Categoria: Istituzioni e Riforme

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INCONTRO ALL’UPI, SUL TAVOLO IL TEMA DELLE PROVINCE MONTANE. PADRIN: «SERVONO CERTEZZE PER QUANTO RIGUARDA LE RISORSE»  

«A dieci anni esatti dall’introduzione della legge Delrio possiamo dire che la riforma ha fallito nei suoi intenti. Che le Province non sono inutili: servono come enti di coordinamento e strumenti di governo dei territori, ed eliminarle non è a costo zero per i cittadini. In estrema sintesi, possiamo dire che per dare un futuro alle Province serve un elemento basilare: la certezza delle risorse, quanto meno per le funzioni fondamentali». È quanto afferma il presidente della Provincia di Belluno Roberto Padrin, a margine di un incontro a Roma all’Upi (Unione Province d’Italia) con il direttore Piero Antonelli. Sul tavolo, la situazione delle Province interamente montane e la sopravvivenza dei servizi d’area vasta nei territori di montagna.

La Provincia di Belluno infatti tiene sempre monitorati i dati dello spopolamento e recentemente ha preparato un dossier (consegnato al ministro Tajani a inizio dicembre) in cui sono considerati anche i numeri della perdita dei servizi nelle aree montane, e vengono proposte alcune possibili soluzioni, a partire da un rafforzamento del ruolo dell’ente quale casa dei servizi per i Comuni. 

«Ogni considerazione ha alla base un presupposto imprescindibile: la certezza di un perimetro economico all’interno del quale potersi muovere. Oggi questo perimetro è sempre meno definito, anche per quanto riguarda le funzioni fondamentali» sottolinea il presidente Padrin, che con il direttore Upi Antonelli ha parlato proprio dei tagli registrati da tutte le Province d’Italia negli ultimi anni. «Solo per citare un caso noto per quanto riguarda Belluno, dal 2014 a oggi abbiamo subito l’azzeramento dei trasferimenti statali in materia di viabilità. Trasferimenti che fino al 2011 valevano 15 milioni di euro l’anno. Da qualche anno poi dobbiamo fare i conti con il prelievo forzoso, che significa dover rinunciare a risorse importanti: nel 2024 i trasferimenti statali in entrata sarebbero di 33,8 milioni, ma solo teoricamente perché la Provincia deve “restituire” allo Stato circa 31,7 milioni come contributo alla finanza pubblica. È chiaro che in queste condizioni la possibilità di manovra è fortemente ridotta. E per la montagna è un disastro, dato che servirebbe un rafforzamento dei servizi non certo una riduzione. Con Upi stiamo spingendo da tempo perché le Province, specie quelle interamente montane, abbiano certezze sulle entrate che oggi sono soggette al variare dei trasferimenti statali e alle fluttuazioni del mercato dell’auto, dato che sostanzialmente sono Ipt (iscrizione al pubblico registro automobilistico) e Rc auto. Ringrazio il direttore Antonelli per il suo impegno fattivo sul tema: senza certezze, le Province rischiano di non dare le risposte che i cittadini e i territori chiedono».

UN TAVOLO PROVINCIALE PER LA SICUREZZA SUL LAVORO

Si è riunito questa mattina a Palazzo Allende il Tavolo provinciale per la salute, la sicurezza e la legalità nei luoghi di lavoro. Articolazione locale del Patto per il lavoro e il clima della Regione Emilia-Romagna e frutto anche dell’incontro promosso, su questi temi, dalla Prefettura a fine ottobre, il Tavolo – presieduto dal presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giorgio Zanni – vede protagonisti, oltre al Comune capoluogo, Camera di commercio, Ausl, associazioni imprenditoriali, Cgil, Cisl e Uil, Ispettorato territoriale del lavoro, Ufficio scolastico, Università, cooperative e associazioni di categoria nei settori dell’agricoltura, del commercio e dell’artigianato, Ordini professionali e Cassa edile.

Obiettivo del Tavolo, quello di realizzare ogni sforzo utile per ridurre drasticamente infortuni e incidenti sul lavoro, assicurando livelli più elevati di salute e sicurezza a tutti i lavoratori – a partire dai più deboli e con un’attenzione particolare ai settori più delicati (edilizia, logistica, agricoltura e terziario) – e promuovendo la cultura della prevenzione, specie tra i più giovani, condividendo buone prassi e individuando progetti, anche formativi, che colgano fabbisogni specifici del territorio.

La costituzione del Tavolo è stata salutata con grande favore da tutti i rappresentanti degli enti e delle associazioni intervenute nella Sala del Consiglio provinciale, che hanno assicurato il massimo impegno nel proseguire questo importante di lavoro di squadra finalizzato ad aumentare la sicurezza e la legalità nei luoghi di lavoro. Già individuati, nel corso dell’incontro di questa mattina, i primi tre filoni sui quali il lavoro si articolerà nei prossimi mesi. “A partire da incontri tematici, i primi già a fine febbraio, focalizzati sulle specificità , e le rispettive criticità, di quattro comparti: agricoltura, edilizia, logistica e terziario – ha sintetizzato in conclusione il presidente della Provincia, Giorgio Zanni –  Le applicazioni normative, compresa la possibilità di aggiornamento e approfondimento dei vari documenti di valutazione dei rischi, saranno al centro di un altro gruppo di lavoro, così come tutti gli aspetti relativi alle attività di sensibilizzazione e informazione, anche tramite percorsi rivolti tanto a chi è già nel mondo del lavoro, quanto a chi si appresta ad entrarvi, dunque con un forte coinvolgimento di scuole e università”.

 

UN TAVOLO PROVINCIALE PER LA SICUREZZA SUL LAVORO

Si è riunito questa mattina a Palazzo Allende il Tavolo provinciale per la salute, la sicurezza e la legalità nei luoghi di lavoro. Articolazione locale del Patto per il lavoro e il clima della Regione Emilia-Romagna e frutto anche dell’incontro promosso, su questi temi, dalla Prefettura a fine ottobre, il Tavolo – presieduto dal presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giorgio Zanni – vede protagonisti, oltre al Comune capoluogo, Camera di commercio, Ausl, associazioni imprenditoriali, Cgil, Cisl e Uil, Ispettorato territoriale del lavoro, Ufficio scolastico, Università, cooperative e associazioni di categoria nei settori dell’agricoltura, del commercio e dell’artigianato, Ordini professionali e Cassa edile.

Obiettivo del Tavolo, quello di realizzare ogni sforzo utile per ridurre drasticamente infortuni e incidenti sul lavoro, assicurando livelli più elevati di salute e sicurezza a tutti i lavoratori – a partire dai più deboli e con un’attenzione particolare ai settori più delicati (edilizia, logistica, agricoltura e terziario) – e promuovendo la cultura della prevenzione, specie tra i più giovani, condividendo buone prassi e individuando progetti, anche formativi, che colgano fabbisogni specifici del territorio.

La costituzione del Tavolo è stata salutata con grande favore da tutti i rappresentanti degli enti e delle associazioni intervenute nella Sala del Consiglio provinciale, che hanno assicurato il massimo impegno nel proseguire questo importante di lavoro di squadra finalizzato ad aumentare la sicurezza e la legalità nei luoghi di lavoro. Già individuati, nel corso dell’incontro di questa mattina, i primi tre filoni sui quali il lavoro si articolerà nei prossimi mesi. “A partire da incontri tematici, i primi già a fine febbraio, focalizzati sulle specificità , e le rispettive criticità, di quattro comparti: agricoltura, edilizia, logistica e terziario – ha sintetizzato in conclusione il presidente della Provincia, Giorgio Zanni –  Le applicazioni normative, compresa la possibilità di aggiornamento e approfondimento dei vari documenti di valutazione dei rischi, saranno al centro di un altro gruppo di lavoro, così come tutti gli aspetti relativi alle attività di sensibilizzazione e informazione, anche tramite percorsi rivolti tanto a chi è già nel mondo del lavoro, quanto a chi si appresta ad entrarvi, dunque con un forte coinvolgimento di scuole e università”.

 

Direttivo Province a Roma, Marcon (UPI Veneto): “Pesanti i tagli della legge di bilancio 2024. Accelerare l’iter di riforma delle Province. Terzo mandato anche ai sindaci di Comuni sopra i 15.000 abitanti”

L’Unione Province del Veneto ha partecipato oggi alla riunione del Comitato Direttivo di UPI nazionale a Roma: sul tavolo innanzitutto la riforma delle Province il cui iter oggi è sospeso in Commissione Affari Istituzionali del Senato con l’urgenza del riordino e rafforzamento delle funzioni e il ripristino della rappresentanza elettiva degli organi; quindi gli effetti della Legge di Bilancio 2024 sull’attività delle Province, il riordino dei tributi provinciali alla luce dell’art. 14 secondo la legge delega fiscale 111 del 2023, lo stato di attuazione dei progetti delle Province finanziati nell’ambito del PNRR e del PNC. Sono state inoltre condivise alcune riflessioni sulla proposta di aprire a un terzo mandato per i sindaci, considerando anche l’eventualità di limitare la norma riservandola ai sindaci dei Comuni fino a 15.000 abitanti. Presente oggi al Direttivo di UPI nazionale anche la Sottosegretaria del Ministero dell’Interno Wanda Ferro.

 

“Oggi a Roma abbiamo condiviso con la Sottosegretaria le criticità che abbiamo ribadito più volte e che continuano a gravare sulle Province del Veneto e sulla Città Metropolitana – commenta Stefano Marcon, presidente UPI Venetola Legge di Bilancio 2024 non fa altro che pesare ancor di più con il taglio di 100 milioni nel prossimo biennio sui bilanci degli Enti, già provati dalle minori entrate per la crisi del mercato dell’auto (una perdita di 390 milioni di euro tra RcAuto e IPT a livello nazionale dal 2019 al 2022, che corrisponde a – 47.515.492 euro solo per le Province venete), così come le maggiori spese determinate dai rincari energetici (per cui comunque la Legge di Bilancio 2023 aveva previsto un fondo di 50 milioni a compensazione) ma soprattutto dagli aumenti dei costi dei materiali, per cui sono stati necessari ulteriori investimenti in molti casi a carico degli Enti stessi per evitare che cantieri PNRR già avviati rischiassero di bloccarsi: nonostante questi pesanti aumenti, tutti gli interventi di edilizia scolastica sono partiti in linea con le tempistiche fissate dal Ministero, grazie a un grande sforzo da parte di tutte e 6 le Province così come della Città Metropolitana di Venezia, poiché tutte le Amministrazioni sono riuscite ad aggiudicare i lavori entro il termine ultimo del 30 novembre 2023. Ricordo che siamo riusciti a portare avanti questo ampio programma pur continuando a persistere il pesante prelievo forzoso a carico dei bilanci delle Province da versare allo stato, che vale rispettivamente per Province e la Città Metropolitana di Venezia 124 milioni nel 2023 e poco meno di 123 milioni nel 2024. Basterebbe la sola eliminazione del prelievo forzoso per ridare agli Enti le risorse necessarie a dotare le Amministrazioni del personale necessario e compensare le fluttuazioni dei prezzi dei materiali nei cantieri. A chiusura, ho condiviso con il Direttivo anche una riflessione sui benefici che aprire al terzo mandato per i sindaci apporterebbe a livello territoriale: la continuità amministrativa, votata e voluta dai cittadini, rappresenta un valore aggiunto per proseguire le attività già avviate sul campo, forte dell’esperienza già consolidata grazie ai precedenti mandati. Al contempo, come UPI Veneto esprimiamo invece dubbi sulla proposta di riservare la possibilità di accedere al terzo mandato ai soli sindaci dei Comuni fino a 15.000 abitanti: questo produrrebbe una grande disuguaglianza potenziale, escludendo a priori, da un lato, di dare la possibilità ai cittadini soddisfatti dell’operato del proprio sindaco di riconfermare lui la fiducia e, dall’altro, al sindaco stesso di proseguire gli interventi già avviati e raccogliere le nuove istanze della comunità che lo ritiene un buon Amministratore.  Questa proposta “limitativa” parrebbe dunque essere una contraddizione rispetto al principio di uguaglianza “la legge è uguale per tutti”. Auspichiamo che l’apertura al terzo mandato si confermi estesa e indistinta, per tutti i Comuni”.

 

Direttivo Province a Roma, Marcon (UPI Veneto): “Pesanti i tagli della legge di bilancio 2024. Accelerare l’iter di riforma delle Province. Terzo mandato anche ai sindaci di Comuni sopra i 15.000 abitanti”

L’Unione Province del Veneto ha partecipato oggi alla riunione del Comitato Direttivo di UPI nazionale a Roma: sul tavolo innanzitutto la riforma delle Province il cui iter oggi è sospeso in Commissione Affari Istituzionali del Senato con l’urgenza del riordino e rafforzamento delle funzioni e il ripristino della rappresentanza elettiva degli organi; quindi gli effetti della Legge di Bilancio 2024 sull’attività delle Province, il riordino dei tributi provinciali alla luce dell’art. 14 secondo la legge delega fiscale 111 del 2023, lo stato di attuazione dei progetti delle Province finanziati nell’ambito del PNRR e del PNC. Sono state inoltre condivise alcune riflessioni sulla proposta di aprire a un terzo mandato per i sindaci, considerando anche l’eventualità di limitare la norma riservandola ai sindaci dei Comuni fino a 15.000 abitanti. Presente oggi al Direttivo di UPI nazionale anche la Sottosegretaria del Ministero dell’Interno Wanda Ferro.

 

“Oggi a Roma abbiamo condiviso con la Sottosegretaria le criticità che abbiamo ribadito più volte e che continuano a gravare sulle Province del Veneto e sulla Città Metropolitana – commenta Stefano Marcon, presidente UPI Venetola Legge di Bilancio 2024 non fa altro che pesare ancor di più con il taglio di 100 milioni nel prossimo biennio sui bilanci degli Enti, già provati dalle minori entrate per la crisi del mercato dell’auto (una perdita di 390 milioni di euro tra RcAuto e IPT a livello nazionale dal 2019 al 2022, che corrisponde a – 47.515.492 euro solo per le Province venete), così come le maggiori spese determinate dai rincari energetici (per cui comunque la Legge di Bilancio 2023 aveva previsto un fondo di 50 milioni a compensazione) ma soprattutto dagli aumenti dei costi dei materiali, per cui sono stati necessari ulteriori investimenti in molti casi a carico degli Enti stessi per evitare che cantieri PNRR già avviati rischiassero di bloccarsi: nonostante questi pesanti aumenti, tutti gli interventi di edilizia scolastica sono partiti in linea con le tempistiche fissate dal Ministero, grazie a un grande sforzo da parte di tutte e 6 le Province così come della Città Metropolitana di Venezia, poiché tutte le Amministrazioni sono riuscite ad aggiudicare i lavori entro il termine ultimo del 30 novembre 2023. Ricordo che siamo riusciti a portare avanti questo ampio programma pur continuando a persistere il pesante prelievo forzoso a carico dei bilanci delle Province da versare allo stato, che vale rispettivamente per Province e la Città Metropolitana di Venezia 124 milioni nel 2023 e poco meno di 123 milioni nel 2024. Basterebbe la sola eliminazione del prelievo forzoso per ridare agli Enti le risorse necessarie a dotare le Amministrazioni del personale necessario e compensare le fluttuazioni dei prezzi dei materiali nei cantieri. A chiusura, ho condiviso con il Direttivo anche una riflessione sui benefici che aprire al terzo mandato per i sindaci apporterebbe a livello territoriale: la continuità amministrativa, votata e voluta dai cittadini, rappresenta un valore aggiunto per proseguire le attività già avviate sul campo, forte dell’esperienza già consolidata grazie ai precedenti mandati. Al contempo, come UPI Veneto esprimiamo invece dubbi sulla proposta di riservare la possibilità di accedere al terzo mandato ai soli sindaci dei Comuni fino a 15.000 abitanti: questo produrrebbe una grande disuguaglianza potenziale, escludendo a priori, da un lato, di dare la possibilità ai cittadini soddisfatti dell’operato del proprio sindaco di riconfermare lui la fiducia e, dall’altro, al sindaco stesso di proseguire gli interventi già avviati e raccogliere le nuove istanze della comunità che lo ritiene un buon Amministratore.  Questa proposta “limitativa” parrebbe dunque essere una contraddizione rispetto al principio di uguaglianza “la legge è uguale per tutti”. Auspichiamo che l’apertura al terzo mandato si confermi estesa e indistinta, per tutti i Comuni”.

 

Provincia di Varese: il bilancio di fine anno nel messaggio del Presidente

Un breve bilancio di fine anno di Provincia di Varese, dell’attività complessiva prodotta da questo Ente dall’insediamento avvenuto a febbraio 2023, porta subito all’attenzione oltre a numeri e cifre – che pure contano – parole chiave che hanno contraddistinto questo anno di mandato.

«La prima credo sia “incontro” – chiosa il presidente Marco Magrini – nella sua accezione più piena. Incontro con il territorio, con i sindaci ed a più riprese con la quale si è instaurato un dialogo riconosciuto come proficuo anche da chi, a torto, negli ultimi anni ha considerato Provincia un ente declassato e forse pure poco utile. Abbiamo avviato il dialogo con i sindaci. A oggi ne ho incontrati 63 e proseguirò poiché è mia intenzione ascoltarli tutti, perché ribadisco che la Provincia è la loro casa. Attenzione anche al mondo dell’impresa. E dialogo aperto con i rappresentanti del mondo industriale anche in specifici comparti penso a quello aerospaziale, per citarne uno, che ci ricorda che questa è una provincia con le ali. Ali e ruote, forte infatti è il connubio di questo territorio con la bicicletta, un tema a me ed alla mia giunta molto caro per la quale abbiamo e vogliamo ancora investire con ricadute che poi arrivano sui singoli territori anche grazie al sostegno importante di Regione Lombardia. Vi sono stati altri incontri più istituzionali con Prefettura, Comunità Montane, Alfa, Camera di Commercio, sindacati, associazioni di volontariato e amministrazioni su specifiche tematiche che vanno dalla sicurezza alla viabilità passando per la depurazione, le questioni sociali, i temi del lavoro. Mi preme citare a proposito di sicurezza l’attività portata avanti con anche con la Sovrintendenza per la questione “revisione” e controllo dei ponti. Sono temi e opere poco mediatiche, ma fondamentali per il bene della comunità e di chi viaggia sulle nostre strade. Una seconda parola chiave è “dialogo”. La volontà della Giunta di Villa Recalcati di ascoltare tutti è evidente anche solo dall’agenda di incontri fatti con i sindaci, di ogni schieramento politico. Credo che il lavoro effettuato in questo anno – riprende ancora Magrini – sia da attribuire oltre alla competenza ed alla dedizione di tutti coloro che lavorano per questo ente, dico tutti, anche alla volontà forte di dialogare. Può sembrare una ripetizione della prima parola chiave, dell’incontro, invece non è così. Il dialogo presuppone anche e soprattutto la volontà degli interlocutori amministrativi o politici di saper ascoltare mettendo spesso ciò che si ascolta prima di ciò che si pensa. Partendo dal fatto che da chiunque può arrivare un suggerimento utile, talvolta indispensabile. Quindi ci siamo incontrati ed abbiamo dato vita a un confronto continuo e costruttivo. Alle volte semplice, alle volte complesso ma sempre con lo sguardo rivolto alla soluzione dei problemi. Da questo punto di vista esprimo una nota di rammarico quando vedo che le opposizioni non riescono a fare quel passo in più non per dare ragione a Magrini, ma per cercare di portare a casa importanti traguardi per il territorio. Emblematico è il caso dell’ultimo Consiglio provinciale dove hanno votato contro un provvedimento per la messa in sicurezza di istituti scolastici superiori che discendevano da decisioni della precedente maggioranza di governo a Villa Recalcati, dove sedeva anche qualcuno di loro. Ecco l’ambizioso obiettivo per il prossimo anno: auspico che chi è parte responsabile di questa Provincia metta la stessa passione nel dibattito, ma con un fine condiviso, ovvero non limitarsi alla sterile polemica, ma dare un contributo concreto a risolvere i problemi in un momento storico davvero complesso. Spero quindi di non veder più anteposte le questioni personali all’interesse dei nostri cittadini, giovani studenti compresi.
Naturalmente alla ripresa dei lavori vi è piena disponibilità per eventuali domande da parte degli organi di informazione».

Provincia di Varese: il bilancio di fine anno nel messaggio del Presidente

Un breve bilancio di fine anno di Provincia di Varese, dell’attività complessiva prodotta da questo Ente dall’insediamento avvenuto a febbraio 2023, porta subito all’attenzione oltre a numeri e cifre – che pure contano – parole chiave che hanno contraddistinto questo anno di mandato.

«La prima credo sia “incontro” – chiosa il presidente Marco Magrini – nella sua accezione più piena. Incontro con il territorio, con i sindaci ed a più riprese con la quale si è instaurato un dialogo riconosciuto come proficuo anche da chi, a torto, negli ultimi anni ha considerato Provincia un ente declassato e forse pure poco utile. Abbiamo avviato il dialogo con i sindaci. A oggi ne ho incontrati 63 e proseguirò poiché è mia intenzione ascoltarli tutti, perché ribadisco che la Provincia è la loro casa. Attenzione anche al mondo dell’impresa. E dialogo aperto con i rappresentanti del mondo industriale anche in specifici comparti penso a quello aerospaziale, per citarne uno, che ci ricorda che questa è una provincia con le ali. Ali e ruote, forte infatti è il connubio di questo territorio con la bicicletta, un tema a me ed alla mia giunta molto caro per la quale abbiamo e vogliamo ancora investire con ricadute che poi arrivano sui singoli territori anche grazie al sostegno importante di Regione Lombardia. Vi sono stati altri incontri più istituzionali con Prefettura, Comunità Montane, Alfa, Camera di Commercio, sindacati, associazioni di volontariato e amministrazioni su specifiche tematiche che vanno dalla sicurezza alla viabilità passando per la depurazione, le questioni sociali, i temi del lavoro. Mi preme citare a proposito di sicurezza l’attività portata avanti con anche con la Sovrintendenza per la questione “revisione” e controllo dei ponti. Sono temi e opere poco mediatiche, ma fondamentali per il bene della comunità e di chi viaggia sulle nostre strade. Una seconda parola chiave è “dialogo”. La volontà della Giunta di Villa Recalcati di ascoltare tutti è evidente anche solo dall’agenda di incontri fatti con i sindaci, di ogni schieramento politico. Credo che il lavoro effettuato in questo anno – riprende ancora Magrini – sia da attribuire oltre alla competenza ed alla dedizione di tutti coloro che lavorano per questo ente, dico tutti, anche alla volontà forte di dialogare. Può sembrare una ripetizione della prima parola chiave, dell’incontro, invece non è così. Il dialogo presuppone anche e soprattutto la volontà degli interlocutori amministrativi o politici di saper ascoltare mettendo spesso ciò che si ascolta prima di ciò che si pensa. Partendo dal fatto che da chiunque può arrivare un suggerimento utile, talvolta indispensabile. Quindi ci siamo incontrati ed abbiamo dato vita a un confronto continuo e costruttivo. Alle volte semplice, alle volte complesso ma sempre con lo sguardo rivolto alla soluzione dei problemi. Da questo punto di vista esprimo una nota di rammarico quando vedo che le opposizioni non riescono a fare quel passo in più non per dare ragione a Magrini, ma per cercare di portare a casa importanti traguardi per il territorio. Emblematico è il caso dell’ultimo Consiglio provinciale dove hanno votato contro un provvedimento per la messa in sicurezza di istituti scolastici superiori che discendevano da decisioni della precedente maggioranza di governo a Villa Recalcati, dove sedeva anche qualcuno di loro. Ecco l’ambizioso obiettivo per il prossimo anno: auspico che chi è parte responsabile di questa Provincia metta la stessa passione nel dibattito, ma con un fine condiviso, ovvero non limitarsi alla sterile polemica, ma dare un contributo concreto a risolvere i problemi in un momento storico davvero complesso. Spero quindi di non veder più anteposte le questioni personali all’interesse dei nostri cittadini, giovani studenti compresi.
Naturalmente alla ripresa dei lavori vi è piena disponibilità per eventuali domande da parte degli organi di informazione».

Volume UPI su “La riforma delle Province”

Sul sito della Rivista elettronica “Amministrazione in Cammino” è stato pubblicato il volume dell’UPI su “La riforma delle province. Le proposte di legge della XIX legislatura” che è stato pubblicato in occasione dell’Assemblea generale delle Province del 10 – 11 ottobre a L’Aquila.

 

Il link alla pagina dei tra i Quaderni della Rivista:

https://www.amministrazioneincammino.luiss.it/2023/11/27/la-riforma-delle-province-le-proposte-di-legge-della-xix-legislatura/

 

Il link al volume on line:

https://www.amministrazioneincammino.luiss.it/wp-content/uploads/2023/11/i-quaderni-della-rivista-amministrazione-in-cammino-NOV2023-1.pdf

WEBINAR: L’Avviso Manifestazione di interesse per nuove assunzioni per gli enti territoriali del Sud

Sul sito del Dipartimento per le Politiche di Coesione è stato pubblicato l’Avviso di manifestazione d’interesse che avvia il piano straordinario di assunzioni per la politica di coesione nelle Regioni del Mezzogiorno, scaricabile attraverso il seguente link https://politichecoesione.governo.it/it/finanziamenti-avvisi-e-bandi/avvisi-e-manifestazioni-di-interesse/nuove-assunzioni-per-gli-enti-territoriali-del-sud-manifestazione-di-interesse/.

Si tratta di una misura fortemente richiesta dell’UPI, al fine di rafforzare la capacità amministrativa delle Province delle Regioni del Mezzogiorno , che potranno assumere a tempo indeterminato  personale altamente qualificato per l’attuazione delle politiche di coesione, i cui costi gravano sul Programma Nazionale Capacità per la Coesione fino al 31.12.2029 e successivamente saranno coperti dalle risorse nazionali previste dal DL 124/2023.

L’assunzione di personale rappresenta il principale intervento del Programma Nazionale Capacità per la Coesione 2021-2027 attuato sulla base di quanto previsto dal decreto-legge n. 124/2023 convertito con modificazioni dalla Legge 13 novembre 2023, n. 162, in Gazzetta Ufficiale n. 268 del 16 novembre 2023.

L’Avviso è rivolto a Comuni, Unioni di Comuni, Amministrazioni Regionali, Province e Città Metropolitane delle Regioni Basilicata, Campania, Calabria, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia e ha l’obiettivo di raccogliere informazioni sul fabbisogno di risorse e profili professionali.

Le manifestazioni di interesse potranno essere presentate a partire dalle ore 12:00 di giovedì 30 novembre 2023 e fino alle ore 12:00 di martedì 30 gennaio 2024 presentando la propria domanda di adesione esclusivamente tramite la Piattaforma, raggiungibile anche dalla pagina istituzionale del Dipartimento per le Politiche di Coesione (indicata nella spalla a destra) e del Programma Nazionale CapCoe.

Per illustrare le modalità di adesione alla Manifestazione di interesse e gli adempimenti previsti, abbiamo organizzato un webinar con i vertici del Dipartimento per le Politiche di coesione, che si è svolto mercoledì 29 novembre, di cui è disponibile la registrazione al seguente link:

https://www.youtube.com/watch?v=p4l2y9dmbro

Seguito, i documenti relativi all’avviso:

decreto-n607_21_11_2023_approvazione-avviso-di-manifestazione-di-interesse-capcoe

avviso-pubblico_acquisizione-manifestazioni-di-interesse_capcoe

allegato-1_definizioni_avviso_capcoe

allegato-2_format-delibera-giunta-organo-esecutivo_avviso-capcoe

 

WEBINAR: L’Avviso Manifestazione di interesse per nuove assunzioni per gli enti territoriali del Sud

Sul sito del Dipartimento per le Politiche di Coesione è stato pubblicato l’Avviso di manifestazione d’interesse che avvia il piano straordinario di assunzioni per la politica di coesione nelle Regioni del Mezzogiorno, scaricabile attraverso il seguente link https://politichecoesione.governo.it/it/finanziamenti-avvisi-e-bandi/avvisi-e-manifestazioni-di-interesse/nuove-assunzioni-per-gli-enti-territoriali-del-sud-manifestazione-di-interesse/.

Si tratta di una misura fortemente richiesta dell’UPI, al fine di rafforzare la capacità amministrativa delle Province delle Regioni del Mezzogiorno , che potranno assumere a tempo indeterminato  personale altamente qualificato per l’attuazione delle politiche di coesione, i cui costi gravano sul Programma Nazionale Capacità per la Coesione fino al 31.12.2029 e successivamente saranno coperti dalle risorse nazionali previste dal DL 124/2023.

L’assunzione di personale rappresenta il principale intervento del Programma Nazionale Capacità per la Coesione 2021-2027 attuato sulla base di quanto previsto dal decreto-legge n. 124/2023 convertito con modificazioni dalla Legge 13 novembre 2023, n. 162, in Gazzetta Ufficiale n. 268 del 16 novembre 2023.

L’Avviso è rivolto a Comuni, Unioni di Comuni, Amministrazioni Regionali, Province e Città Metropolitane delle Regioni Basilicata, Campania, Calabria, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia e ha l’obiettivo di raccogliere informazioni sul fabbisogno di risorse e profili professionali.

Le manifestazioni di interesse potranno essere presentate a partire dalle ore 12:00 di giovedì 30 novembre 2023 e fino alle ore 12:00 di martedì 30 gennaio 2024 presentando la propria domanda di adesione esclusivamente tramite la Piattaforma, raggiungibile anche dalla pagina istituzionale del Dipartimento per le Politiche di Coesione (indicata nella spalla a destra) e del Programma Nazionale CapCoe.

Per illustrare le modalità di adesione alla Manifestazione di interesse e gli adempimenti previsti, abbiamo organizzato un webinar con i vertici del Dipartimento per le Politiche di coesione, che si è svolto mercoledì 29 novembre, di cui è disponibile la registrazione al seguente link:

https://www.youtube.com/watch?v=p4l2y9dmbro

Seguito, i documenti relativi all’avviso:

decreto-n607_21_11_2023_approvazione-avviso-di-manifestazione-di-interesse-capcoe

avviso-pubblico_acquisizione-manifestazioni-di-interesse_capcoe

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allegato-2_format-delibera-giunta-organo-esecutivo_avviso-capcoe

 

L’UPI LAZIO INCONTRA L’ASSESSORE REGIONALE LUISA REGIMENTI PER DISCUTERE DI COME TORNARE A VALORIZZARE LE PROVINCE

Un incontro importante e costruttivo per favorire una maggiore collaborazione tra Enti locali e istituzioni. È quello che si è tenuto ieri mattina a Roma presso la sede dell’Unione delle Province d’Italia (UPI) – Lazio al quale hanno partecipato i Presidenti delle Province laziali e l’Assessore regionale con delega agli Enti Locali Luisa Regimenti.

L’incontro è il frutto di una rinnovata collaborazione tra la Regione Lazio e le Province che, dopo l’esperienza fallimentare della Legge Delrio, sono tornare ad essere interlocutori politici di straordinaria importanza sia con le Regioni che con il governo centrale.

Nel ringraziare l’Assessore Regimenti per la disponibilità al dialogo, il Presidente di UPI Lazio Alessandro Romoli (Presidente anche della Provincia di Viterbo) ha ribadito la necessità di tornare a valorizzare il ruolo delle Province che, se adeguatamente sostenute sia in termini di competenze che di risorse finanziarie, possono avere maggiori capacità di intervento sui territori locali. Solo chi ne conosce le comunità, sa infatti quali sono le priorità e le esigenze.

Ed è proprio di priorità di intervento che si è parlato ieri. Tra i tanti temi sollevati dai Presidenti delle Province laziali presenti, è emersa la necessità che questi Enti riacquisiscano competenze soprattutto in materia di ambiente, edilizia scolastica, dissesto idrogeologico, cultura, turismo e formazione professionale. Come lo stesso Assessore Regimenti ha affermato, infatti, “i Presidenti delle Province conoscono le esigenze dei loro territori e possono essere di fondamentale aiuto per i sindaci soprattutto dei piccoli Comuni”.

Al termine dell’incontro, l’Assessore Regimenti ha affermato che organizzerà a settembre una riunione con i Presidenti delle Province del Lazio e il Presidente della Regione Lazio Francesco Rocca. L’obiettivo di questo nuovo tavolo è decidere insieme come organizzare il lavoro tra Regione ed Enti locali e come ripartire le rispettive competenze, così che il Lazio possa diventare un esempio di collaborazione tra istituzioni e di buon governo per l’Italia intera.

L’UPI LAZIO INCONTRA L’ASSESSORE REGIONALE LUISA REGIMENTI PER DISCUTERE DI COME TORNARE A VALORIZZARE LE PROVINCE

Un incontro importante e costruttivo per favorire una maggiore collaborazione tra Enti locali e istituzioni. È quello che si è tenuto ieri mattina a Roma presso la sede dell’Unione delle Province d’Italia (UPI) – Lazio al quale hanno partecipato i Presidenti delle Province laziali e l’Assessore regionale con delega agli Enti Locali Luisa Regimenti.

L’incontro è il frutto di una rinnovata collaborazione tra la Regione Lazio e le Province che, dopo l’esperienza fallimentare della Legge Delrio, sono tornare ad essere interlocutori politici di straordinaria importanza sia con le Regioni che con il governo centrale.

Nel ringraziare l’Assessore Regimenti per la disponibilità al dialogo, il Presidente di UPI Lazio Alessandro Romoli (Presidente anche della Provincia di Viterbo) ha ribadito la necessità di tornare a valorizzare il ruolo delle Province che, se adeguatamente sostenute sia in termini di competenze che di risorse finanziarie, possono avere maggiori capacità di intervento sui territori locali. Solo chi ne conosce le comunità, sa infatti quali sono le priorità e le esigenze.

Ed è proprio di priorità di intervento che si è parlato ieri. Tra i tanti temi sollevati dai Presidenti delle Province laziali presenti, è emersa la necessità che questi Enti riacquisiscano competenze soprattutto in materia di ambiente, edilizia scolastica, dissesto idrogeologico, cultura, turismo e formazione professionale. Come lo stesso Assessore Regimenti ha affermato, infatti, “i Presidenti delle Province conoscono le esigenze dei loro territori e possono essere di fondamentale aiuto per i sindaci soprattutto dei piccoli Comuni”.

Al termine dell’incontro, l’Assessore Regimenti ha affermato che organizzerà a settembre una riunione con i Presidenti delle Province del Lazio e il Presidente della Regione Lazio Francesco Rocca. L’obiettivo di questo nuovo tavolo è decidere insieme come organizzare il lavoro tra Regione ed Enti locali e come ripartire le rispettive competenze, così che il Lazio possa diventare un esempio di collaborazione tra istituzioni e di buon governo per l’Italia intera.

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