In allegato, il Numero 4 del Notiziario Upi, uno speciale tutto dedicato all’incontro al Quirinale tra le Province e il Presidente della Repubblica, On. Giorgio Napolitano.
In allegato, il Numero 4 del Notiziario Upi, uno speciale tutto dedicato all’incontro al Quirinale tra le Province e il Presidente della Repubblica, On. Giorgio Napolitano.
Un incontro molto positivo, all’insegna della concretezza e del corretto dialogo istituzionale: questo il commento dei Presidenti di Provincia che hanno partecipato all’incontro con il Ministro dell’Interno, On. Roberto Maroni, delegazioone composta da Fabio Melilli, Presidente Upi, Presidente Provincia Rieti; Filippo Penati, Vice Presidente Vicario Upi, Presidente Provincia Milano; Alberto Cavalli, Vice Presidente Vicario Upi, Presidente Provincia Brescia;Massimo Rossi, Vice Presidente Upi, Presidente Provincia Ascoli Piceno; Leonardo Muraro, Presidente Provincia Treviso;Dario Galli, Presidente della Provincia di Varese;On. Maria Piera Pastore, Ufficio di Presidenza dell’Upi
I presidenti hanno consegnato al Ministro Maroni una nota con le principali richieste delle Province in team di riforme istituzionale, manovrina, DPEF, federalismo fiscale e sicurezza.
Si preannuncia una manovra dura. Lo ha detto ai giornalisti il presidente dell’Upi Fabio Melilli, al termine dell’incontro avuto a Palazzo Chigi con il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, i Ministri Fitto e Tremonti e i Sottosegretari Letta, Vegas e Davico.
“Dalle prime dichiarazioni la manovra si profila dura – ha detto Melilli – aspettiamo che ci vengano date alcune indicazioni, speriamo che non incida sul patto di stabilita’ interno. Durante l’incontro il ministro dell’Economia Giulio Tremonti non ha dato i numeri della manovra ne’ e’ entrato nel merito. Si e’ parlato di federalismo fiscale, della semplificazione della pubblica amministrazione per eliminare la burocrazia e ammodernare il paese. C’e’ uno spirito di collaborazione.
Per quanto riguarda le province non si è più parlato di abolizione; parliamo invece di semplificazione del sistema e di abolizione di molti enti inutili”.
“Oggi – ha aggiunto Melilli – abbiamo cominciato un percorso, speriamo molto produttivo, di eliminazione della burocrazia e di ammodernamento del Paese, e ora vedremo cosa accadrà nei prossimi giorni.
Durante l’incontro con il Governo, Melilli ha inoltre consegnato consegnato al Presidente Berlusconi un crono programma di un opera pubblica, per ribadire l’insostenibilità delle procedure cui le Province debbono sottostare dalla definizione di un opera alla sua conclusione. Il documento mostra come, dall’atto di avvio dell’opera alla sua esecuzione e consegna passano in media tre anni: due anni per gli adempimenti burocratici e un anno per l’esecuzione effettiva
“Per portare a termine un’opera pubblica in Italia le amministrazioni locali devono sottoporsi ad una vera e propria corsa ad ostacoli che impone continui blocchi e rallenta la chiusura dei cantieri. Sono tempi – ha detto Melilli a Berlusconi – davvero insostenibili: c’è bisogno di intervenire e presto nella revisione di queste norme, per tagliare tutti quei passaggi inutili o doppi, senza incidere sui controlli e sulla sicurezza”.
“Il 35% delle risorse dei bilanci delle Province sono investite in opere pubbliche, in particolare strade e scuole. Al Presidente Berlusconi abbiamo chiesto di lavorare insieme per definire un patto tra Governo e Province che consenta di definire un Piano Nazionale per di investimento sulle strade e per l’ammodernamento e la messa in sicurezza degli edifici scolastici”.
Lo ha detto il Vice Presidente dell’Upi, Alberto Cavalli, Presidente della Provincia di Brescia, al termine dell’incontro avuto oggi a Palazzo Chigi con il Presidente Silvio Berlusconi, i Ministri Fitto e Tremonti, i Sottosegretari Letta, Vegas e Davico.
“Le scuole – ha detto poi Cavalli – devono diventare veri poli di riferimento, centri per l’educazione permanente non solo per i bambini e giovani, rimanendo aperte anche nel pomeriggio, ma per fare ciò devono avere una dotazione informatica adeguata e al passo con le moderne tecnologie. Quanto alle strade, le Province devono essere messe in grado di potere continuare ad assicurare i necessari standard di sicurezza dell’84% della rete stradale nazionale che gestiscono, e di portare a compimento i tanti cantieri aperti nella costruzione di nuove strade”.
L’ Assessorato per il Supporto ai Comuni partecipa a Dire&Fare2005 per presentare i nuovi servizi di ReForm, il Portale della Pubblica Amministrazione, e, soprattutto, la Consulta provinciale dei piccoli comuni, un nuovo strumento di governance per lo sviluppo locale.
La Provincia di Pisa è stata, infatti, la prima in Italia a dar vita, insieme ai 13 Comuni con meno di 3mila abitanti presenti sul suo territorio, alla Consulta Provinciale dei Piccoli Comuni, con l’intento di realizzare uno strumento innovativo per promuovere la collaborazione, lo scambio di esperienze, la condivisione di problematiche e soluzioni tra i Comuni aderenti.
Sempre dedicato ai Piccoli Comuni, il 18 novembre dalle 9.30 alle 13.00 presso la Sala Viola, si svolgerà il convegno, organizzato dall’assessorato Supporto ai Comuni, sul tema:
“Piccoli Comuni: una grande risorsa per uno sviluppo di qualità”
Intervengono
Andrea Pieroni, presidente della Provincia di Pisa
“La scelta della Provincia di Pisa a sostegno dei piccoli Comuni”
Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola
“La qualità dei territori come sfida per la crescita del Paese”
Secondo Amalfitano, Anci, coordinatore Consulta Piccoli Comuni
“Rispetto per l’ambiente e riqualificazione urbana nei piccoli comuni”
Enzo Risso, ricercatore Publica.swg, ricerche e comunicazione Trieste
“Italia 2005, la voglia di futuro di un Paese disorientato e in stand by. Le città e i piccoli comuni.”
Anna Rita Bramerini, assessore al turismo Regione Toscana”
“Il turismo. Una strada percorribile per lo sviluppo dei Piccoli comuni”
Milo Campagni, Coordinamento Nazionale UPI per la Cultura e il Turismo
“Il ruolo delle province nello sviluppo delle reti locali”
Tiziano Lanzini, Anci, coordinatore Settore Piccoli Comuni e cooperazione interistituzionale
“Una proposta toscana per i Piccoli Comuni”
Caro Presidente,
sono spiacente di informarti che purtroppo, a causa di impegni precedentemente assunti, non potrò prendere parte all’Assemblea generale delle Province d’Italia.
Stiamo attraversando un periodo difficile, segnato da una contraddizione: da un lato viene approvata la devolution, riforma costituzionale che presume di contenere una promessa di Federalismo “Forte”, mentre, a nostro giudizio, rischia do spaccare l’Italia aumentando il divario tra regioni ricche e regioni povere e contestualmente di creare venti neo-centralismi, anziché un sistema federale efficiente. Dall’altro lato, la finanziaria 2006 si presenta con un carnet di tagli agli enti locali che va esattamente nella direzione opposta a quella propagandata con la devolution. Inoltre è stata approntata con un metodo che non riconosce realmente agli enti locali il ruolo che loro compete.
In poche parole, il governo ha deciso di scaricare costi e responsabilità sugli enti locali senza coinvolgerli minimamente nella determinazione degli obiettivi e degli strumenti che caratterizzano la manovra economica.
Noi riteniamo che, proprio tenendo in considerazione la gravità della situazione economica, la strategia per uscire dalla crisi debba essere il frutto di un lavoro comune tra i diversi livelli istituzionali. L’Italia possiede le risorse e le energie che occorrono, ma deve mettersi in condizione di “fare sistema” per essere competitiva nei nuovi scenari dell’economia globalizzata.
I temi che saranno al centro della vostra discussione sono i capitoli principali di un vasto programma di sviluppo, che deve essere caratterizzato da un forte investimento sulla qualità della vita, sulla conoscenza e sui saperi, sulla capacità di stimolare l’innovazione nei processi produttivi. In sintesi, si tratta di valorizzare quelle caratteristiche della specificità italiana che non sono delocalizzabili e che possono quindi costituire una forte leva di sviluppo, di ricchezza e di benessere. Ma un disegno di questo genere non può non prevedere un forte protagonismo delle istituzioni locali, con il conseguente riconoscimento di una funzione specifica e delle risorse che occorrono per esercitarla.
Per tutti questi motivi, con la certezza che dalla vostra assemblea verrà un contributo importante per tutto il Paese, una delegazione del mio Partito seguirà l’insieme dei vostri lavori.
Cordialmente,
Piero Fassino