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UNIONE DELLE PROVINCE D’ITALIA: CI PRESENTIAMO

L’Unione delle  Province  d’Italia  fu  istituita nell’Assemblea che si svolse il 23 e 24 marzo del 1908  nell’aula  del  consiglio  della  Provincia  di Roma:  vi  aderirono  57  Province  sulle  69  allora esistenti.

Primo  Presidente  dell’Associazione  fu  Giuseppe  Cerutti,  Presidente della deputazione provinciale di Venezia.

Il giorno  dopo  la  chiusura  dei  lavori  una  delegazione dell’Upi fu ricevuta dal Primo Ministro Giovanni  Giolitti,  che  la  riconobbe  ufficialmente  e avviò  i  primi  accordi  per  inserirne  una  rappresentanza nelle Commissioni di governo chiamate a studiare regolamenti sulle autonomie locali.

Sciolta  dal  regime  fascista,  l’associazione  continuò  ad  operare,  attraverso  la  pubblicazione  de “La Rivista delle Province”.

Nel 1946 fu ricostituita ed ebbe un ruolo determinate negli anni tra il ‘50 e il  ’70, nel riaffermare il ruolo delle Province.

Abbiamo il piacere di presentarci e di raccontarvi la nostra storia e chi siamo oggi.

TROVATE TUTTO QUI presentazione UNIONE PROVINCE D’ITALIA

UNIONE DELLE PROVINCE D’ITALIA: CI PRESENTIAMO

L’Unione delle  Province  d’Italia  fu  istituita nell’Assemblea che si svolse il 23 e 24 marzo del 1908  nell’aula  del  consiglio  della  Provincia  di Roma:  vi  aderirono  57  Province  sulle  69  allora esistenti.

Primo  Presidente  dell’Associazione  fu  Giuseppe  Cerutti,  Presidente della deputazione provinciale di Venezia.

Il giorno  dopo  la  chiusura  dei  lavori  una  delegazione dell’Upi fu ricevuta dal Primo Ministro Giovanni  Giolitti,  che  la  riconobbe  ufficialmente  e avviò  i  primi  accordi  per  inserirne  una  rappresentanza nelle Commissioni di governo chiamate a studiare regolamenti sulle autonomie locali.

Sciolta  dal  regime  fascista,  l’associazione  continuò  ad  operare,  attraverso  la  pubblicazione  de “La Rivista delle Province”.

Nel 1946 fu ricostituita ed ebbe un ruolo determinate negli anni tra il ‘50 e il  ’70, nel riaffermare il ruolo delle Province.

Abbiamo il piacere di presentarci e di raccontarvi la nostra storia e chi siamo oggi.

TROVATE TUTTO QUI presentazione UNIONE PROVINCE D’ITALIA

DOSSIER UPI : LE PROVINCE OGGI E DOMANI

Nelle slide, il racconto delle Province dalla Legge 56/14 ad oggi.

Il risparmio inesistente, la semplificazione mancata, i talgi ai servizi, il caos sui territori.

Ma anche la ripresa degli investimenti, il ruilancio di un ente che è motore di sviluppo.

Il piano per i mille cantieri.

Il Profilo di una nuova Provincia con le proposte per migliorare i servizi ai territori attraverso la semplificazione

LEGGI TUTTO QUI slide UPI convegno 18 luglio 2019  

e nel DOSSIER con tutti i dati analizzati Dossier le Province il futuro luglio 2019

 

Decreto sicurezza”Perplessità sulla cancellazione della non punibilità per la “particolare tenuità del fatto”.

Decreto sicurezza, de Pascale UPI
“Perplessità sulla cancellazione della non punibilità per la “particolare tenuità del fatto”.”

“Ci associamo alle perplessità  espresse dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella rispetto alla cancellazione della non punibilità nei casi di ‘particolare tenuità del fatto’  prevista dal decreto sicurezza. Non si tratta di non sostenere la giusta pena per chi oppone violenza o minaccia a un pubblico ufficiale, ma di consentire al giudice di valutare la reale portata della gravità del reato commesso. Il rischio è che aumenti il conflitto sociale tra chi, nella pubblica amministrazione, esercita il proprio compito di pubblico ufficiale a vari livelli, dalla polizia provinciale all’impiegato del catasto, e i cittadini. A tutto danno del sistema giudiziale che rischierebbe di essere ulteriormente intasato anche per questioni non pericolose e risolvibili con il buon senso. Su questo invitiamo il Parlamento a riflettere”. È il commento del Presidente dell’Upi Michele de Pascale, in merito a quanto previsto dall’articolo 16 lettera b) del cosiddetto Decreto sicurezza, che modifica l’art. 131 bis del codice penale, rendendo inapplicabile la causa di non punibilità per la “particolare tenuità del fatto” alle ipotesi di resistenza, violenza e minaccia a pubblico ufficiale e oltraggio a pubblico ufficiale “quando il reato è commesso nei confronti di un pubblico ufficiale nell’esercizio delle proprie funzioni”, su cui il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha espresso forti perplessità.

L’UPI al tavolo che ha approvato il Piano operativo del Piano strategico Nazionale sulla violenza maschile contro le donne 2017/20

Pubblichiamo il Piano operativo 2017-2020  del Piano strategico Nazionale suella violenza maschile contor le donne, approvato dalla Cabina di regia nella riunione che si è svolta il 18 luglio.

Un documento che costituisce la sintesi del lavoro di tutte le Amministrazioni, che con il coordinamento del Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, hanno concorso all’aggiornamento dello stato di attuazione e indicato, ove disponibili, le risorse finanziarie per la relativa attuazione.

“Il  Piano – ha sottolineato  il Sottosegretario di Stato On. Vincenzo Spadafora – ha natura flessibile e dinamica e quindi  sarà possibile, per tutto il periodo della sua attuazione, aggiornarlo ed integrarlo con ulteriori azioni concrete e risorse dedicate, sulla base delle priorità ed esigenze che di volta in volta emergeranno dal confronto nelle apposite sedi deputate : Comitato tecnico e Cabina di regia”.

“La legge 56/14 – ha dichiarato nel suo intevrento alla Cabina di regia la Consigliera della Provincia di Como Maria Grazia Sassi, che rappresenta l’UPI nel tavolo con il Governo e ha partecipato alle riunioni della cabina di regia che si sono susseguite in questi mesi- ha assegnato alle Province come funzione fondamentale proprio il controllo dei fenomeni discriminatori in ambito occupazionale e promozione delle pari opportunità sul territorio provinciale.

E’ una funzione che le Province esercitano a pieno, e che può garantire concretezza a questo piano. Essenziale, per diffondere una nuova cultura delle pari opportunità , è l’incontro con la scuola e la promozione di percorsi di conoscenza e formazione che aiutino i ragazzi e le ragazze nella crescita di una coscienza non solo egualitaria, ma capace di respingere e denunciare la violenza. Imparando, anche, a comprendere l’importanza di un lessico corretto e l’estrema pericolosità della violenza verbale.

Per questo come UPI sensibilizzeremo le Province a promuovere iniziative coordinate nelle scuole in particolare in occaisone degli eventi che saranno realizzati per la giornata internazionale contro la violenza sulle donne, il 25 novembre prossimo”.

 

 

L’UPI al tavolo che ha approvato il Piano operativo del Piano strategico Nazionale sulla violenza maschile contro le donne 2017/20

Pubblichiamo il Piano operativo 2017-2020  del Piano strategico Nazionale suella violenza maschile contor le donne, approvato dalla Cabina di regia nella riunione che si è svolta il 18 luglio.

Un documento che costituisce la sintesi del lavoro di tutte le Amministrazioni, che con il coordinamento del Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, hanno concorso all’aggiornamento dello stato di attuazione e indicato, ove disponibili, le risorse finanziarie per la relativa attuazione.

“Il  Piano – ha sottolineato  il Sottosegretario di Stato On. Vincenzo Spadafora – ha natura flessibile e dinamica e quindi  sarà possibile, per tutto il periodo della sua attuazione, aggiornarlo ed integrarlo con ulteriori azioni concrete e risorse dedicate, sulla base delle priorità ed esigenze che di volta in volta emergeranno dal confronto nelle apposite sedi deputate : Comitato tecnico e Cabina di regia”.

“La legge 56/14 – ha dichiarato nel suo intevrento alla Cabina di regia la Consigliera della Provincia di Como Maria Grazia Sassi, che rappresenta l’UPI nel tavolo con il Governo e ha partecipato alle riunioni della cabina di regia che si sono susseguite in questi mesi- ha assegnato alle Province come funzione fondamentale proprio il controllo dei fenomeni discriminatori in ambito occupazionale e promozione delle pari opportunità sul territorio provinciale.

E’ una funzione che le Province esercitano a pieno, e che può garantire concretezza a questo piano. Essenziale, per diffondere una nuova cultura delle pari opportunità , è l’incontro con la scuola e la promozione di percorsi di conoscenza e formazione che aiutino i ragazzi e le ragazze nella crescita di una coscienza non solo egualitaria, ma capace di respingere e denunciare la violenza. Imparando, anche, a comprendere l’importanza di un lessico corretto e l’estrema pericolosità della violenza verbale.

Per questo come UPI sensibilizzeremo le Province a promuovere iniziative coordinate nelle scuole in particolare in occaisone degli eventi che saranno realizzati per la giornata internazionale contro la violenza sulle donne, il 25 novembre prossimo”.

 

 

Riforma Province, de Pascale “Discutiamo dati alla mano”

“Quella di oggi è una giornata importante per riprendere una riflessione cha ha avuto un brusco stop per la campagna elettorale. Noi chiediamo che la discussione riparta dai fatti, che sono i dati che oggi presentiamo: un’operazione verità. La prossima Legge di bilancio deve trovare una soluzione definitiva e ripristinare l’autonomia istituzionale, finanziaria ed organizzativa delle Province”.

Lo ha detto il Presidente dell’UPI Michele de Pascale aprendo i lavori della giornata di confronto per fare il punto sulla revisione della riforma, sulle risorse per i servizi, sulla necessità di restituire a queste istituzioni la capacità di garantire servizi e rappresentanza ai territori”.

“La riforma delle Province è valsa 26 centesimi di risparmio annuo a cittadino: lo 0,001 della spesa pubblica. Per contro, ha provocato un taglio drammatico alle risorse che ha bloccato per cinque anni la manutenzione ordinaria dei 130 mila chilometri di strade e dalle oltre 7.400 scuole secondarie superiori in gestione: con – 43% alla spesa corrente e -71% di risorse per gli investimenti dal 2013 al 2018. E’ fallito poi completamente l’obiettivo della semplificazione, anzi, le Regioni hanno accentrato funzioni amministrative. Così nel Paese abbiamo ancora oltre 1.700 enti strumentali, e più di 7.000 società e consorzi vari, oltre 300 Ato Acqua, Gas e Rifiuti che a livello provinciale, svolgono compiti che potrebbero essere assegnati alle Province. Con un risparmio reale, ma soprattutto realizzando quella semplificazione indispensabile che ci chiedono prima di tutto le aziende”.

Semplificazione e investimenti, sono secondo l’UPI  le parole chiave intorno cui ricostruire una nuova Provincia: ‘Noi abbiamo un piano – ha ricordato de Pascale – con 6 miliardi di investimenti si rimette in sicurezza il Paese, si possono aprire cantieri per piccole opere pubbliche e favorire lo sviluppo locale”, con progetti già pronti e immediatamente cantierabili.

Il piano prevede 1.712 progetti per mettere in sicurezza strade provinciali, ponti, viadotti e gallerie per 2,5 miliardi; 1.092 progetti per mettere in sicurezza altrettante scuole secondarie superiori per 2,6 miliardi; 1.918 ponti e viadotti su cui le relazioni tecniche attestano la necessità di interventi urgenti di messa in sicurezza per 730 milioni; 14.089 ponti, viadotti o gallerie che necessitano di indagini tecnico diagnostiche approfondite con una stima di fabbisogno di 566 milioni.

“In questi giorni in tutta Italia i Sindaci stanno sottoscrivendo ordini del giorno a sostegno delle Province: siamo già a 1.550 firme ma il numero è in continuo aumento. La prossima settimana porteremo il fascicolo con tutti gli atti siglati dai Sindaci al tavolo della Conferenza Stato Città, per chiedere che si riprenda il percorso di revisione della riforma”.

POSTIAMO QUI LE SLIDES CON L’INTERVENTO DEL PRESIDENTE DE PASCALE UPI convegno 18 luglio 2019

 

Riforma Province, de Pascale “Discutiamo dati alla mano”

“Quella di oggi è una giornata importante per riprendere una riflessione cha ha avuto un brusco stop per la campagna elettorale. Noi chiediamo che la discussione riparta dai fatti, che sono i dati che oggi presentiamo: un’operazione verità. La prossima Legge di bilancio deve trovare una soluzione definitiva e ripristinare l’autonomia istituzionale, finanziaria ed organizzativa delle Province”.

Lo ha detto il Presidente dell’UPI Michele de Pascale aprendo i lavori della giornata di confronto per fare il punto sulla revisione della riforma, sulle risorse per i servizi, sulla necessità di restituire a queste istituzioni la capacità di garantire servizi e rappresentanza ai territori”.

“La riforma delle Province è valsa 26 centesimi di risparmio annuo a cittadino: lo 0,001 della spesa pubblica. Per contro, ha provocato un taglio drammatico alle risorse che ha bloccato per cinque anni la manutenzione ordinaria dei 130 mila chilometri di strade e dalle oltre 7.400 scuole secondarie superiori in gestione: con – 43% alla spesa corrente e -71% di risorse per gli investimenti dal 2013 al 2018. E’ fallito poi completamente l’obiettivo della semplificazione, anzi, le Regioni hanno accentrato funzioni amministrative. Così nel Paese abbiamo ancora oltre 1.700 enti strumentali, e più di 7.000 società e consorzi vari, oltre 300 Ato Acqua, Gas e Rifiuti che a livello provinciale, svolgono compiti che potrebbero essere assegnati alle Province. Con un risparmio reale, ma soprattutto realizzando quella semplificazione indispensabile che ci chiedono prima di tutto le aziende”.

Semplificazione e investimenti, sono secondo l’UPI  le parole chiave intorno cui ricostruire una nuova Provincia: ‘Noi abbiamo un piano – ha ricordato de Pascale – con 6 miliardi di investimenti si rimette in sicurezza il Paese, si possono aprire cantieri per piccole opere pubbliche e favorire lo sviluppo locale”, con progetti già pronti e immediatamente cantierabili.

Il piano prevede 1.712 progetti per mettere in sicurezza strade provinciali, ponti, viadotti e gallerie per 2,5 miliardi; 1.092 progetti per mettere in sicurezza altrettante scuole secondarie superiori per 2,6 miliardi; 1.918 ponti e viadotti su cui le relazioni tecniche attestano la necessità di interventi urgenti di messa in sicurezza per 730 milioni; 14.089 ponti, viadotti o gallerie che necessitano di indagini tecnico diagnostiche approfondite con una stima di fabbisogno di 566 milioni.

“In questi giorni in tutta Italia i Sindaci stanno sottoscrivendo ordini del giorno a sostegno delle Province: siamo già a 1.550 firme ma il numero è in continuo aumento. La prossima settimana porteremo il fascicolo con tutti gli atti siglati dai Sindaci al tavolo della Conferenza Stato Città, per chiedere che si riprenda il percorso di revisione della riforma”.

POSTIAMO QUI LE SLIDES CON L’INTERVENTO DEL PRESIDENTE DE PASCALE UPI convegno 18 luglio 2019

 

“Le Province oggi e domani: semplificare il Paese, migliorare i servizi, presidiare il territorio”

“Dopo anni di instabilità istituzionale e finanziaria, che hanno avuto ripercussioni pesanti sulle economie locali, è ormai evidente la necessità di restituire ai territorie alle Province  una nuova solidità sia dal punto di vista del quadro di amministrazione, sia rispetto alle risorse a disposizione.

Noi riteniamo che questo percorso non possa essere compiuto se non considerando come prioritari da una parte, la necessità di operare semplificazione amministrativa, e non di appesantire di nuove sovrastrutture il governo dei processi economici locali; dall’altra, rifiutando qualunque operazione di spending review che riduca risorse per i servizi e non intervenga piuttosto a tagliare duplicazioni di spesa.

Il risparmio, sia in termini di semplificazione che di riduzione di spesa inutile, che deriverebbe da un corretto assetto della gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica è, a nostro parere, uno dei tasselli essenziali per avviare l’opera di taglio di sprechi e miglioramento dei servizi”.

Una considerazione accompagnata dai risultati della ricerca realizzata da PWC- PricewaterhouseCoopers, che verrà presentata in anteprima per UPI nel corso di un convegno che si terrà a Roma il 18 luglio prossimo (Società Dante Alighieri, Sala del Primaticcio, Piazza Firenze 21) QUI IL PROGRAMMA PROGRAMMA 18 LUGLIO

I lavori si svolgeranno secondo il programma allegato e saranno chiusi da Laura Castelli, Viceministro Economia e Stefano Candiani, Sottosegretario Ministero dell’Interno.

Province, de Pascale “Basta esitare, ripartiamo con la revisione della riforma”

Se si raffronta l’unico risparmio della Legge 56/14 accertato, i 52 milioni di cancellazione dell’indennità degli organi politici, con l’aumento di 36 milioni dei soli costi del personale transitato nelle Regioni e nei ministeri – oltre 12.000 ex dipendenti provinciali, il risparmio della riforma delle Province arriva ad un totale di non più di 16 milioni. Lo 0,001 della spesa pubblica: 26 centesimi annui a cittadino.

“A fronte di questo risparmio, alle Province sono stati tagliati oltre 3 miliardi di risorse per i servizi essenziali ai cittadini che hanno di fatto bloccato per cinque anni la manutenzione ordinaria (-43% della spesa corrente dal 2013 al 2018) e la capacità di investimento delle Province su servizi essenziali (-71%di risorse per gli investimenti dal 2013 al 2018) a partire dai 130 mila chilometri di strade e dalle oltre 7.400 scuole secondarie superiori in gestione. E il pregiudizio sulle Province continua a pesare: negli ultimi provvedimenti per la crescita, le scuole secondarie superiori sono state escluse dai finanziamenti per l’efficientamento energetico, e non un euro è stato stanziato per aprire i cantieri, per cui abbiamo già progetti pronti, per mettere in sicurezza strade, ponti e gallerie”.

Lo dichiara il Presidente dell’UPI Michele de Pascale, anticipando alcuni dei temi su cui domani, giovedì 18 luglio, si confronteranno Governo, Parlamento, rappresentanti delle forze economiche e sociali, nell’incontro “Le Province oggi e domani: semplificare il Paese, migliorare i servizi, presidiare il territorio” (ore 10,30 – 13,30 Società Dante Alighieri, Sala del Primaticcio, Piazza Firenze 21). QUI IL PROGRAMMA 18 LUGLIO

“Chiediamo che si torni subito a discutere di come ridisegnare il ruolo delle Province, puntando su queste istituzioni per semplificare l’amministrazione locale, promuovere gli investimenti e assicurare servizi essenziali efficienti in tutto il Paese. Comprese le Regioni a Statuto Speciale, dove il caos sulle Province ha causato l’aumento delle strutture, come in Friuli Venezia Giulia con le 18 Unioni Territoriali Intercomunali, e il tracollo dei servizi, come in Sicilia e Sardegna dove le ex province sono commissariate dal 2013. Occorre intervenire anche sulla Legge elettorale, perché è del tutto evidente che se in 5 anni si torna a votare ben 11 volte, come è accaduto per le Province, qualcosa non funziona. Sono temi che vanno affrontati dati alla mano, tenendo presente sempre che da questi discende la sicurezza dei cittadini, lo sviluppo economico e sociale di gran parte del territorio, e che non possono essere trasformati in slogan politici”.

 

 

Province, de Pascale “Basta esitare, ripartiamo con la revisione della riforma”

Se si raffronta l’unico risparmio della Legge 56/14 accertato, i 52 milioni di cancellazione dell’indennità degli organi politici, con l’aumento di 36 milioni dei soli costi del personale transitato nelle Regioni e nei ministeri – oltre 12.000 ex dipendenti provinciali, il risparmio della riforma delle Province arriva ad un totale di non più di 16 milioni. Lo 0,001 della spesa pubblica: 26 centesimi annui a cittadino.

“A fronte di questo risparmio, alle Province sono stati tagliati oltre 3 miliardi di risorse per i servizi essenziali ai cittadini che hanno di fatto bloccato per cinque anni la manutenzione ordinaria (-43% della spesa corrente dal 2013 al 2018) e la capacità di investimento delle Province su servizi essenziali (-71%di risorse per gli investimenti dal 2013 al 2018) a partire dai 130 mila chilometri di strade e dalle oltre 7.400 scuole secondarie superiori in gestione. E il pregiudizio sulle Province continua a pesare: negli ultimi provvedimenti per la crescita, le scuole secondarie superiori sono state escluse dai finanziamenti per l’efficientamento energetico, e non un euro è stato stanziato per aprire i cantieri, per cui abbiamo già progetti pronti, per mettere in sicurezza strade, ponti e gallerie”.

Lo dichiara il Presidente dell’UPI Michele de Pascale, anticipando alcuni dei temi su cui domani, giovedì 18 luglio, si confronteranno Governo, Parlamento, rappresentanti delle forze economiche e sociali, nell’incontro “Le Province oggi e domani: semplificare il Paese, migliorare i servizi, presidiare il territorio” (ore 10,30 – 13,30 Società Dante Alighieri, Sala del Primaticcio, Piazza Firenze 21). QUI IL PROGRAMMA 18 LUGLIO

“Chiediamo che si torni subito a discutere di come ridisegnare il ruolo delle Province, puntando su queste istituzioni per semplificare l’amministrazione locale, promuovere gli investimenti e assicurare servizi essenziali efficienti in tutto il Paese. Comprese le Regioni a Statuto Speciale, dove il caos sulle Province ha causato l’aumento delle strutture, come in Friuli Venezia Giulia con le 18 Unioni Territoriali Intercomunali, e il tracollo dei servizi, come in Sicilia e Sardegna dove le ex province sono commissariate dal 2013. Occorre intervenire anche sulla Legge elettorale, perché è del tutto evidente che se in 5 anni si torna a votare ben 11 volte, come è accaduto per le Province, qualcosa non funziona. Sono temi che vanno affrontati dati alla mano, tenendo presente sempre che da questi discende la sicurezza dei cittadini, lo sviluppo economico e sociale di gran parte del territorio, e che non possono essere trasformati in slogan politici”.

 

 

“Le Province oggi e domani: semplificare il Paese, migliorare i servizi, presidiare il territorio”

“Dopo anni di instabilità istituzionale e finanziaria, che hanno avuto ripercussioni pesanti sulle economie locali, è ormai evidente la necessità di restituire ai territorie alle Province  una nuova solidità sia dal punto di vista del quadro di amministrazione, sia rispetto alle risorse a disposizione.

Noi riteniamo che questo percorso non possa essere compiuto se non considerando come prioritari da una parte, la necessità di operare semplificazione amministrativa, e non di appesantire di nuove sovrastrutture il governo dei processi economici locali; dall’altra, rifiutando qualunque operazione di spending review che riduca risorse per i servizi e non intervenga piuttosto a tagliare duplicazioni di spesa.

Il risparmio, sia in termini di semplificazione che di riduzione di spesa inutile, che deriverebbe da un corretto assetto della gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica è, a nostro parere, uno dei tasselli essenziali per avviare l’opera di taglio di sprechi e miglioramento dei servizi”.

Una considerazione accompagnata dai risultati della ricerca realizzata da PWC- PricewaterhouseCoopers, che verrà presentata in anteprima per UPI nel corso di un convegno che si terrà a Roma il 18 luglio prossimo (Società Dante Alighieri, Sala del Primaticcio, Piazza Firenze 21) QUI IL PROGRAMMA PROGRAMMA 18 LUGLIO

I lavori si svolgeranno secondo il programma allegato e saranno chiusi da Laura Castelli, Viceministro Economia e Stefano Candiani, Sottosegretario Ministero dell’Interno.

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