Categoria: Bilanci e Finanza

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Manovra: chiesto incontro unitario al Presidente del Consiglio

Dopo l’incontro avuto il 30 giugno scorso, che ha portato alla definizione di un ordine del giorno unitario sottoscritto dalla Conferenza delle Regioni, dall’Anci, dall’Upi e dall’Uncem, i Presidenti delle Associazioni hanno formalmente chiesto al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, un incontro urgente.

Nella lettera si sottolinea la necessità di “giungere alla definizione condivisa delle misure da inserire in sede di conversione del decreto legge 78/2010.

In allegato, la lettera inviata al Presidente e l’ordine del giorno unitario.

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MANOVRA: REGIONI PROVINCE E COMUNI CHIEDONO INCONTRO AL PRESIDENTE BERLUSCONI

“Siamo consapevoli che questa manovra è necessaria, ma vogliamo che il Governo ascolti le nostre proposte e che si lavori insieme per renderla più equa e sostenibile”. Lo ha detto il Presidente dell’Upi, Giuseppe Castiglione, al termine dell’incontro tra Regioni, Province Comuni.
“Le Province ha detto Castiglione – scontano anche un sistema tributario che comporterà per quest’anno almeno il 10% in meno di risorse. Con i 300 milioni di tagli e il patto di stabilità che ci blocca rischiamo di non riuscire a chiudere i bilanci. Non chiediamo di ridurre il peso della manovra, perché come istituzioni vogliamo fare la nostra parte. Chiediamo però che siano distribuiti in maniera proporzionale e che siano liberate le risorse per gli investimenti. Per questo chiediamo al Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, di riceverci, per trovare insieme soluzioni che consentano di fare fronte alla necessità di risanare i conti pubblici, senza compromettere i servizi per i cittadini e le imprese”.

 

 

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MANOVRA: LE PROVINCE INSIEME ALLE REGIONI

“Non possiamo che rispondere positivamente alla richiesta lanciata ieri dalla Conferenza delle Regioni, di incontrarci – Regioni, Province e Comuni – per trovare insieme un percorso unitario delle Autonomie territoriali che sostenga le nostre richieste di modifica della manovra economica”.
Lo dichiara il Presidente dell’Upi, Giuseppe Castiglione.

“Non si tratta – aggiunge Castiglione – di portare avanti una posizione di difesa sterile. La manovra economica così come è impostata grava in maniera troppo squilibrata su Regioni, Province e Comuni e compromette i servizi ai cittadini. Sappiamo che si tratta di una manovra straordinaria e necessaria, ma siamo certi che esistono margini perché possa essere modificata e migliorata così da diventare più corretta e sopportabile, razionalizzando la spesa e rilanciando l’economia e gli investimenti”.

 

PROVINCE E COMUNI INSIEME PER CONTRASTARE LA MANOVRA

Prime importanti aperture alle richieste dell’Upi: questo il risultato dell’incontro con il Ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, e con il Ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli, che si è avuto oggi dopo la manifestazione che ha visto in piazza Province e Comuni insieme contro la manovra economica.
“Il Ministro Tremonti – ha detto il Presidente dell’Upi Giuseppe Castiglione – ci ha assicurato che saranno riviste le modalità del taglio dei trasferimenti alle Province, che è di 300 milioni nel 2011 e di 500 milioni del 2012, in modo non impattare in maniera così pesante sui bilanci delle Province. Inoltre ha accolto la nostra richiesta di introdurre modifiche al patto di stabilità interno, introducendo meccanismi di premio per le amministrazioni che si sono dimostrate virtuose rispetto alla riduzione dell’indebitamento o all’incidenza delle spese di personale.
Il Ministro ha accettato poi di rivedere, in autunno, i vincoli del patto di stabilità, per liberare parte di quei 2,6 miliardi di residui passivi che oggi sono bloccati nelle casse delle Province e che invece devono essere destinati agli investimenti per la messa in sicurezza di strade, scuole, e per il contrasto al dissesto idrogeologico.
Il Ministro Calderoli – ha aggiunto Castiglione – ci ha invece assicurato che il decreti attuativi del federalismo fiscale, in particolare quello che assegna autonomia tributaria a Province e Comuni, sono in dirittura d’arrivo”.

MOBILITAZIONE DELLE PROVINCE INSIEME AI COMUNI CONTRO I TAGLI DELLA MANOVRA

Il 23 giugno i Presidenti di Provincia, gli Assessori e i Consiglieri provinciali si mobiliteranno a Roma al fianco dei Sindaci per contestare i tagli imposti ai bilanci degli Enti locali dalla manovra finanziaria.

Lo ha deciso oggi il Consiglio Direttivo dell’Upi, riunito a Treviso per discutere di federalismo fiscale e manovra finanziaria in occasione del Convegno “Le Province e la sfida del federalismo: autonomia e responsabilità”. “Non vogliamo tirarci indietro – dichiara il Presidente dell’Upi, Giuseppe Castiglione – ci rendiamo conto che c’è bisogno di fare la nostra parte per contribuire al risanamento del Paese. Ma la manovra, per come è stata definita oggi, è troppo squilibrata nei tagli tra Stato e Autonomie locali. Ai Ministeri si tagliano 3 miliardi e 5 milioni di euro: a Regioni, Province e Comuni si tagliano 14 miliardi e 800 milioni di euro.” Tagli, ricordano gli amministratori provinciali, che andranno a colpire il livello dei servizi ai cittadini il che, per quanto riguarda le Province, comporta il blocco degli investimenti in sicurezza stradale, manutenzione degli edifici scolastici, difesa del paesaggio e interventi di contrasto al dissesto idrogeologico. “L’assurdo – aggiunge Castiglione – è che secondo le analisi che abbiamo fatto come Upi, le Province hanno 2 miliardi e 600 milioni di euro di residui passivi che potrebbero essere messi in campo per gli investimenti, ma i vincoli imposti dalla manovra finanziaria ci permetteranno di utilizzarne solo lo 0,78%. E’ impensabile che in un momento di crisi economica non ci sia permesso di sostenere la ripresa liberando tutte queste risorse. Per questo – aggiunge Castiglione – abbiamo deciso di mobilitarci, insieme all’Anci, per chiedere che siano accolte le nostre proposte di modifica”. Le Province – si legge nell’ordine del giorno votato all’unanimità, che annuncia la mobilitazione – chiedono una manovra che sia sostenibile, ridotta nell’importo complessivo e soprattutto riconsiderata all’interno del patto di stabilità interno; chiedono dunque che si ridefiniscano le regole del patto di stabilità interno per gli anni 2011-2013, attraverso l’individuazione di una nuova base di calcolo, nuovi coefficienti ed una nuova ripartizione dell’onere della manovra su tutti gli enti, salvaguardando gli investimenti per i delicati settori dell’edilizia scolastica, viabilità e dissesto idrogeologico. Chiedono sia tutelata “l’autonomia finanziaria ed organizzativa, in relazione ai singoli tagli imposti a singole voci di spesa, che sono di fatto lesivi dell’autonomia dell’ente nonché penalizzanti in maniera indifferente rispetto a quegli enti che nell’anno 2009 hanno già significativamente ridotto le medesime voci di bilancio”.

Il Consiglio Direttivo chiede che siano individuati criteri che possano premiare gli enti virtuosi e sanzionare gli enti non virtuosi prendendo a riferimento il livello di indebitamento, il rispetto del patto di stabilità, le spese di personale, rigidità di bilancio. Le Province chiedono inoltre che sia garantito, in sede di attuazione del federalismo fiscale, il livello di finanziamento attuale, rispetto al quale si dovrà costruire l’autonomia finanziaria degli enti.

“Una manovra che penalizza le province e gli enti locali è una manovra antifederalista che abbassa il livello dei servizi ai cittadini e alle imprese da parte di comuni e province. Il taglio ai trasferimenti per le province, così come previsto nel decreto legge 78 è iniquo e determina effetti regressivi sui bilanci degli enti locali. Quello che i cittadini e le imprese ci chiedono è di liberare risorse per lo sviluppo e l’occupazione, questi sono i motivi per cui i presidenti di provincia staranno accanto ai sindaci nella mobilitazione prevista a Roma per mercoledì 23 giugno”. È quanto ha dichiarato Antonio Saitta Vicepresidente dell’UPI e presidente della Provincia di Torino al convegno “Le Province e la sfida del federalismo, autonomia e responsabilità” svoltosi oggi nella sede della Provincia di Treviso.
“Le Province nel 2009 hanno rispettato il patto di stabilità – ha detto Leonardo Muraro, presidente della Provincia di Treviso e presidente dell’Upi Veneto – Anzi, abbiamo migliorato 275 milioni di euro il limite imposto dal Governo, contribuendo alla perequazione nazionale. Ci sono Province del Veneto che non ricevono da tempo trasferimenti dallo stato. Chiedere un sacrificio su quello che non arriva sarebbe davvero assurdo”.

In allegato, l’ordine del giorno approvato dal Consiglio Direttivo Upi il 18 giugno a Treviso.

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MOBILITAZIONE DELLE PROVINCE DEL 23 GIUGNO

“Una manovra che penalizza le province e gli enti locali è una manovra antifederalista che abbassa il livello dei servizi ai cittadini e alle imprese da parte di comuni e province. Il taglio ai trasferimenti per le province, così come previsto nel decreto legge 78 è iniquo e determina effetti regressivi sui bilanci degli enti locali. Quello che i cittadini e le imprese ci chiedono è di liberare risorse per lo sviluppo e l’occupazione, questi sono i motivi per cui i presidenti di provincia staranno accanto ai sindaci nella mobilitazione prevista a Roma per mercoledì 23 giugno”. È quanto ha dichiarato Antonio Saitta Vicepresidente dell’UPI e presidente della Provincia di Torino al convegno “Le Province e la sfida del federalismo, autonomia e responsabilità” svoltosi oggi nella sede della Provincia di Treviso.
“Le Province nel 2009 hanno rispettato il patto di stabilità – ha detto Leonardo Muraro, presidente della Provincia di Treviso e presidente dell’Upi Veneto – Anzi, abbiamo migliorato 275 milioni di euro il limite imposto dal Governo, contribuendo alla perequazione nazionale. Ci sono Province del Veneto che non ricevono da tempo trasferimenti dallo stato. Chiedere un sacrificio su quello che non arriva sarebbe davvero assurdo”.

LE PROVINCE E I COMUNI PER UNA MANOVRA ECONOMICA PIU’ EQUA E SOSTENIBILE

A seguito della decisione presa dal Consiglio Direttivo dell’Upi, riunito a Treviso il 18 giugno scorso, l’Unione delle Province d’Italia parteciperà insieme all’Anci alla manifestazione “Per una manovra economica più equa e sostenibile” che si terrà Mercoledì 23 giugno, alle ore 12,00, di fronte al Senato della Repubblica (Roma – Corso Rinascimento).

La manifestazione è stata indetta per contestare i tagli imposti ai bilanci degli Enti locali dal decreto legge 78/2010 e per riaffermare la necessità di rivedere la manovra e i vincoli imposti a Province e Comuni.

Presidenti, Assessori, Consiglieri, sono chiamati ad essere presenti alla mobilitazione. I Presidenti dovranno intervenire indossando la fascia di rappresentanza. Le Province che lo vorranno potranno intervenire anche con il gonfalone.  

MANOVRA FINANZIARIA: I COMMENTI DELLE PROVINCE

“Il Consiglio di presidenza dell’Unione Regionale delle Province delle Marche ha affrontato, mercoledì scorso, il tema della manovra finanziaria. Un tema della massima urgenza, visto il pesantissimo impatto sui bilanci e sulla funzionalità delle Province.  Di fatto, il Coordinamento regionale di rappresentanza unitaria (Anci-Upi-Uncem-Lega Autonomie) in occasione dell’incontro di martedì scorso con l’assessore regionale al bilancio Pietro Marcolini metteva in evidenza come più del 60% dei tagli alla spesa pubblica ricadano esclusivamente su Regioni, Province e Comuni, attraverso i tagli ai trasferimenti erariali. Per le Province italiane, la manovra si traduce in un taglio ai trasferimenti correnti pari a 300 milioni di euro nel 2011 e di 500 milioni di euro dal 2012; le cinque Province marchigiane avranno 8, 8 milioni in meno nel 2011 e 15 milioni in meno nel 2012. A queste cifre si aggiunge la ricaduta sulle Province della riduzione di risorse a disposizione delle Regioni. Precisamente, nelle Marche, ciò significa un taglio di 400 milioni di euro nel prossimo triennio, di cui 164,3 milioni (su un totale di 221,5) solo nel 2011. Le cifre parlano da sole: le misure contenute nella manovra del Governo costituiscono un sostanziale impedimento all’esercizio delle funzioni degli Enti locali. L’avere escluso la soppressione di alcune Province italiane, tra le quali la nostra di Fermo, non basta per cambiare il giudizio sulle linee di fondo della manovra. Linee che incidono sulla reale possibilità di esercitare le funzioni di governo proprie e delegate, svuotando nella sostanza il ruolo delle Province. Voglio ricordare che la titolarità delle funzioni proprie e conferite ha rilevanza costituzionale e che siamo nella condizione di denunciare l’illegittimità di una diminutio. Come più volte ripetuto e dimostrato, le Province non intendono sottrarsi alla necessità di adottare comportamenti virtuosi di riduzione dei costi. Facciamo la nostra parte già dai primi mesi della grave crisi in atto e voglio ricordare che proprio dalle Province sono state avanzate proposte di semplificazione dell’ordinamento, orientate alla riduzione degli Enti intermedi e alla assunzione delle funzioni in capo a chi ha, per missione istituzionale, il governo dell’area vasta. In una situazione che ci viene presentata come di straordinaria gravità, si è invece scelto di togliere mezzi e possibilità di azione a chi quotidianamente risponde ai cittadini e alle imprese”.

Convegno

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Manovra: i tagli alle Province

La manovra finanziaria per le Province è pesante, per l’ammontare dei tagli dei trasferimenti erariali alle Province, ma è indispensabile riequilibrare i tagli agli enti locali. E’ quanto si legge nel documento che l’Upi ha consegnato ieri alla Commissione Bilancio del Senato, nell’audizione sulla manovra finanziaria.
Nel dettaglio, il DL 78/2010 stabilisce per le Province un taglio dei trasferimenti pari a 300 milioni di euro nel 2011; 500 milioni di euro per il 2012, che, aggiunti ai tagli previsti per Regioni e Comuni, determina una cifra complessiva per il comparto di 15,3 miliardi: ben oltre la metà del totale.
“Una manovra – ha detto il Presidente dell’Upi Giuseppe Castiglione – che non è equilibrata nel peso tra tagli allo Stato e tagli agli enti locali, e neppure nella ripartizione del peso del patto di stabilità sui singoli enti: attualmente solo 69 province su 100 contribuiscono alla manovra di comparto, essendo stata fotografata al 2007 la loro situazione di disavanzo, mentre le altre 31 non contribuiscono poiché in avanzo. Le regole del patto di stabilità, ancora una volta, ignorano il processo di miglioramento che nel tempo gli enti hanno realizzato sino a raggiungere saldi di bilancio di segno positivo”.
Il taglio dei trasferimenti infatti colpisce solo quelle Province che ancora godono dei trasferimenti erariali (sono 22 quelle che hanno azzerato la contribuzione da parte dello Stato) e che quindi, per definizione, non hanno un livello di entrate proprie che consenta loro di affrancarsi da un sistema di finanza derivata. Gli enti interessati si troveranno a dover gestire risorse ridotte di circa il 40% nel 2011 e di oltre il 67% a partire dal 2012.
“La manovra – ha aggiunto Castiglione -ha un duplice impatto sulle Province: accanto al taglio dei trasferimenti, gli enti si troveranno anche a gestire la carenza dei trasferimenti che vengono tagliati alle Regioni. I 4 miliardi per il 2011 e i 4,5 del 2012 che verranno tagliati alle Regioni, rappresentano in parte, infatti, risorse che vengono trasferite agli enti locali per funzioni attribuite e o delegate e che dunque trovano quale destinazione finale i bilanci delle Province stesse. Vuol dire sommare ai tagli diretti alle Province, altri tagli indiretti.
Se invece il miglioramento dell’indebitamento richiesto alle Province con la manovra si realizzasse all’interno di un nuovo patto di stabilità interno, che ridefinisca gli obiettivi per il triennio 2011-2013, si potrebbero trovare modalità più adeguate e sicuramente più coerenti e tollerabili, per liberare risorse a favore di investimenti in strade, scuole, contrasto al dissesto idrogeologico, individuando anche sistemi di sanzioni e premialità, legati ad indicatori come la riduzione del debito o il contenimento delle spese di personale”.

Della manovra finanziaria e del suo impatto sul federalismo fiscale si parlerà il 18 giugno prossimo a Treviso, nel convegno “Le Province e la sfida del federalismo: autonomia e responsabilità”, in programma presso l’Auditorium della Provincia, a Sant’Artemio. Tra gli altri, interverranno il Vice Presidente di Confindustria per il federalismo e le autonomie, Antonio Costato, e chiuderà i lavori il Ministro per la Semplificazione Sen. Roberto Calderoli.

 In allegato, il documento consgenato in audizione e la scheda con i tagli per provincia

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La posizione dell’UPI Emilia-Romagna sulla manovra.

Vincenzo Bernazzoli, Presidente di UPI Emilia-Romagna e della Provincia di Parma è desolato di fronte alla scure pesantissima che taglia le gambe agli enti locali e sostiene che “la manovra estiva prevista dal Governo (D.L. 78/2010) per gli anni 2011 – 2012 provoca un ulteriore taglio ai bilanci delle 9 Province dell’Emilia-Romagna di oltre 21.800.000 euro per il 2011 e di più di 36.400.000 euro per il 2012 sul totale dei bilanci certificati di oltre 1.335.000.000 di euro. E tutto ciò in un momento in cui le entrate proprie delle Province, che sono notoriamente legate al mercato dell’automobile, dell’RC auto e dei consumi di energia elettrica, sono calate del 4% rispetto all’anno precedente, mentre i trasferimenti dallo stato alle Province si sono ridotti del 15%”. “E’ una manovra inaccettabile” – prosegue Bernazzoli – “come hanno giustamente dichiarato il Presidente Vasco Errani e i Sindaci dell’Emilia-Romagna, si tratta di una manovra che porta gli enti locali sull’orlo della paralisi e che mette ulteriormente a rischio la grande rete della viabilità provinciale, già fortemente provata dal maltempo e dalle frane.” “La crisi colpisce anche i 180 plessi scolastici superiori che accolgono oltre 160.000 studenti, e gli altri importanti servizi (formazione professionale e lavoro – centri per l’impiego) erogati dalle Province alle famiglie e alle imprese”, rincara il Presidente di UPI e prosegue evidenziando come le Province, per far fronte alla crisi economica e occupazionale abbiano fatto la propria parte “stanziando oltre € 14.000.000 di euro per aiuti alle imprese, e più di 2.700.000 euro di aiuti alle famiglie. Hanno contribuito a salvare 6500 posti di lavoro e ad assistere, con gli ammortizzatori sociali, oltre 29.000 lavoratori in crisi”. “La manovra – prosegue il Presidente – aggrava ulteriormente i vincoli del patto di stabilità, ponendo un forte limite agli investimenti delle Province virtuose, e dimentica che Province, Comuni e Regioni rappresentano il 70% degli investimenti pubblici del Paese. “Se si toglie alle Province la possibilità di fare investimenti in opere pubbliche – prosegue amareggiato Bernazzoli – si contribuisce a deprimere il sistema delle piccole e medie imprese di costruzioni che vive prevalentemente, data la crisi del mercato immobiliare, di piccole e medie opere pubbliche”. “Confidiamo – conclude il Presidente – che in sede di conversione in legge del decreto si ponga rimedio e si tenga presente che, senza gli enti locali il Paese non cammina”.

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Convegno Nazionale : Le Province e la sfida del federalismo: autonomia e responsabilità

L’avvio dell’iter parlamentare dei decreti legislativi attuativi del federalismo fiscale, ai sensi della legge delega n. 42/09, impone un momento di approfondimento e confronto sulla delicata fase attuale, nell’ottica della costruzione di un modello di fiscalità provinciale, in un assetto federalista, che rappresenterà un momento di profondo mutamento del sistema tributario provinciale e dell’interno sistema Paese, nonché un passo decisivo verso nuovi assetti interistituzionali in materia finanziaria.
E’ per questo motivo che l’UPI ha deciso di organizzare un Convegno Nazionale sul tema “Le Province e la sfida del federalismo: autonomia e responsabilità” che si svolgerà il prossimo 18 giugno a Treviso, presso la Sala Auditorium della Provincia (Via Cal di Breda 116).

Sarà l’occasione per approfondire gli aspetti di maggiore ed immediato impatto sulle politiche di programmazione delle Province nonché, attraverso l’apporto di rappresentanti del Governo e del Parlamento, poter acquisire un più ampio e completo panorama delle riforme in essere. Il Convegno sarà concluso dal Ministro per la Semplificazione on. Roberto Calderoli.

Anche in preparazione del convegno è convocata, sempre a Treviso, per il 17 giugno presso  Sala Consiglio Provincia – Via Cal di Breda 116, l’ Assemblea degli Assessori Provinciali al Bilancio e Dirigenti di Settore,
All’ordine del giorno, la discussione sullo stato della fiscalità locale, sull’impatto della manovra finanziaria sui bilanci delle Province, e sull’andamento dei lavori della Commissione tecnica per l’attuazione del federalismo fiscale.

In allegato, le informazioni organizzative, l’elenco degli alberghi convenzionati e una prima bozza del programma delle due giornate di lavoro

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