In allegato, il testo dell’Ordine del giorno approato all’unanimità dall’Ufficio di Presidenza Upi.
In allegato, il testo dell’Ordine del giorno approato all’unanimità dall’Ufficio di Presidenza Upi.
“Il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, mi ha assicurato che nella manovra finanziaria non ci saranno norme sull’abolizione delle Province”. Lo ha detto il Presidente dell’Upi, Giuseppe Castiglione, nel corso della Conferenza Stampa che si è tenuta oggi al termine dell’Ufficio di Presidenza dell’Upi, convocato per discutere dell’impatto della manovra finanziaria sui bilanci delle Province.
L’Ufficio di Presidenza ha approvato un ordine del giorno nel quale si sottolineano gli sforzi che le Province in questi anni hanno sostenuto nel contenimento della loro spese correnti e di investimento in un contesto di peggioramento complessivo dei conti pubblici del Paese. “Le Province italiane – si legge nel testo – sono consapevoli della grave congiuntura economica che l’Italia e l’Europa devono affrontare e sono pronte a dare il loro contributo allo sforzo che il Governo sta chiedendo per il risanamento delle finanze pubbliche e per il rilancio del Paese. In questa prospettiva, le Province condividono l’esigenza che tutto il sistema politico ed istituzionale contribuisca a questo sforzo, attraverso un serio processo di riordino e di semplificazione del sistema istituzionale che porti a sensibili riduzioni della spesa pubblica e che affronti anche, in modo adeguato, il tema dei costi della politica”. Nel documento si ricorda poi il contributo apportato dalle Province alla riduzione del deficit (dimezzamento del disavanzo nel 2009 da 1,1 a 0,6 miliardi di euro; riduzione complessiva della spesa del 3% sia nella parte corrente, sia in quella in conto capitale). “Ciò – si legge- in un momento in cui le entrate delle Province sono diminuite del 7% (- 9% addizionale energia elettrica; – 7% l’IPT % ; -7% RCAuto) ed in un contesto in cui il disavanzo dello Stato è invece passato da 41,8 a 73,6 miliardi di euro.
Rispetto al 2011, le norme vigenti contenute nella manovra triennale stabilita con la legge 133/08 richiedono già alle Province il notevole sforzo di miglioramento dei saldi finanziari di 1 miliardo di euro. A questa cifra, la manovra finanziaria che si sta prefigurando prevede un ulteriore appesantimento sulle Province per 300 milioni di euro nel 2011; di 500 milioni di euro per il 2012 e di 500 milioni di euro per il 2013.
Occorre sottolineare, – prosegue l’ordine del giorno – che la previsione di oltre 4 miliardi di euro di tagli ai trasferimenti dallo Stato alle Regioni avrà come ripercussione naturale la riduzione dei fondi oggi attribuiti ai Comuni e alle Province per i servizi che gli enti locali erogano ai cittadini e al territorio.
L’opera di risanamento delle finanze pubbliche, infatti, deve legarsi necessariamente ad un’azione mirata di rilancio degli investimenti per favorire la crescita del Paese. Se si considera che il 77% degli investimenti passa attraverso i bilanci degli enti locali diventa prioritario ridurre i vincoli del patto di stabilità sulle spese di investimento dei Comuni e delle Province.
La manovra che si configura è dunque pesante – dice il documento dell’Upi – e rischia di avere ripercussioni sui servizi ai cittadini e alle imprese, come i servizi scolastici, la viabilità e la sicurezza stradale, gli interventi per la difesa del suolo e contro il dissesto idrogeologico.
Le Province sono pronte a fare la loro parte di sacrificio attraverso un ulteriore contenimento delle spese correnti ed, in particolare, dei costi della politica e delle spese di personale, ma richiedono al Governo di allentare i vincoli del patto di stabilità sui pagamenti residui e sulle spese di investimento.
Per quanto riguarda l’abolizione delle Province l’Unione delle Province d’Italia ribadisce la sua assoluta contrarietà all’inserimento di queste disposizioni nel decreto legge recante la manovra finanziaria e sottolinea la loro incostituzionalità rispetto alle procedure di modifica delle circoscrizioni provinciali previste dall’articolo 133, comma 1, della Costituzione che recita “Il mutamento delle circoscrizioni provinciali e la istituzione di nuove Provincie nell’ambito d’una Regione sono stabiliti con leggi della Repubblica, su iniziative dei Comuni, sentita la stessa Regione.”
In allegato, il testo dell’ordine del giorno
Dichiarazione del Presidente della Provincia di Rieti, Fabio Melilli, Presidente del Consiglio Direttivo Upi.
“Durante i lavori della Presidenza dell’Unione delle Province italiane che si sono svolti a Roma questa mattina, il presidente del Consiglio Berlusconi, sentito telefonicamente dal presidente dell’Upi Castiglione, ci ha comunicato che nella Manovra Finanziaria non è prevista la soppressione delle piccole Province, mettendo così fine alla ridda di notizie e di smentite di queste ultime ore. Credo che rispetto tale decisione abbiano influito anche le perplessità di una norma che rischiava di essere incostituzionale: ricordo infatti che l’articolo 133 della Costituzione consente il mutamento delle circoscrizioni provinciali all’iniziativa dei Comuni. Resta tutto intero il tema della riforma e semplificazione del sistema pubblico del nostro Paese, tema non più rinviabile che spero possa vedere nei prossimi giorni protagonisti lo Stato e le Regioni che hanno il potere di legiferare in materia. La speranza delle Province rimane quella di arrivare a norme che eliminino radicalmente tutti gli enti non previsti dalla Costituzione che oggi esercitano funzioni amministrative a livello nazionale e regionale senza il controllo diretto da parte dei cittadini”.
Dichiarazione del Presidente della Provincia di Fermo, Fabrizio Cesetti
Come rimarcato da anni dal Presidente Cesetti e ribadito da ultimo nella serata di martedì 25, all’uscita delle prime indiscrezioni sulla Manovra Economica 2011-2012 varata dal Governo, nessuna soppressione delle Province può essere praticata. A tutti gli organi di stampa locali e nazionali, infatti, Cesetti ha sottolineato come sia la Costituzione a garantire questi Enti che – al pari dello Stato, delle Città metropolitane, delle Regioni e dei Comuni – costituiscono un’articolazione della Repubblica. Tanto è vero che l’art. 133 recita: “Il mutamento delle circoscrizioni provinciali e la istituzione di nuove Provincie nell’ambito d’una Regione sono stabiliti con leggi della Repubblica, su iniziativa dei Comuni, sentita la stessa Regione.” “Annunci di circostanza quelli diramati circa la soppressione delle Province – li ha definiti il Presidente – che ci fanno soltanto perdere tempo, a noi che abbiamo costruito in meno di un anno una Provincia già autonoma, operativa e capace di dare risposte concrete ai cittadini di questo territorio. E resto tranquillo di fronte alle uscite estemporanee di chi manifesta una scarsa conoscenza della Carta Costituzionale. Ribadisco: a Costituzione vigente nessuna Provincia può essere soppressa. Ci conforta la presenza di un garante come il Presidente della Repubblica, a cui non potrà mai sfuggire questo elemento fondamentale”. “Pur non avendo ancora avuto la possibilità di approfondire i provvedimenti contenuti nella Manovra perché non disponibili – ha concluso Cesetti – sono certo di una conclusione positiva della vicenda. A tal fine rendo noto che nel corso della riunione dell’Ufficio di Presidenza dell’UPI a Roma, alla quale ero presente, il Presidente Castiglione ha comunicato che il Presidente del Consiglio Berlusconi ed il Sottosegretario Letta lo hanno formalmente rassicurato che non vi è alcun provvedimento all’interno del Decreto Legge varato dal Governo riguardante l’ipotizzata abolizione delle piccole Province.
Nel prendere atto con soddisfazione di quanto comunicato dal Presidente dell’UPI Castiglione, auspico che chi di competenza voglia adottare provvedimenti per impedire che notizie tanto infondate ed improbabili, quanto devastanti, possano essere pubblicate sul sito del Ministero ed addirittura essere confermate da funzionari dello Stato che dovrebbero essere informati o altrimenti dovrebbero avere il buon senso di tacere. La Provincia di Fermo e i suoi cittadini meritano rispetto e con l’occasione ribadisco, altresì, la necessità che il Presidente del Consiglio, il Ministro dell’Economia, il Ministro degli Interni e l’intero Governo diano immediate disposizioni affinché siano completate tutte le procedure per la completa attivazione degli uffici periferici dello Stato nella Provincia di Fermo”.
Dichiarazione del Presidente dell’UPI Umbria, Marco Vinicio Guasticchi, Presidente della Provincia di Perugia
“A Province ed enti locali si chiedono risparmi molto consistenti: questa manovra economico-finanziaria rischia di trasformarsi nell’ennesima “mannaia” per gli investimenti e la gestione dei servizi pubblici, già bloccati dal Patto di stabilità. Ridurre la spesa ed eliminare gli sprechi evitando aumento di tasse e tariffe e’ giusto e sacrosanto, ma gli enti locali, province in testa, chiedono al Governo l’applicazione del federalismo fiscale perché è attraverso questo sistema, che introduce i costi standard e responsabilizza gli amministratori, che si potrà davvero operare in maniera decisa sulla riduzione costi della Pubblica Amministrazione”. E’ quanto ha dichiarato Marco Vinicio Guasticchi, Presidente dell’Upi (Unione province d’Italia), in riferimento all’imminente varo della manovra economica che “ancora una volta, attraverso tagli indiscriminati agli enti locali andrà a penalizzare direttamente i cittadini già colpiti dalla grave crisi economica internazionale”. Il Presidente dell’Upi dell’Umbria, inoltre, in riferimento alla rituale richiesta di cancellazione delle province dall’ordinamento costituzionale e alla precisa sollecitazione al governo avanzata dal presidente della Ferrari e Fondazione Italia Futura, Luca Cordero di Montezemolo (nel corso di un convegno sui distretti industriali e l’internazionalizzazione), di non poter più consentire l’esistenza delle stesse, lo ha invitato a Perugia per un confronto pubblico sull’argomento nel contesto delle riforme federaliste e la costituzione della cosiddetta Italia Mediana. “Vorrei illustrare al dottor Montezemolo, dati alla mano – ha aggiunto Guasticchi – il ruolo istituzionale che svolgono le province ed in particolare la gestione dei servizi pubblici che riguardano direttamente i cittadini”. “Non è piu’ tollerabile, tirare sempre in ballo le province, quando si parla di sprechi e contenimento dei costi, usando slogan generici privi di fondamento reale, suffragato da dati statistici e risultati conseguiti”.
Dichiarazione del Presidente della Provincia di Treviso, Leonardo Muraro, Presidente dell’Upi Veneto
“In merito alla linea del rigore adottata dal Governo, le Province, pur comprendendo il difficile momento di crisi economica e la necessità di razionalizzare la spesa pubblica, hanno voluto portare all’attenzione nazionale alcuni dati. Dimostrando che gli sprechi non vanno ricercati nelle Amministrazioni Provinciali – spiega Muraro – Non siamo noi a dircelo, ma la stessa Corte dei Conti, la quale afferma che, per il 2009, le Province hanno pienamente rispettato gli obiettivi imposti dal Patto di Stabilità. Addirittura, le Province sono riuscite a recuperare 275 milioni di euro in più rispetto a quelli previsti. Purtroppo, spiace dirlo, ma chi continua storicamente a sforare sono gli organi dello Stato, in particolare i Ministeri. Le Province hanno già contribuito in questi anni alla riduzione del deficit, dimezzando nel 2009 il proprio disavanzo da 1,1 a 0,6 miliardi di euro, con una riduzione complessiva della loro spesa del 3% (sia nella parte corrente, sia in quella in conto capitale). Noi abbiamo giocato una partita corretta, nonostante la crisi abbia messo a dura prova i nostri già risicati bilanci. Ricordiamo che ben prima delle Province, c’è un enorme elenco di improduttivi che contribuiscono ad aumentare il debito pubblico. Noi amministriamo scuole, strade, ci occupiamo di tutela del lavoro, dell’ambiente… Come Amministrazioni Provinciali, siamo allora disposte a fare la nostra parte, ben consce però che lo sforzo deve essere comune a tutti i livelli, altrimenti i nostri sacrifici sarebbero ancora una volta vani – chiude Muraro – Pensando alla mia Regione, il Veneto, direi che abbiamo sempre dato tanto senza ricevere nulla. Sono allora questi i territori che per primi, in questo momento di crisi, devono poter disporre di adeguate risorse per innescare una nuova stagione di sviluppo, che solo il Federalismo Fiscale ci potrà dare. Di questa ed altre tematiche parleremo nella riunione dell’UPI che si terrà a Treviso il 17 e 18 giugno alla presenza del Ministro Calderoli”.
Dichiarazione di Maurizio Zingoni, Consigliere Provinciale di Livorno e componente dell’Ufficio di Presidenza dell’Upi
“Chi nel Popolo delle Libertà continua a chiedere l’abolizione delle Province, non ricorda il programma con cui è stato eletto”. Lo dichiara il Consigliere Provinciale di Livorno PdL, Maurizio Zingoni, componente dell’Ufficio di Presidenza dell’Unione delle Province d’Italia.
“Che ci sia la necessità di una riduzione della spesa pubblica anche operando sugli assetti istituzionali del Paese è indubbio, ma tale razionalizzazione non può prescindere da una drastica riduzione della pletora di enti inutili non elettivi che rappresentano i veri costi della politica. Il Codice delle Autonomie sarà lo strumento per rendere più snello, meno costoso e più competitivo il nostro Paese”.
“Allo stato delle cose, con le sole notizie di stampa, ci è impossibile dare una valutazione seria e approfondita riguardo alla manovra finanziaria, né per la parte economica, né tantomeno per le presunte norme ordinamentali che dovrebbe contenere”.
Lo dichiara il Presidente dell’Upi, Giuseppe Castiglione aggiungendo che del tema “Ne discuteremo domani, in una riunione dell’Ufficio di Presidenza dell’Upi, e predisporremo un documento politico ufficiale con le valutazioni delle Province italiane”.
Al termine della riunione, il Presidente Castiglione e l’Ufficio di Presidenza Upi illustreranno la posizione delle Province in una Conferenza Stampa, che si terrà alle ore 13,00 presso la sede dell’Unione delle Province d’Italia, (Roma, Piazza Cardelli 4, 1° Piano).
“Siamo consapevoli, come ci ha detto oggi il Ministro Tremonti, che questa non è una manovra qualsiasi e siamo pronti a dare il nostro contributo. Chiediamo però che i tagli intervengano a ridurre davvero la spesa inutile”.
Lo ha detto il Vice Presidente Vicario dell’Upi, Dario Galli, Presidente della Provincia di Varese, intervenendo insieme all’Assessore al Bilancio della Provincia di Roma Antonio Rosati, all’incontro a Palazzo Chigi convocato dal Governo per illustrare la manovra finanziaria a Regioni, Province e Comuni.
“Nel 2009 – ha ricordato Galli – le Province hanno ridotto la propria spesa in conto capitale del 3%. Lo Stato la ha aumentata del 18%. Siamo pienamente d’accordo che questa manovra debba farsi sulla riduzione della spesa, e non sull’aumento delle tasse, ma chiediamo che si agisca introducendo criteri di premialità per gli enti virtuosi. Chiediamo poi al Governo più coraggio sul federalismo fiscale, perché è attraverso questo sistema, che introduce i costi standard e responsabilizza gli amministratori, che si potrà davvero operare in maniera decisa sulla riduzione degli sprechi della Pubblica Amministrazione”.
L’Assessore Rosati, Coordinatore Upi degli Assessori provinciali alla finanza, ha invece sottolineato la necessità di liberare risorse per gli investimenti: “Gli investimenti di Province e Comuni – ha ricordato Rosati – sono bloccati dal Patto di stabilità. Se non liberiamo risorse il Paese non può ripartire perché senza aumentare la ricchezza non usciremo dal tunnel. In questo senso gli investimenti pubblici e privati sono determinanti. Per questo abbiamo chiesto al Ministro di sbloccare almeno il 4% dei residui passivi e di cancellare la norma che costringe le amministrazioni a verificare la compatibilità dei pagamenti con gli stanziamenti di bilancio, che di fatto impedisce qualunque possibilità di avvio di opere pubbliche”.
Quanto alle dimensioni della manovra, il Ministro Tremonti non ha fornito dati relativi all’ammontare richiesto a Regioni, Province e Comuni. “Potremo dare un giudizio più chiaro sulla manovra solo dopo la riunione del Consiglio dei Ministri di oggi, quando avremo a disposizione gli elementi necessari”, ha concluso il Vice Presidente Galli.
“La crisi economica, che ha ridotto all’osso i bilanci delle Province, e i vincoli del Patto di stabilità, che impediscono di spendere anche le risorse disponibili, ci impongono di trovare soluzioni innovative per dare risposte alle nostre comunità e sostenere con gli investimenti locali la ripresa del Paese. La Banca Europea per gli investimenti è una istituzione, che offre agli Enti locali opportunità imperdibili, e che ci permette di reagire alla crisi senza dovere fare ricorso a quegli strumenti di finanza creativa, come i derivati, i cui effetti drammatici sono ormai chiari”. Lo ha detto il Presidente dell’Upi Giuseppe Castiglione, nel suo intervento ai lavori del convegno “Le Province italiane incontrano la BEI”, in programma a Roma, promosso da Spazio Europa Upi Tecla nell’ambito delle giornate Info Day per le Province.
“Come amministrazioni, abbiamo il dovere di trovare soluzioni e strategie che ci consentano di utilizzare risorse per programmare lo sviluppo. Le Province, che sono enti vocati agli investimenti hanno individuato nella Bei l’istituto finanziario che meglio li accompagna in questa loro vocazione, in quanto ne certifica la qualità progettuale e consente un risparmio finanziario. I finanziamenti vengono concessi sulla base di istruttorie puntuali solo a progetti di qualità. Non solo, la Bei ci consente di avere garanzie importanti dal punto di vista economico e finanziario, e di non incappare in strumenti finanziari rischiosi, o, peggio, i cui effetti sulle casse delle amministrazioni non sono noti, come abbiamo dovuto drammaticamente constatare con i derivati. Inoltre – ha detto Castiglione – la Bei finanzia programmi su settori che per le Province sono prioritarie: penso alle infrastrutture viarie e scolastiche, alle nuove fonti di energia, allo sviluppo sostenibile. Temi che sono ormai per le nostre amministrazioni il nodo centrale delle politiche di sviluppo territoriale. Ma è la stessa strategia Europea, Eu2020, che ci chiede di ripensare le nostre politiche per uscire dalla crisi attraverso investimenti in materia di Innovazione e Ricerca e dello Sviluppo Sostenibile ed Energia, e questo rilancia la sinergia con la BEI ponendo come obiettivo nel prossimo futuro la previsione di nuovi strumenti finanziari”. EU 2020, infatti, chiarisce che sarà operata una revisione degli attuali strumenti finanziari a favore dell’innovazione, della ricerca e dello sviluppo sostenibile a livello europeo, rivedendoli sulla base dei nuovi obiettivi 2020, sia nella loro percentuale di investimento che nelle priorità tematiche. “Per conseguire questi risultati, gli enti locali e regionali dell’UE si candidano ad essere coinvolti nella definizione e nell’attuazione della nuova strategia UE 2020, come pure nel monitoraggio del suo impatto e dei suoi risultati”.
“Il lavoro con la Bei – ha detto il Vicepresidente dell’Upi, Nicola Zingaretti Presidente della Provincia di Roma, ci consente di intervenire nella crisi diventando più competitivi. Non stiamo parlando di un punto marginale della vita di un ente locale, ma del cuore stesso della nostra azione come amministratori, che è quello di aiutare il paese ad uscire dalla crisi”.
La Conferenza Stato Città – Città – Autonomie locali, nel 29 aprile 2010 ha espresso parere favorevole ai sensi dell’articolo 151, comma 1, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n.267, sul differimento del termine per la deliberazione del bilancio di previsione per l’anno 2010 da parte degli Enti locali al 30 giugno 2010.
Pubblicate nella GU n.95 del 24 aprile 2010 (S.O.n.77) le linee guida per il questionario delle Province per il bilancio 2010.
Ecco il link alla delibera della Corte di Conti.
Nel liink, la circolare n. 15/2010 della Ragioneria Generale dello Stato in ordine al patto di stabilità interno per il 2010.
In allegato, il testo della lettera inviata al Presidente della Corte dei Conti, Prof. Tullio Lazzaro, e il documento tecnico con le osservazioni di Anci e Upi sulle Linee Guida per il bilancio preventivo 2010.
“E’ stato raggiunto un obiettivo importante: finalmente si è messa mano – ha dichiarato il Presidente dell’UPI Giuseppe Castiglione -, attraverso la soppressione delle Autorità d’Ambito Territoriale, ad un reale contenimento del numero dei soggetti che operano sul territorio, al di fuori dei livelli di governo costituzionalmente previsti, le cui funzioni, relative alla programmazione e regolazione in tema di acque e rifiuti, possono, tramite le leggi regionali, essere ricondotte in capo alle Province.
“Il provvedimento approvato oggi dal Senato in via definitiva, – ha aggiunto il Presidente UPI – chiarisce anche una serie di norme di carattere ordinamentale, già contenute nella legge finanziaria per il 2010, che determinano una progressiva semplificazione della pubblica amministrazione, anche attraverso la riduzione del numero dei consiglieri e degli assessori di comuni e province.
Ora ci auguriamo – ha proseguito Castiglione – che la sede propria nella quale coordinare le norme del decreto legge convertito con quelle di più ampio profilo ordinamentale, non potrà che essere il disegno di legge relativo alla Carta delle Autonomie Locali. Invitiamo pertanto il Parlamento ad accelerare la discussione su tale provvedimento, per razionalizzare il sistema degli enti locali”.
Rimangono infine aperte – ha concluso Giuseppe Castiglione – le questioni relative a sostanziali modifiche al patto di stabilità, finalizzate ad alleggerire la manovra finanziaria a carico del comparto e, allo stesso tempo, per permettere a comuni e province di intervenire finanziariamente a favore delle politiche di investimento e per il rilancio dell’economia dei territori”.
“Accogliamo con soddisfazione la notizia che sono stati avviati oggi i lavori della Commissione Bicamerale per il federalismo fiscale, un luogo di confronto e di dibattito che sarà certamente decisivo nel percorso che segnerà il passaggio all’assetto federale dello Stato”.
Lo dichiara il Presidente dell’Upi, Giuseppe Castiglione, Presidente della Provincia di Catania, che rivolge ai parlamentari e al Presidente della Commissione, Enrico La Loggia, gli auguri di buon lavoro a nome delle Province. “Siamo certi – prosegue Castiglione – che la Commissione potrà diventare la sede di un proficuo confronto tra il Parlamento e le Istituzioni locali, durante tutto l’iter di dibattito e approvazione dei decreti legislativi attuativi della legge sul federalismo fiscale.
Le Province sono pronte a dare il proprio contributo costruttivo a che si possa, ognuno per il proprio ruolo, ridisegnare il Paese per semplificare il sistema tributario e ridurre la pressione fiscale, responsabilizzando allo stesso tempo gli amministratori locali e permettendo a Province e Comuni di programmare lo sviluppo dei propri territori con risorse e funzioni certe. Aspettiamo di essere convocati quanto prima, sul primo dei decreti legislativi attuativi, all’attenzione della Commissione, sul federalismo demaniale”.