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AICCRE: Picciano eletto presidente

«Esprimo le congratulazioni dell’Unione Province d’Italia e mie personali a Michele Picciano, eletto presidente nazionale dell’AICCRE. Sono sicuro che il suo contributo sarà prezioso per l’associazione, che troverà nuove energie e stimoli per un’attività ancora più intensa e proficua».

Lo dichiara il presidente dell’UPI e vicepresidente nazionale dell’AICCRE, Giuseppe Castiglione.

Fondazione Cutuli Onlus

«La Provincia di Catania si impegna a finanziare, per intero, l’impianto sportivo della scuola, intitolata a Maria Grazia Cutuli, che si sta costruendo nel Distretto di Injil a Herat, in Afghanistan», lo ha dichiarato Giuseppe Castiglione, presidente della Provincia di Catania e presidente dell’Unione delle Province d’Italia, nel corso dell’iniziativa organizzata nella Sala della Piccola Protomoteca in Campidoglio dalla Fondazione Cutuli Onlus. La chiusura dei lavori per la realizzazione della scuola è prevista entro la fine del mese di ottobre; subito dopo verrà realizzato il giardino e verranno installati gli arredi interni, in modo da renderla utilizzabile per aprile 2011, mese d’inizio dell’anno scolastico afgano. «Con questo progetto – ha dichiarato Mario Cutuli – la Fondazione desidera lasciare un segno concreto sul territorio, che sia anche un simbolo per ricordare e proseguire il lavoro di Maria Grazia e per onorarne la memoria proprio nel Paese dove finì la sua breve ma intensa esistenza. Ringrazio il presidente Castiglione – ha concluso Cutuli – per la sensibilità dimostrata nel voler finanziare il campo sportivo; un’opera che contribuirà allo sviluppo e alla formazione dei giovani afgani». L’incontro organizzato in Campidoglio è stato anche l’occasione per presentare le iniziative promosse per l’anno 2010 dalla Fondazione Cutuli Onlus, fondata dalla famiglia della giornalista Maria Grazia Cutuli, tragicamente scomparsa nel 2001 in Afghanistan, di cui la Provincia di Catania è socio fondatore insieme all’Ordine Nazionale dei Giornalisti, la FNSI, Banca Nuova e Rcs quotidiani e Corriere della Sera. Tre i progetti principali: la costruzione di una scuola elementare ad Herat, in Afghanistan, di cui a giugno è stata posta la prima pietra e dentro la fine di ottobre è prevista la chiusura dei lavori; la realizzazione del terzo “Corso di perfezionamento in giornalismo per inviati in aree di crisi”; la sesta edizione del “Premio internazionale di giornalismo Maria Grazia Cutuli”, rivolto ai giornalisti che si sono distinti nel mondo sul tema dei diritti umani e ai migliori laureati con tesi sui temi del giornalismo”, che sarà assegnato nel prossimo autunno, come da tradizione, a Catania e a Santa Venerina (CT).

Oltre al presidente della Provincia di Catania e presidente Upi, Giuseppe Castiglione, che è anche socio fondatore della Fondazione Cutuli Onlus, erano presenti all’incontro: l’assessore alle Politiche Culturali del Comune di Roma Umberto Croppi, l’ambasciatore dell’Afghanistan in Italia, Musa M. Maraofi, il Comandante del COI – Comando Operativo Interforze – gen. Giorgio Cornacchione, il direttore generale della cooperazione allo Sviluppo del Ministero Affari Esteri, Elisabetta Belloni, il Commissario Straordinario della Croce ROSSA Italiana, Francesco Rocca, il presidente dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti Lorenzo Del Boca e il segretario Giancarlo Ghirra, Luigi Ronsisvalle in rappresentanza della FNSI, Stefano De Juliis per Banca Nuova, Francesco Faranda e Corrado Ruggeri in rappresentanza di Rcs Quotidiani e Corriere della Sera.

“Un nuovo ruolo ai segretari comunali e provinciali”

“Credo che l’obiettivo che dobbiamo darci sia quello di riformare le funzioni che i segretari svolgono nei Comuni e nelle Province e, nel fare questo, un ruolo fondamentale lo ricopre la semplificazione del funzionamento dell’Agenzia. E’ vero che bisogna abbatterne i costi, ma è difficilmente sostenibile l’ipotesi di veder passare il controllo dei segretari comunali e provinciali dagli Enti Locali al Ministero dell’Interno, anche perché questo rappresenterebbe uno strano fenomeno di decentramento al contrario. Come abbiamo già sostenuto in altre occasioni la vittima, nelle necessarie scelte di razionalizzazione dei costi della macchina pubblica, non può essere il federalismo soprattutto quando ci troviamo, come in questo caso, di fronte alla domanda posta da parte della stessa Unione nazionale dei Segretari di andare a riformare, in maniere celere, il funzionamento degli stessi”. E’ quanto dichiara Giuseppe Castiglione, Presidente dell’Unione delle Province d’Italia. “Per questo- conclude Castiglione – ci uniamo all’appello che l’Unione nazionale dei segretari comunali e provinciali ha posto al Governo e al Parlamento, chiedendo che l’Agenzia non venga soppressa ma riformata”.

MANCATO INCONTRO CON IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO

“Non potremmo che considerare gravissimo ed inaccettabile il diniego circa la richiesta del sistema delle autonomie territoriali di avere un incontro con il Presidente del Consiglio e con i Ministri interessati dalla manovra”.

E’ quanto affermano in una nota congiunta Sergio Chiamparino (Anci), Vasco Errani (Conferenza delle Regioni), Giuseppe Castiglione (Upi) e Enrico Borghi (Uncem), a seguito della notizia che il Governo non intenderebbe svolgere l’incontro richiesto unitariamente la scorsa settimana.

“In questo modo – aggiungono – verrebbe meno il principio di leale collaborazione che è la base delle corrette relazioni istituzionali su cui si fonda la nostra Costituzione. E’ quindi necessario convocare in tempi rapidissimi una riunione di tutti i livelli istituzionali della Repubblica”.

Aiuti di Stato temporanei

Il paragrafo 6 della comunicazione della Commissione Europea – Quadro di riferimento temporaneo comunitario per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell’accesso al finanziamento nell’attuale situazione di crisi finanziaria ed economica (del 22 gennaio 2009) impone la trasmissione alla Commissione Europea entro il prossimo 31 luglio della lista di tutte le misure di aiuti temporanei adottati fino al 30 giugno 2010. A tale scopo tutte le amministrazioni che hanno istituito aiuti di Stato temporanei dovranno darne comunicazione entro e non oltre il 15 luglio p.v. al Dipartimento Politiche Comunitarie della Presidenza del Consiglio dei Ministri ([email protected]) che provvederà alla trasmissione dell’elenco alla Commissione Europea.

Documenti allegati:

FIRMATO IL PROTOCOLLO D’INTESA TRA LA CIVIT E L’UPI

In data odierna, presso la sede della Commissione per la Valutazione, la Trasparenza e l’Integrità delle amministrazioni pubbliche, è stato firmato dal Presidente della Commissione Antonio Martone e dal Presidente dell’Unione Province Italiane Giuseppe Castiglione il protocollo d’intesa previsto dalla riforma Brunetta e che mira a creare le condizioni per l’applicazione di questa importante riforma alle Province, previo adeguamento dei loro statuti.

Il protocollo prevede l’istituzione di un tavolo tecnico permanente di confronto, per esaminare i problemi connessi alla valutazione della performance di ogni amministrazione e assicurare un corretto adempimento delle disposizioni in tema di trasparenza, nonché garantire adeguati standard dei servizi pubblici resi ai cittadini dalle Province.

Nella stessa sede, sono state anche previste una serie di concrete iniziative per sostenere e implementare progetti sperimentali e innovativi finalizzati a migliorare la qualità delle pubbliche amministrazioni in termini di efficacia, efficienza e razionale utilizzazione delle risorse.

In allegato, il protocollo firmato

 

Documenti allegati:

Manovra e abolizione delle Province

“Se fossero confermate le notizie riportate dalle agenzie, la manovra prevederebbe l’abolizione delle Province con popolazione inferiore ai 220mila abitanti. Domani scopriremo chi è il genio che ha deciso di fissare questa asticella per definire l’utilità o l’inutilità delle Province. Ogni volta che si affrontano i temi istituzionali con la fretta della Finanziaria si producono mostri. Qualcuno ci dovrà spiegare infatti perché Imperia con 220 mila 712 abitanti è provincia utile ed Asti con 217 mila no. Avevamo concordato con il ministro Calderoli l’inserimento nella Carta delle autonomie, che è attualmente in discussione in Parlamento, di una norma che avrebbe aperto la strada alla revisione dei confini delle Province che naturalmente dovrebbe essere basata su dati di natura socio-economica e con qualche riflessione un po’ più approfondita, Regione per Regione. Le Province interessate all’abolizione sono solo 9. Tutto ciò mentre resta inattuata da anni l’istituzione delle Città metropolitane che prevede la scomparsa di 12 grandi Province. La cosa più divertente di questa vicenda è che scomparendo Isernia e Matera il Molise e la Basilicata diventeranno Regioni che coincidono con la Provincia. Per quanto riguarda la Provincia di Rieti aspettiamo con ansia che il Governo ci spieghi, visto che dovrà sparire la Provincia di Roma, se dobbiamo essere accorpati a Terni a L’Aquila, o ad Ascoli e in quale Regione finiremo”.

E’ quanto dichiara il presidente della Provincia di Rieti, Fabio Melilli, in merito alle prime notizie sulla manovra finanziaria decisa dal Governo.

Il Presidente della Provincia di Crotone, Stanislao Zurlo, ha invece rilasciato una dichiarazione all’Agenzia di Stampa Adn Kronos, nella quale, tra l’altro, afferma: ”Avanzo dubbi sulla costituzionalità del provvedimento, non penso che con un decreto legge si possa sopprimere le Province, che sono garantite dalla Costituzione e per le quali c’e’ un procedimento specifico parlamentare. I risparmi che si avranno sarebbero modesti. I costi piu’ rilevanti di una Provincia riguardano il personale e la gente non puo’ essere licenziata. Se puo’ avere una logica sopprimere la Provincia in un’area metropolitana, penso a Milano, Torino, Palermo ad esempio -dice Zurlo- dove il capoluogo ‘schiaccia’ il ruolo delle Province stesse, viceversa per i territori piccoli si creerebbe un vulnus nelle funzioni che le Province hanno. Inoltre ci sarebbero sprechi e inefficienze a causa della distanza dei territori dai centri decisionali”. Per Zurlo su un territorio come il crotonese ”non si puo’ pensare che la citta’ capoluogo adempia a tutte le funzioni della Provincia, ne’ si puo’ pensare a un’unione dei Comuni perche’ sono piccoli e non hanno disponibilita’ finanziarie”. Il presidente dell’Amministrazione provinciale di Crotone afferma poi che contattera’ i colleghi delle altre Province per un’azione unitaria.  

Il Presidente della Provincia di Massa – Carrara, Osvaldo Angeli ha dichiarato: “Reputo la ventilata ipotesi di soppressione della Provincia di Massa – Carrara un atto assolutamente ingiustificabile e lesivo degli interessi del nostro territorio e di tutti i nostri cittadini. La sua soppressione comporterebbe, infatti, un taglio drastico ai servizi che la nostra provincia svolge sulle materie delegate a livello nazionale e regionale (tematiche ambientali, del lavoro, della formazione, dell’istruzione, delle infrastrutture etc..). Saremmo di fronte ad un atto – se confermato – di assoluta propaganda politica e che tenta di giustificarsi all’interno di una politica di presunti tagli – tagli che in realtà non ci sarebbero come il Governo Nazionale sa bene – senza guardare assolutamente ai singoli territori, alla loro conformazione, alle funzioni proprie che un ente di coordinamento come la nostra Provincia può svolgere fra tanti comuni, magari di piccole dimensioni. Non posso anche non notare una palese e assurda discriminazione fra diversi enti: non si comprende, infatti, come in uno stato nazionale unitario – almeno fino a prova contraria – ci possano essere Regioni a statuto speciale con province di poche decine di migliaia di cittadini ed altre, come questa, in cui viene soppressa una Provincia che invece ne conta, al 31 dicembre 2009 oltre 203 mila. E sempre a proposito di Stato nazionale,voglio, infine, ricordare come propria la nostra Provincia di Massa-Carrara sia stata la prima insignita della Medaglia d’Oro al valor militare per la lotta di liberazione che si è svolta sul nostro territorio, una lotta in cui la popolazione apuana ha pagato, con il proprio sangue, un tributo alla storia dell’intero Paese; abolire la nostra Provincia è, quindi, un fatto assurdo, inaccettabile ed un’offesa a chi ha dato la vita per la libertà e la democrazia. Mi impegnerò – conclude il Presidente Angeli – in tutte le sedi istituzionali per portare avanti una battaglia di giustizia che non penalizzi il nostro territorio, la sua storia e tutti i suoi cittadini.”

 

 

Switch off digitale anticipato al 2011

“L’Unione delle Province Italiane sosterrà l’operazione annunciata ieri dal Viceministro per le Comunicazioni, Paolo Romani, di anticipare al 2011 lo switch off digitale di tutto il Paese. La Provincia di Catania, che è stata la prima in Italia a siglare l’accordo per la banda larga con tutti gli operatori delle Telecomunicazioni, insieme all’Upi Sicilia lavorerà in particolare perché l’amministrazione regionale non perda questa sfida”. Lo ha detto oggi il presidente dell’Upi, Giuseppe Castiglione, chiudendo a Catania i lavori del convegno “Il piano nazionale Banda larga.
“Questo della banda larga – ha detto nel suo intervento il Presidente della Provincia di Rieti, Fabio Melilli, Responsabile per l’Upi delle politiche per l’innovazione – non può che essere un tema su cui tutti, unitariamente, dobbiamo spenderci. Sulla diffusione delle tecnologie, sull’informatizzazione del Paese, sulla digitalizzazione della Pubblica Amministrazione, non possono esistere differenze, e nessuna istituzione può permettersi di tirarsi indietro”.
Di sviluppo della banda larga come “servizio fondamentale da rendere ai cittadini” ha parlato Corrado Ghirardelli, coordinatore degli Assessori provinciali all’Innovazione, che ha ribadito come oggi “le reti di comunicazione sono infrastrutture essenziali, come nel tempo lo sono state le strade, le ferrovie, gli acquedotti. Per modernizzare il Paese ognuno deve fare la propria parte, sia il pubblico – Governo, Regioni, Enti locali – che gli operatori privati”.
Una indicazione che è venuta anche dal Presidente della Provincia di Bergamo, Ettore Pirovano, che ha detto : “Il pubblico non si sostituisca al privato. Non facciamo l’errore di creare come enti pubblici società per gestire le fibre ottiche, perché questo è un compito che va affidato agli imprenditori privati. Il pubblico mantenga il suo ruolo di indirizzo e controllo”.
“Le Province – ha concluso il Presidente Giuseppe Castiglione – hanno voluto oggi lanciare un segnale forte e chiaro agli operatori delle telecomunicazioni: non abbiamo nessuna intenzione di creare una nostra, altra, rete di infrastruttura delle telecomunicazioni. Anzi, l’obiettivo che ci siamo dati, è di contribuire con il nostro capitale di risorse materiali e immateriali, con il nostro know how in termini di progetti e di personale altamente qualificato, con la nostra rete stradale, a che non si duplichino gli interventi e non si perdano soldi e tempo preziosi.
Siamo noi per primi – ha detto – a sottolineare che il compito che ci spetta non è certo quello di sostituirci agli operatori di comunicazione, ma di semplificare la realizzazione delle reti da parte degli operatori, intervenire nelle zone in cui non sono previsti gli investimenti dei privati, favorire l’accesso alle reti, ma soprattutto ai servizi, della Società dell’informazione ai comuni più piccoli e ai territori più svantaggiati”.

Convegno

Dalle ore 16.00 del 20 maggio i lavori del convegno in streaming.

Clicca per accedere.

IL PIANO NAZIONALE BANDA LARGA: IL RUOLO DELLE PROVINCE E IL CONTRIBUTO DEGLI OPERATORI

A seguito della sigla del Protocollo d’Intesa tra il Ministero dello
Sviluppo Economico – Comunicazioni, e l’Unione delle Province d’Italia,
il 20 e 21 maggio prossimi, a Catania (presso la Sala Congressi del
Grand Hotel Baia Verde – Via Angelo Musco 8/10) si terrà il convegno
convegno “Il Piano Nazionale Banda Larga: il ruolo delle Province e il
contributo degli operatori” promosso dal Ministero dello Sviluppo
Economico – Comunicazioni, dall’Upi e dalla Provincia di Catania, grazie
alla sponsorizzazione di Infratel, Telecom Italia, Fastweb e Mandarin,
Wind, WiMax Sicilia.

Clicca qui per
seguire la diretta dei lavori dalle 16.00 del 20 maggio.

In allegato, il programma dell’evento e le informazioni
organizzative.

Documenti allegati:

Il Viceministro alle Comunicazioni, Romani e il Presidente dell’Upi, Castiglione

Semplificare le procedure, ridurre i tempi di realizzazione dei lavori, ridurre gli incidenti sul lavoro, portare in tutta Italia la banda larga. Di questo si è parlato oggi nel convegno sulla Banda Larga e il ruolo delle Province, promosso dal Ministero dello Sviluppo Economico – Dipartimento per le comunicazioni, dall’Unione delle Province d’Italia e dalla Provincia di Catania. “La banda larga – ha detto il Presidente dell’Upi, Giuseppe Castiglione – è la sfida del Paese. Le Province possono dare un contributo decisivo grazie a quei 140.000 km di strade provinciali che possono diventare vere e proprie autostrade dell’informatizzazione del Paese. Ma c’è un altro aspetto che io ritengo davvero importante: grazie all’accordo con il Viceministro Romani, le Province si impegnano ad introdurre procedure semplici e rapide per i lavori di posa delle fibre ottiche nelle strade provinciali. Una scelta di trasparenza, modernizzazione ed efficientazione del Paese sui le Province vogliono dare un contributo decisivo”. Attraverso l’utilizzo delle cosiddette microtrincee, è possibile infatti ridurre fino all’80% i costi socio ambientali in termini di disagi per i cittadini e per le amministrazioni, dell’80% i tempi dei lavori, e del 67% gli incidenti sul lavoro. Le minitrincee sono scavi di pochi centimetri di larghezza e di soli 30 centimetri di profondità.
“L’Italia digitale – ha detto il Viceministro per le Comunicazioni Paolo Romani – è un grande progetto su cui il Governo sta ponendo il massimo impegno. Ma c’è bisogno del lavoro di tutti. Serve una cabina di regia che dia gli indirizzi generali, ma senza gli accordi con le Province e i Comuni, dove materialmente si fanno i lavori, non si va avanti, Per questo l’impegno con l’Upi è decisivo”.
“Il fatto che si parli di banda larga come progetto strategico è già una svolta – ha aggiunto Paolo Annunziato, direttore Rapporti con il territorio e marketing istituzionale di Telecom Italia -. Il piano del ministro Romani dà risposte concrete al problema e Telecom è pronta a fare la propria parte. Grazie a TI il digital divide si è ridotto significativamente negli ultimi cinque anni, e investiremo 6 miliardi di euro entro il 2016 per portare la fibra ottica a 10 milioni di case. E’ necessario però colmare il deficit di domanda a partire da un intenso progetto di digitalizzazione delle pubbliche amministrazioni.”
Apprezzamenti sugli impegni presi dall’Unione delle Province d’Italia con il Dipartimento delle Comunicazioni e con gli operatori sono venuti anche dai rappresentanti di Vodafone, Wind e Fastweb, che hanno sottolineato come “introdurre criteri di semplificazione degli iter burocratici e snellire le procedure per la realizzazione degli interventi è decisivo. In questo il ruolo di facilitatori che oggi si sono presi in carico le Province è determinante per proseguire nella infrastrutturazione del Paese”.

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