Categoria: Varie

Esplora tutte le news

Decreto sicurezza”Perplessità sulla cancellazione della non punibilità per la “particolare tenuità del fatto”.

Decreto sicurezza, de Pascale UPI
“Perplessità sulla cancellazione della non punibilità per la “particolare tenuità del fatto”.”

“Ci associamo alle perplessità  espresse dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella rispetto alla cancellazione della non punibilità nei casi di ‘particolare tenuità del fatto’  prevista dal decreto sicurezza. Non si tratta di non sostenere la giusta pena per chi oppone violenza o minaccia a un pubblico ufficiale, ma di consentire al giudice di valutare la reale portata della gravità del reato commesso. Il rischio è che aumenti il conflitto sociale tra chi, nella pubblica amministrazione, esercita il proprio compito di pubblico ufficiale a vari livelli, dalla polizia provinciale all’impiegato del catasto, e i cittadini. A tutto danno del sistema giudiziale che rischierebbe di essere ulteriormente intasato anche per questioni non pericolose e risolvibili con il buon senso. Su questo invitiamo il Parlamento a riflettere”. È il commento del Presidente dell’Upi Michele de Pascale, in merito a quanto previsto dall’articolo 16 lettera b) del cosiddetto Decreto sicurezza, che modifica l’art. 131 bis del codice penale, rendendo inapplicabile la causa di non punibilità per la “particolare tenuità del fatto” alle ipotesi di resistenza, violenza e minaccia a pubblico ufficiale e oltraggio a pubblico ufficiale “quando il reato è commesso nei confronti di un pubblico ufficiale nell’esercizio delle proprie funzioni”, su cui il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha espresso forti perplessità.

L’UPI al tavolo che ha approvato il Piano operativo del Piano strategico Nazionale sulla violenza maschile contro le donne 2017/20

Pubblichiamo il Piano operativo 2017-2020  del Piano strategico Nazionale suella violenza maschile contor le donne, approvato dalla Cabina di regia nella riunione che si è svolta il 18 luglio.

Un documento che costituisce la sintesi del lavoro di tutte le Amministrazioni, che con il coordinamento del Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, hanno concorso all’aggiornamento dello stato di attuazione e indicato, ove disponibili, le risorse finanziarie per la relativa attuazione.

“Il  Piano – ha sottolineato  il Sottosegretario di Stato On. Vincenzo Spadafora – ha natura flessibile e dinamica e quindi  sarà possibile, per tutto il periodo della sua attuazione, aggiornarlo ed integrarlo con ulteriori azioni concrete e risorse dedicate, sulla base delle priorità ed esigenze che di volta in volta emergeranno dal confronto nelle apposite sedi deputate : Comitato tecnico e Cabina di regia”.

“La legge 56/14 – ha dichiarato nel suo intevrento alla Cabina di regia la Consigliera della Provincia di Como Maria Grazia Sassi, che rappresenta l’UPI nel tavolo con il Governo e ha partecipato alle riunioni della cabina di regia che si sono susseguite in questi mesi- ha assegnato alle Province come funzione fondamentale proprio il controllo dei fenomeni discriminatori in ambito occupazionale e promozione delle pari opportunità sul territorio provinciale.

E’ una funzione che le Province esercitano a pieno, e che può garantire concretezza a questo piano. Essenziale, per diffondere una nuova cultura delle pari opportunità , è l’incontro con la scuola e la promozione di percorsi di conoscenza e formazione che aiutino i ragazzi e le ragazze nella crescita di una coscienza non solo egualitaria, ma capace di respingere e denunciare la violenza. Imparando, anche, a comprendere l’importanza di un lessico corretto e l’estrema pericolosità della violenza verbale.

Per questo come UPI sensibilizzeremo le Province a promuovere iniziative coordinate nelle scuole in particolare in occaisone degli eventi che saranno realizzati per la giornata internazionale contro la violenza sulle donne, il 25 novembre prossimo”.

 

 

L’UPI al tavolo che ha approvato il Piano operativo del Piano strategico Nazionale sulla violenza maschile contro le donne 2017/20

Pubblichiamo il Piano operativo 2017-2020  del Piano strategico Nazionale suella violenza maschile contor le donne, approvato dalla Cabina di regia nella riunione che si è svolta il 18 luglio.

Un documento che costituisce la sintesi del lavoro di tutte le Amministrazioni, che con il coordinamento del Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, hanno concorso all’aggiornamento dello stato di attuazione e indicato, ove disponibili, le risorse finanziarie per la relativa attuazione.

“Il  Piano – ha sottolineato  il Sottosegretario di Stato On. Vincenzo Spadafora – ha natura flessibile e dinamica e quindi  sarà possibile, per tutto il periodo della sua attuazione, aggiornarlo ed integrarlo con ulteriori azioni concrete e risorse dedicate, sulla base delle priorità ed esigenze che di volta in volta emergeranno dal confronto nelle apposite sedi deputate : Comitato tecnico e Cabina di regia”.

“La legge 56/14 – ha dichiarato nel suo intevrento alla Cabina di regia la Consigliera della Provincia di Como Maria Grazia Sassi, che rappresenta l’UPI nel tavolo con il Governo e ha partecipato alle riunioni della cabina di regia che si sono susseguite in questi mesi- ha assegnato alle Province come funzione fondamentale proprio il controllo dei fenomeni discriminatori in ambito occupazionale e promozione delle pari opportunità sul territorio provinciale.

E’ una funzione che le Province esercitano a pieno, e che può garantire concretezza a questo piano. Essenziale, per diffondere una nuova cultura delle pari opportunità , è l’incontro con la scuola e la promozione di percorsi di conoscenza e formazione che aiutino i ragazzi e le ragazze nella crescita di una coscienza non solo egualitaria, ma capace di respingere e denunciare la violenza. Imparando, anche, a comprendere l’importanza di un lessico corretto e l’estrema pericolosità della violenza verbale.

Per questo come UPI sensibilizzeremo le Province a promuovere iniziative coordinate nelle scuole in particolare in occaisone degli eventi che saranno realizzati per la giornata internazionale contro la violenza sulle donne, il 25 novembre prossimo”.

 

 

Riforma Province, de Pascale “Discutiamo dati alla mano”

“Quella di oggi è una giornata importante per riprendere una riflessione cha ha avuto un brusco stop per la campagna elettorale. Noi chiediamo che la discussione riparta dai fatti, che sono i dati che oggi presentiamo: un’operazione verità. La prossima Legge di bilancio deve trovare una soluzione definitiva e ripristinare l’autonomia istituzionale, finanziaria ed organizzativa delle Province”.

Lo ha detto il Presidente dell’UPI Michele de Pascale aprendo i lavori della giornata di confronto per fare il punto sulla revisione della riforma, sulle risorse per i servizi, sulla necessità di restituire a queste istituzioni la capacità di garantire servizi e rappresentanza ai territori”.

“La riforma delle Province è valsa 26 centesimi di risparmio annuo a cittadino: lo 0,001 della spesa pubblica. Per contro, ha provocato un taglio drammatico alle risorse che ha bloccato per cinque anni la manutenzione ordinaria dei 130 mila chilometri di strade e dalle oltre 7.400 scuole secondarie superiori in gestione: con – 43% alla spesa corrente e -71% di risorse per gli investimenti dal 2013 al 2018. E’ fallito poi completamente l’obiettivo della semplificazione, anzi, le Regioni hanno accentrato funzioni amministrative. Così nel Paese abbiamo ancora oltre 1.700 enti strumentali, e più di 7.000 società e consorzi vari, oltre 300 Ato Acqua, Gas e Rifiuti che a livello provinciale, svolgono compiti che potrebbero essere assegnati alle Province. Con un risparmio reale, ma soprattutto realizzando quella semplificazione indispensabile che ci chiedono prima di tutto le aziende”.

Semplificazione e investimenti, sono secondo l’UPI  le parole chiave intorno cui ricostruire una nuova Provincia: ‘Noi abbiamo un piano – ha ricordato de Pascale – con 6 miliardi di investimenti si rimette in sicurezza il Paese, si possono aprire cantieri per piccole opere pubbliche e favorire lo sviluppo locale”, con progetti già pronti e immediatamente cantierabili.

Il piano prevede 1.712 progetti per mettere in sicurezza strade provinciali, ponti, viadotti e gallerie per 2,5 miliardi; 1.092 progetti per mettere in sicurezza altrettante scuole secondarie superiori per 2,6 miliardi; 1.918 ponti e viadotti su cui le relazioni tecniche attestano la necessità di interventi urgenti di messa in sicurezza per 730 milioni; 14.089 ponti, viadotti o gallerie che necessitano di indagini tecnico diagnostiche approfondite con una stima di fabbisogno di 566 milioni.

“In questi giorni in tutta Italia i Sindaci stanno sottoscrivendo ordini del giorno a sostegno delle Province: siamo già a 1.550 firme ma il numero è in continuo aumento. La prossima settimana porteremo il fascicolo con tutti gli atti siglati dai Sindaci al tavolo della Conferenza Stato Città, per chiedere che si riprenda il percorso di revisione della riforma”.

POSTIAMO QUI LE SLIDES CON L’INTERVENTO DEL PRESIDENTE DE PASCALE UPI convegno 18 luglio 2019

 

Riforma Province, de Pascale “Discutiamo dati alla mano”

“Quella di oggi è una giornata importante per riprendere una riflessione cha ha avuto un brusco stop per la campagna elettorale. Noi chiediamo che la discussione riparta dai fatti, che sono i dati che oggi presentiamo: un’operazione verità. La prossima Legge di bilancio deve trovare una soluzione definitiva e ripristinare l’autonomia istituzionale, finanziaria ed organizzativa delle Province”.

Lo ha detto il Presidente dell’UPI Michele de Pascale aprendo i lavori della giornata di confronto per fare il punto sulla revisione della riforma, sulle risorse per i servizi, sulla necessità di restituire a queste istituzioni la capacità di garantire servizi e rappresentanza ai territori”.

“La riforma delle Province è valsa 26 centesimi di risparmio annuo a cittadino: lo 0,001 della spesa pubblica. Per contro, ha provocato un taglio drammatico alle risorse che ha bloccato per cinque anni la manutenzione ordinaria dei 130 mila chilometri di strade e dalle oltre 7.400 scuole secondarie superiori in gestione: con – 43% alla spesa corrente e -71% di risorse per gli investimenti dal 2013 al 2018. E’ fallito poi completamente l’obiettivo della semplificazione, anzi, le Regioni hanno accentrato funzioni amministrative. Così nel Paese abbiamo ancora oltre 1.700 enti strumentali, e più di 7.000 società e consorzi vari, oltre 300 Ato Acqua, Gas e Rifiuti che a livello provinciale, svolgono compiti che potrebbero essere assegnati alle Province. Con un risparmio reale, ma soprattutto realizzando quella semplificazione indispensabile che ci chiedono prima di tutto le aziende”.

Semplificazione e investimenti, sono secondo l’UPI  le parole chiave intorno cui ricostruire una nuova Provincia: ‘Noi abbiamo un piano – ha ricordato de Pascale – con 6 miliardi di investimenti si rimette in sicurezza il Paese, si possono aprire cantieri per piccole opere pubbliche e favorire lo sviluppo locale”, con progetti già pronti e immediatamente cantierabili.

Il piano prevede 1.712 progetti per mettere in sicurezza strade provinciali, ponti, viadotti e gallerie per 2,5 miliardi; 1.092 progetti per mettere in sicurezza altrettante scuole secondarie superiori per 2,6 miliardi; 1.918 ponti e viadotti su cui le relazioni tecniche attestano la necessità di interventi urgenti di messa in sicurezza per 730 milioni; 14.089 ponti, viadotti o gallerie che necessitano di indagini tecnico diagnostiche approfondite con una stima di fabbisogno di 566 milioni.

“In questi giorni in tutta Italia i Sindaci stanno sottoscrivendo ordini del giorno a sostegno delle Province: siamo già a 1.550 firme ma il numero è in continuo aumento. La prossima settimana porteremo il fascicolo con tutti gli atti siglati dai Sindaci al tavolo della Conferenza Stato Città, per chiedere che si riprenda il percorso di revisione della riforma”.

POSTIAMO QUI LE SLIDES CON L’INTERVENTO DEL PRESIDENTE DE PASCALE UPI convegno 18 luglio 2019

 

“Le Province oggi e domani: semplificare il Paese, migliorare i servizi, presidiare il territorio”

“Dopo anni di instabilità istituzionale e finanziaria, che hanno avuto ripercussioni pesanti sulle economie locali, è ormai evidente la necessità di restituire ai territorie alle Province  una nuova solidità sia dal punto di vista del quadro di amministrazione, sia rispetto alle risorse a disposizione.

Noi riteniamo che questo percorso non possa essere compiuto se non considerando come prioritari da una parte, la necessità di operare semplificazione amministrativa, e non di appesantire di nuove sovrastrutture il governo dei processi economici locali; dall’altra, rifiutando qualunque operazione di spending review che riduca risorse per i servizi e non intervenga piuttosto a tagliare duplicazioni di spesa.

Il risparmio, sia in termini di semplificazione che di riduzione di spesa inutile, che deriverebbe da un corretto assetto della gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica è, a nostro parere, uno dei tasselli essenziali per avviare l’opera di taglio di sprechi e miglioramento dei servizi”.

Una considerazione accompagnata dai risultati della ricerca realizzata da PWC- PricewaterhouseCoopers, che verrà presentata in anteprima per UPI nel corso di un convegno che si terrà a Roma il 18 luglio prossimo (Società Dante Alighieri, Sala del Primaticcio, Piazza Firenze 21) QUI IL PROGRAMMA PROGRAMMA 18 LUGLIO

I lavori si svolgeranno secondo il programma allegato e saranno chiusi da Laura Castelli, Viceministro Economia e Stefano Candiani, Sottosegretario Ministero dell’Interno.

Province, de Pascale “Basta esitare, ripartiamo con la revisione della riforma”

Se si raffronta l’unico risparmio della Legge 56/14 accertato, i 52 milioni di cancellazione dell’indennità degli organi politici, con l’aumento di 36 milioni dei soli costi del personale transitato nelle Regioni e nei ministeri – oltre 12.000 ex dipendenti provinciali, il risparmio della riforma delle Province arriva ad un totale di non più di 16 milioni. Lo 0,001 della spesa pubblica: 26 centesimi annui a cittadino.

“A fronte di questo risparmio, alle Province sono stati tagliati oltre 3 miliardi di risorse per i servizi essenziali ai cittadini che hanno di fatto bloccato per cinque anni la manutenzione ordinaria (-43% della spesa corrente dal 2013 al 2018) e la capacità di investimento delle Province su servizi essenziali (-71%di risorse per gli investimenti dal 2013 al 2018) a partire dai 130 mila chilometri di strade e dalle oltre 7.400 scuole secondarie superiori in gestione. E il pregiudizio sulle Province continua a pesare: negli ultimi provvedimenti per la crescita, le scuole secondarie superiori sono state escluse dai finanziamenti per l’efficientamento energetico, e non un euro è stato stanziato per aprire i cantieri, per cui abbiamo già progetti pronti, per mettere in sicurezza strade, ponti e gallerie”.

Lo dichiara il Presidente dell’UPI Michele de Pascale, anticipando alcuni dei temi su cui domani, giovedì 18 luglio, si confronteranno Governo, Parlamento, rappresentanti delle forze economiche e sociali, nell’incontro “Le Province oggi e domani: semplificare il Paese, migliorare i servizi, presidiare il territorio” (ore 10,30 – 13,30 Società Dante Alighieri, Sala del Primaticcio, Piazza Firenze 21). QUI IL PROGRAMMA 18 LUGLIO

“Chiediamo che si torni subito a discutere di come ridisegnare il ruolo delle Province, puntando su queste istituzioni per semplificare l’amministrazione locale, promuovere gli investimenti e assicurare servizi essenziali efficienti in tutto il Paese. Comprese le Regioni a Statuto Speciale, dove il caos sulle Province ha causato l’aumento delle strutture, come in Friuli Venezia Giulia con le 18 Unioni Territoriali Intercomunali, e il tracollo dei servizi, come in Sicilia e Sardegna dove le ex province sono commissariate dal 2013. Occorre intervenire anche sulla Legge elettorale, perché è del tutto evidente che se in 5 anni si torna a votare ben 11 volte, come è accaduto per le Province, qualcosa non funziona. Sono temi che vanno affrontati dati alla mano, tenendo presente sempre che da questi discende la sicurezza dei cittadini, lo sviluppo economico e sociale di gran parte del territorio, e che non possono essere trasformati in slogan politici”.

 

 

Province, de Pascale “Basta esitare, ripartiamo con la revisione della riforma”

Se si raffronta l’unico risparmio della Legge 56/14 accertato, i 52 milioni di cancellazione dell’indennità degli organi politici, con l’aumento di 36 milioni dei soli costi del personale transitato nelle Regioni e nei ministeri – oltre 12.000 ex dipendenti provinciali, il risparmio della riforma delle Province arriva ad un totale di non più di 16 milioni. Lo 0,001 della spesa pubblica: 26 centesimi annui a cittadino.

“A fronte di questo risparmio, alle Province sono stati tagliati oltre 3 miliardi di risorse per i servizi essenziali ai cittadini che hanno di fatto bloccato per cinque anni la manutenzione ordinaria (-43% della spesa corrente dal 2013 al 2018) e la capacità di investimento delle Province su servizi essenziali (-71%di risorse per gli investimenti dal 2013 al 2018) a partire dai 130 mila chilometri di strade e dalle oltre 7.400 scuole secondarie superiori in gestione. E il pregiudizio sulle Province continua a pesare: negli ultimi provvedimenti per la crescita, le scuole secondarie superiori sono state escluse dai finanziamenti per l’efficientamento energetico, e non un euro è stato stanziato per aprire i cantieri, per cui abbiamo già progetti pronti, per mettere in sicurezza strade, ponti e gallerie”.

Lo dichiara il Presidente dell’UPI Michele de Pascale, anticipando alcuni dei temi su cui domani, giovedì 18 luglio, si confronteranno Governo, Parlamento, rappresentanti delle forze economiche e sociali, nell’incontro “Le Province oggi e domani: semplificare il Paese, migliorare i servizi, presidiare il territorio” (ore 10,30 – 13,30 Società Dante Alighieri, Sala del Primaticcio, Piazza Firenze 21). QUI IL PROGRAMMA 18 LUGLIO

“Chiediamo che si torni subito a discutere di come ridisegnare il ruolo delle Province, puntando su queste istituzioni per semplificare l’amministrazione locale, promuovere gli investimenti e assicurare servizi essenziali efficienti in tutto il Paese. Comprese le Regioni a Statuto Speciale, dove il caos sulle Province ha causato l’aumento delle strutture, come in Friuli Venezia Giulia con le 18 Unioni Territoriali Intercomunali, e il tracollo dei servizi, come in Sicilia e Sardegna dove le ex province sono commissariate dal 2013. Occorre intervenire anche sulla Legge elettorale, perché è del tutto evidente che se in 5 anni si torna a votare ben 11 volte, come è accaduto per le Province, qualcosa non funziona. Sono temi che vanno affrontati dati alla mano, tenendo presente sempre che da questi discende la sicurezza dei cittadini, lo sviluppo economico e sociale di gran parte del territorio, e che non possono essere trasformati in slogan politici”.

 

 

“Le Province oggi e domani: semplificare il Paese, migliorare i servizi, presidiare il territorio”

“Dopo anni di instabilità istituzionale e finanziaria, che hanno avuto ripercussioni pesanti sulle economie locali, è ormai evidente la necessità di restituire ai territorie alle Province  una nuova solidità sia dal punto di vista del quadro di amministrazione, sia rispetto alle risorse a disposizione.

Noi riteniamo che questo percorso non possa essere compiuto se non considerando come prioritari da una parte, la necessità di operare semplificazione amministrativa, e non di appesantire di nuove sovrastrutture il governo dei processi economici locali; dall’altra, rifiutando qualunque operazione di spending review che riduca risorse per i servizi e non intervenga piuttosto a tagliare duplicazioni di spesa.

Il risparmio, sia in termini di semplificazione che di riduzione di spesa inutile, che deriverebbe da un corretto assetto della gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica è, a nostro parere, uno dei tasselli essenziali per avviare l’opera di taglio di sprechi e miglioramento dei servizi”.

Una considerazione accompagnata dai risultati della ricerca realizzata da PWC- PricewaterhouseCoopers, che verrà presentata in anteprima per UPI nel corso di un convegno che si terrà a Roma il 18 luglio prossimo (Società Dante Alighieri, Sala del Primaticcio, Piazza Firenze 21) QUI IL PROGRAMMA PROGRAMMA 18 LUGLIO

I lavori si svolgeranno secondo il programma allegato e saranno chiusi da Laura Castelli, Viceministro Economia e Stefano Candiani, Sottosegretario Ministero dell’Interno.

Cabina Strategia Italia UPI “Province: utilizziamo le risorse disponibili per un piano delle piccole opere”

“Nei primi 4 mesi dell’anno le Province hanno ricevuto e speso 120 milioni di euro aprendo e chiudendo 471 cantieri in tutta Italia grazie alle risorse avute sulla viabilità.  Stiamo concludendo i lavori per la messa in sicurezza dei  primi 9 ponti del Po su cui abbiamo ricevuto finanziamenti, e abbiamo pronti altri 176 interventi prioritari di messa in sicurezza di altrettanti ponti. La spesa per gli investimenti delle Province per la prima volta dopo anni di crollo, è in netta risalita:  siamo ad oltre il + 20% nel primo semestre del 2019. Quando le Province hanno le risorse necessarie, sono in grado di realizzare investimenti in efficienza e nel pieno rispetto dei tempi. Chiediamo che una parte delle risorse per gli investimenti che il Governo è riuscito ad ottenere dall’Europa, e che devono essere spesi per tempo, siano utilizzate per un piano delle piccole opere. Un piano che noi Province abbiamo già pronto: si tratta di 1.712 progetti di messa in sicurezza di strade, ponti e gallerie, di cui 630, se finanziati con 560 milioni, potrebbero aprirsi e chiudersi in autunno. Con un impatto immediato sull’economia locale. Lo stesso vale per i progetti che permetterebbero di intervenire sulla messa in sicurezza di 789 scuole superiori, già pronti e addirittura già ritenuti ammissibili anche dalle Regioni.  Il pregiudizio sulle Province, che purtroppo ancora non è pienamente superato, rischia di frenare questa piccola grande opera di sviluppo, che può produrre in tempi brevissimi vantaggi per l’economia e sicurezza per i cittadini. Chiediamo al Governo di agire con saggezza, e di considerare prioritario lo sviluppo dei territori”.

Lo dichiara il Vicepresidente dell’UPI, Carlo Riva Vercellotti, in merito al piano delle piccole opere su strade, scuole superiori e ponti, consegnato oggi al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e al Ministro dell’Economia Giovanni Tria nella riunione della Cabina di regia Strategia Italia nella Sala Verde di Palazzo Chigi

 

Qui la Nota UPI strategia italia e il monitoraggio progetti cantierabili province scuole strade ponti 11 luglio 2019 cosnegnati al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e al Ministro dell’Economia Giovanni Tria

BES delle Province 2019: gli indicatori territoriali per il governo del territorio

Presnetato il “BES delle Province 2019”, un progetto al quale hanno collaborato venti amministrazioni provinciali e sette città metropolitane che si confrontano sulle innovazioni sviluppate e le problematiche affrontate per l’elaborazione di indicatori territoriali utili per il governo del territorio.

Il progetto ha l’obiettivo di arrivare alla misurazione del benessere equo e sostenibile secondo una concezione multidimensionale del benessere, attenta sia ai parametri economici sia a quelli sociali e ambientali, corredati da misure di diseguaglianza e sostenibilità.

‼️Il “Bes delle province” prevede la produzione di Rapporti sul benessere equo e sostenibile nei territori degli enti aderenti e l’aggiornamento di un sito web dedicato alla diffusione delle pubblicazioni e delle basi dati all’indirizzo www.besdelleprovince.it

“Vogliamo fornire a tutte le Province e le Città metropolitane un insieme di dati e indicatori utili alla programmazione locale e al governo del territorio, attraverso una collaborazione tra gli uffici di statistica degli enti e l’ISTAT, nell’ambito del Sistema statistico nazionale – spiega il Presidente dell’UPI Michele de Pascale – Gli indicatori di BES territoriale consentono di mettere a confronto il contesto territoriale in cui le PA operano e di valutare in modo adeguato l’impatto delle politiche e delle azioni dei governi locali, con un ritorno informativo utile a tutto il Paese.
Anche questo progetto si conferma la capacità di gestione delle funzioni di «raccolta ed elaborazione dati» che la legge assegna alle Province non solo per sé, ma a supporto degli enti locali del loro territorio, nella consapevolezza che le sfide per costruire un futuro migliore si giocano anche sulla distanza tra «chi sa» e «chi non sa».

Convegno nazionale su “Il rapporto BES delle Province: indicatori statistici, programmazione locale, governo del territorio”

La Provincia di Ravenna e l’Unione delle Province d’Italia hanno organizzato, a Ravenna, per il prossimo 8 luglio, il Convegno nazionale su “Il rapporto BES delle Province: indicatori statistici, programmazione locale, governo del territorio” nel quale sarà presentato l’aggiornamento annuale degli indicatori del BES delle Province da parte del CUSPI (Coordinamento degli uffici di statistica delle province italiane) con una particolare attenzione a quelli che possono essere utilizzati nei documenti di programmazione contabile degli enti locali.

Il Convegno rappresenta l’occasione per evidenziare lo stretto rapporto che intercorre tra le attività statistiche dei Comuni e l’esercizio delle funzioni fondamentali delle Province e delle Città metropolitane in materia di “raccolta ed elaborazione dati” e di “assistenza tecnica ed amministrativa” agli enti locali del territorio.

In una società in cui è sempre più centrale la circolazione delle informazioni ed in cui le disuguaglianze territoriali dipendono sempre di più anche dall’accesso alle conoscenze, le Province e le Città metropolitane possono rappresentare un hub per il presidio delle funzioni strumentali e conoscitive nei territori, mettendo a fattor comune professionalità e risorse, per consentire a tutti gli enti locali, anche ai Comuni di più piccole dimensioni, di disporre dei dati e delle conoscenze necessarie alla migliore programmazione e valutazione delle politiche pubbliche locali.

Il programma del convegno allegato prevede l’introduzione del Presidente dell’UPI, l’intervento di diversi esponenti in rappresentanza delle istituzioni territoriali e del Sistema statistico nazionale, le conclusioni del Presidente dell’ISTAT e prevede

La partecipazione è libera, è gradita la registrazione presso la segreteria organizzativa del convegno, telefonando al numero 0544.258466 o scrivendo all’indirizzo e-mail [email protected]

 

Programma in allegato

26-06-BES_Ravenna_8luglio2019_definitivo

Cerca