Categoria: Istituzioni e Riforme

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Riforma Pa: Anci e Upi scrivono al MInistro Madia

’Il tempestivo riavvio del confronto sulle questioni relative alla legge di riforma della pubblica amministrazione’’. E’ quanto chiedono i presidenti di ANCI e UPI, Piero Fassino e Alessandro Pastacci, in una lettera inviata al ministro della Semplificazione Marianna Madia.

Dopo aver manifestato apprezzamento per la discussione sul disegno di legge appena ripresa dalla commissione Affari costituzionali del Senato, Pastacci e Fassino ricordano che ‘’il dibattito tra Governo e Autonomie sul provvedimento in sede tecnica e politica si e’ articolato in diverse tappe in Conferenza Unificata, in occasione delle quali le Associazioni scriventi hanno dato parere favorevole al disegno di legge, in considerazione di una valutazione generale positiva fatta dal Ministero alle nostre proposte fondamentali, in particolare per quanto attiene alla riforma della dirigenza pubblica e alle semplificazioni procedurali e del sistema dei controlli’’.

Da qui la richiesta del riavvio del confronto ‘’sugli argomenti di maggiore interesse per le Autonomie locali, al fine di inserire le proposte di modifica in sede di esame in Commissione al Senato’’.

Dipendenti Province: Pastacci scrive al Ministro Madia

“Siamo tutti impegnati in una intensa attività di collaborazione per consentire alle pubbliche amministrazioni di assorbire i circa 20.000 dipendenti  delle Province che, secondo quanto stabilito dalle di Stabilità, dovranno essere dichiarati in soprannumero nei nostri enti.  E’ un obiettivo impegnativo, che, perché sia pienamente raggiunto, ha bisogno di indicazioni certe da parte del Governo a tutte le amministrazioni statali e territoriali, altrimenti non sarà possibile garantire il futuro lavorativo e professionale di persone che sono e devono essere considerate una risorsa preziosa per il Paese”. Lo dichiara il Presidente dell’Upi, Alessandro Pastacci, rivelando di avere per questo inviato una lettera al Ministro della Pubblica Amministrazione, Marianna Madia, per evidenziare le prime difficoltà e chiedere un intervento immediato. “La Legge di stabilità – ricorda  Pastacci Ministro – prevede che le Regioni, i Comuni e le Amministrazioni centrali debbano prioritariamente assorbire il personale delle Province e delle Città metropolitane dichiarato in soprannumero, senza che gli stessi enti siano obbligati a versare alle amministrazioni che ricevono il personale il 50% della spesa annua per questi dipendenti.  Eppure molte amministrazioni in questi giorni stanno emanando avvisi di mobilità che non tengono conto di queste norme:  uno degli esempi più lampanti è il bando di mobilità per la copertura di 1.031 posti presso gli uffici giudiziari che è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 20 gennaio 2015, che non considera né il criterio di priorità né quello della non onerosità, non dando alcun seguito alle scelte operate nella Legge di stabilità proprio per favorire un passaggio il più possibile semplificato di questi dipendenti. Eppure proprio gli uffici giudiziari sono in questi giorni da più parti richiamati, quasi fossero il naturale luogo di ricollocazione del personale delle Province.  Per questo – afferma il presidente Pastacci – chiediamo al Ministro Madia di ribadire espressamente, anche attraverso una circolare a tutte le amministrazioni pubbliche, la previsione della non onerosità del processo di mobilità per le Province e le Città metropolitane e l’obbligo a dare priorità nei bandi di mobilità al personale in uscita delle Province e delle Città metropolitane. Solo in questo modo – conclude il Presidente dell’Upi – riusciremo a raggiungere l’obiettivo che è comune a Governo e Province: ricollocare tutto il personale, valorizzando le professionalità, senza che un solo esubero sia determinato da questo processo così complesso”.

 

Provincia Terni: convocata riunione con Regione, Rsu e sindacati

Lo stato di attuazione della legge Delrio sul riordino delle Province e i provvedimenti assunti assunti a livello regionale sarà il tema al centro dell’incontro che il presidente Leopoldo di Girolamo ha convocato per martedì 27 gennaio alle 16,30 in Provincia. Alla riunione parteciperà l’assessore regionale alle riforme Fabio Paparelli che illustrerà quanto dalla Regione fatto finora e in particolare i contenuti del nuovo ddl modificato ieri dalla giunta regionale e gli step dell’osservatorio regionale. Alla riunione prenderanno parte la rsu della Provincia, i sindacati e i consiglieri provinciali. Della situaizone delle Province si parlerà anche al Consiglio provinciale in programma sempre martedì 27 ma alle 15,30. Il presidente di Girolamo ha riconfermato stamattina l’intenzione da parte di Anci, Upi e Cal di valutare in tempi strettissimi il disegno di legge regionale che modifica il ddl sulla riorganizzazione delle funzioni delle due Province umbre. “L’impegno di tutti gli enti, Regione, Anci, Cal e Upi – ha detto di Girolamo – è quello di lavorare congiuntamente per assicurare servizi efficienti ai cittadini e salvaguardare i posti di lavoro. Un impegno che condividiamo nelle forma e nella sostanza con sindacati ed rsu delle due Province umbre”.

A che punto è l’attuazione della riforma delle Province? Quali i nodi che la bloccano?

Il dossier pubblicato in occasione della Assemblea dei Presidenti di Provincia, che si è tenuta a Roma il 15 gennaio 2015

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Province: l’Assemblea dei Presidenti “Emergenza sociale sui territori”

Il prelievo di 1 miliardo dalle casse delle Province e il taglio del 50% del personale imposti dal Governo hanno prodotto una vera e propria emergenza sociale sui territori. Impossibile garantire servizi essenziali mentre l’allarme sociale tra il personale continua a salire. Questo il quadro descritto oggi dai Presidenti delle Province, riuniti in Assemblea a Roma per definire iniziative unitarie, anche in vista della nuova riunione dei Presidenti che si terrà il 28 gennaio prossimo.

La Legge di riforma delle Province è ferma – hanno detto i Presidenti –  bloccata dai ritardi delle Regioni e dalle risorse delle Province prelevate dal Governo. Eppure l’impegno delle Province ad attuarla è sempre stato pieno, ma senza soldi – è stato ribadito nell’   Assemblea – i servizi non si erogano, e se le Regioni non decidono «chi fa che cosa» la riforma di fatto non esiste. La preoccupazione è che, con il prelievo di un miliardo dai bilanci delle Province, e senza leggi di riordino di riorganizzazione delle funzioni approvate dalle  Regioni, gli enti nel 2015 andranno al collasso finanziario. Ad oggi 10 Regioni hanno solo approvato in giunta Disegni di legge di riordino, che ora devono iniziare l’esame in Consiglio, e in 5 Regioni non è stato ancora approvato alcun atto. La posizione dei Presidenti di Provincia e il quadro di emergenza sui sevizi essenziali e sul personale sarà riportato nell’ambito dell’Osservatorio Nazionale per l’attuazione della riforma, che si terrà giovedì, per chiedere al Governo interventi da subito sul Milleproroghe in grado di mitigare l’impatto dei tagli sui servizi essenziali,  e riportare le difficoltà che le Province incontrano negli Osservatori regionali per attuare la riforma. 

 In allegato, le slides sullo stato di attuazione della Riforma

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Upi Basilicata: Valluzzi nuovo Presidente “Insuperabili difficoltà nella gestione di servizi e funzioni fondamentali”

L’assemblea dei due consigli provinciali di Potenza e Matera riuniti ieri in seduta congiunta, ha eletto all’unanimità il Presidente della Provincia di Potenza, Nicola Valluzzi, Presidente regionale dell’Upi (Unione delle Province Italiane) nella carica di Vice Presidenti, sono stati invece eletti, con funzioni vicarie Franco di Giacomo, (presidente della Provincia di Matera) e il consigliere della Provincia di Matera, Gianluca Modarelli.

Le indicazioni emerse nel corso dell’assemblea regionale saranno rappresentate nel corso dell’assemblea nazionale in programma il prossimo 28 Gennaio a Roma, che di fatto sancirà il punto di non ritorno del sistema delle Province Italiane facendo emergere le insuperabili difficoltà nella gestione di servizi e funzioni fondamentali per la vita di cittadini ed imprese lasciando migliaia di dipendenti in una condizione di totale incertezza.

Provincia Reggio Emilia: ufficio legale interno per ridurre costi

Un Ufficio legale interno alla Provincia per ridurre ulteriormente i costi dell’ente – eliminando consulenze ad avvocati esterni – ma anche per valorizzare le tante professionalità dell’ente. E’ il senso del nuovo regolamento per il funzionamento dell’avvocatura interna approvato dal Consiglio provinciale nell’ultima seduta del 2014 – con il voto favorevole della maggioranza e l’astensione dell’opposizione – a conclusione di un percorso avviato nell’estate del 2012.

Il nuovo regolamento assegna all’Ufficio legale la rappresentanza in giudizio della Provincia e l’attività di consulenza legale agli uffici dell’ente e si prefigge altresì lo scopo di contenere i costi derivanti dalle liti attraverso la riduzione al minimo delle prestazioni di legali esterni. In questo senso i dati forniti dal relatore del provvedimento, il consigliere delegato Andrea Tagliavini, sono di tutto rilievo: dal 2012 la spesa per l’affidamento di nuovi incarichi legali è scesa da una media di 150.000 euro a 8.000 euro annui, il tutto senza alcuna nuova assunzione di personale, ma solo ricorrendo alla valorizzazione delle risorse umane già presenti all’interno della Provincia.

L’organizzazione attuale prevede un solo avvocato assegnato all’ufficio, Alessandro Merlo, che tratta una media di 30 nuovi procedimenti ogni anno, oltre all’attività consultiva: ricorsi al Tribunale amministrativo regionale, citazioni per danni, liti in materia di urbanistica e di tutela dell’ambiente, opposizioni alle sanzioni amministrative e alla Commissione tributaria sono le casistiche più ricorrenti.

“Il regolamento prevede anche un innovativo sistema di valutazione dei risultati conseguiti, e di incentivazione legata alle somme effettivamente recuperate, che è stato oggetto di accordo con le rappresentanze sindacali – spiega il consigliere Tagliavini –  In sostanza, il bonus per l’avvocato scatta solo se vince la causa e recupera le spese di lite, dopo avere dedotto le spese e gli oneri fiscali a carico dell’ente”.

UPI Veneto: Nuovo Incontro in Regione su riordino Province

Nuovo incontro a Palazzo Balbi per l’Osservatorio Regionale per il Riordino delle Province. Presenti l’assessore regionale agli Enti Locali, Roberto Ciambetti, il presidente dell’UPI Veneto Leonardo Muraro, la presidentessa dell’Anci Veneto Mariarosa Pavanello i rappresentanti delle sigle sindacali Regionali. Questo incontro fa seguito a quello avvenuto in Provincia di Treviso la scorsa settimana e ha come oggetto la discussione della legge 56/2014 “Delrio” sul riordino delle Province.

 

È’ intervenuto nel dibattito il presidente dell’Upi Veneto, Muraro che ha ribadito la necessita’ di avere da parte della Regione una regia con una tempistica realistica e compatibile con i provvedimenti presi dal Governo. Noi ci stiamo muovendo, ad esempio ieri abbiamo deliberato il prepensionamento di 25 dipendenti, cosa che comunque crea un precedente. La nostra attenzione è rivolta però a trovare quanto prima una soluzione sostenibile, che dia risposte ai dipendenti e ai servizi per i cittadini. Mi auguro che entro marzo si riesca a trovare un punto di contatto e una soluzione alla questione. Le Province, ormai è noto, coi recenti provvedimenti del Governo non riusciranno a chiudere i bilanci in positivo e questo danneggerà ulteriormente i servizi svolti quotidianamente. Chiediamo risposte anche perchè ci sono delle criticità, in primis i servizi per i disabili, che vanno risolte a breve”.

 

Sempre oggi, la delegazione UPI Veneto ha incontrato il presidente del Consiglio Regionale e i Capigruppo in Regione per discutere del medesimo argomento.

 

I parlamentari si confrontano con i sindaci dei Comuni montani

Manifestazione organizzata dall’Intergruppo per lo sviluppo della montagna, in collaborazione con UNCEM, ANCI ed UPI per il prossimo 12 gennaio a Roma. 

“I parlamentari si confrontano con i sindaci dei Comuni montani”.

Roma 12 gennaio 2015.
Nuova Aula dei Gruppi Parlamentari – Camera dei Deputati – Via di Campo Marzio 74 – Roma
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I NUOVI STATUTI DELLE PROVINCE

Dal mese di ottobre, dopo l’elezione dei nuovi organi di governo in 64 Province, è stata avviata la discussione per la revisione degli statuti provinciali.

Come previsto dall’art. 1, comma 81, della legge 7 aprile 2014, n. 56, i nuovi statuti provinciali devono essere approvati “entro il 31 dicembre 2014” ma l’assemblea dei sindaci ha tempo approvare le modifiche statutarie fino al “30 giugno 2015”. A partire da questo termine ulteriore scatta l’esercizio del potere sostitutivo previsto dall’art. 8 della legge 131/03.

Sulla base degli incontri di formazione e approfondimento e del confronto che è stato avviato a livello nazionale e nei territori, grazie al supporto delle Unioni regionali, l’Unione delle Province d’Italia ha elaborato i contributi allegati, che hanno la finalità di affrontare i punti essenziali dell’attività di revisione degli statuti provinciali.

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Riordino Province, i presidenti di Ascoli Piceno e Fermo:”Evitare il caos istituzionale e garantire la continuità dei servizi”

A margine della conferenza stampa sull’iter per la ricostruzione del ponte in località Rubbianello, i Presidenti delle Province di Ascoli Piceno e Fermo hanno anche fatto cenno alla difficile fase di riordino che stanno vivendo attualmente le Province con il corto circuito istituzionale che rischiano di provocare provvedimenti legislativi tra loro contrastanti, che vanno assolutamente armonizzati e corretti.

 

Con i tagli insostenibili previsti dalla Legge di Stabilità che si tradurrebbero in minori entrate per 5 milioni e 100 mila euro per la Provincia di Ascoli e circa 3 milioni e 39 mila euro per la Provincia di Fermo nonché con l’emendamento che propone la riduzione del 50% del personale, palesemente in contraddizione con la Legge Delrio – hanno evidenziato con preoccupazione Cesetti e D’Erasmosi rischia la confusione organizzativa e la paralisi dell’attività delle Province che non potrebbero garantire servizi essenziali come scuole, strade e tutela dell’ambiente, dando quelle risposte sul territorio a cui i cittadini hanno diritto“.

 

Siamo pronti a fare la nostra parte – ha affermato il Presidente D’Erasmo – ma tutti i soggetti coinvolti devono fare la propria e mi auguro che le Regioni si facciano presto soggetto attivo del processo di riordino che altrimenti non può avere seguito. A tale riguardo, chiedo con forza alla Regione Marche di recuperare il ritardo e varare, entro fine anno, la legge che definisce le competenze delle Province marchigiane, oltre a quelle fondamentali attribuite dallo Stato, adempimento indispensabile per evitare il collasso istituzionale e finanziario degli Enti di Area Vasta“.

 

Legge di stabilita’: l’emendamento del Governo agli interventi sulle Province e il fascicolo dei sub emendamenti Upi

Si allega l’emendamento del Governo alla Legge di stabilita’ riguardo le Province, depositato in Commissione Bilancio al Senato sabato 13 dicembre. Si allega inoltre il fascicolo dei sub emendamenti al testo del Governo elaborato dall’Upi. La scadenza per il deposito dei subemendamenti in Commissione Bilancio al Senato e’ fissata per le 16 della giornata odierna.

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