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Province indispensabili nel nuovo disegno istituzionale

Le Province sono indispensabili nel disegno istituzionale delineato dalla Carta delle Autonomie. Lo ha detto il Ministro delle Regioni e delle Autonomie Locali, Linda Lanzillotta, intervenendo al Consiglio Direttivo dell’Upi che si è svolto a Rimini, al Salone di EuroP.A.

“Siamo convinti, come ci ha confermato oggi il Ministro Lanzillotta, – ha commentato il Presidente dell’Upi Fabio Melilli –  che nella nuova Carta delle Autonomie sia assegnato alle Province un ruolo indispensabile, di riequilibrio del sistema. Così come concordiamo con il Ministro, quando sottolinea che la proliferazione di nuove Province non può fare bene a questo sistema, perché  delegittima il governo di area vasta. Per questo riteniamo si debba andare verso un quadro istituzionale snello, efficiente, moderno, nel quale la gestione delle funzioni del territorio sia in capo ad un solo ente, la Provincia, eliminando tutte le sovrastrutture esistenti “.

I risultati di una ricerca Upi Tecla Ministero degli Esteri

“Coordinare gli interventi e mettere a rete i soggetti, per evitare di disperdere risorse preziose e partecipare alla crescita dello sviluppo globale e alla diffusione della democrazia”. Questo il ruolo che le Province svolgono nei programmi di cooperazione decentrata, come ha sottolineato oggi il Presidente di Tecla e Presidente della Provincia di Pisa, Andrea Pieroni, presentando a Rimini, al salone EuroPa, una ricerca sulle azioni e le esperienze attuate dalle Province nella cooperazione decentrata, realizzata dal Centro Studi di Politica internazionale e da Tecla, promossa dall’Upi e finanziata dal Ministero degli esteri. “Le Province – ha sottolineato Pieroni – hanno assunto un ruolo significativo nelle politiche di cooperazione decentrata, perché riescono a mettere in relazione i territori e le comunità: la Provincia, che è l’istituzione di governo di area vasta, è capace di svolgere al meglio la funzione di coordinamento delle iniziative sul territorio, mettendo in rete le attività degli enti locali, dell’associazionismo e del volontariato, delle forze sociali. In questo modo è possibile utilizzare al meglio le risorse destinate allo scopo, che altrimenti risulterebbero inefficaci. Il legame con le comunità degli stranieri che vivono nei nostri territori, e con i quali ci rapportiamo sui temi dell’inclusione e dell’accoglienza – ha aggiunto – ci consente di avere conoscenze e informazioni più mirate sulle reali necessità dei Paesi cui rivolgiamo i nostri progetti. La nostra azione è soprattutto diretta a promuovere lo sviluppo locale, anche aiutando le comunità locali a costruire percorsi di partecipazione democratica”.
Dai dati della ricerca, emerge che più del 90% delle Province italiane svolge attività di cooperazione decentrata, la maggior parte delle quali in esclusiva attraverso un ufficio appositamente creato o in cooperazione con associazioni, enti, onlus del territorio. Quanto al tipo di attività realizzata , al primo posto vi sono le azioni di informazione e sensibilizzazione rivolte al proprio territorio, seguite dal coordinamento degli attori interessati, dalla programmazione degli interventi, fino alle azioni di fund raising e di erogazione di finanziamenti. Prioritari, per le Province, sono: i progetti per lo sviluppo di micro e piccola impresa, l’assistenza sociale, e, a seguire, quelli legati alla diffusione della democrazia e dei diritti umani, della salvaguardia ambientale e dello sviluppo sostenibile. I progetti sono nella quasi totalità realizzati in co-finanzimento con altre istituzioni (Ue, Stato, Regioni, Fondazioni altre Province o Comuni) anche perché i bilanci non consentono stanziamenti tali da consentire azioni singole: in media, ogni Provincia stanzia per progetti co-finanziati, circa  70.000 euro annui (cifra riferita ai bilanci del 2005).
“Siamo seduti su una polveriera – ha voluto sottolineare Massimo Rossi, Vice presidente dell’Upi e Presidente della Provincia di Ascoli Piceno – Se consideriamo lo stato di emarginazione, di inaccessibilità alle risorse, di assenza di democrazia in cui si trova a dover vivere la maggioranza della popolazione mondiale, credo che sia un dovere di tutti, e delle istituzioni per prime, di intervenire con determinazione. Non si tratta di esportare il nostro sistema di sviluppo, che sta misurandosi con grandi problemi – ha aggiunto Rossi-  ma di riprogettare e co-progettare un modello di sviluppo sostenibile. Dobbiamo costruire modelli economici tali da determinare un benessere reale diffuso, che ponga al centro la persona. Ecco perché la cooperazione decentrata deve partire dal basso, dai territori, dalla comunità e dai governi locali. Perché è in questo modo che, attraverso lo scambio, si possono diffondere buone pratiche e portare avanti interventi capaci di incidere davvero sulle realtà locali. Inoltre, da questa ricerca emerge, al di là delle criticità che andranno risolte, il rapporto costi benefici dei progetti realizzati o coordinati dalle Province è assolutamente vantaggioso, sia perché permette lo scambio di modelli di governo, sia perché la presenza di una istituzione locale obbliga al controllo e alla buona gestione delle risorse impegnate”. 
Rimini 29 marzo 2007

Il consiglio direttivo con l’intervento del Ministro Lanzillotta

Sarà il Ministro delle Regioni e delle Autonomie locali, Linda Lanzillotta, a concludere i lavori del Consiglio direttivo dell’Upi, che si riunirà a Rimini nel pomeriggio di mercoledì 28 marzo,  nell’ambito della manifestazione EuroP.A.

La riunione sarà dedicata alla riflessione sul Codice delle Autonomie locali, da poco approvato dal Consiglio dei Ministri, e alle proposte delle Province in vista dell’avvio in Parlamento della discussione sul testo. All’incontro prenderanno parte anche i Presidenti delle 104 province italiane.

A completare il calendario degli eventi dell’Upi alla manifestazione EuroP.A. saranno due convegni, che si terranno entrambi giovedì 29 marzo.
Ad aprire i lavori della mattina, a partire dalle 9,30,  sarà il convegno sul marketing territoriale e il turismo, promosso dall’Upi insieme ad Unioncamere, sul tema : “Strumenti e metodi per valorizzare la qualità dell’informazione e della promozione dei territori e delle imprese”.
Nel pomeriggio del 29 marzo, a partire dalle 15,00, si svolgerà invece un convegno promosso da Upi e  TECLA, con la collaborazione del Ministero degli Affari Esteri, su “La cooperazione decentrata e le Province”, durante la quale sarà presentata una ricerca, promossa dall’Upi e realizzata da Tecla e dal CeSvi, con la ricognizione e la mappatura delle esperienze di cooperazione decentrata attuate nelle Province italiane.


 

Necessario un censimento degli archivi amministrativi

Il CUSPI (organismo dell’UPI per il coordinamento della funzione della statistica a supporto della governance locale) sarà presente al Salone delle Autonomie locali, Euro.Pa 2007 che aprirà i battenti domani alla Fiera di Rimini.

In programma il 28 marzo la riunione del comitato di presidenza che approfondirà il tema del censimento degli archivi amministrativi della pubblica amministrazione proponendosi di accelerare e consolidare l’uso degli archivi amministrativi quale risorsa indispensabile per la produzione statistica, ma anche  di semplificazione normativa ed amministrativa per la riduzione degli oneri per i cittadini, le imprese, le organizzazioni sociali.
Il patrimonio informativo accumulato nelle banche dati della PA è non solo di grandi dimensioni, ma anche ricco e articolato per le molteplici tipologie di dati e rappresenta un vero e proprio “bene pubblico” che oggi è possibile valorizzare per finalità statistiche con evidenti vantaggi per l’intera collettività.
Conoscere quindi le potenzialità informativo-statistiche di ogni singolo archivio permetterà di integrare la tradizione amministrativa con la cultura della rete per migliorare la gestione informatica degli archivi amministrativi gestiti dai soggetti pubblici; migliorare complessivamente la qualità delle informazioni contenute per completezza, tempestività di aggiornamento, uniformità territoriale; ridurre i costi e
gli oneri a carico dei cittadini.

 

Primo rapporto sui portali regionali e provinciali

Sono Rimini, Ravenna e Parma le province italiane con i migliori servizi per l’impiego on line: punteggio pieno per la qualità di servizi offerti alle imprese per l’evasione di tutti gli adempimenti via internet.
E’ quanto emerge dal primo rapporto sui portali regionali e provinciali dei servizi per l’impiego, realizzato da Formez e Censis per disegnare lo “stato dell’arte” del sistema di e-governance del lavoro nei diversi sistemi regionali italiani.
Unica in Italia, la provincia di Rimini vanta il servizio “Acchiapparisorse” , un sistema che segnala alle imprese il personale qualificato e già selezionato dai centri per l’impiego.
Ancora da migliorare invece in tutte le province i servizi offerti al cittadino che cerca lavoro on line: al momento il servizio presente quasi ovunque è la possibilità di consultare orari e strutture dei Centri per l’Impiego, ed altri molto diffusi sono la consulenza (FAQ) sui contratti di lavoro e il supporto per l’orientamento professionale.
La ricerca dimostra una crescita lenta dei servizi di tipo transattivo, che rappresenta però il punto di arrivo di un processo di evoluzione complesso ed articolato.

Al quarto posto la provincia di Roma che vanta una sezione “Informaservizi” nella quale i cittadini iscritti possono aggiornare il proprio curriculum on line. Buona la relazionalità del sito, parametro molto importante nell’ e-governance della pubblica amministrazione perché evidenzia la capacità dell’istituzione di creare  collaborazioni e interazioni con altri soggetti istituzionali in modo da offrire all’utente una visione completa delle opportunità esistenti on line. Secondo la relazionalità la provincia di Roma è al terzo posto dopo Milano e Mantova, provincia quest’ultima con un portale che connette cittadini, imprese ma anche agenzie private per la fornitura di lavoro temporaneo, enti di formazione pubblici e privati, istituti scolastici.

Per i servizi al cittadino si distingue la provincia di Campobasso con il sistema “Pro-Muove”  per la gestione on line del front-office del centro per l’impiego. Il software regionale Net-Labor inoltre raccoglie informazioni dai centri per l’impiego e, registrando ingressi e uscite nel mercato del lavoro, consente di ricostruire le storie lavorative dell’utente. 

Al nono posto della classifica nazionale la provincia di Crotone che spicca nella media di province calabresi per il sistema KrLavoro: è possibile iscriversi ai centri per l’impiego direttamente on line, un servizio di sms informa su nuove offerte di lavoro inserite dalle aziende, gli uffici provinciali offrono consulenza on line e le aziende accedono alle banche dati provinciali per inviare on line comunicazioni obbligatorie in materia di assunzioni.
Per ulteriori informazioni: Ufficio Stampa ed Editoria Formez
Tel. 06/84893385  06/84893227  06/84893304

Chiesto un incontro per trovare soluzioni adeguate

Prima di definire le “Linee Guida” con le modalità applicative delle disposizioni previste dalla legge Finanziaria 2007 sulla stabilizzazione da parte delle Regioni e delle Autonomie locali del personale precario, c’è bisogno di un incontro con le associazioni di Regioni, Province e Comuni.

Lo hanno chiesto i Presidenti Errani (Regioni) Mellilli (Upi) e Domenici (Anci) in una lettera inviata al Ministro per le Riforme e le Innovazioni nella Pubblica Amministrazione, Luigi Nicolais.
“Come è noto – si legge nella lettera –  le specifiche norme previste per le amministrazioni regionali e locali ai commi 558 e 560 dell’articolo unico presentano notevoli differenze, per quanto concerne il campo e le modalità di applicazione, rispetto alle disposizioni previste per le amministrazioni statali, in ragione, evidentemente, dell’autonomia propria di ciascun livello istituzionale.
In ordine alla Sua iniziativa, che ha già avuto un seguito con l’incontro da Lei tenuto con le Organizzazioni Sindacali, finalizzata a definire le “Linee guida” in merito all’applicazione delle norme in materia di stabilizzazione del personale precario presso le pubbliche amministrazioni, Le chiediamo di programmare un momento di confronto urgente e preventivo alla definizione delle ipotizzate “linee guida” – concludono i Presidenti – , diretto a valutare insieme le problematiche esistenti e i percorsi decisionali più adeguati e rispettosi degli ambiti di autonomia spettanti a Regioni, Province e Comuni in materia di assorbimento del personale precario”. 
 

Regioni, Province e Comuni siglano l’integrazione con i sindacati

I Rappresentanti della Conferenza delle Regioni, dell’UPI (Unione delle Province d’Italia), dell’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani), hanno siglato con le Organizzazioni confederali, CGIL, CISL, UIL, CONFEDIR, CIDA, COSMED, un’integrazione al memorandum sul Pubblico impiego relativa al punto 6 dello stesso memorandum che riguarda proprio il ruolo che Regioni e Autonomie locali possono svolgere per una nuova qualità dei servizi e delle funzioni pubbliche.
Regioni e autonomie locali hanno condiviso lo spirito, i principi e gli obiettivi fissati dal Memorandum, impegnandosi in un’azione normativa, amministrativa e contrattuale che sia in linea con gli indirizzi e i criteri stabiliti dal memorandum stesso. Nel documento (sottoscritto al termine di un lungo confronto con le organizzazioni sindacali il 22 marzo 2007, alle ore 22.00) sono stati affrontati temi legati a:innovazione; stabilità flessibilità e sviluppo di carriera nei sistemi professionali della pubblica amministrazione; accesso alla dirigenza pubblica; riassetto normativo e contrattuale della dirigenza; valutazione; mobilità territoriale e funzionale; esodi; relazioni sindacali; contrattazione nazionale integrativa, sistema di contrattazione nel comparto Regioni- Autonomie locali.
“L’accordo è importante – ha sottolineato il Presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani – infatti la sottoscrizione dell’intesa consente alla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome di sottoscrivere con il Governo il memorandum. Penso che sia stato fatto un buon lavoro, che la Conferenza delle Regioni potrà apprezzare – ha concluso Errani – anche perché apre una fase per la modernizzazione della Pubblica amministrazione dove anche le Regioni vogliono e possono essere protagoniste attive”.
“Sono molto soddisfatto del lavoro svolto – ha dichiarato – Leonardo Domenici, Presidente dell’ANCI – Il rilancio della pubblica amministrazione non può che avvenire attraverso la riqualificazione del lavoro pubblico. Auspico che la sigla dell’intesa e la successiva firma del memorandum ponga le premesse per l’avvio di una stagione nuova, in cui tutte le parti istituzionali e sociali coinvolte nel complesso processo di riforma del lavoro pubblico, in un clima di condivisione, potranno dare il proprio contributo attivo”.
“Questo accordo – ha sottolineato Fabio Melilli, Presidente dell’UPI – dimostra ancora una volta la necessità che Regioni, Province e Comuni partecipino insieme al Governo alla definizione degli indirizzi per la riforma della pubblica amministrazione, perché solo così si costruiscono modelli condivisi, praticabili e quindi efficaci. Ora possiamo stipulare un patto unitario tra le istituzioni della Repubblica e le organizzazioni rappresentative dei lavoratori, che contribuirà a rendere la PA più moderna e funzionale per i cittadini e per le imprese”.

 

IL MINISTRO LANZILLOTTA INTERVIENE A CONCLUDERE

Sarà il Ministro delle Regioni e delle Autonomie locali, Linda Lanzillotta, ad intervenire per le conclusioni della prossima riunione del Consiglio Direttivo dell’Upi, che si terrà mercoledì 28 marzo, alle ore 17,00, a Rimini, in occasione del Sallone delle Autonomie locali – EuroP.A.

Il Consiglio Direttivo sarà infatti dedicato al dibattito sulla Carta delle Autonomie locali, approvata dal Consiglio dei Ministri il 16 marzo scorso.

Nel link, la Circolare di invito al direttivo e il programma dell’evento.

Documenti allegati:

Il 22 e 23 marzo a Roma con Napolitano, Prodi, Barroso, Pöttering

Il Comitato delle regioni (CdR) celebrerà i 50 anni dell’Europa a Roma il 23 marzo prossimo con una sessione plenaria speciale e una seduta solenne nel corso della quale interverranno il Presidente della Repubblica italiana Giorgio Napolitano, il Presidente del Consiglio Romano Prodi e il Presidente della Commissione europea José Manuel Barroso. L’evento, presieduto dal presidente del CdR Michel Delebarre avrà luogo all’Auditorium Conciliazione, su invito del Presidente della regione Lazio Pietro Marrazzo. Alla cerimonia prenderanno parte oltre 600 esponenti dei governi nazionali, regionali e locali e rappresentanti del vertice europeo della gioventù.

Fra le altre personalità di rilievo che parteciperanno all’evento figurano il vice primo ministro e ministro degli Affari esteri lussemburghese Jean Asselborn, il commissario europeo per la politica regionale Danuta Hübner, il ministro federale tedesco aggiunto agli Affari europei Günter Gloser, il Segretario di Stato spagnolo per l’UE Alberto Navarro, il ministro italiano per le Politiche giovanili e le Attività sportive Giovanna Melandri, l’ex-presidente della Commissione europea Jacques Delors, i sindaci di Roma, Varsavia, Bruxelles, Istanbul, Stoccolma, Maastricht e Lione, oltre ai presidenti della Catalogna e della Toscana. Inoltre il Presidente del Parlamento europeo Hans-Gert Pöttering terrà un discorso alla cena ufficiale del 22 marzo che avrà luogo a Palazzo Venezia, al termine delle riunioni dei gruppi politici e dell’Ufficio di presidenza del CdR..

“Intendiamo cogliere l’occasione per aumentare il grado di sensibilizzazione pubblica alle sfide che devono raccogliere gli enti locali e regionali nel processo decisionale dell’UE e promuovere un maggior sostegno al loro ruolo nello sviluppo dell’integrazione europea” ha affermato il Presidente Delabarre, sindaco di Dunkerque, Francia.

Una ‘”Dichiarazione del Comitato delle regioni per l’Europa”, che chiede una risposta ambiziosa alle aspettative dei cittadini, verrà adottata nel corso della seduta solenne. La dichiarazione chiede il completamento del mercato interno orientato allo sviluppo sostenibile e all’inclusione, una maggiore coesione per affrontare le sfide della globalizzazione e un maggior riconoscimento dei vantaggi del decentramento. Verrà inviata ai capi di Stato e di governo in vista del vertice informale di Berlino.

In allegato, il programma dell’evento 
 

Documenti allegati:

Il Ministro Lanzillotta”Inizia l’iter parlamentare”

Dopo l’approvazione in Consiglio dei Ministri, nella riunione del 16 marzo, del Codice delle Autonomie locali, inizia l’iter parlamentare del testo. “Consegniamo al Parlamento un tassello importante nel processo di attuazione del Titolo V della Costituzione – ha commentato il Ministro Lanzillotta – Il progetto varato oggi ha riscontrato il consenso di Regioni ed enti locali ed anche per questo auspico che in Parlamento possa usufruire di una corsia preferenziale in modo da realizzare in tempi brevi l’opera di semplificazione e razionalizzazione delle funzioni degli enti locali prevista nel Codice. Quando la riforma sarà pienamente in vigore – ha concluso il ministro – ogni livello di governo avrà compiti chiari da svolgere, senza sovrapposizioni e duplicazioni, garantendo ai cittadini servizi più efficienti”.

I risultati della tavola rotonda organizzata dalla Fondazione Nord Ovest

I contenuti della ricerca illustrata da Francesco Gastaldi durante il workshopo delle Province del Nord-Ovest sono stati discussi in una tavola rotonda tra rappresentanti del mondo universitario e dirigenti delle tre regioni interessate.
“La volontà di costituire una rete delle Province nel nord ovest è positiva- ha detto Gianni Dellacasa, direttore del Dipartimento Sviluppo Economico e Politiche della Regione Liguria- . L’integrazione economica e territoriale dell’area è già  nei fatti, un esempio è il retroporto di Alessandria. Nel campo delle norme e delle leggi, invece, le Regioni e le Province devono parlarsi di più”. Dellacasa è poi intervenuto sul tema delle risorse economiche. “Nonostante si parli spesso di federalismo fiscale, c’è una tendenza neocentralistica che si può constatare dalle minori risorse che vengono destinate a Regioni e Province”.
Preoccupazione ribadita da Paolo Baccolo, Direttore Industria, Piccola e Media Impresa e cooperazione della Regione Lombardia.
“Alcune Regioni hanno inviato i programmi operativi all’Unione Europea, adesso parte il negoziato per l’approvazione. La diminuzione  delle risorse, però, mette a rischio sia le aree deboli che quelle più importanti escluse in precedenza dai finanziamenti”. Baccolo ha insistito sulla necessità di uno sforzo comune di tutti i livelli amministrativi per un obiettivo prioritario quale la semplificazione burocratica per le imprese e ha auspicato che l’entrata di internet nelle istituzioni possa contribuire a questo obiettivo.
“Il ruolo giocato dalle Province nello sviluppo locale è importante, attivo, anche al di fuori dei compiti istituzionali attribuiti- è intervenuto Gabriele Pasqui, Docente di Politica Economica del Politecnico di Milano-. Proprio perché dotate di un ruolo debole, le Province riescono infatti ad istituzionalizzare i processi di sviluppo”.
Gioacchino Garofoli, Docente di Politica Economica dell’Università dell’Insubria, si è espresso sulla necessità di implementazione delle esperienze e delle conoscenze.
“E’ importante che le tre Regioni lavorino assieme alle Province, organizzando reti locali di partenariato. Occorre poi implementare le conoscenze e fare formazione” A questo scopo Garofoli ha proposto di creare una scuola di sviluppo locale, un progetto di formazione a cura delle Province.
“Dalla ricerca di Gastaldi emerge la disomogeneità del territorio- ha analizzato Claudio Ferrari, Docente di Economia Applicata dell’Università di Genova-. Effettivamente la diversità dei fattori di produzione rende difficile uno sviluppo omogeneo dell’area. La rete interterritoriale è utile perché la competizione non è solo tra imprese ma anche territoriale. La provincia può stimolare i vari soggetti presenti sul territorio ad entrare nella rete”.
Carlo Solone, Docente di Geografia Economica e Politica dell’Università di Torino ha sostenuto che “ la rete associativa è importante perché crea una cornice all’interno della quale soggetti diversi possono parlarsi “ e ha messo in guardia dal rischio di considerare l’integrazione come un fine e non uno strumento per lo sviluppo locale.
Paolo Perulli, Docente di Sociologia dei Processi Economici e del Lavoro dell’Università del Piemonte Orientale, ha invece insistito sulla necessità di rivedere il rapporto tra le istituzioni.
“Il Nord Ovest è una grande regione di città con specificità, saperi, dinamiche diverse. E’ un tessuto straordinario che va fatto giocare assieme, ma non sappiamo come. Abbiamo ancora un’idea preistorica degli Enti, simile alle matrioske russe: uno Stato con dentro le Regioni, poi le Province, infine i Comuni. I processi invece sono trasversali, non classificabili in schemi rigidi. Per  questo la rete delle Province è importante. Occorre infatti creare nuovi assemblaggi tra le istituzioni”.
Paolo Perulli ha fatto due esempi di questi processi che riguardano la Liguria.
“Si sta creando una community logistica che parte dal porto di Genova e arriva fino a Varese, passando per le province di Alessandria e Novara. Sul territorio questo assemblaggio esiste già, ma a livello istituzionale non ancora. Analogo è il discorso per il porto di Savona, in grande crescita, che può trovare spazi nella provincia di Cuneo”.
A chiusura del workshop è intervenuta  Daniela Gasparini, Assessore al Piano Strategico della Provincia di Milano.
“Con l’odierno work-shop la rete delle Province del Nord-Ovest compie un ulteriore decisivo passo in avanti. Dalle regole del gioco si passa alla definizione del campo di azione e delle politiche pubbliche che possono segnare il futuro di questa macroregione policentrica. La nostra macroarea non ha confini fissi ma rappresenta una comunità allargata che si forma secondo geografia variabili sulla base dello sviluppo funzionale. Logistica, porti, università, reti telematiche, sviluppo d’impresa, corridoi infrastrutturali sono tutti esempi sui quali costruire la sperimentazione e la cooperazione nei nostri territori”.


 

Il 22 Marzo 2007 la Provincia di Pisa organizza un seminario sulle opportunità di finanziamento dei progetti per la ricerca e lo sviluppo tecnologico all’interno del VII Programma Quadro dell’Unione Europea.

L’Assessorato allo Sviluppo Economico della Provincia di Pisa, in collaborazione con l’Agenzia APRE di Roma, CNR di Pisa e Università di Pisa e con la partecipazione dei funzionari della DG Società dell’Informazione della Commissione Europea, organizza una giornata informativa sulle opportunità di finanziamento dei progetti per la ricerca e lo sviluppo tecnologico all’interno del VII Programma Quadro dell’Unione Europea.

È prevista una sessione pomeridiana per incontri bilaterali con i relatori per presentare le proprie proposte progettuali.

Informazioni e iscrizioni
Sportello Strumenti Finanziari per lo Sviluppo
Claudia Bernardi e Tiziana Gueli 
050-929748/755 [email protected]

Documenti e modulo d’scrizione sono disponibile nelle pagine dedicate dello Sportello

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