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Proposta di legge Legautonomie indennità Presidenti Province: Variati “Si riconosce la responsabilità di chi esercita funzioni pubbliche”

“Accogliamo positivamente la proposta di Legge presentata oggi da Legautonomie, che ripristina un’indennità per i Presidenti di Provincia, perché riconosce le grandi responsabilità che hanno questi amministratori, chiamati a guidare istituzioni della Repubblica”. E’ il commento del Presidente dell’UPI Achille Variati, alla proposta di Legge presentata oggi dal Presidente di Legautonomie Matteo Ricci, che interviene anche ad assicurare indennità minime per i Sindaci dei piccoli Comuni.

“Le Province – sottolinea Variati – sono le uniche istituzioni in Italia in cui gli amministratori non ricevono alcun compenso per il loro mandato. Eppure, sono responsabili di funzioni essenziali e strettamente legate alla stessa sicurezza dei cittadini, dalla manutenzione delle strade provinciali alla gestione delle scuole superiori, agli interventi per contrastare il dissesto idrogeologico.

Ripristinare indennità minime per i Presidenti di Provincia, che in nessun modo sono stipendi né tantomeno vitalizi – conclude il Presidente dell’UPI- significa riconoscere a chi esercita funzioni pubbliche per conto dei cittadini la possibilità di farlo nel pieno delle possibilità e consentire a tutti, a prescindere dalle possibilità economiche personali, di potere contribuire a prestare la propria opera al servizio delle istituzioni”.

 

Proposta di legge Legautonomie indennità Presidenti Province: Variati “Si riconosce la responsabilità di chi esercita funzioni pubbliche”

“Accogliamo positivamente la proposta di Legge presentata oggi da Legautonomie, che ripristina un’indennità per i Presidenti di Provincia, perché riconosce le grandi responsabilità che hanno questi amministratori, chiamati a guidare istituzioni della Repubblica”. E’ il commento del Presidente dell’UPI Achille Variati, alla proposta di Legge presentata oggi dal Presidente di Legautonomie Matteo Ricci, che interviene anche ad assicurare indennità minime per i Sindaci dei piccoli Comuni.

“Le Province – sottolinea Variati – sono le uniche istituzioni in Italia in cui gli amministratori non ricevono alcun compenso per il loro mandato. Eppure, sono responsabili di funzioni essenziali e strettamente legate alla stessa sicurezza dei cittadini, dalla manutenzione delle strade provinciali alla gestione delle scuole superiori, agli interventi per contrastare il dissesto idrogeologico.

Ripristinare indennità minime per i Presidenti di Provincia, che in nessun modo sono stipendi né tantomeno vitalizi – conclude il Presidente dell’UPI- significa riconoscere a chi esercita funzioni pubbliche per conto dei cittadini la possibilità di farlo nel pieno delle possibilità e consentire a tutti, a prescindere dalle possibilità economiche personali, di potere contribuire a prestare la propria opera al servizio delle istituzioni”.

 

Il Presidente Variati incontra il Santo Padre nell’Udienza con gli uomini e le donne della Protezione civile

Il Presidente dell’UPI Achille Variati ha partecipato in rappresentanza di tutte le Province italiane all’Udienza con il Santo Padre Papa Francesco riservata alle donne e agli uomini del Servizio Nazionale della Protezione Civile, presso l’Aula Paolo VI in Vaticano.

L’incontro con il Santo Padre era stato programmato nel settembre 2016 ma venne annullato a seguito dei drammatici eventi sismici che colpirono il Centro Italia.

All’Udienza erano presenti i massimi vertici delle diverse articolazioni del Servizio Nazionale di Protezione Civile rappresentate dalle Strutture Operative dello Stato, delle Regioni e Province Autonome, dei Comuni, dalle Organizzazioni di volontariato e dalle Amministrazioni ed Enti che ne costituiscono parte integrante.

Davanti agli oltre 6mila partecipanti, il Capo del Dipartimento della Protezione Civile, Angelo Borrelli, si è rivolto al Pontefice ringraziandolo per la straordinaria occasione di incontro.

 

Il ringraziamento dell’UPI ai Presidenti che hanno guidato le Province dal 2014 al 2018

Oggi giornata speciale per l’UPI: il Presidente Achille Variati ha voluto riunire i Presidenti che hanno guidato le Province dal 2014 al 2018 “per ricordare il grande impegno mostrato nel governare queste istituzioni in un momento così difficile”.

Variati ha voluto aprire l’incontro con una citazione di Nilde Iotti, la prima donna a ricoprire la carica di Presidente della Camera dei Deputati :”Questa Repubblica si può salvare. Ma, per questo, deve diventare la Repubblica della Costituzione”. “E le Province – ha voluto ribadire Variati, leggendo gli articoli 5, 114, 118 e 119 della Carta – sono nella Costituzione”.

Parole di stima sono venute dalla Ministro degli Affari Regionali, Erika Stefani, che ha ospitato i Presidenti nella sala delle Conferenze del suo Dicastero “Avete guidato le Province in un momento in cui c’era la nebbia fitta intorno a queste istituzioni. A voi deve andare la nostra riconoscenza”.

Ai Presidenti di Provincia l’Upi ha voluto lasciare una copia della Costituzione in ricordo del loro mandato.

Il ringraziamento dell’UPI ai Presidenti che hanno guidato le Province dal 2014 al 2018

Oggi giornata speciale per l’UPI: il Presidente Achille Variati ha voluto riunire i Presidenti che hanno guidato le Province dal 2014 al 2018 “per ricordare il grande impegno mostrato nel governare queste istituzioni in un momento così difficile”.

Variati ha voluto aprire l’incontro con una citazione di Nilde Iotti, la prima donna a ricoprire la carica di Presidente della Camera dei Deputati :”Questa Repubblica si può salvare. Ma, per questo, deve diventare la Repubblica della Costituzione”. “E le Province – ha voluto ribadire Variati, leggendo gli articoli 5, 114, 118 e 119 della Carta – sono nella Costituzione”.

Parole di stima sono venute dalla Ministro degli Affari Regionali, Erika Stefani, che ha ospitato i Presidenti nella sala delle Conferenze del suo Dicastero “Avete guidato le Province in un momento in cui c’era la nebbia fitta intorno a queste istituzioni. A voi deve andare la nostra riconoscenza”.

Ai Presidenti di Provincia l’Upi ha voluto lasciare una copia della Costituzione in ricordo del loro mandato.

Manutenzione strade provinciali: servono 5,6 miliardi. Lo studio ACI

Una priorità per il Paese” è così che l’Automobile Club d’Italia definisce la necessità di sanare il gap di manutenzione dei 132.000 chilometri di rete stradale provinciale, strategici per il tessuto economico e sociale del Paese. Le attuali inefficienze e criticità della rete sono dovute al fatto che, negli ultimi 10 anni, sono mancati investimenti in manutenzione per 42 miliardi di euro, come si legge ne “Il recupero dell’arretrato manutentorio della rete viaria secondaria: una priorità per il Paese”, lo studio della Fondazione Filippo Caracciolo di ACI, presentato  alla 73a Conferenza del Traffico e della Circolazione.

Secondo questo studio il fabbisogno annuo per la manutenzione della rete stradale provinciale ammonta a 6,1 miliardi di euro: 1,7 per la manutenzione ordinaria e 4,4 per quella straordinaria. Ogni chilometro di provinciale richiede, in media, 46.000 euro l’anno, ma le risorse oggi stanziate non superano i 500 milioni, sufficienti alla manutenzione di poco più di 10.800 chilometri: l’8% della rete provinciale.

Investire in manutenzione i 5,6 miliardi di euro che mancano all’appello, frutterebbe il triplo, con un incremento dello 0,9% del PIL (pari a 16,2 miliardi) e una riduzione della disoccupazione fino al 4% (pari a 120.000 nuovi posti di lavoro).

Dal link che segue potete scaricare  Lo Studio ACI sulle strade provinciali 2018

Nel link  che segue invece trovate un Abstract dello studio ACI strade provinciali 2018 a cura dell’Ufficio stampa ACI

Sicurezza strade: da studio ACI confermate richieste UPI. “Servono investimenti chiari in legge bilancio 2019”

Il fabbisogno annuo per la manutenzione della rete stradale provinciale ammonta a 6,1 miliardi di euro: 1,7 per la manutenzione ordinaria e 4,4 per quella straordinaria. Ogni chilometro di provinciale richiede, in media, 46.000 euro l’anno, ma le risorse oggi stanziate non superano i 500 milioni, sufficienti alla manutenzione di poco più di 10.800 chilometri: l’8% della rete provinciale. 

A dirlo è lo studio Fondazione Filippo Caracciolo di ACI “Il recupero dell’arretrato manutentorio della rete viaria secondaria: una priorità per il Paese”, presentato oggi a Genova, alla 73a Conferenza del Traffico e della Circolazione. 

Ma c’è di più: secodo questo studio, infatti, investire in manutenzione i 5,6 miliardi di euro che mancano all’appello, frutterebbe il triplo, con un incremento dello 0,9% del PIL (pari a 16,2 miliardi) e una riduzione della disoccupazione fino al 4% (pari a 120.000 nuovi posti di lavoro).

“La rete provinciale – ha detto il Presidente dell’Upi Achille Variati intervenendo alla Conferenza – è il reticolo che tiene unito il Paese, e questa ricerca conferma quanto sia strategico non solo dal punto di vista sociale, ma anche economico. In Italia, quasi l’87% delle merci circola su strada. Strade sicure e moderne servono per far muovere l’economia, e se una strada è chiusa, è proprio l’economia a risentirne. Ricordiamo che le Province gestiscono quasi l’80% della rete viaria nazionale”.

Variati ha poi ricordato le richieste avanzate dall’UPI sulla legge di bialncio 2019 “che questo studio – ha detto – confermano pienamente: a partire dall’assegnazione chiara di 1,5 miliardi di risorse per la manutenzione e sicurezza di ponti, viadotti e gallerie di competenza di Province e Città metropolitane (300 milioni l’anno per 5 anni)  anche sulla base di quanto emerso a seguito del monitoraggio richiesto dal Ministero delle Infrastrutture all’indomani della tragedia del Ponte Morandi, correttamente completato da tutte le Province. Anche perchè – ha sottolineato il Presidente – abbiamo progetti pronti e se arrivano le risorse, possiamo aprire da subito i cantieri”.

Secondo il monitoraggio UPI, infatti  5.931 sono le opere già sottoposte all’attenzione delle Province, su cui il quadro degli interventi necessari è chiaro. Di queste, 1.918 opere sono indicate in priorità 1. Necessitano cioè, di interventi urgenti e nel totale in priorità1:  802 interventi hanno già un livello di progettazione (129 con progettazione esecutiva, 61 con progettazione definitiva e 612 con progettazione in fase preliminare o di fattibilità).

“Ma servono anche figure specializzate – ha poi aggiunto – a partire da quelle da dedicare alle strutture tecniche necessarie per progettare, aggiudicare, realizzare gli appalti e monitorare i tempi di attuazione degli investimenti. Abbiamo bisogno di rafforzare gli uffici tecnici, lavori pubblici e di progettazione, mettendo a sistema il ciclo degli investimenti locali: progettazione, appalto, esecuzione, controllo tempistica, verifica dei lavori”.

Secondo l’Automobile CLUB  la necessità di sanare il gap di manutenzione dei 132.000 chilometri di rete stradale provinciale deve essere consdierata “Una priorità per il Paese” .

Il Ministro dell’Interno interviene sulle Province

“Bisogna avere il coraggio, la forza e la buona volontà di rivedere un impianto istituzionale che è monco. Parlo delle Province, non ha avuto senso cancellarle senza dare una soluzione”. Questa la dichiarazione riportata dall’agenzia di stampa ADN Kronos, rilasciata dal Ministro dell’Interno Matteo Salvini intervenendo a Roma ad un evento organizzato da Poste italiane in collaborazione con ANCI  sui piccoli comuni.

“Ci sono piccoli Comuni che, tolto il sostegno delle Province, restano abbadonati in una valle – ha aggiunto – Soprattutto in alcune zone di montagna non ha senso cancellare l’ente Provincia senza dare una soluzione, lasciando soli i Sindaci. Se togli il sostegno dell’ente provincia, ci sono Comuni che in Regione ci arrivano se non facendo chilometri e non si possono abbandonare nella valle”, ha aggiunto, concludendo che quello sulle Province sarà “sarà uno dei ragionamenti da fare e si farà”.

Le dichiarazioni sono state riportate da diversi quotidiani e agenzie di stampa.

Il Ministro dell’Interno interviene sulle Province

“Bisogna avere il coraggio, la forza e la buona volontà di rivedere un impianto istituzionale che è monco. Parlo delle Province, non ha avuto senso cancellarle senza dare una soluzione”. Questa la dichiarazione riportata dall’agenzia di stampa ADN Kronos, rilasciata dal Ministro dell’Interno Matteo Salvini intervenendo a Roma ad un evento organizzato da Poste italiane in collaborazione con ANCI  sui piccoli comuni.

“Ci sono piccoli Comuni che, tolto il sostegno delle Province, restano abbadonati in una valle – ha aggiunto – Soprattutto in alcune zone di montagna non ha senso cancellare l’ente Provincia senza dare una soluzione, lasciando soli i Sindaci. Se togli il sostegno dell’ente provincia, ci sono Comuni che in Regione ci arrivano se non facendo chilometri e non si possono abbandonare nella valle”, ha aggiunto, concludendo che quello sulle Province sarà “sarà uno dei ragionamenti da fare e si farà”.

Le dichiarazioni sono state riportate da diversi quotidiani e agenzie di stampa.

Investimenti, alle Province la regia . Oggi su Il Sole 24 Ore

“Appalti, Province capofila” Titola così oggi in prima pagina l’analisi a firma Gustavo Piga, economista e docente di Economia politica all’Università di Tor Vergata e Gaetano Scognamiglio, Presidente della Fondazione Promo PA,  pubblicata dal quotidiano Il Sole 24 ORE.

A muovere la riflessione, la norma contenuta nella Legge di Bilancio 2019 che assegna a Province e Città metropolitane il ruolo di Stazioni Uniche Appaltanti per i Comuni, che i due considerano un passaggio positivo verso la razionalizzazione del sistema degli appalti pubblici “ispirata alla logica di valorizzare l’esistente”

Nella loro analisi, Piga e Scognamiglio citano infatti una ricerca elaborata da Promo PA e Università di Tor Vergata, dove le Province “si configurano come centri strategici di aggregazione e di innovazione nerl sistema degli acquisti a livello locale”.

“Perciò- affermano i due – gli uffici delle Province vanno messi in grado di far fronte alle nuove funzioni” attraverso corsi di aggiornamento del personale presente e l’assunzione di nuove figure professionali da immettere nel sistema.

 

Stabilita la data della prossima Assemblea Congressuale UPI: martedì 12 febbraio 2019

Si terrà martedì 12 febbraio 2019 la prossima Assemblea Congressuale Upi. A stabilire la data è stato il Comitato Direttivo Upi, che ne ha dato oggi notizia all’Assemblea dei Presidenti, riuniti a Roma per discutere di Legge di Bilancio e proposte di riforme.

Ad illustrare le procedure congressuali che accompagneranno l’Associazione da qui alla data stabilita è stato il Direttore Generale Upi, Piero Antonelli, che nel suo intervento all’Assemblea ha inoltre ricordato ai tanti neo Presidenti appena eletti nella tornata elettorale del 31 ottobre scorso, la storia, il ruolo e i compiti dell’Unione delle Province d’Italia.

L’assemblea congressuale di febbraio avrà il compito di eleggere il nuovo presidente che raccoglierà il  testimone di Achille Variati.

Stabilita la data della prossima Assemblea Congressuale UPI: martedì 12 febbraio 2019

Si terrà martedì 12 febbraio 2019 la prossima Assemblea Congressuale Upi. A stabilire la data è stato il Comitato Direttivo Upi, che ne ha dato oggi notizia all’Assemblea dei Presidenti, riuniti a Roma per discutere di Legge di Bilancio e proposte di riforme.

Ad illustrare le procedure congressuali che accompagneranno l’Associazione da qui alla data stabilita è stato il Direttore Generale Upi, Piero Antonelli, che nel suo intervento all’Assemblea ha inoltre ricordato ai tanti neo Presidenti appena eletti nella tornata elettorale del 31 ottobre scorso, la storia, il ruolo e i compiti dell’Unione delle Province d’Italia.

L’assemblea congressuale di febbraio avrà il compito di eleggere il nuovo presidente che raccoglierà il  testimone di Achille Variati.

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