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Assunzioni Enti locali nei crateri sismici, il Vicepresidente UPI Caruso in Conferenza unificata

“Questa mattina abbiamo esaminato e approvato, nel corso della seduta della Conferenza Unificata presieduta dal ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie Roberto Calderoli, la modifica all’elenco previsto nel decreto di riparto delle risorse per l’assunzione a tempo indeterminato in vari enti locali, comprese le unioni dei Comuni ricompresi nei crateri dei sismi del 2002, del 2009, del 2012 e del 2016, nonché gli Enti Parco nazionali”.

Ad annunciarlo è il presidente della Provincia dell’Aquila e vicepresidente nazionale dell’Unione delle Province d’Italia (Upi), Angelo Caruso, che ha espresso parere favorevole su diversi provvedimenti approvati.

“È stata una seduta proficua in cui sono stati affrontati diversi temi con importanti ricadute sui territori. In particolare – precisa il presidente Caruso – in un’ottica di cooperazione tra l’attività statale e il sistema delle autonomie territoriali, abbiamo espresso parere favorevole al provvedimento che modifica all’elenco previsto nel decreto di riparto delle risorse per le assunzioni nei Comuni singoli e associati, inserendo un Comune della provincia di Ascoli Piceno. Via libera anche al riparto del Fondo minoranze linguistiche, che ammonta circa a 2,8 milioni di euro per il 2024, già approvato all’interno del Comitato tecnico consultivo”.

Il vicepresidente dell’Upi nazionale, sottolinea poi l’importanza del punto in discussione sulla conversione in Legge del decreto legge numero 113 del 9 agosto 2024, recante misure urgenti di carattere fiscale, proroghe di termini normativi ed interventi di carattere economico. “Il provvedimento, all’esame del Senato, presenta tre proposte emendative proposte dall’Upi – ricorda il presidente Caruso – accolte sia in sede di Conferenza unificata sia in Parlamento: ripartizione nell’anno 2024 del fondo di 20 milioni di euro per Province e Città Metropolitane in base alla riduzione gettito IPT (Imposta provinciale di trascrizione) e RC auto nel 2023 rispetto al 2019, anziché rispetto al 2022; per gli enti in dissesto e pre dissesto il recupero coattivo tramite Agenzia delle Entrate avviene solo su RC auto e dunque non più su entrambi i tributi; e infine la proroga al 2027 della facoltà di libero utilizzo delle economie da rinegoziazione di mutui e prestiti”.

Soddisfazione, infine, è stata espressa dal presidente Caruso per “l’inserimento di una norma da parte del Governo, condivisa dall’Upi che dispone che le Amministrazioni centrali titolari degli interventi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) provvedono al trasferimento delle occorrenti risorse finanziarie fino al limite cumulativo del 90 per cento del costo dell’intervento a carico del Pnrr, entro il termine di 30 giorni dal ricevimento della richiesta di trasferimento”. Nel corso della seduta è stato poi rinnovato per ulteriori dodici mesi il Protocollo di intesa, sottoscritto il 3 settembre 2020, per il coordinamento delle attività inerenti alla rilevazione statistica sull’incidentalità stradale.

Il ruolo centrale delle Province nel processo di programmazione della rete scolastica sui territori

“Anche a seguito della Riforma dell’organizzazione del sistema scolastico in attuazione del PNRR (Missione 4 – Componente 1 – Riforma 1.3) le Province continuano a svolgere un ruolo centrale nel processo di programmazione della rete scolastica sui territori, con particolare riferimento alle scuole secondarie di secondo grado.”

Lo ha affermato Tiziana Zanni, Responsabile del Servizio Istruzione della Provincia di Modena, intervenuta in rappresentanza dell’UPI al proficuo incontro seminariale organizzato dalla CISL lo scorso 27 settembre a Roma sui temi del dimensionamento scolastico, dell’orientamento e dell’offerta formativa

“E’ evidente – continua Zanni – che vi sono istituzioni scolastiche di secondo grado che hanno dimensioni importanti per storia consolidata e altre che hanno dimensioni più ridotte in relazione a indirizzi relativi a specifiche aree economiche e di professionalità. E’ importante che coesistano entrambe.

La rappresentante dell’UPI ribadisce inoltre che “I Tavoli Tecnici Provinciali, che invitiamo a convocare su tutti i territori, sono uno strumento efficace per reale programmazione territoriale, rispondente ai fabbisogni, un corretto raccordo scuola territorio e il rispetto di tutte le specificità, da quelle vocazionali (istituti agrari con azienda agraria) a quelle socioeconomiche.

Nel complesso processo del dimensionamento scolastico sono vari i soggetti interessati e gli attori coinvolti sul territorio: dagli enti locali alle scuole e agli uffici scolastici provinciali, dalle associazioni sindacali e di categoria. Il lavoro di confronto non è sicuramente di poco conto”.

 

Di seguito il link alle slides presentate:

Seminario 27 settembre 2024 CISL

Elezioni Provinciali 2024: affluenza record, con media dell’89%

È stata altissima l’affluenza al voto per le elezioni provinciali 2024, con una media nazionale dell’89% di elettori e punte record in molte Province. La tornata del 29 settembre ha riguardato l’elezione di 7 presidenti di Provincia e 41 Consigli provinciali, in tutto 486 consiglieri provinciali. A votare, con il sistema elettorale di secondo livello, sono stati 39.917 sindaci e consiglieri comunali di 3.172 Comuni, in rappresentanza di oltre 17 milioni e 840 mila cittadine e cittadini.

 

Questi i risultati dei nuovi Presidenti delle 7 Province al voto:

 

Alessandria: Luigi Benzi, sindaco di Quargnento e candidato del centrodestra.

Cremona: Roberto Mariani, sindaco di Stagno Lombardo e candidato del centrosinistra.

Ferrara: Daniele Garuti sindaco di Poggio Renatico e candidato del centrodestra.

Lucca: Marcello Pierucci, sindaco di Camaiore e candidato del centrosinistra.

Matera: Francesco Mancini candidato del centrosinistra, sindaco di Pomarico.

Parma: Alessandro Fadda, sindaco di Torrile e candidato del centrosinistra.

Siena: Agnese Carletti, sindaca di San Casciano dei Bagni, candidata del centrosinistra (in foto). La Presidente Carletti è la prima donna nella storia della Provincia di Siena a ricoprire questo ruolo.

Provincia Reggio Emilia, lavoro: gap di genere più marcato tra i giovani

Il lavoro sarà ultimato solo a fine anno, ma i primi dati dell’Osservatorio provinciale contro le discriminazioni di genere in ambito lavorativo nato lo scorso marzo su iniziativa della  Provincia di Reggio Emilia – tra i pochissimi in Italia – stanno già fornendo importanti spunti di riflessione. Facendo emergere luci e ombre sul contesto lavorativo femminile nel Reggiano, come emerso oggi pomeriggio nella Sala del Consiglio provinciale dove la consigliera delegata alle Pari opportunità e diritti civili Claudia Dana Aguzzoli e i professori Massimo Neri e Giovanna Galli del Dipartimento di Comunicazione ed economia di UniMoRe hanno incontrato – in presenza e da remoto – i partner dell’innovativo progetto. Obiettivo dell’incontro, fare il punto sullo stato di avanzamento dei lavori, che dovrebbero portare alla fine dell’anno alla conclusione “di questo prezioso strumento di cui la Provincia ha voluto dotarsi per assicurarsi una banca-dati in grado di fornire una situazione oggettiva delle condizioni di lavoro femminile e promuovere iniziative anche per le scuole e con le imprese per favorire un cambiamento positivo e superare le discriminazioni”, ha sottolineato la consigliera Claudia Aguzzoli.

Tra le prime risultanze particolarmente significative emerse in questi primi mesi di lavoro, come illustrato dal direttore scientifico Massimo Neri e dalla collega Giovanna Galli di UniMoRe, un gap di genere per quanto riguarda il tasso di disoccupazione giovanile risultato sorprendentemente elevato – circa il 10% – superiore al resto della regione. “Questo non significa che le condizioni lavorative delle donne, in provincia di Reggio, siano peggiori che altrove, anzi – hanno aggiunto i professori Neri e Galli –  I gap relativi ai tassi di occupazione e di attività sono infatti migliori rispetto alla media, a dimostrazione di come nell’arco dell’intera vita lavorativa le donne reggiane abbiano comunque buone opportunità, ma nella fascia 15-24 anni la differenza di generare è decisamente molto marcata e solo in parte giustificabile con la prevalenza femminile tra chi prosegue con gli studi universitari”.

“Il report statistico con dati ed indicatori utili all’analisi del lavoro femminile nella nostra provincia sarà pronto per la fine dell’anno – ha confermato Claudia Aguzzoli – L’auspicio è che si possa dare continuità a questo progetto, reso possibile grazie al fondamentale sostegno della Regione, realizzando altre fotografie della situazione che consentano una puntuale verifica delle pari opportunità per far emergere, e monitorare nel tempo, eventuali fenomeni di discriminazione”.

Intanto, a sottolineare ulteriormente la validità del progetto, da marzo sono saliti a una cinquantina i soggetti che hanno aderito all’Osservatorio. Oltre al Comune di Bagnolo, che si è unito ai 27 inizialmente aderenti, si sono aggiunti anche l’Ordine degli ingegneri, il Comitato Pari opportunità dell’Ordine degli avvocati e l’Associazione donne giuriste Italia di Reggio Emilia.

 

Provincia Reggio Emilia, lavoro: gap di genere più marcato tra i giovani

Il lavoro sarà ultimato solo a fine anno, ma i primi dati dell’Osservatorio provinciale contro le discriminazioni di genere in ambito lavorativo nato lo scorso marzo su iniziativa della  Provincia di Reggio Emilia – tra i pochissimi in Italia – stanno già fornendo importanti spunti di riflessione. Facendo emergere luci e ombre sul contesto lavorativo femminile nel Reggiano, come emerso oggi pomeriggio nella Sala del Consiglio provinciale dove la consigliera delegata alle Pari opportunità e diritti civili Claudia Dana Aguzzoli e i professori Massimo Neri e Giovanna Galli del Dipartimento di Comunicazione ed economia di UniMoRe hanno incontrato – in presenza e da remoto – i partner dell’innovativo progetto. Obiettivo dell’incontro, fare il punto sullo stato di avanzamento dei lavori, che dovrebbero portare alla fine dell’anno alla conclusione “di questo prezioso strumento di cui la Provincia ha voluto dotarsi per assicurarsi una banca-dati in grado di fornire una situazione oggettiva delle condizioni di lavoro femminile e promuovere iniziative anche per le scuole e con le imprese per favorire un cambiamento positivo e superare le discriminazioni”, ha sottolineato la consigliera Claudia Aguzzoli.

Tra le prime risultanze particolarmente significative emerse in questi primi mesi di lavoro, come illustrato dal direttore scientifico Massimo Neri e dalla collega Giovanna Galli di UniMoRe, un gap di genere per quanto riguarda il tasso di disoccupazione giovanile risultato sorprendentemente elevato – circa il 10% – superiore al resto della regione. “Questo non significa che le condizioni lavorative delle donne, in provincia di Reggio, siano peggiori che altrove, anzi – hanno aggiunto i professori Neri e Galli –  I gap relativi ai tassi di occupazione e di attività sono infatti migliori rispetto alla media, a dimostrazione di come nell’arco dell’intera vita lavorativa le donne reggiane abbiano comunque buone opportunità, ma nella fascia 15-24 anni la differenza di generare è decisamente molto marcata e solo in parte giustificabile con la prevalenza femminile tra chi prosegue con gli studi universitari”.

“Il report statistico con dati ed indicatori utili all’analisi del lavoro femminile nella nostra provincia sarà pronto per la fine dell’anno – ha confermato Claudia Aguzzoli – L’auspicio è che si possa dare continuità a questo progetto, reso possibile grazie al fondamentale sostegno della Regione, realizzando altre fotografie della situazione che consentano una puntuale verifica delle pari opportunità per far emergere, e monitorare nel tempo, eventuali fenomeni di discriminazione”.

Intanto, a sottolineare ulteriormente la validità del progetto, da marzo sono saliti a una cinquantina i soggetti che hanno aderito all’Osservatorio. Oltre al Comune di Bagnolo, che si è unito ai 27 inizialmente aderenti, si sono aggiunti anche l’Ordine degli ingegneri, il Comitato Pari opportunità dell’Ordine degli avvocati e l’Associazione donne giuriste Italia di Reggio Emilia.

 

Antonelli all’evento di UPI Emilia Romagna: “Per le Province urgente un unico grande disegno di riassetto istituzionale”

Il nuovo volto dell’ente locale, tra riforma del Testo Unico e riforma dei controlli, assetto delle funzioni, distribuzione delle competenze “paura della firma” e nuove responsabilità.
E’ il titolo del convegno organizzato da Upi Emilia-Romagna che si è svolto lunedì 23 settembre a Bologna, presso l’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna, che si pone l’obiettivo di mettere a fuoco l’attuale situazione degli enti locali e la loro futura prospettiva, alla luce delle riforme che ne stanno ridefinendo funzioni e assetti organizzativi.
Piero Antonelli direttore generale Upi nazionale ha sottolineato che «i percorsi dei riforma delle Province e riforma della Legge 56 che ha messo le Province fuori dal Testo unico degli Enti locali, devono convergere con urgenza in un unico grande disegno di riassetto istituzionale, necessario al buon funzionamento dell’ente pubblico e del Paese. Abbiamo assistito ad una grande spinta propulsiva in questo senso, da parte del Governo, che tuttavia si è intiepidita nel corso dei mesi successivi all’insediamento dell’Esecutivo. Le province oggi – conclude Antonelli – vivono un ibrido in cui prevale l’incertezza e la conseguente necessità di superare questa fase, partendo da una discussione profonda delle sue funzioni».
Per il presidente di Upi regionale, Andrea Massari «in questi anni Upi ha svolto un ruolo cardine nella formazione del personale e nel raccordo tra istituzioni e cittadini e in questa logica, il rafforzamento delle Province diventa fondamentale proprio per riaffermare la centralità di un Ente che, ora più che mai, deve essere messo nelle piene condizioni di poter funzionare al meglio».
Al convegno, che ha il patrocinio dell’Assemblea legislativa della Regione e il supporto di Anci regionale, hanno partecipato oltre 160 iscritti, e ha visto tra i relatori: Paolo Calvano, Assessore regionale agli Enti Locali, Andrea Massari presidente di UPI Emilia Romagna, Filippo Giorgetti vicepresidente di Anci Emilia-Romagna, Piero Antonelli direttore generale Upi nazionale, Marcovalerio Pozzato Presidente della Corte dei conti, sezione controllo dell’Emilia-Romagna, Tiziano Tessaro consigliere della Corte dei conti, sezione controllo dell’Emilia-Romagna, oltre ad altri numerosi prestigiosi relatori.

Antonelli all’evento di UPI Emilia Romagna: “Per le Province urgente un unico grande disegno di riassetto istituzionale”

Il nuovo volto dell’ente locale, tra riforma del Testo Unico e riforma dei controlli, assetto delle funzioni, distribuzione delle competenze “paura della firma” e nuove responsabilità.
E’ il titolo del convegno organizzato da Upi Emilia-Romagna che si è svolto lunedì 23 settembre a Bologna, presso l’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna, che si pone l’obiettivo di mettere a fuoco l’attuale situazione degli enti locali e la loro futura prospettiva, alla luce delle riforme che ne stanno ridefinendo funzioni e assetti organizzativi.
Piero Antonelli direttore generale Upi nazionale ha sottolineato che «i percorsi dei riforma delle Province e riforma della Legge 56 che ha messo le Province fuori dal Testo unico degli Enti locali, devono convergere con urgenza in un unico grande disegno di riassetto istituzionale, necessario al buon funzionamento dell’ente pubblico e del Paese. Abbiamo assistito ad una grande spinta propulsiva in questo senso, da parte del Governo, che tuttavia si è intiepidita nel corso dei mesi successivi all’insediamento dell’Esecutivo. Le province oggi – conclude Antonelli – vivono un ibrido in cui prevale l’incertezza e la conseguente necessità di superare questa fase, partendo da una discussione profonda delle sue funzioni».
Per il presidente di Upi regionale, Andrea Massari «in questi anni Upi ha svolto un ruolo cardine nella formazione del personale e nel raccordo tra istituzioni e cittadini e in questa logica, il rafforzamento delle Province diventa fondamentale proprio per riaffermare la centralità di un Ente che, ora più che mai, deve essere messo nelle piene condizioni di poter funzionare al meglio».
Al convegno, che ha il patrocinio dell’Assemblea legislativa della Regione e il supporto di Anci regionale, hanno partecipato oltre 160 iscritti, e ha visto tra i relatori: Paolo Calvano, Assessore regionale agli Enti Locali, Andrea Massari presidente di UPI Emilia Romagna, Filippo Giorgetti vicepresidente di Anci Emilia-Romagna, Piero Antonelli direttore generale Upi nazionale, Marcovalerio Pozzato Presidente della Corte dei conti, sezione controllo dell’Emilia-Romagna, Tiziano Tessaro consigliere della Corte dei conti, sezione controllo dell’Emilia-Romagna, oltre ad altri numerosi prestigiosi relatori.

Viadotti: comunicazioni importanti dal Presidente della Provincia di Isernia

Novità per la viabilità nella Provincia di Isernia. E’ il Presidente della Provincia, Daniele Saia, a raccontare i progressi nei cantieri.

“Buone notizie sul viadotto Sente-Longo: abbiamo avuto conferma da ANAS della consegna dei lavori di prima fase per il 16 settembre. L’avvio del cantiere rappresenta un momento fondamentale per le comunità dell’Alto Molise e dell’Alto Vastese, un passo importante verso la riapertura di un’arteria stradale determinante per lo sviluppo socioeconomico dei territori.

Dal giorno del mio insediamento come Presidente della Provincia di Isernia la messa in sicurezza del ponte che collega il Molise con l’Abruzzo è stata una delle mie priorità. Un lavoro costante insieme alla struttura tecnica di via Berta affinché i tempi burocratici per l’inizio dell’intervento potessero ridursi al minimo. A marzo la firma della convenzione tra Provincia e ANAS a seguito dello sblocco di un primo finanziamento pari a 9 milioni di euro e ora l’inizio dell’intervento. Un risultato raggiunto attraverso un proficuo gioco di squadra tra istituzioni. Ringrazio per l’interessamento e l’impegno il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, l’assessore regionale Michele Marone e tutti gli attori politici che mi hanno preceduto e che hanno avuto a cuore la causa.

Nei prossimi giorni incontrerò i vertici ANAS per ulteriori passaggi burocratici relativi alla partenza dei lavori, vigileremo sull’intervento affinché venga completato nei tempi stabiliti. Inoltre, sarà importante in questa fase lavorare per reperire gli ulteriori fondi utili per le nuove fasi di lavoro sul viadotto. L’obiettivo è quello di restituire ai cittadini un’opera che funga non solo da mero collegamento strutturale, ma anche da strumento di unione tra popoli, un incontro tra le comunità dell’Alto Molise e dell’Alto Vastese affinché dialoghino tra di loro per costruire nuove opportunità di sviluppo e crescita.

Con la partenza del cantiere sul Sente raggiungiamo uno degli obiettivi principali del mandato, insieme alla sistemazione della frana di Castelpizzuto. Intanto continua il dialogo con ANAS e il Governo per la ristatalizzazione della SS 86 “Istonia”, in modo che venga gestita con risorse appropriate nel tratto da Pescolanciano a Vasto”.

Trasporto scolastico studenti disabili: la Provincia di Lecce avvia il servizio

Il servizio di trasporto assistito dedicato agli studenti diversamente abili organizzato dalla Provincia di Lecce per l’anno scolastico 2024 – 2025 sarà operativo da lunedì 16 settembre.

Già prima della fine del precedente anno scolastico, infatti, con congruo anticipo, l’Ente di Palazzo dei Celestini, attraverso il Servizio Welfare guidato dal dirigente Roberto Serra, ha avviato la gara per individuare l’operatore economico a cui affidare la gestione del servizio per l’anno scolastico 2024 – 2025.

Nelle more della scadenza della gara, fissata il 24 settembre prossimo, la Provincia ha attivato tutte le procedure necessarie a prorogare il servizio di trasporto assistito per gli studenti disabili in capo alla ditta che lo ha svolto nel corso dell’anno scolastico 2023 – 2024, così da assicurarne la continuità. Inoltre, nessun Istituto scolastico ha comunicato all’Ente l’inizio delle attività didattiche in anticipo rispetto alla data del 16 settembre fissata dal calendario scolastico regionale.

“La Provincia si è trovata pronta a far partire il servizio di trasporto assistito per gli studenti disabili in coincidenza con l’apertura delle scuole, evitando qualsiasi tipo di disagio per le famiglie. Le polemiche sollevate negli ultimi giorni non servono e creano allarmismi inutili, tanto più in un periodo storico già di per sé preoccupante. Servono i fatti e la Provincia dimostra di farli”, dichiara Antonio Tramacere, consigliere provinciale con delega al Welfare.

Provincia di Terni, rilancio e assunzioni: già oltre 30 nuove unità in organico

Potenziare la macchina amministrativa per dare risposte migliori ai cittadini e rendere la Provincia più moderna e performante rispetto alle sfide dello sviluppo e della crescita. E’ l’obiettivo dell’amministrazione per rilanciare l’ente dopo gli anni difficili della mancata riforma Delrio. Il 2 settembre scorso hanno preso servizio 13 nuovi dipendenti che seguono i 20 già entrati tra il 2022, il 2023 e il giugno di quest’anno e che vanno ad aumentare ulteriormente la dotazione organica. L’obiettivo, secondo l’amministrazione, è raggiungere il numero di 152 unità entro marzo 2025, ossia il 12,5 per cento in più rispetto al 2021, anno di avvio dell’attuale presidenza.

Per la prima volta dal 2007, la Provincia è tornata a bandire un concorso pubblico per tutti i profili professionali, dagli operai ai laureati, con l’obiettivo di rafforzare tutti i servizi e gli uffici dell’ente, in particolare la viabilità, essendo le strade uno dei principali problemi che l’amministrazione sta affrontando mettendo in campo risorse e competenze e l’edilizia scolastica con investimenti sulla sicurezza e sul miglioramento continuo degli edifici. Potenziati i settori strutturali, creato l’ufficio legale, che permette alla Provincia di risparmiare risorse ed avere professionisti a disposizione, e costituita una segreteria generale con un segretario in pianta stabile. Molto importanti poi i servizi a favore dei Comuni con il nuovo ufficio Europa e il potenziamento della centrale unica di committenza che i dati della customer satisfaction indicano come servizio altamente soddisfacente ed apprezzato.

La Presidente sottolinea che il piano delle assunzioni inverte la tendenza iniziata 10 anni fa con la mancata riforma delle Province. La legge Delrio aveva infatti determinato un consistente calo di dipendenti generando molti problemi nella gestione dei servizi. Nel 2013 gli addetti erano 350, nel 2015, anno dell’entrata in vigore della Delrio, erano scesi a 230, raggiungendo il picco minimo nel 2021 con appena 135 unità e un calo in 8 anni di ben il 61,4 per cento.

L’inversione di tendenza inizia a dicembre 2021 con l’insediamento dell’attuale presidenza che avvia una decisa riqualificazione del personale, puntando su moderni modelli di gestione, su elevati standard di performance, su meritocrazia, qualità del lavoro e formazione continua. La Presidente sottolinea che si tratta di un programma ambizioso portato avanti con impegno e senso di responsabilità, nell’ottica di perseguire concretamente l’obiettivo di fare della Provincia la Casa dei Comuni e l’ente di area vasta per tutto il territorio.

Provincia di Terni, rilancio e assunzioni: già oltre 30 nuove unità in organico

Potenziare la macchina amministrativa per dare risposte migliori ai cittadini e rendere la Provincia più moderna e performante rispetto alle sfide dello sviluppo e della crescita. E’ l’obiettivo dell’amministrazione per rilanciare l’ente dopo gli anni difficili della mancata riforma Delrio. Il 2 settembre scorso hanno preso servizio 13 nuovi dipendenti che seguono i 20 già entrati tra il 2022, il 2023 e il giugno di quest’anno e che vanno ad aumentare ulteriormente la dotazione organica. L’obiettivo, secondo l’amministrazione, è raggiungere il numero di 152 unità entro marzo 2025, ossia il 12,5 per cento in più rispetto al 2021, anno di avvio dell’attuale presidenza.

Per la prima volta dal 2007, la Provincia è tornata a bandire un concorso pubblico per tutti i profili professionali, dagli operai ai laureati, con l’obiettivo di rafforzare tutti i servizi e gli uffici dell’ente, in particolare la viabilità, essendo le strade uno dei principali problemi che l’amministrazione sta affrontando mettendo in campo risorse e competenze e l’edilizia scolastica con investimenti sulla sicurezza e sul miglioramento continuo degli edifici. Potenziati i settori strutturali, creato l’ufficio legale, che permette alla Provincia di risparmiare risorse ed avere professionisti a disposizione, e costituita una segreteria generale con un segretario in pianta stabile. Molto importanti poi i servizi a favore dei Comuni con il nuovo ufficio Europa e il potenziamento della centrale unica di committenza che i dati della customer satisfaction indicano come servizio altamente soddisfacente ed apprezzato.

La Presidente sottolinea che il piano delle assunzioni inverte la tendenza iniziata 10 anni fa con la mancata riforma delle Province. La legge Delrio aveva infatti determinato un consistente calo di dipendenti generando molti problemi nella gestione dei servizi. Nel 2013 gli addetti erano 350, nel 2015, anno dell’entrata in vigore della Delrio, erano scesi a 230, raggiungendo il picco minimo nel 2021 con appena 135 unità e un calo in 8 anni di ben il 61,4 per cento.

L’inversione di tendenza inizia a dicembre 2021 con l’insediamento dell’attuale presidenza che avvia una decisa riqualificazione del personale, puntando su moderni modelli di gestione, su elevati standard di performance, su meritocrazia, qualità del lavoro e formazione continua. La Presidente sottolinea che si tratta di un programma ambizioso portato avanti con impegno e senso di responsabilità, nell’ottica di perseguire concretamente l’obiettivo di fare della Provincia la Casa dei Comuni e l’ente di area vasta per tutto il territorio.

Convegno Il nuovo volto dell’ente locale tra riforma del Tuel e riforma dei controlli

“Il nuovo volto dell’ente locale tra riforma del Tuel e riforma dei controlli
Assetto delle funzioni, distribuzione delle competenze, paura della firma, nuove responsabilità”.

E’ il titolo del Convegno organizzato da ANCI e UPI Emilia-Romagna insieme alla Regione Emilia-Romagna, che si terrà Lunedì 23 settembre prossimo, dalle ore 10,oo alle ore 13.30 nella Sala Fanti della Regione Emilia Romagna (Via A. Moro 50, Bologna).

Tanti gli interventi che si susseguiranno, come da programma a questo link Convegno_23settembre_Bologna

Segnaliamo, tra gli altri, gli interventi nei saluti istituzionali di Andrea Massari Presidente UPI Emilia-Romagna, di  Emma Petitti Presidente Assemblea Legislativa Emilia-Romagna e Paolo Calvano Assessore Enti Locali, Bilancio e riordino istituzionale della Regione Emilia-Romagna.

Interviene il Direttore Generale di UPI, Piero Antonelli, sul tema “Il ruolo delle Province nel nuovo Testo Unico degli Enti Locali”.

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