Categoria: Personale e PA

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Contratto enti locali: Variati “Dopo 9 anni si apre una nuova stagione per i lavoratori delle Province”

“Dopo nove anni, grazie all’impegno di tutte le istituzioni e dei sindacati, si approva il nuovo contratto nazionale per i lavoratori degli enti locali, le istituzioni più vicine ai cittadini i cui dipendenti sono ogni giorno in prima linea per garantire servizi essenziali alle comunità.”
È il commento del Presidente dell’Upi, Achille Variati all’indomani della firma del nuovo contratto degli enti locali che riconosce a circa 470.000 dipendenti di Comuni, Province, Città metropolitane, Regioni e Camere di commercio gli incrementi di stipendio per il triennio 2016-2018.
“Il nuovo contratto – spiega Variati – pone le basi per una maggiore autonomia organizzativa e gestionale delle Province, premia chi è disposto ad assumersi responsabilità e semplifica e incentiva la possibilità di stipulare i contratti decentrati a livello territoriale. In materia di relazioni sindacali, poi,  il contratto valorizza gli istituti della partecipazione, nel rispetto dei distinti ruoli dei datori di lavoro e delle organizzazioni sindacali.  Inoltre, per le Province, anche in forma associata, è previsto un nuovo Organismo paritetico che ha il compito di instaurare un dialogo costruttivo sui processi di innovazione amministrativa.
“Le Province – conclude Variati – sono pronte a costruire nei territori un sistema più funzionale nelle relazioni sindacali territoriali per valorizzare il loro ruolo di ‘Case dei Comuni’ nell’avvio della nuova stagione della contrattazione decentrata e valorizzare in modo appropriato la professionalità dei lavoratori e delle lavoratrici degli enti locali”

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Partecipate, Valluzzi “Gli Enti locali non procedano in ordine sparso: coordinare gli interventi sul territorio”

Realizzare un piano territoriale di riordino delle società partecipate per organizzare al meglio il riassetto. Lo ha detto il Presidente della Provincia di Potenza, Nicola Valluzzi, intervenendo per l’UPI alla presentazione del 1° Rapporto sulle società partecipate’ realizzato dalla Cgil nazionale e dall’Ires Cgil Piemonte.
“Le Province, come gli altri enti locali – ha detto Valluzzi – dovranno operare un riordino di quelle partecipate che soddisfano le finalità e i criteri previsti dal nuovo testo unico, consolidando e rafforzando solo le società effettivamente rispondenti ad esigenze funzionali dell’ente e del territorio.
Nel caso, invece, di liquidazione di società partecipate – ha aggiunto – si dovranno attivare le procedure di mobilità in ambito regionale, per scongiurare il licenziamento del personale in esubero.
È tuttavia interesse degli enti locali di ogni territorio evitare di procedere in ordine sparso nell’attività di razionalizzazione delle società.
Vista la novità e complessità delle azioni da mettere in campo è auspicabile – ha concluso – che Province e Città metropolitane attivino le assemblee dei Sindaci sull’esigenza di elaborare un piano territoriale di riordino delle società, per avere un quadro condiviso delle problematiche da affrontare ed individuare una prospettiva comune e sostenibile di riassetto delle loro partecipazioni.
Ciò potrà consentire non solo una razionalizzazione, ma anche un più ottimale svolgimento delle attività di interesse generale affidate alle società a partecipazione pubblica locale”.

Benessere Equo Sostenibile: il sito con le analisi delle Province. L’esperienza della Provincia di Cremona

Si chiama Benessere Equo e Stostenibile delle Province il progetto che raccoglie in un unico sito  http://www.besdelleprovince.it/ tutte le esperienze e le analisi raccolte nei 25 enti che hanno aderito all’iniziativa. Uno strumento utile alla programmazione e alla valutazione dell’azione amministrativa locale, da fondare su un sistema organico di informazioni statistiche di qualità elevata, coerenti e pertinenti, condiviso dalle comunità locali degli stakeholders, implementabile nel breve-medio periodo e aggiornabile con continuità nel tempo.

Il quotidiano l’Avvenire di oggi racconta, nell’articolo che alleghiamo,  l’esperienza della Provincia di Cremona.

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L’aggiornamento dei piani anticorruzione nelle Province

In allegato gli interventi e la la documentazione del seminario UPI sull’aggiornamento dei paini anticorruzione delle Province organizzato dal Coordinamento dei segretari provinciali.

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Proroga contratti tempo determinato: i Presidenti Fassino e Variati scrivono al Governo

Inserire nel cosiddetto Decreto Milleproroghe di prossima predisposizione,  la proroga per i contratti determinati di Province e Città metropolitane fino al 31 dicembre 2016. Questa la richiesta inviata in una lettera dal Presidente dell’Anci, Piero Fassino, e dal Presidente dell’Upi, Achille Variati, al Ministro della Pa Marianna Madia, al Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Claudio De Vincenti e ai Sottosegretari Bressa, Baretta, Bocci e Rughetti.
Nel testo, che trovate in allegato, si sottolinea  che la richiesta era stata avanzata dall’Upi e dall’Anci tra gli emendamenti alla Legge di stabilità, per assicurare la continuità nella gestione dei servizi essenziali che rientrano nelle funzioni fondamentali dei due enti. La proposta, ripresa in diversi emendamenti presentati, non è stata accolta nel testo di Legge di stabilità approvato dalla Camera.
In allegato, la proposta normativa inviata dai Preidenti al Governo per il Milleproroghe.

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CHIUSURA UFFICI UPI PER FESTIVITA’ NATALIZIE

Gli uffici dell’Upi resteranno chiusi dal 24 dicembre 2015 al 3 gennaio 2016. Le attività riprenderanno regolarmente lunedì 4 gennaio 2016.

Auguriamo a tutti Buone Feste!

In Conferenza unificata sancito l’Accordo sul personale di polizia provinciale

Nella Conferenza unificata odierna è stato sancito un accordo che fornisce una cornice interpretativa condivisa per la migliore applicazione in ambito regionale e locale della normativa introdotta dal decreto legge 78/15 in materia di polizia provinciale.

Sulla base di questa ricostruzione si possono individuare le seguenti indicazioni.

1. Le Province e le Città metropolitane che individuano il personale di polizia necessario all’esercizio delle funzioni fondamentali devono inserire il personale individuato nell’ambito delle loro dotazioni organiche nei limiti previsti dalla legge 190/14

2. Le leggi e i provvedimenti regionali di riordino delle funzioni, possono:

  • riallocare il personale nelle Citta metropolitane e nelle Province per l’esercizio delle funzioni di vigilanza collegate alle funzioni non fondamentali oggetto di riordino da parte della Regione, con copertura delle relative spese: solo in questo caso eccezionale, consentito da una norma di legge, il personale di polizia amministrativa locale resta nella dotazione organica con le stesse qualifiche ma è posto fuori dal limite di spesa del 50/70% della dotazione organica in quanto non è destinato all’esercizio delle funzioni fondamentali;
  • trasferire il personale di polizia nei ruoli regionali insieme alle funzioni (ed in questo caso tale personale non potrà più avere le qualifiche di polizia locale).

3. Il personale di polizia provinciale non individuato e riallocato ai sensi dei punti 1 e 2 transita nei ruoli dei Comuni secondo le modalità stabilite nel decreto sui criteri di mobilità del 30 settembre 2015. Resta ferma anche per tale personale la possibilità del ricollocamento nelle Regioni, Province e Città metropolitane in applicazione del presente accordo.

In allegato l’Accodo sancito.

 


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Mobilità personale Province: pubblicato il Decreto del Ministero per la semplificazione e la Pubblica Amministrazione

E’ stato pubblicato il DM 14 settembre 2015   del Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione 5 recante “criteri per la mobilità del personale dipendente a tempo indeterminato degli enti di area vasta dichiarato in soprannumero, della Croce rossa italiana, nonché dei corpi e servizi di polizia provinciale per lo svolgimento delle funzioni di polizia municipale”.

(Registrato dalla Corte dei conti in data 29 settembre 2015, Reg. ne. – Prev. n. 2413)
(In attesa della pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale)

CHIUSURA DEGLI UFFICI DELL’UNIONE DELLE PROVINCE D’ITALIA

SI COMUNICA CHE GLI UFFICI DELL’UNIONE DELLE PROVINCE D’ITALIA RIMARRANNO CHIUSI DAL 10 AL 24 AGOSTO 2015.

Personale Province, dall’Upi via libera in Conferenza Unificata al Decreto mobilità

“Apprezziamo il lavoro svolto dal Dipartimento della funzione pubblica sul decreto per la mobilità dei dipendenti, che ha accolto le nostre osservazioni, ma non possiamo nasconderci che stiamo già scontando almeno sei mesi di ritardo”. Lo ha detto il Vice Presidente dell’Upi, Carlo Riva Vercellotti, al termine della Conferenza Unificata, dove l’Upi ha dato l’intesa al decreto che disciplina i criteri per la mobilità dei 20 mila dipendenti delle Province, in attuazione della Legge di stabilità 2015.

“Lo aspettavamo entro marzo – ha aggiunto Vercellotti – adesso non ci sono altri alibi:  ognuno faccia la propria parte, senza ulteriori ritardi per tutelare i lavoratori e i servizi ai cittadini. Ricordiamo che dal 1 gennaio ad oggi, nonostante le indicazioni della legge di stabilità, i costi di questo personale sono rimasti in carico alle Province, contribuendo a causare quelle criticità che stanno mettendo a rischio gli equilibri finanziari degli enti”.

Mobilità del personale delle Province e Città metropolitane: al via piattaforma web

Vi segnaliamo che, dal giorno 24 aprile 2015, è disponibile sul sito dedicato del Dipartimento
Funzione e Pubblica la funzionalità che consente a ciascuna Provincia e Città metropolitana di
inserire i dati relativi al personale destinatario della ricollocazione mediante procedure gestite dal
portale della mobilità, ai sensi dei commi 423 e seguenti della legge 23 dicembre 2014, n. 190, al
fine di precostituire le procedure informatiche di incontro della domanda e della offerta di mobilità,
all’indirizzo http://www.mobilita.gov.it/.
Le Province e le Città metropolitane, infatti, devono individuare l’elenco del personale che
rimane a carico della dotazione organica degli enti medesimi e quello da destinare, nel rispetto delle
forme di partecipazione sindacale previste dalla normativa vigente, alle procedure di mobilità,
secondo i criteri definiti in sede di osservatori regionali, sulla base del riordino delle funzioni e dei
piani di riassetto organizzativo, economico, finanziario e patrimoniale.
Attraverso l’inserimento dei dati nel portale, il sistema conterrà le informazioni del personale
degli enti di area vasta interessato ai processi di mobilità da incrociare con quelle della rilevazione
dei fabbisogni di personale e delle facoltà di assunzione che resterà attiva. Solo in una fase iniziale,
nelle more dell’emanazione del Decreto sui criteri di mobilità previsto ai sensi dell’articolo 30,
comma 2, del d.lgs. 165/2001, pur essendo preferibile compilare tutti campi richiesti, potrà essere
omesso il riferimento ai dati nominativi del personale interessato.
“Nel sollecitarvi a procedere agli adempimenti di vostra competenza – sottoliena il Direttore dell’Upi Piero Antonelli nella circolare inviata a tutte le Province, che alleghiamo – vi ricordiamo che
le amministrazioni, per poter accedere al sistema, dovranno registrarsi sull’applicativo al fine di
ottenere le apposite credenziali di accesso che saranno inviate via mail all’indirizzo del referente
individuato dell’amministrazione. Per informazioni ed assistenza si potrà contattare il desk tecnico
attraverso il numero telefonico 06/82888.782 dalle ore 9:30 alle ore 13:30, oppure scrivere ai
seguenti indirizzi di posta elettronica [email protected] e [email protected].
Eventuali quesiti di carattere normativo potranno essere indirizzati al seguente indirizzo di posta
elettronica [email protected].

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Anci e Upi: “Accelerare i processi di mobilità per tutelare i lavoratori e i servizi ai cittadini”

Accelerare sulla definizione dei numeri del personale delle Province e delle Città metropolitane da destinare ai processi di mobilità, per assicurare un percorso rapido che tuteli i dipendenti e garantisca la piena funzionalità degli enti e i servizi ai cittadini. E’ quanto scrivono ANCI e UPI in una circolare inviata agli enti di area vasta, e per facilitare il processo, estremamente complesso, mettono a disposizione degli enti uno schema tipo di delibera,  per ricostruire in modo sintetico le categorie e i profili del personale da ricollocare o da inserire nella nuova dotazione organica.

Una operazione ancora più urgente dopo che ieri il Dipartimento della Funzione Pubblica, con una nota tecnica, ha chiarito proprio su richiesta di ANCI e UPI alcuni degli aspetti controversi, specificando in particolare che Province e Città metropolitane non dovranno sostenere alcun costo nei processi di mobilità del proprio personale. Importante anche l’annuncio dell’arrivo, in tempi che ANCI e UPI auspicano ridottissimi, dei due decreti ministeriali sui criteri di mobilità e sulle tabelle di equiparazione del trattamento economico del personale.

In questa fase quindi, ANCI  e UPI, per tutelare i dipendenti e assicurarne un rapido ricollocamento, ritengono opportuno ed urgente che le Province e le Città metropolitane e procedano comunque alla rideterminazione delle loro dotazioni organiche quantomeno per quanto riguarda le categorie e i profili professionali, definendo quali profili si ritengono essenziali allo svolgimento delle funzioni fondamentali – entro i limiti di spesa previsti dalla legge di stabilità –  e quali profili devono essere destinati alle procedure di trasferimento verso le Regioni e gli enti locali o verso altre amministrazioni pubbliche. 

 

In allegato la circolare Upi inviata a tutte le Province.

 

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