Categoria: Istituzioni e Riforme

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PROVINCE: IL PRESIDENTE CASTIGLIONE PLAUDE ALLI DICHIARAZIONI DEL PRESIDENTE ERRANI (CONFERENZA DELLE REGIONI)

“Il Presidente Errani lancia oggi un richiamo importantissimo che spero sia ascoltato da maggioranza e opposizione: sulle riforme ci vuole davvero serietà e responsabilità, o il Paese non reggerà più”. Lo dichiara il Presidente dell’Upi, Giuseppe Castiglione, commentando le dichiarazioni del Presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, che,  sulle riforme costituzionali e sulle Province, ha sottolineato la necessità di costruire una proposta unitaria, abbandonando la strada degli interventi spot. “Anci, Upi e Conferenza delle Regioni  – sottolinea Castiglione – chiedono da tempo che si lavori ad una riforma organica, complessiva, capace di introdurre quegli elementi fondamentali per dare un nuovo sistema di governance al Paese. Una riforma che interessi tutti i livelli di governo, a partire dal Parlamento, con l’istituzione della Camera delle Autonomie e la riduzione dei parlamentari, e che sia in grado di intervenire su Regioni, Province e Comuni non solo modificando numeri e dimensioni, ma ridefinendo le funzioni, le competenze, i ruoli. Solo così – conclude Castiglione  – avremo affrontato in modo serio i problemi aperti e saremo in grado di dare ai cittadini risposte concrete, al posto di inutili segnali. Con i ‘segnali’ non si governa il Paese, si fa demagogia”.

MANOVRA: IL PRESIDENTE DI PESARO URBINO, MATTEO RICCI

“Non si sta facendo un dibattito serio sulla riorganizzazione dello Stato. Per i cittadini, non c’e’ cosa peggiore di una istituzione che non funziona: percio’, bisogna capire le istituzioni che non funzionano e di conseguenza modificare gli assetti. Ma non e’ questo il ragionamento che si sta facendo sulle Province”. Lo ha dichiarato all’agenzia di stampa AGI il Presidente della Provincia di Pesaro-Urbino Matteo Ricci, che ha aggiunto: “Serviva uno specchietto per le allodole nell’incontro di Arcore tra Bossi e Berlusconi per dire che in qualche modo si toccavano i costi della politica. E quindi sono state sacrificate, almeno a parole, le Province. Non so cosa succederà – ha proseguito Ricci – perchè il percorso della legge costituzionale è lungo e non sappiamo che esiti avrà. Di certo, per il nostro territorio, non avere la provincia significa indebolire una comunità: diventera’ impensabile andare nel capoluogo regionale per qualsiasi cosa. Si parla impropriamente, in questo caso, di costi della politica.”In Europa, in tutti i Paesi c e’ un organismo intermedio di area vasta. Si e’ voluto tamponare la rabbia dei cittadini tagliando qualcosa e si e’ scelto di sacrificare le Province. In Regioni come la nostra, le Province contano molto, mentre nelle aree metropolitane il discorso e’ diverso, ma l’Italia e’ fatta in gran parte come le Marche. La provincia di Pesaro-Urbino – ha detto all’AGI – conta 360 mila abitanti, la città capoluogo 90 mila, Tutti gli altri chi li rappresenta? Ancona e’ lontana per Pesaro, figuriamoci per gli altri comuni. Del resto, tutte le associazioni e le organizzazioni sono configurate su scala provinciale, perche’ e’ questo l’ambito ottimale per la programmazione, la progettazione e la gestione dei servizi. Non si sta facendo un dibattito serio – ha concluso Ricci – e’ il sintomo della crisi della politica italiana. Dopo tanti fallimenti politici e sociali, si pensa che agendo cosi’ ci si salvera’ la faccia. Ma gli italiani non sono sciocchi”.

IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DIRETTIVO DELL’UPI, FABIO MELILLI

“Invece di sciogliere immediatamente le migliaia di enti di II livello governati da soggetti nominati dalla politica e non eletti dai cittadini, realizzando così da subito 2 miliardi di euro di risparmi, il Governo sceglie di rifugiarsi nell’“effetto annuncio” dichiarando di eliminare tutte le Province con una norma costituzionale.
Il tutto viene condito con una frase misteriosa per la quale le Regioni avranno un potere ordinamentale che consentirà loro di organizzare sul territorio le funzioni amministrative.
Si apre così la strada a nuove Agenzie e nuove Società che gestiranno le funzioni delle Province con nuovi Consigli di Amministrazione, Amministratori delegati e Direttori generali; tutto ciò in nome di una battaglia contro i costi della politica che vengono confusi con i costi della democrazia e della istituzioni.
Siamo curiosi leggere il testo della riforma costituzionale che dovrà modificare gli articoli 114, 115, 116 (a meno che non si vogliano far sopravvivere le Province autonome di Trento e di Bolzano), 117, 118, 119, 120, 132 e 133, in pratica quasi tutto il Titolo V della Costituzione.
Restiamo in attesa che qualcuno ci spieghi come verranno riorganizzati sul territorio nazionale gli uffici statali e se assisteremo alla scomparsa dello Stato in 90 capoluoghi o alla sua moltiplicazione in città che pur non essendo capoluogo, per la loro importanza, ne rivendicheranno la presenza”.

E’ quanto dichiara il presidente del Consiglio direttivo dell’Unione delle Province d’Italia, Fabio Melilli Presidente della Provincia di Rieti.

I Vice Presidenti dell’Upi : Da Ferrarese accuse ingiustificate.

“Comprendiamo bene che il clima politico, l’attacco continuo alle Province e il pressapochismo con cui si sta affrontando un tema così cruciale come la riforma del sistema Paese possa provocare reazioni fuori dalle righe in chi ogni giorno lavora al servizio della comunità e si sente delegittimato da slogan e propaganda. Ma il lavoro e l’impegno con cui il Presidente dell’Upi Giuseppe Castiglione sta affrontando, con il pieno concorso e supporto dell’Ufficio di Presidenza dell’Upi, la battaglia a sostegno delle Province non possono essere messi in discussione con accuse ingiustificate. Un impegno a tutto campo, che va dal confronto continuo con il Governo, con i rappresentanti del Parlamento e con i Partiti politici, alle dure prese di posizione sulla stampa, facilmente documentabili. Respingiamo quindi con fermezza la richiesta dimissioni avanzata dal Presidente della Provincia di Brindisi al Presidente dell’Upi Giuseppe Castiglione,  cui confermiamo pieno sostegno”.
Lo dichiarano, a nome di tutto l’ufficio di Presidenza dell’Upi, il Vice Presidente Vicario Dario Galli (Lega) presidente della Provincia di Varese, il Vice Presidente Vicario Antonio Saitta (PD) presidente della Provincia di Torino, il Vice Presidente Franco Antoci (UDC) presidente della Provincia di Ragusa, il Vice Presidente Zingaretti (PD) presidente della Provincia di Roma.

MANOVRA E PROVINCE

“Continua ad esserci troppa confusione: il Governo chiarisca qual è il percorso che intende portare avanti per riformare le Province. Non siamo contrari ad un Disegno di Legge Costituzionale di riforma complessiva nel quale, accanto al dimezzamento die parlamentari e al riordino delle Province a livello regionale,  sia ribadito il ruolo assegnato a queste istituzioni dalla Costituzione. Per questo cogliamo con favore lo stralcio delle norme ordinamentali che, in maniera del tutto improvvisata, prevedevano l’eliminazione di alcune Province nella manovra economica.  Chiediamo però che nel Disegno di Legge si preveda, oltra alla conferma del ruolo delle Province come istituzione di area vasta,  la ridefinizione dei confini provinciali a livello regionale, il ridisegno delle Regioni con l’accorpamento di quelle piccole quanto una Provincia, la cancellazione delle Regioni a Statuto speciale, la riorganizzazione degli uffici periferici dello Stato intorno alle nuove Province, la soppressione di tutti gli enti strumentali.  Certo è che le Province sono stanche di essere usate per riforme ‘bandiera’, che portano allo Stato risparmi pari a 0, e che servono solo a non affrontare in maniera seria il riordino istituzionale e ad eludere il tema della riorganizzazione dello Stato e la riduzione drastica dei costi della politica”. Lo dichiara il Presidente dell’Upi Giuseppe Castiglione, annunciando poi per il prossimo 1° settembre una riunione straordinaria dell’Ufficio di Presidenza dell’Upi e dei Presidenti delle Upi Regionali, per definire insieme iniziative e mobilitazioni a livello nazionale e locale. 

Quanto agli intevrenti di carattere economico previsti dalla manovra, il Presidente Castiglione ha sottolineato come nella manovra : “Avevamo chiesto il dimezzamento dei tagli agli Enti locali e lo sblocco delle risorse per fare ripartire gli investimenti. Le modifiche annunciate non chiariscono quale sarà la portata degli interventi per alleggerire il peso dei tagli su Province e Comuni, ma soprattutto non rispondono alle nostre richieste dello sblocco dei residui per riaprire i cantieri. Ci aspettiamo  dal Governo e dal Parlamento risposte chiare, altrimenti il nostro giudizio sulla manovra non potrà che restare negativo.
“Noi abbiamo fatto richieste precise – sottolinea Castiglione –  chiedendo, oltre al dimezzamento dei tagli a carico delle province, il rilancio degli investimenti, con l’utilizzo dei residui passivi per gli interventi sull’edilizia scolastica, sulla viabilità, nel contrasto al dissesto idrogeologico e per la diffusione della banda larga, necessari per modernizzare e mettere in sicurezza le infrastrutture del Paese. Non ci pare che dall’incontro di ieri siano emerse decisioni in questa direzione”.

MANOVRA: LE PROVINCE RILANCIANO

“Intervenire su 29 Province non ha alcun senso, non produce risparmi, anzi come scrivono i tecnici del Senato, comporterebbe nuove spese, fermo restando ¬- afferma Castiglione – che il ruolo delle Province e la loro collocazione nel quadro istituzionale del Paese quali enti di governo di area vasta non può in alcun modo essere messo in discussione”.
“Noi vogliamo rilanciare – aggiunge Castiglione. Si stralcino le norme ordinamentali dalla manovra e si approvi subito una modifica della Costituzione per rivedere in modo coerente le dimensioni di tutte le Province in modo in ogni regione ognuno deciderà quali enti accorpare, come modificare i confini provinciali e quali eliminare, istituendo le Città metropolitane. Ma il processo non sarà calato dall’alto, le esigenze delle comunità e dei territori saranno prioritarie, rispetto alla dilagante propaganda di chi fa politica dal centro e preferisce proclamare vuoti slogan piuttosto che pensare al buon governo dei cittadini e della pubblica amministrazione”.
E’ la proposta lanciata oggi dal Presidente dell’Upi, Giuseppe Castiglione, al termine dell’incontro con i Presidenti delle Province sotto i 300 mila abitanti, che la manovra economica di agosto potrebbe cancellare.
“Alla Commissione Affari Costituzionali della Camera – ha ricordato – sono state presentate a luglio dal Pdl, PD e Lega tre diverse proposte che vanno tutte in questa direzione: sta al Parlamento portarle a termine e portare a termine una riforma che tutti, le Province per prime, aspettano”.

Queste dunque le richieste che l’Unione delle Province d’Italia ha definito, insieme ai Presidenti delle Province intervenuti, e che saranno presentate ufficialmente domani, nel corso dell’audizione sulla manovra prevista in Senato:

–    approvazione urgente di una riforma costituzionale del Parlamento e della composizione dei consigli regionali; e definisca in modo chiaro e organico i limiti dimensionali minimi delle circoscrizioni territoriali delle regioni, delle province e dei comuni
–    stralcio delle norme ordinamentali, in particolare degli articoli 15 e 16 della manovra, che non avendo alcun rilievo economico e non avendo presupposti di necessità ed urgenza, non trovano nel Decreto la giusta collocazione e sono in contrasto con le procedure previste dall’art. 133 della Costituzione;
–    revisione dell’art. 133 della Costituzione , spostando la competenza legislativa dallo Stato alle Regioni per la modifica delle circoscrizioni provinciali che non raggiungono limiti dimensionali adeguati per l’esercizio delle funzioni di area vasta e per la soppressione delle Province nelle quali sono istituite le Città metropolitane;
–    approvazione subito in Senato, e in via definitiva alla Camera, della Carta delle Autonomie locali, definendo ruoli e competenze di Province e Comuni;
–    previsione di una norma nella manovra economica che elimini tutti gli enti strumentali intermedi (Enti e agenzie strumentali, Ato, Bim, Consorzi di Bonifica, Società di servizi, etc..) e assegnazione delle competenze da questi esercitate ai Comuni e alle Province. La norma consentirebbe un risparmio immediato quantificabile in non meno di 2,5 miliardi di euro, il costo vivo dei soli compensi dei Consigli di amministrazione.

MANOVRA: OGGI INCONTRO UPI –ALFANO

Il Presidente dell’Upi Giuseppe Castiglione e i Vice Presidenti vicari Antonio Saitta, Presidente della Provincia di Torino, e Dario Galli, Presidente della Provincia di Varese, incontreranno oggi, 25 agosto 2011, alle 11,30 il Segretario del PDL Angelino Alfano.
L’incontro, per discutere della manovra economica, si svolgerà nella sede del Pdl, in via dell’Umiltà.  

INTERVISTA AL PROF. STELIO MANGIAMELI SULLE PROVINCE “SCELTA IRRAGIONEVOLE E NON CI FA RISPARMIARE”

“Questa norma non semplifica niente, anzi. Di fatto prevedo una grande complicazione a fronte di un articolo di decreto che somiglia più ad un manifesto che ad una disciplina giuridica”. E’ un passaggio dell’intevrista al Prof. Stelio Mangiameli, pubblicata sul quotidiano “Il Manifesto” di oggi, che pubblichiamo integralmente in allegato.

Documenti allegati:

Il Consigliere Zingoni e il Presidente Upi Toscana, Pieroni, al Giornale della Toscana

Zingoni: “Gli Assessori IDV si dimettano dalle Province Toscane.Che cosa ci stanno a fare in un ente che ritengono inutile?” Pieroni: “Stralciare le norme di riforma dal decreto legge”.

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MANOVRA: MERCOLEDI 24 AGOSTO ORE 15,00 RIUNIONE DELLE PROVINCE IN UPI

I presidenti delle Province di: Vercelli, Asti, Biella, Verbano-Cusio-Ossola, Lodi, Rovigo, Gorizia, Trieste, Imperia, Savona, La Spezia, Piacenza, Massa Carrara, Pistoia, Prato, Terni, Ascoli Piceno, Fermo, Rieti, Campobasso, Isernia, Benevento, Crotone, Vibo Valentia, Caltanissetta, Enna, Ogliastra, Medio Campidano e Carbonia Iglesias sono stati convocati dal Presidente dell’Upi Giuseppe Castiglione per mercoledì 24 agosto allee ore 15,00 presso la Sala della Presidenza dell’Upi (Roma, Piazza Cardelli 4 – 1° piano). In allegato, la lettera di convocazione inviata.

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IL DOSSIER SULLE PROVINCE

In allegato, il Dossier  “Le Province allo Specchio”

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MANOVRA: CONVOCATI IN UPI I PRESIDENTI DELLE PROVINCE SOTTO I 300 MILA ABITANTI

Si riuniranno mercoledì prossimo a Roma, convocati dal Presidente dell’Upi Giuseppe Castiglione, i Presidenti delle Province sotto i 300.000 abitanti e i 3000 chilometri quadrati, interessati dalla manovra del 13 agosto che ne prevede la soppressione.
“Definiremo insieme una strategia unitaria per contrastare questa manovra che, intervenendo in maniera del tutto improvvisata sul quadro istituzionale del Paese, non ha fatto altro che gettare nel caos le comunità”. La riunione con i Presidenti delle Province si terrà mercoledì 24 agosto, alle ore 15,00 nella Sala della Presidenza dell’Upi (Piazza Cardelli 4 – Roma), e seguirà gli incontri già previsti in mattinata tra i vertici dell’Upi, nei quali, accanto ai risvolti istituzionali, sarà analizzato anche l’impatto economico della manovra sui bilanci delle Province. “Accanto all’emergenza dettata dal tentativo di cancellare le Province con un decreto legge, che contrasteremo in ogni modo – sottolinea Castiglione – c’è infatti la gravità di una manovra che interviene di nuovo, per la terza volta nel giro di un mese, su Province e Comuni, tagliando risorse destinate ai servizi per i cittadini. I nostri bilanci sono ridotti all’osso: negli ultimi tre anni le entrate e le spese sono diminuite di oltre l’11%, con  un taglio di oltre 1,5 miliardi. Sono state tagliate le spese per la politica, con il taglio del 20% dei compensi degli amministratori provinciali e la riduzione di giunte e consigli; abbiamo ridotto dell’80% le spese per le missioni, per la comunicazione e l’informazione, per la realizzazione di eventi sui territori; abbiamo ridotto dell’11% anche le spese per il personale. Non c’è rimasto più nulla da tagliare: tutti gli interventi che si faranno andranno necessariamente ad incidere sui diritti dei cittadini, dal trasporto pubblico locale alla sicurezza delle strade, dalla difesa dell’ambiente ai servizi per l’impiego”.

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