Categoria: Istituzioni e Riforme

Esplora tutte le news

LA CARTINA DELLE PROVINCE

In allegato, la cartina

Documenti allegati:

XXXII ASSEMBLEA CONGRESSUALE- LE PROVINCE. COORDINANO IL TERRITORIO, SEMPLIFICANO L’ITALIA

Si aprirà mercoledì 9 dicembre, all’Auditorium della Tecnica di Viale Tupini, a Roma, la XXXII Assemblea Generale Congressuale dell’Unione delle Province d’Italia, evento che raccoglierà quasi mille amministratori provinciali provenienti da tutto il Paese, per discutere delle più importanti tematiche legate al ruolo delle Province nel sistema istituzionale.
La semplificazione e la modernizzazione della pubblica amministrazione, il nuova assetto istituzionale del Paese più snello ed efficace, saranno gli argomenti al centro dei dibattiti che occuperanno i tre giorni di lavoro, dal 9 all’11 dicembre, accanto alla riflessione sugli interventi e sulle possibili strategie locali e nazionali per fronteggiare la crisi economica in atto.
Nel 2009 sono stati già compiuti passi significativi, soprattutto per le istituzioni locali: l’approvazione della legge 42/2009 sul federalismo fiscale; l’approvazione della Legge 15/2009 e del decreto legislativo attuativo di riforma della Pubblica amministrazione; l’approvazione in Consiglio dei Ministri del Disegno di legge sulla Carta delle Autonomie, hanno segnato tappe importanti nel processo di modernizzazione del sistema Paese.
Di questo si rifletterà con gli interlocutori del Governo, del Parlamento e delle forze economiche e sociali che interverranno all’Assemblea.
I lavori si articoleranno, come di consueto, in quattro sessioni.
Il 9 dicembre, a partire dalle ore 15,30, si terrà la cerimonia di apertura dei lavori dell’Assemblea, con il saluto del Sindaco di Roma, Gianni Alemanno, del Presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti e del Vice Presidente della Regione Lazio, Esterino Montino.
A rappresentare il Governo saranno il Ministro per le Regioni, On Raffaele Fitto, e il Sottosegretario all’Interno, Sen. Michelino Davico. Durante questa sessione, prima della relazione del Presidente dell’Upi, Fabio Melilli, la Presidente della Provincia dell’Aquila, Stefania Pezzopane, premierà a nome dell’Upi il Corpo della Polizia Provinciale per il coraggio e l’impegno dimostrati nel collaborare ai soccorsi nel sisma dell’Abruzzo.
Giovedì 10 dicembre, dalle ore 9,30 alle ore 13,30 si terrà la sessione dedicata al tema “Verso un nuovo protagonismo delle Province“, con la presentazione, svolta dal Presidente del Censis Prof. Giuseppe De Rita, di una ricerca Upi Censis ricca di utili e inediti spunti di riflessione sul ruolo delle Province e sul futuro di queste amministrazioni nel sistema istituzionale del Paese. Sul tema, si dibatterà con il Ministro per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione, Prof. Renato Brunetta, con il Sottosegretario all’Economia, On. Daniele Molgora e con il Presidente dell’Anci, Sergio Chiamparino.
Nel Pomeriggio del 10 dicembre, dalle 15,30 alle 19,00, si parlerà invece di riforme per la semplificazione, Carta delle Autonomie e Federalismo fiscale, con l’intervento del Ministro della Semplificazione, Sen. Roberto Calderoli, e del Presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani. Previsti inoltre gli interventi dei Segretari e dei Responsabili Enti locali dei partiti politici.
Venerdì 11 dicembre, dalle 9,30 alle 13,00, a chiusura dei lavori, si terrà l’Assemblea Congressuale, con l’elezione del nuovo Presidente dell’Upi e del Consiglio Direttivo
.

I LAVORI DEL CONGRESSO SARANNO TRASMESSI IN DIRETTA INTEGRALE IN STREAMING SUL SITO UPI WWW.UPINET.IT

Documenti allegati:

Carta Autonomie: lettera di Errani, Chiamparino e Melilli

Regioni, Comuni e Province segnalano la necessità di ‘’proseguire formalmente il confronto sulla Carta delle Autonomie durante tutto l’iter parlamentare, al fine di consentire l’espressione del parere in sede di Conferenza Unificata”. E’ quanto ribadiscono, in una lettera consegnata ai Ministri Fitto e Calderoli, i Presidenti di ANCI, UPI e Conferenza delle Regioni, Sergio Chiamparino, Fabio Mellili e Vasco Errani.
Nell’ evidenziare che il disegno di legge, cosi’ come approvato dal Consiglio dei Ministri del 19 novembre ‘’non contiene quelle correzioni ed integrazioni che in seguito ad un significativo sforzo unitario Regioni, Province e Comuni hanno elaborato, anche in seguito ad una espressa richiesta del Governo” Chiamparino, Melilli ed Errani sottolineano ‘’la rilevanza dei temi avanzati in modo congiunto che non hanno trovato accoglimento in questa prima fase da parte del Governo, ma dei quali riteniamo di ribadire l’importanza anche al fine dell’auspicabile parere favorevole delle Regioni e delle Autonomie locali, prime destinatarie delle norme in questione”.

CARTA DELLE AUTONOMIE

In allegato il testo del Disgno di Legge di riofrma degli Enti locali “Carta delle Autonomie”, approvato dal Consiglio dei Ministri del 20 novembre 2009.

Documenti allegati:

CARTA DELLE AUTONOMIE APPROVATA DAL CONSIGLIO DEI MINISTRI

La Conferenza delle Regioni, l’ANCI (associazione nazionale comuni italiani) e l’UPI (l’Unione delle Province d’Italia) valuteranno il testo della “Carta delle Autonomie”, licenziato oggi dal Consiglio dei Ministri, quando sarà trasmesso ufficialmente dal Governo.

“Quanto si apprende dalle prime notizie di stampa – hanno dichiarato il Presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, il Presidente dell’Anci, Sergio Chiamparino e il Presidente dell’Upi, Fabio Melilli – consente però una prima valutazione critica relativa alle limitate e poco rilevanti modifiche rispetto alla versione già discussa precedentemente dal Governo , su cui Regioni, Anci e Upi avevano presentato nella Conferenza Unificata del 18 novembre un pacchetto di emendamenti condiviso”. Il disegno di legge parrebbe definire un semplice restyling della Pubblica Amministrazione non in grado di dare le risposte di cui i cittadini hanno bisogno. Gli emendamenti presentati ieri in Conferenza Unificata – hanno ricordato Errani, Chiamparino e Melilli – accogliendo una richiesta del Governo ed in particolare del Ministro Calderoli di avere proposte congiunte – avevano il fine di costruire un impianto di riforma responsabile, innovativo, di razionalizzazione del sistema istituzionale e di reale federalismo amministrativo e per noi irrinunciabile. Se l’accoglienza riservata agli emendamenti presentati in un modo unitario dal sistema delle Regioni e delle autonomie locali si rivelasse così parziale e limitata -come emergerebbe dalle informazioni che finora abbiamo ricevuto – la valutazione non potrebbe che essere negativa rispetto ad un provvedimento in cui non potremmo riconoscerci, anche perché questo impianto normativo impatta sul meccanismo del federalismo fiscale e se non venisse garantito un equilibrio tra i diversi livelli della Repubblica il federalismo fiscale non avrebbe alcuna sostenibilità. In particolare sembrerebbero non essere state accolte le proposte emendative volte ad un profondo decentramento dallo Stato a favore di Regioni, Province e Comuni, che sono le premesse di un vero federalismo. Chiediamo al Governo un’ulteriore riflessione, impegnandosi come promesso anche nel prosieguo dell’iter parlamentare affinché l’intero pacchetto delle proposte di Regioni ed autonomie locali sia recepito. Facciamo appello anche al Parlamento – hanno concluso Errani, Chiamparino e Melilli – perché questo provvedimento sia davvero il frutto della piena condivisione dei Comuni, delle Province e delle Regioni anche per consentire un’applicazione in linea con gli impegni futuri in applicazione della delega sul federalismo fiscale.

ABOLIZIONE DELLE PROVINCE. BLOCCATE LE PROPOSTE ALLA CAMERA

La Camera dei Deputati, nella seduta di martedì 13 ottobre, ha approvato a maggioranza la “questione sospensiva” , che leggete in allegato, fermando l’iter di votazione delle proposte di legge presentate da IDV e UDC di soppressione delle Province.

Nel testo si legge che “la riforma, la semplificazione e la razionalizzazione del sistema delle autonomie locali è urgente e necessaria al fine di rimuovere la «giungla amministrativa» e di ridurre i «costi della politica» derivanti dall’esistenza di troppi livelli di governo a carattere elettivo e, soprattutto, dalla proliferazione di innumerevoli enti funzionali a base territoriale con varia denominazione, in un intreccio inestricabile di funzioni che genera inefficienza e rende difficile la decisione amministrativa (il numero di enti, di difficile stima, è calcolato dall’ANCI in circa 34 mila); questo disegno di riordino del sistema delle autonomie – finora assente negli interventi tesi a promuovere il decentramento delle funzioni amministrative – non può essere efficacemente perseguito attraverso la soppressione pura e semplice dell’ente provinciale dal testo costituzionale, lasciando inalterato, per il resto, il testo dell’articolo 114 e del titolo V della Costituzione, nonché la miriade di enti funzionali a base territoriale; d’altro canto, il dibattito sulla soppressione o sul mantenimento delle province rischia di essere fittizio dal momento che è difficile immaginare un sistema di governo privo di un livello intermedio tra comuni e regioni, così come avviene, del resto, negli altri Paesi europei, sia ad assetto federale che centralista”. che la discussione della proposta di legge costituzionale n. 1990 e abbinate, in materia di soppressione delle province,

Documenti allegati:

CORSO PORE PER GLI AMMINISTRATORI LOCALI

A partire dal 1° settembre 2009 sarà possibile iscriversi al corso di formazione gratuito “Governance locale ed Unione europea” organizzato dal PORE, la struttura di missione della Presidenza del Consiglio dei Ministri alle dipendenze funzionali del Ministro per i Rapporti con le Regioni on. Fitto.

Sindaci, Assessori e Consiglieri dei Comuni e delle Provincie d’Italia, con meno di 45 anni, potranno approfondire le proprie conoscenze sui meccanismi di partecipazione alle politiche comunitarie e sui rapporti tra l’Unione Europea e gli enti locali. Attraverso il percorso formativo si offrirà ai partecipanti un quadro di insieme sulle opportunità di finanziamento messe a disposizione dall’Unione europea, sulle principali politiche europee e sui programmi nonché sulle principali ricadute del diritto europeo sul sistema amministrativo locale. Saranno anche esaminate tematiche di grande attualità quali quelle della valutazione delle politiche pubbliche e del federalismo fiscale, e saranno portate in aule testimonianze di casi eccellenti.

Il corso di formazione, organizzato in collaborazione con il DIPES – Dipartimento di Istituzioni pubbliche Economia e Società – dell’Università degli Studi di “Roma Tre” e con il supporto organizzativo dell’ Anci ed dell’UPI, è strutturato in dieci moduli tematici per un totale di 124 ore, con uno stage finale a Bruxelles, presso le Istituzioni comunitarie, della durata di 16 ore. Oltre alla formazione in aula, che si svolgerà a Roma presso la sede del DIPES, il corso prevede laboratori di progettazione dal taglio fortemente operativo.

Dal 1° al 21 settembre p.v., sul sito del PORE www.pore.it è disponibile il modulo di partecipazione al corso di formazione che potrà essere inviato all’indirizzo di posta elettronica [email protected] oppure a mezzo fax al numero 0667792581.

Per le selezioni dei 150 discenti ammessi è stato istituito un Comitato di valutazione, composto da rappresentanti del DAR, del DIPES, dell’Anci e dell’Upi che valuterà le domande in base all’età anagrafica degli amministratori, con un occhio di riguardo alla rappresentanza femminile e agli Enti con una popolazione inferiore a 10.000 abitanti. Il PORE mette a disposizione contributi di 3000 euro per 10 comuni con meno di 10.000 abitanti, per un totale di 30.000 euro, a titolo di rimborso spese per la frequenza.

Il corso “Governance locale ed Unione europea” serrà inaugurato il 15 ottobre 2009 alla presenza del Ministro on. Fitto, del Rettore prof. Guido Fabiani e di numerosi docenti, tra i quali illustri professori del mondo accademico e vertici della pubblica amministrazione.

Per maggiori informazioni:

dott. Gian Giacomo Castagna

tel 06/67794091

mail: [email protected]

 

Codice delle Autonomie: il testo del decreto

Vi riproponiamo in allegato il testo dello schema di disegno di legge recante “disposizioni in materia di organi e funzioni degli enti locali, semplificazione e razionalizzazione dell’ordinamento e carta delle autonomie locali”, approvato in via preliminare dal Consiglio dei Ministri del 15 luglio 2009 ed inviato all’UPI in vista del parere in Conferenza unificata.

In occasione dell’approvazione, il Presidente dell’Upi, Fabio Melilli, aveva commentato sottolineando la necessità di procedere per “ridefinire con chiarezza le funzioni di Province e Comuni, per portare a compimento quell’opera di semplificazione istituzionale che tutti auspichiamo. Apprezziamo il tentativo del Governo di riordinare il sistema Paese, – aveva detto – con la soppressione di tutti gli enti strumentali intermedi che si frappongono tra Regioni, Province e Comuni, ma auspichiamo che si scelga di proseguire su questa strada con maggior incisività. E’ un intervento indispensabile questo riportare in capo alle Province e ai Comuni quelle funzioni che ad oggi sono impropriamente gestite dai tanti organismi intermedi.

Documenti allegati:

CARTA AUTONOMIE LOCALI

Si allega il testo dello schema di disegno di legge recante “disposizioni in materia di organi e funzioni degli enti locali, semplificazione e razionalizzazione dell’ordinamento e carta delle autonomie locali”, approvato in via preliminare dal Consiglio dei Ministri del 15 luglio 2009 ed inviato all’UPI in vista del parere in Conferenza unificata.

Documenti allegati:

Approvato il Codice delle Autonomie

“Il Consiglio dei Ministri ha segnato oggi una nuova tappa nel cammino della riforma federalista del Paese. Ora però è indispensabile che si ridefiniscano con chiarezza le funzioni di Province e Comuni, per portare a compimento quell’opera di semplificazione istituzionale che tutti auspichiamo”. E’ il commento del Presidente dell’Upi, Fabio Melilli, alla notizia dell’approvazione in via preliminare, nel Consiglio dei Ministri si oggi, dello schema di disegno di legge Calderoli sulle Autonomie locali.

“Apprezziamo il tentativo del Governo di riordinare il sistema Paese, con la soppressione di tutti gli enti strumentali intermedi che si frappongono tra Regioni, Province e Comuni, ma auspichiamo che si scelga di proseguire su questa strada con maggior incisività. E’ un intervento indispensabile questo – ha proseguito Melilli – per riportare in capo alle Province e ai Comuni quelle funzioni che ad oggi sono impropriamente gestite dai tanti organismi intermedi.

Diamo atto al Ministro Calderoli del lavoro in atto per imprimere una accelerazione nel processo di riforma del Paese, prima con il Federalismo fiscale e ora con il Codice delle Autonomie, in uno spirito di collaborazione con tutte le istituzioni.

Ci auguriamo che il testo possa approdare presto in Conferenza Unificata, in modo da potere esprimere in quella sede un parere unitario e condiviso di Province, Regioni e Comuni”.

Rapporto di Ricerca Upi – Censis

In allegato il rapporto di ricerca Upi – Censis presentato oggi, 28 maggio, in Conferenza Stampa alla Provincia di Roma.

Il Rapporto

L’estratto

Documenti allegati:

Il Governo Locale nella transizione federale

La “grande” riforma delle Autonomie locali avviata con la legge n. 142 del 1990 sta finalmente raggiungendo l’approdo definitivo?

L’ambito delle competenze dei Comuni e degli altri Enti locali e le modalità del loro esercizio sono state concepite e realizzate dal legislatore nazionale più come laboratorio sperimentale della grande riforma statale, ancora oggi incompiuta, piuttosto che quale coerente affermazione della piena autonomia locale come già concepita dal costituente nell’articolo 5 della Costituzione. Infatti l’autonomia degli enti locali risulta ancora oggi “dimezzata” nella sua dimensione politico-istituzionale (rapporti con lo Stato e con le Regioni) ed in quella economico-finanziaria.

Ora con l’ipotesi cosiddetta del federalismo fiscale, che dovrebbe concretizzarsi nel 2009, si cerca di realizzare la seconda parte della “grande” riforma, quella finanziaria, rimasta in attesa dopo i vari interventi di carattere primariamente istituzionale ed amministrativo.

A questo punto si pone la domanda principale a cui intende rispondere in termini di contenuti e di metodo di lavoro questo volume: dopo la riforma del Titolo V della Costituzione ed in presenza dell’articolo 114 che riconosce e legittima la pluralità degli ordinamenti (locali,regionali, statale) costituenti la Repubblica è possibile affermare che è garantito e quindi doveroso un principio di responsabilità degli attori politici ed amministrativi delle istituzioni locali “paritario” con quello riguardante i corrispondenti attori regionali e statali?

E come si può esercitare questa responsabilità paritaria nell’ordinaria azione politica ed amministrativa quotidiana? Quali limiti e contraddizioni emergono dalle prassi quotidiane e come possono essere affrontate e risolte “a ordinamenti vigenti”? Con questo volume si avvia una ricerca sperimentale, con la quale si intende favorire la convergenza nelle responsabilità di ogni operatore sia della dimensione concettuale ed interpretativa del proprio ruolo che della capacità di individuare metodi e/o contenuti per la risoluzione delle principali problematiche ed anche dei conflitti insorgenti nel corso di un mandato amministrativo e delle relative azioni di governo e di amministrazione.

La struttura del volume, che non vuole affrontare in maniera esaustiva e tantomeno pedantemente ricognitiva tutte le problematiche di governo locale, si caratterizza per la segnalazione e l’analisi delle tendenze in atto nei principali settori del governo locale e quindi nella individuazione delle metodologie e degli strumenti scaturenti dalla prassi e/o proposte dai vari livelli regolativi di competenza (statale, regionale, locale).

Per informazioni www.governolocale.eu

Cerca