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Stati Generali della PA: UPI “Rafforzare la PA Locale per attuare il PNRR”

“Per attuare il PNRR e gestire le ingenti risorse europee che l’Italia avrà a disposizione nei prossimi anni occorre rafforzare la capacità amministrativa di tutte le pubbliche amministrazioni, a partire da Province e Comuni che dovranno attuare missioni strategiche”.

Lo ha detto il rappresentante dell’UPI, Antonio Pompeo, Presidente UPI Lazio, intervenendo agli Stati Generali della Pubblica amministrazione in corso a Roma.

“Il Governo è intervenuto con norme che vanno nella direzione di rafforzare la PA, prevedendo nuove assunzioni, ma la nostra preoccupazione è che queste azioni avranno soprattutto effetti positivi nelle amministrazioni centrali maggiormente coinvolte nel PNRR, lasciando scoperti gli enti locali.

Per questo  – ha sottolineato il Presidente Pompeo – l’UPI ha chiesto l’introduzione nella Legge di Bilancio 2022 all’esame del Parlamento di misure specifiche che permettano a Province e Comuni di assumere personale altamente qualificato – tecnici, ingegneri, specialisti in tutto il procedimento di gestione degli appalti pubblici – con particolare riferimento alle strutture di progettazione e le stazioni uniche appaltanti delle Province. Si tratta di un intervento prioritario per consentire la messa a terra degli investimenti del PNRR e per promuovere le infrastrutture strategiche, la transizione ecologica e digitale e l’inclusione sociale in tutti i territori”.

Provincia di Lucca: Verso il progetto definitivo per la manutenzione del viadotto Carbonile tra Castelnuovo e Gallicano

Si è conclusa la Conferenza dei servizi indetta dalla Provincia e ora si può procedere verso il progetto definitivo per la manutenzione del viadotto Carbonile sulla Sr445 della Garfagnana, nel comune di Castelnuovo di Garfagnana.

L’intervento interessa, infatti, il viadotto che collega Castelnuovo di Garfagnana a Gallicano, passando sopra il fiume Serchio ed avrà un costo di 220mila euro, provenienti dalla Regione Toscana.

Allo stato attuale, il ponte Carbonile è una struttura mista collaborante di acciaio e calcestruzzo a trave continua, a cinque campate di misura variabile tra i 60 e i 65 metri. A seguito della ricognizione sulla sicurezza dei ponti e viadotti, si sono evidenziate una serie di criticità tra le quali dei giunti deteriorati, degli elementi dei traversi ammalorati e un disallineamento longitudinale di alcuni appoggi e per questo motivo si è deciso di procedere ad un progetto complessivo di riqualificazione della struttura.

E’ stata fatta una ricerca storica, per avvalersi degli elaborati realizzati per la costruzione del viadotto e che hanno permesso ai tecnici di realizzare un progetto che tenga conto della storia di questa infrastruttura.

Le opere proposte per andare a ripristinare in modo ottimale la struttura sono quattro e mirano a risolvere le criticità emerse in fase di sopralluogo e il cantiere sarà installato lungo la strada che dalla provinciale porta fino all’alveo del fiume Serchio.

Innanzi tutto si procederà alla sostituzione dei giunti di dilatazione sulla pavimentazione, sia quelli presenti sul marciapiede, sia quelli della strada carrabile. Mentre per i primi sarà sufficiente una profonda pulizia, per  i secondi è prevista la sostituzione con nuovi giunti in gomma armata.

Per far fronte allo scalzamento evidenziato alla base di uno dei sostegni saranno posizionati dei massi in pietra calcarea, che saranno posti al piede delle pile. Inoltre, per impedire il movimento dei massi, sarà posizionata una rete paramassi dotata di ancoraggi. Una rampa carrabile, che sarà rimossa al termine dei lavori, permetterà il trasporto e il posizionamento di questi massi.

Il progetto prevede infine il ripristino dei traversi che si trovano alle estremità del viadotto, questo sarà effettuato in diverse fasi: prima di tutto si procederà con la sabbiatura a secco con sabbia silicea, per poi passare al trattamento protettivo delle parti sabbiate e si finirà con la verniciatura delle parti trattate.

Anche per quanto concerne gli appoggi e il ripristino della loro posizione si procederà per fasi: si parte con l’installazione dei martinetti e il successivo sollevamento del ponte, per proseguire con la rimozione della piastra, il riallineamento della piastra e saldatura della stessa nella nuova posizione e l’abbassamento del ponte nella sua posizione definitiva, con la conseguente rimozione dei martinetti.

Terminata la fase di approvazione del progetto definitivo – passaggio previsto per le prime settimane del 2022 –, si procederà all’approvazione del progetto esecutivo e, quindi, si aprirà la fase di gara che porterà, di fatto, all’avvio dei lavori.

Provincia di Reggio Emilia: Droni, arrampicatori e software per controllare i ponti della Provincia

Gru, droni, ispettori esperti di arrampicata e sistemi di monitoraggio wireless per ispezionare e monitorare i ponti di proprietà della Provincia di Reggio Emilia. Un patrimonio tanto consistente – 630 tra ponti, viadotti e manufatti di scavalco – quanto variegato, comprendendo strutture sia in muratura ad arco (risalenti al 1950 circa) sia in calcestruzzo armato (dagli anni Sessanta in poi), alcuni di dimensioni contenute – come quelli montani lungo la Sp 15 e la Sp 9 – altri di lunghezza maggiore, come quelli sul Po o sul  Secchia. E, dunque, decisamente impegnativo da monitorare e mantenere efficiente.

Se per le manutenzioni, ovviamente, sono indispensabili consistenti risorse (drasticamente tagliate nel corso degli ultimi anni a tutte le Province, che in pratica non dispongono di entrate tributarie dirette), per l’attività di ispezione ora la Provincia di Reggio Emilia potrà contare su Pro/Ponti, un innovativo progetto frutto della sinergia tra due aziende venete: SGI Srl, software house padovana, e Pipinato and Partners Srl, società di ingegneria rodigina. Dallo scorso novembre i tecnici di Pro/Ponti hanno già iniziato il censimento e l’ispezione delle 250 principali strutture presenti sul territorio reggiano, al fine di realizzare un archivio digitale aggiornato delle caratteristiche di tutte le strutture e delle loro condizioni.  Il tutto grazie a un software innovativo e a un team di ingegneri ispettori accreditati che, sfruttando i più recenti mezzi tecnici e tecnologici, ispezioneranno tutti i dettagli costruttivi dei ponti utilizzando tra l’altro gru, droni, ispettori esperti di arrampicata e sistemi di monitoraggio wireless.

Già 120 i manufatti visionati da novembre a oggi, in particolare lungo la Sp 15, la Sp 59, la Sp 9 e la Sp 57. “Siamo partiti con i ponti del territorio montano per evitare il maltempo invernale, ma dalle prossime settimane fino a giugno le ispezioni si estenderanno via via alle strutture della fascia pedemontana e della Bassa”, spiega il consigliere provinciale delegato alle Infrastrutture, Nico Giberti.

Questa attività di monitoraggio sarà fondamentale anche per utilizzare al meglio le risorse che lo Stato ha finalmente ripreso ad assegnare alle Province.  «Come in tutta Italia, anche la Provincia di Reggio Emilia si è dovuta confrontare con una forte carenza di risorse sia economiche sia umane a seguito soprattutto dei provvedimenti di spending review attuati a partire dal 2015, tanto che solo nell’ultimo quinquennio abbiamo registrato un mancato trasferimento di risorse per 123,4 milioni di euro, che non abbiamo dunque potuto utilizzare per progettare e realizzare lavori di manutenzione e asfaltature – continua il consigliere Nico Giberti –  Negli ultimi tre anni il Governo ha fortunatamente iniziato a porre rimedio, almeno in parte, a questa situazione e in particolare, con il Decreto MIT-MEF del 7 maggio 2021, alla Provincia di Reggio Emilia sono stati assegnati 12,7 milioni di euro per la messa in sicurezza e l’ispezione di ponti e viadotti”.

“Tuttavia, le linee guida sui Ponti emesse nel 2020, impongono agli enti gestori il censimento e l’ispezione secondo un approccio multilivello, così da avere una mappatura chiara e dettagliata delle condizioni dei manufatti, attraverso criteri uniformi da utilizzare per l’intero ambito nazionale – aggiunge  il dirigente del Servizio Infrastrutture della Provincia, Valerio Bussei – A tal fine, abbiamo scelto di informatizzare i dati delle strutture di nostra competenza e di assegnare, nell’ambito delle risorse di cui siamo assegnatari, un primo servizio di ispezione dei manufatti stessi, per assicurare le migliori condizioni di sicurezza al transito e nello stesso tempo programmare in modo chirurgico gli interventi di manutenzione, ottimizzando le risorse messe a disposizione dal Governo.»

Da qui la scelta della Provincia di ricorrere all’ innovativo software che permette di calcolare le classi di attenzione previste dalle nuove linee guida 2020 del Ministero delle Infrastrutture e può in maniera istantanea – anche grazie alle mappature di Google – cogliere l’esatta condizione di tutte le strutture. Realizzato da una consolidata software house padovana insieme un team di ingegneri e professionisti con una specifica esperienza nel campo della progettazione e delle ispezioni di ponti, il sistema permette inoltre di pianificare le ispezioni, programmare i trasporti eccezionali e disporre di un archivio documentale digitale aggiornato e sempre consultabile.

«Grazie alle tecnologie legate al Private Cloud e forti della nostra esperienza decennale per la sicurezza dei ponti anche in Inghilterra – spiega Enrico Giuriolo, ingegnere meccanico responsabile dell’area software di Pro/Ponti – siamo oggi in grado di fornire sistemi integrati per il mercato delle infrastrutture, come Pro/Ponti, che pianifica e registra tutte le ispezioni necessarie ai manufatti di competenza dell’ente. Nessuna, ispezione verrà più dimenticata grazie al sistema di allarmi e notifiche: uno strumento innovativo e di indubbia utilità per le Pubbliche amministrazioni che hanno il delicato ed importantissimo compito di supervisionare le strutture che collegano il nostro Paese».

Proprio ispezioni regolari consentono di individuare con immediatezza il verificarsi di problematiche sulle strutture, permettendo di intervenire con operazioni mirate minimizzando i costi di manutenzione. Fondamentale, infatti, utilizzare al meglio le risorse facendo pianificazione manutentiva, cosa poco diffusa nella cultura italiana, a cui tuttavia i dirigenti della Provincia di Reggio Emilia tra i primi, hanno pensato per censire e manutenere tutte le strutture di competenza dell’ente.

«Ci siamo abituati a pensare al ponte come ad un’opera eterna, ma così non è – commenta Alessio Pipinato, architetto e ingegnere, ispettore di III livello Rina e responsabile tecnico del progetto Pro/Ponti – Ogni struttura necessita di continue cure e attenzioni per evitare chiusure preventive o, nel peggiore dei casi, crolli spesso improvvisi e purtroppo privi di particolari segnali premonitori visibili. Encomiabile quindi l’iniziativa della Provincia di Reggio Emilia di programmare il censimento e l’ispezione conforme alle Linee Guida 2020 Ponti di queste prime 250 strutture, a cui ne seguiranno altre. La Provincia ha ben chiaro che programmare la manutenzione rappresenta un sicuro risparmio per il futuro, anticipando problematiche di danneggiamento troppo esteso».

La rilevanza di censire ed ispezionare i ponti non è solo un problema di sicurezza per gli utenti della strada o della ferrovia, ma fa riferimento anche a precisi obblighi normativi presenti in Italia fino dal 1967 a seguito di una circolare del Ministero dei Lavori pubblici che obbliga gli enti gestori a effettuare continue ispezioni sui ponti di loro competenza. Il patrimonio infrastrutturale italiano è anziano, in media una vita di esercizio di circa 60-70 anni: non ispezionare i ponti significa per gli enti proprietari assumersi enormi responsabilità.

«Sempre più gli enti locali, proprio come la Provincia di Reggio Emilia, si stanno interessando a questa soluzione che si avvale di tutte le tecnologie oggi disponibili e per questo molto più affidabile, ma al tempo stesso più economica rispetto al passato – conclude Samuele Bernardi, responsabile commerciale Pro/Ponti – Applicare questa metodologia significa garantire sicurezza ai cittadini e assolvere le proprie responsabilità legali per i funzionari pubblici. Riconoscendo l’importanza della formazione rivolta agli enti pubblici sulla corretta applicazione delle normative e sulla necessità di continui aggiornamenti in materia, organizziamo anche webinar gratuiti per tutti».

Provincia di Macerata: contratto a tempo indeterminato per 15 dipendenti

Contratti a tempo indeterminato per 15 dipendenti della Provincia di Macerata. Il presidente Antonio Pettinari, infatti, recependo il DPCM dell’ottobre scorso, firmato dal presidente del Consiglio Mario Draghi, pubblicato il 29 novembre in Gazzetta Ufficiale, e l’istruttoria preparata dagli uffici dell’Amministrazione provinciale, ha disposto la trasformazione del contratto da tempo determinato a tempo indeterminato dei funzionari che erano stati assunti, come previsto dalla legge, nell’Ente, per occuparsi della ricostruzione nelle zone colpite dal sisma.

Il requisito base per la stabilizzazione, come previsto dal DPCM, è possedere alla data del 31 dicembre 2021, un’attività lavorativa legata alla ricostruzione post sisma di almeno 3 anni, anche non continuativi, svolti presso la Provincia o in un altro Ente locale delle zone del cratere. Pertanto, anche se in Provincia di Macerata, sono 22 le figure assunte a tempo determinato per la ricostruzione, 15 soddisfano tale requisito e per loro, nei prossimi giorni, ci sarà la firma del contratto.

I funzionari, in parte ingegneri e amministrativi, più un architetto e un geologo, hanno incontrato il presidente Pettinari che li ha ringraziati per il lavoro fin qui svolto, stimolandoli a un’azione ancora più incisiva, sicuramente favorita d’ora in poi da questa certezza lavorativa.

«È una giornata molto importante, perché si offre una prospettiva stabile di lavoro a 15 funzionari, che erano stati assunti a tempo determinato e che si sono dovuti misurare, in modo impegnativo, con la ricostruzione post sisma – ha dichiarato Pettinari -. In questo momento storico, offrire a ben quindici famiglie un contratto a tempo indeterminato garantito dalla stabilità della Pubblica Amministrazione, è un grande risultato. Superiamo il precariato e valorizziamo quanto hanno realizzato e stanno realizzando per il nostro territorio. Un giusto riconoscimento per il lavoro svolto con i tanti progetti redatti che ci permettono di utilizzare le numerose risorse messe a disposizione per le strade, le scuole e gli altri edifici pubblici provinciali danneggiati dal sisma, e un incentivo per andare avanti in questo modo. Per loro, il contratto a tempo indeterminato partirà dal 30 dicembre prossimo. Ci auguriamo che le stesse opportunità siamo riservate in futuro anche per gli altri precari».

Provincia di Ancona su Caterpillar: chiusura stabilimento di Jesi e licenziamenti

La delocalizzazione non poteva essere la risposta per Elica, non dovrà esserlo neppure per Caterpillar. Se corrisponde a verità che recentemente il lavoro sia aumentato, se corrisponde a verità che il personale è stato interessato da straordinari, seppur in un periodo di difficile reperimento di materie prime, sarà necessariamente vero che trasportare l’attività in altro luogo servirà, non per migliorare la produzione, non per diminuire il prezzo finale al consumatore, né per garantire maggiori standard qualitativi ai nuovi lavoratori, ma per altro. – afferma Andrea Storoni, vice presidente della Provincia di Ancona –  L’azienda riveda la propria posizione sullo stabilimento di Jesi

18 dicembre 2021 – VERSO LE ELEZIONI PROVINCIALI

Si svolgeranno nella giornata di sabato 18 dicembre le elezioni dei 31 Presidenti di Provincia e 75 Consigli Provinciali al voto nella tornata elettorale del 2021.

Un election day che porterà all’ elezione di 31 Presidenti di Provincia e 886 consiglieri provinciali, che saranno votati con il sistema elettorale di secondo livello da 68.499 Sindaci e Consiglieri comunali di oltre 5.500 Comuni, in rappresentanza di oltre 32 milioni e 500 mila cittadine e cittadini.

Sabato 18 dicembre si voterà, dunque in un unico turno presso i seggi aperti nelle sedi stabilite dagli uffici elettorali provinciali, dalle 8,00 alle 20,00.

Si tratta di elezioni di secondo grado, secondo quanto stabilito dalla legge 56/14 di riforma delle Province: elettori ed eletti sono infatti i Sindaci e i Consiglieri comunali, cui è affidata la responsabilità di votare per conto delle comunità e dei cittadini amministrati.

DOVE SI VOTA

Le Province in cui si voterà anche per l’elezione del Presidente sono: Ancona, Alessandria, Ascoli Piceno, Avellino, Belluno, Bergamo, Biella, Caserta, Chieti, Crotone, Fermo, Ferrara, Forlì-Cesena, Grosseto, Imperia, Latina, L’Aquila, Lecco, Macerata, Mantova, Massa Carrara, Parma, Pavia, Perugia, Pescara, Ravenna, Rovigo, Terni, Treviso, Verbano Cusio Ossola, Viterbo

Sono eleggibili a presidente della Provincia i sindaci dei Comuni della Provincia e il Presidente dura in carica 4 anni.

Le elezioni dei Consigli Provinciali invece riguarderanno 75 Province su 76, esclusa La Spezia che ha votato lo scorso anno.

Sono eleggibili a consigliere provinciale i sindaci e i consiglieri comunali in carica e il Consiglio dura in carica due anni.

IL COMMENTO DEL PRESIDENTE DE PASCALE

“Quelle del 18 dicembre prossimo sono elezioni particolarmente significative per le Province – sottolinea il presidente dell’UPI Michele de Pascale. Il Governo Draghi ha riconosciuto e valorizzato il ruolo di queste istituzioni, assegnando loro importanti responsabilità sia nell’attuazione del PNRR sia con la Legge di Bilancio 2022. Un rilancio dell’ente che nei territori è evidentemente avvertito: tutte le forze politiche partecipano alle elezioni con liste e candidati e i Sindaci dei Comuni interessati al voto, a partire dai Comuni capoluogo, sono presenti nelle liste dei consigli Provinciali. Certo, questa attenzione e questo protagonismo hanno bisogno di un riconoscimento anche istituzionale, attraverso la revisione della legge 56/14 che ormai è ritenuta indispensabile da tutte le forze politiche”.

18 dicembre 2021 – VERSO LE ELEZIONI PROVINCIALI

Si svolgeranno nella giornata di sabato 18 dicembre le elezioni dei 31 Presidenti di Provincia e 75 Consigli Provinciali al voto nella tornata elettorale del 2021.

Un election day che porterà all’ elezione di 31 Presidenti di Provincia e 886 consiglieri provinciali, che saranno votati con il sistema elettorale di secondo livello da 68.499 Sindaci e Consiglieri comunali di oltre 5.500 Comuni, in rappresentanza di oltre 32 milioni e 500 mila cittadine e cittadini.

Sabato 18 dicembre si voterà, dunque in un unico turno presso i seggi aperti nelle sedi stabilite dagli uffici elettorali provinciali, dalle 8,00 alle 20,00.

Si tratta di elezioni di secondo grado, secondo quanto stabilito dalla legge 56/14 di riforma delle Province: elettori ed eletti sono infatti i Sindaci e i Consiglieri comunali, cui è affidata la responsabilità di votare per conto delle comunità e dei cittadini amministrati.

DOVE SI VOTA

Le Province in cui si voterà anche per l’elezione del Presidente sono: Ancona, Alessandria, Ascoli Piceno, Avellino, Belluno, Bergamo, Biella, Caserta, Chieti, Crotone, Fermo, Ferrara, Forlì-Cesena, Grosseto, Imperia, Latina, L’Aquila, Lecco, Macerata, Mantova, Massa Carrara, Parma, Pavia, Perugia, Pescara, Ravenna, Rovigo, Terni, Treviso, Verbano Cusio Ossola, Viterbo

Sono eleggibili a presidente della Provincia i sindaci dei Comuni della Provincia e il Presidente dura in carica 4 anni.

Le elezioni dei Consigli Provinciali invece riguarderanno 75 Province su 76, esclusa La Spezia che ha votato lo scorso anno.

Sono eleggibili a consigliere provinciale i sindaci e i consiglieri comunali in carica e il Consiglio dura in carica due anni.

IL COMMENTO DEL PRESIDENTE DE PASCALE

“Quelle del 18 dicembre prossimo sono elezioni particolarmente significative per le Province – sottolinea il presidente dell’UPI Michele de Pascale. Il Governo Draghi ha riconosciuto e valorizzato il ruolo di queste istituzioni, assegnando loro importanti responsabilità sia nell’attuazione del PNRR sia con la Legge di Bilancio 2022. Un rilancio dell’ente che nei territori è evidentemente avvertito: tutte le forze politiche partecipano alle elezioni con liste e candidati e i Sindaci dei Comuni interessati al voto, a partire dai Comuni capoluogo, sono presenti nelle liste dei consigli Provinciali. Certo, questa attenzione e questo protagonismo hanno bisogno di un riconoscimento anche istituzionale, attraverso la revisione della legge 56/14 che ormai è ritenuta indispensabile da tutte le forze politiche”.

ASviS, Rapporto territori – Aumentano le disuguaglianze economiche, ambientali e sociali: l’Italia deve accelerare sullo sviluppo sostenibile

Oltre la metà delle Regioni e delle Province autonome ha raggiunto o evidenzia andamenti favorevoli per i Target relativi alla riduzione dei tempi della giustizia, alla diminuzione della mortalità per malattie non trasmissibili e alla diminuzione dell’abbandono scolastico.

Oltre il 95% presenta invece un andamento negativo sull’efficienza energetica. Nessuna registra un trend in linea con il raggiungimento dei Target relativi alle aree marine protette e alla riduzione del consumo di suolo.

Il Rapporto viene presentato oggi alle 11 in diretta streaming su asvis.itansa.itradioradicale.it, sulle rispettive pagine Facebook, e sul canale YouTube ASviS.

Nonostante sempre più Regioni, Province e Città metropolitane stiano pianificando le loro strategie per lo sviluppo sostenibile, l’Italia è ancora lontana dal raggiungimento dell’Agenda 2030 dell’Onu. Lo testimonia la seconda edizione del Rapporto dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) “I territori e gli Obiettivi di sviluppo sostenibile”, strumento unico nel nostro Paese che misura se e in che tempi il Paese e i suoi territori riusciranno a raggiungere i 17 SDGs (Sustainable Development Goals).

Il Rapporto, oltre a descrivere l’impegno delle istituzioni locali nel progettare e nel realizzare piani strategici in linea con gli Obiettivi dell’Agenda 2030, elabora una serie di indici compositi per Regioni e Province che mostrano la situazione rispetto agli SDGs e misura le distanze dai Target quantitativi per Regioni e Province autonome, Città Metropolitane e diversi gradi di urbanizzazione.

Attraverso questa pubblicazione, l’ASviS integra e completa l’analisi iniziata con il Rapporto annuale presentato a settembreLe valutazioni confermano il forte ritardo, aggravato dalla crisi pandemica, verso l’attuazione dell’Agenda 2030 ed evidenziano come in molti casi le disuguaglianze economiche, sociali e ambientali siano in aumento nel nostro Paese.

A meno di 10 anni dalla scadenza del piano d’azione Onu sottoscritto nel 2015 da 193 Paesi, inclusa l’Italia, siamo ancora lontani da quella sostenibilità sociale, economica e ambientale di cui si avverte un urgente bisogno”, ha dichiarato il presidente dell’ASviS Pierluigi Stefanini. “Con lo studio presentato oggi vogliamo fornire un ulteriore strumento di riflessione per far comprendere quanto i nostri territori siano centrali per la costruzione di un futuro migliore. Il Rapporto sui territori dell’ASviS fornisce diverse proposte per mettere il Paese su un sentiero di sviluppo sostenibile ed evidenzia le tante buone pratiche che, se diffuse su scala nazionale, ci consegnerebbero un’Italia più sostenibile”.

 Viviamo in una realtà fortemente diseguale”, ha poi commentato la presidente dell’ASviS Marcella Mallen, “La pandemia ha aggravato le disuguaglianze di reddito, ha colpito con maggiore forza le persone meno protette, come donne e anziani, e tolto speranza ai nostri giovani. È su questi temi che le istituzioni devono convergere. Grazie anche all’aiuto dei fondi del Pnrr – Piano nazionale di ripresa e resilienza –, abbiamo una possibilità più unica che rara di ridurre le tante disparità che da troppo tempo attraversano il Paese. Il Rapporto presentato dall’ASviS è uno strumento prezioso per i territori, oltre infatti a misurare le criticità è in grado di fornire informazioni utili per allocare meglio i fondi a disposizione e per attivare processi partecipativi dei cittadini”.

Regioni e province autonome

Ricordando che ogni Obiettivo dell’Agenda 2030 è composto da diversi Target da raggiungere, dall’analisi basata sulle tendenze degli ultimi anni emerge che oltre l’80% delle Regioni e delle Province autonome ha già raggiunto o mostra trend positivi per il Target relativo alle coltivazioni biologiche, oltre il 60% ha raggiunto o evidenzia andamenti favorevoli per il Target relativo alla riduzione dei tempi della giustizia, più del 50% registra trend promettenti per il Target relativo alla diminuzione della mortalità per malattie non trasmissibili e alla diminuzione dell’abbandono scolastico.

Di contro, circa il 50% delle Regioni e delle Province autonome segnala andamenti negativi per i Target relativi alla riduzione degli incidenti stradali e delle disuguaglianze nel reddito disponibile. Circa il 60% non raggiungerà i Target relativi: alle energie rinnovabili, all’incremento del tasso di occupazione, all’aumento della spesa per ricerca e sviluppo e alla riduzione dei rifiuti prodotti. Più dell’80% registra un allontanamento o un andamento negativo per i Target relativi all’aumento dell’efficienza delle reti idriche, alla riduzione della quota di giovani che non studiano e non lavorano (NEET) e alla riduzione delle emissioni di gas serra. Infine oltre il 95% presenta un andamento negativo per il Target relativo all’efficienza energetica, mentre nessuna Regione o Provincia autonoma registra un trend in linea con il raggiungimento dei Target relativi alle aree marine protette e alla riduzione del consumo di suolo.

Le Province

L’ASviS per la prima volta introduce un’analisi delle disuguaglianze tra le Province, che risultano diminuite per la salute (Goal 3), la parità di genere (5), l’acqua ed i servizi igienico sanitari (6), le città e le comunità sostenibili (11) e la produzione ed il consumo responsabili (12).

Al contrario si registra un aumento delle differenze territoriali per l’istruzione (4), il lavoro e la crescita economica (8), l’innovazione e le infrastrutture (9), gli ecosistemi terrestri (15) e la giustizia e le istituzioni solide (16).

Le Città metropolitane

Per tre Target si riscontra una situazione positiva in oltre il 50% delle città metropolitane: per i laureati, per l’efficienza energetica e per il sovraffollamento negli istituti di pena.

Al contrario, per nove Target si segnalano andamenti negativi che accomunano la maggioranza delle Città metropolitane: i feriti per incidente stradale, l’efficienza della distribuzione dell’acqua, le energie rinnovabili il tasso di occupazione, la quota di giovani che non studiano e non lavorano (NEET), l’offerta del trasporto pubblico locale, la qualità dell’aria, la produzione di rifiuti urbani ed il consumo di suolo annuo.

I gradi di urbanizzazione

Nel Rapporto viene anche proposta un’innovativa analisi basata sulla classificazione DEGURBA di EUROSTAT. Lo scopo è mostrare la possibilità di misurare la distanza dai Target quantitativi dell’Agenda 2030, anche per aggregazioni diverse da quelle amministrative.

In particolare le città, o aree più densamente popolate, registrano andamenti promettenti per il Target relativo alla quota di laureati. Negativo il quadro rispetto al tasso di occupazione e alla percentuale di famiglie coperte dalla rete a banda larga. Critica anche la situazione dei Target riguardanti la quota di persone a rischio povertà ed esclusione sociale e la quota NEET.

Le piccole città e i sobborghi, o aree a densità intermedia di popolazione, registrano andamenti promettenti per il Target relativo all’uscita precoce dal sistema di istruzione e formazione. Negativo il quadro rispetto al tasso di occupazione e alla percentuale di famiglie coperte della rete a banda larga. Critica anche la situazione dei Target riguardanti il gap occupazionale di genere e la quota di NEET.

Infine, le aree rurali, o aree scarsamente popolate, evidenziano andamenti promettenti per i Target relativi alla quota di persone a rischio povertà ed esclusione sociale e all’uscita precoce dal sistema di istruzione e formazione. Negativo il quadro rispetto al tasso di occupazione, alla percentuale di famiglie coperte della rete per la banda larga. Critica anche la situazione del Target relativo alla quota di NEET.

Infine, il Rapporto fornisce una serie di proposte per mettere il Paese su un sentiero di sviluppo sostenibile. Per esempio, si evidenzia la necessità di un Sistema multilivello di Strategie e Agende per lo sviluppo sostenibile incardinato sugli strumenti di programmazione degli enti; occorre inoltre costruire una Strategia territoriale nazionale per la rigenerazione urbana, il consumo di suolo e i principi fondamentali per il governo del territorio; serve un’azione di coordinamento di tutti i programmi di rigenerazione urbana già finanziati, oltre all’elaborazione dell’Agenda urbana nazionale da parte del Comitato interministeriale per le politiche urbane (CIPU); va adottata l’Agenda per lo sviluppo sostenibile delle aree interne e della montagna; bisogna introdurre nei bandi del Pnrr una norma applicativa del 40% delle risorse territorializzabili per il Sud; vanno introdotti sistemi di pagamento già previsti dalla legislazione vigente per i Servizi ecosistemici e ambientali (PSEA); infine, il Rapporto sottolinea la necessità di acquistare mezzi del trasporto pubblico locale elettrici per le aree urbane e a idrogeno verde o biometano per le tratte interurbane con i contributi statali a partire dal 1° gennaio 2022.

Programma evento Territori

 

Provincia di Piacenza: Ponti, Stazione Unica Appaltante e variazioni di bilancio al centro del Consiglio Provinciale

Ponti, Stazione Unica Appaltante e variazioni di bilancio hanno caratterizzato il Consiglio Provinciale che si è riunito nel pomeriggio di ieri (martedì 30 novembre).

La seduta – aperta da un minuto di silenzio in memoria di Francesco Cacciatore, a lungo dirigente della Provincia, recentemente scomparso – ha iniziato i lavori, dopo il consueto spazio per le comunicazioni, con l’approvazione all’unanimità dello schema di convenzione che definisce il soggetto competente per la gestione di quattro ponti siti al confine amministrativo tra Piacenza e Parma.

Saranno gestiti dalla Provincia di Piacenza due viadotti: quello sul torrente Ongina lungo la Strada Provinciale n. 588R dei Due Ponti nei Comuni di Villanova sull’Arda (PC) e Polesine Zibello (PR) e quello sul torrente Stirone lungo le Strade Provinciali n. 64 di Trabucchi nel Comune di Vernasca (PC) e n. 109 Scipione Passeri nel Comune di Salsomaggiore Terme (PR). La Provincia di Parma gestirà invece altri due ponti: quello sul torrente Ongina lungo le Strade Provinciali n. 26 di Busseto e n. 46 di Busseto tra Besenzone (PC) e Busseto (PR) e quello sul torrente Stirone lungo le Strade Provinciali n. 31 Salsediana e n. 57 di Salsomaggiore Terme tra Alseno (PC) e Salsomaggiore Terme (PR).

Riguarda il ponte sul torrente Ongina (alla progressiva km 14+215) un secondo schema di convenzione tra i due Enti approvato, sempre ieri, dal Consiglio Provinciale: il viadotto sarà oggetto di un intervento di manutenzione straordinaria, per un importo di 850.000 euro, che sarà eseguito dalla Provincia di Piacenza e finanziato al 50% dalle due Province confinanti.

Il Consiglio ha poi approvato all’unanimità il nuovo schema di convenzione (l’attuale scade il 31 dicembre) per la Stazione Unica Appaltante della Provincia di Piacenza, che vanta tra l’altro il primato regionale per il maggior numero di Comuni aderenti (oggi sono 31) ed è stata recentemente selezionata da UPI tra le ‘best practice’ a livello nazionale.

Finalizzata a migliorare ulteriormente l’operatività della S.U.A. e la collaborazione con i Comuni, la nuova convenzione aggiunge alla gestione delle gare anche i servizi di progettazione e direzione lavori. Introdotta la possibilità di aderire alla convenzione anche per il Comune capoluogo. Prevista infine una riduzione della quota fissa del 50% per i Comuni che si associano per la prima volta.

Unanime l’ok del Consiglio anche ad alcune variazioni in tema di Bilancio di Previsione 2021-2023 e Dup. La variazione riguarda un contributo a Tempi Agenzia per far fronte a maggiori spese Covid (19.990 euro) finanziato dal fondo Covid, la registrazione in spesa ed in entrata del contributo regionale per interventi per la qualificazione delle scuole dell’infanzia per 380mila euro e le maggiori spese (20mila euro) per le somme trattenute dalla società incaricata del recupero delle sanzioni ai residenti all’estero.

Il Consiglio Provinciale ha poi discusso dell’Azienda Pubblica di Servizi alla Persona “Città di Piacenza”, il cui bilancio d’esercizio 2020 (caratterizzato dalla difficile situazione economica determinata dalla pandemia), ha presentato una perdita di 608mila euro: il Consiglio (la Provincia è attualmente socia dell’ASP con percentuale del 5%) ha riconosciuto la legittimità del debito fuori bilancio per 28.969 euro.

Unanimità anche per l’approvazione di una variante al PSC di Travo: consiste nell’allineamento delle previsioni di PSC, PTCP e PTPR in materia di dissesto idrogeologico, sulla base di più recenti e più dettagliate analisi compiute dal Comune.

Fuoriprogramma finale con l’annuncio del congedo dalla lunga esperienza in Provincia da parte del consigliere Sergio Bursi: il presidente Barbieri e tutti i consiglieri lo hanno ringraziato per il lavoro svolto a favore della comunità, in diversi ruoli, prima di un caloroso applauso.

PNRR. L’UPI all’insediamento del Tavolo Permanente per il Partenariato economico e sociale

“Il PNRR assegna agli enti territoriali, Regioni, Province e Comuni, un ruolo strategico nell’attuazione delle Missioni e nella realizzazione degli investimenti. Questo Tavolo, che realizza una azione di concerto e collaborazione tra tutte le istituzioni, nazionali e locali, e le forze economiche e sociali, avrà il compito di guidare e sostenere questo sforzo, fornendo indicazioni necessarie alla Cabina di regia politica per avere chiaro il grado di avanzamento di tutto il processo. Il tema del rafforzamento delle strutture organizzative con personale specializzato per Comuni e Province è una priorità”.

Lo ha detto il Presidente di UPI Toscana, Luca Menesini, delegato per UPI al Tavolo permanente per il partenariato economico, sociale e territoriale del PNRR, coordinato dal Prof. Tiziano Treu, che si è insediato oggi a Roma.

“Il PNRR – ha detto Menesini – è uno strumento straordinario per garantire al Paese interventi strutturali che permettano una crescita stabile e duratura. Gli investimenti che si andranno a realizzare dovranno essere inseriti all’interno di una idea di sviluppo programmatico del territorio, che a nostro parere non può che essere di ambito provinciale. Così come – ha aggiunto – riteniamo strategico declinare a livello provinciale i tavoli di settore e territoriali che si stanno aprendo nel Paese, e che hanno il compito di assicurare partecipazione e pieno coinvolgimento di tutti gli stakeholders rispetto agli investimenti che si metteranno a terra”.

“L’impegno richiesto agli Enti locali, Province e Comuni, è però davvero straordinario. E’ impensabile non assicurare a queste istituzioni la piena operatività ed il livello di efficienza necessari per raggiungere questi obiettivi. Serve personale specializzato, una richiesta che è prioritaria per la buona riuscita del PNRR, su cui fino ad oggi non abbiamo avuto risposte efficaci”.

Assemblea dei Presidenti di Provincia 2021. I progressi di Province&Comuni

A Parma si è svolta l’Assemblea dei Presidenti di Provincia dove in apertura sono stati presentati e condivisi i progressi del Progetto Province&Comuni.

Ad aprire i lavori è stato il Direttore Generale Upi Piero Antonelli che ha chiarito obiettivi e visione di Province&Comuni, spiegando finalità e strategie legate ad ogni ambito del progetto. “E’ un progetto che ha l’ambizione di ridisegnare il ruolo delle Province – ha detto Antonelli-. Abbiamo ridefinito le Province come Casa dei Comuni. E’ un progetto che deve impegnare tutto il sistema delle Province”.

All’incontro sono intervenuti anche il Prof. Enrico Carloni, del Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Perugia, che ha presentato la ricerca allegata,  e il Dott. Gaetano Scognamiglio, Presidente di PromoPA, che ha illustrato attraverso le slide allegate lo svolgimento dei Focus Group.

Leggi e scarica la ricerca dell’Università di Perugia

Leggi e scarica le slide di PromoPA sui Focus Group

Assemblea dei Presidenti di Provincia 2021. I progressi di Province&Comuni

A Parma si è svolta l’Assemblea dei Presidenti di Provincia dove in apertura sono stati presentati e condivisi i progressi del Progetto Province&Comuni.

Ad aprire i lavori è stato il Direttore Generale Upi Piero Antonelli che ha chiarito obiettivi e visione di Province&Comuni, spiegando finalità e strategie legate ad ogni ambito del progetto. “E’ un progetto che ha l’ambizione di ridisegnare il ruolo delle Province – ha detto Antonelli-. Abbiamo ridefinito le Province come Casa dei Comuni. E’ un progetto che deve impegnare tutto il sistema delle Province”.

All’incontro sono intervenuti anche il Prof. Enrico Carloni, del Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Perugia, che ha presentato la ricerca allegata,  e il Dott. Gaetano Scognamiglio, Presidente di PromoPA, che ha illustrato attraverso le slide allegate lo svolgimento dei Focus Group.

Leggi e scarica la ricerca dell’Università di Perugia

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