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ALI~MENS – IL PROGETTO CHE FA BENE AI GIOVANI

Depressione, solitudine e senso di isolamento; abuso di alcol e sostanze stupefacenti, disturbi d’ansia; bullismo: per fronteggiare, superare ed evitare tutto questo, la Provincia di Fermo ha partecipato a un bando nazionale e il progetto è stato, unico nelle Marche, finanziato (125mila euro il costo totale).

Ali~Mens è il titolo del progetto che unisce Ali, inteso come libertà, e Mens, la mente, in un percorso di benessere fisico che ha nel suo cuore anche l’alimentazione. “Vogliamo che i giovani siano davvero i protagonisti del progetto e che trovino nella Provincia un’istituzione aperta ad accogliere le loro aspettative” esordisce Pisana Liberati, consigliera della provincia di fermo delegata all’Istruzione.

Il progetto coinvolge, oltre ai partner, l’Ufficio Scolastico per le Marche, gli Ambiti Territoriali Sociali, il CONI Marche, i Comuni della Provincia di Fermo, le Scuole secondarie di secondo grado, le organizzazioni sportive del territorio provinciale, ma tutte le realtà saranno interessate dalle azioni.

“Un progetto molto importante, unisce più realtà, permette di rendere davvero attivi i giovani. La Provincia di Fermo si conferma punto di riferimento importante, siamo un ente che c’è e si sente sul territorio” sottolinea il presidente Michele Ortenzi. “Un gioco di squadra ha reso possibile tutto questo. Noi siamo una Provincia piccola, ma abbiamo concorso con capoluoghi molto più grandi” prosegue Pisana Liberati affiancata da Giulia Morici, che è il volto del progetto UPI a livello nazionale

OBIETTIVI

Il progetto mette a sistema lo sport e la comunità educante della Provincia di Fermo. Vuole promuovere la pratica sportiva come strumento concreto di integrazione tesa a contrastare gli elementi che vincolano la partecipazione sociale dei giovani nella società e nella comunità di appartenenza. Azioni che permettono il rafforzamento delle competenze dei singoli e quelle della comunità. Il tutto, grazie alla stretta collaborazione con il Polo Urbani, veicolando messaggi di sana educazione alimentare.

I vari partner si muoveranno all’interno dei principali luoghi di ritrovo giovanile formali e informali nell’area di competenza della provincia di Fermo: Centri di Aggregazione Giovanile (CAG), Associazioni, Istituti d’Istruzione Secondaria di secondo grado e parrocchie

Portavoce è la 33enne Giulia Morici, esperta di social media: “Faccio parte del comitato giovani, composto da 20 rappresentanti nazionali. Il compito è quello di portare gli stimoli che raccolgo al tavolo di chi poi decide. Cerchiamo di rendere appetibili i vari appuntamenti”.

IL CONTESTO

Nella Provincia di Fermo sono residenti 18711 Giovani tra i 14 e i 35 anni di cui 4715 in età tra i 14 e i 19 anni (dati ISTAT 2023). La popolazione scolastica delle scuole secondarie di secondo grado pubbliche è pari a 6923 (dati USR Marche. 2023/2024), con il 3.8% di alunni con certificazione di handicap ai quali si aggiungono studenti con Bisogni Educativi Speciali.

Nel Fermano i fenomeni disgregativi più comuni sono: depressione, solitudine e senso di isolamento; abuso di alcol e sostanze stupefacenti, disturbi d’ansia; bullismo, autolesionismo nel 33,2% dei casi (fonte Ufficio Servizi Sociali Comunali). Sono in aumento i casi di cyberbullismo (22%), fobia sociale (20%), insonnia e attacchi d’ansia (18%).

PARTNER E AZIONI

Capofila è la Provincia di Fermo. I partner: istituti Alberghieri Polo Carlo Urbani; UPI Marche; Università Politecnica delle Marche; Unione Italiana Sport Per tutti, Uisp Fermo; Il Faro Cooperativa Sociale; Cooperativa Sociale P.A.R.S; associazione Heart4Children. Alla presentazione hanno preso parte Laura D’Ignazi (Polo Urbani), Pierluigi Stipa (Univpm), Umberto Cingolani (Uisp), Alessandra Palanca (Pars), Alessia Frascarelli (Il Faro). Non è voluta mancare la dirigente dell’Ufficio Scolastico Regionale Donatella D’Amico che ha sottolineato “che questa Provincia ha saputo creare una rete di qualità, che rende gli studenti parte attiva”.

Queste, in sintesi, le attività previste.

1 – Laboratori di quartiere nei comuni di Amandola, Falerone, Montegranaro, Pedaso e a scuola. L’obiettivo dei laboratori è di far emergere bisogni, indicazioni e proposte volti alla definizione personalizzata degli interventi del progetto Ali~Mens. Sono spazi di dialogo e ascolto attivo anche delle famiglie.

2- Summer camp uno spazio dove i giovani hanno l’opportunità di conoscere se stessi e gli altri membri del gruppo. Durante il Summer Camp i ragazzi potranno sperimentare diverse discipline sportive di tipo individuale o di squadra.

3- Come incomunità educante inclusiva che porterà alla sottoscrizione del Patto Educativo di Comunità che impegna la stessa nel promuovere e favorire supporto e inclusione dei propri membri. Nel dettaglio, un torneo di Basket in collaborazione con il testimonial Alex Cesca, campione del mondo di basket, per i campioni con la sindrome di Down; il “Decathlon foundation day”; i focus sull’alimentazione e la mente insieme con L’UNIVPM e il dipartimento delle condotte alimentari dell’AST Fermo.

4- Mirror game grazie all’aiuto di coach sportivi per un percorso di crescita e sviluppo consapevole, personalizzando il programma in relazione agli obiettivi ed alle aspettative di ognuno. In azione anche psicologi e pedagogisti.

5 – Sicur@mente web che coinvolge i Cag, le scuole, le parrocchie. I temi proposti riguarderanno l’utilizzo corretto del web, i pericoli della rete e le conseguenze derivanti da un approccio non adeguato a tali risorse. Sulla base di quanto emergerà dagli incontri, si produrrà La Carta del Navigatore, un manifesto operativo che sarà presentato e distribuito presso le sedi delle realtà coinvolte nel percorso, ed attraverso il quale saranno forniti strumenti di prevenzione dei comportamenti a rischio, sensibilizzazione dei giovani e delle rispettive famiglie ad un sano e proficuo uso della tecnologia e ad orientare nella navigazione online in modo sicuro.

7- Che forza le emozioni! Il progetto mira a favorire lo sviluppo dell’autoconsapevolezza e il potenziamento dell’autostima tra gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado attraverso un approccio unico che integra attività sportive, esplorazione emotiva e strategie di gestione di situazioni sociali complesse. Gli interventi si focalizzeranno sui contenuti di pensiero e sugli indicatori emotivi che possono spingere i ragazzi a forte inibizione e ritiro sociale o a manifestazioni di rabbia tramite condotte violente.

8- Più sai e meglio stai coinvolge le classi terze e quarte degli istituti alberghieri di Porto Sant’Elpidio e di Sant’Elpidio a Mare in attività riguardanti il ruolo dell’attività fisica per il mantenimento di un buono stato di salute e dell’alimentazione per migliorare l’attività fisica. Gli studenti delle classi interessate elaboreranno un questionario sugli stili di vita sani che sarà somministrato ai pari e successivamente rielaborato in contenuti digitali (video/piccoli spot)

9- Creo e cerco prevede la scoperta delle specie vegetali del territorio fermano e marchigiano che poi saranno studiate e analizzate nel loro impiego nell’alimentazione, in fitoterapia e nell’industria.

10- Nemo – nessuno escluso è il programma di sport inclusivo per giovani con disabilità e normodotati. Verranno organizzati anche tornei di Orienteering con squadre miste di 5 componenti (maschio, femmina e disabile) dedicati alle scuole e ai ragazzi dai 19 ai 35 anni. SI prevede la realizzazione di due diversi campionati uno per i ragazzi frequentanti le scuole secondarie di secondo grado e uno per i ragazzi fuori dal mondo della scuola e quindi per la fascia di età dei 19-35 anni. Le squadre vincitrici dei due campionati parteciperanno ai giochi interprovinciali di Latina. Si prevede anche un corso di formazione rivolto agli istruttori sportivi dai 18 ai 35 anni sullo sport inclusivo con la collaborazione dell’UMEE dell’AST Fermo.

I PROSSIMI APPUNTAMENTI – TRA AGRICOLTURA E ANDREA PARIS

Oggi pomeriggio all’IIS Carlo Urbani, insieme con l’Università Politecnica delle Marche, si parla di ‘Agricoltura, relazioni fra agricoltura e ambiente, forme di agricoltura urbana.

Il 15 aprile, ore 9.30 al Teatro delle Api, 400 studenti incontreranno Andrea Paris, mago e mentalista. “Potranno – conclude Pisana Liberati – comprendere quanto è facile ingannare la mente, far sembrare realtà quello che invece non è. E questo avviene nei social, ma non solo, dove la realtà viene spesso aggirata. Paris coinvolgerà i ragazzi sul palco e farà provare degli esperimenti, essendo anche un abile mago che ha conquistato il pubblico come ospite in tante trasmissioni televisive. I ragazzi vivranno l’esperienza e la porteranno a casa, riflettendo”.

Per info Provincia di Fermo – Servizio Education: tel. 0734232245, e-mail: [email protected] .

ALI~MENS – IL PROGETTO CHE FA BENE AI GIOVANI

Depressione, solitudine e senso di isolamento; abuso di alcol e sostanze stupefacenti, disturbi d’ansia; bullismo: per fronteggiare, superare ed evitare tutto questo, la Provincia di Fermo ha partecipato a un bando nazionale e il progetto è stato, unico nelle Marche, finanziato (125mila euro il costo totale).

Ali~Mens è il titolo del progetto che unisce Ali, inteso come libertà, e Mens, la mente, in un percorso di benessere fisico che ha nel suo cuore anche l’alimentazione. “Vogliamo che i giovani siano davvero i protagonisti del progetto e che trovino nella Provincia un’istituzione aperta ad accogliere le loro aspettative” esordisce Pisana Liberati, consigliera della provincia di fermo delegata all’Istruzione.

Il progetto coinvolge, oltre ai partner, l’Ufficio Scolastico per le Marche, gli Ambiti Territoriali Sociali, il CONI Marche, i Comuni della Provincia di Fermo, le Scuole secondarie di secondo grado, le organizzazioni sportive del territorio provinciale, ma tutte le realtà saranno interessate dalle azioni.

“Un progetto molto importante, unisce più realtà, permette di rendere davvero attivi i giovani. La Provincia di Fermo si conferma punto di riferimento importante, siamo un ente che c’è e si sente sul territorio” sottolinea il presidente Michele Ortenzi. “Un gioco di squadra ha reso possibile tutto questo. Noi siamo una Provincia piccola, ma abbiamo concorso con capoluoghi molto più grandi” prosegue Pisana Liberati affiancata da Giulia Morici, che è il volto del progetto UPI a livello nazionale

OBIETTIVI

Il progetto mette a sistema lo sport e la comunità educante della Provincia di Fermo. Vuole promuovere la pratica sportiva come strumento concreto di integrazione tesa a contrastare gli elementi che vincolano la partecipazione sociale dei giovani nella società e nella comunità di appartenenza. Azioni che permettono il rafforzamento delle competenze dei singoli e quelle della comunità. Il tutto, grazie alla stretta collaborazione con il Polo Urbani, veicolando messaggi di sana educazione alimentare.

I vari partner si muoveranno all’interno dei principali luoghi di ritrovo giovanile formali e informali nell’area di competenza della provincia di Fermo: Centri di Aggregazione Giovanile (CAG), Associazioni, Istituti d’Istruzione Secondaria di secondo grado e parrocchie

Portavoce è la 33enne Giulia Morici, esperta di social media: “Faccio parte del comitato giovani, composto da 20 rappresentanti nazionali. Il compito è quello di portare gli stimoli che raccolgo al tavolo di chi poi decide. Cerchiamo di rendere appetibili i vari appuntamenti”.

IL CONTESTO

Nella Provincia di Fermo sono residenti 18711 Giovani tra i 14 e i 35 anni di cui 4715 in età tra i 14 e i 19 anni (dati ISTAT 2023). La popolazione scolastica delle scuole secondarie di secondo grado pubbliche è pari a 6923 (dati USR Marche. 2023/2024), con il 3.8% di alunni con certificazione di handicap ai quali si aggiungono studenti con Bisogni Educativi Speciali.

Nel Fermano i fenomeni disgregativi più comuni sono: depressione, solitudine e senso di isolamento; abuso di alcol e sostanze stupefacenti, disturbi d’ansia; bullismo, autolesionismo nel 33,2% dei casi (fonte Ufficio Servizi Sociali Comunali). Sono in aumento i casi di cyberbullismo (22%), fobia sociale (20%), insonnia e attacchi d’ansia (18%).

PARTNER E AZIONI

Capofila è la Provincia di Fermo. I partner: istituti Alberghieri Polo Carlo Urbani; UPI Marche; Università Politecnica delle Marche; Unione Italiana Sport Per tutti, Uisp Fermo; Il Faro Cooperativa Sociale; Cooperativa Sociale P.A.R.S; associazione Heart4Children. Alla presentazione hanno preso parte Laura D’Ignazi (Polo Urbani), Pierluigi Stipa (Univpm), Umberto Cingolani (Uisp), Alessandra Palanca (Pars), Alessia Frascarelli (Il Faro). Non è voluta mancare la dirigente dell’Ufficio Scolastico Regionale Donatella D’Amico che ha sottolineato “che questa Provincia ha saputo creare una rete di qualità, che rende gli studenti parte attiva”.

Queste, in sintesi, le attività previste.

1 – Laboratori di quartiere nei comuni di Amandola, Falerone, Montegranaro, Pedaso e a scuola. L’obiettivo dei laboratori è di far emergere bisogni, indicazioni e proposte volti alla definizione personalizzata degli interventi del progetto Ali~Mens. Sono spazi di dialogo e ascolto attivo anche delle famiglie.

2- Summer camp uno spazio dove i giovani hanno l’opportunità di conoscere se stessi e gli altri membri del gruppo. Durante il Summer Camp i ragazzi potranno sperimentare diverse discipline sportive di tipo individuale o di squadra.

3- Come incomunità educante inclusiva che porterà alla sottoscrizione del Patto Educativo di Comunità che impegna la stessa nel promuovere e favorire supporto e inclusione dei propri membri. Nel dettaglio, un torneo di Basket in collaborazione con il testimonial Alex Cesca, campione del mondo di basket, per i campioni con la sindrome di Down; il “Decathlon foundation day”; i focus sull’alimentazione e la mente insieme con L’UNIVPM e il dipartimento delle condotte alimentari dell’AST Fermo.

4- Mirror game grazie all’aiuto di coach sportivi per un percorso di crescita e sviluppo consapevole, personalizzando il programma in relazione agli obiettivi ed alle aspettative di ognuno. In azione anche psicologi e pedagogisti.

5 – Sicur@mente web che coinvolge i Cag, le scuole, le parrocchie. I temi proposti riguarderanno l’utilizzo corretto del web, i pericoli della rete e le conseguenze derivanti da un approccio non adeguato a tali risorse. Sulla base di quanto emergerà dagli incontri, si produrrà La Carta del Navigatore, un manifesto operativo che sarà presentato e distribuito presso le sedi delle realtà coinvolte nel percorso, ed attraverso il quale saranno forniti strumenti di prevenzione dei comportamenti a rischio, sensibilizzazione dei giovani e delle rispettive famiglie ad un sano e proficuo uso della tecnologia e ad orientare nella navigazione online in modo sicuro.

7- Che forza le emozioni! Il progetto mira a favorire lo sviluppo dell’autoconsapevolezza e il potenziamento dell’autostima tra gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado attraverso un approccio unico che integra attività sportive, esplorazione emotiva e strategie di gestione di situazioni sociali complesse. Gli interventi si focalizzeranno sui contenuti di pensiero e sugli indicatori emotivi che possono spingere i ragazzi a forte inibizione e ritiro sociale o a manifestazioni di rabbia tramite condotte violente.

8- Più sai e meglio stai coinvolge le classi terze e quarte degli istituti alberghieri di Porto Sant’Elpidio e di Sant’Elpidio a Mare in attività riguardanti il ruolo dell’attività fisica per il mantenimento di un buono stato di salute e dell’alimentazione per migliorare l’attività fisica. Gli studenti delle classi interessate elaboreranno un questionario sugli stili di vita sani che sarà somministrato ai pari e successivamente rielaborato in contenuti digitali (video/piccoli spot)

9- Creo e cerco prevede la scoperta delle specie vegetali del territorio fermano e marchigiano che poi saranno studiate e analizzate nel loro impiego nell’alimentazione, in fitoterapia e nell’industria.

10- Nemo – nessuno escluso è il programma di sport inclusivo per giovani con disabilità e normodotati. Verranno organizzati anche tornei di Orienteering con squadre miste di 5 componenti (maschio, femmina e disabile) dedicati alle scuole e ai ragazzi dai 19 ai 35 anni. SI prevede la realizzazione di due diversi campionati uno per i ragazzi frequentanti le scuole secondarie di secondo grado e uno per i ragazzi fuori dal mondo della scuola e quindi per la fascia di età dei 19-35 anni. Le squadre vincitrici dei due campionati parteciperanno ai giochi interprovinciali di Latina. Si prevede anche un corso di formazione rivolto agli istruttori sportivi dai 18 ai 35 anni sullo sport inclusivo con la collaborazione dell’UMEE dell’AST Fermo.

I PROSSIMI APPUNTAMENTI – TRA AGRICOLTURA E ANDREA PARIS

Oggi pomeriggio all’IIS Carlo Urbani, insieme con l’Università Politecnica delle Marche, si parla di ‘Agricoltura, relazioni fra agricoltura e ambiente, forme di agricoltura urbana.

Il 15 aprile, ore 9.30 al Teatro delle Api, 400 studenti incontreranno Andrea Paris, mago e mentalista. “Potranno – conclude Pisana Liberati – comprendere quanto è facile ingannare la mente, far sembrare realtà quello che invece non è. E questo avviene nei social, ma non solo, dove la realtà viene spesso aggirata. Paris coinvolgerà i ragazzi sul palco e farà provare degli esperimenti, essendo anche un abile mago che ha conquistato il pubblico come ospite in tante trasmissioni televisive. I ragazzi vivranno l’esperienza e la porteranno a casa, riflettendo”.

Per info Provincia di Fermo – Servizio Education: tel. 0734232245, e-mail: [email protected] .

Province, de Pascale: “Sviluppo deve tornare ai territori con diritto di scelta ai cittadini”

 “È importante rivedere norme che sono state concepite come transitorie, in attesa del famoso referendum, che è fallito. Ritengo però importante non ridurre tutto alla sola questione del modello elettorale. Come Upi lo diciamo da dieci anni: ciò che interessa davvero cittadini e imprese è assicurare ai territori istituzioni in grado di rispondere alle loro esigenze perché dotate del personale e delle risorse necessari”.
Lo ha detto il Presidente di UPI Michele de Pascale in un’intervista rilasciata all’agenzia di stampa Adnkronos in occasione del decennale dell’entrata in vigore della Legge 56/14, la cosidetta Legge Delrio.
“Le Province in questi dieci anni, nonostante le difficoltà, hanno dimostrato di essere utili per il Paese. Siamo protagonisti nel Pnrr, dove ci è affidata una delle missioni più importanti: tutte le opere di costruzione di nuove scuole superiori, comprese le palestre. Nella mia terra, in Emilia-Romagna siamo protagonisti anche della ricostruzione post alluvione. Province e Città Metropolitane possono essere le istituzioni chiave di programmazione dello sviluppo locale e degli investimenti pubblici. Questa sarebbe la vera innovazione”.
 “Il Consiglio d’Europa raccomanda il ritorno al voto diretto ma evidenzia anche la necessità di garantire alle Province i fondi necessari per assicurare le funzioni fondamentali. Penso che per un ente locale il rapporto diretto con i cittadini elettori sia fondamentale e quindi propendo per il ritorno all’elezione diretta”.
“Questo Paese è fatto di poche grandi aree urbane e di tantissimi territori medio piccoli: è il luogo in cui vive il 70% della popolazione italiana. L’auspicio è che Governo e Parlamento, insieme e al di fuori dalle questioni politiche, tornino a puntare su questi territori e questi cittadini, che partecipano in gran parte alla costruzione del Pil nazionale, assicurando alle Province quella stabilità istituzionale ed economica indispensabile per continuare a programmare lo sviluppo”.

Province, de Pascale: “Sviluppo deve tornare ai territori con diritto di scelta ai cittadini”

 “È importante rivedere norme che sono state concepite come transitorie, in attesa del famoso referendum, che è fallito. Ritengo però importante non ridurre tutto alla sola questione del modello elettorale. Come Upi lo diciamo da dieci anni: ciò che interessa davvero cittadini e imprese è assicurare ai territori istituzioni in grado di rispondere alle loro esigenze perché dotate del personale e delle risorse necessari”.
Lo ha detto il Presidente di UPI Michele de Pascale in un’intervista rilasciata all’agenzia di stampa Adnkronos in occasione del decennale dell’entrata in vigore della Legge 56/14, la cosidetta Legge Delrio.
“Le Province in questi dieci anni, nonostante le difficoltà, hanno dimostrato di essere utili per il Paese. Siamo protagonisti nel Pnrr, dove ci è affidata una delle missioni più importanti: tutte le opere di costruzione di nuove scuole superiori, comprese le palestre. Nella mia terra, in Emilia-Romagna siamo protagonisti anche della ricostruzione post alluvione. Province e Città Metropolitane possono essere le istituzioni chiave di programmazione dello sviluppo locale e degli investimenti pubblici. Questa sarebbe la vera innovazione”.
 “Il Consiglio d’Europa raccomanda il ritorno al voto diretto ma evidenzia anche la necessità di garantire alle Province i fondi necessari per assicurare le funzioni fondamentali. Penso che per un ente locale il rapporto diretto con i cittadini elettori sia fondamentale e quindi propendo per il ritorno all’elezione diretta”.
“Questo Paese è fatto di poche grandi aree urbane e di tantissimi territori medio piccoli: è il luogo in cui vive il 70% della popolazione italiana. L’auspicio è che Governo e Parlamento, insieme e al di fuori dalle questioni politiche, tornino a puntare su questi territori e questi cittadini, che partecipano in gran parte alla costruzione del Pil nazionale, assicurando alle Province quella stabilità istituzionale ed economica indispensabile per continuare a programmare lo sviluppo”.

L’ESIGENZA DI UNA RIFORMA DELLE PROVINCE

Il quarto rapporto di monitoraggio sull’attuazione della Carta europea delle Autonomie locali del Consiglio d’Europa del febbraio 2024 raccomanda all’Italia di rivedere la disciplina delle Province prevedendo funzioni certe, risorse adeguate e il ritorno all’elezione diretta degli organi di governo.

La legge 7 aprile 2014, n. 56, ha trasformato le Province in enti di secondo livello, governati da amministratori comunali, e ha previsto una sensibile riduzioni di funzioni, risorse e personale. I Presidenti sono eletti per quattro anni e governano gli enti senza una Giunta, con l’ausilio di consiglieri che dura in carica solo due anni.

Le Province in questi dieci anni, nonostante le difficoltà, hanno dimostrato di essere utili per il Paese attraverso l’esercizio delle loro funzioni fondamentali e nel supporto ai Comuni del territorio, attraverso le loro stazioni appaltanti. Sono protagoniste nel PNRR, dove è stata affidata loro una sfida molto importante: costruzione di nuove scuole superiori, comprese le palestre.

In questo frangente, dove le Province rivestono un ruolo centrale come enti intermedi, è importante rivedere norme che una disciplina transitoria, concepita nella prospettiva di una riforma costituzionale che è stata bocciata dal popolo nel referendum del 2016.

Ciò che interessa davvero cittadini e imprese è assicurare ai territori istituzioni in grado di rispondere alle loro esigenze e alle esigenze del Paese. L’UPI lo afferma da tanti anni, lo hanno affermato oltre 4000 sindaci con l’appello firmato nel 2020, lo ha affermato il Presidente della Repubblica nell’assemblea dell’UPI a L’Aquila nell’ottobre 2023.

Di questi temi discuteremo – dichiara il Presidente Alessandro Romoli – il 17 aprile presso l’Università di Cassino, con professori di diverse università italiane. Ringrazio il Magnifico Rettore, professor Marco Dell’Isola per la grande sensibilità al tema e per aver patrocinato l’evento promosso da UPI Lazio. Il mio auspicio è che Governo e Parlamento, insieme e al di fuori dalle questioni politiche, tornino a puntare sulle Province assicurando a questi enti una stabilità istituzionale ed economica indispensabile per continuare a programmare lo sviluppo”.

BOX ANSA: “A 10 anni dalla legge 56 le Province ancora nel guado”

A dieci anni dall’entrata in vigore della Legge Delrio, un box dell’agenzia di stampa ANSA ricorda come “Con quella legge le Province diventavano enti di secondo grado, con la cancellazione dell’elezione diretta dei Presidenti e degli amministratori, con un taglio netto a funzioni e personale. E pur essendo nata con un carattere transitorio quella disposizione ancora oggi regola le attività delle Province sul territorio” .
L’Agenzia di Stampa cita il monito del Presidente della Repubblica all’ultima Assembleaa UPI “le norme attualmente in vigore, che disegnano strutture e ambiti delle Province, sono legate a una transizione interrotta”.. “creano vuoti e incertezze che non possono prolungarsi, rischiando che cittadini e comunità paghino il prezzo di servizi inadeguati, di competenze incerte, di lacune nelle funzioni di indirizzo e di coordinamento”.
 Ansa prosegue riportando il richiamo del Consiglio d’Europa che “ha chiesto a Roma di ampliare il campo d’azione delle Province una volta reintrodotti gli organi eletti direttamente, garantendo risorse finanziarie adeguate e proporzionate, nel
rispetto della Carta Europea delle autonomie locali.
 L’articolo evidenzia i progetti di legge in Parlamento evidenziando come “la politica italiana è conscia dell’impasse e per sbrogliare la matassa già a inizio legislatura maggioranza e opposizione hanno tentato di intervenire con una decina di disegni di legge depositati in Senato” su cui “la discussione è dapprima avanzata velocemente e si è poi bruscamente interrotta”.
In chiusura si ricorda l’appuntamento del 29 settembre prossimo, con l’ election day in almeno 41 Province.

FONDO COMUNI CONFINANTI: INCONTRO CON PROVINCIA E 30 SINDACI VICENTINI

In un clima cordiale e collaborativo, non privo di scambi di vedute franchi e molto concreti, la sala consiliare della Provincia di Vicenza ha ospitato martedì 9 aprile l’incontro promosso dal Presidente del Comitato di Gestione del Fondo dei Comuni Confinanti, l’on. Dario Bond, con il presidente Andrea Nardin e con i trenta sindaci di prima e seconda fascia interessati dalle attività del Fondo stesso.

Si è trattato di una riunione “in presenza” conoscitiva, ma utile anche ad uno scambio di opinioni e pareri molto concreti su alcuni punti all’ordine del giorno, a partire dalla presentazione del nuovo regolamento del Fondo, teso a dare, in primis, nuovo respiro alle molte iniziative della progettazione 2013-2018 che per diverse ragioni (pandemia, crisi dei prezzi e dell’energia, scenari bellici, incremento dei costi delle materie prime, solo per citarne alcune) hanno subito forti rallentamenti.

“Questi progetti, ha sottolineato il presidente del FCC Bond, verranno traslati alla nuova programmazione 2019-2024 senza che gli enti coinvolti vedano perdere le risorse loro assegnate e questo a garanzia del buon esito degli stessi; dobbiamo però fare nuove scelte in tempi rapidi per dare attuazione concreta alle misure del Fondo. La Provincia di Vicenza con i suoi territori (penso, ad esempio, all’area di Recoaro e all’Altopiano di Asiago, solo per fare degli esempi) – ha proseguito l’on. Bond – è centrale nella strategia di attuazione e di sviluppo del Fondo; in questo senso è auspicabile che i Comuni vicentini facciano sentire in modo ancora maggiore e più costante la loro voce in seno al Comitato di Gestione”.

Un auspicio che hanno fatto proprio sia i primi cittadini che il presidente della Provincia di Vicenza: “Voglio ringraziare anzitutto il presidente Bond per essere venuto qui ad incontrarci per presentare le novità de nuovo regolamento del Fondo; d’intesa con i sindaci (oggi presenti nella quasi totalità in presenza o in collegamento on line) abbiamo già calendarizzato per inizio giugno un incontro in cui designeremo, di pari passo con l’attuazione del nuovo regolamento, il nuovo rappresentante del nostro territorio nel Comitato di Gestione. Il Fondo dei Comuni Confinanti  -ha aggiunto Nardin- rappresenta un’occasione per i nostri Comuni e soprattutto per i nostri cittadini che dobbiamo sfruttare al meglio”.

Pareri unanimi sul buon esito dell’incontro sono stati espressi dai primi cittadini intervenuti, che hanno poi avuto modo di affrontare alcune questioni più specifiche e tecniche, anche grazie alla presenza della dottoressa Karin Battistin, componente della Segreteria Tecnica del Comitato di Gestione.

Tra i temi più rilevanti sul tavolo vi è, tra gli altri, la destinazione dei circa 3,5 milioni di euro dei progetti sovraregionali per il triennio 2025-2027, sulla quale i Comuni sono chiamati ad avanzare delle proposte e a confrontarsi a breve.

 

 

 

BOX ANSA: “A 10 anni dalla legge 56 le Province ancora nel guado”

A dieci anni dall’entrata in vigore della Legge Delrio, un box dell’agenzia di stampa ANSA ricorda come “Con quella legge le Province diventavano enti di secondo grado, con la cancellazione dell’elezione diretta dei Presidenti e degli amministratori, con un taglio netto a funzioni e personale. E pur essendo nata con un carattere transitorio quella disposizione ancora oggi regola le attività delle Province sul territorio” .
L’Agenzia di Stampa cita il monito del Presidente della Repubblica all’ultima Assembleaa UPI “le norme attualmente in vigore, che disegnano strutture e ambiti delle Province, sono legate a una transizione interrotta”.. “creano vuoti e incertezze che non possono prolungarsi, rischiando che cittadini e comunità paghino il prezzo di servizi inadeguati, di competenze incerte, di lacune nelle funzioni di indirizzo e di coordinamento”.
 Ansa prosegue riportando il richiamo del Consiglio d’Europa che “ha chiesto a Roma di ampliare il campo d’azione delle Province una volta reintrodotti gli organi eletti direttamente, garantendo risorse finanziarie adeguate e proporzionate, nel
rispetto della Carta Europea delle autonomie locali.
 L’articolo evidenzia i progetti di legge in Parlamento evidenziando come “la politica italiana è conscia dell’impasse e per sbrogliare la matassa già a inizio legislatura maggioranza e opposizione hanno tentato di intervenire con una decina di disegni di legge depositati in Senato” su cui “la discussione è dapprima avanzata velocemente e si è poi bruscamente interrotta”.
In chiusura si ricorda l’appuntamento del 29 settembre prossimo, con l’ election day in almeno 41 Province.

PRESENTAZIONE ACCORDO DI PROGRAMMA AMPLIAMENTO IIS BERETTA GARDONE VALTROMPIA

È stato presentato nell’aula magna dell’I.I.S. Carlo Beretta di Gardone Valtrompia l’accordo di programma siglato tra Comune di Gardone Valtrompia e Provincia di Brescia per la demolizione, ricostruzione e manutenzione straordinaria delle aree esterne del plesso scolastico.

Un intervento mirato all’ampliamento dell’I.S.S. Beretta che aveva manifestato la necessità di nuovi spazi per rispondere, attraverso una proposta scolastica ad ampio raggio, alla crescente richiesta formativa e anche all’aumento degli iscritti. L’accordo, insieme al quale è stata illustrata la bozza del progetto, prevede l’acquisizione di un’area industriale, con immobile annesso, attigua all’istituto sulla quale sarà realizzata la nuova ala del Beretta, dove saranno collocati i laboratori. Al contempo saranno rimodulati gli spazi esistenti per una ridistribuzione logistica più funzionale alle necessità della didattica.

La stretta collaborazione tra gli enti interessati ha permesso, dunque, di compiere un passo importante verso il completamento del progetto. I costi complessivi ammontano a 2.810.000,00 euro, di cui 310.000,00 a carico del Comune di Gardone Valtrompia per l’acquisizione e 2.500.000,00 per opere di riqualificazione finanziate dalla Provincia, attraverso i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Il nuovo edificio si svilupperà su due piani, con una superficie complessiva di 1.000 mq, su cui saranno realizzati, la nuova officina meccanica, due laboratori tecnologici, la sala insegnanti, un ampio atrio e altri spazi accessori. Ci sarà un collegamento con l’edificio scolastico già esistente e anche un accesso diretto da via Alfieri. La struttura portante sarà in legno. L’impianto fotovoltaico renderà la nuova ala conforme alle direttive europee NZEB per il consumo energetico quasi nullo.

 

“Questo progetto, per il quale la sinergia e l’intesa tra enti è risultata di assoluto rilievo e proficua – sottolinea il Presidente della Provincia di Brescia, Emanuele Moraschiniriveste particolare importanza per l’intera Valtrompia. L’istituto Carlo Beretta, con la sua tradizione educativa e il suo ampio ventaglio di proposta formativa, rappresenta un fondamentale riferimento per i ragazzi impegnati a costruire il loro futuro, con la possibilità di scegliere tra diversi indirizzi di studio. Ma è anche un riferimento per il tessuto economico e produttivo della Valtrompia, ad alta densità industriale, e con la necessità di tecnici e personale sempre più specializzato. Si tratta, dunque, di un investimento prezioso per i ragazzi e per l’intera comunità”.

“Sono una trentina i cantieri di edilizia scolastica che la Provincia di Brescia sta seguendo in questo momento nell’ambito del PNRR – spiega il consigliere delegato, Filippo Ferrarie contiamo di arrivare quanto prima a completare anche l’iter progettuale e di realizzazione che riguarda l’I.S.S. Beretta. L’impegno e l’attenzione della Provincia in tema di edilizia scolastica rimangono costanti perché la gestione dei cantieri già aperti non ferma la capacità e la volontà di progettazione finalizzata al miglioramento delle strutture scolastiche che va di pari passo con il miglioramento e l’implementazione della qualità e della quantità dell’offerta formativa”.

“Da tempo, – spiega l’assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Gardone Valtrompia, Roberto Bondio l’Amministrazione, attraverso l’Ufficio tecnico, si è impegnata con l’istituto scolastico e la Provincia per trovare una soluzione migliorativa degli spazi e dell’offerta del Beretta. Una volta trovata la disponibilità della proprietà dell’area alla vendita degli spazi e del capannone di pertinenza, ci siamo adoperati per riuscire, tutti insieme alla realizzazione del progetto. Il Comune ha avuto un impegno diretto, facendosi carico dell’acquisto, ritenendo l’ampliamento del Beretta strategico per il territorio, in considerazione dell’elevata possibilità di immediato inserimento nel mondo del lavoro dei ragazzi e delle ragazze, al termine del percorso scolastico. Grazie al progetto – ricorda l’assessore Bondio – i laboratori, che avranno anche un accesso diverso da quello della scuola, potranno essere utilizzati, fuori dall’orario scolastico, anche per altre attività di enti terzi, sempre però legate alla formazione e dell’innovazione”.

L’I.S.S. Carlo Beretta accoglie 710 iscritti all’Itis (con i 4 indirizzi di chimica, materiali e biotecnologie, elettronica e elettrotecnica, informatica e telecomunicazioni e meccanica, meccatronica e energia), 600 al liceo (scientifico, scienze applicate, scienze umane e scienze umane economico sociale) e 290 all’Ipsia (Made in Italy e Operatore Meccanico).

 

“C’è grande soddisfazione per questo primo obiettivo raggiunto – sottolinea il dirigente scolastico, professor Stefano Retali e l’auspicio, ora è quello di procedere rapidamente ai passi successivi, per arrivare alla realizzazione del nuovo plesso che darà più linfa all’azione della nostra scuola che vuole continuare ad essere un riferimento per il territorio. Per questo è importante rendere ancora più moderna, innovativa e tecnologica la nostra attività, con uno sguardo alla riforma in atto della filiera tecnologica e professionale che parte proprio da una rete sul territorio, per avvicinare sempre più la scuola al mondo del lavoro, cosa che noi ci impegniamo a fare da anni. Con spazi e strumenti nuovi, potremo farlo sempre meglio. Anche perché dobbiamo considerare che la nostra popolazione scolastica è di 1.600 studenti, distribuiti tra i vari indirizzi e cresciuti del 40% negli ultimi 10 anni”.

UPI Emilia– Romagna a Bruxelles presenta il Progetto Uffici Europa

Una due giorni di visita alle Istituzioni europee che ha visto coinvolti Presidenti di Provincia, Consiglieri, Sindaci, e ancora Dirigenti e Funzionari degli Enti locali degli Uffici Europa, per un concreto e serrato confronto con le realtà istituzionali del Parlamento europeo (Parlamento, Consiglio delle Regioni), la Delegazione della Regione emilia Romagna a Bruxelles.
La visita è stata l’occasione per approfondire con quali meccanismi le politiche europee agiscono e possono accogliere le istanze dei territori sul tavolo Europei soprattutto in vista delle nuove programmazioni.
La delegazione ha visitato la sede del Parlamento europeo e ha poi presentato, presso la sede della rappresentanza della Regione Emilia-Romagna a Bruxelles, gli esiti del Progetto della ri-costituzione degli Uffici Europa nelle Province, illustrato dal Presidente di UPi Andrea Massari e dalla Direttrice Luana Plessi.
Il Progetto, realizzato da Upi Emilia-Romagna – il primo in Italia, ha l’obiettivo di ridare centralità e strategia all’Ente Provincia, vocato alla pianificazione strategica territoriale e al coordinamento degli enti locali .
Andrea Massari, Presidente di UPI Emilia-Romagna sostiene che “le Province, dopo anni in cui sono state relegate ai margini del dialogo istituzionale, hanno nuovamente riacquistato presenza e coinvolgimento nel panorama politico. Questo vale anche per quanto riguarda le politiche europee e l’uso dei fondi messi a disposizione dall’UE. Per parte nostra siamo convinti che l’ente Provincia sia cruciale nell’attuazione delle politiche di sviluppo europeo, sia per i territori che rappresentano che per il supporto che possono offrire ai comuni piú piccoli”.

UPI Emilia– Romagna a Bruxelles presenta il Progetto Uffici Europa

Una due giorni di visita alle Istituzioni europee che ha visto coinvolti Presidenti di Provincia, Consiglieri, Sindaci, e ancora Dirigenti e Funzionari degli Enti locali degli Uffici Europa, per un concreto e serrato confronto con le realtà istituzionali del Parlamento europeo (Parlamento, Consiglio delle Regioni), la Delegazione della Regione emilia Romagna a Bruxelles.
La visita è stata l’occasione per approfondire con quali meccanismi le politiche europee agiscono e possono accogliere le istanze dei territori sul tavolo Europei soprattutto in vista delle nuove programmazioni.
La delegazione ha visitato la sede del Parlamento europeo e ha poi presentato, presso la sede della rappresentanza della Regione Emilia-Romagna a Bruxelles, gli esiti del Progetto della ri-costituzione degli Uffici Europa nelle Province, illustrato dal Presidente di UPi Andrea Massari e dalla Direttrice Luana Plessi.
Il Progetto, realizzato da Upi Emilia-Romagna – il primo in Italia, ha l’obiettivo di ridare centralità e strategia all’Ente Provincia, vocato alla pianificazione strategica territoriale e al coordinamento degli enti locali .
Andrea Massari, Presidente di UPI Emilia-Romagna sostiene che “le Province, dopo anni in cui sono state relegate ai margini del dialogo istituzionale, hanno nuovamente riacquistato presenza e coinvolgimento nel panorama politico. Questo vale anche per quanto riguarda le politiche europee e l’uso dei fondi messi a disposizione dall’UE. Per parte nostra siamo convinti che l’ente Provincia sia cruciale nell’attuazione delle politiche di sviluppo europeo, sia per i territori che rappresentano che per il supporto che possono offrire ai comuni piú piccoli”.

10 anni dalla riforma delle Province, UPI Veneto “Serve orizzonte sicuro e democratico”

Il 7 aprile 2024 ricorrono i 10 anni dalla legge 56/2014, la riforma Delrio, che tagliò alle Province risorse economiche e umane lasciando però in carico agli Enti competenze fondamentali come scuole superiori, viabilità provinciale e ambiente. A dieci anni di distanza, Stefano Marcon, presidente dell’Unione Province del Veneto, ricorda il percorso compiuto dalle Amministrazioni, la capacità di resilienza anche nei periodi più complessi, come la pandemia, sottolineando l’urgenza di concretizzare quanto prima la nuova proposta di legge, già sottoposta all’esame della Commissione Affari Costituzionali del Senato, che conferirebbe nuova dignità istituzionale alle Province migliorandone l’efficienza, sia nel dialogo diretto con il territorio sia in termini di maggiore tutela della sicurezza dei cittadini.

 

“Il 7 aprile 2014 le Province hanno toccato l’abisso, a causa di una riforma che secondo il Governo di allora avrebbe apportato un notevole risparmio – sottolinea Stefano Marcon, presidente UPI Veneto – furono tagliati 3 miliardi alle Province per servizi essenziali ai cittadini, quali scuole, strade e ambiente. Un tale depauperamento di risorse che impedì di svolgere interventi di manutenzione fondamentali per la sicurezza e il benessere di tutte le nostre comunità. Ebbene, dati alla mano, come già ribadito più volte in occasione delle Assemblee nazionali dal presidente UPI Michele De Pascale, a fronte di quei 3 miliardi tagliati ai nostri Enti la riforma delle Province è valsa 26 centesimi di risparmio annuo a cittadino, ovvero lo 0,001 della spesa pubblica. Parliamo di 52 milioni in totale, che corrispondevano alle indennità degli organi politici. C’è da contare, però, anche il transito del personale delle Province nelle Regioni e nei Ministeri: quello costò circa 40 milioni. Al netto, la riforma permise di risparmiare dunque poco più di 10 milioni, l’equivalente di un’opera di costruzione di una singola nuova scuola”.

 

“Ora, al 7 aprile 2024, stiamo affrontando ancora difficoltà e strascichi di quella riforma che non possiamo colmare se non con l’attuazione, urgente, della proposta di legge a cui siamo arrivati con UPI nazionale l’anno scorso, che riunisce i disegni dei gruppi di maggioranza e minoranza: risultato di una compattezza, da parte tutte le parti politiche, sulla necessità di un riordino delle Province, nonché sulla convinzione espressa dai Ministri Calderoli e Salvini e ribadita chiaramente dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a L’Aquila il 10 e 11 ottobre scorso. Oggi quella proposta è ancora all’esame della Commissione Affari Costituzionali del Senato: abbiamo dato prova, in questi 10 anni e con l’efficiente utilizzo delle risorse PNRR, di saper amministrare bene le nostre Province, ma soprattutto che abbiamo la capacità per poterlo fare ancora meglio. L’auspicio è che, dopo le Europee, il Governo ci dia una tabella di marcia e un orizzonte sicuro e democratico per iniziare concretamente questa seconda vita per i nostri Enti”.

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