In allegato, la comunicazione dell’Ufficio Federalismo Fiscale sugli aumenti tariffari dell’IPT – Art. 1, co. 169 legge finanziaria 2007.
In allegato, la comunicazione dell’Ufficio Federalismo Fiscale sugli aumenti tariffari dell’IPT – Art. 1, co. 169 legge finanziaria 2007.
In allegato il verbale della riunione del 27 giugno 2007
Il Consiglio dei Ministri del 28 giugno 2007 ha approvato in prima lettura lo Schema di disegno di legge per l’attuazione dell’art. 119 della Costituzione sul federalismo fiscale.
Il provvedimento sarà sottoposto ora al parere della Conferenza unificata prima di essere approvato definitivamente dal Governo per l’avvio dell’iter parlamentare.
Cfr. la dichiarazione dei Presidenti ANCI ed UPI.
In allegato, il verbale dei lavori della riunione del Tavolo tecnico sulla fiscalità locale, che si è tenuta il 7 giugno 2007.
In allegato, l’elenco dei componenti del tavolo tecnico della fiscalità locale.
In allegato, l’odg approvato dal Consiglio direttivo dell’Upi sulla manovra finanziaria 2007.
Ufficio di presidenza
Roma, 5 luglio 2006
L’Ufficio di presidenza dell’Unione delle Province d’Italia, riunitosi in data odierna,
– esaminato in prima lettura il Decreto legge 4 luglio 2006, n. 223;
– visto il forte impatto della manovra aggiuntiva su materie di competenza degli enti locali;
– viste le modifiche in corso d’anno delle norme della legge finanziaria per il 2006 che incidono in senso peggiorativo su Comuni e Province, quando vi è invece la necessità di eliminare le disposizioni lesive della loro autonomia organizzativa che non incidono sui saldi finanziari;
– vista l’assenza di una preventiva consultazione tra il Governo e gli enti locali.
Tutto ciò premesso, l’Ufficio di presidenza dell’Unione delle Province d’Italia
1. esprime la sua contrarietà sul metodo adottato dal Governo per l’emanazione del Decreto legge relativamente alle disposizioni che riguardano i Comuni e le Province;
2. richiede la convocazione urgente della Conferenza unificata per il necessario confronto sulle materie che riguardano le autonomie locali.
In allegato, l’Ordine del Giorno e gli emendamenti alla finanziaria approvati dall’Ufficio di Presidenza dell’Upi.
I comuni e le Province ritengono il disegno di legge finanziaria per il 2007, per la parte che riguarda le loro competenze, inadeguato e insostenibile.
In particolare, va sottolineato come anche questo anno le disposizioni che determinano il contributo delle amministrazioni locali al raggiungimento degli obiettivi generali di finanza pubblica siano state assunte unilateralmente dal Governo.
A ciò si aggiunga che sono stati consolidati e posti a carico delle istituzioni locali gli effetti finanziari della manovra economica per l’anno 2007 contenuti nella finanziaria dello scorso anno. Già infatti la manovra finanziaria 2006 conteneva disposizioni per cui ad oggi, circa il 40% dei Comuni rischiano di non rispettare almeno uno dei quattro obiettivi imposti dal patto di stabilità interno, di cui il 26% per le spese sul personale.
Ciò si concretizza in un ulteriore aggravio a carico dei bilanci di Comuni e Province che determina un obiettivo finale pari 2,872 miliardi per i comuni ed a 670 milioni di euro per le province.
Oltre ad una valutazione negativa relativa all’entità della manovra per Comuni e Province, va sottolineato come il metodo di calcolo del miglioramento del deficit indicato nel disegno di legge, rischia di creare, soprattutto per i Comuni, forti sperequazioni fra gli enti locali con picchi difficilmente sostenibili dalle amministrazioni.
Peraltro, anche il decreto legge contenente “disposizioni urgenti in materia tributaria e finanziaria”, contiene norme che rischiano di aumentare la pressione fiscale sugli immobili (ICI) attraverso operazioni centrali di revisione dei classamenti catastali e contestuale detrazione dei trasferimenti erariali a favore dei Comuni per l’importo derivante dal maggior gettito;
Nella sostanza l’impostazione di questa legge finanziaria, cumulandosi agli effetti negativi delle leggi finanziarie da un decennio a questa parte, provocherà un sostanziale ridimensionamento dei servizi alla cittadinanza (assistenza sociale, trasporti, strade, scuole, ecc.) e non risolve le emergenze delle città (smog, casa, etc.).
In particolare, la norma di contenimento del debito produrrà una drastica riduzione degli investimenti con gravi conseguenze sullo sviluppo locale, sull’assetto del territorio e sulla crescita complessiva del paese.
Vanno sottolineate inoltre le perplessità sulle norme di revisione del testo unico degli enti locali: i temi trattati e la complessità delle regole richiedono un serio ed approfondito esame e chiedono di stralciare queste norme dalla legge finanziaria per inserire la trattazione di questi argomenti all’interno della nuova “Carta delle autonomie locali”. In particolare le nuove norme sullo status degli amministratori rischiano di essere limitative per i diritti di partecipazione democratica degli assessori alla vita e all’azione amministrativa dei Comuni e delle Province in cui operano quotidianamente per il bene della comunità. Si fa riferimento in particolare alle disposizioni che eliminano il diritto all’aspettativa non retribuita per tutti quegli amministratori locali che non siano Sindaci, Presidenti di Provincia, Presidenti di Consiglio comunale e Presidenti di Consiglio provinciale, ed alla riduzione dei consiglieri e degli amministratori. Per quel che riguarda invece le Unioni di Comuni deve essere salvaguardata, per tutti i Comuni, l’autonomia e la volontarietà nella scelta della forma di gestione associata della quale far parte. Forte preoccupazione desta inoltre la previsione che cancella la possibilità statutaria di prevedere un organo esecutivo. Tale organo ha infatti importanti funzioni di legittimazione dell’Unione e della sua attività, di coesione, di equilibrio e di consolidamento dell’appartenenza dei comuni al percorso associativo, rafforza il perseguimento delle politiche unitarie di settore.
Destano preoccupazione le norme relative alla riorganizzazione degli uffici periferici dello Stato nonché alla rideterminazione territoriale delle Province per cui si chiede un ulteriore approfondimento e concertazione.
Preoccupano infine le disposizioni riguardanti il personale che solo per i Piccoli Comuni ed Unioni continuano ad essere fortemente limitative.
Il Consiglio Nazionale dell’ANCI ed il Consiglio Direttivo dell’UPI
Ritengono urgente un nuovo confronto con il Governo e con il Parlamento affinché sia rivista la quantificazione degli oneri della manovra posta a carico delle amministrazioni locali e sia rimodulata la distribuzione del contenimento della spesa fra i vari comparti soggetti al patto di stabilità.
Chiedono che il Governo prenda in esame positivamente le proposte che le Associazioni rappresentative delle autonomie locali hanno presentato, con particolare riferimento alla metodologia di ripartizione interna degli oneri all’interno dei singoli comparti, al tema delle entrate in modo specifico per quel che riguarda compartecipazione e catasto
Ritengono dannoso l’inserimento di un tetto all’indebitamento per le conseguenze negative che esso produrrà sugli investimenti pubblici locali.
Sollecitano lo stralcio delle norme relative alla revisione del testo unico.
Auspicano che il Parlamento sappia raccogliere le esigenze e le sollecitazioni che provengono dal territorio ed invita, in tal senso, le Associazioni regionali ad avviare un confronto con i Parlamentari eletti all’interno delle singole Regioni, nonché ad attivare un tavolo per l’armonizzazione della manovra su base regionale; chiedono inoltre di trasmettere ai Comuni ed alle province questo o.d.g. invitando le assemblee elettive a pronunciarsi.
Da subito dichiarano lo stato di mobilitazione, mantenendo aperta la presente convocazione e si dichiarano pronti a convocare tutti gli amministratori locali in assemblea pubblica a Roma con gonfaloni e fasce, qualora le proposte di modifica presentante non siano accolte ed il confronto con il Governo ed il Parlamento non consenta di integrare sensibilmente il disegno di legge.
Roma, 5 ottobre 2006
In allegato il programma del Convegno
Sono state pubblicate sul sito della Ragioneria generale dello Stato le circolari sulle disposizioni della legge finanziaria per il 2006 relative al “patto di stabilità interno” e alle “spese per il personale”.
In allegato il testo delle circolari.
Circolare n. 8 del 17/02/2006
Circolare concernente il “patto di stabilità interno” per gli anni 2006-2008 per le Province, i Comuni e le Comunità montane. Art. 1, commi da 138 a 150, della legge finanziaria 23 dicembre 2005, n. 266.
Circolare n. 9 del 17/02/2006
Disposizioni in materia di spese per il personale per le Amministrazioni Regionali, gli Enti Locali e gli Enti del Servizio Sanitario Nazionale. Art.1, commi da 198 a 206, della legge 23 dicembre 2005, n.266 (legge finanziaria 2006).
In allegato, l’ordine del giorno sul maxiemendamento alla finanziaria approvato all’unanimità dall’Ufficio di Presidenza dell’Upi.