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Melilli a Tremonti: “Irragionevole continuare a parlare solo di tagli”

Presidenti di Provincia, Assessori, Consiglieri di ogni schieramento politico si incontreranno giovedì 13 ottobre, a partire dalle 10,30, nella Sala del Garante della Privacy in piazza Montecitorio 123/a, per manifestare contro la finanziaria,  ribadire il dissenso delle Province su una manovra definita impraticabile e inaccettabile, e testimoniare gli effetti che saranno prodotti sul territorio dai pesantissimi tagli imposti dal Governo.

Il Presidente dell’Upi, Fabio Melilli, ha poi inviato una lettera per chiedere al Ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, di ricevere,  al termine della manifestazione,  una delegazione di Presidenti per affrontare direttamente il nodo degli effetti della manovra sulle Province e sottolineare la specificità di questo ente nel panorama delle istituzioni locali.

“La finanziaria  – ricorda il Presidente dell’Upi Fabio Melilli –  toglie alle Province circa 400 milioni di euro.
Questo vuol dire, per fare solo pochi esempi, oltre 18 milioni di euro in meno per Roma, 14 milioni di euro in meno per Milano, 19 milioni di euro in meno per Torino.
Davvero il Governo ritiene che il Paese, il suo tessuto industriale ed imprenditoriale, i suoi cittadini, siano capaci di sopportare, senza subirne gravissime ripercussioni, il blocco di aree metropolitane di questa importanza? Perché è di questo che si parla,  di impedire alle Province di continuare ad esercitare le proprie funzioni, come: assicurare al Paese 150 mila chilometri di strade efficienti, garantire a 87.000 giovani studenti scuole sicure e attrezzate per accogliere anche alunni diversamente abili, impegnarsi per un trasporto pubblico vicino ai bisogni dei tantissimi pendolari che ogni giorno si muovono nelle nostre province”.

“Mi auguro – conclude Melilli – che il Ministro Tremonti voglia acconsentire a ricevere la nostra delegazione, perché si possa chiarire quale è la specificità delle Province e delle loro funzioni, aumentate vertiginosamente per numero e per importanza con la riforma amministrativa e il trasferimento statale e regionale di nuove competenze, e di quanto sia irragionevole continuare a discutere solo di tagli”.
 

Melilli a Tremonti: “I cittadini giudici del nostro operato”

“Lasciamo che siano i cittadini a giudicare dove si annidano gli sprechi della Pubblica amministrazione, se nell’operato di Regioni, Province e Comuni o in quello dei Ministeri”. E’ il Presidente dell’Upi, Fabio Melilli, a lanciare la provocazione, invitando “il Ministro Tremonti e il Governo ad un confronto pubblico per permettere ai cittadini di esprimere un giudizio sui fatti, e non sulle tante parole in libertà i diversi esponenti del Governo vanno sciorinando dalle ribalte delle trasmissioni televisive”.
“In questi giorni il Governo non fa altro che banalizzare il grande lavoro che stiamo facendo per il Paese – aggiunge Melilli – trascurando di ricordare l’enorme sforzo che Regioni, Province e Comuni hanno compiuto negli ultimi anni per assicurare ai cittadini e alle imprese servizi efficienti, nonostante i continui tagli cui questo stesso Governo ci ha sottoposto.
Quando si denigrano, parlando per titoli e slogan senza degnarsi di entrare nei contenuti, le tantissime iniziative culturali, di promozione delle tradizioni e della storia dei territori, di difesa dell’ambiente e quindi anche del paesaggio, che Province e Comuni hanno con grande fatica realizzato, si offende direttamente il Paese. Se si abbandonassero per un momento i panni di ‘censore’ e si rispolverassero i fondamenti dell’economia, si ammetterebbe infatti che anche di queste realtà è fatto lo sviluppo di un paese come l’Italia, le cui radici affondano in profondità nei territori.
Tutto questo astio e l’atteggiamento offensivo che il Governo ha scelto di tenere nei nostri confronti – conclude il Presidente Melilli –  non fa che inasprire un clima già fortemente compromesso dei rapporti tra l’esecutivo e le istituzioni locali”. 

De Maria: “Inevitabile intervenire sul personale”

Una finanziaria insostenibile e inaccettabile: queste le parole usate dal responsabile finanzia Upi e Vicepresidente della Provincia di Bologna, Andrea De Maria, intervenendo questa mattina all’Assemblea della Legautonomie.
“Dopo avere visto il testo della finanziaria – ha detto De Maria – non possiamo fare altro che confermare la nostra piena contrarietà ad una manovra che mette realmente in pericolo la stessa operatività delle Province.
Sebbene infatti,  in finanziaria si parli di un taglio del 6,7%, il dato reale della riduzione imposta alle spese correnti delle Province è di oltre il 10%, visto che è stato annullato il margine di aumento del 2% previsto nella passata finanziaria e che non si è tenuto conto del fatto che anche per le amministrazioni, come per tutti i cittadini, aumenteranno le tariffe dei servizi, dalla elettricità ai telefoni. Per non parlare del fatto che anche per quest’anno si ripropone alle Province l’ingiustizia di dovere conteggiare i costi delle funzioni trasferite dalle Regioni e dallo Stato”
“Stiamo parlando di oltre 400 milioni di euro in meno – ha sottolineato De Maria – una cifra che tra l’altro costringerà inevitabilmente, molte Province a ridurre il personale a tempo determinato. Non si tratta di fantomatiche consulenze – ha ricordato De Maria – ma di tanti giovani che sono stati assunti per fare fronte ad un blocco delle assunzioni che dura ormai da tre anni, senza il cui lavoro le Province non potrebbero assolvere ai tanti compiti che sono stati loro attribuiti dal decentramento amministrativo, né rispondere ai cittadini, alle imprese ed al territorio”.
 “Regioni, Province e Comuni – ha poi concluso De Maria – stanno lavorando insieme con forza dimostrando la grande coesione di tutte le istituzioni locali contro questa finanziaria. Noi, come Province, confermiamo la manifestazione prevista a Roma per il 13 ottobre prossimo”.

Nasce una nuova alleanza al servizio dei cittadini

Il rapporto tra le organizzazioni sportive e le istituzioni locali rappresenta oggi lo snodo principale attraverso il quale impostare la politica sportiva del Paese.

Da queste premesse parte il protocollo d’intesa siglato dal Presidente del Coni, Giovanni Petrucci, e dal Presidente dell’Upi, Fabio Melilli, con l’obiettivo di fare crescere i servizi ai cittadini e di riuscire ad assicurare a tutti una sana educazione allo sport, attivando una seria politica di programmazione che permetta di utilizzare al meglio le poche risorse economiche riservate al settore, e costruendo reti di coordinamento di tutti i soggetti interessati: dalle scuole, ai Comuni, alle Associazioni sportive, agli enti di promozione sportiva.

 “Le Province – ha detto il Presidente Melilli – sostengono lo sport sul territorio, programmano e investono nella promozione dello sport; lavorano in collaborazione con le altre istituzioni, con le scuole e le associazioni; realizzano iniziative e manifestazioni dirette alla diffusione della pratica sportiva tra i giovani e per la promozione sociale dello sport; attivano, attraverso eventi e manifestazioni, momenti di socializzazione sul territorio”.  Il Presidente, alludendo ai tagli imposti dalla finanziaria agli Enti locali, ha poi sottolineato che “in questi tempi di ‘ vacche magre’ –occorre sempre di più razionalizzare gli interventi e lavorare insieme per  dare vita a sistemi sportivi locali in grado di promuovere l’aggregazione sociale sul territorio assicurare a tutti una sana educazione allo sport, attivando una seria politica di programmazione che permetta di utilizzare al meglio le poche risorse economiche riservate al settore”.

Secondo il Presidente Giovanni Petrucci : “Questo protocollo è solo un punto di partenza,  il primo atto di un percorso che intendiamo proseguire con tutte le istituzioni locali . Ora – ha detto Petrucci – proseguiremo con i Comuni e le Regioni, per portare avanti un processo di collaborazione tra organizzazione sportiva e istituzioni territoriali”. Il Presidente Petrucci ha poi ricordato il valore dell’accordo “E’ la dimostrazione – ha detto – che, anche quando si trovano a dovere gestire poche risorse economiche,  le Province continuano ad avere una grande attenzione per lo sport”. Parlando invece delle prossime iniziative che l’Upi e il Coni avvieranno a detto:“ Si passa alla fase operativa: bisogna partire con il registro delle società sportive, anche se qualche federazione é ancora in ritardo”.

All’iniziativa ha partecipato anche Giorgio Brandolin, Presidente della Provincia di Gorizia e componente dell’Assemblea delgi Assessori allo Sport dell’Upi : “Ora  – ha detto – dobbiamo attivare le Province, per riempire di contenuti questo accordo. Anche io, come il Presidente Petrucci mi auguro che accanto all’Upi si riesca a stabile una intesa anche con le Regioni e i Comuni”. Parlando dei territori, Brandolin ha ricordato che c’è una “grande intesa tra il Coni e le Province. Il  dialogo tra noi non ha avuto mai difficoltà. Quello che serve, ora, è attivare un censimento dell’impiantistica esistente per valutare lo stato degli impianti per stabilire quanti abbiano bisognosi essere ristrutturati e secondo quanti interventi, e quante strutture invece debbano essere create ex novo. Serve una programmazione sull’accesso al credito sportivo – ha concluso poi il Presidente Brandolin –   che è di titolarità della provincia. La coperta e corta, i soldi sono pochi: sarebbe opportuno razionalizzare gli interventi”.  

Sono quattro le azioni che con questo protocollo  l’Upi e il Coni si impegnano a realizzare:

 

l’istituzione dello Sportello provinciale dei servizi per lo sport,  al servizio dei Comuni, delle società sportive e dei cittadini per fornire assistenza in materia di: registro delle società e delle associazioni sportive; progettazione, gestione e finanziamento degli impianti, anche in collaborazione con l’Istituto per il credito sportivo; pareri sui progetti; normativa tecnica, fiscale e sanitaria; corsi di formazione professionale per dirigenti e operatori sportivi; medicina dello sport; Biblioteca tecnica.

La realizzazione di Osservatori sportivi provinciali, intesi non solo come attività di conoscenza, ma come un reale servizio informativo accessibile a tutti, per ottenere informazioni riguardanti l’offerta di servizi per la pratica delle diverse discipline sportive a livello locale, a partire dalla disponibilità di società sportive e di impianti sportivi zona per zona, sport per sport a tutti i livelli.

La raccolta degli strumenti conoscitivi per ottimizzare la realizzazione di nuovi impianti al servizio di più Comuni e per ottimizzare l’uso e la gestione di quelli esistenti attraverso il coinvolgimento delle società sportive del territorio.

La realizzazione di campagne promozionali ed educative, in particolare per il sostegno all’attività motoria nella Scuola dell’infanzia e nella Scuola elementare, da attuarsi congiuntamente, in via diretta e tramite i Comuni del territorio, sui valori dello sport, iniziando con la promozione e il sostegno comunicazionale alla Giornata Nazionale dello Sport.



 

Melilli: “Così si ferma il decentramento”

Ammontano a più di 400 milioni di euro, le risorse tagliate con la finanziaria 2006 alle Province.

Cifre che, nel dettaglio funzione per funzione comportano una riduzione di :

quasi 87 milioni di euro per la manutenzione degli edifici scolastici e la formazione professionale;

più di 55 milioni di euro per l’agricoltura, il commercio e l’artigianato;

quasi 50 milioni di euro per la manutenzione e la sicurezza delle strade provinciali;

45 milioni di euro per il trasporto pubblico;

quasi 30 milioni di euro per la salvaguardia dell’ambiente, dallo smaltimento dei rifiuti alla raccolta differenziata alla tutela delle aree protette.

“Così si ferma il processo di decentramento, in barba al federalismo – ha detto il Presidente dell’Upi Fabio Melilli – siamo in piena contraddizione con il disegno federalista decantato dal governo”.

Melilli ha poi puntato l’attenzione sui provvedimenti per lo sviluppo decisi dal Governo “Il Governo ci taglia 3 miliardi – ha detto – e ci esclude dalle decisioni sugli interventi per lo sviluppo”.
“Questa volta  – ha poi concluso – è a rischio la nostra stessa possibilità di portare avanti l’azione di governo sia per le funzioni storiche (manutenzione delle strade, delle scuole, tutela dell’ambiente) che per le nuove attribuzioni (politiche per il lavoro, formazione professionale, sostegno allo sviluppo, etc..). Si rischia, cioè, il blocco delle attività delle Province”.

Melilli: “No ai tagli se non si decide insieme”

“Noi siamo disponibili a ragionare a patto che i soldi destinati allo sviluppo vengano decisi insieme e insieme si possa decidere come investire. Ma non si può chiedere agli enti locali di contribuire al risanamento se poi il Governo decide da solo”. E’ la dichiarazione rilasciata alla stampa dal Preisdnete dell’Upi, Fabio Melilli, al termine della riunione di Palazzo Chigi sulla Finanziaria. “E’ una manovra da 19,5 miliardi, di cui soltanto 4 miliardi per lo sviluppo – ha detto il Presidnete ai giornalisti – Ci si dice che non verranno tagliate le spese per gli enti locali, ma non ci si dice a quanto ammonta il fondo per le politiche sociali. E poi ci si dice che ci sarà un significativo taglio delle altre spese, senza dare un numero o una data. Sembra, comunque, che i tagli agli enti locali ammontino a 3 miliardi. Siamo disponibili a ragionare sugli sprechi – ha poi aggiunto Melilli – a patto che i soldi destinati allo sviluppo vengano decisi insieme e insieme si decida come investirli”.

Le Province contro la finanziaria,il 13 ottobre manifestazione a Roma

Partirà il 13 ottobre, da Roma, la mobilitazione delle Province contro la manovra finanziaria presentata ieri dal Governo, che impone  un taglio ai bilanci degli enti locali che di fatto impedisce ogni azione amministrativa.

I Presidenti delle Province e gli Assessori al bilancio si mobiliteranno, infatti, insieme al Consiglio direttivo dell’Upi, per dimostrare contro la manovra, spiegare le ragioni delle Province e stabilire il calendario delle iniziative che seguiranno.

“Questa finanziaria riduce i margini di democrazia delle Autonomie locali, in barba al federalismo – sottolinea il Presidente dell’Upi Fabio Melilli – impone tagli, e non consente alle Province, alle Regioni e ai Comuni, di dare risposte ai bisogni dei cittadini.
Il Governo ci chiede di tagliare in maniera significativa – così ci ha detto ieri Tremonti – le nostre spese, ma non ci permette di decidere insieme come investire per lo sviluppo del Paese.

In questo modo saltano i servizi ai cittadini, dalla manutenzione delle strade e delle scuole, alle politiche per il lavoro.

E’ una condizione che non possiamo assolutamente accettare.  per questo daremo il via ad una mobilitazione che, a partire dal 13 ottobre, vedrà protagoniste le Province contro questa finanziaria”.

 

Melilli “Ci aspettiamo di conoscere gli interventi per la ripresa”

“Ci aspettiamo che all’incontro di questa sera il Governo ci chiarisca quali sono gli interventi che intende mettere in campo per contenere la spesa e favorire la ripresa dello sviluppo del Paese. Quello che non vorremmo è ritrovarci di nuovo a discutere di tabelle e numeri di macroeconomia”.

Lo dichiara il Presidente dell’Upi, Fabio Melli, a poche ore dall’incontro che si terrà alle 19,30 a Palazzo Chigi, nel quale il Governo illustrerà a Regioni, Province e Comuni la finanziaria 2006.

“Siamo molto preoccupati – prosegue il Presidente Melilli – perché non abbiamo avuto in questi mesi nessun segnale di risposta  dal Governo sulle richieste e le proposte che abbiamo presentato. Vogliamo sapere quali saranno le politiche economiche del Paese per il prossimo anno, come si intenderà favorire il rilancio dello sviluppo locale e nazionale, quali saranno gli interventi di contenimento, quale ruolo è riservato alle Province e agli altri Enti locali, quali le risposte che ci si appresta a dare ai cittadini e ai territori.
Vorremmo anche avere un segnale forte sull’avvio del federalismo fiscale, senza il quale questo Paese continuerà ogni anno a produrre finanziarie di emergenza e senza il contributo di tutte le istituzioni”.

Tra le richieste che l’Upi riproporrà oggi al Ministro Tremonti, l’esclusione dal patto di stabilità delle spese per gli investimenti e di quelle sostenute a seguito del passaggio di competenze dalle Regioni e dallo Stato agli Enti locali.
Le Province chiederanno inoltre la disponibilità del Governo ad investire sui territori, destinando  risorse per le infrastrutture e la viabilità locale, per la manutenzione delle scuole, per i servizi ai cittadini.

Melilli “Non presenti i decreti prima di averci sentito”

E’ necessario che il Ministro Matteoli convochi subito le Province per discutere dei decreti legislativi previsti dal Disegno di legge di delega al Governo per riordinare la normativa sull’ambiente.

La richiesta è stata presentata al Ministro con una lettera inviata dal Presidente dell’Upi, Fabio Melilli, e dal responsabile Ambiente dell’Upi, Massimo Rossi, Presidente della Provincia di Ascoli Piceno.

“Chiediamo al Ministro Matteoli – dichiara il presidente Melilli – di non presentare in Consiglio dei Ministri i cinque decreti legislativi prima di avere consultato le Province. Ad oggi – aggiunge Melilli – non abbiamo avuto la possibilità di vedere neanche una bozza di quanto prodotto dal Ministero: nonostante le nostre continue richieste, non si è ritenuto necessario farci sapere quali fossero le decisioni prese dal Governo su un tema che riguarda direttamente le Province, che sulla tutela dell’ambiente e sul governo del territorio hanno funzioni determinanti.
Invece, a  quanto abbiamo appreso dalle notizie apparse sulla stampa, i testi cancellerebbero il ruolo delle Istituzioni locali, riportando al centro tutte le decisioni su temi fondamentali come la pianificazione territoriale, la gestione dei rifiuti, la difesa del suolo e delle acque ”.

“Il confronto – aggiunge il Presidente Rossi – è necessario per scongiurare il rischio di un ritorno al centralismo e dell’esclusione delle Province dalla programmazione.
Lo scorso anno – aggiunge il Presidente Rossi – le Province hanno investito per la gestione del territorio 3.957 milioni di euro, quasi il 5% in più rispetto all’anno precedente. Un impegno di questo genere non può essere vanificato dalla definizione di norme calate dall’alto, senza la consultazione di chi poi si trova a dovere applicare nel concreto scelte che rischiano di non corrispondere alle reali esigenze del Paese”. 

 

Codice della radiotelevisione

L’Unione delle Province Italiane, nell’Ufficio di presidenza del 22 settembre 2005, ha approvato un ordine del giorno nel quale si chiede al Governo di adottare sollecitamente un disegno di legge che modifichi l’attuale Codice della radiotelevisione, consentendo anche alle istituzioni territoriali e in particolare alle Province di essere parte attiva nello sviluppo del sistema delle comunicazioni anche attraverso la realizzazione di canali radiotelevisivi.

Cfr. allegato

 

 

Documenti allegati:

Antonelli: “Piena collaborazione dell’Upi”

Piena collaborazione dell’Upi al progetto di invio su rete internet dei dati contabili delle Province alla Corte dei Conti.

Lo ha detto il Direttore Generale dell’Upi, Piero Antonelli, intervenendo alla presentazione del nuovo sistema di trasmissione telematica dei dati contabili degli enti locali realizzato dalla Corte dei conti.

Antonelli, in rappresentanza dell’UPI, ha ricordato il pieno sostegno dell’Associazione al progetto sin dalla fase della sua prima elaborazione, ritenendolo innovativo, sia rispetto alle Province che rispetto alla stessa Associazione rappresentativa a livello nazionale. “L’UPI – ha detto Antonelli – riconferma l’impegno a collaborare con la magistratura contabile per la messa a regime del progetto, tenendo conto dei tempi estremamente ristretti previsti per la sua attuazione”. Antonelli ha, anche, rappresentato “l’esigenza che i dati contabili acquisiti dalla Corte possano essere oggetto di trasmissione all’UPI e di elaborazione successiva in una logica di piena collaborazione fra la Corte dei conti e le Associazioni nazionali degli enti locali”.

Il Presidente della Corte dei conti, prof. Francesco Staderini, nel suo intervento ha sottolineato il carattere informale e di lavoro dell’incontro, che ha lo scopo di verificare l’azione finora svolta per l’attuazione della recente normativa che ha introdotto l’obbligo per gli enti locali di inviare per via telematica alla Corte i loro rendiconti e altra documentazione contabile. Dopo la legge – n. 289 del 2002, art. 28 – che ha apportato questa apprezzabile innovazione e le disposizioni di attuazione adottate con decreto del Ministro dell’interno di concerto con quello dell’economia nel giugno del 2004, la Corte ha messo a punto, d’intesa con il Ministero dell’interno e le Associazioni degli enti locali, il protocollo finanziario; si è dotata dei necessari supporti tecnici ed ha definito analiticamente modalità operative e calendario per l’invio, a partire dal prossimo ottobre, dopo una breve fase di sperimentazione. .


Nel concludere il Presidente ha  sottolineato come l’incontro si inquadri nel modo aperto e collaborativo con il quale la Corte è intenzionata a espletare il nuovo ruolo di controllo e garanzia nei confronti degli enti locali che l’ordinamento le ha assegnato, “collaborazione, innanzitutto, con quelle Amministrazioni centrali che, per antica tradizione e più recenti interventi legislativi, svolgono anch’esse, con riconosciuta legittimazione costituzionale, attribuzioni nella materia. Ma collaborazione, soprattutto, con le stesse Amministrazioni controllate e le loro associazioni rappresentative, perché siamo perfettamente convinti di dovere rispettare, nell’esercizio delle nostre funzioni, i principi costituzionali di autonomia e sussidiarietà”. Da ultimo, Staderini ha dato notizia della costituzione di gruppo di lavoro misto con ANCI e UPI per approfondire, anche con l’aiuto di esperti, i temi più delicati, fonte di possibili frizioni nei rapporti con gli enti  locali, ed elaborare linee di azione condivise attraverso le quali la Corte possa espletare la sua funzione di controllo e garanzia se del caso anche anticipando, in via sperimentale, auspicabili interventi legislativi ad integrazione di quanto già prevede in proposito la legge 131.

Melilli: “L’economia del Paese è allo sbando”

“Le Province italiane sono preoccupatissime per la situazione che si è venuta a creare per lo stato dell’economia e per il Paese dopo le dimissioni del Ministro Siniscalco. Una decisione che piomba su uno scenario già fortemente compromesso, a pochi giorni dalla scadenza dei termini per la chiusura della Legge finanziaria, e in un momento di grave crisi”.

Lo ha detto il Presidente dell’Upi, Fabio Melilli, nella riunione dell’Ufficio di Presidenza dell’Associazione di questa mattina.

“L’economia italiana è allo sbando – ha detto Melilli – ora più che mai serve che, qualunque siano le scelte che verranno prese in questi giorni, si riportino le Province e le altre istituzioni locali ai tavoli delle decisioni, evitando di costruire ancora Finanziarie mirate esclusivamente ai tagli sugli Enti locali che, come accaduto per la proposta Siniscalco, non producono altro che crisi”.

Sulla finanziaria, l’Ufficio di Presidenza dell’Upi ha votato un ordine del giorno (cfr. file allegato ), nel quale, tra l’altro, si sottolinea la necessità di riaprire il  confronto tra Governo, Regioni Province e Comuni.

“Stiamo ancora aspettando risposte alle richieste di modifica delle regole del patto di stabilità interno – ha detto Andrea De Maria, Vicepresidente della Provincia di Bologna e responsabile finanza per l’Upi – le casse delle Province non potranno reggere ancora né sopportare lo stato di totale incertezza delle regole cui il Governo ci sta sottoponendo, costringendo gli amministratori a stilare i bilanci del 2006 al buio”.



 

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