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La polizia provinciale di Prato impegnata nei controlli su osservanza disposizioni Coronavirus

Controlli in corso della polizia provinciale su tutte le strade del territorio di competenza della Provincia. Il servizio straordinario è scattato dopo l’introduzione del nuovo DPCM che prevede limitazioni agli spostamenti e la produzione di un’autocertificazione che attesti, qualora si esca dal comune di propria residenza, che il motivo del viaggio rientra tra quelli previsti dal Decreto: lavoro, casi di necessità, motivi sanitari.

Le pattuglie del corpo di polizia provinciale in queste ore stanno effettuando i controlli a campione su tutte le strade provinciali con particolare attenzione alle zone di confine con i territori di Firenze, Bologna e Pistoia.

“Al momento non si registrano infrazioni – spiega il comandante Michele Pellegrini -, le persone si sono mostrate tutte molto collaborative e disponibili con gli agenti, molte di loro, anzi, ne approfittano per porre eventuali domande e chiarire dubbi.”

“Ribadisco ancora una volta – commenta il presidente della Provincia di Prato, Francesco Puggelli – l’importanza di non trasgredire alle indicazioni e di seguirle alla lettera. Le istituzioni in questo momento stanno facendo un enorme lavoro per garantire il massimo della presenza, ma c’è bisogno della collaborazione di tutti i cittadini. E’ assolutamente vietato non attenersi alle disposizioni contenute nel Decreto, ne va della salute di tutti noi. In questo momento il senso del dovere deve prevalere su tutto. Ringrazio la polizia provinciale per il grosso lavoro che in queste ora sta facendo e ringrazio i cittadini che sono stati controllati per essersi dimostrati disponibili e responsabili, mi auguro che si prosegua su questa strada.”
Alle persone che vengono fermate viene richiesto di compilare il modello di autocertificazione in dotazione agli agenti in duplice copia, una di queste viene consegnata ai soggetti controllati e l’altra viene inviata alla Questura.

Solidarietà digitale: l’iniziativa del Ministero per l’innovazione

Solidarietà digitale

È l’iniziativa del Ministro per l’Innovazione tecnologica e la Digitalizzazione, con supporto tecnico dell’Agenzia per l’Italia Digitale, per ridurre l’impatto sociale ed economico del Coronavirus grazie a soluzioni e servizi innovativi.

Servizi

Le iniziative, i servizi e le soluzioni disponibili hanno il comune obiettivo di migliorare la vita delle persone che in questo momento si vedono costrette a cambiare le loro abitudini permettendo di:

  • lavorare da remoto, attraverso connettività rapida e gratuita e l’utilizzo di piattaforme di smart working avanzate;
  • leggere gratuitamente un giornale anche senza andare in edicola o un libro senza andare in libreria sul proprio smartphone o tablet;
  • restare al passo con i percorsi scolastici e di formazione, grazie a piattaforme di e-learning.

Tutte le info qui https://solidarietadigitale.agid.gov.it/#/

 

Coronavirus: la Provincia di Foggia attua lo smart working per i dipendenti

La Provincia di Foggia attua lo smart working, il lavoro agile, che si può svolgere anche da casa.

Per dare corpo alla direttiva del Ministero per la Pubblica Amministrazione per l’emergenza “coronavirus” – dichiara il Presidente Nicola Gatta –  che permette, il ricorso al lavoro agile per i dipendenti, consentendo loro di lavorare da casa. Lo scopo è quello di garantire la massima continuità ai servizi limitando gli spostamenti e contribuendo a fronteggiare le esigenze familiari derivanti da questa emergenza”.

La deliberazione del Presidente Gatta, con idonee disposizioni organizzative, definisce  modalità straordinarie, semplificate e temporanee di accesso all’utilizzo del lavoro agile (smart working), uno strumento che punta a lavorare per obiettivi.

L’ accesso alla modalità di lavoro agile è riferito a tutto il personale dell’Ente, senza distinzione di categoria di inquadramento e di tipologia di rapporto di lavoro.

 

I dirigenti autorizzeranno l’esecuzione della prestazione di lavoro in modalità agile riconoscendo priorità ai lavoratori portatori di patologie che li rendono maggiormente esposti al contagio, ai lavoratori che si avvalgono di servizi pubblici di trasporto per raggiungere la sede lavorativa, con particolare riferimento ai lavoratori provenienti dai comuni nei quali risulta positiva almeno una persona al COVID-19, alle lavoratrici in condizione di gravidanza, ai lavoratori sui quali grava la cura dei figli a seguito della chiusura delle scuole, alle lavoratrici nei tre anni successivi alla conclusione del periodo di congedo di maternità di cui all’art. 16 del D.Lgs 151/2001 ed ai lavoratori con figli in condizioni di disabilità ai sensi dell’art. 3 comma 3 del L. 104/1992.

 

Coronavirus: le nuove disposizioni in Provincia di Treviso

La Provincia di Treviso, adeguandosi al DPCM dell’8 marzo 2020, con provvedimento del direttore generale Carlo Rapicavoli, ha adottato nuovi provvedimenti, sia interni, sia verso l’utenza esterna, per il contenimento del Coronavirus fino al 3 aprile 2020.

Gli uffici della Provincia di Treviso sono aperti al pubblico e le attività istituzionali sono svolte regolarmente.

La Provincia invita però, al fine di limitare gli spostamenti, tutti i soggetti interessati a privilegiare modalità di contatto telematiche o telefoniche con gli uffici della Provincia e a recarsi presso gli stessi preferibilmente previo appuntamento.

Tutte le prove selettive concorsuali in scadenza fino alla data del 3 aprile 2020 sono state sospese.

Sono state inoltre sospese tutte le iniziative e corsi di formazione previsti nel complesso Sant’Artemio, sia di iniziativa della Provincia sia organizzati da altri soggetti, fatte salve tutte le attività di carattere istituzionale.

La Provincia di Treviso ha potenziato tutte le forme di smart working, il lavoro agile, tecnologico che si può svolgere anche da casa in ottemperanza alle direttive ministeriali.

In questi giorni viene ridotta al minimo la mobilità tra uffici, incentivata la flessibilità dell’orario e si invitano i dipendenti a svolgere la maggior quantità possibile di lavoro e di relazioni con l’utenza tramite la via telematica nonché a fruire delle ferie maturate e non godute, anche anticipando il termine contrattuale del 30 aprile previsto per il godimento delle ferie maturate nell’anno precedente a quello di godimento.

E’ stata disposta la chiusura al pubblico del Museo Etnografico Provinciale “Case Piavone” e del Parco Archeologico Didattico del Livelet. Si privilegia, dove compatibile, lo svolgimento di incontri o riunioni nella modalità di collegamento da remoto. Sono messe a disposizione soluzioni disinfettanti per l’igiene delle mani. Vanno evitati, nello svolgimento dell’attività lavorativa, situazioni di affollamento dei locali senza un adeguato distanziamento tra le persone.

Per quanto concerne la fruizione di bar e mensa, è consentita a condizione che siano rispettate la distanza di sicurezza di almeno un metro e non possono essere servite più di 4 persone contemporaneamente al banco, garantendo la distanza prescritta.

Qui tutte le misure adottate: https://www.provincia.treviso.it/index.php/news/144-news-in-evidenza/22710-misure-urgenti-in-materia-di-contenimento-e-gestione-dell-emergenza-epidemiologica-da-covid-2019

Piano antiviolenza: le proposte UPI alla Cabina di Regia

Avviare un’opera di formazione, sensibilizzazione, comunicazione diretto agli oltre 2 milioni e mezzo di studenti delle 7.400 scuole superiori  gestite dalla Province, per promuovere la costruzione di una coscienza civile fondata sul rispetto dell’altro e sul ripudio della violenza.

Questa la proposta presentata dalla Consigliera della Provincia di Como, Maria Grazia Sassi, delegata UPI nella Cabina di regia Nazionale del Ministero per la famiglia e le pari opportunità che sta definendo il Piano Nazionale contro la Violenza di genere.

“Le Province – ha detto la rappresentante UPI – possono essere una straordinaria opportunità di raccordo tra la pubblica amministrazione e i ragazzie e le ragazze, proprio nella fase tra i 14 e 18 anni, cruciale per la costruzione dell’individuo.  A breve, grazie ai fondi ottenuti dal Minsitro dello Sport per Azione ProvinceGiovani, in tutta Italia daremo il via a progetti che hanno tra le priorità la promozione di azioni di cittadinanza attiva, coinvolgendo migliaia di ragazze e ragazzi.  Un progetto di questa portata riferito al contrasto alla violenza di genere e alla promozione delle pari opportunità avrebbe un riscontro straordinario. Per questo proponiamo al Ministro Bonetti  di riservare una parte dei fondi del piano proprio ad azioni di questo tipo, diretti alla formazione socio culturali”.

Al termine del’intervento la Consigliera Sassi ha presentato ai rappresentanti dei vari ministeri coinvoltil la pubblicazione che raccoglie la sottoscrizione di oltre 4.300 Comuni di un ordine del giorno a sostegno delle Province.

Piano antiviolenza: le proposte UPI alla Cabina di Regia

Avviare un’opera di formazione, sensibilizzazione, comunicazione diretto agli oltre 2 milioni e mezzo di studenti delle 7.400 scuole superiori  gestite dalla Province, per promuovere la costruzione di una coscienza civile fondata sul rispetto dell’altro e sul ripudio della violenza.

Questa la proposta presentata dalla Consigliera della Provincia di Como, Maria Grazia Sassi, delegata UPI nella Cabina di regia Nazionale del Ministero per la famiglia e le pari opportunità che sta definendo il Piano Nazionale contro la Violenza di genere.

“Le Province – ha detto la rappresentante UPI – possono essere una straordinaria opportunità di raccordo tra la pubblica amministrazione e i ragazzie e le ragazze, proprio nella fase tra i 14 e 18 anni, cruciale per la costruzione dell’individuo.  A breve, grazie ai fondi ottenuti dal Minsitro dello Sport per Azione ProvinceGiovani, in tutta Italia daremo il via a progetti che hanno tra le priorità la promozione di azioni di cittadinanza attiva, coinvolgendo migliaia di ragazze e ragazzi.  Un progetto di questa portata riferito al contrasto alla violenza di genere e alla promozione delle pari opportunità avrebbe un riscontro straordinario. Per questo proponiamo al Ministro Bonetti  di riservare una parte dei fondi del piano proprio ad azioni di questo tipo, diretti alla formazione socio culturali”.

Al termine del’intervento la Consigliera Sassi ha presentato ai rappresentanti dei vari ministeri coinvoltil la pubblicazione che raccoglie la sottoscrizione di oltre 4.300 Comuni di un ordine del giorno a sostegno delle Province.

Coronavirus: approvato un nuovo decreto legge dal Consiglio dei Ministri

Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha adottato un proprio decreto che recepisce e proroga alcune delle misure già adottate per il contenimento e la gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19 e ne introduce ulteriori, volte a disciplinare in modo unitario il quadro degli interventi e a garantire uniformità su tutto il territorio nazionale all’attuazione dei programmi di profilassi.

Il testo distingue le misure sulla base delle aree geografiche d’intervento.

Misure applicabili nei comuni della “zona rossa”

(Bertonico; Casalpusterlengo; Castelgerundo; Castiglione D’Adda; Codogno; Fombio; Maleo; San Fiorano; Somaglia; Terranova dei Passerini; Vo’)

Per tali comuni si stabilisce quanto segue:

  • il divieto di accesso o di allontanamento dal territorio comunale;
  • la sospensione di manifestazioni, di eventi e di ogni forma di riunione in luogo pubblico o privato, anche di carattere culturale, ludico, sportivo e religioso;
  • la chiusura dei servizi educativi per l’infanzia e delle scuole di ogni ordine e grado, nonché delle istituzioni di formazione superiore, comprese le Università e le Istituzioni di alta formazione artistica musicale e coreutica, ferma la possibilità di svolgimento di attività formative a distanza;
  • la sospensione di viaggi di istruzione in Italia o all’estero fino al 15 marzo;
  • la sospensione dei servizi di apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura;
  • la sospensione delle attività degli uffici pubblici, fatta salva l’erogazione dei servizi essenziali e di pubblica utilità, nelle modalità e nei limiti indicati dal prefetto;
  • la sospensione delle procedure concorsuali pubbliche e private, indette e in corso negli stessi comuni;
  • la chiusura di tutte le attività commerciali, ad esclusione di quelle di pubblica utilità, dei servizi pubblici essenziali e degli esercizi commerciali per l’acquisto dei beni di prima necessità, nelle modalità e nei limiti indicati dal prefetto;
  • l’obbligo di accedere ai servizi pubblici essenziali e agli esercizi commerciali per l’acquisto di beni di prima necessità indossando dispositivi di protezione individuale o adottando particolari misure di cautela individuate dall’azienda sanitaria competente;
  • la sospensione dei servizi di trasporto di merci e di persone, anche non di linea, con esclusione del trasporto di beni di prima necessità e deperibili e fatte salve le eventuali deroghe previste dai prefetti;
  • la sospensione delle attività lavorative per le imprese, ad esclusione di quelle che erogano servizi essenziali e di pubblica utilità, ivi compresa l’attività veterinaria, nonché di quelle che possono essere svolte in modalità domiciliare o a distanza;
  • la sospensione dello svolgimento delle attività lavorative per i lavoratori residenti o domiciliati, anche di fatto, nel comune o nell’area interessata, anche ove le stesse si svolgano al di fuori dell’area.

Negli stessi comuni, il prefetto, d’intesa con le autorità competenti, può individuare specifiche misure finalizzate a garantire le attività necessarie per l’allevamento degli animali e la produzione di beni alimentari e le attività non differibili in quanto connesse al ciclo biologico di piante e animali.

Infine, negli uffici ricompresi nei distretti di Corte di appello cui appartengono i comuni della “zona rossa”, sino al 15 marzo 2020, si prevede la possibilità, per i Capi degli uffici giudiziari, sentiti i dirigenti amministrativi, di stabilire la riduzione dell’orario di apertura al pubblico, in relazione alle attività non strettamente connesse ad atti e attività urgenti.

Misure applicabili nelle regioni Emilia Romagna, Lombardia e Veneto e nelle Province di Pesaro e Urbino e di Savona

Per tali Regioni e Province si stabilisce quanto segue:

  • la sospensione degli eventi e delle competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, sino all’8 marzo 2020, in luoghi pubblici o privati, a meno che non si svolgano “a porte chiuse”. Restano consentite le sessioni di allenamento, sempre “a porte chiuse”;
  • il divieto di trasferta organizzata dei tifosi residenti nelle stesse regioni e nelle province di Pesaro e Urbino e di Savona, per assistere a eventi e competizioni sportive che si svolgano nelle restanti regioni e province;
  • la sospensione, sino all’8 marzo 2020, di tutte le manifestazioni organizzate, di carattere non ordinario, nonché degli eventi in luogo pubblico o privato, ivi compresi quelli di carattere culturale, ludico, sportivo e religioso, anche se svolti in luoghi chiusi ma aperti al pubblico, quali, a titolo d’esempio, grandi eventi, cinema, teatri, discoteche, cerimonie religiose;
  • è consentito lo svolgimento delle attività nei comprensori sciistici a condizione che il gestore provveda alla limitazione dell’accesso agli impianti di trasporto chiusi assicurando la presenza di un massimo di persone pari ad un terzo della capienza (funicolari, funivie, cabinovie, ecc.);
  • l’apertura dei luoghi di culto è condizionata all’adozione di misure organizzative tali da evitare assembramenti di persone, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi, e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza tra loro di almeno un metro;
  • la sospensione, sino all’8 marzo 2020, dei servizi educativi dell’infanzia e delle attività didattiche nelle scuole di ogni ordine e grado, nonché della frequenza delle attività scolastiche e di formazione superiore, comprese le Università e le Istituzioni di alta formazione artistica musicale e coreutica, di corsi professionali, master, corsi per le professioni sanitarie e università per anziani, ad esclusione dei medici in formazione specialistica e tirocinanti delle professioni sanitarie, salvo la possibilità di svolgimento a distanza;
  • la sospensione delle procedure concorsuali pubbliche e private, ad esclusione dei casi in cui venga effettuata la valutazione dei candidati esclusivamente su basi curriculari e/o in maniera telematica, nonché ad esclusione dei concorsi per il personale sanitario, ivi compresi gli esami di Stato e di abilitazione all’esercizio della professione di medico chirurgo, e di quelli per il personale della protezione civile;
  • lo svolgimento delle attività di ristorazione, bar e pub, a condizione che il servizio sia espletato per i soli posti a sedere e che, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali, gli avventori siano messi nelle condizioni di rispettare la distanza tra loro di almeno un metro;
  • l’apertura delle attività commerciali diverse da quelle di ristorazione, bar e pub, condizionata all’adozione di misure organizzative tali da consentire un accesso ai predetti luoghi con modalità contingentate o comunque idonee a evitare assembramenti di persone, tenuto conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali aperti al pubblico, e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza di almeno un metro tra i visitatori;
  • l’apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura, a condizione che assicurino modalità di fruizione contingentata o comunque tali da evitare assembramenti di persone, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali aperti al pubblico, e tali che i visitatori possano rispettare la distanza tra loro di almeno un metro;
  • la limitazione dell’accesso dei visitatori alle aree di degenza, da parte delle direzioni sanitarie ospedaliere;
  • la rigorosa limitazione dell’accesso dei visitatori agli ospiti nelle residenze sanitarie assistenziali per non autosufficienti;
  • la sospensione dei congedi ordinari del personale sanitario e tecnico, nonché del personale le cui attività siano necessarie a gestire le attività richieste dalle unità di crisi costituite a livello regionale;
  • l’obbligo di privilegiare, nello svolgimento di incontri o riunioni, le modalità di collegamento da remoto con particolare riferimento a strutture sanitarie e sociosanitarie, servizi di pubblica utilità e coordinamenti attivati nell’ambito dell’emergenza COVID-19.

Misure applicabili nelle Province di Bergamo, Lodi, Piacenza e Cremona

Per tali Province si stabilisce la chiusura nelle giornate di sabato e domenica delle medie e grandi strutture di vendita e degli esercizi commerciali presenti all’interno dei centri commerciali e dei mercati, ad esclusione delle farmacie, delle parafarmacie e dei punti vendita di generi alimentari.

Misure applicabili nella Regione Lombardia e nella Provincia di Piacenza

In tali territori si applica altresì la misura della sospensione delle attività di palestre, centri sportivi, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali (fatta eccezione per l’erogazione delle prestazioni rientranti nei “livelli essenziali di assistenza”), centri culturali, centri sociali, centri ricreativi.

MISURE VALIDE PER L’INTERO TERRITORIO NAZIONALE

  • la possibilità che la modalità di “lavoro agile” sia applicata, per la durata dello stato di emergenza, dai datori di lavoro a ogni rapporto di lavoro subordinato, anche in assenza degli accordi individuali previsti;
  • la sospensione fino al 15 marzo dei viaggi d’istruzione, delle iniziative di scambio o gemellaggio, delle visite guidate e delle uscite didattiche comunque denominate, programmate dalle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, con la previsione del diritto di recesso dai contratti già stipulati;
  • l’obbligo, fino al 15 marzo, della presentazione del certificato medico per la riammissione nelle scuole di ogni ordine e grado per assenze dovute a malattia infettiva;
  • la possibilità, per i dirigenti scolastici delle scuole nelle quali l’attività didattica sia stata sospesa per l’emergenza sanitaria, di attivare, sentito il collegio dei docenti e per la durata della sospensione, modalità di didattica a distanza avuto anche riguardo alle specifiche esigenze degli studenti con disabilità;
  • lo svolgimento a distanza, ove possibile e avuto particolare riguardo alle specifiche esigenze degli studenti con disabilità, delle attività didattiche o curriculari nelle Università e nelle Istituzioni di alta formazione artistica musicale e coreutica nelle quali non è consentita la partecipazione degli studenti alle stesse, per le esigenze connesse all’emergenza sanitaria;
  • la proroga dei termini previsti per il sostenimento dell’esame di guida in favore dei candidati che non hanno potuto effettuarlo a causa dell’emergenza sanitaria;
  • l’idoneo supporto delle articolazioni territoriali del Servizio sanitario nazionale al Ministero della giustizia, anche mediante adeguati presidi, al fine di garantire i nuovi ingressi negli istituti penitenziari e negli istituti penali per minorenni.
  • Inoltre, il testo prescrive, per l’intero territorio nazionale, ulteriori misure di informazione e prevenzione:
  • il personale sanitario si attiene alle misure di prevenzione per la diffusione delle infezioni per via respiratoria e applica le indicazioni per la sanificazione e la disinfezione degli ambienti previste dal Ministero della salute;
  • nei servizi educativi per l’infanzia, nelle scuole di ogni ordine e grado, nelle università, negli uffici delle restanti pubbliche amministrazioni sono esposte presso gli ambienti aperti al pubblico, ovvero di maggiore affollamento e transito, le informazioni sulle misure di prevenzione rese note dal Ministero della salute;
  • nelle pubbliche amministrazioni e, in particolare, nelle aree di accesso alle strutture del servizio sanitario, nonché in tutti i locali aperti al pubblico, sono messe a disposizione degli addetti, nonché degli utenti e visitatori, soluzioni disinfettanti per il lavaggio delle mani;
  • i sindaci e le associazioni di categoria promuovono la diffusione delle informazioni sulle misure di prevenzione igienico sanitarie presso gli esercizi commerciali;
  • le aziende di trasporto pubblico anche a lunga percorrenza adottano interventi straordinari di sanificazione dei mezzi;
  • nello svolgimento delle procedure concorsuali pubbliche e private, ove ne sia consentito l’espletamento, devono comunque essere assicurate modalità tali da evitare assembramenti di persone;
  • chiunque abbia fatto ingresso in Italia, a partire dal quattordicesimo giorno antecedente la data di pubblicazione del presente decreto, dopo aver soggiornato in zone a rischio epidemiologico, come identificate dall’Organizzazione mondiale della sanità, o sia transitato o abbia sostato nei comuni della “zona rossa”, deve comunicare tale circostanza al proprio medico di medicina generale, al pediatra di libera scelta o ai servizi di sanità pubblica competenti, che procedono di conseguenza, secondo il protocollo previsto in modo dettagliato dallo stesso dpcm odierno.

Con l’entrata in vigore di questo decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, infine, cessa la vigenza di tutti quelli precedenti, adottati in attuazione del decreto-legge 3 febbraio 2020, n. 6.

Nella foto, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte

Ecco lo schema di decreto di riparto dei finanziamenti per le strade provinciali Legge Bilancio 2020

Nel corso della Conferenza Stato Città di giovedì 27 febbraio scorso l’UPI ha espresso l’intesa sul decreto di riparto delle somme messe a disposizione dalla legge di bilancio per il rifinanziamento del programma straordinario di manutenzione della rete viaria delle Province fino al 2034.

Il decreto, che trovate in anteprima a questo link Schema di Decreto ripartizione risorse provincie STRADE 2020 è ora alla firma del Ministro delle Infrastrutture Paola De Micheli e dovrà successivamente passare il vaglio della Corte dei Conti; presumibilmente sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale tra circa un mese.

Nelle prossime settimane sul sito del Ministero delle Infrastrutture sarà messo a disposizione il relativo applicativo per l’invio dei programmi di intervento relativi.

Il decreto opera dunque il riparto delle somme ulteriormente messe a disposizione per complessivi 995 milioni di euro per gli anni 2020-2024 (vedi tabella tabella finanziamenti strade 2020 MIT ) e sancisce definitivamente che la rendicontazione degli interventi dovrà avvenire entro il 31 dicembre di ogni anno per gli interventi dell’anno precedente (per quelli delle annualità 2018 e 2019 la scadenza è 31.12.2020)

 

Si ricorda che, come avvenuto già con il dm 49/2018, gli interventi relativi alle somme messe a disposizione dovranno essere presentati per la relativa autorizzazione da parte del  Ministero Infrastrutture:

  • Per il Programma 2020  entro un mese dall’entrata in vigore del decreto
  • Per il Programma quadriennale 2021-2024 entro il 31  ottobre 2020

 

Strade provinciali: arrivano i fondi dal MIT

de Pascale “Ottime notizie:le Province da subito al lavoro per aprire i cantieri

“La notizia che il Ministero delle Infrastrutture ha assegnato, dopo solo due mesi dall’approvazione della legge di bilancio, i 995 milioni di fondi destinati alle strade provinciali è davvero positiva. Non possiamo che ringraziare il Ministro Paola de Micheli per questa accelerazione. Ora le Province si metteranno subito al lavoro per portare a termine nel più breve tempo possibile tutte le procedure burocratiche e aprire i cantieri nel giro di tre mesi. Avevamo chiesto al Presidente Conte e al Ministro De Micheli di darci fiducia, e siamo stati ascoltati. Abbiamo centinaia di progetti che non aspettavano altro che di essere finanziati. Con questi fondi inizia finalmente una nuova fase e potremo dare il via a quell’opera di messa in sicurezza delle strade provinciali che aspettavamo da anni”.

Nel link che segue, la notizia pubblicata sul sito del Ministero delle Infrastrutture con la ripartizione dei fondi per Provincia

http://www.mit.gov.it/comunicazione/news/manutenzione-strade-de-micheli-sbloccati-995-mln-per-le-strade-provinciali

Pa Digitale: le Province incontrano il Ministro Pisano

L’attuazione dell’agenda digitale italiana ed europea, il coordinamento delle attività di tutte le istituzioni della Repubblica, la necessità di individuare esperienze pilota, ,di formare le competenze per l’innovazione nella PA e di standardizzare le piattaforme tecnologiche.

Sono stati questi i temi chiave dell’ incontro con il Ministro per l’Innovazione tecnologica e la digitalizzazione, Paola Pisano, ANCI e UPI. A portare la posizione delle Province è stato rappresentante del Comitato direttivo dell’UPI Antonio Pompeo, Presidente della Provincia di Frosinone.

“La revisione profonda della riforma delle Province, su cui a breve avvieremo il confronto con il Governo, interessa anche il ruolo di queste istituzioni a supporto dei Comuni nei processi di transizione al digitale. Noi proponiamo al Governo – dichiara il Presidente al termine della riunione –  la creazione  in tutte le Province di Centri di competenza per l’innovazione che, mettendo in rete le esperienze e il know-how,  promuovano la trasformazione digitale in tutti gli enti locali del territorio. L’obiettivo– ha concluso il rappresentante dell’UPI – è costruire un percorso di semplificazione di tutto il governo locale, riducendo costi e tempi dell’azione amministrativa e garantendo servizi più efficienti e innovativi alle comunità e ai territori”.

Coronavirus: l’UPI alla riunione con Governo, Regioni e Anci

E’ appena terminata la riunione congiunta con Governo, cui è intervenuto il Presidente dell’UPI Michele de Pascale insieme ai presidenti di Regione, Anci e staff tecnico del Ministero della Salute per coordinare le azioni al fine di fronteggiare al meglio l’emergenza #Coronavirus.
“Insieme al presidente di Anci Antonio Decaro abbiamo chiesto una forte gestione centralizzata, per evitare comportamenti ingiustamente differenziati di singole articolazioni dello Stato, dando la massima disponibilità a collaborare.
Pur non essendo ovviamente questa la priorità, ho chiesto che venga anche aperto un tavolo sulle pesanti ricadute economiche che stiamo subendo e che dovranno trovare risposte da parte dello stato”

“Gener(y)action 2019. Scuola”: al via il progetto della Provincia di Fermo

Di recente gli studenti degli istituti scolastici superiori della Provincia di Fermo si sono incontrati per dare il via all’iniziativa che li vedrà protagonisti nella produzione di un video su tematiche quali la legalità e la responsabilità nelle scelte.

“Il progetto ‘Gener(Y)Action 2019’ cofinanziato dall’Unione Province Italiane (UPI) nell’ambito dell’avviso pubblico Azione ProvincEgiovani – ricorda la Presidente della Provincia di Fermo Moira Canigola – prevede il coinvolgimento diretto e attivo dei giovani dai 14 ai 35 anni e in particolare degli studenti delle scuole secondarie di secondo grado che a vario titolo collaboreranno con il Servizio Pubblica Istruzione dell’Ente.”

“Il progetto – continua il Vice Presidente della Provincia di Fermo Stefano Pompozzi – nasce dall’incontro “Liberi di scegliere”, promosso dalla Provincia di Fermo lo scorso novembre, nel cui ambito oltre 500 studenti delle scuole secondarie del territorio fermano hanno dialogato con l’Avv. Enza Rando, Vice Presidente dell’Associazione “Libera”. In quell’occasione – continua il Vice Presidente della Provincia – con l’Avv. Enza Rando e il Presidio di Fermo dell’Associazione abbiamo inteso realizzare un progetto che legasse la legalità alla responsabilità della scelta e quindi interessasse gli studenti in un percorso formativo non tradizionale. Gli studenti – prosegue Stefano Pompozzi – che hanno aderito all’iniziativa per tramite dei loro dirigenti scolastici saranno coinvolti in tutte le fasi di lavorazione e, seguiti da professionisti, si incontreranno nei locali della Provincia di Fermo in orario extrascolastico fino al termine dell’anno scolastico; il loro lavoro verrà presentato al festival “Le Parole della Montagna” che si terrà come ogni anno in estate a Smerillo. Il prossimo 21 febbraio con inizio alle ore 14.15 presso la Sala del Consiglio della Provincia di Fermo – conclude il Vice Presidente Stefano Pompozzi – gli studenti avranno modo di interloquire con il Presidente del Tribunale per i Minori di Reggio Calabria, dott. Roberto Di Bella, che riferirà loro del progetto che porta avanti da anni sulla mafia ed esporrà sull’importanza di essere ‘liberi’ quando si è di fronte ad una scelta. L’incontro, aperto a tutta la cittadinanza, potrà essere occasione per far conoscere le finalità e gli obiettivi dell’iniziativa “Gener(Y)Action 2019. Scuola” e consentire ad altri studenti di aderire”.

 

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