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Gestione del rischio finanziario negli Enti locali

In allegato il programma del Corso Breve di Perfezionamento in Mercati Finanziari dal titolo “Gestione del rischio finanziario negli Enti locali”, organizzato dall’Università di Pisa e dalla Fondazione della Cassa di Risparmio di Lucca e con il patrocinio dell’UPI.

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Programma di sostegno alle Municipalità Palestinesi (PMSP). Obiettivi e Proposte.

Cari Colleghi,

come saprete, il Programma di sostegno alle Municipalità Palestinesi (PMSP), anche denominato “Ali della Colomba”, si configura come contributo italiano, finanziato dalla Direzione Generale per i Paesi del Mediterraneo e del Medio Oriente (DGMM) (ex L.180/92), in sinergia con gli interventi di Banca Mondiale, Unione Europea ed altri donatori, destinato al rafforzamento delle capacità tecniche, amministrative e gestionali degli EE.LL Palestinesi in due Governatorati (Hebron e Betlemme), nell’area di Gerusalemme Est e nella Striscia di Gaza. Il programma tiene conto di un rapporto organico tra il Ministero degli Affari Esteri e gli Enti Regionali e Locali italiani (ERLI). Le istituzioni locali palestinesi e gli altri attori sociali coinvolti sono allo stesso tempo beneficiari del progetto e vi partecipano come controparti degli EE.LL Italiani. Il PSMP vuole: – Rafforzare le capacità tecniche, amministrative e gestionali degli Enti Locali palestinesi ed accompagnare il processo di riforma ripristinando la funzionalità dei servizi essenziali, nei governatorati di Betlemme, Hebron, a Gerusalemme est e nella Striscia di Gaza; – Migliorare l’erogazione dei servizi locali da parte delle Autorita’ Locali Palestinesi; – Migliorare le condizioni di vita della popolazione araba nei Governatorati di Betlemme, Hebron, nell’area di Gerusalemme Est e nella Striscia di Gaza operando nei settori raccolta e smaltimento rifiuti solidi urbani, Riabilitazione socio-saninataria, Acqua e potabilizzazione, Patrimonio culturale ed Istitutional Building; – Consolidare e incentivare i rapporti tra Regioni ed EE.LL Italiani ed EE.LL palestinesi, nonché migliorare il coordinamento e l’armonizzazione tra la cooperazione centrale e la cooperazione decentrata. Il Programma, che NON e’ un programma ordinario di cooperazione, si distingue per due peculiarità: – e’ incentrato sulla capacity building degli Enti Locali Palestinesi, non solo come attività specifica ma anche come metodologia di lavoro; – prevede e valorizza il forte ed articolato coinvolgimento degli Enti Locali Italiani come fornitori di esperienze e competenze sia nella squadra di assistenza tecnica (ITAU) che come partner realizzatori dei progetti (training on-the job). Gli Enti Locali Italiani realizzano i progetti di cooperazione con la controparte locale palestinese contribuendo con proprie risorse di natura materiale (in kind) o di natura finanziaria. Considerato che il PMSP ha una durata di tre anni fino al 31 Dicembre 2011, anche in relazione alla rinnovata necessità di contribuire dal basso alla ripresa di percorsi di pace e di affermazione dei diritti umani in un’area mediterranea così travagliata, ritengo utile trasmettere in allegato la lista dei progetti presentati al Programma PMSP ancora oggetto di approvazione ed aperti ad eventuali sinergia con gli enti locali italiani. Si rende noto, inoltre, che è in fase di progettazione un’azione di sostegno ai bambini del campo profughi di Aida (Betlemme), che prevede l’apertura di un asilo e di una scuola nei pressi del campo profughi, promossa da un partenariato italiano e fortemente sollecitata dalle autorità palestinesi. Infine, vista la natura del programma menzionato e le linee guida approvate, è stato elaborato un progetto di supporto e formazione diretta agli enti locali palestinesi, che avrebbe una evidente ricaduta sulla gestione dei servizi e sulla programmazione politica nei Territori Palestinesi. Si prega a quanti interessati alle ultime proposte descritte di far pervenire lettera d’interesse all’indirizzo email del Dott. Rino Maenza, Consigliere della Provincia di Bologna e referente dell’Unione della Province di Italia per il Programma Le Ali della Colomba” [email protected], al portavoce ufficiale della cooperazione decentrata dott. Paolo Ricci [email protected], oltre che al mio [email protected] e a quello dell’UPI [email protected]. Nel rinnovarVi l’invito a partecipare, Vi ringrazio per l’attenzione e porgo i più cordiali saluti.

Massimo ROSSI (Responsabile Nazionale Upi Cooperazione Decentrata)

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La Provincia di Firenze a Corleone

Saranno l’Assessore all’Istruzione, Giovanni di Fede e alle Politiche della legalità, Antonella Coniglio, a rappresentare la Provincia di Firenze nei campi confiscati alla mafia. Gli amministratori di Palazzo Medici si recheranno domani a Corleone, nell’ambito del progetto “LiberArci dalle spine”. L’esperienza formativa e di lavoro – a cui prendono parte ragazzi e ragazze del territorio provinciale fiorentino – si svolge nei territori di Corleone, Monreale, Roccamena e Canicattì, dove la Cooperativa sociale “Lavoro e non solo” gestisce alcuni appezzamenti confiscati alla mafia. “Mai come adesso – spiegano gli assessori Di Fede e Coniglio – il messaggio della Provincia di Firenze è forte e chiaro, sostenendo l’impegno politico e sociale contro l’illegalità, le mafie e la loro cultura. I giovani che sono partiti anche quest’anno per lavorare nei campi di ‘Libera’ hanno fatto propria la cultura della legalità e dell’impegno sociale di rete. Riteniamo dunque – concludono – che il maggiore sviluppo di pratiche educative e lavorative diffuse sui nostri territori rappresenti la migliore risposta tangibile al mal governo delle mafie”. Le attività giornaliere riguardano la mietitura del grano, la sistemazione e messa a dimora delle barbatelle di un nuovo vigneto, la sistemazione e la messa a dimora delle piantine di pomodoro, la vendemmia, la raccolta dei pomodori e delle mandorle. Sono previsti anche momenti di approfondimento incentrati sulle tematiche dell’informazione e della cultura, in quanto strumenti del fare antimafia.

AICCRE: Picciano eletto presidente

«Esprimo le congratulazioni dell’Unione Province d’Italia e mie personali a Michele Picciano, eletto presidente nazionale dell’AICCRE. Sono sicuro che il suo contributo sarà prezioso per l’associazione, che troverà nuove energie e stimoli per un’attività ancora più intensa e proficua».

Lo dichiara il presidente dell’UPI e vicepresidente nazionale dell’AICCRE, Giuseppe Castiglione.

Fondazione Cutuli Onlus

«La Provincia di Catania si impegna a finanziare, per intero, l’impianto sportivo della scuola, intitolata a Maria Grazia Cutuli, che si sta costruendo nel Distretto di Injil a Herat, in Afghanistan», lo ha dichiarato Giuseppe Castiglione, presidente della Provincia di Catania e presidente dell’Unione delle Province d’Italia, nel corso dell’iniziativa organizzata nella Sala della Piccola Protomoteca in Campidoglio dalla Fondazione Cutuli Onlus. La chiusura dei lavori per la realizzazione della scuola è prevista entro la fine del mese di ottobre; subito dopo verrà realizzato il giardino e verranno installati gli arredi interni, in modo da renderla utilizzabile per aprile 2011, mese d’inizio dell’anno scolastico afgano. «Con questo progetto – ha dichiarato Mario Cutuli – la Fondazione desidera lasciare un segno concreto sul territorio, che sia anche un simbolo per ricordare e proseguire il lavoro di Maria Grazia e per onorarne la memoria proprio nel Paese dove finì la sua breve ma intensa esistenza. Ringrazio il presidente Castiglione – ha concluso Cutuli – per la sensibilità dimostrata nel voler finanziare il campo sportivo; un’opera che contribuirà allo sviluppo e alla formazione dei giovani afgani». L’incontro organizzato in Campidoglio è stato anche l’occasione per presentare le iniziative promosse per l’anno 2010 dalla Fondazione Cutuli Onlus, fondata dalla famiglia della giornalista Maria Grazia Cutuli, tragicamente scomparsa nel 2001 in Afghanistan, di cui la Provincia di Catania è socio fondatore insieme all’Ordine Nazionale dei Giornalisti, la FNSI, Banca Nuova e Rcs quotidiani e Corriere della Sera. Tre i progetti principali: la costruzione di una scuola elementare ad Herat, in Afghanistan, di cui a giugno è stata posta la prima pietra e dentro la fine di ottobre è prevista la chiusura dei lavori; la realizzazione del terzo “Corso di perfezionamento in giornalismo per inviati in aree di crisi”; la sesta edizione del “Premio internazionale di giornalismo Maria Grazia Cutuli”, rivolto ai giornalisti che si sono distinti nel mondo sul tema dei diritti umani e ai migliori laureati con tesi sui temi del giornalismo”, che sarà assegnato nel prossimo autunno, come da tradizione, a Catania e a Santa Venerina (CT).

Oltre al presidente della Provincia di Catania e presidente Upi, Giuseppe Castiglione, che è anche socio fondatore della Fondazione Cutuli Onlus, erano presenti all’incontro: l’assessore alle Politiche Culturali del Comune di Roma Umberto Croppi, l’ambasciatore dell’Afghanistan in Italia, Musa M. Maraofi, il Comandante del COI – Comando Operativo Interforze – gen. Giorgio Cornacchione, il direttore generale della cooperazione allo Sviluppo del Ministero Affari Esteri, Elisabetta Belloni, il Commissario Straordinario della Croce ROSSA Italiana, Francesco Rocca, il presidente dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti Lorenzo Del Boca e il segretario Giancarlo Ghirra, Luigi Ronsisvalle in rappresentanza della FNSI, Stefano De Juliis per Banca Nuova, Francesco Faranda e Corrado Ruggeri in rappresentanza di Rcs Quotidiani e Corriere della Sera.

“Un nuovo ruolo ai segretari comunali e provinciali”

“Credo che l’obiettivo che dobbiamo darci sia quello di riformare le funzioni che i segretari svolgono nei Comuni e nelle Province e, nel fare questo, un ruolo fondamentale lo ricopre la semplificazione del funzionamento dell’Agenzia. E’ vero che bisogna abbatterne i costi, ma è difficilmente sostenibile l’ipotesi di veder passare il controllo dei segretari comunali e provinciali dagli Enti Locali al Ministero dell’Interno, anche perché questo rappresenterebbe uno strano fenomeno di decentramento al contrario. Come abbiamo già sostenuto in altre occasioni la vittima, nelle necessarie scelte di razionalizzazione dei costi della macchina pubblica, non può essere il federalismo soprattutto quando ci troviamo, come in questo caso, di fronte alla domanda posta da parte della stessa Unione nazionale dei Segretari di andare a riformare, in maniere celere, il funzionamento degli stessi”. E’ quanto dichiara Giuseppe Castiglione, Presidente dell’Unione delle Province d’Italia. “Per questo- conclude Castiglione – ci uniamo all’appello che l’Unione nazionale dei segretari comunali e provinciali ha posto al Governo e al Parlamento, chiedendo che l’Agenzia non venga soppressa ma riformata”.

MANCATO INCONTRO CON IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO

“Non potremmo che considerare gravissimo ed inaccettabile il diniego circa la richiesta del sistema delle autonomie territoriali di avere un incontro con il Presidente del Consiglio e con i Ministri interessati dalla manovra”.

E’ quanto affermano in una nota congiunta Sergio Chiamparino (Anci), Vasco Errani (Conferenza delle Regioni), Giuseppe Castiglione (Upi) e Enrico Borghi (Uncem), a seguito della notizia che il Governo non intenderebbe svolgere l’incontro richiesto unitariamente la scorsa settimana.

“In questo modo – aggiungono – verrebbe meno il principio di leale collaborazione che è la base delle corrette relazioni istituzionali su cui si fonda la nostra Costituzione. E’ quindi necessario convocare in tempi rapidissimi una riunione di tutti i livelli istituzionali della Repubblica”.

Aiuti di Stato temporanei

Il paragrafo 6 della comunicazione della Commissione Europea – Quadro di riferimento temporaneo comunitario per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell’accesso al finanziamento nell’attuale situazione di crisi finanziaria ed economica (del 22 gennaio 2009) impone la trasmissione alla Commissione Europea entro il prossimo 31 luglio della lista di tutte le misure di aiuti temporanei adottati fino al 30 giugno 2010. A tale scopo tutte le amministrazioni che hanno istituito aiuti di Stato temporanei dovranno darne comunicazione entro e non oltre il 15 luglio p.v. al Dipartimento Politiche Comunitarie della Presidenza del Consiglio dei Ministri ([email protected]) che provvederà alla trasmissione dell’elenco alla Commissione Europea.

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FIRMATO IL PROTOCOLLO D’INTESA TRA LA CIVIT E L’UPI

In data odierna, presso la sede della Commissione per la Valutazione, la Trasparenza e l’Integrità delle amministrazioni pubbliche, è stato firmato dal Presidente della Commissione Antonio Martone e dal Presidente dell’Unione Province Italiane Giuseppe Castiglione il protocollo d’intesa previsto dalla riforma Brunetta e che mira a creare le condizioni per l’applicazione di questa importante riforma alle Province, previo adeguamento dei loro statuti.

Il protocollo prevede l’istituzione di un tavolo tecnico permanente di confronto, per esaminare i problemi connessi alla valutazione della performance di ogni amministrazione e assicurare un corretto adempimento delle disposizioni in tema di trasparenza, nonché garantire adeguati standard dei servizi pubblici resi ai cittadini dalle Province.

Nella stessa sede, sono state anche previste una serie di concrete iniziative per sostenere e implementare progetti sperimentali e innovativi finalizzati a migliorare la qualità delle pubbliche amministrazioni in termini di efficacia, efficienza e razionale utilizzazione delle risorse.

In allegato, il protocollo firmato

 

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Manovra e abolizione delle Province

“Se fossero confermate le notizie riportate dalle agenzie, la manovra prevederebbe l’abolizione delle Province con popolazione inferiore ai 220mila abitanti. Domani scopriremo chi è il genio che ha deciso di fissare questa asticella per definire l’utilità o l’inutilità delle Province. Ogni volta che si affrontano i temi istituzionali con la fretta della Finanziaria si producono mostri. Qualcuno ci dovrà spiegare infatti perché Imperia con 220 mila 712 abitanti è provincia utile ed Asti con 217 mila no. Avevamo concordato con il ministro Calderoli l’inserimento nella Carta delle autonomie, che è attualmente in discussione in Parlamento, di una norma che avrebbe aperto la strada alla revisione dei confini delle Province che naturalmente dovrebbe essere basata su dati di natura socio-economica e con qualche riflessione un po’ più approfondita, Regione per Regione. Le Province interessate all’abolizione sono solo 9. Tutto ciò mentre resta inattuata da anni l’istituzione delle Città metropolitane che prevede la scomparsa di 12 grandi Province. La cosa più divertente di questa vicenda è che scomparendo Isernia e Matera il Molise e la Basilicata diventeranno Regioni che coincidono con la Provincia. Per quanto riguarda la Provincia di Rieti aspettiamo con ansia che il Governo ci spieghi, visto che dovrà sparire la Provincia di Roma, se dobbiamo essere accorpati a Terni a L’Aquila, o ad Ascoli e in quale Regione finiremo”.

E’ quanto dichiara il presidente della Provincia di Rieti, Fabio Melilli, in merito alle prime notizie sulla manovra finanziaria decisa dal Governo.

Il Presidente della Provincia di Crotone, Stanislao Zurlo, ha invece rilasciato una dichiarazione all’Agenzia di Stampa Adn Kronos, nella quale, tra l’altro, afferma: ”Avanzo dubbi sulla costituzionalità del provvedimento, non penso che con un decreto legge si possa sopprimere le Province, che sono garantite dalla Costituzione e per le quali c’e’ un procedimento specifico parlamentare. I risparmi che si avranno sarebbero modesti. I costi piu’ rilevanti di una Provincia riguardano il personale e la gente non puo’ essere licenziata. Se puo’ avere una logica sopprimere la Provincia in un’area metropolitana, penso a Milano, Torino, Palermo ad esempio -dice Zurlo- dove il capoluogo ‘schiaccia’ il ruolo delle Province stesse, viceversa per i territori piccoli si creerebbe un vulnus nelle funzioni che le Province hanno. Inoltre ci sarebbero sprechi e inefficienze a causa della distanza dei territori dai centri decisionali”. Per Zurlo su un territorio come il crotonese ”non si puo’ pensare che la citta’ capoluogo adempia a tutte le funzioni della Provincia, ne’ si puo’ pensare a un’unione dei Comuni perche’ sono piccoli e non hanno disponibilita’ finanziarie”. Il presidente dell’Amministrazione provinciale di Crotone afferma poi che contattera’ i colleghi delle altre Province per un’azione unitaria.  

Il Presidente della Provincia di Massa – Carrara, Osvaldo Angeli ha dichiarato: “Reputo la ventilata ipotesi di soppressione della Provincia di Massa – Carrara un atto assolutamente ingiustificabile e lesivo degli interessi del nostro territorio e di tutti i nostri cittadini. La sua soppressione comporterebbe, infatti, un taglio drastico ai servizi che la nostra provincia svolge sulle materie delegate a livello nazionale e regionale (tematiche ambientali, del lavoro, della formazione, dell’istruzione, delle infrastrutture etc..). Saremmo di fronte ad un atto – se confermato – di assoluta propaganda politica e che tenta di giustificarsi all’interno di una politica di presunti tagli – tagli che in realtà non ci sarebbero come il Governo Nazionale sa bene – senza guardare assolutamente ai singoli territori, alla loro conformazione, alle funzioni proprie che un ente di coordinamento come la nostra Provincia può svolgere fra tanti comuni, magari di piccole dimensioni. Non posso anche non notare una palese e assurda discriminazione fra diversi enti: non si comprende, infatti, come in uno stato nazionale unitario – almeno fino a prova contraria – ci possano essere Regioni a statuto speciale con province di poche decine di migliaia di cittadini ed altre, come questa, in cui viene soppressa una Provincia che invece ne conta, al 31 dicembre 2009 oltre 203 mila. E sempre a proposito di Stato nazionale,voglio, infine, ricordare come propria la nostra Provincia di Massa-Carrara sia stata la prima insignita della Medaglia d’Oro al valor militare per la lotta di liberazione che si è svolta sul nostro territorio, una lotta in cui la popolazione apuana ha pagato, con il proprio sangue, un tributo alla storia dell’intero Paese; abolire la nostra Provincia è, quindi, un fatto assurdo, inaccettabile ed un’offesa a chi ha dato la vita per la libertà e la democrazia. Mi impegnerò – conclude il Presidente Angeli – in tutte le sedi istituzionali per portare avanti una battaglia di giustizia che non penalizzi il nostro territorio, la sua storia e tutti i suoi cittadini.”

 

 

Switch off digitale anticipato al 2011

“L’Unione delle Province Italiane sosterrà l’operazione annunciata ieri dal Viceministro per le Comunicazioni, Paolo Romani, di anticipare al 2011 lo switch off digitale di tutto il Paese. La Provincia di Catania, che è stata la prima in Italia a siglare l’accordo per la banda larga con tutti gli operatori delle Telecomunicazioni, insieme all’Upi Sicilia lavorerà in particolare perché l’amministrazione regionale non perda questa sfida”. Lo ha detto oggi il presidente dell’Upi, Giuseppe Castiglione, chiudendo a Catania i lavori del convegno “Il piano nazionale Banda larga.
“Questo della banda larga – ha detto nel suo intervento il Presidente della Provincia di Rieti, Fabio Melilli, Responsabile per l’Upi delle politiche per l’innovazione – non può che essere un tema su cui tutti, unitariamente, dobbiamo spenderci. Sulla diffusione delle tecnologie, sull’informatizzazione del Paese, sulla digitalizzazione della Pubblica Amministrazione, non possono esistere differenze, e nessuna istituzione può permettersi di tirarsi indietro”.
Di sviluppo della banda larga come “servizio fondamentale da rendere ai cittadini” ha parlato Corrado Ghirardelli, coordinatore degli Assessori provinciali all’Innovazione, che ha ribadito come oggi “le reti di comunicazione sono infrastrutture essenziali, come nel tempo lo sono state le strade, le ferrovie, gli acquedotti. Per modernizzare il Paese ognuno deve fare la propria parte, sia il pubblico – Governo, Regioni, Enti locali – che gli operatori privati”.
Una indicazione che è venuta anche dal Presidente della Provincia di Bergamo, Ettore Pirovano, che ha detto : “Il pubblico non si sostituisca al privato. Non facciamo l’errore di creare come enti pubblici società per gestire le fibre ottiche, perché questo è un compito che va affidato agli imprenditori privati. Il pubblico mantenga il suo ruolo di indirizzo e controllo”.
“Le Province – ha concluso il Presidente Giuseppe Castiglione – hanno voluto oggi lanciare un segnale forte e chiaro agli operatori delle telecomunicazioni: non abbiamo nessuna intenzione di creare una nostra, altra, rete di infrastruttura delle telecomunicazioni. Anzi, l’obiettivo che ci siamo dati, è di contribuire con il nostro capitale di risorse materiali e immateriali, con il nostro know how in termini di progetti e di personale altamente qualificato, con la nostra rete stradale, a che non si duplichino gli interventi e non si perdano soldi e tempo preziosi.
Siamo noi per primi – ha detto – a sottolineare che il compito che ci spetta non è certo quello di sostituirci agli operatori di comunicazione, ma di semplificare la realizzazione delle reti da parte degli operatori, intervenire nelle zone in cui non sono previsti gli investimenti dei privati, favorire l’accesso alle reti, ma soprattutto ai servizi, della Società dell’informazione ai comuni più piccoli e ai territori più svantaggiati”.

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