Categoria: Varie

Esplora tutte le news

Il ringraziamento dell’UPI ai Presidenti che hanno guidato le Province dal 2014 al 2018

Oggi giornata speciale per l’UPI: il Presidente Achille Variati ha voluto riunire i Presidenti che hanno guidato le Province dal 2014 al 2018 “per ricordare il grande impegno mostrato nel governare queste istituzioni in un momento così difficile”.

Variati ha voluto aprire l’incontro con una citazione di Nilde Iotti, la prima donna a ricoprire la carica di Presidente della Camera dei Deputati :”Questa Repubblica si può salvare. Ma, per questo, deve diventare la Repubblica della Costituzione”. “E le Province – ha voluto ribadire Variati, leggendo gli articoli 5, 114, 118 e 119 della Carta – sono nella Costituzione”.

Parole di stima sono venute dalla Ministro degli Affari Regionali, Erika Stefani, che ha ospitato i Presidenti nella sala delle Conferenze del suo Dicastero “Avete guidato le Province in un momento in cui c’era la nebbia fitta intorno a queste istituzioni. A voi deve andare la nostra riconoscenza”.

Ai Presidenti di Provincia l’Upi ha voluto lasciare una copia della Costituzione in ricordo del loro mandato.

Il ringraziamento dell’UPI ai Presidenti che hanno guidato le Province dal 2014 al 2018

Oggi giornata speciale per l’UPI: il Presidente Achille Variati ha voluto riunire i Presidenti che hanno guidato le Province dal 2014 al 2018 “per ricordare il grande impegno mostrato nel governare queste istituzioni in un momento così difficile”.

Variati ha voluto aprire l’incontro con una citazione di Nilde Iotti, la prima donna a ricoprire la carica di Presidente della Camera dei Deputati :”Questa Repubblica si può salvare. Ma, per questo, deve diventare la Repubblica della Costituzione”. “E le Province – ha voluto ribadire Variati, leggendo gli articoli 5, 114, 118 e 119 della Carta – sono nella Costituzione”.

Parole di stima sono venute dalla Ministro degli Affari Regionali, Erika Stefani, che ha ospitato i Presidenti nella sala delle Conferenze del suo Dicastero “Avete guidato le Province in un momento in cui c’era la nebbia fitta intorno a queste istituzioni. A voi deve andare la nostra riconoscenza”.

Ai Presidenti di Provincia l’Upi ha voluto lasciare una copia della Costituzione in ricordo del loro mandato.

Manutenzione strade provinciali: servono 5,6 miliardi. Lo studio ACI

Una priorità per il Paese” è così che l’Automobile Club d’Italia definisce la necessità di sanare il gap di manutenzione dei 132.000 chilometri di rete stradale provinciale, strategici per il tessuto economico e sociale del Paese. Le attuali inefficienze e criticità della rete sono dovute al fatto che, negli ultimi 10 anni, sono mancati investimenti in manutenzione per 42 miliardi di euro, come si legge ne “Il recupero dell’arretrato manutentorio della rete viaria secondaria: una priorità per il Paese”, lo studio della Fondazione Filippo Caracciolo di ACI, presentato  alla 73a Conferenza del Traffico e della Circolazione.

Secondo questo studio il fabbisogno annuo per la manutenzione della rete stradale provinciale ammonta a 6,1 miliardi di euro: 1,7 per la manutenzione ordinaria e 4,4 per quella straordinaria. Ogni chilometro di provinciale richiede, in media, 46.000 euro l’anno, ma le risorse oggi stanziate non superano i 500 milioni, sufficienti alla manutenzione di poco più di 10.800 chilometri: l’8% della rete provinciale.

Investire in manutenzione i 5,6 miliardi di euro che mancano all’appello, frutterebbe il triplo, con un incremento dello 0,9% del PIL (pari a 16,2 miliardi) e una riduzione della disoccupazione fino al 4% (pari a 120.000 nuovi posti di lavoro).

Dal link che segue potete scaricare  Lo Studio ACI sulle strade provinciali 2018

Nel link  che segue invece trovate un Abstract dello studio ACI strade provinciali 2018 a cura dell’Ufficio stampa ACI

Sicurezza strade: da studio ACI confermate richieste UPI. “Servono investimenti chiari in legge bilancio 2019”

Il fabbisogno annuo per la manutenzione della rete stradale provinciale ammonta a 6,1 miliardi di euro: 1,7 per la manutenzione ordinaria e 4,4 per quella straordinaria. Ogni chilometro di provinciale richiede, in media, 46.000 euro l’anno, ma le risorse oggi stanziate non superano i 500 milioni, sufficienti alla manutenzione di poco più di 10.800 chilometri: l’8% della rete provinciale. 

A dirlo è lo studio Fondazione Filippo Caracciolo di ACI “Il recupero dell’arretrato manutentorio della rete viaria secondaria: una priorità per il Paese”, presentato oggi a Genova, alla 73a Conferenza del Traffico e della Circolazione. 

Ma c’è di più: secodo questo studio, infatti, investire in manutenzione i 5,6 miliardi di euro che mancano all’appello, frutterebbe il triplo, con un incremento dello 0,9% del PIL (pari a 16,2 miliardi) e una riduzione della disoccupazione fino al 4% (pari a 120.000 nuovi posti di lavoro).

“La rete provinciale – ha detto il Presidente dell’Upi Achille Variati intervenendo alla Conferenza – è il reticolo che tiene unito il Paese, e questa ricerca conferma quanto sia strategico non solo dal punto di vista sociale, ma anche economico. In Italia, quasi l’87% delle merci circola su strada. Strade sicure e moderne servono per far muovere l’economia, e se una strada è chiusa, è proprio l’economia a risentirne. Ricordiamo che le Province gestiscono quasi l’80% della rete viaria nazionale”.

Variati ha poi ricordato le richieste avanzate dall’UPI sulla legge di bialncio 2019 “che questo studio – ha detto – confermano pienamente: a partire dall’assegnazione chiara di 1,5 miliardi di risorse per la manutenzione e sicurezza di ponti, viadotti e gallerie di competenza di Province e Città metropolitane (300 milioni l’anno per 5 anni)  anche sulla base di quanto emerso a seguito del monitoraggio richiesto dal Ministero delle Infrastrutture all’indomani della tragedia del Ponte Morandi, correttamente completato da tutte le Province. Anche perchè – ha sottolineato il Presidente – abbiamo progetti pronti e se arrivano le risorse, possiamo aprire da subito i cantieri”.

Secondo il monitoraggio UPI, infatti  5.931 sono le opere già sottoposte all’attenzione delle Province, su cui il quadro degli interventi necessari è chiaro. Di queste, 1.918 opere sono indicate in priorità 1. Necessitano cioè, di interventi urgenti e nel totale in priorità1:  802 interventi hanno già un livello di progettazione (129 con progettazione esecutiva, 61 con progettazione definitiva e 612 con progettazione in fase preliminare o di fattibilità).

“Ma servono anche figure specializzate – ha poi aggiunto – a partire da quelle da dedicare alle strutture tecniche necessarie per progettare, aggiudicare, realizzare gli appalti e monitorare i tempi di attuazione degli investimenti. Abbiamo bisogno di rafforzare gli uffici tecnici, lavori pubblici e di progettazione, mettendo a sistema il ciclo degli investimenti locali: progettazione, appalto, esecuzione, controllo tempistica, verifica dei lavori”.

Secondo l’Automobile CLUB  la necessità di sanare il gap di manutenzione dei 132.000 chilometri di rete stradale provinciale deve essere consdierata “Una priorità per il Paese” .

Il Ministro dell’Interno interviene sulle Province

“Bisogna avere il coraggio, la forza e la buona volontà di rivedere un impianto istituzionale che è monco. Parlo delle Province, non ha avuto senso cancellarle senza dare una soluzione”. Questa la dichiarazione riportata dall’agenzia di stampa ADN Kronos, rilasciata dal Ministro dell’Interno Matteo Salvini intervenendo a Roma ad un evento organizzato da Poste italiane in collaborazione con ANCI  sui piccoli comuni.

“Ci sono piccoli Comuni che, tolto il sostegno delle Province, restano abbadonati in una valle – ha aggiunto – Soprattutto in alcune zone di montagna non ha senso cancellare l’ente Provincia senza dare una soluzione, lasciando soli i Sindaci. Se togli il sostegno dell’ente provincia, ci sono Comuni che in Regione ci arrivano se non facendo chilometri e non si possono abbandonare nella valle”, ha aggiunto, concludendo che quello sulle Province sarà “sarà uno dei ragionamenti da fare e si farà”.

Le dichiarazioni sono state riportate da diversi quotidiani e agenzie di stampa.

Il Ministro dell’Interno interviene sulle Province

“Bisogna avere il coraggio, la forza e la buona volontà di rivedere un impianto istituzionale che è monco. Parlo delle Province, non ha avuto senso cancellarle senza dare una soluzione”. Questa la dichiarazione riportata dall’agenzia di stampa ADN Kronos, rilasciata dal Ministro dell’Interno Matteo Salvini intervenendo a Roma ad un evento organizzato da Poste italiane in collaborazione con ANCI  sui piccoli comuni.

“Ci sono piccoli Comuni che, tolto il sostegno delle Province, restano abbadonati in una valle – ha aggiunto – Soprattutto in alcune zone di montagna non ha senso cancellare l’ente Provincia senza dare una soluzione, lasciando soli i Sindaci. Se togli il sostegno dell’ente provincia, ci sono Comuni che in Regione ci arrivano se non facendo chilometri e non si possono abbandonare nella valle”, ha aggiunto, concludendo che quello sulle Province sarà “sarà uno dei ragionamenti da fare e si farà”.

Le dichiarazioni sono state riportate da diversi quotidiani e agenzie di stampa.

Investimenti, alle Province la regia . Oggi su Il Sole 24 Ore

“Appalti, Province capofila” Titola così oggi in prima pagina l’analisi a firma Gustavo Piga, economista e docente di Economia politica all’Università di Tor Vergata e Gaetano Scognamiglio, Presidente della Fondazione Promo PA,  pubblicata dal quotidiano Il Sole 24 ORE.

A muovere la riflessione, la norma contenuta nella Legge di Bilancio 2019 che assegna a Province e Città metropolitane il ruolo di Stazioni Uniche Appaltanti per i Comuni, che i due considerano un passaggio positivo verso la razionalizzazione del sistema degli appalti pubblici “ispirata alla logica di valorizzare l’esistente”

Nella loro analisi, Piga e Scognamiglio citano infatti una ricerca elaborata da Promo PA e Università di Tor Vergata, dove le Province “si configurano come centri strategici di aggregazione e di innovazione nerl sistema degli acquisti a livello locale”.

“Perciò- affermano i due – gli uffici delle Province vanno messi in grado di far fronte alle nuove funzioni” attraverso corsi di aggiornamento del personale presente e l’assunzione di nuove figure professionali da immettere nel sistema.

 

Stabilita la data della prossima Assemblea Congressuale UPI: martedì 12 febbraio 2019

Si terrà martedì 12 febbraio 2019 la prossima Assemblea Congressuale Upi. A stabilire la data è stato il Comitato Direttivo Upi, che ne ha dato oggi notizia all’Assemblea dei Presidenti, riuniti a Roma per discutere di Legge di Bilancio e proposte di riforme.

Ad illustrare le procedure congressuali che accompagneranno l’Associazione da qui alla data stabilita è stato il Direttore Generale Upi, Piero Antonelli, che nel suo intervento all’Assemblea ha inoltre ricordato ai tanti neo Presidenti appena eletti nella tornata elettorale del 31 ottobre scorso, la storia, il ruolo e i compiti dell’Unione delle Province d’Italia.

L’assemblea congressuale di febbraio avrà il compito di eleggere il nuovo presidente che raccoglierà il  testimone di Achille Variati.

Stabilita la data della prossima Assemblea Congressuale UPI: martedì 12 febbraio 2019

Si terrà martedì 12 febbraio 2019 la prossima Assemblea Congressuale Upi. A stabilire la data è stato il Comitato Direttivo Upi, che ne ha dato oggi notizia all’Assemblea dei Presidenti, riuniti a Roma per discutere di Legge di Bilancio e proposte di riforme.

Ad illustrare le procedure congressuali che accompagneranno l’Associazione da qui alla data stabilita è stato il Direttore Generale Upi, Piero Antonelli, che nel suo intervento all’Assemblea ha inoltre ricordato ai tanti neo Presidenti appena eletti nella tornata elettorale del 31 ottobre scorso, la storia, il ruolo e i compiti dell’Unione delle Province d’Italia.

L’assemblea congressuale di febbraio avrà il compito di eleggere il nuovo presidente che raccoglierà il  testimone di Achille Variati.

Manovra, Vercellotti “Il Governo assegni alle Province i fondi tagliati all’Anas per il 2019”

“Aprendiamo dalla stampa che il Governo avrebbe tagliato nella legge di bilancio 2019 1 miliardo 800 milioni di finanziamenti all’Anas, perché la società non riesce a spendere le risorse a disposizione.

Piuttosto che spostare al 2020 questi fondi, chiediamo al Governo di assegnarli alle Province, incrementando il fondo pluriennale che già esiste ma che è del tutto insufficiente: appena 300 milioni per il 2019, per 130 mila chilometri di strade gestiti da Province e Città metropolitane.

Poco più di 2 mila euro a chilometro, dunque, contro gli oltre 22 mila euro a chilometro di cui dispone Anas per la rete stradale, o ai 120 mila euro al chilometro per la rete autostradale; fondi che, a quanto pare, non si riescono nemmeno a spendere”.

Lo dichiara il Vicepresidente dell’Upi, Carlo Riva Vercellotti, commentando l’analisi fatta da alcuni quotidiani, secondo cui nel Disegno di Legge di Bilancio 2019 il Governo Conte avrebbe tagliato risorse all’Anas per 1,8 miliardi, spostandole al 2020.

 

Emergenza Ponti Province: il reportage de Il Sole 24 Ore sul quotidiano in edicola oggi

Viabilità, ponti e strade, 2 mila opere hanno bisogno di intevrenti urgenti. 3 miliardi le risorse indicate dalle 76 Province italiane per la messa in sicurezza delle infrastrutture considerate a rischio. Così titola l’articolo a firma Livia Zancaner pubblicato oggi sul quotidiano Il Sole 24 Ore.

Un reportage sulle infrasttture a rischio che riparte dal monitoraggio Upi e ricorda gli interventi indispensabili e urgenti.

Nell’inchiesta, fari puntati su alcune delle priorità evidenziate dalle Province, come il viadotto Sente, in Provincia di Isernia con il racconto del Presidente Lorenzo Coia, o il Ponte di Salle  in Provincia di Pescara e il Cavalcaferrovia nel cuore della Versilia raccontato dal Presidente della Provincia di Lucca Luca Menesini.

Nel link, il testo testo dell’articolo

Elezioni: il saluto di Variati ai Presidenti uscenti e il benvenuto ai nuovi eletti

Amicizia e riconoscenza per chi termina dopo quattro anni il mandato da Presidente e le congratulazioni e un ben arrivato ai nuovi Presidenti e Consiglieri appena eletti. Questi i messaggi inviati dal Presidente dell’Upi Achille Variati a chi ha condiviso “quattro anni di impegno al servizio della comunità, insieme nell’UPI.  Sono stati anni complicatissimi – ricorda Variati nella lettera inviata ai Presidenti uscenti – in cui ci siamo ritrovati, spesso in solitudine, ad affrontare una situazione di crisi tale che molti al nostro posto avrebbero gettato la spugna. E invece insieme, non abbiamo mollato. Abbiamo scelto di resistere, di mettere al primo posto gli interessi delle nostre comunità, di continuare tenacemente a difendere i diritti dei nostri cittadini.  Perché noi sapevano di essere nel giusto. E’ indubbio che le tante, tantissime, difficoltà che abbiamo dovuto affrontare – prosegue nella lettera – ci hanno spinto a tenerci più stretti, a trovare nell’UPI lo strumento per portare avanti le nostre battaglie. Abbiamo avuto tanti momenti difficili, eppure mai ci siamo divisi: con la cura che si riserva alle cose preziose, abbiamo ricostruito e ricucito ogni piccolo strappo e abbiamo riempito le fratture di cemento, per renderci ancora più forti, insieme. Dalle formalità tra colleghi siamo passati presto ad un confronto franco, che ci ha fatti crescere e maturare e che ci ha permesso di arricchirci dal punto di vista umano di esperienze, di amicizie e affetti. Un patrimonio, questo, che non deve andare disperso e che mi impegno personalmente a coltivare. Per questo – conclude la lettera ai Presidenti uscenti –  ti incoraggio ad avere di questi anni non un ricordo buio e faticoso, ma di un tempo difficile in cui hai avuto la capacità di esprimere a pieno la missione di politico al servizio delle istituzioni e soprattutto del tuo territorio”.

Ai 46 Presidenti che proprio in questi giorni hanno ufficialmente inziato il loro mandato, Variati  presenta già le prime sfide ” Il tuo mandato – scrive – inizia in una fase molto delicata del confronto politico istituzionale, in piena discussione sulla legge di Bilancio 2019, nella quale sarà indispensabile trovare risposte in termini di risorse sia per i servizi essenziali che per gli investimenti per la manutenzione e la messa in sicurezza del patrimonio pubblico che ci è affidato in gestione. Vi è inoltre la necessità di promuovere una nuova fase di riflessione e confronto sul ruolo istituzionale delle Province per riconoscere e valorizzare le potenzialità di questi enti nella promozione dello sviluppo locale e nella modernizzazione della pubblica amministrazione”.

Primo appuntamento con i nuovi eletti sarà l’Assemblea dei Presidenti di Provincia, che si terrà a Roma mercoledì 21 novembre a partire dalle ore 10,30  (Sala Bernini del Centro Congressi Residence Ripetta).

Cerca