Categoria: Istituzioni e Riforme

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IL PRESIDENTE CASTIGLIONE INTERVISTATO DAL QUOTIDIANO LA STAMPA

“Sono convinto che l’identità storica e culturale del nostro Paese può essere valorizzata meglio da un ente locale come la Provincia. Quella di Oliviero Toscani non è una provocazione. E’ una riflessione seria. Io capisco la necessità di mettere mano ai conti ma non si può fare cassa con le riforme istituzionali. Capisco le esigenze della manovra, ma questa non può cadere tutta sulla testa degli enti locali”. Sono solo alcuni stralci dell’intervista pubblicata oggi a pagina 10 del quotidiano La Stampa, al presidente dell’Upi, Giuseppe Castiglione.

Per leggere il testo integrale cliccate sul link.

 

Castiglione: prioritario portare in aula la carta delle autonomie.

“La Carta delle Autonomi locali e’ un testo indispensabile per proseguire sulla strada delle riforme e della semplificazione. Per questo ci auguriamo che la Commissione Affari Costituzionali possa farla approdare quanto prima in Aula”. E’ il commento del Presidente dell’UPI, Giuseppe Castiglione, dopo la conclusione oggi dei lavori della Commissione Affari Costituzionali della Camera dei Deputati. “La Carta delle Autonomie- sottolinea il Presidente – contiene misure fondamentali, come la definizione delle funzioni di Province e dei Comuni, che serviranno per conferire al federalismo fiscale la giusta cornice istituzionale necessaria affinche’ gli effetti sperati di riduzione dei costi e di razionalizzazione della spesa pubblica abbiano effetto. Ridurne la portata alle sole norme di razionalizzazione delle Province vuol dire non assegnarle il grande valore di riforma dello Stato che invece questa Carta rappresenta. Norme – aggiunge Castiglione – che certo ci sono, e che vanno approfondite in Aula, per assicurarne la piena coerenza con l’articlo 133 della Costituzione, che prevede, per la revisione delle circoscrizioni provinciali, l’iniziativa dei Comuni interessati, sentita la Regione. In questo senso non possiamo che ribadire che la vera riforma del sistema istituzionale si potra’ avere solo con l’istituzione delle Citta’ metropolitane. Questo processo, sospeso ormai da anni, porterebbe ad una vera razionalizzazione dei costi della politica, grazie al superamento del Comune capoluogo e della Provincia interessata, ma soprattutto assicurerebbe a territori complessi strumenti e risorse necessarie per assicurare un governo unitario ed integrato”.

La Carta delle Autonomie locali per semplificare il Paese.

“Alla richiesta di semplificazione, di riduzione delle spese, di alleggerimento della burocrazia, che ormai le comunità ci pongono quotidianamente, si può rispondere solo in questo modo: assegnando funzioni amministrative esclusive a Province e Comuni, riportando le Regioni ad esercitare il loro vero ruolo, quello di legislazione e programmazione, ed eliminando quella miriade di enti strumentali, agenzie e consorzi, che oggi utilizzano risorse pubbliche senza il controllo democratico dei cittadini”. Sono queste le parole utilizzate da Enrico Di Giuseppantonio, Presidente della Provincia di Chieti e componente dell’Ufficio di Presidenza dell’UPI, intervenuto ieri in Senato in occasione del Quarantennale della costituzione dei Consigli Regionali. Il Presidente Di Giuseppantonio si è a lungo soffermato sull’occasione rappresentata dalla Carta delle Autonomie locali, il cui esame è stato assegnato alla Commissione Affari Istituzionali della Camera, che ha come possibile conseguenza positiva quella di chiarire ruoli e funzioni di ciascun livello di governo, semplificando il sistema e riducendo gli sprechi causati dalle tante sovrapposizioni che oggi caratterizzano l’azione amministrativa del Paese. Ha inoltre aggiunto che l’Unione delle Province d’Italia non ha mai condotto battaglie di pura difesa corporativa e, anzi, si è sempre dimostrata disponibile a discutere come, la vicenda delle aree metropolitane, dimostra.

PROVINCE. VIZI E VIRTU’ DI UN SIMBOLO DELLA STORIA ITALIANA

Nel link, lo speciale dedicato alla storia, al valore e all’identità delle Province dal quotidiano La Repubblica del 3 giugno 2010.

PROVINCE. VIZI E VIRTU’ DI UN SIMBOLO DELLA STORIA ITALIANA di Giorgio Bocca

L’IDENTITA’ E LA SUA CULLA di Marino Niola

GLI ERRORI DEL PASSATO di Giorgio Ruffolo

INIZIATIVE PER IL 2 GIUGNO FESTA NAZIONALE

Un appello alla difesa dell’unità nazionale “raggiunta con la partecipazione dei cittaidni di tutta la Penisola, che durante il Risorgimento  italiano e le due guerre mondiali del ‘900 hanno eroicamente costruito il cammino verso l’Italia unita e verso la repubblica”. E’ un brano di una lettera che il Presidente della Provincia di Lucca ha voluto inviare a tutti i Presidenti di Provincia.

In allegato, il testo integrale della lettera.

Documenti allegati:

Manovra: nessuna abolizione di Province nel decreto

Le Province saranno al fianco, anzi faranno da capofila, di chi vuole veramente riformare, e giungere ad un vero riordino delle circoscrizioni provinciali, così come stabilisce l’art. 14 della Carta delle autonomie che detta le funzioni di Regioni, Comuni e Province; ma questo non può essere fatto se non attraverso un dibattito serio e approfondito, non estemporaneo. Lo ha dichiarato all’Agenzia di stampa Ansa il Presidente dell’Upi, Giuseppe Castiglione, Preisdnete della Provincia di Catania. “Noi – ha detto Castiglione – non abbiamo mai creduto che questa norma di carattere ordinamentale potesse essere inserita nella manovra ed i fatti ci danno ragione. Già nel colloquio avuto con Berlusconi, il sottosegretario Letta e il ministro Calderoli era emersa la necessità di un riordino delle Province e noi in quella sede ci siamo detti disponibili ad affrontare la questione, ma al di fuori della manovra che sarebbe stata palesemente anticostituzionale. Bisogna cominciare a parlare – ha proseguito – delle Città metropolitane e di tutti quegli enti inutili i cui compiti, all’interno di una riforma e di un dibattito serio, potrebbero essere assunti dalle Province. Noi ribadiamo la centralità delle Province -e con la ‘Carta delle autonomie’, che affida le funzioni amministrative a Comuni e Province, si va in quella direzione. Non si fa cassa con le riforme istituzionali – ha concluso Castiglione –  parlare di costi della politica riducendo il dibattito alle sole Province è fuorviante”.

VASCO ERRANI CONFERMATO ALLA PRESIDENZA DELLA CONFERENZA DELLE REGIONI

“Congratulazioni e auguri di buon lavoro a Vasco Errani, per la sua riconferma alla guida della Conferenza delle Regioni”. Lo dichiara il Presidente dell’Upi, Giuseppe Castiglione, aggiungendo “Errani ha guidato negli anni trascorsi la Conferenza con equilibrio, passione, forte senso istituzionale e grande capacità di collaborazione con tutte le istituzioni. La sua riconferma è un attestato al lavoro da lui svolto, che, siamo certi, non potrà che confermarsi.
Come Presidente dell’Unione delle Province d’Italia voglio fare arrivare al Presidente Errani tutta la mia stima, certo che il clima di cooperazione che fino ad oggi si è registrato tra le Associazioni di rappresentanza delle Autonomie territoriali, è di certo il miglior viatico per far sì che Regioni, Province e Comuni, insieme, contribuiscano al grande lavoro di riforma istituzionale e razionalizzazione del Paese che insieme a Governo e Parlamento stiamo mettendo in atto”.

 

 

FORUM PA – UPI

L’Upi ha sottoscritto un protocollo di intesa con FORUM PA, per sviluppare la qualità della riflessione e della proposta sui temi che coinvolgono il livello di governo locale attraverso un maggiore coinvolgimento delle Province, in occasione della prossima edizione della manifestazione, che si terrà a Roma, alla Nuova Fiera di Roma, dal 17 al 20 maggio 2010.

A seguito di questo accordo, FORUM PA sarà promosso paritariamente dal Governo nazionale, attraverso il Ministero per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione, dalle Province italiane, attraverso UPI e dai Comuni italiani, attraverso ANCI.

L’’UPI prenderà parte alla progettazione delle iniziative di interesse provinciale; presenzierà agli eventi istituzionali di FORUM PA 2010; organizzerà incontri istituzionali associativi, e potrà utilizzare la manifestazione quale importante appuntamento annuale di primavera per un proficuo dialogo interistituzionale con Governo, Regioni, altri Enti territoriali su temi di particolare interesse per la vita delle Province.

Documenti allegati:

Al via i lavori del Coordinamento dei Presidenti di Consiglio delle Province

Le riforme istituzionali e il ruolo delle Assemblee elettive: sono stati questi i temi al centro del dibattito nella riunione di insediamento del Coordinamento dei Presidenti di Consiglio delle Province dell’Upi, presieduto dal Presidente del Consiglio della Provincia di Reggio Calabria, Giuseppe Giordano.

“Le riforme istituzionali e in particolare la Carta delle Autonomie locali – ha detto il Presidente Giordano – possono essere l’occasione per rilanciare e rafforzare la rappresentanza democratica delle Assemblee elettive, indispensabile per consentire alle Province di affermare a pieno il proprio ruolo di governo di area vasta e di rendere più funzionali e moderne le amministrazioni dei territori.

Il Coordinamento – ha aggiunto Giordano – diventerà una vera e propria cabina di regia, punto di riferimento delle 107 assemblee provinciali, anche per dare indirizzi omogenei sullo status dei consiglieri su tutto il territorio e fornire alle istituzioni, proposte e indicazioni sull’organizzazione e sul funzionamento dei Consigli Provinciali”.

 

Le Province chiedono un confronto ai candidati alle elezioni regionali

Avviare un confronto con i candidati Presidenti e Consiglieri alle prossime elezioni regionali per promuovere la realizzazione di un sistema regionale delle autonomie locali. Lo hanno chiesto le Province, nella giornata di insediamento del nuovo Consiglio Direttivo dell’Upi, presentando una piattaforma di proposte in vista della prossima tornata di voto amministrativo. Un vero e proprio decalogo, presentato dal Presidente dell’Upi, Giuseppe Castiglione, dal Presidente del Consiglio Direttivo dell’Upi Fabio Melilli, e dal responsabile delle relazioni istituzionali Upi, Antonio Saitta, Presidente della Provincia di Torino.
Queste le richieste avanzate, che saranno sottoposte in ogni Regione ai candidati.
1. Vogliamo una Regione che si concentri sulle sue funzioni legislative, di indirizzo e programmazione, che trasferisca ai Comuni e alle Province le funzioni legate al governo di area vasta ;
2. Chiediamo ai candidati il riconoscimento prioritario delle Province come unico ed esclusivo livello di governo di area vasta tra Regioni e Comuni. Questo dovrà portare alla riconduzione alle Province delle funzioni fondamentali, in particolare: il coordinamento dello sviluppo locale; le funzioni legate alla scuola, formazione e lavoro; le funzioni legate all’ambiente, alle infrastrutture e al governo del territorio; la valorizzazione della Polizia locale.
3. Vogliamo che siano aboliti gli enti, le agenzie, e gli apparati amministrativi, attribuendo alle Province le relative funzioni.
4. Chiediamo che le Province , nella legislazione regionale, siano riconosciute come il punto di riferimento per i Comuni del territorio e per attuare il processo di ristrutturazione delle reti dei servizi pubblici locali.
5. Vogliamo che si superi completamente il sistema delle deleghe, che comporta vincoli sull’organizzazione e sulle procedure degli enti locali a scapito dell’autonomia normativa;
6. Vogliamo un patto di stabilità regionale che consenta di rimuovere, almeno in parte, i vincoli che gravano sulle Province, soprattutto rispetto alle spese per investimenti;
7. Vogliamo un patto tra le Autonomie locali e le Regioni per il coordinamento della finanza pubblica, che porti al superamento dell’attuale sistema di finanza derivata.
8. Chiediamo che ogni Regione provveda ad adottare leggi regionali di istituzione e di disciplina del Consiglio delle Autonomie locali.
9. Chiediamo che siano previste Conferenze tra i vertici esecutivi di Regione, Province e Comuni.
10. Chiediamo che nel nuovo sistema di raccordi istituzionali, sia assicurato un ruolo guida alle Associazioni regionali rappresentative di Comuni e Province.
Le Province sottoporranno il decalogo ai candidati alle elezioni regionali e renderanno noti i nomi dei candidati che si impegneranno a sottoscriverlo.

In allegato, il decalogo e il documento sul patto con le Regioni

RIFORMARE IL PAESE. LE PROVINCE SI CONFRONTANO CON L’ITALIA CHE CAMBIA

In allegato:

la relazione del Presidente dell’Upi, Giuseppe Castiglione

il decalogo con le richieste delle Province alle Regioni

il documento sul Patto per le elezioni regionali

Documenti allegati:

Riformare il Paese. Le Province si confrontano con l’Italia che cambia

Si è conclusa con l’intervento del Presidente del Senato, Renato Schifani, la due giorni di dibattito “Riformare il Paese. Le Province si confrontano con l’Italia che cambia” promossa dall’Unione delle Province d’Italia. “Un convegno – ha detto il Presidente dell’Upi Giuseppe Castiglione – ha segnato un momento di confronto alto e trasversale sulle riforme necessarie al Paese. Gli interventi che si sono susseguiti, dai rappresentanti del Parlamento a quelli delle forze economiche e sociali, è stata ribadita la necessità di ripartire dalla riforme che servono al Paese: riforme costituzionali, riforme amministrative, riforma del sistema fiscale, riforme del sistema del welfare e del lavoro. Abbiamo davanti almeno tre anni per poter affrontare con la serenità necessaria questi temi”. Il Presidente ha poi indicato quelle che per le Province sono le priorità, dall’istituzione della Commissione bicamerale per le questioni regionali integrata con i rappresentanti di Regioni, Province e Comuni alla istituzione di un Senato federale rappresentativo dei territori e delle Autonomie locali, attraverso il coinvolgimento diretto di Regioni, Province e Comuni; istituire un Senato federale, in cui siano direttamente rappresentate le Regioni, le Province ed i Comuni; consentire l’accesso diretto alla Corte Costituzionale anche alle Province e ai Comuni; proseguire con l’attuazione del federalismo fiscale e della carta delle autonomie, per assegnare competenze e risorse agli Enti locali; costituzionalizzare la Conferenza Unificata”. Il Consiglio direttivo dell’Upi ha inoltre approvato un vero e proprio decalogo di richieste da sottoporre e fare sottoscrivere ai Presidneti di Regione e ai Consiglieri, anche in vista delle prossime elezioni. Un documento, presentato dal Presidente dell’Upi, Giuseppe Castiglione, dal Presidente del Consiglio Direttivo dell’Upi Fabio Melilli, e dal responsabile delle relazioni istituzionali Upi, Antonio Saitta, Presidente della Provincia di Torino per per promuovere la realizzazione di un sistema regionale delle autonomie locali. “Vogliamo – si legge nel documento – una Regione che si concentri sulle sue funzioni legislative, di indirizzo e programmazione, che trasferisca ai Comuni e alle Province le funzioni legate al governo di area vasta ; chiediamo ai candidati il riconoscimento prioritario delle Province come unico ed esclusivo livello di governo di area vasta tra Regioni e Comuni. Questo dovrà portare alla riconduzione alle Province delle funzioni fondamentali, in particolare: il coordinamento dello sviluppo locale; le funzioni legate alla scuola, formazione e lavoro; le funzioni legate all’ambiente, alle infrastrutture e al governo del territorio; la valorizzazione della Polizia locale. Vogliamo che siano aboliti gli enti, le agenzie, e gli apparati amministrativi, attribuendo alle Province le relative funzioni. Vogliamo un patto di stabilità regionale che consenta di rimuovere, almeno in parte, i vincoli che gravano sulle Province, soprattutto rispetto alle spese per investimenti, superando il sistema della finanza derivata”.

 In allegato, la relazione del Presidente dell’Upi Giuseppe Castiglione

 

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