Categoria: Varie

Esplora tutte le news

Il 27 maggio a Perugia le Province si confrontano su riforme e nuovi modelli

“Le nuove Province: la sfida” : è questo il titolo del convegno che si terrà il prossimo venerdì 27 maggio a Perugia, presso Sala del Consiglio, in collaborazione con la Provincia di Perugia e l’Università degli studi di Perugia nell’ambito delle iniziative del Progetto “Province&Comuni”.

L’incontro  vedrà il contributo di docenti delle maggiori Università italiane, che insieme agli amministratori provinciali e ai rappresentanti delle istituzioni nazionali e locali, discuteranno dei modelli più efficaci per amministrare al meglio i territori e sulla urgente revisione della Legge 56/14 nell’ambito della riforma del TUEL, all’esame del Ministero dell’Interno.

Il programma del Convegno

 

 

Il 27 maggio a Perugia le Province si confrontano su riforme e nuovi modelli

“Le nuove Province: la sfida” : è questo il titolo del convegno che si terrà il prossimo venerdì 27 maggio a Perugia, presso Sala del Consiglio, in collaborazione con la Provincia di Perugia e l’Università degli studi di Perugia nell’ambito delle iniziative del Progetto “Province&Comuni”.

L’incontro  vedrà il contributo di docenti delle maggiori Università italiane, che insieme agli amministratori provinciali e ai rappresentanti delle istituzioni nazionali e locali, discuteranno dei modelli più efficaci per amministrare al meglio i territori e sulla urgente revisione della Legge 56/14 nell’ambito della riforma del TUEL, all’esame del Ministero dell’Interno.

Il programma del Convegno

 

 

La Presidente Hofmann all’Assemblea dei Presidenti di Provincia: Al lavoro per recuperare la dignita’ dell’istituzione e costruire una nuova Provincia

La Presidente della Provincia di Lecco Alessandra Hofmann ha partecipato ieri a Roma all’Assemblea dei Presidenti di Provincia, dal titolo Costruire la nuova Provincia. Dalle riforme necessarie ai modelli da condividere, convocata dall’Unione delle Province d’Italia – Upi.

 

Si è trattato della prima Assemblea in presenza dopo la lunga pausa imposta dalla pandemia e la prima per i tanti Presidenti eletti nella passata tornata amministrativa.

 

I Presidenti si sono confrontati, anche con rappresentanti del Governo, su tematiche prioritarie, come la revisione del Testo unico degli enti locali, con il Disegno di legge predisposto dal Governo per risolvere le criticità aperte dalla legge Delrio, su cui non si è ancora pronunciato il Consiglio dei Ministri; la situazione finanziaria delle Province, anche alla luce degli ultimi provvedimenti del Governo; il modello di Provincia che deve emergere da una profonda innovazione dell’ente.

 

Il Disegno di legge prevede, per le Province, l’ampliamento delle funzioni fondamentali, tra cui quelle relative all’adozione del piano strategico triennale, la gestione e l’organizzazione dei servizi pubblici di ambito provinciali, la promozione e il coordinamento dello sviluppo economico e sociale, la pianificazione territoriale di protezione civile, la tutela e la valorizzazione dell’ambiente.

 

Inoltre, rispetto agli organi, il testo reintroduce la Giunta provinciale e allinea i mandati di Consiglio e Presidente a 5 anni.

 

Le richieste sono state formalizzate in un Ordine del giorno sottoscritto da tutti i Presidenti delle Province italiane, che sarà votato da tutti i Consigli provinciali per essere inviato, con la firma dei 76 Presidenti e dei 900 Consiglieri provinciali in rappresentanza di oltre 5.500 Comuni e più di 32 milioni e 500 mila cittadine e cittadini, al Presidente della Repubblica, alla Presidente del Senato, al Presidente della Camera dei Deputati, al Presidente del Consiglio e a tutto il Governo.

 

“L’assemblea ha rappresentato un momento di confronto e condivisione tra i Presidenti – commenta la Presidente Hofmannutile per definire iniziative politiche a sostegno delle richieste delle Province, in particolare rispetto agli organi, alle funzioni e alle risorse, per compiere un significativo passo in avanti verso una revisione complessiva e strutturale dei nostri enti, per riportare le Province a recuperare la piena dignità di istituzione della Repubblica. Ora occorre un’accelerazione da parte del Governo, che deve approvare quanto prima il testo in Consiglio dei Ministri, in modo che possa iniziare la discussione in Parlamento. L’obiettivo è assicurare alle Province le risorse necessarie per garantire i servizi essenziali e lanciare un piano di investimenti per la messa in sicurezza delle scuole superiori e della rete viaria provinciale; strumenti e mezzi per garantire ai territori amministrati servizi eccellenti e in grado di sostenere la ripresa economica, occupazionale e sociale. Solo così potremo costruire la nuova Provincia che serve al Paese, che semplifica l’amministrazione sul territorio e promuove lo sviluppo locale”.

 

Province: la Ministra Lamorgese annuncia arrivo in CDM del DDL di modifica

Il Disegno di Legge d riforma del TUEL che interviene a risolvere alcune delle criticità più gravi aperte dalla  Legge 56/14 è stato trasmesso al Consiglio dei Ministri dove sarà presto discusso per iessere approvato e iniziare successivamente l’iter parlamentare. Lo ha annunciato la Ministra dell’Interno Luciana Lamorgese intervenendo all’Assemblea dei Presidenti di Provincia convocata a Roma dall’UPI.
“E’ una notizia che attendevamo da tempo – commenta il Presidente dell’UPI Michele de Pascale – che segna l’avvio di un percorso che ha come obiettivo quello di riportare le Province a recuperare la piena dignità di istituzione della Repubblica”.
Il Disegno di legge delega prevede, per le Province, l’ampliamento delle funzioni fondamentali, tra cui quelle relative all’adozione del piano strategico triennale, la gestione e l’organizzazione dei servizi pubblici di ambito provinciali, la promozione e il coordinamento dello sviluppo economico e sociale, la pianificazione territoriale di protezione civile, la tutela e la valorizzazione dell’ambiente. Inoltre, rispetto agli organi, il testo reintroduce la Giunta provinciale e allinea i mandati di Consiglio e Presidenza a 5 anni.

“E’ un passaggio essenziale – aggiunge de Pascale – di cui non possiamo che ringraziare la Ministra Lamorgese con cui in questo ultimo anno abbiamo lavorato con determinazione per raggiungere questo traguardo niente affatto scontato. Dopo gli interventi che il Governo Draghi e questo Parlamento hanno messo in campo per assicurare alle Province le risorse necessarie per garantire i servizi essenziali e per lanciare un piano di investimenti per la messa in sicurezza delle scuole superiori e della rete viaria provinciale con i suoi oltre 30 mila ponti, questo provvedimento ci permette di costruire la nuova Provincia che serve al Paese. Una Provincia che semplifica l’amministrazione sul territorio e promuove lo sviluppo locale.

Ora – conclude il Presidente dell’UPI – chiediamo a Governo di non fermarsi, di proseguire con la stessa determinazione e di procedere speditamente all’approvazione del DDL Delega, lasciando al Parlamento la possibilità di intervenire a correggere o implementare il testo. Alle forze politiche chiediamo di guardare a questo provvedimento come ad una misura necessaria per i cittadini, per restituire forza ai territori, per costruire uno sviluppo omogeneo che tiene insieme tutto il territorio”.
Richieste che sono state formalizzate in un Ordine del Giorno che è stato sottoscritto da tutti i Presidenti delle Province italiane e che sarà votato da tutti i Consigli Provinciali per essere inviato, con la firma dei 76 Presidenti e dei 900 Consiglieri provinciali in rappresentanza di oltre 5.500 Comuni e più di 32 milioni e 500 mila cittadine e cittadini, al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, alla  Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, al Presidente della Camera dei Deputati Roberto Fico, al Presidente del Consiglio Mario Draghi e a tutto il Governo.

In questo link, l’ordine del giorno approvato Odg_AssembleaPresidentiUPI_11 maggio 2022

 

Province: la Ministra Lamorgese annuncia arrivo in CDM del DDL di modifica

Il Disegno di Legge d riforma del TUEL che interviene a risolvere alcune delle criticità più gravi aperte dalla  Legge 56/14 è stato trasmesso al Consiglio dei Ministri dove sarà presto discusso per iessere approvato e iniziare successivamente l’iter parlamentare. Lo ha annunciato la Ministra dell’Interno Luciana Lamorgese intervenendo all’Assemblea dei Presidenti di Provincia convocata a Roma dall’UPI.
“E’ una notizia che attendevamo da tempo – commenta il Presidente dell’UPI Michele de Pascale – che segna l’avvio di un percorso che ha come obiettivo quello di riportare le Province a recuperare la piena dignità di istituzione della Repubblica”.
Il Disegno di legge delega prevede, per le Province, l’ampliamento delle funzioni fondamentali, tra cui quelle relative all’adozione del piano strategico triennale, la gestione e l’organizzazione dei servizi pubblici di ambito provinciali, la promozione e il coordinamento dello sviluppo economico e sociale, la pianificazione territoriale di protezione civile, la tutela e la valorizzazione dell’ambiente. Inoltre, rispetto agli organi, il testo reintroduce la Giunta provinciale e allinea i mandati di Consiglio e Presidenza a 5 anni.

“E’ un passaggio essenziale – aggiunge de Pascale – di cui non possiamo che ringraziare la Ministra Lamorgese con cui in questo ultimo anno abbiamo lavorato con determinazione per raggiungere questo traguardo niente affatto scontato. Dopo gli interventi che il Governo Draghi e questo Parlamento hanno messo in campo per assicurare alle Province le risorse necessarie per garantire i servizi essenziali e per lanciare un piano di investimenti per la messa in sicurezza delle scuole superiori e della rete viaria provinciale con i suoi oltre 30 mila ponti, questo provvedimento ci permette di costruire la nuova Provincia che serve al Paese. Una Provincia che semplifica l’amministrazione sul territorio e promuove lo sviluppo locale.

Ora – conclude il Presidente dell’UPI – chiediamo a Governo di non fermarsi, di proseguire con la stessa determinazione e di procedere speditamente all’approvazione del DDL Delega, lasciando al Parlamento la possibilità di intervenire a correggere o implementare il testo. Alle forze politiche chiediamo di guardare a questo provvedimento come ad una misura necessaria per i cittadini, per restituire forza ai territori, per costruire uno sviluppo omogeneo che tiene insieme tutto il territorio”.
Richieste che sono state formalizzate in un Ordine del Giorno che è stato sottoscritto da tutti i Presidenti delle Province italiane e che sarà votato da tutti i Consigli Provinciali per essere inviato, con la firma dei 76 Presidenti e dei 900 Consiglieri provinciali in rappresentanza di oltre 5.500 Comuni e più di 32 milioni e 500 mila cittadine e cittadini, al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, alla  Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, al Presidente della Camera dei Deputati Roberto Fico, al Presidente del Consiglio Mario Draghi e a tutto il Governo.

In questo link, l’ordine del giorno approvato Odg_AssembleaPresidentiUPI_11 maggio 2022

 

“Missione Italia”. Il 22 e 23 giugno a Roma l’evento Anci sul Pnrr dei Comuni e delle città

“Missione Italia”. E’ questo il titolo dell’evento che Anci ha organizzato per i prossimi 22 e 23 giugno a Roma per parlare del Pnrr nei Comuni e nelle città.
La due giorni si terrà presso il centro congressi “La Nuvola” (Viale Asia 40/44).
Il programma dell’evento sarà reso disponibile nelle prossime ore.
L’UPI è orgogliosa di collaborare con ANCI all’evento, per portare la voce delle Province e dei territori nel confronto sulla straordinaria sfida del PNRR  con i Sindaci, con il Governo, con le Imprese, con il mondo dell’associazionismo.

Coordinamento Province montane, incontro tra i Presidenti

«Sterilizzare il prelievo forzoso può essere lo strumento operativo per consentire maggiore spazio di manovra, soprattutto sulla questione della viabilità e delle strade». Lo afferma il presidente della Provincia di Belluno Roberto Padrin, che oggi pomeriggio a Longarone ha incontrato il collega presidente di Verbano-Cusio-Ossola Alessandro Lana e ha sentito telefonicamente il presidente di Sondrio Elio Moretti, nell’ambito della fiera “Caccia, pesca, natura”.
Proprio all’appuntamento fieristico le tre Province interamente montane hanno condiviso le buone pratiche sulla gestione dell’attività alieutica e ittiogenica, in un convegno che ha voluto sottolineare il “modello Sondrio”, attivo ormai da 50 anni con la piena autonomia dell’Unione Pesca Sportiva, ma anche analizzare le situazioni analoghe dei tre territori, non solo in tema di fauna e ambiente.
«Lo scambio delle buone pratiche è fondamentale per territori periferici e scarsamente abitati come i nostri, dove la gestione del territorio non può seguire le stesse dinamiche delle zone di pianura. E proprio per questo, sotto l’egida di Upi (Unione Province d’Italia), abbiamo dato vita a un coordinamento delle tre Province interamente montane, riconosciute anche dalla legge Delrio» commenta il presidente Padrin. «Nell’occasione del convegno, abbiamo esaminato anche le altre peculiarità comuni, rafforzando il protocollo firmato nel luglio scorso. E abbiamo condiviso la necessità di avere a disposizione risorse strutturali che consentano alla montagna uno sviluppo sostenibile e sociale dei territori, primariamente per contrastare lo spopolamento ormai galoppante che sta cancellando intere comunità locali nel Bellunese, come nelle province di Sondrio e di Verbano-Cusio-Ossola. Insieme abbiamo deciso di chiedere al Governo di cancellare il prelievo forzoso che da anni drena dai nostri bilanci diversi milioni di euro – 10 per Belluno, circa 6 per Sondrio e Vco – in modo da dare respiro alle attività degli enti di area vasta. Per il Bellunese penso ad esempio alle difficoltà nella gestione delle strade provinciali, alla luce dell’azzeramento dei trasferimenti statali, che ci obbligano a togliere risorse da altri capitoli e da altre esigenze. Con Upi nazionale porteremo avanti questa richiesta: è un riconoscimento non solo formale, ma concreto, della nostra specificità».

Coordinamento Province montane, incontro tra i Presidenti

«Sterilizzare il prelievo forzoso può essere lo strumento operativo per consentire maggiore spazio di manovra, soprattutto sulla questione della viabilità e delle strade». Lo afferma il presidente della Provincia di Belluno Roberto Padrin, che oggi pomeriggio a Longarone ha incontrato il collega presidente di Verbano-Cusio-Ossola Alessandro Lana e ha sentito telefonicamente il presidente di Sondrio Elio Moretti, nell’ambito della fiera “Caccia, pesca, natura”.
Proprio all’appuntamento fieristico le tre Province interamente montane hanno condiviso le buone pratiche sulla gestione dell’attività alieutica e ittiogenica, in un convegno che ha voluto sottolineare il “modello Sondrio”, attivo ormai da 50 anni con la piena autonomia dell’Unione Pesca Sportiva, ma anche analizzare le situazioni analoghe dei tre territori, non solo in tema di fauna e ambiente.
«Lo scambio delle buone pratiche è fondamentale per territori periferici e scarsamente abitati come i nostri, dove la gestione del territorio non può seguire le stesse dinamiche delle zone di pianura. E proprio per questo, sotto l’egida di Upi (Unione Province d’Italia), abbiamo dato vita a un coordinamento delle tre Province interamente montane, riconosciute anche dalla legge Delrio» commenta il presidente Padrin. «Nell’occasione del convegno, abbiamo esaminato anche le altre peculiarità comuni, rafforzando il protocollo firmato nel luglio scorso. E abbiamo condiviso la necessità di avere a disposizione risorse strutturali che consentano alla montagna uno sviluppo sostenibile e sociale dei territori, primariamente per contrastare lo spopolamento ormai galoppante che sta cancellando intere comunità locali nel Bellunese, come nelle province di Sondrio e di Verbano-Cusio-Ossola. Insieme abbiamo deciso di chiedere al Governo di cancellare il prelievo forzoso che da anni drena dai nostri bilanci diversi milioni di euro – 10 per Belluno, circa 6 per Sondrio e Vco – in modo da dare respiro alle attività degli enti di area vasta. Per il Bellunese penso ad esempio alle difficoltà nella gestione delle strade provinciali, alla luce dell’azzeramento dei trasferimenti statali, che ci obbligano a togliere risorse da altri capitoli e da altre esigenze. Con Upi nazionale porteremo avanti questa richiesta: è un riconoscimento non solo formale, ma concreto, della nostra specificità».

PNRR: Continua l’azione delle Province in favore dei Comuni

Pompeo: occasione di rilancio e sviluppo che non possiamo lasciarci sfuggire

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, approvato nel 2021 per rilanciare l’economia dopo la pandemia prevede un pacchetto di investimenti e promuove un’agenda di riforme dove le risorse stanziate sono pari a 191,5 miliardi.

Le Province sono impegnate, insieme ai Comuni del territorio, a fare in modo che le risorse che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ha messo a disposizione degli enti locali si traducano in progetti ed interventi che vadano strutturalmente a beneficio dei territori. In questi mesi anche la Regione Lazio si è attivata per ripensare il rapporto con gli enti locali con particolare attenzione all’esigenza di condividere un percorso che favorisse la collaborazione di tutti i soggetti del territorio per il migliore utilizzo delle risorse stanziate nel Piano.

In questa prospettiva è stato firmato tra la Regione e L’Anci Lazio un protocollo per la creazione dell’Osservatorio Sviluppo Lazio che consente di fornire ai Comuni e agli enti locali le informazioni per il miglior utilizzo dei fondi di coesione del periodo 2021-2027.

La Regione ha inoltre approvato  con la piena collaborazione delle associazioni delle autonomie locali, il Piano di assistenza tecnica che vede coinvolte nella cabina di regia regionale Province e Città metropolitana in un ruolo di coordinamento per l’utilizzo dei 1000 esperti messi a disposizione dal Dipartimento Funzione Pubblica.

“Le autonomie locali – dichiara il Presidente di UPI Lazio Antonio Pompeo – devono essere capaci di raccogliere la sfida a cui sono chiamate, costruendo una collaborazione strutturata tra le associazioni regionali di rappresentanza che punti a valorizzare il ruolo dei Comuni. Attraverso l’istituzione di Task Force, le Province continuano un’azione coordinata e sistematica per sostenere gli enti locali nella difficile ma indifferibile azione di progettazione per l’individuazione e il raggiungimento degli obiettivi, giocando un ruolo fondamentale di coordinamento e supportando i Comuni nella gestione di queste risorse”.

Osservatorio sugli atti intimidatori nei confronti degli amministratori degli enti locali : presentato il report

Preoccupazione per l’aumento degli episodi di intimidazione nei confronti degli amministratori locali, ma anche piena fiducia nelle forze dell’ordine e la consapevolezza che il ruolo dell’amministratore locale deve essere preservato e rinforzato.

Piero Marrese, presidente della Provincia di Matera, sindaco di Montalbano Jonico e rappresentante dell’UPI (Unione Province d’Italia) nell’Osservatorio sul fenomeno degli atti intimidatori nei confronti degli amministratori locali ha commentato così i risultati del report elaborato, per conto del ministero dell’Interno, dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza – direzione centrale della Polizia Criminale – Servizio Analisi Criminale, secondo il quale nel 2021 a livello nazionale è stato rilevato un aumento del 15,7% degli episodi di intimidazione nei confronti degli amministratori locali rispetto al 2020. Per la precisione, gli episodi sono passati dai 624 del 2020 ai 722 del 2021.

“Preoccupa – ha aggiunto Marrese – anche la circostanza che gli episodi con matrice di criminalità organizzata siano raddoppiati rispetto all’anno precedente. Questa recrudescenza delle consorterie criminali espone gli amministratori locali, siano essi sindaci o altro tipo di amministratore, a minacce purtroppo sempre più crescenti e spesso veicolate per il tramite dei social network. Un fenomeno, quest’ultimo, che necessita di un’azione più efficace e capillare di prevenzione, prima ancora che di repressione.

A fronte della inevitabile preoccupazione, però, c’è anche da rimarcare il crescente impegno delle forze dell’ordine e il fronte comune che, spesso, gli amministratori locali riescono a mettere in atto quasi come sinergia, piuttosto che come strumento di difesa vera e propria”.

Infine, Marrese ha sottolineato che “come rappresentante delle Province italiane solleciterò per quanto possibile un’analisi più attenta su questi fenomeni, unitamente alla necessità dell’adozione di misure ancor più efficaci e pervasive per evitare che gli amministratori locali possano continuare ad essere esposti, più di altri, alla rabbia sociale prima ancora che alle vere e proprie organizzazioni criminali”.

Polizia Locale della Provincia di Piacenza, presentato il report dell’attività svolta nel 2021

Il report delle attività svolte nel corso del 2021 dalla Polizia Locale della Provincia di Piacenza è stato presentato nella mattinata di oggi (lunedì 4 aprile 2022) nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta nella sede dell’Ente di Corso Garibaldi.

A introdurre l’appuntamento è stato il presidente della Provincia, Patrizia Barbieri: «La profonda conoscenza del nostro territorio da parte della Polizia Locale della Provincia di Piacenza garantisce ogni giorno risposte efficaci a tutela della cittadinanza e favorisce l’individuazione di progettualità efficaci per ogni area di competenza. Alla complessità delle materie trattate dal personale corrispondono attenzione e professionalità, sempre unite al forte senso di appartenenza all’Ente che non è mai venuto meno anche in questi due anni di emergenza sanitaria: non sarebbe stato possibile, altrimenti, mettere insieme la presenza in loco e la verifica dell’immensa mole di dati che vengono quotidianamente gestiti. La collaborazione con le altre forze di polizia e con i volontari, che ringrazio, è sempre proficua, così come lo è la collaborazione con i Comuni (e le rispettive polizie) della nostra Provincia, nell’ottica dell’Ente come Casa dei Comuni che questa Amministrazione persegue con convinzione».

 

Il quadro complessivo dell’attività svolta durante i dodici mesi del 2021 è stato illustrato da Annamaria Olati, Comandante della Polizia Locale della Provincia di Piacenza: «Poiché è rimasto invariato il numero di operatori (15, grazie alla sostituzione dei pensionamenti), l’incremento di tutti i numeri relativi alle attività svolte è legato all’efficacia dell’organizzazione del corpo nel suo complesso (che è composto dal Comando, dal Nucleo Amministrativo, dal Nucleo operativo Tutela Faunistica e dal Nucleo operativo Stradale), dei turni e dei servizi che garantiscono un’efficace copertura del territorio».

Il dettaglio dei dati è stato fornito dal Commissario Maggiore Luigi Rabuffi, Vice Comandante e Responsabile del Nucleo di Polizia Amministrativa, e dal Commissario Roberto Cravedi, Responsabile del Nucleo Tutela Faunistica Caccia, che hanno riassunto anche l’attività di vigilanza stradale il cui capo nucleo è l’ispettore Matteo Re.

 

Durante il 2021 sono state lavorate dal personale della Polizia Provinciale 18.776 ore (+3,79% rispetto al 2020, quando erano state 18.089), che hanno assicurato la piena copertura di ogni giorno dell’anno. Sono stati percorsi in totale 143.403 km, con un incremento di 9.704 km rispetto al 2020.

Tra i dati più importanti relativi alla vigilanza stradale, nel 2021 sono stati controllati 4.780 veicoli: 11.090 le infrazioni accertate per violazioni al Codice della strada, con 8.127 punti decurtati (a fronte di 7.429 verbali e 5.724 punti decurtati nel 2020). Il significativo incremento del numero dei verbali è prevalentemente legato all’attivazione del sistema di rilevamento Elfo-Gate Control, posizionato sul ponte di Po fra Castelvetro (PC) e Cremona, che ha permesso di fotografare e sanzionare (7.564 verbali in totale: 5.071 in direzione Cremona, 2.493 in direzione Piacenza) i transiti di mezzi pesanti con massa complessiva a pieno carico – da libretto di circolazione – superiore a 20 tonnellate. Il controllo si è reso necessario al fine di salvaguardare la sicurezza statica della struttura viaria, particolarmente sollecitata dai mezzi diretti (o provenienti) ai comparti logistici di Brescia, Cremona, Castelvetro, Monticelli, Caorso, Le Mose.

In materia di vigilanza venatoria, il Responsabile del Nucleo ha coordinato 115 Guardie Giurate Volontarie Venatorie (G.G.V.V.) dipendenti funzionalmente dalle Associazioni venatorie, munite di Decreto specifico, e 47 Guardie ecologiche volontarie (G.E.V.) dipendenti funzionalmente dai raggruppamenti provinciali, munite di Decreto aggiuntivo: 128 i verbali in materia venatoria. Particolarmente rilevante è stata l’attività di coordinamento legata all’attuazione dei piani di controllo della fauna selvatica, soprattutto per le diverse problematiche legate alla presenza di cinghiali e alla prevenzione della Peste Suina Africana che ha interessato altri territori.

Il Responsabile del Nucleo di vigilanza ittica ha coordinato nell’anno 2021 90 Guardie ittiche volontarie gestendo le disponibilità degli addetti alla vigilanza. Sono stati controllati complessivamente 1.169 pescatori (1.050 nel 2020) ed elevati 35 verbali (40 nel 2020). A fronte della suddetta attività sanzionatoria sono stati sequestrati n. 18 attrezzi di pesca (17 canne e 1 tramaglio).

Un cenno è stato fatto anche agli ottimi risultati ottenuti dai progetti “Un Po più sicuri”,volto a implementare la sicurezza lungo il Po da più punti di vista (incluso quello del contrasto dell’epidemia da Covid-19), e “Un pedale alla tua porta”, che ha l’obiettivo di aumentare il livello di attenzione verso le comunità rurali dell’Appennino piacentino in una logica di prossimità tesa a garantire il presidio del territorio e ad individuare le necessità di chi ci vive: il progetto ha anche portato la Polizia Locale della Provincia di Piacenza a dotarsi di 4 mountain bike a pedalata assistita.

Provincia di Bergamo: Operazione Valzurio, importante intervento antibracconaggio messo a segno dalla Polizia provinciale

nuova importante operazione da parte della Polizia Provinciale di Bergamo a tutela della fauna selvatica e a presidio del territorio: la zona oggetto dell’attività antibracconaggio si trova nel territorio di Oltressenda Alta, e ha interessato in particolare le località Valzurio, Spinelli, Fondra e i prati del Moschel, luoghi frequentatissimi e amati da molti escursionisti perché collocati in un ambiente naturale di grande bellezza ai piedi del versante nord della regina delle Orobie, la Presolana.

In questi luoghi, dopo un anno e mezzo di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bergamo, decine di appostamenti e servizi di osservazione e controllo del territorio, sono state poste in essere tre distinte operazioni antibracconaggio nell’arco di poche settimane, culminate con una serie di perquisizioni locali disposte dalla Procura ed eseguite dagli uomini del nucleo ittico-venatorio di Via Tasso.

Complessivamente sono state rinvenute e poste sotto sequestro quattro armi di cui una carabina di grosso calibro: tre delle quattro armi risultavano detenute illegalmente e in particolare una di queste, un fucile a canna liscia calibro 12 con canne mozze, è risultata essere già oggetto di furto.

Sono state altresì rinvenute centinaia di munizioni, tra le quali cartucce a palla e a pallettoni – tutte illegalmente detenute – polvere da sparo per il confezionamento di munizioni, una balestra da caccia con ottica di puntamento e visore notturno un faro alogeno e carne di selvaggina congelata.

Quattro sono i soggetti coinvolti, tutti residenti in zona, nessuno dei quali è risultato in possesso della licenza di caccia né dei titoli necessari per la detenzione di armi e munizioni, alcune delle quali sono state rinvenute smontate e occultate in tubi in plastica all’interno degli edifici rurali nella disponibilità degli indagati.

Numerosi i reati per i quali i quattro sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria e dei quali dovranno rispondere in concorso tra loro: si va dal porto abusivo di arma da fuoco, alla detenzione illegale di armi e munizioni, alla ricettazione di arma rubata, alterazione di armi, porto abusivo di oggetti da punta e da taglio atti ad offendere, esplosioni pericolose in centro abitato, caccia in periodo di divieto generale e con mezzi non consentiti oltre a numerosi illeciti amministrativi per la mancanza di qualsivoglia titolo autorizzativo necessario per praticare l’attività venatoria.

Le attività di bracconaggio venivano perpetrate quasi esclusivamente nelle ore notturne, talvolta in luoghi dove i soggetti si appostavano in attesa della fauna selvatica – in particolare cervi e caprioli – altre volte invece a bordo di un fuoristrada con il quale perlustravano attraverso fari alogeni i prati della Valzurio: in questo contesto è risultata particolarmente impegnativa l’attività di monitoraggio e osservazione degli uomini di Via Tasso che hanno dovuto svolgere numerosi servizi appiedati, facendo uso di termocamere nelle ore notturne in un contesto operativo tutt’altro che scontato.

“L’entità e la reiterazione degli illeciti contestati in materia venatoria e i gravi reati in materia di detenzione e uso delle armi dimostrano come non si debba mai abbassare la guardia – afferma il Comandante della Polizia Provinciale Flavio Lucio Rossio – tuttavia la prevenzione, il presidio del territorio, la collaborazione con il mondo venatorio e gli altri portatori di interessi rimangono la priorità del nostro Servizio: la fauna selvatica è patrimonio indisponibile dello Stato e la Polizia Provinciale sarà sempre in prima linea per tutelare ogni specie selvatica nell’interesse dell’intera comunità”.

Cerca