Categoria: Bilanci e Finanza

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Relazione Corte Conti, UPI “Confermato il ruolo primario delle Province negli investimenti”

Il ruolo delle Province continua a consolidarsi e assume sempre più centralità nello sviluppo dei territori, con un costante trend in crescita della spesa in conto capitale che raggiunge 1,5 mld: un incremento percentuale del 21,2% dal 2021 al 2022.

È il quadro che emerge dalla Relazione sulla gestione finanziaria degli enti locali rilasciata oggi dalla Corte dei Conti, nella quale, accanto all’espansione delle spese di investimento, si evidenzia, per le Province, l’aumento dei pagamenti alle imprese, in crescita del 28%.

Nel dettaglio, la relazione distingue la spesa in conto capitale per missioni, evidenziando come il 97,5% delle risorse sia stata dedicata agli investimenti nel settore della viabilità, dell’edilizia scolastica e dell’ambiente, funzioni chiave delle Province.

Quanto invece alle entrate correnti da trasferimenti e alla correlata spesa corrente, occorre precisare che gli incrementi rilevati sono sostanzialmente determinati dal diverso metodo di contabilizzazione delle entrate e delle spese previsto a decorrere dal 2022.

L’aumento di queste voci dal 2021 al 2022, pari a circa 1 miliardo, purtroppo non corrisponde ad aumentate risorse a disposizione per le funzioni fondamentali,  ma al concorso alla finanza pubblica delle Province, e quindi risorse trasferite al bilancio dello Stato.

La relazione conferma invece il costante calo delle entrate proprie, quelle derivanti da IPT e RCauto, praticamente il 90% delle entrate correnti proprie delle Province e su cui si fonda l’autonomia tributaria del comparto: nel 2022 l’RCauto registra infatti una diminuzione pari al 4,6%, mentre l’IPT fa segnare una tendenza negativa ancora peggiore pari al 10,7%. In totale, in valori assoluti, si tratta di 248 mln di euro in meno.

 

Relazione Corte Conti, UPI “Confermato il ruolo primario delle Province negli investimenti”

Il ruolo delle Province continua a consolidarsi e assume sempre più centralità nello sviluppo dei territori, con un costante trend in crescita della spesa in conto capitale che raggiunge 1,5 mld: un incremento percentuale del 21,2% dal 2021 al 2022.

È il quadro che emerge dalla Relazione sulla gestione finanziaria degli enti locali rilasciata oggi dalla Corte dei Conti, nella quale, accanto all’espansione delle spese di investimento, si evidenzia, per le Province, l’aumento dei pagamenti alle imprese, in crescita del 28%.

Nel dettaglio, la relazione distingue la spesa in conto capitale per missioni, evidenziando come il 97,5% delle risorse sia stata dedicata agli investimenti nel settore della viabilità, dell’edilizia scolastica e dell’ambiente, funzioni chiave delle Province.

Quanto invece alle entrate correnti da trasferimenti e alla correlata spesa corrente, occorre precisare che gli incrementi rilevati sono sostanzialmente determinati dal diverso metodo di contabilizzazione delle entrate e delle spese previsto a decorrere dal 2022.

L’aumento di queste voci dal 2021 al 2022, pari a circa 1 miliardo, purtroppo non corrisponde ad aumentate risorse a disposizione per le funzioni fondamentali,  ma al concorso alla finanza pubblica delle Province, e quindi risorse trasferite al bilancio dello Stato.

La relazione conferma invece il costante calo delle entrate proprie, quelle derivanti da IPT e RCauto, praticamente il 90% delle entrate correnti proprie delle Province e su cui si fonda l’autonomia tributaria del comparto: nel 2022 l’RCauto registra infatti una diminuzione pari al 4,6%, mentre l’IPT fa segnare una tendenza negativa ancora peggiore pari al 10,7%. In totale, in valori assoluti, si tratta di 248 mln di euro in meno.

 

Consiglio Provinciale Treviso: allarme sui tagli al bilancio

Si è svolto nella sede della Provincia di Treviso, il Consiglio Provinciale: tra i punti principali all’ordine del giorno, le criticità sul bilancio dell’Ente provocate dai tagli imposti dalla nuova Legge di Bilancio 2024, l’approvazione della variazione al bilancio di previsione 2024-2024 per rispondere agli effetti dei tagli, l’alienazione delle quote associative in Acantho SpA, in attuazione alla delibera di dicembre che le prevedeva, la rendicontazione dei lavori di somma urgenza effettuati su diversi tratti della rete viaria provinciale in seguito all’ondata di maltempo di maggio e giugno, la nomina del nuovo Collegio dei Revisori dei Conti della Provincia e, infine, l’approvazione della convenzione per l’utilizzo in forma associata del servizio di Segreteria con i Comuni di Feltre e Farra di Soligo, visto il termine di servizio per pensionamento del Segretario Generale della Provincia Ivano Cescon nel mese di giugno.

Al centro della discussione, l’effetto dei pesanti tagli, da oltre 100 milioni di euro, fissati dalla Legge di Bilancio 2024 sui bilanci già in difficoltà degli Enti locali, Province e Comuni di tutta Italia: un dato che, per la Provincia di Treviso, si traduce in 1.449.668 euro di risorse in meno per l’anno in corso e altrettanti 1.431.223 euro in meno per le progettualità 2025. Per sopperire a questo contraccolpo, la Provincia ha previsto la copertura dei tagli per il prossimo biennio con una parte dell’avanzo libero di amministrazione, manovra approvata dal Consiglio con 11 voti favorevoli e 3 astenuti.

Per quanto riguarda l’alienazione delle quote Acantho SpA, anche in questo caso la proposta è stata approvata con 11 voti favorevoli e 3 astenuti: il recupero del valore delle quote permetterebbe alla Provincia di acquisire circa 3.356.000 euro, risorse utili a fronteggiare gli effetti dei tagli della Legge di Bilancio 2021 e 2024 e a sostegno degli interventi di edilizia scolastica superiore, come l’opera di riqualificazione del Liceo Artistico di Treviso.

Approvati all’unanimità (con 14 voti favorevoli) i numerosi lavori di somma urgenza svolti per ripristinare la sicurezza nelle strade provinciali colpite dai violenti nubifragi di maggio e giugno, tra cui quelli al km 7+350 della SP 53 “Magnadola” nel Comune di Cessalto, quelli nel tratto dal km 47+820 al km 48+430 della SP 248 “Schiavonesca Marosticana” nei Comuni di Fonte e Asolo, le opere di sistemazione lungo la S.P. 422 e la S.P. 151 nel Comune di Fregona a seguito degli smottamenti provocati dalle piogge: quattro cantieri avviati in tempi rapidi per ripulire il manto stradale, verificandone la staticità, e consentire il transito in sicurezza dei guidatori, dal valore complessivo di circa 300.000 euro.

Infine, il Consiglio ha votato il rinnovo del Collegio dei Revisori dei Conti della Provincia (con 11 voti favorevoli e 3 astenuti), secondo le procedure di legge previste, nominando il dott. Enrico Guzzoni come nuovo Presidente del Collegio, affiancato dal dott. Filippo Albiero e dalla dott.ssa Laura Filippin. Il nuovo Collegio prenderà servizio dal 1 settembre. Con l’occasione, il presidente della Provincia di Treviso, Stefano Marcon, ha ringraziato per la proficua collaborazione e la professionalità il dott. Achille Callegaro, attuale Presidente del Collegio Revisori, per il quale è stato prorogato l’incarico fino al prossimo insediamento.

Approvata, sempre con 11 voti a favore e 3 astenuti, la convenzione per i servizi di Segreteria tra i Comuni di Feltre, Farra di Soligo e la Provincia di Treviso: dal prossimo settembre, infatti, sarà la dott.ssa Manuela Bassani a ricoprire il ruolo di Segretario Generale dell’Ente, prendendo il posto del dott. Ivano Cescon, ora in pensione.

Il 2024 per gli Enti locali è l’anno dei tagli a causa della spending review prevista dalla Legge di Bilancio 2024 e dalle rimanenze, per quest’anno, degli effetti della Legge di Bilancio 2021: oltre agli incrementi dei costi energetici e dei materiali, che abbiamo dovuto affrontare a nostro carico per impedire il blocco di cantieri PNRR, Province e Comuni si vedono tagliati altri milioni di euro in un momento particolarmente delicato – sottolinea Stefano Marcon, presidente della Provincia di Treviso – Grazie a una previsione strategica e all’oculato utilizzo delle risorse, la Provincia di Treviso riuscirà a coprire il milione e mezzo in meno di quest’anno e del prossimo anno con l’avanzo libero di amministrazione, ma si tratta di una manovra di emergenza, perché quei soldi avremmo potuto impiegarli per eventuali spese di manutenzione di scuole e strade. Ribadisco, come ho già fatto in veste di Presidente UPI Veneto in una nota della scorsa settimana, urge più che mai una riforma delle Province, che dia agli Enti risorse adeguate a garantire l’efficienza dei servizi ai cittadini in un’ottica di intermediazione con i Comuni e di coordinamento nell’area vasta”.

Oltre a questo, si aggiunge l’assurdo tema del prelievo forzoso – ricorda Marcon – si tratta di contributi che le Province devono allo Stato come concorso alla finanza pubblica, stabiliti dalla legge di bilancio 2015, che non tengono assolutamente conto dell’evoluzione dello scenario degli ultimi dieci anni, in cui abbiamo attraversato pandemia, crisi del mercato dell’auto e ridotte entrate da IPT e RCAuto. Quest’anno le Province italiane dovranno versare 936.221.702, di cui 123 milioni per le Province del Veneto e la Città Metropolitana di Venezia, e per la Provincia di Treviso 25.976.100 Euro derivanti dalla Legge Delrio. Basterebbe cancellare questo passaggio normativo per ridare un’importante boccata d’ossigeno ai nostri Enti”.

Consiglio Provinciale Treviso: allarme sui tagli al bilancio

Si è svolto nella sede della Provincia di Treviso, il Consiglio Provinciale: tra i punti principali all’ordine del giorno, le criticità sul bilancio dell’Ente provocate dai tagli imposti dalla nuova Legge di Bilancio 2024, l’approvazione della variazione al bilancio di previsione 2024-2024 per rispondere agli effetti dei tagli, l’alienazione delle quote associative in Acantho SpA, in attuazione alla delibera di dicembre che le prevedeva, la rendicontazione dei lavori di somma urgenza effettuati su diversi tratti della rete viaria provinciale in seguito all’ondata di maltempo di maggio e giugno, la nomina del nuovo Collegio dei Revisori dei Conti della Provincia e, infine, l’approvazione della convenzione per l’utilizzo in forma associata del servizio di Segreteria con i Comuni di Feltre e Farra di Soligo, visto il termine di servizio per pensionamento del Segretario Generale della Provincia Ivano Cescon nel mese di giugno.

Al centro della discussione, l’effetto dei pesanti tagli, da oltre 100 milioni di euro, fissati dalla Legge di Bilancio 2024 sui bilanci già in difficoltà degli Enti locali, Province e Comuni di tutta Italia: un dato che, per la Provincia di Treviso, si traduce in 1.449.668 euro di risorse in meno per l’anno in corso e altrettanti 1.431.223 euro in meno per le progettualità 2025. Per sopperire a questo contraccolpo, la Provincia ha previsto la copertura dei tagli per il prossimo biennio con una parte dell’avanzo libero di amministrazione, manovra approvata dal Consiglio con 11 voti favorevoli e 3 astenuti.

Per quanto riguarda l’alienazione delle quote Acantho SpA, anche in questo caso la proposta è stata approvata con 11 voti favorevoli e 3 astenuti: il recupero del valore delle quote permetterebbe alla Provincia di acquisire circa 3.356.000 euro, risorse utili a fronteggiare gli effetti dei tagli della Legge di Bilancio 2021 e 2024 e a sostegno degli interventi di edilizia scolastica superiore, come l’opera di riqualificazione del Liceo Artistico di Treviso.

Approvati all’unanimità (con 14 voti favorevoli) i numerosi lavori di somma urgenza svolti per ripristinare la sicurezza nelle strade provinciali colpite dai violenti nubifragi di maggio e giugno, tra cui quelli al km 7+350 della SP 53 “Magnadola” nel Comune di Cessalto, quelli nel tratto dal km 47+820 al km 48+430 della SP 248 “Schiavonesca Marosticana” nei Comuni di Fonte e Asolo, le opere di sistemazione lungo la S.P. 422 e la S.P. 151 nel Comune di Fregona a seguito degli smottamenti provocati dalle piogge: quattro cantieri avviati in tempi rapidi per ripulire il manto stradale, verificandone la staticità, e consentire il transito in sicurezza dei guidatori, dal valore complessivo di circa 300.000 euro.

Infine, il Consiglio ha votato il rinnovo del Collegio dei Revisori dei Conti della Provincia (con 11 voti favorevoli e 3 astenuti), secondo le procedure di legge previste, nominando il dott. Enrico Guzzoni come nuovo Presidente del Collegio, affiancato dal dott. Filippo Albiero e dalla dott.ssa Laura Filippin. Il nuovo Collegio prenderà servizio dal 1 settembre. Con l’occasione, il presidente della Provincia di Treviso, Stefano Marcon, ha ringraziato per la proficua collaborazione e la professionalità il dott. Achille Callegaro, attuale Presidente del Collegio Revisori, per il quale è stato prorogato l’incarico fino al prossimo insediamento.

Approvata, sempre con 11 voti a favore e 3 astenuti, la convenzione per i servizi di Segreteria tra i Comuni di Feltre, Farra di Soligo e la Provincia di Treviso: dal prossimo settembre, infatti, sarà la dott.ssa Manuela Bassani a ricoprire il ruolo di Segretario Generale dell’Ente, prendendo il posto del dott. Ivano Cescon, ora in pensione.

Il 2024 per gli Enti locali è l’anno dei tagli a causa della spending review prevista dalla Legge di Bilancio 2024 e dalle rimanenze, per quest’anno, degli effetti della Legge di Bilancio 2021: oltre agli incrementi dei costi energetici e dei materiali, che abbiamo dovuto affrontare a nostro carico per impedire il blocco di cantieri PNRR, Province e Comuni si vedono tagliati altri milioni di euro in un momento particolarmente delicato – sottolinea Stefano Marcon, presidente della Provincia di Treviso – Grazie a una previsione strategica e all’oculato utilizzo delle risorse, la Provincia di Treviso riuscirà a coprire il milione e mezzo in meno di quest’anno e del prossimo anno con l’avanzo libero di amministrazione, ma si tratta di una manovra di emergenza, perché quei soldi avremmo potuto impiegarli per eventuali spese di manutenzione di scuole e strade. Ribadisco, come ho già fatto in veste di Presidente UPI Veneto in una nota della scorsa settimana, urge più che mai una riforma delle Province, che dia agli Enti risorse adeguate a garantire l’efficienza dei servizi ai cittadini in un’ottica di intermediazione con i Comuni e di coordinamento nell’area vasta”.

Oltre a questo, si aggiunge l’assurdo tema del prelievo forzoso – ricorda Marcon – si tratta di contributi che le Province devono allo Stato come concorso alla finanza pubblica, stabiliti dalla legge di bilancio 2015, che non tengono assolutamente conto dell’evoluzione dello scenario degli ultimi dieci anni, in cui abbiamo attraversato pandemia, crisi del mercato dell’auto e ridotte entrate da IPT e RCAuto. Quest’anno le Province italiane dovranno versare 936.221.702, di cui 123 milioni per le Province del Veneto e la Città Metropolitana di Venezia, e per la Provincia di Treviso 25.976.100 Euro derivanti dalla Legge Delrio. Basterebbe cancellare questo passaggio normativo per ridare un’importante boccata d’ossigeno ai nostri Enti”.

UPI Veneto, Marcon: “Tagliati oltre 8 milioni alle Province dalla Legge di Bilancio, una mazzata”

Si è svolto il Consiglio Direttivo dell’Unione Province del Veneto al Sant’Artemio, sede della Provincia di Treviso: al centro della discussione, i pesanti tagli confermati dalla Legge di Bilancio 2024 che graveranno sulle Province venete per ben 8.340.354 solo quest’anno. Sommati ai tagli fissati per i prossimi anni, fino al 2028, le risorse in meno ammontano complessivamente a 29.670.956 euro. Una manovra che graverà ancor di più sui bilanci già precari degli Enti locali, affaticati dalle spese sostenute per coprire gli incrementi dei costi dei materiali nei cantieri avviati con il PNRR, dai costi energetici e dalle fluttuazioni del mercato dell’auto, dal momento che i soli tributi IPT e RCAuto costituiscono per le Province oltre la metà delle entrate e negli ultimi anni hanno registrato una riduzione di 47.515.492 euro in Veneto.

Già da tempo le Province, insieme ai Comuni, avevano espresso forte preoccupazione per i tagli imposti dalla nuova Legge di Bilancio – sottolinea Stefano Marcon, presidente UPI Veneto – speravamo che la manovra prevedesse la cancellazione della spending review come avvenuto nel 2023, ma purtroppo così non è stato. Per il 2024 e il 2025 peseranno nelle casse delle Province venete 8 milioni di taglio, risultato della Legge di Bilancio 2024 e delle rimanenze della Legge di Bilancio 2021. Seguiranno ulteriori tagli fino al 2028, parzialmente compensati dal 2026 con rimborsi per spese COVID sostenute durante la pandemia, ma comunque 29 milioni in meno a disposizione renderanno ancor più difficile per gli Enti garantire servizi efficienti e adeguati per la manutenzione di scuole, strade e tutela ambientale. Facendo riferimento al solo 2024, i tagli sono così ripartiti: 402.212 in meno per la Provincia di Belluno, 1.361.624 euro per la Provincia di Padova, 443.688 in meno per la Provincia di Rovigo, 1.449.668 per la Provincia di Treviso, 1.704.653 per la Provincia di Verona, 1.384.625 per la Provincia di Vicenza e 1.593.885 per la Città Metropolitana di Venezia”.

Una mazzata per le Province – commenta Marcon – che potrebbe essere compensata solo dalla realizzazione della riforma che attendiamo da tempo. I tempi sono maturi e riprendere la discussione sul Testo unico sottoposto all’esame della Commissione Affari Costituzionali in Senato, che raccoglie le proposte di legge avanzate congiuntamente dai gruppi parlamentari di minoranza e di maggioranza, permetterebbe di ridare nuove risorse alle Province e superare così uno scenario incerto e difficile per i territori, a discapito dei cittadini. Quest’anno ricorrono i 10 anni dalla legge 56/2014 e l’Assemblea Nazionale delle Province Italiane in autunno potrebbe ridare nuova speranza ai nostri Enti”.

UPI Veneto, Marcon: “Tagliati oltre 8 milioni alle Province dalla Legge di Bilancio, una mazzata”

Si è svolto il Consiglio Direttivo dell’Unione Province del Veneto al Sant’Artemio, sede della Provincia di Treviso: al centro della discussione, i pesanti tagli confermati dalla Legge di Bilancio 2024 che graveranno sulle Province venete per ben 8.340.354 solo quest’anno. Sommati ai tagli fissati per i prossimi anni, fino al 2028, le risorse in meno ammontano complessivamente a 29.670.956 euro. Una manovra che graverà ancor di più sui bilanci già precari degli Enti locali, affaticati dalle spese sostenute per coprire gli incrementi dei costi dei materiali nei cantieri avviati con il PNRR, dai costi energetici e dalle fluttuazioni del mercato dell’auto, dal momento che i soli tributi IPT e RCAuto costituiscono per le Province oltre la metà delle entrate e negli ultimi anni hanno registrato una riduzione di 47.515.492 euro in Veneto.

Già da tempo le Province, insieme ai Comuni, avevano espresso forte preoccupazione per i tagli imposti dalla nuova Legge di Bilancio – sottolinea Stefano Marcon, presidente UPI Veneto – speravamo che la manovra prevedesse la cancellazione della spending review come avvenuto nel 2023, ma purtroppo così non è stato. Per il 2024 e il 2025 peseranno nelle casse delle Province venete 8 milioni di taglio, risultato della Legge di Bilancio 2024 e delle rimanenze della Legge di Bilancio 2021. Seguiranno ulteriori tagli fino al 2028, parzialmente compensati dal 2026 con rimborsi per spese COVID sostenute durante la pandemia, ma comunque 29 milioni in meno a disposizione renderanno ancor più difficile per gli Enti garantire servizi efficienti e adeguati per la manutenzione di scuole, strade e tutela ambientale. Facendo riferimento al solo 2024, i tagli sono così ripartiti: 402.212 in meno per la Provincia di Belluno, 1.361.624 euro per la Provincia di Padova, 443.688 in meno per la Provincia di Rovigo, 1.449.668 per la Provincia di Treviso, 1.704.653 per la Provincia di Verona, 1.384.625 per la Provincia di Vicenza e 1.593.885 per la Città Metropolitana di Venezia”.

Una mazzata per le Province – commenta Marcon – che potrebbe essere compensata solo dalla realizzazione della riforma che attendiamo da tempo. I tempi sono maturi e riprendere la discussione sul Testo unico sottoposto all’esame della Commissione Affari Costituzionali in Senato, che raccoglie le proposte di legge avanzate congiuntamente dai gruppi parlamentari di minoranza e di maggioranza, permetterebbe di ridare nuove risorse alle Province e superare così uno scenario incerto e difficile per i territori, a discapito dei cittadini. Quest’anno ricorrono i 10 anni dalla legge 56/2014 e l’Assemblea Nazionale delle Province Italiane in autunno potrebbe ridare nuova speranza ai nostri Enti”.

La Provincia di Terni approva il rendiconto 2023: crescono le risorse disponibili

Il Consiglio provinciale ha approvato oggi pomeriggio con 6 voti favorevoli e 2 contrari il rendiconto di bilancio 2023. La manovra registra un avanzo disponibile per oltre 5 milioni e 300mila euro, superiore a quello del rendiconto precedente che era stato di circa 2 milioni e 800mila euro. Sul rendiconto, fra le altre cose virtuose, influisce la positiva chiusura delle partite di riconciliazione debiti-crediti che la Provincia ha da tempo avviato con numerosi altri enti, fra cui, in particolare, la Regione la cui intesa è stata raggiunta recentemente.

“E’ un risultato molto importante, frutto della grande attenzione ai conti che questa amministrazione si è posta come priorità fin dall’inizio del mandato”, ha dichiarato la Presidente Laura Pernazza. “Avevamo preso in carico gestioni passate – ha aggiunto – che per una serie di ragioni anche contingenti avevano fatto registrare situazioni complicate. Oggi abbiamo un ente con i conti in ordine e che, anche grazie al miglioramento continuo delle gestioni, ha maggiori possibilità rispetto al passato. In questo quadro – ha poi fatto notare la Presidente – la riconciliazione debiti-crediti, ormai in via di conclusione, soprattutto con la Regione, è una delle azioni più importanti per assicurare all’ente ulteriori risorse.

Questa condotta virtuosa e attenta – ha osservato ancora la Presidente – ci ha permesso anche di fare nuove assunzioni per potenziare la macchina amministrativa, pagare tempestivamente i fornitori, i cui tempi sono al di sotto dei 30 giorni, fare una revisione delle spese di contenzioso e legali che, grazie alla creazione di un’avvocatura interna ci permette di risparmiare notevoli risorse, e operare un generale miglioramento delle performance e delle capacità di spesa. Ringrazio gli uffici preposti – ha concluso la Pernazza – che hanno svolto nel tempo un lavoro molto importante e impegnativo”.

“Ringrazio tutti per il lavoro di squadra che ci ha permesso di impostare un modello operativo molto positivo in grado di produrre risultati importanti”, ha affermato il vice Presidente Gianni Daniele. Sono orgoglioso – ha poi aggiunto – di essere stato parte di questo processo di innovazione e miglioramento.

La Provincia di Terni approva il rendiconto 2023: crescono le risorse disponibili

Il Consiglio provinciale ha approvato oggi pomeriggio con 6 voti favorevoli e 2 contrari il rendiconto di bilancio 2023. La manovra registra un avanzo disponibile per oltre 5 milioni e 300mila euro, superiore a quello del rendiconto precedente che era stato di circa 2 milioni e 800mila euro. Sul rendiconto, fra le altre cose virtuose, influisce la positiva chiusura delle partite di riconciliazione debiti-crediti che la Provincia ha da tempo avviato con numerosi altri enti, fra cui, in particolare, la Regione la cui intesa è stata raggiunta recentemente.

“E’ un risultato molto importante, frutto della grande attenzione ai conti che questa amministrazione si è posta come priorità fin dall’inizio del mandato”, ha dichiarato la Presidente Laura Pernazza. “Avevamo preso in carico gestioni passate – ha aggiunto – che per una serie di ragioni anche contingenti avevano fatto registrare situazioni complicate. Oggi abbiamo un ente con i conti in ordine e che, anche grazie al miglioramento continuo delle gestioni, ha maggiori possibilità rispetto al passato. In questo quadro – ha poi fatto notare la Presidente – la riconciliazione debiti-crediti, ormai in via di conclusione, soprattutto con la Regione, è una delle azioni più importanti per assicurare all’ente ulteriori risorse.

Questa condotta virtuosa e attenta – ha osservato ancora la Presidente – ci ha permesso anche di fare nuove assunzioni per potenziare la macchina amministrativa, pagare tempestivamente i fornitori, i cui tempi sono al di sotto dei 30 giorni, fare una revisione delle spese di contenzioso e legali che, grazie alla creazione di un’avvocatura interna ci permette di risparmiare notevoli risorse, e operare un generale miglioramento delle performance e delle capacità di spesa. Ringrazio gli uffici preposti – ha concluso la Pernazza – che hanno svolto nel tempo un lavoro molto importante e impegnativo”.

“Ringrazio tutti per il lavoro di squadra che ci ha permesso di impostare un modello operativo molto positivo in grado di produrre risultati importanti”, ha affermato il vice Presidente Gianni Daniele. Sono orgoglioso – ha poi aggiunto – di essere stato parte di questo processo di innovazione e miglioramento.

Menna, Provincia Chieti ” Il Governo chiede alle Province abruzzesi oltre 2 milioni”

“In Provincia di Chieti, in Abruzzo e in generale a livello nazionale vedremo – purtroppo – presto gli effetti dei tagli decisi dal governo Meloni, che taglia fondi a comuni e province sotto forma di contributo alla finanza pubblica. Solo per le quattro province abruzzesi i tagli saranno pari a 2.175.000 euro, fondi che bisognerà prelevare dai bilanci correnti degli enti per decreto del governo Meloni: questi tagli ricadranno interamente sui cittadini in termini di minori servizi perché metteranno in seria difficoltà tutti gli enti locali”.

Lo  dichiara Francesco Menna, Presidente della Provincia di Chieti, spiegando come: “alla Provincia di Chieti viene chiesto il maggiore sacrificio in Abruzzo con un taglio tra il precedente decreto e l’ultimo in tema di “contributo alla finanza pubblica” pari a 672.000 euro; per le altre province abruzzesi si prevedono tagli di 613.000 euro per la Provincia dell’Aquila, di 468.000 per la Provincia di Teramo e di 422.000 per la Provincia di Pescara per un totale di 2.175.000 euro, solo per il comparto province abruzzese.

Il Presidente lancia dunque un appello: “Invito il governo Meloni, i sottosegretari e i parlamentari abruzzesi a rivedere queste misure  che andranno ad impattare pesantemente sui cittadini dei nostri territori, sono tagli che mettono a rischio i fondi per i servizi essenziali come l’edilizia scolastica e le opere di viabilità provinciale. I nostri bilanci sono già risicati e asfittici: la Provincia di Chieti contribuisce già alla finanza pubblica nazionale con oltre il 40% della spesa corrente del proprio bilancio. Significa che per ogni 100 euro iscritta a quella voce di bilancio, 40 vanno allo Stato centrale sotto forma di “Contributo alla finanza pubblica” introdotto dalla riforma della legge Delrio 56/2014, poi bocciata al referendum costituzionale e mai abrogata, che ingessa notevolmente il bilancio dell’ente.

Il governo – conclude Menna –  dia seguito gli impegni presi dal vicepremier Matteo Salvini in occasione dell’assemblea nazionale delle Province che si è tenuta all’Aquila lo scorso ottobre: restituire alle Province e quindi ai cittadini di quei territori risorse, competenze ed elezioni dirette per la piena rappresentatività, oltre che servizi all’altezza del compito che la Costituzione assegna alle Province, come ha ricordato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo intervento. Basta con i tagli a Comuni e Province!”

Menna, Provincia Chieti ” Il Governo chiede alle Province abruzzesi oltre 2 milioni”

“In Provincia di Chieti, in Abruzzo e in generale a livello nazionale vedremo – purtroppo – presto gli effetti dei tagli decisi dal governo Meloni, che taglia fondi a comuni e province sotto forma di contributo alla finanza pubblica. Solo per le quattro province abruzzesi i tagli saranno pari a 2.175.000 euro, fondi che bisognerà prelevare dai bilanci correnti degli enti per decreto del governo Meloni: questi tagli ricadranno interamente sui cittadini in termini di minori servizi perché metteranno in seria difficoltà tutti gli enti locali”.

Lo  dichiara Francesco Menna, Presidente della Provincia di Chieti, spiegando come: “alla Provincia di Chieti viene chiesto il maggiore sacrificio in Abruzzo con un taglio tra il precedente decreto e l’ultimo in tema di “contributo alla finanza pubblica” pari a 672.000 euro; per le altre province abruzzesi si prevedono tagli di 613.000 euro per la Provincia dell’Aquila, di 468.000 per la Provincia di Teramo e di 422.000 per la Provincia di Pescara per un totale di 2.175.000 euro, solo per il comparto province abruzzese.

Il Presidente lancia dunque un appello: “Invito il governo Meloni, i sottosegretari e i parlamentari abruzzesi a rivedere queste misure  che andranno ad impattare pesantemente sui cittadini dei nostri territori, sono tagli che mettono a rischio i fondi per i servizi essenziali come l’edilizia scolastica e le opere di viabilità provinciale. I nostri bilanci sono già risicati e asfittici: la Provincia di Chieti contribuisce già alla finanza pubblica nazionale con oltre il 40% della spesa corrente del proprio bilancio. Significa che per ogni 100 euro iscritta a quella voce di bilancio, 40 vanno allo Stato centrale sotto forma di “Contributo alla finanza pubblica” introdotto dalla riforma della legge Delrio 56/2014, poi bocciata al referendum costituzionale e mai abrogata, che ingessa notevolmente il bilancio dell’ente.

Il governo – conclude Menna –  dia seguito gli impegni presi dal vicepremier Matteo Salvini in occasione dell’assemblea nazionale delle Province che si è tenuta all’Aquila lo scorso ottobre: restituire alle Province e quindi ai cittadini di quei territori risorse, competenze ed elezioni dirette per la piena rappresentatività, oltre che servizi all’altezza del compito che la Costituzione assegna alle Province, come ha ricordato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo intervento. Basta con i tagli a Comuni e Province!”

Fondi FSC, le Province dell’Emilia-Romagna sono pronte.

“Siamo pronti – conferma Andrea Massari, Presidente della Provincia di Parma e Presidente di UPI Emilia-Romagna – ci siamo, al fianco dei territori, per partecipare al bando e supportare Comuni ed Enti che avranno i requisiti per iniziare le opere.

A nome delle Province dell’Emilia-Romagna esprimo grande soddisfazione e apprezzamento per il metodo con cui la Regione e l’Assessore Andrea Corsini hanno pianificato l’impiego dei fondi FSC, mettendo al centro gli Enti che meglio conoscono difficoltà e ricchezze dei nostri territori: le Province.

Questo metodo dovrebbe essere replicato in tanti altri ambiti di pianificazione perché coinvolge i Comuni tramite le Province e responsabilizza tutti.

Tutte le Province hanno convintamente lavorato con la Regione per mettere a punto una proposta che comprendesse tutti i territori partendo dalle criticità viabilistiche più evidenti e sulle quali l’attesa dei cittadini e delle imprese è fortissima” – conclude il Presidente Massari.

Fondi FSC, le Province dell’Emilia-Romagna sono pronte.

“Siamo pronti – conferma Andrea Massari, Presidente della Provincia di Parma e Presidente di UPI Emilia-Romagna – ci siamo, al fianco dei territori, per partecipare al bando e supportare Comuni ed Enti che avranno i requisiti per iniziare le opere.

A nome delle Province dell’Emilia-Romagna esprimo grande soddisfazione e apprezzamento per il metodo con cui la Regione e l’Assessore Andrea Corsini hanno pianificato l’impiego dei fondi FSC, mettendo al centro gli Enti che meglio conoscono difficoltà e ricchezze dei nostri territori: le Province.

Questo metodo dovrebbe essere replicato in tanti altri ambiti di pianificazione perché coinvolge i Comuni tramite le Province e responsabilizza tutti.

Tutte le Province hanno convintamente lavorato con la Regione per mettere a punto una proposta che comprendesse tutti i territori partendo dalle criticità viabilistiche più evidenti e sulle quali l’attesa dei cittadini e delle imprese è fortissima” – conclude il Presidente Massari.

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