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Riforma Province: al via il confronto con le Regioni Abruzzo e Molise Gandolfi “Serve un’alleanza tra le Regioni e le Province”

Riformare le Province partendo dai territori, attraverso la revisione delle Leggi regionali di attuazione della Legge Delrio e uno stretto raccordo tra Regioni, Province e Comuni. Questo l’obiettivo degli incontri che l’UPI sta tenendo in tutte le Regioni, e che oggi ha fatto tappa in Abruzzo nel Chiostro del Museo Aufidenate di Castel di Sangro, su input del Presidente della Provincia dell’Aquila, Angelo Caruso. L’incontro, a cui hanno preso parte i Presidenti delle Province di Abruzzo e Molise, ha visto il confronto tra il Presidente di UPI Pasquale Gandolfi, il Presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio e il Sottosegretario alla Giunta della Regione Molise, Vincenzo Niro, sul modello di proposta di legge regionale di riforma delle Province che l’UPI sta presentando a tutte le Regioni.

“Nei giorni scorsi – ha detto il Presidente di UPI Pasquale Gandolfi – ho inviato al Presidente della Conferenza delle Regioni Massimo Fedriga la proposta di legge regionale che stiamo presentando, che mira a riordinare il sistema di governo locale in ambito regionale, in attuazione dei principi della Costituzione e della Carta europea delle autonomie locali, restituendo il protagonismo alle Province e superando le criticità attuali. La priorità è di ricostruire un efficace esercizio delle funzioni di livello provinciale, per assicurare ai cittadini e alle imprese servizi efficienti, un sistema burocratico affidabile e una semplificazione dell’amministrazione pubblica.Un obiettivo che necessita di una forte e leale alleanza tra Regioni e Province, per costruire un sistema regionale delle autonomie locali. Per questo è essenziale a livello nazionale il sostegno in questa azione della Conferenza delle Regioni, e a livello territoriale il raccordo tra le UPI regionali e le Regioni. La disponibilità mostrata oggi dal Presidente Marsilio e dal Sottosegretario Niro ad aprire tavoli di lavoro in Abruzzo e Molise è un passo in avanti essenziale”.

Riforma Province: al via il confronto con la Regione Abruzzo

Riformare le Province partendo dai territori, attraverso la revisione delle Leggi regionali di attuazione della Legge Delrio e uno stretto raccordo tra Regioni, Province e Comuni. È questo l’obiettivo dell’incontro in programma martedì 24 giugno, a partire dalle 18,00, nel Chiostro del Museo Aufidenate di Castel di Sangro, in Provincia dell’Aquila.

L’incontro, promosso dal Vicepresidente di UPI Angelo Caruso, Presidente della Provincia dell’Aquila, vedrà il confronto tra il Presidente di UPI Pasquale Gandolfi e il Presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, sul modello di proposta di legge regionale di riforma delle Province che l’UPI sta presentando a tutte le Regioni. Ad intervenire sarà inoltre il Sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, Presidente di ANCI Abruzzo, a sottolineare la necessità di una strategia comune di tutte le istituzioni per ricostruire quel quadro di sistema istituzionale che è stato reso fragile dalla Legge Delrio.

“A oltre dieci anni dall’entrata in vigore della Legge 56/14 – spiegano Gandolfi e Caruso – il perdurare dell’incertezza normativa sulle Province, non risolta da interventi legislativi nazionali più volte annunciati ma mai realizzati, continua ad avere effetti negativi sui sistemi territoriali.

Per questo abbiamo deciso di aprire un confronto con tutte le Regioni su un modello di proposta di legge elaborato da UPI, attraverso cui procedere ad una revisione delle leggi regionali di attuazione della Legge 56/14.

Occorre restituire alle Province funzioni chiare – sottolineano i due Presidenti – con le risorse necessarie per esercitarle, una governance che assicuri stabilità all’ente e la possibilità di assumere il personale altamente qualificato indispensabile per rafforzare le strutture. Noi crediamo – concludono Gandolfi e Caruso – che in questo processo le Regioni abbiano un ruolo fondamentale e la proposta di legge regionale che presentiamo al Presidente Marsilio ha l’obiettivo di aprire un tavolo di confronto per definire una strategia comune. Si tratta di individuare gli interventi necessari per valorizzare le Province, restituendo le funzioni oggi regionalizzate che possono essere esercitate al meglio a livello provinciale, per assicurare ai cittadini e alle imprese servizi efficienti, una semplificazione della burocrazia e l’ottimizzazione delle risorse a disposizione”.

All’incontro interverranno i Presidenti delle Province dell’Abruzzo e del Molise, il Sottosegretario alla Presidenza della Giunta regionale del Molise, Vincenzo Niro e il Presidente di ANCI Molise, Gianfranco Paolucci.

Secondo appuntamento con il Progetto Province&Comuni: la gestione del personale

Sì svolgerà lunedì 23 giugno dalle ore  10.00 alle ore 12.00  nell’ambito del Progetto Province & Comuni la seconda call tematica sul settore Gestione del personale delle Province.
Il tema trattato dall’ esperto UPI in materia, Dott. Gianluca Bertagna, sarà “l’ incremento del Fondo personale non dirigente dopo il Decreto PA”.
Queste call sono organizzate da UPI come momenti di confronto, un’occasione per i referenti delle Province per approfondire i temi più attuali trattati attraverso le pubblicazioni (Blog, Forum, News, Newsletter e sezione documentale) sulla Piattaforma Pi.Co. (www.pi-co.eu) e per porre direttamente quesiti agli esperti su questioni di interesse specifico per le amministrazioni.
Di seguito il link per il collegamento:
https://us02web.zoom.us/j/81227568929?pwd=wpTdxt7csWGwfNstxxabLVasKwZijq.1
ID riunione: 812 2756 8929
Codice d’accesso: 642218
Per entrare nella call occorre scrivere il proprio nome, cognome e Provincia di appartenenza.

PNRR: tutte le Province, Città metropolitane e Liberi consorzi comunali migrano in cloud

Tutte le Province, le Città metropolitane e i Liberi consorzi comunali hanno aderito al nuovo Avviso pubblico promosso dal Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dei ministri, in linea con quanto previsto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per migrare i propri dati e servizi sul cloud qualificato nell’ambito della Misura 1.2 “Abilitazione al cloud per le PA locali”.
Con l’adesione di 103 enti tra Province, Città metropolitane e Liberi consorzi comunali si completa quindi il quadro della partecipazione delle pubbliche amministrazioni italiane alla messa in sicurezza dati e servizi pubblici in ambienti cloud certificati grazie agli Avvisi realizzati dal Dipartimento per la trasformazione digitale.
“L’adesione di tutte le Province, Città metropolitane e i Liberi consorzi comunali all’Avviso pubblico PNRR è un risultato straordinario per l’evoluzione delle nostre infrastrutture digitali. Il pieno coinvolgimento di questi enti rafforza la sicurezza informatica dei nostri territori a vantaggio di tutto il sistema Paese. Questa è una tappa chiave di un percorso del Dipartimento per la trasformazione digitale, per l’adozione del cloud qualificato e per l’erogazione di servizi digitali più sicuri, affidabili ed efficienti per cittadini e imprese. È la dimostrazione che il dialogo con i
territori è decisivo per l’innovazione” ha dichiarato il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’innovazione tecnologica Alessio Butti.

Alla luce del successo dell’iniziativa, che ha registrato sulla piattaforma Pa Digitale 2026 richieste superiori alla dotazione iniziale da 70 milioni euro, il Dipartimento ha incrementato la disponibilità finanziaria con ulteriori 21 milioni per accogliere le richieste degli enti aderenti, per un totale di 90 milioni di euro. Questo importante passo si inserisce nel processo già intrapreso dalle amministrazioni centrali, i Comuni, le Scuole le strutture sanitarie, oggi attivamente impegnate nella migrazione dei propri dati e servizi verso ambienti cloud qualificati in linea con quanto previsto dalla Strategia Cloud Italia e il PNRR.

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR)

Le Misure 1.1 e 1.2 del PNRR mettono a disposizione fino a 1.9 miliardi di euro e prevedono un programma di supporto e incentivo per migrare sistemi, dati e applicazioni delle amministrazioni italiane verso servizi cloud qualificati.

 

La Strategia Cloud Italia

La Strategia Cloud Italia, realizzata dal Dipartimento per la trasformazione digitale e dall’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (ACN), contiene gli indirizzi strategici per il percorso di migrazione verso il cloud di dati e servizi digitali della Pubblica Amministrazione. La Strategia traccia un percorso guidato per accompagnare circa il 75% delle PA italiane nella migrazione dei dati e degli applicativi informatici verso il cloud entro il 2026, in coerenza con gli obiettivi del PNRR.

Incontro in Provincia di Crotone per trovare soluzione alle stabilizzazioni dei lavoratori precari

Su iniziativa del Presidente della Provincia – Sergio Ferrari – nella sala ‘Paolo Borsellino’ della Provincia di Crotone si è svolta, il 5 giugno, una importante riunione con tutti i sindaci, per discutere della precaria situazione lavorativa dei TIS del territorio crotonese. All’incontro hanno partecipato anche i rappresentanti delle sigle sindacali Cgil, Cisl e UIL.

In sala si è respirata aria di coesione tra primi cittadini che, nella riunione voluta dal presidente della Provincia Sergio Ferrari, che ha tenuto particolarmente ad organizzare questo incontro, hanno aperto la strada ad una visione futura che vede i TIS come lavoratori stabilizzati negli enti in cui prestano servizio da almeno 4 anni. I sindaci hanno dato massima disponibilità per cercare di trovare, al più presto, una soluzione per la loro stabilizzazione, partecipando alla manifestazione di interesse, con scadenza al prossimo 15 giugno.

“Questo incontro è un invito a confrontarci sull’opportunità di stabilizzare questi lavoratori che, per anni, sono stati invisibili pur dando il loro importante contributo alla macchina amministrativa dei vari enti. E’ giusto che abbiano la loro dignità – ha precisato il Presidente – perché garantiscono l’erogazione di servizi importanti per gli enti locali. Auspico che ogni comune, anche quelli che non hanno alcun tirocinante nel proprio ente, procedano ad aderire alla manifestazione di interesse, entro il 15 Giugno, oltre ovviamente ai comuni con le unità attualmente impiegate, pensando ad una successiva stabilizzazione tenendo conto, ovviamente, della propria capacita finanziaria. Ognuno deve fare la sua parte esprimendo la propria manifestazione di interesse. Sono certo che ci sia la giusta sensibilità nel nostro territorio, per non penalizzare più padri e madri di famiglia che, per molti anni, sono stati nell’ombra pur continuando a lavorare”.

Progetto Mobilità sicura: l’iniziativa di ANCI e UPI per contribuire a ridurre l’incidentalità

Ridurre l’incidentalità e contribuire al risultato di dimezzare il numero delle vittime e feriti gravi entro il 2030, in linea con gli obiettivi del PNSS 2030.

È questo l’obiettivo di “Mobilità Sicura”, il progetto realizzato in collaborazione tra il Dipartimento delle politiche contro la droga e le altre dipendenze, l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (ANCI) e l’Unione Province d’Italia.

A presentare l’evento sono stati il Sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, e il Presidente di UPI Pasquale Gandolfi, in una iniziativa alla Sala polifunzionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Il progetto– che coinvolge 10 Città Metropolitane e 20 Province maggiormente esposte al fenomeno dell’incidentalità stradale – intende sensibilizzare la popolazione grazie ad attività volte a favorire una maggiore conoscenza e consapevolezza in merito ai principali fattori di rischio dell’incidentalità stradale, con particolare attenzione su incidenti alcol e droga correlati.

In particolare, destinatari principali dell’iniziativa sono i giovani, per i quali è forte l’esigenza di sensibilizzazione e informazione sui rischi e le conseguenze dei comportamenti irresponsabili.

Ma non solo. Le attività coinvolgono anche gli operatori dei vari settori interessati, come Forze dell’Ordine, Polizie Locali, Personale Sanitario e Personale Scolastico.

Tra gli obiettivi specifici del progetto rientrano la:

  • promozione e realizzazione di attività e azioni di prevenzione attraverso interventi educativi mirati e campagne di sensibilizzazione pubblica;
  • diffusione della cultura della sicurezza stradale sul territorio, al fine di rendere i giovani più consapevoli delle conseguenze delle loro azioni e fornire loro gli strumenti necessari per prendere decisioni responsabili sulla strada;
  • realizzazione di tavoli metropolitani per la sicurezza stradale con la partecipazione di diversi soggetti istituzionali e delle organizzazioni impegnate nella sicurezza stradale.

La Provincia dell’Aquila presenta i risultati del percorso partecipato del nuovo piano territoriale

Negli ultimi vent’anni, la provincia dell’Aquila ha perso circa 10.000 residenti e, secondo le previsioni Istat, ne perderà altri 22.000 nei prossimi due decenni. Solo il capoluogo abruzzese e Calascio mostrano un lieve aumento della popolazione, grazie soprattutto all’arrivo di nuovi residenti. Al contrario, città come Avezzano, Montereale, Navelli e Castelvecchio Subequo stanno vivendo un forte spopolamento. È quanto emerso dal convegno che si è tenuto questa mattina presso l’Auditorium Ance dell’Aquila, in occasione della presentazione dei primi risultati del percorso partecipato per la redazione del nuovo Piano Territoriale di Coordinamento provinciale. Un piano con il quale la Provincia dell’Aquila si candida a diventare un modello nazionale di innovazione amministrativa e pianificazione territoriale, con un approccio concreto, capace di rispondere alle sfide dello sviluppo, della coesione sociale e della sostenibilità.

“L’elaborazione del nuovo Piano – ha sottolineato il presidente della Provincia dell’Aquila, Angelo Caruso – ci affida una responsabilità cruciale: innovare le modalità di governo del territorio, superando la frammentazione normativa e costruendo un modello basato sulla dinamicità della promozione per rispondere alle sfide che l’era della digitalizzazione ci impone. Vogliamo fare della nostra provincia un caso di studio, un laboratorio nazionale da cui partire per definire nuove pratiche di pianificazione a livello Paese, in un momento storico in cui l’Italia stessa è chiamata a ripensare gli strumenti di governo del territorio”.

Ad aprire i lavori l’ingegnere Andrea De Simone, dirigente del settore Territorio e Urbanistica dell’Ente provinciale, che ha illustrato le direttrici operative del nuovo Piano, sottolineando come la semplificazione amministrativa rappresenti uno dei punti cruciali per rispondere alle sfide del futuro.

Al centro del convegno la presentazione dei risultati dell’analisi ambientale e socio-economica, base scientifica del nuovo Piano Territoriale, condotta da un team interdisciplinare composto da Paolo Veneri e Fabiano Compagnucci (GSSI – Gran Sasso Science Institute), Francesco Zullo e Alessandro Marucci (Università dell’Aquila), Michele Campagna (Università di Cagliari).

Secondo quanto emerso dall’analisi, l’indice di vecchiaia è molto alto: in media è quattro volte il numero di giovani, con punte preoccupanti in comuni come San Benedetto in Perillis, Campotosto e Villalago. Si registrano anche presenze significative di comunità straniere: a Trasacco e Pescina gli immigrati africani rappresentano fino al 9% della popolazione, mentre nella zona dell’Aquila la comunità romena arriva all’11%.

Dopo il sisma, l’economia si è orientata soprattutto verso l’edilizia (25%) e il turismo (12%), mentre è calata la manifattura. I maggiori poli occupazionali restano L’Aquila e Castel di Sangro, quest’ultima in particolare si distingue per dinamismo turistico e crescita dell’occupazione. Più in difficoltà, invece, Avezzano e Sulmona. Il turismo è in netta crescita, con un +24% di arrivi dal 2014. Spiccano Castel di Sangro (+149% di pernottamenti), Santo Stefano di Sessanio (+118%) e Rivisondoli (+113%). In calo invece Scoppito, Montereale e Villalago.

Cresce anche il turismo dall’estero, in particolare dagli Stati Uniti, Canada e Europa occidentale, legato anche al fenomeno del “turismo delle radici”. Tra i servizi, si segnala una contrazione in Sanità e Istruzione, mentre il welfare è stabile o in miglioramento. Alcuni comuni come L’Aquila, Avezzano, Navelli e Pescina si stanno affermando come centri di cooperazione istituzionale.

L’Aquila, Castel di Sangro, Rocca di Mezzo, Calascio e San Demetrio si distinguono inoltre per la capacità di attrarre fondi europei e del Pnrr. In difficoltà in questo ambito Trasacco, Montereale, Scanno e Castelvecchio Subequo. A conclusione dell’evento il presidente Caruso ha lanciato l’obiettivo da raggiungere con il nuovo Piano: esorcizzare le potenzialità dei territori della provincia rimaste finora inespresse.

Provincia di Pavia e CDP insieme per rafforzare capacità progettuale ed efficienza energetica nei Comuni

Si è svolto mercoledì 4 giugno 2025 presso la Sala Ciro Barbieri della Provincia di Pavia l’incontro tecnico “Insieme per il Territorio”, promosso in collaborazione con Cassa Depositi e Prestiti (CDP) e con la partecipazione del Gestore dei Servizi Energetici (GSE).

Un’occasione di confronto operativo rivolta agli amministratori e ai tecnici dei Comuni della provincia di Pavia, finalizzata a presentare strumenti innovativi e soluzioni concrete a supporto degli enti locali, con particolare attenzione alle esigenze di investimento, alla qualificazione della progettazione e alla rigenerazione energetica del patrimonio pubblico.

All’appuntamento hanno partecipato oltre trenta rappresentanti istituzionali della provincia, in rappresentanza di realtà comunali grandi e piccole.

Aprendo i lavori, il Presidente della Provincia di Pavia, Giovanni Palli, ha dichiarato:

«La Provincia di Pavia, con i suoi 185 Comuni, di cui ben 145 piccoli, rappresenta un territorio che esprime una forte domanda di strumenti flessibili, capacità progettuale e alleanze istituzionali. In questa fase complessa, in cui le Pubbliche Amministrazioni devono essere sempre più proattive per cogliere le opportunità del PNRR e dei nuovi fondi, la Provincia intende svolgere fino in fondo il proprio ruolo “enzimatico”, al servizio delle autonomie locali. Il confronto di oggi ci offre piste di lavoro concrete: dalla qualificazione della progettazione, attraverso il Fondo Rotativo CDP, alla rigenerazione energetica, grazie alle sinergie tra CDP e GSE. Lavoreremo affinché queste opportunità diventino cantieri veri per i nostri Comuni».

I lavori sono proseguiti con gli interventi di Mauro Sambugaro (Responsabile Area Nord Italia – CDP), Alessandro Crocco (Responsabile Ambito Nord-Ovest – CDP), Francesco Acerra (Relationship Manager PA Piemonte e Lombardia – CDP) ed Eleonora Egalini (Project Manager GSE), che hanno illustrato le soluzioni a disposizione degli enti locali in tema di finanziamenti, progettualità e innovazione energetica.

La Provincia di Pavia intende ora proseguire il confronto con i Comuni per strutturare percorsi di accompagnamento e supporto operativo, anche attraverso tavoli tematici e accordi quadro.

Link articolo su sito web: https://www.provincia.pv.it/it/news/insieme-per-il-territorio-pavia-cdp-e-gse-al-fianco-delle-amministrazioni-locali

 

Strade Province: positivo incontro al MIT Gandolfi ‘Si va verso la restituzione delle risorse’

“La riunione al MIT con il Ministro Salvini e’ stata positiva. Un confronto molto tecnico, in cui ci siamo potuti chiarire con le strutture del MIT e del MEF, nel quale si è stabilito che nella conversione in legge del decreto infrastrutture saranno restituite alle Province i 350 milioni di risorse per il 2025 e 2026 tagliati dal Decreto milleproroghe.

Come UPI abbiamo confermato l’impegno delle Province, dimostrato fin ora dai dati che abbiamo raccolto nel nostro monitoraggio, a utilizzare a pieno le risorse assegnate.

Secondo il monitoraggio che abbiamo realizzato, dal 2018 al 2024 le Province hanno impegnato il 93% delle risorse assegnate e ne hanno speso l’84%.

Ma siamo pronti a verificare insieme al Ministero qualunque procedura che possa servire a migliorare le performance e a rendere sempre più efficiente la spesa.

L’obiettivo che abbiamo in comune, Province e Governo, è di assicurare ai cittadini strade sicure, una viabilità efficiente e il pieno rispetto del diritto alla mobilità”.

Lo dichiara il Presidente di UPI Pasquale Gandolfi, al termine dell’incontro con il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, sul ripristino dei tagli ai programmi di investimento sulle strade provinciali.

Tagli strade, UPI “Accogliamo apertura a revisione dei tagli: ora risposte nel Decreto infrastrutture”

“Accogliamo le dichiarazioni che stanno uscendo in queste ore nelle quali si attesta l’impegno di rappresentanti della maggioranza a intervenire per risolvere la grave emergenza dei tagli ai fondi per la messa in sicurezza delle strade provinciali. L’UPI è un’associazione istituzionale che ha come obiettivo la tutela delle province e dei territori, non abbiamo nessun altro interesse, e l’amore per gli enti che rappresentiamo va oltre ogni logica d’appartenenza partitica. Per questo la scorsa settimana tutti i Presidenti di Provincia hanno dato mandato alla presidenza di accendere un faro sulle ripercussioni che questi tagli hanno sulla sicurezza degli oltre centoventimila chilometri di strade provinciali. Ora, dopo queste dichiarazioni, aspettiamo quindi che nella conversione del Decreto-legge Infrastrutture il Governo risolva questa emergenza”.

Lo dichiara il Presidente di UPI Pasquale Gandolfi.

Stati Generali della Mobilità Sicura nelle Province Venete: 30 maggio convegno nazionale in Provincia di Treviso

L’Unione Province del Veneto organizza, in collaborazione con UPI nazionale, per la giornata di venerdì 30 maggio, nella sede istituzionale della Provincia di Treviso, gli “Stati Generali della Viabilità nelle province venete”: l’evento sarà l’occasione per parlare di viabilità sicura, declinata sia in termini di investimenti infrastrutturali sia di iniziative che si inquadrano nell’ambito della campagna nazionale “Mobilità Sicura”, promossa da UPI e dal Dipartimento per le politiche antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri a valere sul “Fondo per l’incidentalità notturna”.

 

Proprio quest’anno, infatti, ben quattro Province venete, Padova, Treviso, Verona e Vicenza, hanno ottenuto il finanziamento di 100.000 euro ciascuna messo a disposizione dal bando “Mobilità Sicura” per realizzare attività di formazione e sensibilizzazione finalizzate a diffondere una maggiore cultura della sicurezza stradale e della prevenzione dagli incidenti.

 

Apprendiamo, ogni giorno, dal lavoro delle Forze dell’Ordine e dalla stampa, come siano ancora tanti, troppi coloro che perdono la vita a causa di un sinistro fatale: è pertanto fondamentale realizzare quante più azioni possibili per diffondere maggiore consapevolezza sui rischi in cui si incorre adottando una guida non consona, che mette in pericolo sopra i limiti di velocità o distratta dall’utilizzo del cellulare, oppure in uno stato di alterazione, mettendo in serio pericolo la propria incolumità, quella dei passeggeri e quella degli altri utenti della strada.

 

Il convegno, che vedrà il coinvolgimento dei media nazionali e locali, vuole essere occasione per affrontare questi temi coinvolgendo tutte le forze in campo, Regione del Veneto, Province, Aulss, Ufficio Scolastico Regionale, Forze dell’Ordine e Vigili del Fuoco, Autoscuole, Assicurazioni e Associazioni vittime della strada, le quali, a vario titolo, sono presidio di sicurezza, soccorso e tutela della comunità. L’appuntamento evidenzierà, al contempo, i piani strategici di Viabilità e gli investimenti realizzati dalle Province e dalla Città Metropolitana per la valorizzazione e l’efficienza della rete viaria territoriale di competenza.

 

L’appuntamento è fissato per venerdì 30 maggio, alle ore 10, nell’Auditorium della sede istituzionale della Provincia di Treviso, Sant’Artemio, via Cal di Breda, 116 a Treviso.

Leggi qui il programma Locandina_Stati_Generali_Mobilità_Sicura_nelle_Province_Venete

La Provincia di Lucca lancia l’istituto delle selezioni uniche per gli enti del territorio.

La Provincia di Lucca si avvarrà dell’istituto delle selezioni uniche per assumere nuovo personale e sarà soggetto gestore/organizzatore delle stesse per i Comuni del territorio.

L’ente di Palazzo Ducale, infatti, ha approvato un apposito decreto deliberativo firmato dal presidente Pierucci a cui è collegato l’accordo che regola questo istituto introdotto dalla legge n.113/2021. Istituto attraverso cui gli enti locali possono organizzare e gestire, in forma aggregata, selezioni uniche per la formazione di elenchi di idonei all’assunzione nei ruoli dell’amministrazione, sia a tempo indeterminato sia a tempo determinato, per vari profili professionali e aree operative.

I vantaggi dell’utilizzo delle selezioni uniche è spiegato dal presidente della Provincia di Lucca Marcello Pierucci: “In generale l’obiettivo dell’istituto – afferma – consente di ridurre i tempi amministrativi e di semplificare le modalità di reclutamento del personale degli enti: sia dei Comuni del territorio che della Provincia stessa. In sostanza verranno creati degli elenchi di figure professionali, tecnici, amministrativi e quant’altro, che si candidano per determinati profili e che saranno inseriti in appositi elenchi dove poi le singole amministrazioni potranno attingere per effettuare le proprie selezioni e, di conseguenze, procedere all’eventuale assunzione. Da sottolineare che questa modalità può essere attivata sia per i profili ordinari che per quelli derivanti dalle esigenze di attuazione del Pnrr”.

Più nello specifico va detto che l’attivazione delle selezioni uniche può avvenire anche in assenza del fabbisogno di personale approvato; l’ente deve risultare privo di graduatorie proprie in corso di validità per la medesima area e profilo; la procedura può essere attivata sia per assunzioni a tempo determinato che indeterminato; gli elenchi, una volta costituiti, sono soggetti ad aggiornamento almeno annuale e gli idonei restano iscritti per un massimo di tre anni. Le procedure selettive uniche sono finalizzate all’approvazione di elenchi di idonei (non di graduatorie) per l’assunzione nei ruoli.

Per lo svolgimento delle selezioni uniche la Provincia potrà avvalersi delle proprie strutture interne, di personale in utilizzo congiunto degli enti locali aderenti, di società specializzate nel reclutamento e nella selezione del personale e/o del supporto e collaborazione di altri soggetti pubblici e privati.

Per quanto riguarda l’aspetto finanziario, le spese di funzionamento per la formazione degli elenchi (ad esempio compensi componenti commissione, se dovuti; affidamento incarichi a ditte specializzate; attività di supporto e collaborazione), verranno sostenute dalla Provincia. L’ente aderente all’accordo, invece, concorre alla spesa solo dopo l’espletamento dell’interpello riservato agli idonei e solo in caso di effettiva assunzione del dipendente.

Gli enti aderenti, per ciascuna singola assunzione effettuata, corrisponderanno alla Provincia un contributo parametrato alla dimensione demografica del Comune: una somma che va da un minimo 100 euro per i Comuni con meno di 3000 residenti fino ai 1.000 per quelli tra 30mila e 100mila abitanti.

Questi, finora, i Comuni del territorio che hanno espresso la volontà di aderire alla convenzione con la Provincia che si impegna a svolgere compiti gestionali e di supporto connessi alla utilizzazione dell’istituto delle selezioni uniche, previa stipula di apposito accordo.

Comuni di Altopascio, Bagni di Lucca, Barga, Borgo a Mozzano, Camaiore, Camporgiano, Capannori, Careggine, Fosciandora, Massarosa, Molazzana, Montecarlo, Pescaglia, Piazza al Serchio, Pieve Fosciana, Porcari, San Romano Garfagnana, Seravezza, Stazzema e Villa Collemandina. 

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