Categoria: Varie

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Contratto Enti locali

Il Comitato di Settore Regioni – Autonomie locali si è riunito stamane per esaminare i rilievi della Corte dei Conti all’ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto collettivo di lavoro, biennio economico 2006 – 2007, dei dipendenti degli enti territoriali.
Il Comitato ha ravvisato l’esistenza di un ampio margine di condivisione in ordine alle raccomandazioni formulate autorevolmente dalla Corte. Si tratta, in base ad una lettura attenta e rigorosa, di osservazioni che le Autonomie territoriali considerano coerenti con lo spirito degli impegni fissati nel contratto, anzitutto per quanto riguarda il rispetto del patto di stabilità.
E’ necessario tuttavia evitare di introdurre, in questa fase, incomprensioni e rigidità. Per questo il Comitato di Settore invita l’ARAN a riunire d’urgenza le organizzazioni Sindacali perché, raccogliendo le richieste di perfezionamento del testo, si provveda nel rispetto del quadro normativo vigente a consolidare l’intesa.
Di fronte alle legittime preoccupazioni dei dipendenti degli Enti locali e delle Regioni, il Comitato di Settore ribadisce la volontà di assicurare la rapida e definitiva conclusione dell’iter contrattuale.

Contratto Enti locali D’Ubaldo, soddisfazione per firma

Siglato questa mattina in ARAN il CCNL del personale non dirigente del Comparto Regioni e Autonomie locali quadriennio normativo 2006/2009 e biennio economico 2006/2007.
Il Presidente del Comitato di Settore, Lucio D’Ubaldo, esprime soddisfazione per la conclusione ‘’che recepisce lo sforzo compiuto dal Comitato di Settore per l’individuazione di un punto di equilibrio tra le richieste della Corte dei Conti e gli impegni assunti con il Sindacato attraverso l’ipotesi di accordo’’.
‘’E’ un segnale positivo – conclude D’Ubaldo – che si inserisce nella strategia di rafforzamento della domanda interna del Paese attraverso una graduale e significativa crescita dei livelli salariali che garantisce a tutti gli Enti del Comparto, in analogia a quanto previsto per gli statali, 101 euro lordi pro capite oltre all’0,9% legato a parametri di virtuosita’ gestionale’’.

NOTIZIARIO UPI SPECIALE CENTENARIO IN SENATO

Il 13 marzo scorso le Province italiane hanno celebrato il centenario dell’Upi in una giornata-evento che si è tenuta nell’aula del Senato della Repubblica.

In allegato, il 2° numero del notiziario Upi, uno speciale interamente dedicato alla cronaca dell’iniziativa.

Documenti allegati:

L’Upi a Berlusconi

“Apprendiamo dalle Agenzie di stampa che il candidato Premier Berlusconi questa sera a Porta a Porta darà i numeri: continuare a sostenere che abolendo le Province si risparmierebbero più di 10 miliardi di euro è pura demagogia e dimostra una assoluta mancanza di conoscenza della finanza pubblica.
Se vogliamo davvero fare conoscere ai cittadini come è ripartita la spesa pubblica, allora dobbiamo ricordare che quella dello Stato ammonta a 443 miliardi di euro, delle Regioni a 160 miliardi di euro, dei Comuni a 66 miliardi di euro, delle Province a 13 miliardi di euro. A queste somme si aggiungono  37 miliardi di euro che spendono tutti gli altri enti pubblici nazionali. 
E che questi famigerati 10 – 13 miliardi di euro di cui il candidato premier non fa che parlare, altro non sono che le risorse che le Province investono per la messa in sicurezza degli edifici scolastici e per l’abbattimento delle barriere architettoniche; per gli investimenti sulle strade provinciali; per la gestione delle scuole secondarie superiori e dei centri di formazione professionale; per le politiche per il lavoro; per gli investimenti per l’ambiente e per gli interventi di valorizzazione dei beni culturali e di promozione del turismo e dell’agricoltura. Senza considerare le risorse che le Province impegnano sui temi dell’innovazione tecnologica, dell’informatizzazione della Pa e per la diffusione della banda larga sui territori.
Il candidato premier avrebbe il dovere di dire ai cittadini cosa ritiene inutile e da  tagliare di tutto questo. 
Resta poi da spiegare al Paese che fine farebbero i 60.000 dipendenti delle Province, o come può pensare che sia possibile spostare 60.000 persone dai capoluoghi di Provincia agli 8000 comuni o al capoluogo regionale.
Finiti i fuochi di artificio della campagna elettorale, sono convinto che le numerose opinioni diverse, presenti nella coalizione del centro destra, sapranno fare riportare alla saggezza il candidato premier”. 

 

Certficazione degli obiettivi del patto 2007

E’ on line, il Decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze concernente la certificazione relativa al rispetto degli obiettivi del patto di stabilità interno per l’anno 2007 delle Province e dei Comuni con popolazione superiore a 5.000 abitanti (in corso di pubblicazione sulla G.U.)


 

IL PROGRAMMA RETE RURALE NAZIONALE

In allegato, la presentazione del Programma Rete Rurale Nazionale che il Dott. Riccardo Passero del Ministero Politiche Agricole ha illustrato nell’infoday del 4 aprile.

Documenti allegati:

L’UPI a Berlusconi

“Sarà bene che i Presidenti di Provincia e ancor più i candidati alle elezioni provinciali del PDL spieghino al candidato Premier Silvio Berlusconi l’errore che si ostina a commettere nel definire enti inutili le Province italiane e nel sostenerne l’abolizione.” È la risposta del Presidente dell’UPI Fabio Melilli all’ennesimo attacco contro le Province rilanciato dal candidato Premier Silvio Berlusconi.

“Chi continua a sostenere l’abolizione delle Province nasconde con un’operazione demagogica la carenza di  proposte realistiche di riduzione dei costi del sistema burocratico del nostro paese e di una seria riforma della Pubblica amministrazione. In un paese nel quale negli ultimi anni sono proliferati a dismisura enti, agenzie e società che assumono decisioni rilevanti in ogni campo sottraendosi al giudizio degli elettori, sarà bene che le forze politiche passino dalla demagogia a soluzioni realmente efficaci”.

Patto di stabilità interna, soddisfazione delle Province

Soddisfazione dell’Upi per l’accordo raggiunto in Conferenza Stato Città sulla norma del patto di stabilità interna che consente alle Province e ai Comuni che non abbiano rispettato il Patto nell’anno in corso, di rientrare dallo sforamento nel bilancio dell’anno successivo.
“Un passaggio che era necessario – ha sottolineato il Vice Presidente dell’Upi Massimo Rossi, Presidente della Provincia di Ascoli Piceno, intervenendo alla riunione –  perché consente agli amministratori locali di intervenire per tempo sui bilanci, evitando un aumento generalizzato delle imposte. Al Governo però – ha aggiunto Rossi – abbiamo voluto porre la raccomandazione di tenere conto anche dei casi di virtuosità degli enti: infatti, i dati disponibili sul 2007 ci fanno ritenere che l’intero comparto di Comuni e delle Province abbia sopravanzato gli obiettivi posti dal patto. Per questo abbiamo chiesto l’impegno a far sì che questo maggiore contributo al risanamento della finanza pubblica venga restituito al sistema dei Comuni e delle Province”.

 


 

BILANCI: SI ALLO SLITTAMENTO DALLA STATO – CITTA’

Via libera, da parte della Conferenza Stato-Città alla proroga dei terminial 31 maggio prossimo per l’approvazione dei bilanci preventivi dei Comuni e delle Province. La decisione è stata presa nel corso della riunione della Conferenza Stato – Città, che ha invece ritenuto di dovere rimandare alla prossima riunione la decisione sulle modalità di applicaizone delle sanzioni per il macnato rispetto del patto di stabilità interno 2007 e l’individuazione degli obiettivi programmatici per gli anni 2008 – 2010.

Il allegato, il decreto sul rinvio del termine dell’approvaizone dei bilanci preventivi.

Documenti allegati:

CENTENARIO UPI: IL DISCORSO DI MARINI

“Sono convinto che le Province debbano essere mantenute e valorizzate”. Cosi’ il Presidente del Senato, Franco Marini, ha aperto i lavori della cerimonia per la
celebrazione del centenario dell’Unione delle Province d’Italia, questa mattina a Palazzo Madama. “Credo infatti che le Province possano anche rivestire un ruolo decisivo per lo slancio di un sistema unico. Credo che possano diventare interlocutori principali per comuni e regioni, per la programmazione, il coordinamento e l’organizzaione di reti di servizio che per loro natura richiedono anche degli assetti sovracomunali”.

Nel link, il discorso integrale del Presidente del Senato

CENTENARIO UPI: IL DISCORSO DI MELILLI

“Se si riuscisse a ragionare di costi della politica al di fuori degli slogan e della propaganda giungeremmo con serenità alla conclusione che è in questo sistema di sovrapposizioni di funzioni e risorse suddivise in mille rivoli di inutili enti e burocrazie che si annidano i veri sprechi”. Lo ha detto il Presidente dell’Upi Fabio Melilli, in un brano del discorso pronunciato nell’Aula di Palazzo Madama.

In allegato, il testo integrale.

Documenti allegati:

CENTENARIO UPI: I COMMENTI DEI MINISTRI

“La celebrazione del centenario dell’UPI rappresenta l’occasione per un profondo ripensamento del ruolo delle Province, del loro futuro e, più in generale, del modello di governance delle istituzioni territoriali. Anche le Province si dovranno misurare, nella prossima legislatura, con l’esigenza di procedere senza più indugi a semplificare, ridurre, rendere più efficienti le amministrazioni”. Lo ha dichiarato il Ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie locali, Linda Lanzillotta, in occasione del centenario dell’Unione delle Province Italiane. “Le Province dovranno avere una dimensione minima ed una sufficiente massa critica, focalizzarsi su specifiche funzioni, lasciare il passo alle città metropolitane nelle grandi aree urbanizzate. Un processo cui dovrà corrispondere, così come già delineato nella Carta delle Autonomie, una riforma altrettanto profonda delle funzioni e dei modelli operativi dei Comuni. Le Province continueranno dunque ad avere un ruolo importante sul territorio a condizione che si avvii, rapidamente, con coraggio e senza corporativismi, il mutamento che dopo un secolo appare ormai necessario e non più rinviabile”

Il Ministro dei Rapporti con il Parlamento e delle Riforme istituzionali, Vannino Chiti, nel suo messaggio al Presidente Melilli ha invece sottolineato quanto “Le province costituiscono uno snodo istituzionale pluralistico dell’ordinamento italiano”. Il ministro ha sottolineato l’importanza di ripensare il ruolo delle province considerato il vivo dibattito sul riassetto del sistema delle autonomie. “Ma ripensarne il ruolo non significa affatto ridimensionarne l’importanza, bensì ridefinirne e rilanciarne le funzioni nell’ambito del rapporto di leale collaborazione verso il basso, con comuni, e verso l’alto, con regioni e Stato centrale. A tal fine sarà decisivo giungere ad un approdo certo sul tema delle città metropolitane, tema riaperto dal governo uscente col progetto del nuovo Codice delle Autonomie e con l’approvazione del disegno di legge sul cosiddetto federalismo fiscale. Adesso è compito del Parlamento affrontare quanto prima l’argomento. Anche appuntamenti come quelli della celebrazione dei cento anni dell’Unione Province Italiane sono passaggi importanti nel cantiere delle riforme istituzionali, esigenza primaria per l’Italia su cui non bisogna smettere di lavorare nemmeno in questa fase delicata della vita politica e su cui si dovrà anzi riacquistare vigore e ambizioni2

Anche il Ministro dell’Ambiente , Alfonso Pecoraro Scanio, ha inviato un telegramma al Presidente Melilli, nel quale  ha ribadito che ‘Le province svolgono un ruolo importante che va valorizzato. Sono strumenti fondamentali per la tutela del territorio e del nostro patrimonio ambientale. Chiederne, per inseguire un certo qualunquismo, l’abolizione non ha senso e si correrebbe solo il rischio di creare carrozzoni alternativi per la gestione di analoghe funzioni. I ruoli di pianificazione territoriale, di indirizzo e di gestione svolti dalle province sono fondamentali. Il punto e’ rendere questi enti sempre piu’ efficienti, riducendo gli sprechi e ottimizzando le risorse. Non si puo’ certo pensare di
sopprimere le province ed appaltare le funzioni a carrozzoni creati ad hoc’.

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