Categoria: Edilizia scolastica e Scuola

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Riunione deglli Assessori all’Istruzione delle Province

Martedì 3 marzo 2009, ore 15,00 è convocata presso l’UPI, in  Piazza Cardelli, 4, una riunione degli Assessori provinciali all’istruzione per definire una posizione politica dell’Associazione realtivamente al dibattito recentemente riavviato in sede di Conferenza Unificata,  in ordine all’attuazione del Titolo V parte II della Costituzione in materia di Istruzione.
Nel link , una proposta di intesa della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome – Master plan delle azioni – sulla quale siamo chiamati a confrontarci.

Pubblicazione GURI del DD SPI anno 2008

si comunica che il Decreto Direttoriale n. 479/SPI del 27 novembre 2008 relativo al riparto dello stanziamento di € 51.645.690,00  per il potenziamento dei servizi  per l’impiego e gli  Uffici di collocamento della Gente di mare per l’anno 2008 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 39 del 17 febbraio 2009.
Il Decreto Direttoriale è stato inoltre pubblicato nella sezione “notizie del Ministero”  del sito web del Ministero: http://www.lavoro.gov.it/Lavoro/News/20090218_StanziamentoServiziImpiego.htm.

Edilizia scolastica

In allegato:

La circolare e l’Intesa

Documenti allegati:

Sicurezza nelle scuole: in vista patto tra le istituzioni

“Si lavora al testo di una Intesa interistituzionale tra Governo, Regioni, Province e Comuni sul tema decisivo della sicurezza nelle scuole, che noi ci auguriamo possa arrivare già nei prossimi giorni”. E’ il commento del Vice Presidente dell’Upi, Alberto Cavalli, alla decisione presa oggi in Conferenza Unificata di definire un Patto per la sicurezza scolastica.
“L’intesa – ha aggiunto Cavalli – potrà però dare i risultati che ci aspettiamo solo se sarà accompagnata da un adeguato stanziamento di risorse, tali da permettere alle Province e ai Comuni di intervenire tempestivamente. Noi riteniamo che solo per le scuole superiori servano almeno 3 miliardi di euro per i prossimi tre anni.
Si tratta di una grande inversione di tendenza rispetto al passato perché non dimentichiamo che, solo dal 2001 al 2006, le Province e i Comuni hanno investito per le scuole oltre 27 miliardi di euro, a fronte degli appena 630 milioni assegnati dal Governo.
Il Decreto anticrisi dovrebbe essere convertito dal Parlamento per la fine del mese: ci aspettiamo di conoscere l’ammontare delle risorse subito dopo questo passaggio, e chiediamo che venga riconosciuta la centralità dell’ educazione e formazione nelle politiche di sviluppo del Paese. La scuola – ha concluso Cavalli – è per le Province una priorità, e non solo in termini di edilizia scolastica, ma di programmazione, di facilitazione del raccordo tra formazione e lavoro, di adeguata dotazione informatica: siamo certi che anche il Governo e il Parlamento sapranno considerare questi aspetti come elementi determinati nel contrasto alla crisi finanziaria ed economica”. 

Schema di decreto del Ministro del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali

In allegato lo schema di decreto

Documenti allegati:

Il Presidente Renzi a Rai2 per l’UPI

“Le famiglie italiane non ne possono più di queste continue polemiche e degli scaricabarile: dobbiamo far partire, da subito, un piano straordinario per mettere in sicurezza tutte le scuole ancora a rischio, ma anche per progettarne di nuove e migliori”.
Lo ha detto Matteo Renzi, Presidente della Provincia di Firenze, intervenendo per l’Upi oggi alla trasmissione televisiva di Raidue “Insieme sul Due”.
“Le Province – ha ricordato Renzi – hanno investito negli ultimi cinque anni quasi 9 miliardi di euro per la manutenzione dei 5000 edifici scolastici che gestiscono, e lo hanno fatto anche quando lo Stato, dal 2004 ad oggi, non ha stanziato nemmeno 1 euro. Sono anni che, finanziaria dopo finanziaria, chiediamo risorse e procedure semplificate per potere fare fronte a questa emergenza. I
l rischio è che anche oggi, passata l’ondata di sconforto legata alla tragedia del crollo del liceo di Rivoli, il disastro in cui vertono le nostre scuole torni ad essere considerato un problema secondario. Noi chiediamo che per gli oltre 2 milione e mezzo di ragazzi che studiano negli edifici di cui si occupano le Province, ci siano scuole sicure, prima di tutto, ma anche all’avanguardia con le nuove tecnologie, dotate di laboratori funzionanti e di attrezzature moderne, scuole ‘belle’ e accoglienti per i nostri studenti. Per fare questo oggi servono tre cose: risorse, un piano programmatico serio e procedure semplificate che permettano ai Comuni e alle Province di fare bene e presto”.

Crollo scuola Torino: una lettera agli studenti biellesi dalla Provincia

“Rivoli non è zona sismica. Il liceo Darwin di Rivoli non è fatiscente. L’Italia è un paese moderno. Eppure una famiglia viene colpita dalla tragedia più grande; eppure un ragazzo muore nel posto che i suoi genitori considerano il più sicuro. Non ci sono parole per esprimere il cordoglio e la rabbia che ognuno di noi prova in questo momento e siamo certi di parlare a nome di tutto il consiglio provinciale nell’esprimere una profonda solidarietà e vicinanza alla famiglia di Vito.

In Italia le tragedie innescano una girandola di interrogativi ed esternazioni, poi si comincia a ragionare su ciò che andrebbe fatto per prevenire nuove disgrazie. Invece, la sicurezza dei luoghi dove i nostri ragazzi trascorrono molta parte del loro tempo dovrebbe essere, sempre, la prima preoccupazione di qualunque amministratore. L’edificio che ospita una scuola necessita di un controllo costante, di monitoraggio dell’invecchiamento delle strutture, rimozione di ogni pericolo, inserimento dei materiali più moderni, di igiene e sicurezza degli ambienti, degli strumenti adeguati a prevenire e gestire eventuali emergenze. Tutti aspetti che non riguardano l’istruzione e la didattica ma che sono altrettanto importanti della preparazione degli insegnanti e di una programmazione coerente.

Questa amministrazione investe ogni anno 400 mila euro per la manutenzione ordinaria e altri 400 mila per la manutenzione straordinaria delle scuole di sua competenza. Abbiamo investito nel corso del mandato circa 4 milioni di euro: il 70 per cento di queste risorse sono state stanziate direttamente dalla Provincia, e ciò significa che su questo tema la nostra attenzione non è mai venuta meno. Gli interventi che abbiamo programmato in ambito di edilizia scolastica hanno privilegiato la sicurezza degli edifici. Il problema che più di ogni altro necessitava di un rimedio era la presenza delle coperture in amianto nelle scuole superiori, un materiale nocivo dal quale dobbiamo tenere lontani i ragazzi. Oggi quel materiale è sparito da tutte le scuole. Gli altri lavori a cui abbiamo dato priorità riguardano l’adeguamento alle norme di sicurezza e l’abbattimento delle barriere architettoniche.

Crediamo che la strategia degli interventi e i risultati ottenuti siano un segno di eccellenza del lavoro svolto. Lo si può verificare visitando le scuole locali, che, per citare un risultato ufficiale, si sono classificate al terzo posto in Italia per la qualità dei livelli di istruzione, la gestione del personale, le dotazioni didattiche e informatiche, per le politiche finanziarie virtuose degli enti locali e la buona funzionalità dei servizi e degli edifici. Lo dice il Rapporto sulla qualità nella scuola realizzato da Tuttoscuola, la rivista per insegnanti, genitori e studenti; la graduatoria è stata stilata in base a 152 indicatori tratti dalle rilevazioni ufficiali del Ministero della Pubblica Istruzione, dell’Istat, del Ministero dell’Interno, della Ragioneria Generale dello Stato.

Ma questo è un percorso, non un arrivo; è un lavoro quotidiano, non un dato sul quale gongolare: testimonia un impegno ma non è sufficiente. Perché il nostro compito è di continuare a vigilare e scoprire cosa è possibile migliorare, quali nuovi problemi si presentano, quali criticità impediscono di realizzare pienamente quel diritto allo studio che è nostro dovere garantire.

Non possiamo incolpare nessuno per il crollo che ha investito Vito. Non possiamo guardare in faccia l’assassino, additarlo pubblicamente. Perché la realtà è anche peggio: siamo tutti responsabili. E in questo strano Paese dove tutti non facciamo che ripetere quanto sono belli bravi e intelligenti i nostri figli ci dimentichiamo di loro continuamente. Mettiamo a loro disposizione i più moderni ritrovati elettronici perché si esprimano poi non li ascoltiamo, gli diamo i mezzi necessari a divertirsi e non ci accorgiamo che sono tristi, controlliamo cosa hanno addosso ma non cosa hanno dentro, li proteggiamo con le parole e nei fatti li lasciamo al loro destino.

Siamo tutti responsabili. E la nostra categoria, quella degli amministratori locali, si deve sentire anche più responsabile. Perché spetta a noi il compito di prevenire episodi come quello di Rivoli. Spetta a noi creare le condizioni perché un episodio come quello non rientri nemmeno nelle nostre preoccupazioni di cittadini, di studenti, di genitori. Secondo alcune statistiche 6 scuole italiane su 10 sarebbero a rischio. Lo scorso anno nelle scuole italiane ci sono stati 13mila incidenti con oltre 90 mila feriti. Com’è possibile tutto questo? Sono numeri impressionanti, assurdi, indegni di un Paese civile.

L’attenzione di questa Provincia alla sicurezza dei nostri ragazzi all’interno della scuola è stata costante, puntuale. Sappiamo che molti giovani biellesi sono rimasti scossi da quanto è avvenuto a Rivoli. Vorremmo aggiungere che noi non smetteremo di essere attenti alle condizioni degli edifici e degli ambienti scolastici e che, proprio come abbiamo fatto fino a oggi, vigileremo quotidianamente sulla loro sicurezza, con la collaborazione degli insegnanti e degli studenti stessi.

Una frase impressa su uno striscione dai compagni di scuola di Vito ritrae con sconsolante precisione la realtà che offriamo ai nostri ragazzi. È al suo significato che tutti dovremmo pensare prima di dimenticare tutto quanto e lasciare che le cose continuino come prima, come sempre: “Come facciamo a crepare in fabbrica se ci ammazzate prima?”.

È un paradosso, ma ai ragazzi chiediamo di perdonare il cinismo che a volte percepiscono nelle istituzioni e di continuare a credere nel futuro”.

 

 

 

Scuola: i dati delle Province

Le Province gestiscono: 3.226 Istituti scolastici di scuola secondaria (licei, istituiti tecnici, etc..) ripartiti in 5.179 edifici scolastici, composti di 117.348 classi che accolgono 2.596.031 alunni.
In cinque anni (dal 2003 ad oggi) si à assistito ad un netto incremento sia in termini di numero degli edifici scolastici sottoposti alla manutenzione della gestione (erano poco più di 4000, oggi superano i 5000), che di classi (erano 87.000, oggi superano le 100.000) e di allievi (che oggi sono 600.000 in più).

Gli investimenti delle Province: dati 2001 – 2006

FONDI IMPEGNATI DALLE PROVINCE PER EDILIZIA ISTITUTI SUPERIORI (impegni spese correnti impegni spese c/capitale)TOTALE : 8.989.726.112

Gli interventi del Governo per la manutenzione degli edifici scolastici dal ’96 ad oggi. Legge n.23/96                     Primo triennio (1996-98) 750 milioni euro
Secondo triennio (1999-01) 650 milioni euro
Terzo triennio (2002-2003-04) ll 2002 non è stato finanziato                                                                                   Per il 2003 – 2004 :420 milioni euro                   
NEL 2005 E 2006 LA LEGGE NON E’ STATA FINANZIATA  
Il patto per l’edilizia scolastica. Il 20 dicembre 2007 il Ministero dell’Istruzione, le Regioni, le Province e i Comuni siglano “Il Patto per l’edilizia scolastica”. Pertanto Il Governo stanzia nel 2007 50 milioni di euro (a cui si aggiungono 50 mln delle Regioni, 50 delle Province e 50 dei Comuni); nel 2008 100 milioni di euro (a cui si aggiungono 100 mln delle Regioni, 100 delle Province e 100 dei Comuni);per il 2009 , invece gli iniziali 100 milioni di euro previsti dal Patto, hanno subito un taglio di 23 milioni di euro, e sono diventati 77 milioni di euro

CROLLO SCUOLA TORINO: INTERVISTA DEL PRESIDENTE MELILLI A ‘LA STAMPA’

“Servono le tragedie per vedere che le cose non vanno: non si discute che l’edilizia scolastica spetti ai Comuni per la scuola primaria e alle Province per la scuola secondaria. Ma da anni, finanziaria dopo finanziaria, si taglia e basta. E lo Stato centrale anche, da solo, dove investire e dove no. Così si investe sempre e soltanto sulle ghrandi infrastrutture nazionali e mai su quelle periferiche”.

Così risponde il Presidente dell’Upi, Fabio Melilli in una intervista pubblicata oggi a pag 2 del quotidiano “La Stampa”, dopo la tragedia del crollo del controsoffitto nella scuola “Darwin” di Rivoli, in Provincia di Torino, che vi proponiamo in allegato.

Il Presidente inoltre interverrà su questo tema OGGI alle ore 14,00 in una trasmissione della tv staellitare SKYTG24.

 

Documenti allegati:

Scuola: gli interventi delle Province

Poteri straordinari a Sindaci e Presidenti di Province, un Piano di interventi straordinario per gli edifici scolastici e risorse per gli investimenti nella scuola fuori dal Patto di stabilità interna. Sono queste le richieste dell’Unione delle Province d’Italia al Governo, per rispondere all’emergenza sicurezza nelle scuole italiane.
“Sono anni che come Province lanciamo l’allarme sicurezza negli edifici scolastici – sottolinea il Presidente dell’Upi Fabio Melilli – oggi ancora una volta ribadiamo la necessità di avviare un “Piano straordinario per l’ammodernamento e la messa in sicurezza delle infrastrutture scolastiche” con un finanziamento di almeno 3 miliardi di euro. Questi fondi sono indispensabili non solo per mettere in sicurezza le scuole che ne hanno bisogno, ma anche per potere ammodernare, ristrutturare e garantire l’abbattimento delle barriere architettoniche per tutte le scuole italiane. Domani il Governo si riunisce per decidere dove allocare le risorse del fondo FAS: è l’occasione per assegnare da subito, senza altri rinvii, questi 3 miliardi per la scuola.
Le risorse utilizzate per questi investimenti – prosegue Melilli – devono essere escluse dai vincoli del patto di stabilità, altrimenti torneremo all’assurdo di non potere spendere le risorse, anche se disponibili.
C’è poi necessità di accelerare i tempi di esecuzione delle opere di edilizia scolastica: per questo – conclude Melilli – chiediamo che siano affidati poteri straordinari ai Sindaci e ai Presidenti di Provincia: in questo modo, tra l’altro, potremo utilizzare il sistema delle “Conferenze dei servizi” , per accelerare le procedure”.

 

Scuola: accordo tra Governo, Regioni, Province e Comuni

L’articolo 3 del decreto 154, quello che imponeva il commissariamento di Regioni, Province e Comuni che non avessero attuato il dimensionamento delle scuole entro il 30 novembre, cambia. Un primo, importante, risultato che Regioni, Province e Comuni sono riusciti ad ottenere ieri, dopo un lungo e a tratti aspro confronto con il Governo, al termine di un incontro cui hanno preso parte il Presidente dell’Upi, Fabio Melilli, insieme ai due presidenti delle associazioni delle Regioni, Vasco Errani, e dei Comuni, Leonardo Domenici. 

Nel nuovo testo dell’articolo 3, oltre alla eliminazione del commissariamento,  si cancella anche per il 2009 il dimensionamento dei plessi , prevedendo invece l’accorpamento della dirigenza scolastica.

Il dimensionamento si sposta al 2010 – 2011, solo dopo che il Governo ne avrà definito i criteri d’intesa con Regioni, Province e Comuni in sede di Conferenza Unificata.

Al termine della giornata, il Ministro per le Regioni, Raffaele Fitto, ha dichiarato alla stampa che: “Il percorso individuato stamattina grazie alla disponibilità del ministro Gelmini e dei sottosegretari all’Economia – consente al tempo stesso di confermare e garantire il raggiungimento degli obiettivi di bilancio stabiliti in Finanziaria, di perseguire la definizione dei piani di dimensionamento delle istituzioni scolastiche, ma anche di recepire le istanze di Regioni e Autonomie Locali. Si tratta quindi di una soluzione positiva che, siamo certi, possa segnare una convinta ripresa del percorso di dialogo all’interno della Conferenza Unificata”.

Scuola: il commento del Presidente della Provincia di Roma

“Il ritiro della norma sul commissariamento degli enti locali è un passo avanti importante: una prima, concreta, vittoria del movimento degli studenti, delle famiglie e degli insegnanti che si battono da settimane per garantire un futuro alla scuola italiana. Per quest’anno il rischio della chiusura di tante scuole dei piccoli comuni è scongiurato. Ma ora non dobbiamo fermarci”.
È il commento del presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti in merito all’emendamento presentato in Parlamento che fa un passo indietro sull’ipotesi di commissariamento degli enti locali in caso di mancata predisposizione del Piano di dimensionamento della rete scolastica entro il 30 novembre.
“Questo risultato è frutto anche della fermezza delle Province e delle Regioni nell’opporsi a questo diktat. Mi sembra ormai evidente – conclude Zingaretti – che porre con forza il tema della disobbedienza istituzionale nei confronti di questa norma non era una trovata pubblicitaria, ma la difesa legittima di un’idea corretta di federalismo e autonomia che non dovrebbe essere cara solo al centrosinistra”.

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