Categoria: Istituzioni e Riforme

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Federalismo fiscale: giudizio sospeso dal Consiglio Direttivo Upi

Apprezzamento per il varo in Consiglio dei Ministri dello schema di disegno di legge delega sul federalismo fiscale, e per il metodo adottato dal Ministro della Semplificazione, Roberto Calderoli, di confronto e collaborazione con le istituzioni locali, ma giudizio sospeso nel merito, in attesa di ricevere e conoscere il testo definitivo.
Questa la posizione espressa oggi dal Consiglio Direttivo dell’Upi e dai Presidenti delle Province, riuniti oggi a Roma.
“A quanto apprendiamo dalla stampa – ha commentato il Presidente dell’Upi Fabio Melilli – la proposta del Ministro Calderoli sul federalismo fiscale, approvata oggi dal Consiglio dei Ministri, dovrebbe presentare un arretramento rispetto al testo che ci era stata presentata la settimana scorsa, nella definizione chiara dei tributi assegnati a Comuni e Province. Se così fosse, sarebbe un passo indietro rispetto alle aspettative degli amministratori locali sul federalismo fiscale. Certo, le polemiche che si sono rincorse sulla stampa in questa settimana, non hanno contribuito a mantenere l’impostazione iniziale, nella quale si prevedeva non la istituzione di nuove tasse ma la riorganizzazione di tributi già esistenti in capo a Comuni e Province. Ci auguriamo che questa carenza venga colmata quanto prima, altrimenti il rischio è che dell’autonomia degli Enti locali resti ben poco “.
Il Presidente ha poi sottolineato positivamente la scelta operata dal Ministro Calderoli, di identificare un identica tipologia di imposizioni per i Comuni e per le Province, e ha aggiunto che l’Upi “lavorerà per arrivare a definire una posizione unitaria con Regioni e Comuni in vista delle prossime riunioni della Conferenza unificata”.
Al termine dell’incontro il Consiglio direttivo dell’Upi e l’Assemblea dei Presidenti di Provincia, ha sottolineato la necessità di porre grande attenzione a quello che sarà il cammino dei decreti attuativi in Parlamento, auspicando un pieno coinvolgimento delle Regioni, delle Province e dei Comuni durante tutta la fase di discussione e di definizione dei testi normativi.  

Federalismo fiscale: il commento del Vice presidente della Provincia di Trieste

“Apprendo dalle agenzie di stampa che la nuova bozza sul federalismo fiscale del Ministro per la semplificazione Roberto Calderoli, conterrebbe anche l’ipotesi di garantire entrate certe alle Province attraverso una tassa che riguarda la circolazione. E’ una posizione che più volte abbiamo espresso sia in seno all’Upi regionale che portato all’attenzione dell’Unione delle Province a livello nazionale. Ritengo assolutamente giusta una previsione di questo tipo che consentirebbe alle Province, quali istituzioni coordinatrici e di gestione dei problemi di area vasta, di pianificare efficacemente le proprie attività potendo contare su entrate certe invece che dover agire continuamente a colpi di variazioni di bilancio, dipendendo in buona parte unicamente dai trasferimenti regionali”.

 

 

Federalismo fiscale e Città metropolitane

Il Presidente della Provincia di Venezia, Davide Zoggia si dice deluso dalla bozza Calderoli presentata oggi ai rappresentanti di Comuni e Province e chiarisce come la Città Metropolitana di Venezia non sia assolutamente messa in discussione da quanto annunciato oggi dal Ministro. “Dalla proposta del Ministro Leghista – commenta il Presidente Zoggia – credo fosse lecito attendersi maggiore coraggio soprattutto per ciò che concerne gli strumenti appannaggio delle Province. Se le leve fiscali sulle quali noi Presidenti di Provincia dovremmo costruire il federalismo sono rappresentate esclusivamente da una tassa sulla circolazione ed una sui carburanti significa che di questo Ente si ha un’immagine distorta e legata al passato ben distante, quindi, dalla vitalità che oggi lo vede protagonista di numerosi processi amministrativi non soltanto di quelli legati a strade e trasporti. Le parole del Ministro – continua il Presidente della Provincia di Venezia – possono, poi, trarre in inganno: per parlare delle città con meno di 350 mila abitanti, e quindi escluse dalla proposta di riforma, usa il termine “metropolitano” facendo pensare a qualcuno che le nove città metropolitane, previste dalla Riforma Costituzionale, divengano sette escludendo, così, Venezia e Bari. La partita legata, invece, alla riforma degli assetti del nostro Paese e, quindi, anche alla creazione delle Città Metropolitane che prenderebbero il posto delle Province, per Venezia non è assolutamente chiusa: ci incontreremo, come previsto, con il Ministro Maroni entro la fine di settembre. Voglio  esprimere – conclude il Presidente Davide Zoggia – tutta la mia contrarietà all’esclusione di “Venezia Città” dal novero di quelle che, secondo la bozza Calderoli, saranno beneficiate dai meccanismi di autonomia impositiva e fiscale: credo che le problematiche uniche del nostro capoluogo impongano, così come accade per Roma, una specifica riflessione e delle risposte puntuali che non possono venir meno soltanto perché l’asticella che misura il numero degli abitanti non raggiunge i valori che ci si è prefissati.” 

 

 

Provincia di Palermo: insediata la conferenza permanente dei Sindaci

Erano 74, su un totale di 82, i primi cittadini presenti a palazzo Comitini per l’insediamento della Conferenza dei sindaci dei comuni del territorio provinciale.

Sala Martorana era gremita di fasce tricolori per l’avvio di un organismo voluto dal Presidente Giovanni Avanti come strumento permanente di confronto e di proposta sui temi più importanti che riguardano l’attività della Provincia e il territorio provinciale. A fianco del Presidente Avanti il sindaco di Palermo Diego Cammarata, alla sua prima uscita ufficiale come Presidente dell’Anci Sicilia.

La conferenza, così come previsto dal regolamento che è stato approvato nel corso della seduta, è presieduta dal Presidente della Provincia e si riunirà ogni semestre nei mesi di giugno e dicembre, ma può anche essere convocata per motivi straordinari su iniziativa del Presidente o di un terzo dei componenti.

La conferenza può approvare risoluzioni di intenti e di proposte su tematiche che riguardano fra l’altro la programmazione comunitaria, la programmazione economica e ambientale della Regione, la predisposizione dei programmi provinciali di protezione civile, la realizzazione di strutture e servizi di interesse sovracomunale, la realizzazione di infrastrutture al servizio dei comuni. “Vogliamo fare di questa conferenza – ha sottolineato il Presidente Avanti – un organismo operativo che sappia affrontare i problemi del territorio con un ruolo di coordinamento e di pianificazione, condividendo insieme strategie e soluzioni, razionalizzando risorse umane e finanziarie. Sono tanti i temi fondamentali a cominciare dalla viabilità che necessita di interventi urgenti.

Sul tappeto – ha aggiunto Avanti – anche questioni fondamentali come l’Ato rifiuti e l’Ato idrico. Per la prima questione abbiamo proposto al Governatore Lombardo, insieme a tutti i Presidenti di Provincia, una legge di riforma del sistema rifiuti in Sicilia che superi l’attuale impostazione. Sulla vicenda Ato idrico ho lavorato in queste settimane per giungere ad una tariffa che sia ancora più bassa rispetto a quella individuata. La proposta è stata avanzata alla società di gestione che dovrà approvarla, per poi sottoporla all’esame dell’assemblea dei sindaci. C’è poi il tema dei servizi sociali e della legge 328, per il quale bisognerà iniziare a ragionare in termini di distretti, evitando le duplicazioni di interventi fra i vari ambiti”. Il Presidente Avanti ha inoltre annunciato il prossimo insediamento del tavolo di partenariato fra i soggetti socio-economici che operano nel territorio provinciale.
Il sindaco Cammarata da parte sua ha sottolineato che “soprattutto in questo momento di grande difficoltà per i comuni c’è la necessità di un raccordo sempre più forte, anche perché si va diffondendo la consapevolezza che i comuni siano i colpevoli del deficit nazionale e anche il contenitore al quale sottrarre risorse per riparare ad altre soluzioni. I bilanci dei comuni invece non riescono a coprire contemporaneamente le spese correnti e quelle per lo sviluppo e della solidarietà sociale. E questo non certo per un cattivo uso delle risorse, ma semplicemente perché le risorse non bastano”.
Apprezzamento per l’istituzione della Conferenza è stato espresso dal sindaco di Termini Imerese Enzo Giunta (“Il Presidente Avanti è partito con il piede giusto.

La prima priorità è la ripresa dell’attività di concertazione per la programmazione dei fondi europei 2007-2013″), dal sindaco di Villabate Gaetano Di Chiara (“Sarà importante una fase di confronto costruttivo preventivo sul piano triennale delle opere pubbliche”), dal sindaco di Castelbuono Mario Cicero (“mi auguro che i territori vengano ascoltati e vengano valorizzate le specificità delle diverse aree”), dal sindaco di Bagheria Biagio Sciortino (“siamo di fronte ad un cambiamento culturale nel rapporto con i sindaci. La conferenza può diventare cassa di risonanza dei nostri problemi, senza steccati politici”), dal sindaco di Ustica Aldo Messina (“in una fase in cui i sindaci si sentono abbandonati da Stato e Regione, la Provincia diventa elemento di raccordo e coordinamento”), dal sindaco di Partinico Salvo Lo Biundo (“Importante sarà dare un seguito a questa giornata e fare di questa Conferenza un organo non solo consultivo, ma operativo, che sappia interpretare le diverse esigenze del territorio”).

Bloccata l’abolizione delle Province metropolitane

Non ci sarà nessuna norma di abolizione delle Province nelle aree metropolitane nella manovra fiscale che sarà votata oggi in Consgilio dei Ministri. A confermarlo è stato il Ministro delle Regioni Raffaele Fitto, nell’incontro con Regioni Province e Comuni.   

“Abbiamo messo ordine a una serie di questioni – ha dichiarato con soddisfazione il Presidente dell’Upi Fabio Melilli – abbiamo chiarito che la creazione delle nuove Città metropolitane si farà, ma attraverso un percorso di riforma che riprenderà quello avviato con il Codice delle Autonomie, in un collegato alla finanziaria che verrà presentato a settembre, dopo la concertazione. Abbiamo apprezzato la decisione del Governo – ha aggiunto Melilli – il ministro dell’Interno Maroni, che ringrazio, mi aveva rassicurato su questo percorso. Lavoreremo, a partire da domani, con i ministri degli Affari regionali Raffaele Fitto, e dell’Interno Roberto Maroni, per arrivare a un collegato alla finanziaria che sia veramente incisivo”.

Nel corso dell’incontro il Ministro Fitto ha inoltre anticipato la decisione del Governerno di alleggerire la manovra per Comuni e Province: 200 milioni in meno verranno tagliati ai primi e 50 alle seconde. Il taglio previsto per le Province arriva quindi a 310 milioni di euro

Abolizione Province metropolitane: Upi “Norma incostituzionale: urgente un confronto”

Le Province italiane respingono con forza la proposta di inserire nella manovrina norme di abolizione delle Province delle aree metropolitane e chiedono un confronto urgente con il Governo per definire insieme un percorso comune.
La richiesta sarà presentata dal Presidente dell’Upi, Fabio Melilli, dal Presidente della Provincia di Milano e Vice Presidente dell’Upi, Filippo Penati, e dal Presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti, nell’incontro previsto per oggi, alle ore 15,00 presso il Ministero delle Regioni, tra i rappresentanti del Governo e le Autonomie locali proprio sulla manovra finanziaria.
“La Costituzione italiana non è carta straccia – afferma il Presidente dell’Upi Fabio Melilli – non si può abolire una istituzione che è parte fondante della Repubblica italiana con un decreto legge, o inserendo una norma in un provvedimento di natura finanziaria, senza nemmeno prevedere l’istituzione delle Città metropolitane – sulle quali siamo tutti d’accordo – ma sostanzialmente creando confusione tra comuni e comuni e complicando la vita ai cittadini
E’ una procedura evidentemente incostituzionale, che lascia pensare più ad un governo che improvvisa, che alla volontà di riformare effettivamente le nostre istituzioni.
Con il Ministro dell’Interno, Roberto Maroni – aggiunge Melilli – abbiamo nei giorni scorsi concordato di riprendere il percorso avviato con la Carta delle Autonomie e realizzare in tempi brevi una riforma che porti a compimento il disegno delle Città metropolitane e semplifichi radicalmente la burocrazia attraverso la chiara individuazione delle funzioni di ciascun livello di governo. Preferiamo pensare che questo sia il metodo giusto”.

 

Le proposte delle Province per la XVI Legislatura

In allegato, le Proposte delle Province per la XVI Legisltura

Documenti allegati:

Incontro con il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano

Colgo con grande piacere questa occasione per quello che rappresentate: i problemi che ponete sono problemi di fronte ai quali si trova l’intera comunità nazionale e l’insieme delle istituzioni.
Ho seguito con attenzione il discorso del vostro presidente, ben dosato tra rivendicazioni e sottolineature delle radici profonde dell’ente provincia – della realtà delle provincie nella storia del nostro paese – e la necessità di collaborare attivamente a provvedimenti di riforma e di riordino. Il Presidente ha citato anche qualche questione particolarmente scottante e complessa, come quella del cosiddetto federalismo fiscale, legge da tempo diventata ineludibile in attuazione della riforma del titolo V. Sappiamo che sarà un appuntamento molto delicato a cui bisognerà che ciascuno porti il suo contributo tenendo conto precisamente della linea qui indicata di un federalismo efficace, unitario e solidale. Non sarà semplice. Mi auguro che il nuovo governo terrà conto anche del lavoro che si è fatto nella scorsa legislatura – nella quale è stato presentato un disegno di legge precisamente in questa materia – naturalmente con tutte le proposte di revisione e le novità che si riterrà opportuno sottoporre all’esame del Parlamento.
Proprio raccogliendo il filo conduttore del suo discorso, presidente Melillo, mi permetto di ricordare quello che ho detto nel settembre del 2006, più di un anno e mezzo fa, nel corso di una mia visita in Puglia:
“S’impone, ormai, un’attenta rivisitazione dell’architettura dei livelli istituzionali via via sovrappostisi: ho apprezzato i segni di disponibilità manifestatesi in questo senso nell’intervento del presidente Divella (presidente della provincia di Bari). Vanno seriamente considerate innegabili esigenze di razionalizzazione e semplificazione di fronte a duplicazioni e confusioni di responsabilità e di poteri, a moltiplicazioni di istanze decisionali e di enti derivati, e quindi di incarichi elettivi e non elettivi retribuiti in modo ingiustificato. Combattere fenomeni di spreco da congestione istituzionale e, in special modo, di dilatazione del costo della politica, è parte importante del discorso sull’efficienza dell’azione di governo e amministrativa in particolare nel Mezzogiorno”.
Ritenni necessario dire allora queste cose che, forse, adesso sono diventate un po’ più di dominio comune, e me ne compiaccio: perché, naturalmente, posso richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni su determinate tematiche, ma poi spetta ad altri, spetta alle istituzioni di governo e alle assemblee elettive definire le soluzioni che occorre dare. È comunque importante partire da una consapevolezza dei problemi per poter arrivare anche a delle soluzioni adeguate e io mi auguro che così sia.
Naturalmente, non possiamo nasconderci che si riscontra una estrema lentezza perché la riforma del titolo V è del 2001: siamo nel 2008 e non solo l’adeguamento della legislazione e delle regole in materia di entrate dello Stato e di finanza pubblica, ma anche l’adempimento di alcune specifiche previsioni in materia istituzionale non sono ancora al nostro esame.
L’elenco che lei ha indicato è per qualche aspetto almeno per me fonte di dubbi: i Comuni, le Province, le città metropolitane, le Regioni e lo Stato. Ho sempre avuto – vi confesso – una riserva su questa collocazione dello Stato accanto alle città metropolitane come parte della Repubblica. Insomma, ho un’idea un po’ diversa dello Stato storico. Comunque, a parte questo elemento di perplessità personale, noto che in particolare, le città metropolitane sono un ente ancora inesistente: se ne parla da molto tempo, perché già in una fase molto precedente di riforma della legislazione comunale e provinciale, si parlò di aree metropolitane, poi c’è stata questa più specifica previsione nella riforma del titolo V, che però è rimasta finora sulla carta. So bene quanto voi siate in modo particolare interessati a contribuire alla realizzazione di questo impegno e a discuterne le possibili implicazioni per il sistema delle province, per la istituzione Provincia. Quindi, vi incoraggio fortemente a muovervi in questo senso, a partorire vostre proposte, e vostre idee, insieme, per esempio, con l’associazione dei Comuni d’Italia.
Questa collaborazione è indispensabile ancor più con le Regioni che saranno protagoniste di qualsiasi proposta e progetto – in particolare in materia fiscale, in generale in materia istituzionale – per quel che riguarda il complessivo sistema delle autonomie.
Prendo atto anche della dichiarazione da lei fatta, dell’esservi da sempre opposti alla istituzione di nuove Province. Per la verità non ebbi questa sensazione quando una decina di anni fa, da Ministro dell’Interno, mi trovai piuttosto solo a osteggiare l’istituzione di alcune nuove Province. E in effetti, dopo che io lasciai il Viminale quelle nuove Province sono state create. Meglio tardi che mai, ma questo dato di proliferazione c’è stato: adesso bisogna vedere come porvi riparo.
Infine, l’ultima raccomandazione. Parto da quello che lei ha detto sugli sforzi e anche sulle risorse di bilancio che le Province dedicano ad alcuni interventi, per esempio per la pianificazione del ciclo dei rifiuti. Non voglio fare accenni specifici a una situazione che è motivo di assillo credo per tutti noi, per tutti noi italiani, la situazione in Campania. Dico soltanto una cosa: le Province facciano la loro parte; è essenziale non cedere mai a logiche di arroccamento, di cedimento a pressioni localistiche, di contrapposizione tra Province. È indispensabile, nel rispetto delle autonomie e delle funzioni di tutti, una visione regionale, unitaria e solidale, altrimenti non è possibile dare soluzione a un problema di quella natura. Sono sicuro che da parte vostra non mancherà l’apporto necessario. Auguri.

 

 

Le Province ricevute dal Presidente della Repubblica

“Condividiamo pienamente il richiamo del Presidente a dare piena attuazione al titolo V della Costituzione, ad eliminare sovrapposizioni, duplicazioni e ridurre i costi, a definire con chiarezza le funzioni di ciascuno, a partire dai Comuni e dalle Province, portando a termine riforme che sono ormai ineludibili”.

E’ il commento del Presidente dell’Upi al discorso pronunciato oggi dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nell’incontro al Quirinale con l’Unione delle Province italiane.
“Il Presidente – ha aggiunto Melilli – ha voluto ricordarci il nostro ruolo, riaffermandolo, e per questo ci ha richiamati ad intervenire con proposte e progetti nel dibattito sulle riforme.
Anche sul tema dell’emergenza rifiuti, il Presidente ha ricordato quanto sia indispensabile la presenza delle Province come istituzione di area vasta per superare i localismi e ricomporre le strategie all’interno di piani coordinati. Una necessità questa, su cui le Province sono pronte ad impegnarsi in tutto il Paese, per evitare che l’emergenza di oggi colpisca altre realtà nell’immediato futuro”. 

Celebrazione del centenario dell’Upi, Udienza delle Province al Quirinale

In allegato i due testi.

Documenti allegati:

Udienza delle Province dal Presidente della Repubblica

Patrizia Casagrande, Presidente della Provincia di Ancona “Una cerimonia istituzionale, ma niente affatto formale. Con la sua consueta cordialità, il Presidente Napolitano ha sottolineato il senso di responsabilità che  accomuna tutti noi amministratori pubblici di un Paese che deve poter andare ad un’unica velocità, da nord a sud. Come dice il Presidente Napolitano, non è questo il momento di creare nuove Province, e quindi nuovi capoluoghi, ma di proseguire nella necessaria e corretta governace di area vasta”. Nicola Zingaretti, Presidente della Provincia di Roma “Penso che il Capo dello Stato abbia apprezzato la concretezza delle Province, l’utilità delle Province governate bene e l’assoluta disponibilità verso le riforme, a partire dalla nascita delle città metropolitane”. Paola Turchelli, Vice Presidente della Provincia di Novara “Condividiamo pienamente il richiamo del Presidente a dare piena attuazione al titolo V della Costituzione, ad eliminare sovrapposizioni, duplicazioni e ridurre i costi, a definire con chiarezza le funzioni di ciascuno, a partire dai Comuni e dalle Province. Filippo Penati, Presidente della Provincia di Milano “Il Presidente Napolitano ha toccato il tema dell’essenzialità delle Province, ha chiesto di dare piena attuazione alla riforma del Titolo V della Costituzione e ha fatto un grande discorso sul federalismo fiscale”. Maria Teresa Bassa Poropat, Presidente della Provincia di Trieste“Ho apprezzato molto il richiamo del Presidente Napolitano a dare piena attuazione al titolo V della in modo da eliminare sovrapposizioni, duplicazioni e a ridurre i costi, grazie ad una definizione chiara delle reciproche competenze degli enti”. Alberto Cavalli, Presidente della Provincia di Brescia “Mi fa piacere che il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano abbia sottolineato l’urgenza del federalismo fiscale: ogni rilancio sociale ed economico del Paese, passa attraverso la corrispondenza tra responsabilità e risorse”. Leonardo Carioni,  Presidente della Provincia di Como “Sono lieto che il Presidente Napolitano abbia detto di avere apprezzato le posizioni dell’Upi, dalla necessità di avviare le riforme istituzionale, per semplificare il sistema e eliminare inutili doppioni, all’ineludibilità dell’attuazione del federalismo fiscale”. Laura Bandini, Assessore della Provincia di Livorno  “E’ stato un incontro di grande importanza per le Province italiane che, fuori dalle logiche rituali,  ha messo in luce le problematiche delle Province, ma anche la capacità propositiva che questi enti stanno  dimostrando nel percorso di rinnovamento dell’attività amministrativa”. Antonio Saitta, Presidente della Provincia di Torino “Concordiamo pienamente sulle priorità richiamate nel suo discorso dal Presidente Napolitano – ha aggiunto Saitta – a partire dall’attuazione del federalismo fiscale, che dovrà avvenire trovando un equilibrio tra Regioni Province e Comuni.”

Celebrazioni centenario Upi – Udienza dal Presidente della Repubblica

Il Presidente della Repubblica, On. Giorgio Napolitano, ha concesso una udienza ai Presidenti di tutte le Province italiane, in occasione delle celebrazioni per il centenario dell’Upi.

L’udienza  si svolgerà il 27 maggio prossimo, alle ore 12,00 al Quirinale.

Si tratta di un evento di straordinaria importanza, perché consentirà a tutte le Province italiane, insieme, di essere ascoltate dal Presidente della Repubblica.

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