Categoria: Istituzioni e Riforme

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MOBILITAZIONE DELLE PROVINCE: L’ORDINE DEL GIORNO APPROVATO ALL’UNANIMITA’ DALL’ASSEMBLEA STRAORDINARIA DELL’UPI

Le Province non possono essere considerate il “capro espiatorio” dei mali della Repubblica per la risoluzione dei problemi dei costi della politica: occorre ricordare che sui costi della politica delle Province si è già intervenuti in profondità mentre poco è stato fatto su altri livelli di governo.

E’ quanto si legge nell’Ordine del Giorno approvato all’unanimità dall’Assemblea dei Presidenti di Provincia, dei Presidenti dei consigli provinciali e il Consiglio direttivo dell’UPI, riuniti a Roma, il 15 settembre 2011. Nel documento le Province sottolineano l’assoluta contrarietà rispetto al percorso di riforma costituzionale avviato dal Governo senza il minimo coinvolgimento delle Province.

“Le Province – si legge nel testo – non si tirano indietro rispetto all’esigenza di una profonda riforma, ma rivolgono un appello al Parlamento perché affronti in modo coerente un percorso di riordino istituzionale che riguardi tutte le istituzioni della Repubblica.
Per riordinare il sistema istituzionale italiano occorre intervenire in modo coerente su tutti i livelli di governo e di rappresentanza democratica con modifiche di carattere strutturale:
–    riduzione del numero dei membri della Camera dei Deputati e istituzione del Senato federale come Camera delle Regioni e delle Autonomie locali;
–    riduzione del numero dei Ministeri e dell’amministrazione periferica dello Stato;
–    dimensionamento delle Regioni per assicurare la competitività dei territori, definizione dei poteri legislativi regionali e rivisitazione delle Regioni a statuto speciale;
–    accesso alla Corte Costituzionale per Comuni, Province e Città metropolitane;
–    dimensionamento delle Province ed istituzione delle Città metropolitane;
–    dimensionamento dei Comuni e disciplina coerente dello forme associative comunali.

L’UPI, l’ANCI e la Conferenza delle Regioni – si ricorda nell’ordine del giorno – hanno stipulato un patto e avviato un percorso comune per arrivare a proposte condivise di autoriforma e di riordino delle istituzioni territoriali che possono avvenire da subito, a Costituzione invariata.

E’ evidente che sono necessari anche interventi puntuali di revisione costituzionale che, però, devono portare al completamento della riforma del titolo V, parte II, della Costituzione,  e non al suo stravolgimento.

Come abbiamo indicato già in Parlamento e come è previsto in diversi disegni di legge presentati alla Camera dei Deputati, per affrontare in modo coerente il tema delle Province e del governo di area vasta, la via maestra è quella della revisione dell’art. 133 della Costituzione, per assegnare alle Regioni, in tempi rapidi e con procedure chiare, il compito di ridisegnare in modo adeguato la maglia amministrativa del livello di governo provinciale e metropolitano, arrivando in questo modo ad un più adeguato dimensionamento delle Province, coerente con l’impianto della Repubblica delle autonomie delineata nell’articolo 5 della Costituzione e con lo svolgimento ottimale delle funzioni di area vasta e, allo stesso tempo, all’istituzione delle Città metropolitane (con la contestuale soppressione delle Province) come enti per il governo integrato delle aree metropolitane.

L’Assemblea dei Presidenti di Provincia, dei Presidenti dei consigli provinciali e il Consiglio direttivo dell’UPI – conlude il documento dell’Upi – si impegnano a promuovere una forte azione di sensibilizzazione presso tutti i partiti politici e i gruppi parlamentari affinché le proposte contenute nel presente documento e nell’ordine del giorno siano condivise e determinino una modifica del disegno di legge del Governo nel senso di riaffermare la necessità delle Province come livello di governo territoriale previsto nella Costituzione, sia nelle Regioni a statuto ordinario che nelle Regioni a statuto speciale.

In allegato, il documento approvato

Documenti allegati:

MOBILITAZIONE DELLE PROVINCE: ASSEMBLEA STRAORDINARIA UPI

 

“Gli sprechi della politica non sono le Province. La casta cercatela altrove”. Così ha esordito il Presidente dell’Upi, Giuseppe Castiglione, aprendo i lavori di una affollatissima assemblea straordinaria delle Province, riunite a Roma nella giornata di mobilitazione contro la manovra economica e il Disegno di legge costituzionale che sopprime gli enti intermedi.
“A Calderoli – ha detto Castiglione – chiederemo in conferenza unificata di  cambiare sostanzialmente il Disegno di Legge Costituzionale. Troveremo una  sintesi per un  nuovo impianto riforme nel paese insieme a Comuni e Regioni e poi chiameremo su questo progetto al confronto Governo e Parlamento”.

 Intervenendo questa mattina in piazza Montecitorio durante la manifestazione di protesta degli Enti locali contro la manovra del Governo, il vicepresidente nazionale dell’Upi Antonio Saitta, presidente della Provincia di Torino ha detto: “Nelle scorse settimane ho incontrato molti ministri e tutti i segretari di partito: conti alla mano, tutti sanno che l’abolizione delle Province aumenterà i costi, ma ho avuto la netta sensazione di una classe dirigente nazionale in grande difficoltà sul piano politico e morale che vuole offrire demagogicamente in pasto all’opinione pubblica il tema delle Province sperando così di guadagnare tempo e salvarsi momentaneamente. Le Province non sono certo un’isola felice, hanno i limiti e i difetti di tutta l’amministrazione pubblica che richiede di essere velocemente riformata. Perché il Governo preferisce abolire le Province piuttosto che intervenire su enti e le società con un esercito di 27000 nominati?”

 “L’abolizione province e’ solo fumo negli occhi, perche’ viene realizzata senza che ci sia un esame razionale dei livelli intermedi e perche’ e inserito in modo strumentale all’interno di una manovra che dovrebbe servire a trovare le risorse per rassicurare i mercati. E in che modo i mercati dovrebbero sentirsi rassicurati dall’abolizione delle Province”. Lo ha detto il Presidente della provincia di Milano, Guido Podesta intervenendo alla assemblea straordinaria di mobilitazione delle Province contro la manovra economica e il disegno di legge votato dal Governo che prevede la soppressione degli enti intermedi. “Meno demagogia e più’ rispetto – ha aggiunto Podesta – non si baratta la democrazia e la rappresentanza in nome di una finta riduzione dei costi. Riduzione – ha detto – che di fatto non esiste, perche’ il risparmio di 40 milioni di euro che si avrebbe con l’eliminazione degli eletti in Provincia, sarebbe ampiamente annullato dal forte aumento dei costi del personale, che passando alle Regioni costerebbe allo stato 600 milioni di euro in piu'”

“Parlo a nome dei 3000 consiglieri provinciali che percepiscono 2000 euro l’anno per amministrare i territori. Davvero si pensa che siamo noi la casta? ” Lo ha detto il Consigliere della Provincia di Livorno, Maurizio Zingoni, nel suo intervento all’Assemblea Straordinaria delle Province di mobilitazione contro la manovra economica. “ Io – ha detto – credo nella democrazia, e sono convinto che se si sostituiscono ai consigli eletti degli organi composti da nominati si fa un danno alla democrazia. E credo anche che il Paese abbia bisogno di vere riforme istituzionali, per avere amministrazioni efficienti e più moderne 

“Oggi a questa giornata di mobilitazione abbiamo sentito tante voci che hanno affermato che l’abolizione delle Province e’ inutile e dannosa. Ci fa piacere, solo che vorremmo che dopo queste parole di conforto si passasse al confronto serio sulle riforme” Lo ha detto il Presidente dell’Upi Marche, Patrizia Casagrande, Presidente della Provincia di Ancona, intervenendo alla assemblea straordinaria di mobilitazione delle Province, che poi ha sollevato il tema dei tagli imposti dalla manovra economica “Questa per noi ora e’ la vera emergenza – ha detto – con questi tagli come potremo continuare a svolgere la nostra funzione?”.

“Sulle Province serve un’operazione verità: bisogna rendere pubblici i dati economici e fare conoscere le funzioni  delle Province. Alle Regioni occorre chiedere di non creare, come sta avvenendo, tanti nuovi centralismi e di fare il loro mestiere. Quello di legiferare”. Lo ha detto nel suo intervento all’Assemblea straordinaria delle Province contro la manovra economica, la Presidente della Provincia di Asti, Maria Teresa Armosino. “Al Governo, e alle forze politiche tutte, presenti in Parlamento, sta il compito per nulla affrontato di dimostrare al Paese che chiede risposte, di avere una proposta complessiva che porti efficacia e riduzione della burocrazia. Ma questo – ha concluso la Presidente Armosino – è il compito di chi realmente vuole essere classe dirigente”.

 

Barbara Perluigi

SOPPRESSIONE PROVINCE, IL PRESIDENTE ZURLO SI AUTOSOSPENDE DAL PDL

“L’inserimento in extremis dell’art. 2 comma 2° nel Disegno di Legge Costituzionale di soppressione delle province, che decreta nei fatti l’eliminazione dell’entità territoriale crotonese, costituisce l’atto finale della “farsa” iniziata ormai nel maggio 2010. Ricomprendere i nuovi enti territoriali regionali seguendo il criterio dei 300.000 abitanti o dei 3.000 kmq. di estensione territoriale significa nei fatti abolire le 29 province che inizialmente si dovevano sopprimere. Pur preannunciando tutte le azioni tese alla difesa del territorio, ritengo doveroso, da parte mia, procedere all’autosospensione dal Pdl non condividendo né il senso né l’utilità di un intervento legislativo che mortifica e danneggia irreparabilmente i territori più deboli, dalle condizioni socio-economiche più complesse”.

MOBILITAZIONE DELLE PROVINCE 15 SETTEMBRE. LA PROVINCIA DI TORINO A ROMA

La Provincia di Torino aderisce e partecipa con il suo presidente Antonio Saitta alla mobilitazione degli Enti locali che domani a Roma in piazza Montecitorio vedrà una grande manifestazione di protesta contro i tagli derivanti della manovra.

“Le Province italiane – dice Saitta – domani manifesteranno con forza contro la politica di deligittimazione della nostra attività e del nostro ruolo sui territori: tutta l’amministrazione pubblica richiede di essere velocemente riformata con un’operazione che riguardi tutti gli enti e le società create nei decenni per garantire il consenso con il loro esercito di 27000 nominati. Invece Berlusconi ha preferito far credere all’opinione pubblica che basta abolire le Province per risolvere i problemi del bilancio dello Stato. Ci opponiamo a questa semplificazione e soprattutto alla mancanza di un disegno politico credibile”.

PROVINCE, L’UFFICIO DI PRESIDENZA UPI: PROPOSTA INUTILE E DEMAGOGICA

“In occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia il governo cancella le Province”: ha esordito così il presidente dell’Upi, Giuseppe Castiglione, nella conferenza stampa di questa mattina non risparmiando le polemiche al Governo per il disegno di legge costituzionale di soppressione delle Province approvato oggi dal Consiglio dei ministri. “Questo è un atto molto grave – ha detto Castiglione – anche perchè si è scelto di non intaccare gli enti strumentali che, con i 25 mila posti nei vari consigli di amministrazione, costano circa 7 miliardi di euro”.

“Noi – ha annunciato Castiglione – trasferiremo questa battaglia in Parlamento, certi di trovare ascolto. Del resto, la nostra non è una difesa d’ufficio delle Province: abbiamo presentato una proposta di accorpamento ma il governo ha deciso di scegliere la strada dell’abolizione, che oggi ‘fa tendenza’. Io credo però che i cittadini siano più maturi, che vogliano servizi di qualità e sanno che la Provincia assicura tutto questo”.

“Il testo approvato oggi – ha aggiunto il Presidente del Consiglio direttivo dell’Upi, Fabio Melilli – sancisce la sovranità delle Regioni sullo Stato, perchè – ha fatto notare Melilli – all’art. 7  si dice che lo Stato, con propria legge, provvede a razionalizzare la presenza dei propri organi periferici, adeguandola alla determinazione delle leggi regionali adottate ai sensi del comma 1 della presente legge costituzionale.  Un fatto questo – commenta Melilli – mai accaduto finora. Il Governo oggi – ha aggiunto – ha scelto non di abolire le province ma di cambiare loro il nome. Le Province passeranno dalle attuali 108 a un numero molto più alto: si creeranno tra le 150 e le 250 associazioni di comuni che gestiranno le funzione che un tempo erano delle Province. Ci avviamo, insomma, a costruire in Italia un ‘modello Sardegna”.  Melilli ha poi lanciato una provocazione “Succederanno cose divertenti nei prossimi mesi – ha detto –  per esempio un presidente di Provincia potrebbe decidere di dimettersi presto, per farsi rieleggere e durare quindi fino al 2017.

Secondo  il Vice Presidente Vicario dell’Upi,  Antonio Saitta, Presidente della Provincia di Torino, ” questo ddl costituzionale parte da un inganno: dall’idea, cioé, che sopprimendo le province si risparmiano 12 miliardi. I 12 miliardi – spiega Saitta – sono quanto viene speso dalle Province per gestire i servizi che devono essere comunque erogati. Il provvedimento approvato oggi non porterà a una riduzione ma a un aumento della spesa: le Province hanno 60.000 dipendenti che, se passeranno alle Regioni, costeranno circa 600 milioni in più. Temiamo, inoltre, che le risorse che un tempo le Province spendevano per strade e servizi possano essere assorbite dal buco della sanità

“Io sono il Presidente di una Provincia istituita nel 2004 e diventata operativa nel 2009” ha detto Fabrizio Cesetti , Presidente della Provincia di Fermo, sottolineando la contraddizione di aver creato delle nuove Province in tempi recenti per poi abolirle.  “E’ un provvedimento gravissimo sotto il profilo istituzionale – ha aggiunto – Quanto a me – ha concluso conclude – sono in grado di dimostrare, con numeri inoppugnabili, che due Province amministrate bene costano meno di una sola”.

Molto duro il commento del Presidente dell’Upi Veneto, Leonardo Muraro “C’é poco da girarci intorno – ha detto –  l’abolizione delle Province è una sconfitta anche della Lega. Politicamente la considero una sconfitta del federalismo, cioé del principio sempre sostenuto in primis dalla Lega secondo il quale il governo del territorio va svolto il più vicino possibile al territorio stesso. Così invece alle province venete vengono rubate risorse proprie che vengono mandate a Roma o a Venezia”. Muraro è irritato in particolare per il cambiamento di impostazione della manovra rispetto alle rassicurazioni che sostiene di aver ricevuto pochi giorni fa dai ministri Roberto Calderoli e Roberto Maroni, secondo le quali i nuovi enti che avrebbero sostituito le province sarebbero rimasti a carattere elettivo. “Invece – rileva – con il testo licenziato oggi diventiamo vassalli della Regione”. Muraro si è soffermato quindi sul carattere “demagogico” della misura. “Si neutralizza l’unica traccia di federalismo – spiega – per dare una pillola alla gente che ha il mal di pancia contro i costi della politica, quando sono stati tolti dalla manovra la riduzione dei parlamentari, la loro incompatibilità con la carica di sindaco ed i tagli alle indennità”. “Le Province tutte insieme – ricorda Muraro – costano come dieci anni di pensione di un funzionario della Regione Sicilia di cui si è scritto pochi giorni fa sui quotidiani”.

 

DDL RIFORMA DELLE PROVINCE

“Apprendiamo da notizie di stampa che il tanto annunciato disegno del Governo, che dovrebbe assegnare alle Regioni le competenze sulle Province, prevedrebbe la cancellazione delle Province dalla Costituzione. Se è questa la strada che la maggioranza intende percorrere la reazione delle Province si farà sentire”. Lo dichiara il Presidente dell’Upi, Giuseppe Castiglione, sottolineando come “una tale scelta getterebbe nel caos il Paese, aprendo la strada alla gestione da parte Agenzie, Società ed Enti  di tutte le competenze pubbliche oggi amministrate delle Province. Mettendo in mano così a Consigli di amministrazione, Dirigenti e Manager la gestione delle scuole, della formazione professionale, del mercato del lavoro, delle strade, della tutela dell’ambiente. A guadagnarci sarebbero quindi i soliti noti, che da questa spartizione della democrazia avrebbero le mani libere per lucrare sui servizi essenziali ai cittadini.
Un conto – ribadisce il Presidente Castiglione – è presentare  al Paese una proposta di riforma complessiva, che modernizzi tutte le istituzioni a partire dal Parlamento, e che coinvolga le Regioni, le Province e i Comuni, mantenendo saldo il controllo democratico sulla pubblica amministrazione. Un conto è lasciare che delle nostre strade, le nostre scuole, i nostri centri per l’impiego, si occupino consigli di amministrazione. Abbiamo la sensazione che, in preda a questa assurda corsa a dare segnali, si stia trascurando di difendere le comunità locali e i cittadini.”.

DDL COSTITUZIONALE ABOLIZIONE PROVINCE: DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI VENEZIA, ZACCARIOTTO

“L’incontro Upi Veneto a Padova è stato un incontro di condivisione fra presidenti delle Province venete, e preparatorio al prossimo che si terrà a Monza lunedì 12 settembre alle ore 14,00 con i ministri delle Riforme Umberto Bossi e della semplificazione normativa Roberto Calderoli.  Ora si parla di riorganizzazione e non di soppressione delle Provincie, ma ancora non sono del tutto chiare le intenzioni del Governo. Lunedì porterò avanti le mie richieste come presidente dell’amministrazione provinciale veneziana: riconoscimento della Provincia come ente rappresentativo a pieno titolo delle istanze del territorio e dei comuni, ente che svolge funzioni fondamentali, poi il riconoscimento della virtuosità amministrativa dell’ente e di una fiscalità legata anche al basso livello di indebitamento, infine l’abolizione di tutte le agenzie, società, uffici ed enti inutili che costituiscono meri costi e non erogano alcun servizio utile per la comunità.

La manovra parla dell’opportunità di riorganizzare il territorio in ogni regione, lavorando di concerto e puntando sulle caratteristiche proprie del territorio stesso. E qui è necessario fare delle distinzioni. Perché se pensiamo ad esempio proprio a Venezia, dove è in progetto la Città metropolitana, non è pensabile che tutti i 44 Comuni della nostra Provincia rientrino in questo concetto. E quelli che restano fuori come li organizziamo? Creiamo una nuova provincia?

C’è poi la proposta del Governo che attribuisce alle Regioni il compito di ridefinire gli assetti territoriali, lasciando allo Stato la definizione delle funzioni da svolgersi; a mio avviso si può davvero procedere alla riorganizzazione delle Provincie (che pesano sui costi dello Stato per l’1,5% incluso il personale e i servizi) chiedendo alle Regioni di trasferire finalmente a 360 gradi, le deleghe che già le Provincie hanno, come l’urbanistica e l’ambiente, che tuttavia le Provincie non svolgono ancora in piena autonomia, in totale completezza”.

ABOLIZIONE PROVINCE: L’UPI FRIULI VENEZIA GIULIA CHIEDE INCONTRO A PRESIDENTE TONDO E CAPIGRUPPO REGIONE

Un incontro con il Presidente della Regione Renzo Tondo e con i Capigruppo in Consiglio regionale, non appena saranno noti i contenuti del disegno di legge costituzionale sull’abolizione delle Province, annunciato dalla manovra del Governo. E’ quanto stabilito dall’Ufficio di Presidenza dell’Unione delle Province del Friuli Venezia Giulia, presieduto da Maria Teresa Bassa Poropat, che si è svolto oggi a Udine. “Ribadisco ancora un volta – ha detto Bassa Poropat – che le Province sono consapevoli delle esigenze di risparmio imposte dalla crisi finanziaria e sono pronte a fare responsabilmente la loro parte, ma chiedono di condividere decisioni e procedure”. “Su temi così importanti – ha aggiunto – non è possibile accettare scelte calate dall’alto, soprattutto in considerazione del fatto che le Province ben prima della manovra avevano da tempo formulato, in un’ottica costruttiva e non di difesa corporativistica,  proposte concrete volte  alla riduzione dei costi e mirate alla razionalizzazione delle competenze tra enti locali, proponendo la riduzione di soggetti pubblici o partecipati dal pubblico che operano sul territorio e che si sovrappongono alle competenze provinciali come ad esempio Ato, Ater, Ezit,  Comunità montane e Consorzi”. La Presidente ha quindi ricordato che lo stesso Ufficio Studi del Senato ha già dimostrato come l’abolizione delle Province comporterà non una diminuzione bensì un aumento dei costi. Il contratto di lavoro dei circa 60 mila dipendenti delle Province italiane passando alle Regioni avrà un costo maggiorato del 20% e tornerebbe a crescere anche la spesa di molte funzioni che le amministrazioni provinciali svolgono da anni per conto delle Regioni.

L’Ufficio di Presidenza dell’Upi regionale convocherà i primi giorni di ottobre il proprio Consiglio direttivo. 

MANOVRA E PROVINCE: DOMANI RIUNIONE STRAORDINARIA DELL’UFFICIO DI PRESIDENZA UPI

Riunione straordinaria dell’Ufficio di Presidenza dell’Upi domani, 8 settembre 2011,  a partire dalle 11,30, presso la Sala della Presidenza dell’Unione delle Province d’Italia (Piazza Cardelli 4 – 1° Piano) . All’ordine del giorno, la discussione sul Disegno di Legge Costituzionale di riforma delle Province, annunciato per domani alle 8,30 in Consiglio dei Ministri.

Al termine dell’incontro, presumibilmente per le 12,30, il Presidente dell’Upi Giuseppe Castiglione insieme ai componenti dell’Ufficio di Presidenza, terrà una Conferenza stampa presso la stessa sede, per illustrare le decisioni prese.

PROVINCE. I QUATTRO PRESIDENTI DELLE PROVINCE CONTRO IL PROVVEDIMENTO DEL GOVERNO

Nel link, il video della Conferenza stampa dell’Upi Abruzzo con el dichiarazioni del Presidente Enrico Di Giuseppantonio
“Mi chiedo come le Regioni, che si occupano di legislazione, possano erogare i servizi amministrativi delle Province”

MANOVRA: LE INIZIATIVE DELLE PROVINCE

Manovra economica, tagli alle Province e riforme istituzionali: saranno questi i temi affrontati nella riunione straordinaria dell’Ufficio di Presidenza dell’Upi con i Presidenti delle Upi Regionali, che si terrà oggi a Roma, a partire dalle 11,00, nella sala della Presidenza dell’Associazione delle Province.
Nell’incontro saranno decise le iniziative di mobilitazione nazionale e locale che l’Upi realizzerà per contrastare i tagli ai bilanci degli Enti locali decisi dalla manovra bis e la paventata soppressione di tutte le Province.
Alle 14,30 una delegazione dell’Ufficio di Presidenza, composta dal Presidente dell’Upi Giuseppe Castiglione, dal Vice Presidente Vicario Antonio Saitta, dal Vice Presidente Nicola Zingaretti, dai Presidenti Leonardo Muraro e Piero Lacorazza, si recherà nella sede del PD per incontrare il Segretario Pierluigi Bersani e presentare le proposte delle Province sia sul fronte delle riforme istituzionali che sulla riduzione dei tagli alle risorse e del rilancio degli investimenti.

MANOVRA: RIUNIONE STRAORDINARIA UFFICIO PRESIDENZA UPI E PRESIDENTI REGIONALI

E’ iniziata la riunione straordinaria dell’Ufficio di Presidenza dell’Upi con i Presidenti delle Upi Regionali, nella sala della Presidenza dell’Associazione delle Province convocata dal Presidente dell’Upi Giuseppe Castiglione per definire le iniziative di mobilitazione contro la manovra economica. All’incontro sono presenti i Presidenti delle  Province: Antonio Saitta (Torino);  Guido Podestà (Milano), Maria Teresa Armosino (Asti), Patrizia Casagrande (Ancona); Francesco     Schittulli (Bari); Andrea Barducci (Firenze); Nicola Bono (Siracusa) ; Piero Lacorazza (Potenza); Vincenzo Bernazzoli (Parma); Massimo Nobili (Verbano Cusio Ossola); Giovanni Avanti (   Palermo); Andrea Pieroni (Pisa); Leonardo Muraro (Treviso); Enrico Di Giuseppantonio (Chieti); Marco Vinicio Guasticchi (Perugia), Marino Fiasella (La Spezia); Fabrizio Cesetti (Fermo)

Nell’incontro saranno decise le iniziative di mobilitazione nazionale e locale che l’Upi realizzerà per contrastare i tagli ai bilanci degli Enti locali decisi dalla manovra bis e la paventata soppressione di tutte le Province.

Alle 14,30 una delegazione dell’Ufficio di Presidenza, composta dal Presidente dell’Upi Giuseppe Castiglione, dal Vice Presidente Vicario Antonio Saitta, dal Vice Presidente Nicola Zingaretti, dai Presidenti Leonardo Muraro e Piero Lacorazza, si recherà nella sede del PD per incontrare il Segretario Pierluigi Bersani e presentare le proposte delle Province sia sul fronte delle riforme istituzionali che sulla riduzione dei tagli alle risorse e del rilancio degli investimenti.

Alle 15,30, poi, la delegazione composta dal Presidente dell’Upi Giuseppe Castiglione, dla Vice Presidente Antonio Saitta e dal Presidente di Treviso, Leonardo Muraro, sarà ricevuta dal Ministro dell’Interno, Roberto Maroni.

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