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“ I cittadini chiedono una Regione leggera.”

La dichiarazione di Fabio Melilli, Presidente dell’Upi .


“L’eccessivo numero di Assessori  ed alcune specifiche deleghe su materie trasferibili ai Comuni  e alle Province sono il pericolo evidente del consolidarsi di una Regione che tende a gestire funzioni amministrative invece di legiferare e programmare”,  è quanto afferma il Presidente della Provincia di Rieti e Presidente dell’Upi nazionale Fabio Melilli in merito al documento inviato dall’Upi Regionale del Lazio al Presidente della Regione Marrazzo.

“Ritengo che gli impegni assunti dal Presidente Marrazzo per una “regione leggera” – prosegue Melilli –  siano la vera novità per una “nuova regione” più vicina alle esigenze dei cittadini e dei territori.”

“E’ urgente  – ha concluso Melilli –  un incontro dei cinque Presidenti delle Province del Lazio con il Presidente Marrazzo per concordare un documento programmatico da sottoporre al Consiglio regionale all’inizio della legislatura.”

De Maria: “Gli emendamenti non ci soddisfano”

“L’iter parlamentare per la conversione del decreto legge n.44/05 relativo agli enti locali ha per ora dato solo qualche timido segnale di apertura verso le richieste delle Province”. Questo il commento di Andrea De Maria, responsabile per la finanza dell’Unione Province d’Italia e Vicepresidente della Provincia di Bologna alla notizia dell’emendamento, approvato dalla 1^  Commissione del Senato, che consente di eliminare dal tetto di spesa le risorse per funzioni trasferite a partire dal 2004.

“Sebbene questo sia il risultato di una forte pressione dell’Upi su Governo e Parlamento, l’emendamento non può soddisfarci, perché resta in piedi il problema legato alla drastica riduzione del livello di indebitamento e tutta la questione relativa alle risorse da decentramento dal 2002, senza contare il blocco degli investimenti” precisa De Maria.

 
“Nonostante i ripetuti incontri con il Sottosegretario Vegas avessero fatto intravedere maggiore disponibilità da parte del Governo ad accogliere le richieste dell’UPI – conclude De Maria –  la Commissione ha ritenuto di dover modificare il patto di stabilità solo in minima parte. Per questo confidiamo che l’esame in Aula della legge di conversione del decreto 44/05 possa condurre a risultati più soddisfacenti”.

Melilli: “Assurdo rifiuto al confronto con le Istituzioni”

“E’ assurdo: porre la fiducia su un decreto così importante per il futuro del Paese vuol dire chiudere di nuovo la porta a qualunque tentativo di dialogo ed impedire di fatto di costruire, con la partecipazione di tutte le Istituzioni, strumenti ed interventi in grado di incidere davvero sulla ripresa economica”. Questo il commento del Presidente dell’Upi, Fabio Melilli, alla notizia della decisione del Governo di porre la fiducia al Senato sul decreto per la competitività.
“Stiamo parlando di un decreto – prosegue Fabio Melilli – che avrebbe l’obiettivo di far ripartire l’economia del Paese, e su cui, da subito, avevamo dichiarato tutte le nostre perplessità. Perché nell’impostazione data dal Governo, si esclude  il contributo di  Province e Comuni alle decisioni strategiche, tagliando quindi fuori i territori, sui quali si valuterà l’efficacia reale degli interventi.

Pensavamo si potesse porre rimedio a questa mancanza attraverso un dibattito parlamentare: per questo abbiamo sollecitato in ogni modo il confronto, abbiamo presentato emendamenti puntuali e proposte specifiche, ci siamo mostrati disponibili a fare la nostra parte con spirito collaborativo.

Il maxiemendamento, invece, non solo non recepisce alcuna delle richieste di modifiche avanzate dal sistema delle Autonomie locali, ma impedisce qualunque confronto.

Ancora più grave è quanto contenuto nel maxiemendamento rispetto al settore del turismo. Nella nuova organizzazione dell’Enit e del Comitato nazionale per il turismo, si prevede infatti anche la partecipazione delle Camere di Commercio mentre si continuano ad escludere, senza alcuna motivazione, i Comuni e le Province, che hanno invece una centralità acquisita nelle politiche di promozione turistica e di sviluppo dei territori.

La fiducia posta dal Governo – conclude il Presidente Melilli –  oltre che un rifiuto al confronto con le Istituzioni del Paese, contrasta implicitamente con le scelte federaliste che il Governo dichiara di perseguire”.

“No all’esclusione delle Province dalle politiche per il rilancio del turismo”

Escludere Province e Comuni dai luoghi di decisone delle politiche di rilancio del turismo vuol dire fare fallire qualunque tentativo di ripresa della competitività in un settore che, rappresentando il 12% del Pil Nazionale, si configura come testa di serie nelle strategie di sviluppo economico del Paese. L’allarme è stato lanciato dagli Assessori Provinciali al Turismo che, a conclusione dei lavori dell’Assemblea generale che li ha visti riuniti oggi a Roma, hanno votato all’unanimità un ordine del giorno, che riafferma la necessità di considerare lo sviluppo dei territori quale volano della ripresa del Paese. Pur riconoscendo, infatti la necessità di assicurare una politica nazionale di indirizzo per la promozione turistica italiana, che tracci le linee strategiche necessarie ad armonizzare a livello nazionale tutti gli interventi regionali, le Province contestano la scelta operata dal Governo nel decreto sulla competitività, di escludere le Autonomie locali dalla riorganizzazione della politica turistica italiana. Il testo, infatti, prevede l’istituzione del “Comitato nazionale per il turismo”, per il coordinamento delle politiche turistiche nazionali, composto esclusivamente da rappresentanti del Governo, delle Regioni e delle Associazioni di categoria. A questo si aggiunge la conseguente trasformazione dell’ENIT nell’Agenzia nazionale del Turismo, sottoposta a indirizzo e vigilanza del Ministero per le attività produttive, che lascia fuori Province e Comuni sia dall’organizzazione che dagli organi della stessa struttura, pur prevedendo che alle entrate dell’Agenzia contribuiscano anche le amministrazioni locali.
“Una condizione che non possiamo accettare – ha detto Angelo Villani, Presidente della Provincia di Salerno e Responsabile Upi per il settore – perché non può esistere una efficace politica per il turismo, se è separata dalla programmazione dello sviluppo locale che parte dalle Province. La nuova Costituzione – ha sottolineato Villani – ci assegna infatti oltre alle funzioni sul turismo, tutta una serie di altre competenze che fanno da naturale complemento al settore: penso all’urbanistica, alla pianificazione territoriale, alla manutenzione delle strade e delle infrastrutture, alla tutela dell’ambiente, alla gestione del patrimonio culturale, alla promozione dei territori. Possiamo quindi muoverci all’interno di un quadro armonico e globale – ha concluso – per costruire politiche di rilancio del turismo italiano complete, coerenti e radicate sul territorio”.
“Restituire il ruolo che la legge assegna alle Province servirà sicuramente a fare un salto di qualità al Sistema Turistico Locale – ha detto il Presidente della Provincia di Cagliari Sandro Balletto, viceresponsabile Upi – Saranno opportuni appositi incontri politici con i responsabile del Governo e del Parlamento, per restituire all’Ente locale di coordinamento quel ruolo che è connaturato alla struttura stessa dell’Amministrazione provinciale. Il sistema centralistico mal si concilia con la volontà e la voglia di decentramento e di efficienza espressa dai cittadini- ha poi sottolineato Balletto – Portare le scelte vicino ai bisogni degli operatori e dei cittadini-utenti consentirà a molte zone del sud di sviluppare in modo ottimale quelle decisioni indispensabili per la crescita armonica dei territori”.
Gli Assessori hanno quindi chiesto la immediata modifica decreto legge, con la previsione che anche il Presidente dell’ANCI e il Presidente dell’UPI, o loro delegati, entrino a far parte del Comitato nazionale per il turismo e la trasformazione dell’ENIT in un’Agenzia nazionale del Turismo in cui siano rappresentati tutti i livelli istituzionali, Regioni, Province, Comuni oltre alle Associazioni di categoria.

Mellilli alle Regioni “Trasferire alle Province competenze e risorse”

Le Province italiane hanno tutta le caratteristiche per essere le Istituzioni alla guida del governo del turismo. Lo dimostrano le tante iniziative che in questi anni sono state realizzate e che sono state riportate nel convegno “Il Paese dalle mille identità”, in corso a Roma, per discutere proprio di sviluppo del turismo locale. “Vogliamo – ha commentato il Presidente dell’Upi Fabio Melilli – che ci sia riconosciuta la funzione determinante che assicuriamo al Paese, con gli  interventi che mettiamo in campo per la promozione e lo sviluppo del settore, ed in particolare di quelle aree notoriamente escluse dai circuiti turistici tradizionali. Per questo chiediamo alle Regioni di completare il trasferimento delle competenze amministrative e delle risorse finanziarie alle Province, un processo che è stato portato a termine solo da un gruppo sparuto di Regioni”. A confermare questa considerazione, gli esempi riportati dalle Province. La Provincia di Rieti ha promosso il progetto “La montagna dei bambini”. “Abbiamo deciso – dice l’Assessore al Turismo Giuseppe Rinaldi – di puntare sui bambini, convinti come siamo che se un bimbo impara a sciare al Terminillo, probabilmente vorrà poi tornarci. Per questo abbiamo lanciato il programma “Vacanze al Terminillo” diretto alle scuole elementari della zona: la Provincia sostiene i costi delle lezioni di sci, degli impianti di risalita e dell’eventuale noleggio delle attrezzature. L’obiettivo ora è di allargare l’iniziativa alle scuole della Provincia di Roma”. La Provincia di Venezia, dove già dal 2001 la Regione ha trasferito le competenze sul turismo, ha creato società digestione pubblico-privato, ognuna delle quali impegnate su una specifica funzione, dalla promozione alla formazione degli addetti, dall’organizzazione dell’offerta all’assistenza a turisti ed operatori. “Abbiamo sviluppato un portale di promozione turistica – ha detto l’Assessore Danilo Lunardelli – che è passato dal 2001 da 7000 accessi mensili ai 130.000 accessi di oggi, con oltre 800.000 pagine visitate”. La Provincia di La Spezia ha invece puntato sui giovani e sul turismo culturale “Abbiamo creato il sistema museale provinciale- racconta l’Assessore Milo Campagni – un circuito che coinvolge musei e siti di particolare pregio dal punto di vista ambientale, come il parco delle Cinque terre, o archeologico come gli scavi di Porto Venere. In questo modo possiamo offrire, prezzi competitivi ai giovani che vengono a visitare il nostro territorio, e riempire gli ostelli che in questi anni abbiamo creato.” Ad Agrigento, invece, che soffre di un turismo “mordi e fuggi”, si sta realizzando uno studio approfondito per verificare presenza e afflussi del turismo, valutare al meglio le criticità e rimuovere così gli ostacoli che frenano lo sviluppo. “Tra l’altro  – dice l’Assessore Ivan Paci –  stiamo portando avanti una battaglia per avere un aeroporto nella Provincia, così da poterci aprire alle nuove nicchie di mercato offerte dai voli charter”. La Provincia di Torino, insieme alla Camera di Commercio, si è attivata per migliorare la qualità del settore, tenendo corsi di formazione al personale delle strutture alberghiere, a tutti i livelli dalla dirigenza alle mansioni più semplici, ed ai tassisti. Tra le materie, la conoscenza del territorio, dei monumenti, e corsi base della lingua inglese. “L’esperienza, nata per sostenere l’evento delle Olimpiadi del 2006- dice l’Assessore Patrizia Bugnano – ha avuto un tale successo che abbiamo deciso di proseguirla”. La Provincia di Reggio Calabria ha voluto invece, puntare sui mercati dell’Est Europa. “In particolare – ha detto l’Assessore Ornella Milella– vogliamo potenziare i flussi che provengono dalla Polonia. Per questo stiamo promuovendo un protocollo d’intesa con alcune agenzie di viaggio polacchi, dando un contributo per sostenere le spese dei charter e offrendo così pacchetti competitivi”.

Obiettivo:aumentare le donne candidate ed elette alle prossime elezioni

Si è insediata oggi a Roma la Consulta per le pari opportunità delle Unione delle Province d’Italia, organismo costituito, per la prima volta nella storia dell’Associazione, nel corso della passata Assemblea congressuale.

 “La consulta – ha detto Mara Mori, Consigliera della Provincia di Mantova, che ne è stata nominata Coordinatrice – lavorerà da subito a livello nazionale, con il Ministero per le Pari opportunità e con gli altri organismi di promozione delle politiche di genere,  per assicurare una programmazione che sia il più possibile integrata su tutto il Paese, e, a livello locale, per riportare la dialettica nazionale sui territori”.

Tra gli obiettivi a breve periodo, sarà prioritario per la Consulta favorire l’aumento del numero delle donne candidate e delle elette alle prossime elezioni politiche. Per raggiungere questo scopo, la prima tappa sarà rappresentata dalla “Assemblea nazionale delle elette delle Province”.
“Anche perché – ha sottolineato Mori – vogliamo costituire una vera e propria Rete delle donne che, come consigliere, assessori o Presidenti, lavorano ogni giorno nelle Province italiane. All’Assemblea inviteremo quindi tutte le rappresentanze femminili delle amministrazioni, in un confronto a cui chiameremo a partecipare il Governo, il Parlamento e i partiti politici”.

Antonelli “Per la competitività sbagliate politiche centralistiche”

“La ripresa competitiva del nostro Paese si gioca tutta sui territori. Questo è ormai un dato di fatto, unanimemente accertato: dai nostri industriali, dalle forze economiche e sociali del Paese, dalle istituzioni. E il turismo è una delle risorse fondamentali, attraverso cui i territori e il Paese intero possono fare ripartire lo sviluppo economico”. Lo ha detto il Direttore Generale dell’Upi, Piero Antonelli, intervenendo oggi in Campidoglio alla Conferenza Stampa di presentazione della manifestazione “Il Paese delle mille identità” che si terrà a Roma, il 2 e 3 maggio prossimo, per parlare proprio di gestione dell’offerta turistica, sviluppo, comunicazione e promozione dei territori. “Il turismo – ha detto Antonelli – è un settore che da sempre ha rappresentato un sostegno determinate per la nostra economia, e fonda il proprio successo proprio sulle politiche di promozione locale. Eppure proprio il turismo è rimasto fuori dal Decreto sulla competitività varato dal Governo: un documento centralistico, pensato e voluto estraneo ai territori. Il dubbio allora è che l’industria del turismo sia stata accantonata proprio perché, fortemente legata come è al locale, non può sottostare a logiche di controllo accentratrici. Per questo l’Upi e le Province hanno contestato il decreto: perché vi hanno letto un ritorno al centralismo, rietnuto quanto meno poco efficace come strumento e strategia per fare ripartire l’Italia”.
“Lo sviluppo del Paese è lo sviluppo dei suoi territori – ha poi aggiunto il Direttore dell’Upi  ricordando i numeri dell’economia turistica italiana. “Oggi – ha detto –  nonostante la straordinaria congiuntura negativa che a partire dall’11 settembre 2001 ha colpito le economie del mondo, in Italia il turismo riesce da solo a rappresentare il 12% del Pil. Una condizione, lo dicono le fonti ufficiali, che è destinata non solo a mantenersi, ma anche a crescere, fino a conquistare posizioni di primissimo piano. Nostro compito è accompagnare questa crescita, assicurando continuità e coerenza alla azione di governo. E’ necessario che finalmente ci si decida con coraggio a lasciare spazio alle Autonomie locali, cioè alle Province e ai Comuni, che possono costruire modelli integrati di governance capaci di promuovere politiche coordinate tra valorizzazione dei beni culturali, eventi, spettacolo e promozione turistica, in sistemi locali in grado di tenere insieme i territori in circuiti omogenei, al di là del mero dato del confine geografico. E’ un compito che le Province possono e vogliono svolgere.
“Le Province – ha poi ricordato Antonelli –  hanno molto investito per il rilancio del turismo, destinando al settore in media ogni anno almeno di 1 milione di euro del loro bilancio, la maggior parte dei quali (30%) in attività di promozione. Lo dimostra l’estrema, variegata, vivacità di appuntamenti creati per promuovere il territorio: eventi culturali, mostre, festival teatrali, sagre dei prodotti tipici, spettacoli dal vivo, manifestazioni sportive. Le mille iniziative di cui il Paese è punteggiato e che richiamano visitatori, al di fuori delle grandi città d’arte e dei circuiti più battuti. Una nuova politica – ha poi concluso il Direttore dell’Upi – che crede nelle potenzialità e nella urgenza di puntare su un  turismo sostenibile, che sia capace di integrarsi a pieno titolo con la salvaguardia dei territori come anche delle tradizioni, della storia, della cultura dei luoghi”.

 

ll Presidente Musotto: “Spero sia stata un’infelice battuta”

“Spero che il vicepremier Tremonti si sia limitato a una battuta di spirito, non particolarmente felice”. E’ il commento del presidente della Provincia di Palermo, Francesco Musotto sulle dichiarazioni dell’ex ministro dell’Economia in merito alla vendita delle spiagge.
“Si tratta di un patrimonio – continua Musotto – di incommensurabile bellezza che va, caso mai, tutelato in maniera ancora più incisiva”.  

 

Tursimo ambientale alla scoperta del Parco del Delta

Sarà la giornalista televisiva Licia Colò a inaugurare giovedì 28 aprile la seconda edizione dell’International Po Delta Birdwatching Fair che si svolge a Comacchio. Un evento, organizzato da DELTA 2000 insieme alle Province di Ravenna e di Ferrara di rilievo europeo e secondo solo alla tradizionale BBF, la fiera britannica del birdwatching.
 “Il birdwatching – spiega l’assessore al turismodella Provincia di Ravenna Andrea Corsini – è una forma di turismo ambientale che ha come scopo l’osservazione dei volatili nel loro habitat naturale. Un turismo in forte crescita secondo gli esperti di  statistica, con due milioni di potenziali fruitori nel nostro Paese. Questi quattro giorni (dal 28 aprile al 1 maggio) di appuntamenti favoriranno lo sviluppo del turismo naturalistico nel territorio del delta del Po, con modalità sostenibili e rispettose dell’ambiente. Il birdwatching si pratica soprattutto in primavera e in autunno e quindi contribuisce a destagionalizzare i flussi turistici e a far vivere quel circuito virtuoso che collega mare, città d’arte e Parco del Delta” sottolinea Corsini.
A differenza del 2004, quest’anno il salone fieristico sarà allestito lungo l’argine Fattibello, a contatto diretto con lo scenario delle valli di Comacchio, su una superficie doppia rispetto alla prima edizione, in modo da accogliere tutti gli espositori che presentano il meglio di binocoli, cannocchiali, macchine fotografiche, mobilità ecocompatibile, abbigliamento tecnico, editoria specializzata, oltre a una qualificata vetrina dei parchi italiani.
Nell’ articolato programma della fiera, spiccano cinque eventi collaterali che si svolgono nella parte ravennate del Parco del Delta del Po. Innanzitutto l’inaugurazione nell’antico Palazzone di S.Alberto di “NatuRa”, museo ravennate di scienze naturali dedicato in particolare all’ornitologia ed intitolato al naturalista Alfredo Brandolini, che si svolgerà alle ore 11 di sabato 30 aprile alla presenza delle autorità e degli artefici dell’allestimento museale, l’architetto Paolo Balzani e l’ornitologo Stefano Volponi. Il progetto finanziato dal Comune di Ravenna si è avvalso anche di un contributo di 90.000 euro erogato da DELTA 2000 tramite l’iniziativa comunitaria Leader+.
Da segnalare poi il Raduno di camperisti a Casal Borsetti dal 27 aprile al 1 maggio, la “Pedalata nel cuore del Parco del Delta” programmata per l’intera giornata di domenica 1 maggio, con partenze da Bagnacavallo, Fusignano, Alfonsine e S.Alberto e destinazione Comacchio, l’Equiraduno “A cavallo nel Parco del Delta”, organizzato dalla FITETREC-ANTE che si svolgerà presso l’agriturismo Tenuta Augusta in località Mandriole. Sono previsti due percorsi a cavallo nelle giornate di sabato 30 e domenica 1 maggio attraverso luoghi particolarmente vocati all’osservazione dell’avifauna ed una visita serale alla Fiera di Comacchio, e infine “Ascoltando la notte nel Delta”, un’escursione notturna nel Podere Pantaleone alle porte di Bagnacavallo con un servizio gratuito di navetta e partenza da Comacchio nella serata di venerdì 29 aprile.
“Un programma ricco di fascino e di contenuti culturali – commenta Corsini – che coinvolge e valorizza il territorio provinciale ed i suoi siti vocati al birdwatching” e che rafforza, anche grazie alla collaborazione di una trentina di aziende turistiche locali che hanno proposto nell’occasione interessanti pacchetti, un segmento turistico nuovo e in espansione che qualifica e innova l’immagine turistica complessiva dell’ area ravennate”.

Il riconoscimento del Ministro Lunardi

Il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Pietro Lunardi ha comunicato al presidente Raffaele Lombardo che la Provincia regionale di Catania, unico Ente isolano, è stata individuata come “Amministrazione-leader” con riferimento ai profili della mobilità nell’area che comprende il capoluogo, i comuni etnei fino alla città di Messina.

Nella missiva al presidente Lombardo, il Ministro comunica inoltre che la Provincia di Catania è destinataria di un finanziamento di duecentomila euro per la formazione del Piano della Mobilità (PUM), vale a dire la progettazione e il coordinamento degli interventi per ottimizzare il sistema dei trasporti e della mobilità in quella vasta “cerniera” che per il movimento delle merci e delle persone è considerata la città di Catania con gli annessi comuni dell’hinterland.
L’iniziativa del Ministero è finalizzata ad avviare un coordinamento dello sviluppo delle reti infrastrutturali nel Mezzogiorno, soprattutto nelle aree a più elevato tasso di dinamicità come la provincia di Catania. “E’ un riconoscimento alla vivacità del territorio della provincia di Catania ma anche al nostro ente che nel settore dei trasporti e della mobilità sta realizzando uno straordinario lavoro di progettazione e coordinamento -ha detto il Presidente Raffaele Lombardo-. Voglio ricordare l’Agenzia per la mobilità una regia unitaria che muove già i primi passi operativi e che potrà avere un ruolo ancora più pregnante con il Piano Urbano della Mobilità, ma anche i tanti interventi infrastrutturali che stiamo portando avanti come la metropolitana pedemontana, i nuovi accessi viari per l’Etna, il collegamento rapido tra il porto turistico di Riposto e l’autostrada Catania-Messina”.
I fondi stanziati dal Ministero per la Provincia di Catania saranno destinati alla formulazione del PUM definendo le direttrici di intervento per realizzare nuove infrastrutture, nell’arco temporale di un decennio, anche in variante agli strumenti urbanistici dei comuni dell’area etnea. Progetti e iniziative di coordinamento che la Provincia di Catania porta avanti nell’ambito dell’assessorato alle grandi opere retto da Orazio Pellegrino con l’assistenza tecnica dell’ing. Vanni Calì: “Siamo soddisfatti
-ha detto l’assessore Pellegrino- per questo riconoscimento che premia i nostri sforzi nel sostenere iniziative mirate al coordinamento degli interventi per la mobilità nella nostra provincia che ora, grazie al PUM, potrà insieme agli altri enti programmare lo sviluppo delle reti infrastrutturali nella nostra provincia”.

Il messaggio del Presidente dell’Upi, Fabio Melilli

“L’elezione al soglio di Pietro di Benedetto XVI apre, nella continuità della dottrina,  un ulteriore strada ai rapporti con gli altri popoli e le chiese del mondo. Il nostro augurio – dice Fabio Melilli presidente dell’Unione delle Province d’Italia –  è che Sua Santità possa affrontare i rapidi cambiamenti del terzo Millennio contando anche sulla solidarietà delle istituzioni oltre che degli uomini di fede.  La speranza delle Province italiane-  dice ancora Fabio Melilli – è che per i giovani, per gli anziani, per i bisognosi si vengano a creare le condizioni per una vita dignitosa e rispettosa della persona umana e che la Pace sia un traguardo per tutti” 

 

La risposta dell’IGOP ad una richiesta di chiarimenti

Pubblichiamo un quesito posto all’Igop in merito alla mobilità negli enti che nel 2004 non hanno rispettato il patto di stabilità interno, e la risposta fornita .

Quesito
“Un  ente non ha rispettato per il 2004 il patto di stabilità interno. In  tal caso operano per il 2005 le limitazioni indicate nei commi 33 e 34 art 1 legge 311/2004. La circolare MEF n. 4 del 8 febbraio 2005 al punto C) 2 afferma con chiarezza che le assunzioni con ricorso alla mobilità sono vietate. La stessa circolare al punto C) 3 con riferimento all’assunzione di nuovi mutui afferma che in deroga al divieto generale indicato nel comma 33 art. 1 legge 311/2004 sono consentiti mutui utili all’estinzione anticipata di debiti precedenti per consentire “la riduzione del valore finanziario delle passività”.  A parere del sottoscritto il medesimo principio potrebbe applicarsi al caso di assunzione con mobilità in entrata e contestuale  mobilità in uscita laddove si certifichi, con atto di organo collegiale e  con eventuale parere dell’organo di revisione, che il saldo finanziario sia positivo per l’ente.”
 

Risposta dell’IGOP al quesito

“In merito al quesito proposto, lo scrivente ritiene che possa legittimamente procedersi alla procedura di interscambio come prefigurata. La “ratio” della normativa di cui ai commi 98 e 116 della legge finanziaria per il 2005 (l. n.311/2004), che preclude agli enti del comparto regioni enti locali non rispettosi del patto di stabilità interno la possibilità di procedere assunzioni di personale a qualunque titolo, deve essere
individuata nella volontà del legislatore di porre agli stessi un rigoroso vincolo sul versante della spesa per il personale. Nel caso di cui trattasi, poiché si realizza una procedura di mobilità in uscita che compensa quella in entrata, senza aggravio finanziario per
il bilancio dell’Ente, non si ravvisano elementi di contrarietà al disposto normativo”.


 

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