Categoria: Personale e PA

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Pa: Upi e sindacati firmano intesa su attuazione disposizioni contratto

Firmato tra Upi, l’Unione delle Province d’Italia, e i sindacati Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Csa Ral un protocollo di intesa che ha “l’obiettivo di favorire l’attuazione delle disposizioni contrattuali riferite all’avvio degli organismi paritetici per l’innovazione e la sperimentazione di percorsi di integrazione a livello territoriale”. Il protocollo di intesa, firmato a Roma presso la sede dell’Upi, è centrato sull’organismo paritetico per l’innovazione previsto dal contratto degli Enti Locali, firmato il 21 maggio scorso, e ne individua le modalità operative.
“Col rinnovo del contratto – affermano congiuntamente Upi e Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Csa Ral – si è interrotto non solo il ciclo del blocco della contrattazione ma introdotto elementi di innovazione della partecipazione sindacale. I punti individuati nel testo dell’intesa che abbiamo raggiunto aprono spazi di innovazione che puntiamo a sfruttare al meglio, anche e soprattutto in considerazione del fatto che la logica delle decisioni unilaterali non ha in questi anni funzionato. Per queste ragioni, riprendere in modo diverso e innovativo il sistema di partecipazione sindacale può qualificare le stesse amministrazioni, valorizzando il contributo delle lavoratrici e dei lavoratori nell’offerta di servizi ai cittadini, esaltando un loro protagonismo”.
Nel merito il protocollo individua quattro punti condivisi. Il primo: “L’Organismo paritetico per l’innovazione previsto dall’articolo 6 del Ccnl può essere costituito nelle Province in forma associata, attraverso Protocolli di intesa stipulati tra le Unioni regionali delle Province e i livelli regionali delle organizzazioni sindacali, con il coinvolgimento dei rappresentanti degli enti interessati”. Inoltre, secondo punto: “Nell’ambito dell’organismo paritetico saranno monitorati i piani di riassetto organizzativo delle Province e previste iniziative formative per accompagnare i processi di riordino degli enti sulla base delle esigenze dei territori e dell’evoluzione del contesto normativo”.
Terzo punto del protocollo: “Le parti si impegnano a sperimentare, sulla base di iniziative avviate a livello territoriale e degli indirizzi condivisi a livello nazionale nel Comitato di coordinamento di cui al punto 4, un sistema più funzionale di relazioni sindacali con gli enti locali dei territori e l’avvio di percorsi di contrattazione integrativa a livello territoriale, in forma associata o attraverso la condivisione di indirizzi comuni, per valorizzare in modo appropriato la professionalità dei lavoratori e delle lavoratrici degli enti locali e rendere più funzionali e rispondenti ai bisogni delle comunità i servizi degli enti locali”. Quarto e ultimo punto: “Per l’attuazione ed il monitoraggio del presente protocollo è costituito un Comitato di coordinamento composto da due rappresentati UPI e due rappresentati per ogni sindacato firmatario”.
In allegato, il protocollo siglato

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Contratto nazionale di lavoro dei dipendenti degli enti locali

Il nuovo contratto nazionale del personale del comparto delle Funzioni Locali, che comprende i dipendenti di Comuni, Province, Città metropolitane, Regioni e Camere di Commercio è stato sottoscritto in via definitiva in ARAN il 21 maggio scorso, acquisita la certificazione positiva della Corte dei Conti.
Con la sottoscrizione definitiva, il contratto divine efficace ed è dunque pienamente applicabile fin dal 22 maggio 2018. Si tratta del punto di arrivo di un lungo percorso, dopo un blocco della contrattazione che è durato quasi 10 anni. Gli incrementi economici e gli arretrati saranno inseriti in busta paga dal prossimo mese di giugno.
In allegato la circolare del Direttore Generale dell’Upi, il testo del nuovo contratto di lavoro per le funzioni locali e le linee guida per il piano di riassetto organizzativo delle Province.

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Contratto enti locali: Variati “Dopo 9 anni si apre una nuova stagione per i lavoratori delle Province”

“Dopo nove anni, grazie all’impegno di tutte le istituzioni e dei sindacati, si approva il nuovo contratto nazionale per i lavoratori degli enti locali, le istituzioni più vicine ai cittadini i cui dipendenti sono ogni giorno in prima linea per garantire servizi essenziali alle comunità.”
È il commento del Presidente dell’Upi, Achille Variati all’indomani della firma del nuovo contratto degli enti locali che riconosce a circa 470.000 dipendenti di Comuni, Province, Città metropolitane, Regioni e Camere di commercio gli incrementi di stipendio per il triennio 2016-2018.
“Il nuovo contratto – spiega Variati – pone le basi per una maggiore autonomia organizzativa e gestionale delle Province, premia chi è disposto ad assumersi responsabilità e semplifica e incentiva la possibilità di stipulare i contratti decentrati a livello territoriale. In materia di relazioni sindacali, poi,  il contratto valorizza gli istituti della partecipazione, nel rispetto dei distinti ruoli dei datori di lavoro e delle organizzazioni sindacali.  Inoltre, per le Province, anche in forma associata, è previsto un nuovo Organismo paritetico che ha il compito di instaurare un dialogo costruttivo sui processi di innovazione amministrativa.
“Le Province – conclude Variati – sono pronte a costruire nei territori un sistema più funzionale nelle relazioni sindacali territoriali per valorizzare il loro ruolo di ‘Case dei Comuni’ nell’avvio della nuova stagione della contrattazione decentrata e valorizzare in modo appropriato la professionalità dei lavoratori e delle lavoratrici degli enti locali”

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Partecipate, Valluzzi “Gli Enti locali non procedano in ordine sparso: coordinare gli interventi sul territorio”

Realizzare un piano territoriale di riordino delle società partecipate per organizzare al meglio il riassetto. Lo ha detto il Presidente della Provincia di Potenza, Nicola Valluzzi, intervenendo per l’UPI alla presentazione del 1° Rapporto sulle società partecipate’ realizzato dalla Cgil nazionale e dall’Ires Cgil Piemonte.
“Le Province, come gli altri enti locali – ha detto Valluzzi – dovranno operare un riordino di quelle partecipate che soddisfano le finalità e i criteri previsti dal nuovo testo unico, consolidando e rafforzando solo le società effettivamente rispondenti ad esigenze funzionali dell’ente e del territorio.
Nel caso, invece, di liquidazione di società partecipate – ha aggiunto – si dovranno attivare le procedure di mobilità in ambito regionale, per scongiurare il licenziamento del personale in esubero.
È tuttavia interesse degli enti locali di ogni territorio evitare di procedere in ordine sparso nell’attività di razionalizzazione delle società.
Vista la novità e complessità delle azioni da mettere in campo è auspicabile – ha concluso – che Province e Città metropolitane attivino le assemblee dei Sindaci sull’esigenza di elaborare un piano territoriale di riordino delle società, per avere un quadro condiviso delle problematiche da affrontare ed individuare una prospettiva comune e sostenibile di riassetto delle loro partecipazioni.
Ciò potrà consentire non solo una razionalizzazione, ma anche un più ottimale svolgimento delle attività di interesse generale affidate alle società a partecipazione pubblica locale”.

Benessere Equo Sostenibile: il sito con le analisi delle Province. L’esperienza della Provincia di Cremona

Si chiama Benessere Equo e Stostenibile delle Province il progetto che raccoglie in un unico sito  http://www.besdelleprovince.it/ tutte le esperienze e le analisi raccolte nei 25 enti che hanno aderito all’iniziativa. Uno strumento utile alla programmazione e alla valutazione dell’azione amministrativa locale, da fondare su un sistema organico di informazioni statistiche di qualità elevata, coerenti e pertinenti, condiviso dalle comunità locali degli stakeholders, implementabile nel breve-medio periodo e aggiornabile con continuità nel tempo.

Il quotidiano l’Avvenire di oggi racconta, nell’articolo che alleghiamo,  l’esperienza della Provincia di Cremona.

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L’aggiornamento dei piani anticorruzione nelle Province

In allegato gli interventi e la la documentazione del seminario UPI sull’aggiornamento dei paini anticorruzione delle Province organizzato dal Coordinamento dei segretari provinciali.

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Proroga contratti tempo determinato: i Presidenti Fassino e Variati scrivono al Governo

Inserire nel cosiddetto Decreto Milleproroghe di prossima predisposizione,  la proroga per i contratti determinati di Province e Città metropolitane fino al 31 dicembre 2016. Questa la richiesta inviata in una lettera dal Presidente dell’Anci, Piero Fassino, e dal Presidente dell’Upi, Achille Variati, al Ministro della Pa Marianna Madia, al Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Claudio De Vincenti e ai Sottosegretari Bressa, Baretta, Bocci e Rughetti.
Nel testo, che trovate in allegato, si sottolinea  che la richiesta era stata avanzata dall’Upi e dall’Anci tra gli emendamenti alla Legge di stabilità, per assicurare la continuità nella gestione dei servizi essenziali che rientrano nelle funzioni fondamentali dei due enti. La proposta, ripresa in diversi emendamenti presentati, non è stata accolta nel testo di Legge di stabilità approvato dalla Camera.
In allegato, la proposta normativa inviata dai Preidenti al Governo per il Milleproroghe.

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CHIUSURA UFFICI UPI PER FESTIVITA’ NATALIZIE

Gli uffici dell’Upi resteranno chiusi dal 24 dicembre 2015 al 3 gennaio 2016. Le attività riprenderanno regolarmente lunedì 4 gennaio 2016.

Auguriamo a tutti Buone Feste!

In Conferenza unificata sancito l’Accordo sul personale di polizia provinciale

Nella Conferenza unificata odierna è stato sancito un accordo che fornisce una cornice interpretativa condivisa per la migliore applicazione in ambito regionale e locale della normativa introdotta dal decreto legge 78/15 in materia di polizia provinciale.

Sulla base di questa ricostruzione si possono individuare le seguenti indicazioni.

1. Le Province e le Città metropolitane che individuano il personale di polizia necessario all’esercizio delle funzioni fondamentali devono inserire il personale individuato nell’ambito delle loro dotazioni organiche nei limiti previsti dalla legge 190/14

2. Le leggi e i provvedimenti regionali di riordino delle funzioni, possono:

  • riallocare il personale nelle Citta metropolitane e nelle Province per l’esercizio delle funzioni di vigilanza collegate alle funzioni non fondamentali oggetto di riordino da parte della Regione, con copertura delle relative spese: solo in questo caso eccezionale, consentito da una norma di legge, il personale di polizia amministrativa locale resta nella dotazione organica con le stesse qualifiche ma è posto fuori dal limite di spesa del 50/70% della dotazione organica in quanto non è destinato all’esercizio delle funzioni fondamentali;
  • trasferire il personale di polizia nei ruoli regionali insieme alle funzioni (ed in questo caso tale personale non potrà più avere le qualifiche di polizia locale).

3. Il personale di polizia provinciale non individuato e riallocato ai sensi dei punti 1 e 2 transita nei ruoli dei Comuni secondo le modalità stabilite nel decreto sui criteri di mobilità del 30 settembre 2015. Resta ferma anche per tale personale la possibilità del ricollocamento nelle Regioni, Province e Città metropolitane in applicazione del presente accordo.

In allegato l’Accodo sancito.

 


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Mobilità personale Province: pubblicato il Decreto del Ministero per la semplificazione e la Pubblica Amministrazione

E’ stato pubblicato il DM 14 settembre 2015   del Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione 5 recante “criteri per la mobilità del personale dipendente a tempo indeterminato degli enti di area vasta dichiarato in soprannumero, della Croce rossa italiana, nonché dei corpi e servizi di polizia provinciale per lo svolgimento delle funzioni di polizia municipale”.

(Registrato dalla Corte dei conti in data 29 settembre 2015, Reg. ne. – Prev. n. 2413)
(In attesa della pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale)

CHIUSURA DEGLI UFFICI DELL’UNIONE DELLE PROVINCE D’ITALIA

SI COMUNICA CHE GLI UFFICI DELL’UNIONE DELLE PROVINCE D’ITALIA RIMARRANNO CHIUSI DAL 10 AL 24 AGOSTO 2015.

Personale Province, dall’Upi via libera in Conferenza Unificata al Decreto mobilità

“Apprezziamo il lavoro svolto dal Dipartimento della funzione pubblica sul decreto per la mobilità dei dipendenti, che ha accolto le nostre osservazioni, ma non possiamo nasconderci che stiamo già scontando almeno sei mesi di ritardo”. Lo ha detto il Vice Presidente dell’Upi, Carlo Riva Vercellotti, al termine della Conferenza Unificata, dove l’Upi ha dato l’intesa al decreto che disciplina i criteri per la mobilità dei 20 mila dipendenti delle Province, in attuazione della Legge di stabilità 2015.

“Lo aspettavamo entro marzo – ha aggiunto Vercellotti – adesso non ci sono altri alibi:  ognuno faccia la propria parte, senza ulteriori ritardi per tutelare i lavoratori e i servizi ai cittadini. Ricordiamo che dal 1 gennaio ad oggi, nonostante le indicazioni della legge di stabilità, i costi di questo personale sono rimasti in carico alle Province, contribuendo a causare quelle criticità che stanno mettendo a rischio gli equilibri finanziari degli enti”.

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