lavoro comune, formato da Regioni, Upi e Anci, per cercare di individuare un percorso unitario verso l’attuazione del federalismo fiscale.Lo hanno deciso ieri i Presidenti delle tre associazioni, Vasco Errani per le Regioni, Giuseppe Castiglione per le Province e Sergio Chiamparino peri i Comuni, in una riunione che si e’ tenuta ieri pomeriggio nella sede dell’Anci.

Il Gruppo di lavoro dovrà lavorare a sciogliere alcuni nodi inerenti l’attuazione del federalismo fiscale e sostenere l’apertura del tavolo presso il Governo, previsto dalla legge 42, per portare a termine al più presto la riforma.

“Il gruppo di lavoro –  ha detto ai giornalisti il Presidente Castiglione – sara’ utile per preparare un percorso che porti anche per le Province in settembre a definire la loro autonomia tributaria. In conferenza unificata, insieme ai Comuni – a poi anticipato il Presidente dell’Upi – daremo parere favorevole all’intesa sul decreto sull’individuazione dei fabbisogni standard, approvato nello scorso consiglio dei Ministri”.

”Abbiamo deciso questo gruppo di lavoro comune – ha dichiarato all’agenzia di stampa Ansa Vasco Errani – per metterci tutti sullo stesso piano per discutere dell’impianto e delle scelte strategiche del federalismo”.

”Insieme – ha commentato il presidente dell’Anci Chiamparino – dovremo cercare di trovare un percorso che ci porti approfondimenti e proposti sulle funzioni e le modalita’ della perequazione oltre che sui costi standard”.

FEDERALISMO DEMANIALE: L’AGENZIA DEL DEMANIO PUBBLICA LA LISTA DEI BENI

L’Agenzia del Demanio, dando seguito a Decreto sul federalismo demaniale,  ha reso pubblica la lista dei beni del Patrimonio dello Stato, ad eccezione di quelli in uso alle Pubbliche Amministrazioni, di quelli appartenenti al Demanio Storico Artistico, nonchè di quelli situati nelle Regioni a statuto speciale e nel Comune di Roma.

La lista, accesibile attraverso il link al sito dell’Agenzia del demanio, presenta un elenco diviso provincia per provincia e per categoria, ed è in continuo aggiornamento.

La lista definitva sarà emanata attraverso decreti del Consiglio dei Minsitri, presumibilmente entro la fine dell’anno: da quel momento Province, Comuni e Regioni avranno 60 giorni di tempo per fare richiesta di un bene che intendono valorizzare o vendere.

MANOVRA ECONOMICA 2010

L’Unione delle Province d’Italia sottolinea, ancora una volta, la volontà di contribuire e concorrere al processo di risanamento della finanza pubblica, fornendo il proprio contributo rispetto agli obiettivi individuati dalle diverse normative in materia finanziaria. In questo senso concorda sulla necessità e sulla portata complessiva della manovra oggetto di parere, anche in considerazione della delicata situazione economica-finanziaria dell’Unione Europea, nonché del difficile contesto dell’economia del nostro Paese.

L’Unione delle Province d’Italia vuole altresì ribadire il parere contrario che l’Associazione, attraverso i propri organi, ha già reso pubblico, mediante un ordine del giorno approvato dal Consiglio Direttivo UPI a Treviso il 18 giugno scorso, nonché un ordine del giorno approvato dall’Ufficio di Presidenza il 27 maggio.

Allo stesso tempo l’UPI, apprezzando l’impegno che il Governo ha preso con Comuni e Province sottoscrivendo l’accordo del 9 luglio scorso, sottolinea l’importanza di dare seguito al percorso di concertazione individuato.

“Il Ministro della Semplificazione, Roberto Calderoli – ha detto il Vice Presidente dell’Upi Dario Galli, Presidente della Provincia di Varese – ci ha confermato che entro settembre sarà pronto il decreto sull’autonomia tributaria delle Province, in attuazione della Legge sul federalismo fiscale. Abbiamo inoltre ribadito al Governo la necessità di rivedere, in autunno, la possibilità di portare dallo 0,78% al 4% l’utilizzo dei residui passivi delle Province, per potere investire sui territori e rispondere alle imprese, che aspettano pagamenti per cantieri già aperti”.

 IN ALLEGATO, IL TESTO DEL PARERE CONSEGNATO IN CONFERENZA UNIFICATA

Documenti allegati:

Accordo Governo-Upi-Anci

In allegato il testo dell’accordo sottoscritto il 9 luglio.

Documenti allegati:

MANOVRA: RAGGIUNTO ACCORDO CON IL GOVERNO

“L’apertura al dialogo e al confronto con il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e con il Ministro dell’Economia Giulio Tremonti ha prodotto risultati significativi: il Governo oggi si è impegnato a definire il decreto attuativo del federalismo fiscale sull’autonomia tributaria delle Province entro settembre. Un passaggio che come Upi riteniamo fondamentale”. Lo ha detto il Presidente dell’Unione delle Province d’Italia, Giuseppe Castiglione, nel corso della Conferenza stampa a Palazzo Chigi nel quale insieme ai Ministri Tremonti e Calderoli e al Presidente dell’Anci, Chiamparino, è stato presentato l’accordo siglato con il Governo dopo l’incontro con il Presidente del Consiglio.
“Un accordo molto importante, dettato dalla ragionevolezza di tutti e determinato dal forte impegno di Governo, Province e Comuni a trovare soluzioni condivise, partendo dalla considerazione comune della necessità di tenere sotto controllo la spesa pubblica.
L’autonomia tributaria – ha ricordato Castiglione – è per noi un punto fermo per dare piena concretezza all’attuazione del federalismo fiscale, un percorso su cui stiamo lavorando con il massimo impegno insieme al Ministro Calderoli, perché siamo certi che potrà portare alla riduzione della spesa pubblica e della pressione fiscale, assicurando autonomia e responsabilità agli amministratori. Alle Province l’autonomia tributaria consentirà di avere certezza di risorse e di porre fine alla finanza derivata che invece non ci consente di programmare autonomamente i nostri bilanci. Il Governo poi – ha detto Castiglione – ha accettato la nostra richiesta di verificare la possibilità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, di rivedere il patto di stabilità e assorbire all’interno di esso i tagli ai trasferimenti, da rimodulare secondo criteri di merito e virtuosità. E’ stata inoltre accolta la richiesta di verificare in autunno la possibilità di aumentare la percentuale spendibile di risorse ferme nelle casse delle Province, per effettuare i pagamenti alle imprese per i lavori già effettuati. Saremo in prima fila nella Commissione per la verifica della spesa pubblica di Stato, Regioni, Province e Comuni – ha poi concluso Castiglione – che sarà istituita a seguito di questo accordo, e che dovrà accertare dove si annidano gli sprechi e in che modo eliminarli. Una sfida che le Province hanno colto e su cui porremo il massimo impegno”.

Manovra: le norme sul personale mettono a rischio l’attuazione della Brunetta

“La manovra finanziaria non ci preoccupa solo per i tagli imposti, ma anche per quelle norme sul personale che contrastano con l’autonomia e la responsabilità delle Province e che rischiano di bloccare il processo di efficienza che abbiamo avviato”. Lo ha detto il Presidente dell’Unione delle Province d’Italia, Giuseppe Castiglione, sottolineando che “anche su questo tema ci confronteremo domani, nell’incontro che il Presidente del Consiglio ha deciso di accordarci e a cui interverremo insieme a Comuni e Regioni“.

“L’Upi – ha aggiunto Castiglione – sta lavorando con il Ministro Brunetta per la piena attuazione della riforma del lavoro pubblico nelle Province e abbiamo siglato da poco un accordo decisivo con la Civit – la Commissione per la Valutazione, la Trasparenza e l’Integrità delle amministrazioni pubbliche – ma se non ci è permesso di premiare i dipendenti che lavorano bene e si bloccano i contratti, si fermerà irrimediabilmente tutto il percorso avviato”.

Una preoccupazione condivisa dall’assessore della Provincia di Firenze, Tiziano Lepri, Coordinatore degli assessori al personale dell’UPI, il quale, intervenendo ad un incontro del gruppo UPI per l’attuazione della riforma del lavoro pubblico, ha sottolineato che “le Province vogliono essere all’avanguardia nel dare efficienza e qualità ai loro servizi, ma le norme contenute nella manovra rischiano di impedire i percorsi di premialità già avviati, soprattutto se si mette insieme il blocco dei contratti e il tetto sulle spese di personale con il tetto relativo anche alla retribuzione individuale dei singoli dirigenti e dipendenti”.

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