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Protocollo d’intesa per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri

La Provincia di Trieste ha aderito al Protocollo d’intesa proposto dalla Dirigenza scolastica del liceo classico Francesco Petrarca, che mira a sostenere l’educazione interculturale e a favorire l’accoglienza di studenti stranieri che frequentano gli istituti scolastici del territorio provinciale. “Il progetto che interessa l’anno scolastico
2007-2008 – afferma Adele Pino, Assessore provinciale alle Politiche educative – punta a istituire un servizio di informazione finalizzato all’accoglienza e al sostegno degli studenti stranieri e delle loro famiglie. Vogliamo creare una sempre più efficace interazione tra ambiente scolastico, uffici territoriali e quelli socio-assistenziali nella consapevolezza che un inserimento inadeguato degli alunni stranieri può essere causa di esclusione sociale”. “Il fenomeno dell’immigrazione – osserva ancora l’assessore – è divenuto nel corso di questi anni da situazione straordinaria a condizione strutturale della realtà anche locale. E’ opportuno quindi attivarci per ripensare strategie e forme d’intervento che devono passare dalla straordinarietà dell’emergenza all’ordinaria progettazione organizzativa, didattica ed educativa”. Con la sigla del Protocollo d’intesa le parti si impegnano a cooperare su queste tematiche, contribuendo per quota parte a sostenere anche economicamente il Progetto, e a partecipare a un Gruppo tecnico di coordinamento e valutazione del progetto composto oltre che dai rappresentanti degli istituti scolastici – il liceo Petrarca è l’istituto capofila – anche degli enti locali che hanno siglato l’intesa e cioè la Provincia di Trieste e l’amministrazione comunale.
Un accordo di rete coinvolge nel Progetto anche il liceo psicopedagogico Carducci, l’istituto tecnico Carli e gli istituti comprensivi di Roiano-Gretta e Valmaura.

 

CHIEDIAMO INCONTRO CON GOVERNO

(Adnkronos) – Un incontro per definire le questioni aperte riguardanti e Province. A chiederlo e’ stato il presidente dell’Upi, Fabio Melilli, che a margine del patto per la
riduzione dei costi della politiche ha cosi’ parlato della decisione dell’Upi di sospendere le relazioni istituzionali con il governo. “Oggi non partecipiamo alla conferenza unificata -ha sottolineato- anche le Province come i Comuni ritirano le delegazioni per vicende
legate al Dpef su cui non abbiamo avuto coinvolgimento, e sul decreto legge sul tesoretto che ci impedisce di fatto l’utilizzo degli avanzi di amministrazione bloccando gli investimenti locali’. “Si pensa a finanziare le grandi infrastrutture -ha precisato il presidente dell’Upi- ma non si puo’ pensare che posano essere finanziate dal blocco degli investimenti locali”. Melilli ha ribadito che le Province chiedono lo sblocco degli avanzi di bilancio per investimenti in scuole e strade ma “il governo -ha detto- non ha ritenuto di voler soddisfare questa richiesta e ha fatto una proposta inaccettabile. 70 Province su 100 e’ stata concesso di usare l’1,4% degli avanzi, poco piu’ di un’elemosina”.

“Questo -ha concluso- ci spinge a interrompere i rapporti e a chiedere una riunione per definire alcune questioni rilevanti per il sistema delle autonomie. C’e’ un tema rilevantissimo cioe’ come questo governo si rapporta sul problema dei Comuni e delle Province”. (Sci/Pn/Adnkronos)

Il Ddl sia coerente con il Patto siglato con le Autonomie

Il Disegno di legge sul contenimento dei costi delle istituzioni, che il Governo si appresta a varare nel Consiglio dei Ministri  di oggi, sia coerente con il Patto siglato ieri con le Autonomie locali.
Lo ribadisce l’Unione delle Province d’Italia che auspica inoltre che il Governo, dopo questo primo atto, si appresti con la stessa celerità a definire ed approvare tutti gli altri interventi legislativi previsti dal Patto, e che le Regioni seguano la stessa strada.  


 

Accordo tra Governo, Regioni e Autonomie locali

E’stato siglato a Roma presso la sede del Dipartimento degli affari regionali e delle autonomie locali dai presidenti della Conferenza delle regioni e delle province autonome, della Conferenza dei presidenti dei consigli regionali,  dell’Upi, che nell’occasione era delegata a rappresentare anche l’Anci (assente a seguito della sospensione con i rapporti con il Governo), e dell’Uncem insieme ai rappresentanti del governo, i ministri Chiti, Lanzillotta e Santagata e il sottosegretario all’Interno Pajno, un patto che mira a ridurre i costi delle istituzioni e a snellire la macchina amministrativa. Principi che confluiranno, nelle parti di competenza statale, in appositi provvedimenti legislativi a partire dal ddl sul contenimento dei costi politico-amministrativi che sarà approvato domani dal Consiglio dei ministri. Mentre per le parti di competenza regionale saranno autonomamente attuati dalle Regioni.

Tra i punti dell’accordo raggiunti oggi:

– riduzione del numero dei ministeri con ritorno all’originario testo del dlgs 300/99
– ripristino del numero dei consiglieri regionali, in linea con quanto previsto dalla legge 108/68 in proporzione al numero degli abitanti, nel rispetto dell’autonomia delle assemblee regionali
– riduzione del numero dei consiglieri provinciali e comunali
– riduzione e razionalizzazione delle circoscrizioni municipali e razionalizzazione dei compensi dei componenti di tali organismi
– riduzione del numero dei comuni montani, attraverso la formulazione di nuovi criteri di montanità, e dei componenti degli organi delle comunità montane
– riduzione del numero degli assessori regionali, provinciali e comunali in rapporto al numero dei consiglieri
– riduzione dei componenti e dei compensi degli amministratori delle società pubbliche statali
– eliminazione delle duplicazioni di enti e associazioni di comuni che operano nello stesso territorio
– riordino e/o soppressione di enti pubblici
– trasparenza delle cariche e degli emolumenti (benefit compresi)
– attivazione, presso la Conferenza unificata, della Cabina di regia per la riduzione dei costi amministrativi con il compito di monitorare le iniziative dei diversi livelli di governo


Il Governo  si impegna inoltre a promuovere le intese necessarie a favorire la riduzione dei parlamentari e auspica  che le Camere nella loro autonomia adottino le misure necessarie a rendere effettivo il contenimento dei costi della rappresentanza politica.

 

Un patto interistituzionale per ridurre i costi di tutte le istituzioni

L’Ufficio di Presidenza dell’Upi in relazione al varo del Decreto Legge che ha sostanzialmente ignorato le richieste delle Province e del Comuni sulla possibilità di attivare gli investimenti attraverso l’utilizzo degli avanzi di amministrazione; vista la mancata interlocuzione del Governo con il sistema delle Autonomie locali sul DPEF; ritiene di dovere sospendere le relazioni istituzionali con il Governo, ritirando le delegazioni Upi dai tavoli di concertazione istituzionale.

Quanto al tema dei costi della politica, l’Upi si dichiara disponibile a sottoscrivere un patto interistituzionale, che preveda la diminuzione dei costi di tutte le istituzioni del Paese, e nel quale sia contemplato un sistema di monitoraggio del sistema, in modo da consentire ai cittadini di giudicarne gli effetti.

Formazione, progettazione e informazione le opportunità per gli amministratori

Progettazione, formazione, possibilità di accedere a borse di studio Bruxelles, informazioni in tempo reale sui bandi comunitari: queste alcune delle opportunità che le Province italiane potranno avere, grazie all’accordo siglato oggi dall’Upi e da TECLA, l’Associazione per la Cooperazione Transregionale Locale ed Europea.

“La programmazione dell’ Unione Europea per 2007 – 2013 – ha detto il Presidente dell’Upi Fabio Melilli – ha aperto nuovi spazi per le Province. Sono stati notevolmente potenziati i fondi strutturali per la cooperazione territoriale, la cui attuazione passa, in Italia, proprio attraverso le Province. Non possiamo rischiare di perdere opportunità per mancanza di informazioni o per le difficoltà che la progettazione, a livello europeo, comporta. Per questo abbiamo ritenuto necessario garantire alle Province tutti gli strumenti utili per potere, al meglio, competere all’assegnazione di risorse che sono sempre più mirate allo sviluppo dei territori”.  

“Grazie a questa convezione, che conferma un rapporto tra Upi e Tecla avviato già dal 2001  – ha sottolineato il Presidente di TECLA e Presidente della Provincia di Pisa, Andrea Pieroni –  siamo convinti che potremo lavorare per fare crescere il peso delle Province ai tavoli di discussione sulle politiche comunitarie. L’ufficio di Upi TECLA, inoltre, diventerà la sede unica di tutte le Province italiane a Bruxelles, luogo non solo di mera rappresentanza, ma di concreto riferimento ed interfaccia con l’Unione Europea e con le sue strutture”. 

I dati del primo quadrimestre del 2007

Con un incremento delle presenze del + 62,43%, e degli arrivi del + 43,63% nel primo quadrimestre (gennaio aprile), inizia in maniera molto positiva il 2007 turistico nella Città di Pistoia. Fatto che appare ancora più significativo se si considera che il maggior incremento si registra sui flussi provenienti dall’estero, con + 82,59% nelle presenze e + 88,04% negli arrivi. Una tendenza che si inserisce a pieno titolo nel trend positivo, anche se meno accentuato, dei flussi turistici in provincia di Pistoia, che nel primo quadrimestre del 2007 fanno registrare un incremento delle presenze del + 6,64% e degli arrivi del + 3,59% sul già positivo anno 2006.

“Ancora una volta – commenta l’Assessore Provinciale al Turismo Nicola Risaliti – i dati statistici forniscono un valido riscontro dell’efficacia della promozione attuata in campo internazionale dalla Provincia di Pistoia e dalle sue APT. Una promozione che tende sempre di più a porre in evidenza, a fianco delle realtà turistiche di Montecatini e dell’alta montagna pistoiese, il patrimonio ambientale ed tesori d’arte del nostro territorio, dove spicca il ruolo svolto dalla Città di Pistoia, meta di comitive di turisti stranieri come non si era mai visto in passato, tali anche da favorire l’apertura di nuovi ristoranti e di nuove strutture ricettive. Adesso – conclude Risaliti – dobbiamo consolidare questi risultati attraverso un programma di accoglienza che tenda a fidelizzare i visitatori che da ogni parte del mondo visitano la nostra Città. Per questo, nell’ambito dell’attività dell’Osservatorio Turistico Provinciale, insieme al Preside della Facoltà di Economia dell’Università di Firenze, Prof. Giampiero Nigro, ed ai Presidenti dei Corsi di laurea in scienze turistiche, i professori Lorenzo Gai e Moreno Ventisette, stiamo mettendo a punto strumenti di analisi dei fenomeni turistici che ci permetteranno di migliorare ulteriormente il nostro prodotto e la qualità dei nostri servizi”.

“Disponibili da sempre al dialogo con tutti”

“L’intervento della Camera di Commercio nel dibattito sulle infrastrutture novaresi è significativo e utile”.
Il presidente della Provincia di Novara Sergio Vedovato commenta così la presa di posizione dell’ente camerale in ordine alle questioni dello sviluppo del territorio.
“Un intervento significativo – spiega Vedovato – perché la Camera di Commercio è un attore importante nelle scelte che riguardano la crescita dell’economia locale, e anche in questo caso svolge il suo ruolo con autorevolezza, e soprattutto con coerenza. Infatti, nello stesso momento in cui vengono indicati rischi e problemi, si conferma anche la disponibilità a sostenere concretamente gli strumenti messi in campo per affrontarli. Mi riferisco all’incubatore di impresa – che proprio ieri ha ricevuto un importante via libera anche dal Senato accademico dell’Università – ed all’agenzia di marketing territoriale, strumenti che la Provincia insieme ad altri ha promosso e ai quali la Camera di Commercio ribadisce la propria adesione.
Un intervento, poi, utile alla chiarezza. A partire dall’elenco di opere citate. Si tratta  di opere alle quali la nostra Amministrazione Provinciale ha contribuito in maniera decisiva dopo l’inerzia che ha caratterizzato gli anni di governo del centrodestra.
Basta appunto  – prosegue il presidente Vedovato– scorrere l’elenco per riportare alla memoria tutto il lavoro fatto.

Per la tangenziale di Novara il personale interessamento del sottoscritto ha consentito lo sblocco dei fondi necessari alla realizzazione del tratto nord, scongiurando il rischio delle definitiva perdita delle disponibilità stanziate.

Inoltre la Provincia  ha predisposto il progetto di massima del quinto lotto che congiunge la strada regionale per la Valsesia alla statale 11 verso Vercelli adempiendo all’impegno assunto con la firma del protocollo di intesa sul “Nodo di Novara”. Nell’ottobre 2006 è stato aperto il secondo lotto della tangenziale di Borgomanero, mentre va avanti il terzo lotto. È di pochi giorni fa la firma dell’accordo di programma tra la nostra provincia e quelle di Biella e Vercelli per la Pedemontana piemontese, una questione che è stata riaperta dopo anni di oblio, proprio per iniziativa della Provincia di Novara .

Procede rapidamente la progettazione del nuovo ponte sul Ticino a Oleggio, un’opera di grandissimo significato tecnico e viabilistico, da noi fortemente voluta, che, insieme all’adeguamento della strada provinciale 527  costituirà l’asse portante del collegamento del territorio novarese con la Lombardia e l’aeroporto della Malpensa.

Abbiamo mandato avanti, in accordo con i comuni interessati il piano di eliminazione del passaggio a livello sulla Novara-Domodossola, per il quale RFI ci ha consegnato nello scorso ottobre il programma degli interventi.

Per quanto riguarda le aree industriali, voglio ricordare che nelle scorse settimane abbiamo dato via libera al progetto di Pogno, per il quale è già conclusa la procedura di valutazione di impatto ambientale e si può passare alla realizzazione, e che è positivamente avviato anche il percorso per l’area della Beatrice a Borgomanero.

È noto infine a tutti il nostro impegno per concretizzare il progetto del nuovo Ospedale di Novara: solo a titolo di esempio ricordo che la scorsa settimana, in pochissimi giorni, abbiamo dato il nostro parere positivo sul masterplan predisposto dall’Azienda Ospedaliera. La Provincia ha aderito all’aumento del capitale sociale del Cim confermandone il ruolo di  volano dell’economia novarese.

Ricordo anche che dopo 25 anni di attesa abbiamo aperto i cantieri per il primo lotto della tangenziale di Romagnano, ottenendo anche dalla Regione la copertura dell’intero finanziamento  per il secondo lotto, di cui stiamo per completare la progettazione.
Fatte queste doverose sottolineature per amore di verità – prosegue il presidente Vedovato – raccolgo di buon grado l’invito della Camera di Commercio alla ripresa di una collaborazione tra le istituzioni, collaborazione che per quanto ci riguarda non è mai venuta meno.  E infatti nessuna polemica è nata per nostra iniziativa La ricerca dell’intesa con i diversi soggetti istituzionali, infatti,  è e sarà sempre il nostro obiettivo, a cui non rinunciamo neppure in presenza di evidenti strumentalizzazioni che, queste sì, rischiano di generare incertezza e preoccupazione.

 

Dpef, federalismo fiscale e avaznai di bilancio

“Il via libera al decreto di attuazione del federalismo fiscale rappresenta un passo decisivo per il Paese, ma il testo varato dal Governo ha ancora molte criticità che dovranno essere risolte nel dibattito che da oggi si apre”.
Lo dichiarano il presidente dell’Anci, Leonardo Domenici, e il presidente dell’Upi Fabio Melilli.
“Comuni e province aspettavano da anni l’avvio di questa riforma – sottolineano i presidenti – per questo non possiamo che apprezzare il passo compiuto dal Governo. Tuttavia le contraddizioni che avevamo rilevato nei tavoli politici non sono state sanate e per questo resta ferma la nostra critica ad un testo che, per come è oggi, limita fortemente l’autonomia di comuni e province per quanto attiene il finanziamento delle funzioni e il sistema perequativo delle risorse.
Quanto poi al decreto legge sugli avanzi di amministrazione – proseguono Domenici e Melilli – non condividiamo il metodo e il merito del testo approvato ieri dal Consiglio dei Ministri, che risolve una questione così importante per le amministrazioni locali con un provvedimento che sembra quasi una provocazione. Avevamo rifiutato la proposta del Governo di utilizzare solo il 10 %  degli avanzi, perché la ritenevamo non compatibile con gli impegni presi con i cittadini e con le imprese rispetto alle politiche di investimento. Ora si arriva alla beffa di un decreto che, almeno nel 60 % dei casi, ridurrà la percentuale di utilizzo fino all’1 % della cifra.
Per quanto riguarda la riduzione dell’Ici, l’Anci ha sempre sottolineato l’importanza di un alleggerimento della pressione fiscale sulla casa in favore delle famiglie, attraverso una riorganizzazione complessiva della fiscalità immobiliare da attribuire ai Comuni, in coerenza con la scelta di trasferire ad essi la gestione del catasto.
Il problema è capire come lo sgravio Ici annunciato dal Dpef sarà compensato per evitare una diminuzione delle risorse dei Comuni: ciò che gli amministratori comunali difendono, non è l’imposta sulla casa come tale, ma il gettito che essa garantisce per dare i servizi ai cittadini.
Su questi temi Anci e Upi riuniranno i rispettivi organismi la prossima settimana, per valutare in maniera più approfondita i testi e stabilire le iniziative da prendere.

Invito a presentare proposte programma “ePartecipazione 2007”

In allegato, la lettera d’allerta TECLA, con il programma “ePartecipazione 2007”

Documenti allegati:

Melilli “Necessario ripristinare la leale collaborazione con le Autonomie”

Il Presidente dell’UPI, Fabio Melilli, esprime il pieno sostegno delle Province alle posizioni espresse oggi dal Comitato direttivo dell’ANCI, che evidenziano il disagio dell’intero mondo delle Autonomie locali rispetto alle ultime scelte del Governo.
“Dall’approvazione del DPEF dal parte del Consiglio dei Ministri che è avvenuta senza alcun confronto con le Autonomie locali, alle scelte del decreto legge in materia finanziaria che impongono limiti all’utilizzo degli avanzi di amministrazione che bloccheranno gli investimenti locali, alle scelte operate sui costi della politica e sul disegno di legge delega sul federalismo fiscale, emerge una linea complessiva del Governo che non tiene conto delle esigenze espresse dai Comuni e dalle Province.
L’UPI condivide la necessità di dare un segnale di svolta nei rapporti istituzionali e richiede pertanto la convocazione urgente della Conferenza Stato – Città ed Autonomie locali per un incontro con l’intero Governo nel quale ripristinare un rapporto di leale collaborazione con i Comuni e le Province.”

VIA LIBERA DAL CONSIGLIO DEI MINISTRI

A quanto si apprende dall’Agenzia di stampa Ansa, il Consiglio dei Ministri avrebbe approvato il Disegno di legge delega di attuazione del federalismo fiscale.

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